ITRA20070037A1 - Dispositivo separatore a coclea - Google Patents

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ITRA20070037A1
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Piero Balzani
Andrea Gavioli
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M A Ind Srl
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Description

Testo allegato alla domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:
"DISPOSITIVO SEPARATORE A COCLEA"
La presente invenzione è relativa ad un separatore per un impianto di depurazione di reflui. In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un separatore per un impianto di depurazione di reflui, comprendente una coclea. Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce ad un separatore per un impianto di depurazione di reflui, comprendente una coclea, provvista di un sistema di filtrazione e separazione delle sostanze solide da quelle liquide.
DESCRIZIONE DELLO STATO DELLA TECNICA
È noto che nel settore della depurazione dei reflui fognari è necessario separare le sostanze solide dai liquami, prima di immettere questi ultimi in vasche di accumulo dalle quali vengono successivamente inviati ad una vasca di ossidazione, attraverso delle pompe ad immersione. Tale separazione è indispensabile per evitare il blocco delle pompe ad immersione contenuta nella vasca di accumulo oltre a più ingenti danni, ad esempio a carico delle giranti delle pompe stesse, sia per i costi dei ricambi sia per i costi e le conseguenze del fermo impianto di depurazione, che si omette di descrivere per semplicità.
Negli impianti di depurazione di grandi dimensioni il problema è risolto con l'uso di filtri separatori, eventualmente posti in serie allo scopo di separare via via sostanze di granulometria e dimensione sempre più fine, per ottenere un liquame di consistenza pressoché omogenea, che possa essere immesso nella vasca di accumulo e da questa inviato alle successive fasi di depurazione, per il tramite di pompe ad immersione. I sistemi di filtrazione utilizzati negli impianti di depurazione di grandi dimensioni, necessariamente, richiedono la presenza di sistemi automatici di pulizia che assicurino, con una azione periodica e programmata, la rimozione delle sostanze solide così separate, e la pulizia degli organi di filtrazione, garantendo per questi una costanza di capacità filtrante, così come previsto in sede di progettazione dell'impianto.
Negli impianti di depurazione di minore dimensione, come quelli che possono trovarsi in un condominio, in un ospedale o in una piccola comunità, la necessaria funzione di filtraggio e separazione delle sostanze solide contenute nei reflui fognari è demandata a semplici cestelli o setacci in acciaio, che di seguito per semplicità e chiarezza saranno indicati setacci, entro i quali è obbligato a passare per caduta il liquame che alimenta l'impianto di depurazione. In questi setacci la filtrazione avviene meccanicamente, e la dimensione delle maglie degli stessi determina le dimensioni minime delle sostanze solide da questi trattenute. Per ovvi problemi di economicità, tali sistemi non prevedono alcun automatismo di pulizia del setaccio né alcun sistema che sia in grado di assicurare in maniera automatica il mantenimento della capacità filtrante del setaccio stesso. Le operazioni di svuotamento e pulizia del setaccio sono normalmente demandate ad un operatore, che manualmente e ad intervalli regolari e programmati, si comporta come segue: interrompe l'attività dell'impianto; rimuove il setaccio dalla sua posizione; lo svuota delle sostanze solide contenute versandole in un apposito contenitore destinato alla discarica; lava il setaccio per ripristinarne la funzionalità; lo ripone nella posizione operativa; infine rimette in attività 1'impianto.
Come risulta comprensibile, l'occasionale mancata esecuzione di una simile procedura può mettere in grave crisi la funzionalità complessiva dell'impianto: i reflui fognari potrebbero continuare ad affluire alla vasca anche quando il setaccio avesse perduto le sue capacità filtranti, ed in tal caso le sostanze solide contenute nei reflui stessi andrebbero disperse nella vasca di accumulo, potendo rappresentare un fattore di rischio non indifferente per la pompa ad immersione in questa contenuta .
