ITRA950005A1 - Meccanismo per il duplice funzionamento, manuale ed elettromeccanico, delle serrature di sicurezza per chiavi a doppia mappa. - Google Patents
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Abstract
LA CENTRALINA ELETTRONICA "S", ALLA QUALE GIUNGE UN COMANDO A DISTANZA O A TASTIERA, ATTIVA DAPPRIMA L'AZIONATORE LINEARE ELETTRICO "F" AFFINCHE' LA SLITTA CUNEIFORME "G", AVANZANDO NELLA GUIDA 29, PREMA CONTRO IL BORDO 30 DEL PACCO DI PIASTRE OSCILLANTI "C" MUOVENDOLE VERTICALMENTE, SUI PERNI-GUIDA 4 E 5 ED IN CONTRASTO ALLE RISPETTIVE MOLLE 9, FINO A CONSENTIRE IL MOVIMENTO ORIZZONTALE DEL PERNO 6 DEL CATENACCIO "B" LUNGO LE FINESTRE DENTATE 7. L'AZIONAMENTO DEL CATENACCIO "B" AVVIENE SUCCESSIVAMENTE AD OPERA DELL'AZIONATORE LINEARE ELETTRICO "E" E MEDIANTE UNA LEVA "D" CHE, FULCRATA IN 19, E' PREDISPOSTA CON DUE ASOLE PER IMPEGNARVI IN UNA IL PERNO 20 DELLO STELO DELL'AZIONATORE E NELL'ALTRA IL PERNO 10 DEL CATENACCIO "B" DAL QUALE SI PROTENDE POSTERIORMENTE UN BRACCIO RIGIDO LA CUI ESTREMITA' 13 INCONTRA IN APERTURA IL NOTTOLINO "P" DEL MECCANISMO PREPOSTO ALLA SIMULTANEA APERTURA DELLO SCROCCO A SCATTO "H".
Description
Descrizione del trovato avente come titolo "MECCANISMO PER IL DUPLICE FUNZIONAMENTO, MANUALE ED ELETTROMECCANICO, DELLE SERRATURE DI SICUREZZA PER CHIAVI A DOPPIA MAPPA".
DESCRIZIONE
Il presente trovato concerne un originale meccanismo che, facilmente applicabile a serrature di sicurezza di tipo noto ed in particolare a quelle che utilizzano chiavi a doppia mappa, consente l'azionamento in apertura e chiusura di dette serrature sia manualmente, per mezzo dell'apposita chiave, sia elettromeccanicamente, attraverso una centralina elettronica, per mezzo di un comando a distanza o a tastiera.
Occorre precisare che le uniche serrature elettriche attualmente esistenti, che sono del tipo a scatto e funzionano per mezzo di un elettromagnete, sono facilmente attaccabili con una semplice lamina rigida che, inserita tra lo stipite e la porta, viene spinta contro lo scivolo dello scrocco facendolo rientrare nella scatola, in contrasto alla propria molla, come avviene nell'incontro con lo stipite durante la chiusura della porta.
Pertanto lo scopo del nuovo meccanismo, tra l'altro abbinabile ad un comando a tastiera con cui ottenere il funzionamento della serratura previa impostazione di un numero di codice a piu' cifre, e' sostanzialmente quello di unire l'ormai assodata sicurezza delle serrature per chiavi a doppia mappa con i vantaggi pratici di un funzionamento elettromeccanico senza peraltro escludere il funzionamento manuale con le chiavi in dotazione.
Per meglio descrivere il trovato sono state allegate tre tavole di disegno riguardanti una preferita forma di realizzazione e dove, a solo titolo indicativo e non limitativo, sono rappresentate: - la FIG. 1 che mostra, mediante uno spaccato verticale della scatola da incasso, una serratura, per chiave a doppia mappa, completa del meccanismo per l'azionamento elettromeccanico del catenaccio, qui rappresentato in assetto di chiusura;
la FIG. 2, che mostra la stessa serratura della FIG. 1 e con il catenaccio in assetto di apertura;
- le FIGG. 3 e 4 che mostrano come dalle traslazioni orizzontali del catenaccio derivi il movimento simultaneo e contrapposto delle leve agenti sui due chiavistelli verticali e solo parzialmente rappresentate nelle figure precedenti per non comprometterne la leggibilità'.
