ITPN20100018A1 - "macchina con nastro trasportatore perfezionato" - Google Patents

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ITPN20100018A1
ITPN20100018A1 IT000018A ITPN20100018A ITPN20100018A1 IT PN20100018 A1 ITPN20100018 A1 IT PN20100018A1 IT 000018 A IT000018 A IT 000018A IT PN20100018 A ITPN20100018 A IT PN20100018A IT PN20100018 A1 ITPN20100018 A1 IT PN20100018A1
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Armenio Scattolon
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Armenio Scattolon
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Description

«MACCHINA CON NASTRO TRASPORTATORE PERFEZIONATO»
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una macchina dotata di un nastro trasportatore, in cui sono disposti mezzi laterali che sono vincolati al nastro stesso, e quindi si muovono con esso, che impediscono agli oggetti trasportati dal nastro di superare i bordi laterali di questo e di rovesciarsi esternamente.
Sono noti nastri trasportatori di varia natura, forma e scopi; questi nastri trasportatori, soprattutto se impiegati nel settore industriale, e cioà ̈ associati a macchine operatrici che producono piccoli componenti, e relativi sfridi di lavorazione, sono accomunati da un medesimo inconveniente; infatti il problema principale di detti nastri trasportatori à ̈ costituito dal fatto che essi, nella toro forma più comune e cioà ̈ costituiti da un lembo continuo, flessibile e che si muove sopra una struttura di supporto piana, da soli non possono impedire che gli oggetti trasportati possano accumularsi ai bordi del nastro stesso e a cadere all'esterno, soprattutto se il nastro à ̈ soggetto alle vibrazioni indotte dai rulli di trascinamento.
Per evitare tale serio inconveniente, sono state adottate varie soluzioni:
- la soluzione più comune, esemplificata nel brevetto US 1 ,850,891 , consiste nel disporre ai lati del nastro stesso nella zona terminale in corrispondenza dei rulli d trascinamento, due pareti laterali che fungono da "guard rail" o ringhiere di guardia che impediscono che gli oggetti trasportati dal nastro, e che raggiungono i bord laterali di questo, possono superare detti bordi e possano rovesciarsi all'esterno.
Tale soluzione impone tuttavia la costruzione ed il montaggio di dette ringhiere, cosa del tutto sgradita in un ambiente industriale che deve mantenersi estremamente competitivo.
Inoltre tale soluzione non impedisce che eventuali corpi, di qualsiasi natura e tipicamente sfridi di lavorazione, possano inserirsi tra il nastro trasportatore mobile e la sottostante struttura di supporto fissa, provocando il grave risultato sia di poter danneggiare il nastro stesso, sia di compromettere e frenare il corretto e normale scorrimento del nastro stesso.
Infatti la soluzione appena citata tende a minimizzare tale rischio realizzando un nastro trasportatore che nella parte centrale si incurvi con una concavità verso l'alto, in modo da impedire, per gravità, che i corpi trasportati dal nastro possano raggiungerne i bordi esterni.
Tuttavia tale soluzione à ̈ spesso impraticabile perché la curvatura del nastro dipende dal carico dei corpi trasportati, e poiché questo può essere estremamente variabile, la scelta del nastro stesso diventa un fattore critico, poiché se esso à ̈ troppo rigido, esso non si incurva abbastanza e quindi non impedisce il rovesciamento dei corpo trasportati; inversamente se esso à ̈ troppo flessibile, sotto carichi elevati esso si arcua in modo tale da scivolare fino ai bordi interni delle spalle (12) di supporto, con il risultato che il nastro stesso si rovescia, rovesciando quindi tutto il relativo carico.
- Nel brevetto CA 1 272 462 viene divulgata una soluzione in cui i bordi del nastro trasportatore vengono piegati uno verso l'altro, in modo da sovrapporli così da formare un condotto sostanzialmente chiuso verso l'alto; inoltre la zona superiore viene chiusa da un "cover belt" (11) che ottura dall'alto la porzione lasciata libera dai bordi del nastro trasportatore.
Come spiegato in detto brevetto, la relativa soluzione si applica con efficacia solo a materiale sottoforma di fine granulato, in un ambiente aperto, sottoposto a pioggia e vento, e che deve superare delle pendenze notevoli.
Tale soluzione si presenta subito gravemente penalizzante sia sotto il profilo della funzionalità che degli oneri generali di produzione e montaggio, che non sono assolutamente giustificati per il trasporto di prodotti singoli, in un ambiente chiuso e protetto, e su un piano generalmente orizzontale.