Nel settore degli impianti di depurazione dei reflui fognari per piccole comunità, sarebbe quindi utile poter fornire agli utenti dei sistemi di filtrazione economicamente vantaggiosi che richiedano livelli minimi di manutenzione e di controllo da parte di un numero ridotto di operatori. Nel tentativo di perseguire questo obbiettivo, la richiedente ha sviluppato un separatore di reflui per piccole comunità provvisto di un rispettivo dispositivo a coclea. Tale separatore, descritto in dettaglio nella domanda di brevetto RA2006A000016, è provvisto di un condotto che alloggia in modo liberamente girevole un organo elicoidale lungo un asse inclinato e presenta delle pareti forate per filtrare un flusso di reflui trattenendo meccanicamente delle eventuali sostanze solide. Il condotto inclinato è inoltre provvisto di un condotto di alimentazione dei reflui e di un secondo condotto disposto in corrispondenza dell'estremo superiore dell'organo elicoidale per lo scarico delle sostanze solide eventualmente filtrare dai reflui. Questo separatore rappresenta una prima risposta al problema di filtrare in maniera efficiente ed economica i reflui prodotti da una piccola comunità, ma non è esente da una serie di svantaggi. Innanzitutto il separatore presenta un elevato ingombro longitudinale e tale ingombro sarà tanto maggiore quanto più alto è il dislivello presente fra il condotto di alimentazione dei reflui ed il condotto di scarico delle sostanze solide. Inoltre 1'impiego di un organo elicoidale rotante non permette di prevenire degli inceppamenti del dispositivo a coclea dovuto all'attorcigliamento di rifiuti allungati o filamentosi attorno all'organo elicoidale stesso.
Pertanto, il problema della manutenzione degli impianti di depurazione per piccole comunità è attualmente risolto in maniera insoddisfacente, è rappresenta una sfida interessante per la richiedente ed una opportunità di sviluppo economico determinante nell'ambito dello specifico settore di impiego.
In particolare, in considerazione della situazione sopra descritta sarebbe auspicabile poter disporre di un sistema di filtrazione e separazione di reflui fognari che, per risultare adeguato a delle piccole comunità, presenti costi di produzione e di esercizio ridotti, un ingombro particolarmente limitato e che sia configurato in modo tale da minimizzare il rischio di blocco dovuto all'evacuazione delle sostanze solide filtrate.
SOMMARIO DELLA PRESENTE INVENZIONE
La presente invenzione è relativa ad un separatore per un impianto di depurazione di reflui. In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un separatore per un impianto di depurazione di reflui, comprendente una coclea. Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce ad un separatore per un impianto di depurazione di reflui, comprendente una coclea, provvista di un sistema di filtrazione.
Scopo della presente invenzione è realizzare un separatore per impianti di depurazione di reflui, che permetta di risolvere gli inconvenienti sopra illustrati, e che sia atto a soddisfare un insieme di esigenze allo stato dei fatti ancora senza risposta, e quindi, atto a rappresentare una nuova ed originale fonte di interesse economico, in grado di modificare l'attuale mercato degli impianti di depurazione per piccole comunità.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un separatore per un impianto di depurazione di reflui, le cui caratteristiche principali verranno descritte in almeno una delle rivendicazioni che seguono.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del separatore per impianti di depurazione destinati a piccole comunità secondo la presente invenzione appariranno più chiari dalla descrizione seguente, esposta con riferimento alla figura allegata che ne illustra almeno un esempio di attuazione non limitativo, nel quale parti identiche o corrispondenti del separatore stesso sono identificate dagli stessi numeri di riferimento.