Dai disegni allegati si evince innomzitutto che il nuovo meccanismo e' applicato ad una serratura di sicurezza di tipo noto, racchiusa in una scatola da incasso A e con il catenaccio B che, realizzato da una piastra di acciaio, termina con una pluralità' di teste cilindriche 1 da inserire, scorrendo orizzontalmente, nelle corrispondenti cavita' della parete o del battente fisso contro cui la porta si chiude. Il suddetto catenaccio B presenta una finestra il cui bordo e' sagomato per formare una sorta di cremagliera orizzontale 2 i cui denti consentono di muovere il catenaccio con la rotazione della chiave inserita nella toppa 3. Dal fondo della scatola A si aggettano i perni 4 e 5 che, attraverso apposite asole, guidano gli spostamenti orizzontali del catenaccio B e quelli verticali delle piastre oscillanti C formanti il meccanismo di ritenuta per il perno 6 che, sporgendo dal catenaccio B al quale e' solidale, attraversa l'intero pacco di piastre C a tale scopo finestrate con profili dentati 7 diversi l'uno dall'altro e tali da ostacolare il movimento orizzontale del perno 6 e del catenaccio quando ciascuna piastra C, spinta da una propria molla 9 agente contro un risalto della scatola, effettua lo spostamento verticale consentitole dalle asoleguida sui perni 4 e 5 {FIG. 1).
Essendo le piastre C finestrate anche in corrispondenza della toppa 3 e poiché' tutte insieme costituiscono il profilo coniugato per l'ingegno a gradini della chiave, quest'ultima, ruotando nella toppa per muovere il catenaccio B agendo sulla cremagliera 2, ad ogni mezzo giro agisce dapprima contro il lato 8 della finestra di tutte le piastre C spostandole, in contrasto alle rispettive molle 9, quanto basta al passaggio del perno 6 (FIG. 2).
Come accennato nelle FIGG. 1 e 2 e piu' dettagliatamente rappresentato nelle FIGG. 3 e 4, le serrature del tipo appena descritto possono essere predisposte per ottenere, dal movimento orizzontale del catenaccio B, la movimentazione di due chiavistelli tramite le leve Q ed R fuoriuscenti dai due lati orizzontali della scatola da incasso e collegate per mezzo di aste ai rispettivi chiavistelli. Ciascuna di dette leve (FIGG. 3 e 4) presenta due asole che ne guidano le traslazioni verticali sugli stessi perni 4 e 5 preposti a guidare i movimenti orizzontali del catenaccio B e quelli verticali delle piastre oscillanti C.
Grazie al perno 10, solidale al catenaccio B ed impegnato nelle asole oblique 11 e 12 delle leve Q ed R, i movimenti orizzontali del catenaccio B insieme al perno 10 determinomo lo scorrimento verticale e contrapposto delle suddette leve Q ed R come mostrano le FIGG. 3 e 4 raffiguranti, rispettivamente, l'assetto in chiusura e quello in apertura del catenaccio e dei due chiavistelli. Per quanto concerne la movimentazione a chiave del catenaccio B, il meccanismo ideato non altera sostanzialmente il funzionamento noto e già' descritto mentre, invece, sono originali gli accorgimenti adottati per ottenere dal movimento in apertura del catenaccio suddetto, sia nel funzionamento a chiave come in quello elettromeccanico, l'azionamento dello scrocco a scatto H.
A tale scopo, dal catenaccio B si protende posteriormente un braccio rigido con l'estremità' 13 ricurva a nasello per incontrare e muovere un nottolino P che, imperniato in 14 ed orientato dai due bracci flessibili della molla 15, ruota fino a premere la lamella 16 dell'elettromagnete "O" ritornando subito dopo all'assetto imposto dalla molla 15 in quanto la corsa di apertura del catenaccio termina con il nasello 13 oltre la zona d'interferenza del suddetto nottolino P (FIG. 2). Anche nella corsa di chiusura del catenaccio il nottolino P e' costretto dal nasello 13 ad effettuare una breve e temporanea rotazione ma nella fattispecie allontanandosi dalla lamella 16 e comunque ripristinomdo subito dopo, grazie alla molla 15, il giusto assetto di attesa.