- in GB 887698 Ã ̈ divulgato un tipo di nastro convogliatore dotato, come di consueto, di una stazione di carico e di una stazione di scarico, nelle quali il nastro assume una configurazione convenzionalmente piana; tra dette due stazioni, per evitare che il prodotto caricato e trasportato, tipicamente in forma granulare come vari prodotti agricoli, venga disperso, il nastro stesso viene introdotto in un tubo -praticamente viene "intubato" - in modo che anche il nastro assuma una forma a tubo che evita ogni dispersione del prodotto.
Anche in questo caso, come nel primo dei casi sopra-elencati, gli oneri di realizzazione e montaggio sono del tutto sproporzionati al tipo di servizio richiesto in un ambiente industriale normale.
Le soluzioni rivendicate in detti documenti testimoniano la grande preoccupazione, comune tra gli operatori del settore, di trovare una soluzione che sia efficace e nel contempo anche complessivamente vantaggiosa, ed accettabile sul piano industriale; e tuttavia nessuna delle soluzioni descritte, per quanto valide dal punto di vista di una specifica prestazione funzionale, risolve in maniera complessivamente soddisfacente il problema esposto.
Sarebbe quindi desiderabile, ed à ̈ scopo principale della presente invenzione, poter realizzare una macchina del tipo generalmente descritto atti a ridurre in modo sostanziale gli inconvenienti sopra ricordati.
Tale scopo viene conseguito da una macchina comprendente principalmente un nastro trasportatore, e gli organi usualmente associati a questo realizzato e funzionante secondo le rivendicazioni allegate.
Caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione che segue, a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:
la figura 1 mostra una vista in prospettiva di una macchina secondo l'invenzione,
la figura 2 mostra una vista semplificata dall'alto di un esemplare di una macchina secondo l'invenzione,
la figura 3 e la figura 4 mostrano due viste simboliche in sezione laterale, con due differenti piani di sezione paralleli, della macchina delle figure precedenti, la fig. 4A mostra la vista in esploso della fig. 4,
• la figura 5 mostra una vista ingrandita di una porzione della macchina di fig. 2, s • la figura 6 mostra una vista secondo la sezione B - B di fig. 5,
• la figura 7 mostra una vista secondo la sezione C - C di fig. 5,
• la figura 8 mostra una vista ingrandita di una opposta porzione della macchina di fig. 2,
• la figura 9 mostra una vista secondo la sezione D - D di fig. 8.
Con riferimento alle figure, un nastro trasportatore perfezionato secondo l'invenzione comprende:
- una struttura di supporto 1 piana, sostanzialmente orizzontale, con una forma allungata e rettangolare,
- due rulli cilindrici 2, 3, paralleli, rotanti attorno a rispettivi e coassiali alberi di rotazione disposti ai lati opposti di detta struttura di supporto, cioà ̈ presso la stazione di carico e rispettivamente la stazione di rilascio dei prodotto trasportati.
Detti alberi di rotazione sono normalmente disposti dentro ai rispettivi rulli cilindrici, e sono atti a ruotare attorno ai rispettivi assi "X" e Y.
- un nastro convogliatore continuo 6 flessibile, a sviluppo chiuso (nel senso che à ̈ realizzato come una cinghia di trasmissione continua) e disposto attorno a detta struttura di supporto in modo che una sua porzione venga appoggiata sulla faccia superiore 7 di questa (Figg. 2, 8, 9), e la rimanente porzione viene fatta passare, in modo del tutto convenzionale, al di sotto di questa, e che sormonta detti due rulli rotanti 2, 3 in modo da essere guidato e/o comandato da questi.
E’ anche opportuno qui precisare che, anche se la presente descrizione si riferisce ad un trasportatore a rulli dotato di due rulli, si intende che detti due rulli si riferiscono ovviamente ai due rulli disposti nelle posizioni estreme del nastro, e naturalmente non escludono che lungo questo possano essere disposti un numero indeterminato di ulteriori rulli.
Secondo il trovato, a detto nastro continuo 6 vengono unite due pareti esterne 8, 9 flessibili, ed elastiche, in cui ciascuna di dette pareti 8, 9 Ã ̈ un elemento allungato, a sviluppo chiuso (come il nastro stesso) e disposto di fianco ad un rispettivo bordo 10, 11 del nastro stesso, per tutta la rispettiva lunghezza.
Si precisa che dette pareti esterne 8, 9, essendo unite al nastro continuo 6, si muovono sincronicamente con questo, essendone trainate.