In particolare:
- la figura 1 illustra in elevazione laterale, una prima preferita forma di attuazione di un separatore secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra in elevazione laterale, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza un particolare estratto dalla figura 1; e
- la figura 3 illustra in elevazione laterale e con parti asportate per chiarezza, due forme di attuazione alternative dalla figura 1.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PRESENTE INVENZIONE
In figura 1, con 1 è indicato nel proprio complesso un separatore per un impianto di depurazione di reflui per piccole comunità. Tale separatore 1 comprende un primo condotto 6 preferibilmente, ma non limitatamente, cilindrico e disposto, in uso, lungo una direzione sostanzialmente verticale; tale primo condotto 6 presenta una propria prima porzione di estremità 66 che, sempre in uso, impegna un canale 100 di scolo o un bacino 100 di scolo associati ad un impianto di depurazione. La prima porzione di estremità 66 comprende a sua volta una rispettiva porzione 61 conformata sostanzialmente a U in modo tale da definire un'apertura 10 di alimentazione dei reflui contenuti nel canale/bacino 100 di scolo. Pertanto la porzione 61 è interpretabile come una porzione d'ingresso 61 ed è atta a permettere l'ingresso dei reflui all'interno del primo condotto 6. La porzione d'ingresso 61 presenta inoltre una pluralità di fori 65 distribuiti in maniera sostanzialmente uniforme in modo tale da essere atta a fungere da filtro 91 meccanico per trattenere all'interno del primo condotto 6 delle sostanza solide e/o filamentose eventualmente trasportate dai detti reflui. Risulta chiaro che modulando la dimensione dei fori 65 è possibile definire sostanzialmente a piacere la dimensione minima delle sostanze solide e/o filamentose che si desidera separare dal flusso dei reflui in modo tale che i liquami residui al passaggio attraverso il filtro 91 presentino una densità adeguata a permetterne ogni ulteriore trattamento all'interno dell'impianto di depurazione. Pertanto, per quanto sopra esposto, il primo condotto 6 è associato ad un dispositivo di filtraggio 9 che può comprendere non limitatamente il filtro 91 meccanico od ogni altro filtro o setaccio atto a separare dai reflui delie sostanze solide e/o filamentose di dimensione minima determinata. Con riferimento alle figure 1 e 2, è possibile notare che la porzione d'ingresso 61 porta lateralmente una coppia di lamine 96 flessibili atte, in uso, a lambire delle sponde del canale/bacino 100 di scolo in modo sostanzialmente combaciante per convogliare il flusso dei reflui attraverso il filtro 91. Pertanto ciascuna delle lamine 96 può essere interpretata come un organo di collegamento 95 del primo condotto 6 al canale/bacino 100 e tale organo di collegamento 95 di scolo è atto ad impegnare trasversalmente il canale/bacino 100 di scolo stesso in modo tale da massimizzare il flusso dei reflui che attraversa l'apertura 10 di alimentazione.
Sempre con riferimento alle figure 1 e 2, il primo condotto 6 alloggia in maniera assialmente fissa e liberamente girevole un organo elicoidale 5 di trasporto conformato preferibilmente, ma non limitatamente, come una spirale avvolta attorno ad un rispettivo asse L di rotazione sostanzialmente verticale. In uso, tale organo elicoidale 5 è mantenuto in rotazione con velocità sostanzialmente costante da un attuatore rotativo 18 portato solidalmente da un coperchio 15 che chiude il primo condotto 6 all'estremità opposta alla prima porzione di estremità 66. In particolare, con riferimento alle figura 3, l'organo elicoidale 5 è assialmente cavo in modo tale da minimizzare la massa posta in rotazione dall'attuatore rotativo 18 per ridurre dei consumi energetici e minimizzare l'usura dell'attuatore rotativo 18 stesso, e di ogni componente meccanica che supporta e/o movimenta l'organo elicoidale 5. Con particolare riferimento alla figura 1, il separatore 1 comprende un tubo 7 cilindrico e coassiale all'asse L di rotazione dell'organo elicoidale 5 ed accoppiato rigidamente al primo condotto 6 per risultare fisso rispetto a quest'ultimo