Tornando al movimento di apertura del catenaccio B, occorre precisare che in una rientranza predisposta nel bordo estremo della lamella 16 dell'elettromagnete poggia l'estremità' di un nottolino N imperniato in 17 e che, in tale assetto (FIG.
1), ostacola il movimento della squadretta M necessario al rientro o apertura dello scrocco H. Pertanto, rimosso temporaneamente e per mezzo del nottolino P l'impedimento opposto dalla lamella 16 alla rotazione del nottolino N, la squadretta M, il cui braccio orizzontale e' guidato dalle boccole 21 e 22, può' traslare quanto basta per trascinare lo scrocco H in apertura, ovvero verso l'interno della scatola A.
Infatti, al braccio orizzontale della squadretta M e' fissata trasversalmente una piastrina 23 alla quale sono vincolate scorrevolmente le aste 24 e 26, rispettivamente dello scrocco a scatto H e dello scivolo ausiliario L che durante la chiusura della porta, non potendo addentrarsi in una cavita' come lo scrocco H ed essendo la squadretta M bloccata dal nottolino N, e' costretto a rientrare nella scatola A comprimendo, contro la piastrina 23, la molla cilindrica 25 inserita sull'asta 24. La tensione della molla 25 cosi' compressa consente, una volta rimosso l'ostacolo del nottolino N ed attraverso la piastrina 23 solidale alla squadretta M, la movimentazione in apertura dello scrocco a scatto H e la conseguente compressione della molla cilindrica 27 inserita sull'asta 26, contro la boccola guida 28. Dopo l'apertura della porta, non essendo piu' ostacolato lo scivolo ausiliario L, la molla 27 riporta a sporgere lo scrocco H la cui asta 26 trascina nella stessa direzione la piastrina 23 insieme allo scivolo L ed alla squadretta M il cui braccio verticale, tornomdo al punto di partenza, consente alla molla 18 di ripristinare l'arresto del nottolino N contro il bordo estremo della lamella 16 dell'elettromagnete "0" la cui funzione e' quella di consentire l'azionamento elettrico del solo scrocco a scatto H quando il catenaccio B e' in posizione di apertura.
Nella stessa circostanza lo scrocco a scatto H potrebbe essere azionato mediante la rotazione di una maniglia agente sul nottolino P o direttamente sulla lamella 16 dell'elettromagnete.
Per realizzare il funzionamento elettromeccanico, il meccanismo ideato si avvale di due azionatori lineari elettrici E e F che, azionati da una centralina elettronica S alla quale giunge un comando a distanza o a tastiera, effettuano la movimentazione del catenaccio orizzontale B, nonché' degli eventuali chiavistelli verticali ad esso collegati meccanicamente per mezzo delle leve Q e R, previo posizionamento delle piastrine oscillanti C per formare il varco necessario al passaggio del perno 6 del suddetto catenaccio B.
Infatti, sullo stelo dell'azionatore F, il cui intervento precede quello dell'azionatore E, e' montata una slitta cuneiforme G che, avanzando lungo la guida 29, incontra il pacco di piastre oscillanti C ed agisce contro il bordo 30 di queste per muoverle, trasversalmente al catenaccio B ed in contrasto alle rispettive molle 9, disponendo i profili dentati 7 delle finestre di ritenuta in modo da non ostacolare lo scorrimento orizzontale del perno 6 e quindi i movimenti di apertura e chiusura del catenaccio B.
Il successivo intervento dell'azionatore E provvede alla movimentazione del catenaccio B che nella fattispecie avviene, per semplici scelte di progetto quale quella di limitare l'escursione dello stelo rispetto a quella del catenaccio, mediante una leva di prima specie D fulcrata in 19 e predisposta con due asole essendovi impegnati in una il perno 20 dello stelo dell'azionatore E e nell'altra il perno 10 del catenaccio B, ovvero due perni soggetti a spostamenti lineari.