Inoltre, nelle posizioni di detto nastro intermedie tra detti rulli 2, 3 ed anche nella immediata prossimità di questi, dette pareti 8, 9 sono orientate generalmente verso l'alto (nella situazione in cui il nastro à ̈ poggiato su detta faccia superiore 7 della struttura 1 con il normale assetto di lavoro), ma con una ulteriore conformazione, come verrà meglio descritto più avanti.
In pratica, come mostrato in tutte le figure, detti bordi 10 e 11 del nastro trasportatore vengono contornati da dette pareti esterne 8, 9 che ne seguono il profilo e che quindi ne diventano quasi una parte integrante.
Sarà subito evidente che lo scopo di dette pareti esterne e' di realizzare le desiderate ringhiere di guardia che impediscono il rovesciamento dal nastro trasportatore all'esterno dei corpi presenti sul nastro stesso.
Dette pareti esterne sono, come si à ̈ detto, orientate verso l’alto ma sono conformate con una definita svasatura verso l’esterno, e sono anche realizzate con materiale elastico, oltre che flessibile.
Nel loro passaggio sopra ed in corrispondenza di detti rulli 2 e 3 esse, ed in particolare le loro zone più esterne, modificano il loro movimento, e passano da un moto rettilineo ad un moto circolare; in questo cambiamento esse dovrebbero compiere un percorso maggiore, dovuto ovviamente al maggior raggio di curvatura per ruotare attorno ad uno di detti rulli, rispetto al raggio di curvatura a cui à ̈ soggetto il nastro stesso.
Tale percorso maggiore si trasforma evidentemente in una sollecitazione a trazione che agisce su dette zone più esterne di dette pareti, le quali reagiscono con una reazione che tende invece a contrastare tale sforzo di trazione.
Come risultato finale di detto gioco di forze e di contro-forze, la parete esterna viene ad appiattirsi contro il relativo rullo cilindrico, trasformando la sua sagoma e diventando simile ad un lembo continuo 13, 14 di forma quasi piana, aderente al relativo rullo cilindrico, appunto per assicurare elasticamente il minimo allungamento o deformazione, come schematicamente mostrato nelle figure 5 e 6; à ̈ anche evidente che, non appena un definito tratto di parete 8, 9 supera uno di detti rulli e toma a muoversi di moto rettilineo, sopra o sotto a detta struttura 1 , esso, non più sollecitato a trazione torna ad assumere le sua forma normale e quindi a ri- assumeri la sua forma di parete esterna 8, 9 orientata verso l'alto oppure, se disposta al di sotto della struttura 1 , ovviamente orientata verso il basso.
Sarà anche ovvio che quanto detto vale per ogni singolo piccolo tratto di parete esterna e per entrambe le pareti esterne 8 e 9, per cui in definitiva il movimento del nastro trasportatore così realizzato crea una flessione continua automatica di dette pareti esterne nella zone in cui esse superano i due rulli rotanti, e crea quindi un ritorno altrettanto automatico alla forma originale dopo aver superato tali rulli.
Con riferimento in particolare alla figura 7, scopo di facilitare la deformazione verso l'esterno del nastro trasportatore, dette due pareti esterne sono leggermente sagomate verso l'esterno, cioà ̈ svasate con un angolo "a" rispetto alla verticale (vedi fig. 7), in modo che questo costituisca un "invito" continuo a farle deformare e quindi a farle appiattire verso l'esterno, evitando così una deformazione verso l'interno che interferirebbe con il trasporto dei prodotti.
Con riferimento alle Figure 6 e 9, allo scopo di vincolare in modo stabile dette pareti esterne 8 e 9 ai bordi 10 e 11 del nastro trasportatore 6, le stesse vengono dotate, sul rispettivo bordo adiacente a questo, di rispettive fasce sottili allungate 8A e 9A, che si estendono per l'intera lunghezza della rispettiva parete, seguendone il profilo (vedi Figure 7 e 9).
Dette fasce 8A, 9A sono ottenute da una opportuna formatura della parte inferiore di dette pareti esterne, e quindi ne costituiscono parte integrante.
Per realizzare tale scopo, dette fasce allungate 8A e 9A vengono unite ai corrispondenti detti bordi esterni 10 e 11 del nastro trasportatore 6 in modo sostanzialmente continuo, o comunque con modalità tali da impedire il passaggio di corpi estranei, coma sopra spiegato.
Una modalità sicura per effettuare tale unione continua à ̈ di realizzare una saldatura mediante mezzi e procedure in sé noti, ad es. mediante un rullo che preme a caldo, saldandoli, detti bordi 10, 11 contro dette rispettive fasce allungate 8A e 9A.