e al canale/bacino 100 di scolo. Più in dettaglio, con riferimento alle figure 1 e 2, il tubo 7 impegna assialmente l'organo elicoidale 5 per mantenerlo in guida durante la rispettiva rotazione, e presenta un raggio R che approssima per difetto ogni raggio interno R' dell'organo elicoidale 5 in modo tale da prevenire che delle sostanze solide e/o filamentose trasportate dall'organo elicoidale 5 stesso possano precipitare da quest'ultimo attraverso una rispettiva porzione assiale cava 50. Pertanto, per quanto sopra descritto, il tubo 7 è interpretabile come un organo di guida 7 del moto rotatorio dell'organo elicoidale 5 atto, in uso, a stabilizzare l'organo elicoidale 5 stesso. Con particolare riferimento alla figura 2, l'organo elicoidale 5 è provvisto di almeno una prima spazzola (52) che lo delimita perifericamente e lambisce la superficie interna del primo condotto 6 per prevenire l'adesione dei reflui su tale superficie interna. Similmente, l'organo elicoidale 5 è provvisto anche di almeno una seconda spazzola 53 che lo delimita internamente dalla banda dell'asse L di rotazione e lambisce il tubo 7 per prevenire l'adesione dei reflui e delle sostanze filamentose. Sempre con riferimento alla figura 2, é opportuno notare che l'organo elicoidale 5 presenta preferibilmente due serie di prime e seconde spazzole 52 e 53 che ricoprono lateralmente dei rispettivi bordi esterni ed interni dell'organo elicoidale 5 per la loro intera estensione; tali spazzole permettono lo scolo della componente liquida dei detti reflui mentre impediscono alle sostanze solide e/o filamentose trasportate dal dispositivo a coclea 4 di ricadere verso la porzione di ingresso 61. Pertanto il processo di trasporto delle sostanze solide e/o filamentose operato dall'organo elicoidale 5 può essere interpretato anche come un processo di disidratazione di tali sostanze volto a perfezionare il filtraggio dei reflui operato dal dispositivo di filtraggio 9.
In aggiunta, il primo condotto 6 può presentare una struttura longitudinale composta a stadi e comprendente almeno una seconda porzione di estremità 67 disposta da banda opposta alla prima porzione di estremità 66, conformata in modo sostanzialmente cilindrico e presentante una propria sezione trasversale di dimensioni ridotte rispetto ad ogni sezione trasversale della prima porzione di estremità 66 stessa. In questo caso, e con particolare riferimento alla figura 3a, l'organo elicoidale 5 presenterà un proprio raggio esterno R'' di estensione variabile e dimensionato in modo tale che ogni tratto periferico dell'organo elicoidale 5 stesso lambisca in modo sostanzialmente combaciante una rispettiva porzione della superficie interna del primo condotto 6. A questo punto risulta opportuno sottolineare che l'impiego di una prima condotta 6 la cui sezione trasversale si riduce progressivamente passando dalla prima porzione di estremità 66 alla seconda porzione di estremità 67, e di un organo elicoidale 5 conformato in maniera coniugata alla prima condotta 6 permette di associare al trasporto verticale delle sostanze solide e/o filamentose una contemporanea compressione sostanzialmente periferica di tali sostanze volta a ridurne il volume occupato ed il contenuto di acqua. Con riferimento alla figure 1 e 3a, il primo condotto 6 può inoltre presentare almeno una porzione 68 conformata a tronco di cono e raccordante due porzioni cilindriche contigue per facilitare il trasporto delle sostanze solide e/o filamentose da una sezione cilindrica determinata, ad esempio la prima sezione di estremità 66, ad una sezione cilindrica contigua presentante sezione trasversale minore, ad esempio la seconda porzione di estremità 67. In alternativa, e con particolare riferimento alla figura 3b, il primo condotto 6 potrebbe essere conformato sostanzialmente come un tronco di cono ed alloggiare un organo elicoidale 5 conformato come una spirale conica; in questo modo l'azione di compressione periferica e disidratazione esercitata sulle sostanza solide e/o filamentose potrebbe avvenire progressivamente durante l'intera fase di trasporto e non solo in corrispondenza delle porzioni 68 di raccordo.