Dopo ogni intervento dell'azionatore E, la centralina elettronica S comanda automaticamente l'azionatore F a rimuovere la slitta cuneiforme G dall'appoggio contro il bordo di piastre C.
Proprio in merito alla suddetta slitta G ed alle piastre finestrate C e' bene precisare che, occorrendo spostamenti simultanei ma diversi per ogni piastra, ciò' e' ottenibile rendendo piu' o meno sporgente il bordo 30 di ciascuna piastra C del pacco, oppure sagomando a gradini la slitta G perche' agisca diversamente su ogni piastra.
Inoltre non e' esclusa l'eventuale sincronizzazione del movimento dei due azionatori E e F, nonché' la sostituzione della slitta G con un rullo che, agendo sul bordo 30 opportunamente sagomato delle piastre C, accompagni l'avanzamento del catenaccio disponendo continuamente le piastre C nell'assetto necessario al passaggio del perno 6, similmente a quanto avviene con il funzionamento a chiave .
Infine, un analogo funzionamento potrebbe aversi, sempre sincronizzando il movimento dei due azionatori E e F, sostituendo la slitta G con un'asta dentata ingranata a cremagliera in una corona dalla cui faccia sporge un risalto che, riproducendo l'ingegno a gradini della chiave, ruotando agisce contro il bordo 30 delle piastre oscillanti C similmente a quanto avviene, manualmente, ruotando la chiave nella toppa 3.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI 1) "MECCANISMO PER IL DUPLICE FUNZIONAMENTO, MA-NUALE ED ELETTROMECCANICO, DELLE SERRATURE DI SI-CUREZZA PER CHIAVI A DOPPIA MAPPA ", caratterizzato, in via principale, dal fatto che in una serratura di sicurezza, nella quale lo scorrimento del catenaccio orizzontale B e degli eventuali chiavistelli verticali ad esso collegati meccanicamente e' subordinato alla movimentazione verticale di piu' piastre oscillanti C per consentire al perno 6 del catenaccio B il loro attraversamento trasversale nelle finestre di ritenuta dal profilo 7 variamente dentellato, il funzionamento elettromeccanico e' realizzato da due azionatori lineari elettrici E ed F che, attivati da una centralina elettronica S alla quale giunge un comando a distanza o a tastiera, effettuano la movimentazione del catenaccio orizzontale B, nonché' degli eventuali chiavistelli verticali ad esso collegati meccanicamente per mezzo delle leve Q e R, previo posizionamento delle piastrine oscillanti C a formare, nelle rispettive finestre di ritenuta dal profilo 7 variamente dentellato, il varco necessario al passaggio del perno 6 del suddetto catenaccio B. 2) "MECCANISMO...", come alla precedente rivendicazione, caratterizzato dal fatto che, sullo stelo dell 'azionatore lineare elettrico F, il cui intervento precede quello dell'azionatore E, e' montata una slitta cuneiforme G che, avanzando lungo la guida 29, incontra il pacco di piastre oscillanti C ed agisce contro il bordo 30 di queste per muoverle, trasversalmente al catenaccio B ed in contrasto alle rispettive molle 9, disponendo i profili dentati 7 delle finestre di ritenuta in modo da non ostacolare lo scorrimento orizzontale, del perno 6 e quindi i movimenti di apertura e chiusura del catenaccio B. 3) "MECCANISMO...", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la movimentazione del catenaccio orizzontale B avviene, successivamente all'opportuno posizionamento delle piastre oscillanti C, ad opera dell'azionatore lineare elettrico E e preferibilmente, soprattutto per limitare l'escursione dello stelo dell'azionatore rispetto a quella del catenaccio, mediante una leva di prima specie D fulcrata in 19 e predisposta con due asole essendovi impegnati, per effettuare movimenti lineari contrapposti, in una il perno 20 dello stelo dell'azionatore e nell'altra il perno 10 del catenaccio B. 4) "MECCANISMO...", come alla rivendicazione N. 2), caratterizzato dal fatto che, qualora la conformazione delle finestre di ritenuta delle piastre oscillanti C richiedesse spostamenti simultanei ma diversi per ogni piastra, ciò' sarebbe possibile rendendo piu' o meno sporgente il bordo 30 di ciascuna piastra C del pacco, oppure sagomando a gradini la slitta cuneiforme G perche' agisca diversamente sul bordo di ogni piastra. 