Con riferimento alla figura 1, il separatore 1 comprende una stazione di scarico 8 delle sostanze solide e/o filamentose filtrate dai reflui; tale stazione 8 è accoppiata solidalmente con la seconda porzione di estremità 67 del primo condotto 6 e presenta un'apertura di uscita 81 delle sostanze filtrate. La stazione di scarico 8 è atta, in uso, a prelevare le sostanze solide e/o filamentose dal corpo elicoidale 5 in modo tale da incanalarle attraverso l'apertura dì uscita 81 per la successiva raccolta. È opportuno notare che, senza limitare la generalità della presente invenzione, la stazione di scarico 8 può essere di tipo noto ed essere prodotta, ad esempio, secondo gli insegnamenti già forniti nel testo allegato alla domanda di brevetto RA2006A000016 della richiedente.
Con particolare riferimento alla figura 1, il separatore 1 comprende un impianto di lavaggio 20 provvisto di almeno uno spruzzatore 23 di liquido portato esternamente al primo condotto 6 in corrispondenza dell'apertura di alimentazione 10 dei reflui. Ogni spruzzatore è collegato a tenuta ad un secondo condotto 28 di alimentazione, e comprende preferibilmente, ma non limitatamente, una pluralità di ugelli 27 adiacenti fra loro ed allineati lungo una direzione sostanzialmente verticale. In uso, ogni spruzzatore 23 è atto ad irrorare con del liquido espulso ad elevata pressione una porzione di base dell'organo elicoidale 5 ed il filtro 91 in modo tale da prevenire la formazione di incrostazioni o di ostruzioni dei fori 65 ad opera dei reflui. Più in dettaglio e sempre con riferimento alla figura 1, l'impianto di lavaggio 20 comprende una coppia di spruzzatori 23 disposti in modo simmetrico rispetto all'apertura di alimentazione 10 ed atti ad irrorare sostanzialmente a ventaglio le sostanze solide e/o filamentose trasportate dall'organo elicoidale 5 in modo tale da mantenerle costantemente a contatto con la superficie interna del primo condotto 6 per facilitarne il trasporto verticale in prossimità della porzione d' ingresso 61. Pertanto il lavaggio con liquido ad elevata pressione delle sostanze prelevate dall'organo elicoidale permette sia di rimuovere da quest'ultime dei liquami o delle componenti sostanzialmente liquide, sia di trattenerle all'interno del primo condotto 6 per evitare che tali sostanze possano ricadere nel canale/bacino 100 di scolo uscendo dall'apertura di alimentazione 10.
L'uso del separatore 1 per reflui risulta chiaro da quanto sopra esposto e non richiede ulteriori spiegazioni, ma, in ogni caso, può essere opportuno evidenziare una serie di vantaggi ottenibili mediante l'impiego di tale separatore.
Innanzitutto, il separatore 1 si sviluppa sostanzialmente lungo una direzione verticale in modo tale che l'estensione longitudinale e l'ingombro in pianta del separatore 1 stesso risultino minimizzati, indipendentemente dall'estensione del dislivello fra il canale/bacino 100 di scolo e la stazione di scarico 8. L'ingombro in pianta del separatore 1 è ulteriormente minimizzato dalla scelta costruttiva di impiegare una porzione di ingresso 61 che è parte integrante del primo condotto 6, al posto di una stazione di alimentazione o di un condotto di ingresso per i reflui, come invece accade nell'arte nota e nei trasportatori a coclea comunemente impiegati nel campo della depurazione delle acque e degli scarichi.
In aggiunta, l'impiego di un tubo 7 fisso rispetto all'organo elicoidale 5 permette di prevenire che delle sostanze filamentose o allungate, ad esempio degli spezzoni di corda, degli stracci o delle alghe, possano attorcigliarsi attorno all'organo elicoidale 5 stesso, rimanendo solidali con quest'ultimo e non potendo quindi essere espulsi attraverso la stazione di scarico 8. Infatti, il contatto con il tubo 7 fisso tende a frenare la rotazione di un'eventuale sostanza filamentosa o allungata ed impedisce a quest'ultima di disporsi sostanzialmente parallela alla spirale del corpo elicoidale 5. Più in particolare, l'azione frenante del tubo 7 tenderà a far "raggomitolare" ogni sostanza filamentosa o allungata in modo che l'organo elicoidale possa trasportarla verticalmente in modo sostanzialmente analogo ad ogni altra sostanza solida. La presenza del tubo 7 previene inoltre che delle sostanze solide e/o filamentose trasportate dall'organo elicoidale 5 possano precipitare da quest'ultimo attraverso la rispettiva pozione assiale cava. Normalmente, per evitare questo inconveniente, l'organo elicoidale 5 viene fatto ruotare ad elevata velocità in modo tale che la forza centrifuga così generata spinga le sostanze solide e/o filamentose trasportate verso la superficie interna del primo condotto 6 e le trattenga quindi sull'organo elicoidale 5 stesso. Pertanto l'impiego del tubo 7 permette di utilizzare delle velocità operative di rotazione dell'organo elicoidale 5 minori rispetto a quelle comunemente impiegate nei dispositivi a coclea noti allo scopo di ridurre dei consumi energetici e prolungare la vita operativa dell'attuatore rotativo 18 e di ogni eventuale componente meccanico supportante l'organo elicoidale 5.
Infine la presenza di un dispositivo di lavaggio 20 permette di ridurre al minimo il rischio di incrostazioni di reflui sull'organo elicoidale 5 e di prevenire l'otturazione del filtro 91 ad opera dei reflui stessi, per minimizzare le operazioni di manutenzione o di sostituzione del dispositivo di filtraggio 9.
A questo punto può essere opportuno notare che, in considerazione di quanto sopra descritto, il separatore 1 rappresenta un sistema di filtrazione e separazione di reflui fognari presentante costi di produzione e di esercizio ridotti, un ingombro particolarmente limitato ed è inoltre configurato per minimizzare il rischio di blocco dovuto all'evacuazione delle sostanze solide filtrate; pertanto il separatore 1 risulta essere una soluzione adeguata al problema tecnico in oggetto.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Separatore (1) per un impianto di depurazione di reflui comprendente un dispositivo a coclea (4) provvisto di un primo condotto (6) alloggiante un organo elicoidale (5) di trasporto in modo assialmente fisso e liberamente girevole; il detto dispositivo a coclea (4) essendo provvisto di mezzi di guida (7) del moto rotatorio del detto organo elicoidale (5) ed essendo associato ad una stazione di scarico (8) accoppiata solidalmente con una prima porzione di estremità (67) del primo condotto (6) stesso per eliminare delle sostanze solide e/o filamentose eventualmente contenute nei detti refluì; caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di guida (7) sono sostanzialmente rigidi e solidali al detto primo condotto (6) per facilitare il sollevamento ed il trasporto in continuo delle dette sostanze solide e/o filamentose lungo il detto primo condotto (6) in direzione della detta stazione di scarico (8).
  2. 2. Separatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto organo elicoidale (5) è assialmente cavo e conformato sostanzialmente come una spirale avvolta attorno ad un rispettivo asse (L) di rotazione in modo tale da minimizzare la massa posta in rotazione per ridurre il consumo energetico del detto dispositivo a coclea (4) e minimizzare l'usura delle componenti meccaniche che supportano e movimentano il detto organo elicoidale (5).
  3. 3. Separatore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di guida (7) comprendono un tubo (7) cilindrico e coassiale al detto asse (L) di rotazione che impegna assialmente il detto organo elicoidale (5); il detto tubo (7) presentando un raggio (R) che approssima per difetto ogni raggio interno (R') del detto organo elicoidale (5) per prevenire la caduta delle dette sostanze solide e/ filamentose dal detto organo elicoidale (5) attraverso una rispettiva porzione centrale cava (50).