5) "MECCANISMO...", come alla rivendicazione N. 2), caratterizzato dal fatto che, sincronizzando i due azionatori lineari elettrici E e F, nonché' sostituendo la slitta cuneiforme G con un rullo, questo, avanzando lungo il bordo 30 delle piastre C opportunamente sagomate, accompagna l'avanzamento del catenaccio disponendo continuamente le piastre C nell'assetto necessario al passaggio del perno 6 lungo le finestre di ritenuta, similmente a quanto avviene con il funzionamento a chiave. 6) "MECCANISMO...", come alla rivendicazione N. 2), caratterizzato dal fatto che, sincronizzando i due azionatori lineari elettrici E e F, nonché' sostituendo la slitta G con un'asta dentata ingranata a cremagliera in una corona dalla cui faccia sporge un risalto riproducente l'ingegno a gradini della chiave in dotazione alla serratura, l'avanzamento lineare della suddetta asta dentata determina la rotazione della corona il cui risalto agisce contro il bordo 30 delle piastre oscillanti C contemporaneamente all’avanzamento del catenaccio B e similmente a quanto avviene, manualmente, ruotando la chiave nella toppa 3. 7) "MECCANISMO...", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che uno scrocco a scatto H, azionabile col movimento in apertura del catenaccio B, nonché' autonomamente con un comando elettrico e/o meccanico, e' vincolato scorrevolmente, insieme ad uno scivolo ausiliario L e tramite le rispettive aste 26 e 24, in una piastrina 23 fissata all'estremità' del braccio orizzontale di una squadretta M le cui traslazioni, determinate in un senso dal movimento in chiusura dello scrocco H ad opera della relativa molla 27, in senso opposto avvengono, ad opera della molla 25 dello scivolo ausiliario L e trascinomdo in apertura lo scrocco a scatto H, soltanto se la squadretta M e' libera dall'impedimento oppostole dal nottolino N imperniato in 17 e poggiante contro il bordo estremo della lamella 16 dell'elettromagnete "0" . Pertanto, per ottenere il movimento in apertura dello scrocco H, basterà' eccitare il suddetto elettromagnete o comunque imporre meccanicamente un analogo spostamento alla lamella 16, in quanto la molla 18 agente contro il nottolino N non impedisce a quest'ultimo di ruotare assecondando l'avanzamento della squadretta M, dovendo soltanto provvedere a ripristinare l'aggancio del nottolino N sulla lamella 16 al ritorno dello scrocco a scatto H in chiusura. 8) "MECCANISMO...”, come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, per ottenere l'azionamento dello scrocco a scatto H dal movimento in apertura del catenaccio B, sia nel funzionamento a chiave come in quello elettromeccanico, dal suddetto catenaccio si protende posteriormente un braccio rigido con l'estremità' 13 ricurva a nasello per incontrare e muovere un nottolino P che, imperniato in 14 ed opportunamente orientato dai due bracci flessibili della molla 15, e' costretto a ruotare fino a premere la lamella 16 dell'elettromagnete "O" per ritornare subito dopo all'assetto imposto dalla molla 15 in quanto il nasello 13 si arresta oltre la zona d'interferenza del nottolino P. 9) "MECCANISMO PER IL DUPLICE FUNZIONAMENTO, A CHIAVE ED ELETTROMECCANICO, DELLE SERRATURE DI SI-CUREZZA PER CHIAVI A DOPPIA MAPPA", come a tutte le precedenti rivendicazioni, sostanzialmente come illustrato e descritto per gli scopi specificati ed indipendentemente da quelle modifiche o varianti che in pratica potranno essere apportate, senza esulare dal presente ambito brevettuale, anche per quanto concerne l'abbinamento o meno del catenaccio B con uno scrocco congegnato diversamente.
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