  4. 4. Separatore secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il detto primo condotto (6) ed il rispettivo detto tubo (7) sono disposti, in uso, in una posizione sostanzialmente verticale per minimizzare l'estensione longitudinale e l'ingombro in pianta del detto dispositivo a coclea (4)
  5. 5. Separatore (1) per un impianto di depurazione di reflui comprendente un dispositivo a coclea (4) provvisto di un primo condotto (6) alloggiente un organo elicoidale (5) di trasporto in modo assialmente fisso e liberamente girevole; il detto dispositivo a coclea (4) essendo associato ad una stazione di scarico (8) comunicante con il detto primo condotto (6) e portata da quest'ultimo in corrispondenza di una propria prima porzione di estremità (67) per eliminare delle sostanze solide e/o filamentose eventualmente contenute nei detti reflui; caratterizzato dal fatto che il detto primo condotto (6) è disposto, in uso, in una posizione sostanzialmente verticale per minimizzare l'estensione longitudinale e l'ingombro in pianta del detto dispositivo a coclea (4)
  6. 6. Separatore secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto di comprendere dei mezzi di guida (7) del moto rotatorio del detto organo elicoidale (5); i detti mezzi di guida (7) essendo accoppiati al detto primo condotto in modo sostanzialmente rigido per facilitare il sollevamento ed il trasporto in continuo delle dette sostanze solide e/o filamentose lungo il detto primo condotto (6) in direzione della detta stazione di scarico (8).
  7. 7. Separatore secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che il detto organo elicoidale (5) è assialmente cavo e conformato sostanzialmente come una spirale avvolta attorno ad un rispettivo asse (L) di rotazione in modo tale da minimizzare la massa posta in rotazione per ridurre il consumo energetico del detto dispositivo a coclea (4) e minimizzare l'usura delle componenti meccaniche che supportano e movimentano il detto organo elicoidale (5).
  8. 8 . Separatore secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di guida (7) comprendono un tubo {7) cilindrico coassiale al detto asse (L) di rotazione che impegna assialmente il detto organo elicoidale (5); il detto tubo (7) presentando un raggio (R) che approssima per difetto ogni raggio interno (R') del detto organo elicoidale (5) per prevenire la caduta delle dette sostanze solide e/o filamentose dal detto organo elicoidale (5) attraverso una rispettiva porzione centrale cava (50).
  9. 9. Separatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto primo condotto (6) è associato a dei mezzi di filtraggio (9) dei detti reflui atti, in uso, a trattenere le dette sostanze solide e/o filamentose all'<'>interno del detto primo condotto (6) stesso, e presenta una propria porzione di ingresso (61) per i detti reflui disposta sostanzialmente all'estremità opposta alla detta stazione di scarico (8) ed atta, in uso, ad essere immersa in un canale (100) o in un bacino (100) di scolo per prelevare i detti reflui.
  10. 10. Separatore secondo la rivendicazione 9 caratterizzata dal fatto che la detta porzione d'ingresso (61) è conformata sostanzialmente ad U per definire un'apertura di alimentazione (10) dei detti reflui, ed è provvista di mezzi di collegamento (95) del detto primo condotto (6) al detto canale/bacino (100) di scolo conformati per impegnare trasversalmente il detto canale/bacino (100) di scolo stesso in modo tale da massimizzare il flusso dei detti reflui attraverso la detta apertura (10) di alimentazione .
  11. 11. Separatore secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la detta porzione d'ingresso (61) del detto primo condotto (6) presenta una pluralità di fori (65) distribuiti in maniera sostanzialmente uniforme per fungere da filtro (91) meccanico dei detti reflui .
  12. 12. Separatore secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di collegamento (95) comprendono una coppia di lamine (96) flessibili portate lateralmente dalla detta prima porzione (61) e atte, in uso, a lambire delle sponde del detto canale/bacino (100) di scolo in modo sostanzialmente combaciante per convogliare il detto flusso dei detti reflui attraverso il detto filtro (91).
  13. 13. Separatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere dei mezzi di lavaggio (20) del detto organo elicoidale (5) associati al detto primo condotto (6) per prevenire la formazione di incrostazioni dovute ai detti reflui.
  14. 14. Separatore secondo la rivendicazione 13 in dipendenza da una qualsiasi delle rivendicazioni 10-12, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di lavaggio (20) comprendono almeno uno spruzzatore (23) di liquido portato esternamente al detto primo condotto (6) in corrispondenza della detta apertura di alimentazione (10) comprendente almeno un ugello (27) collegato a tenuta idraulica ad ed almeno un rispettivo secondo condotto (28) di alimentazione; ogni detto spruzzatore (23) essendo atto, in uso, ad irrorare il detto filtro (91) per prevenire l'ostruzione di ogni foro (65) ad opera dei detti reflui.
  15. 15. Separatore secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di lavaggio (20) comprendono una coppia di detti spruzzatori (23) disposti in modo sostanzialmente simmetrico rispetto alla detta apertura di alimentazione (10) ed atti, in uso, ad irrorare sostanzialmente a ventaglio le dette sostanze solide e/o filamentose trasportate dal detto organo elicoidale (5) in modo tale da mantenerle costantemente a contatto con la superficie interna del detto primo condotto (6) per facilitarne il trasporto per mezzo del detto organo elicoidale (5) stesso.
  16. 16. Separatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto primo condotto (6) è sostanzialmente cilindrico e presenta una struttura longitudinale composta a stadi che comprende la detta prima porzione di estremità (67) ed almeno una seconda porzione di estremità (66) disposta da banda opposta alla detta prima porzione di estremità (67) e presentante rispetto a quest'ultima una sezione trasversale maggiore per indurre una compressione periferica delle dette sostanze solide e/o filamentose durante il rispettivo trasporto verso la detta stazione di scarico (8) ad opera del detto elemento elicoidale (5).
  17. 17 . Separatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto primo condotto (6) presenta almeno una rispettiva seconda porzione (68) conformata a tronco di cono per indurre una compressione progressiva delle dette sostanze solide e/o filamentose durante il rispettivo trasporto verso la detta stazione di scarico (8) ad opera del detto elemento elicoidale (5).
  18. 18. Separatore secondo la rivendicazione 17 o 18, caratterizzato dal fatto che il detto organo elicoidale (5) presenta un raggio esterno (R'') di estensione variabile e dimensionato in modo tale che ogni tratto periferico del detto organo elicoidale (5) stesso lambisca in modo sostanzialmente combaciante una rispettiva porzione della superficie interna del detto primo condotto (6).
  19. 19. Separatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto organo elicoidale {5) è delimitato perifericamente da almeno una prima spazzola (52) atta a lambire la superficie interna del detto primo condotto (6), per prevenire l'adesione dei detti reflui al detto primo condotto (6) stesso.
  20. 20. Separatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-4 o 7-19, caratterizzato dal fatto che il detto organo elicoidale (5) è delimitato internamente dalla banda del detto asse (L) di rotazione da almeno una seconda spazzola (53) atta a lambire esternamente il detto tubo (7) per prevenire l'adesione dei detti reflui al detto tubo (7) stesso.
  21. 21. Separatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3-20, caratterizzato dal fatto di comprendere un attuatore rotativo (18) portato da un coperchio (15) accoppiato stabilmente alla detta prima porzione di estremità (67) per azionare in rotazione assiale il detto organo elicoidale (5); il detto organo elicoidale (5) essendo tenuto in guida dal detto tubo (7) in modo tale da poter ruotare stabilmente a velocità ridotta per minimizzare il consumo energetico e l'usura del detto attuatore rotativo (18).
  22. 22. Separatore come descritto ed illustrato con riferimento alle figure annesse.
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