Una seconda modalità e di unire detti bordi a dette allungate mediante punti di giunzione, che possono essere ottenuti con uno dei tanti modi noti nella tecnica, come ad es. cuciture, aggraffature od anche mediante rivetti, non esplicitamente rappresentati ma indicati simbolicamente con 15 nella figura 6.
Un altro scopo di dette fasce allungate 8A e 9A Ã ̈ di impedire che corpi estranei di qualsiasi natura, in particolare sfridi di lavorazione, possano penetrare tra le pareti esterne 8, 9 ed il nastro stesso, e quindi di inserirsi tra il nastro trasportatore e detta faccia superiore 7 della struttura 1.
Infine, per realizzare dette pareti esterne 8 e 9 in modo adeguatamente flessibile, ma anche elastico e che possa mantenere le caratteristiche originarie per un lungo tempo di funzionamento della macchina, à ̈ stato riscontrato, e sperimentato, che la sostanza ottimale per tale impiego à ̈ sostanzialmente composta da poliuretano, o contenente una significativa percentuale di poliuretano.

Claims (8)

  1. «MACCHINA CON NASTRO TRASPORTATORE PERFEZIONATO» RIVENDICAZIONI 1) Macchina atta ad azionare un nastro trasportatore continuo inteso per il trasporto di oggetti, tipicamente componenti industriali, comprendente: una struttura di supporto (1), piana, sostanzialmente orizzontale, con una forma preferibilmente rettangolare o quadrata, - due rulli cilindrici (2, 3), paralleli, rotanti attorno a rispettivi alberi di rotazione (X, Y) disposti internamente ai rispettivi rulli cilindri e coassiali ai rispettivi assi, e disposti ai lati opposti di detta struttura di supporto, un nastro convogliatore continuo (6), flessibile, chiuso e disposto attorno a detta struttura di supporto in modo che una sua porzione venga appoggiata e si muove sulla faccia superiore (7) di questa, ed una sua altra porzione venga posta al di sotto di questa, e che sormonta detti due rulli rotanti (2, 3) in modo da essere guidato e/o comandato da questi, caratterizzata dal fatto di essere dotata di mezzi di contenimento flessibili ed elastici disposti ai lati di detto nastro continuo, impegnati ai rispettivi bordi (10, 11) di questo e comprendenti due pareti esterne (8, 9), sostanzialmente allungate che si estendono per l'intera lunghezza di detto nastro continuo (6).
  2. 2) Macchina con un nastro trasportatore continuo secondo la riv. 1, caraterizzata dal fato che dette pareti esterne (8, 9), in corrispondenza delle porzioni centrali di detto nastro convogliatore continuo (6) disposte nella zona centrale di detta struttura di supporto, sono disposte con orientamento sostanzialmente diretto verso l’alto, in corrispondenza delie estremità di detta struttura, corrispondenti a detti due rulli rotanti (2, 3), sono disposte con forma e configurazione sostanzialmente aderente (13, 14) e distesa ai rispettivi detti rulli rotanti (2, 3).
  3. 3) Macchina con un nastro trasportatore continuo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caraterizzata dal fatto che dette due pareti esterne (8, 9) sono dotate, lungo i loro lati adiacenti ai rispettivi bordi esterni (10, 11) di detto nastro continuo (6), di rispettive fasce sottili allungate (8A, 9A) interposte tra detti bordi esterni (10, 11 ) e la faccia superiore (7) di detta struttura di supporto (1 ).
  4. 4) Macchina con un nastro trasportatore continuo secondo la rivendicazioni 3, caraterizzata dal fato che dette fasce allungate (8A, 9A) sono solidalmente impegnate a dette rispettive pareti esterne (8, 9).
  5. 5) Macchina con un nastro trasportatore continuo secondo la riv. 4, caraterizzata dal fato che dette fasce allungate (8A, 9A) sono impegnate a dette rispettive pareti esterne (8, 9) mediante una saldatura sostanzialmente continua.
  6. 6) Macchina con un nastro trasportatore continuo secondo la riv. 4, caraterizzata dal fato che detti fasce allungate (8A, 9A) sono impegnati a dette rispettive pareti esterne (8, 9) mediante una pluralità di singoli mezzi di fissaggio, includendo rivetti (15), cuciture o aggraffature.
  7. 7) Macchina con un nastro trasportatore continuo secondo qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fato che in corrispondenza delle porzioni di detto nastro convogliatore continuo (6) disposte nella zona centrale di detta faccia superiore (7), dette pareti esterne (8, 9) sono disposte in posizione leggermente svasate (a) verso l'esterno.
  8. 8) Macchina con un nastro trasportatore continuo secondo la rivendicazione 6, caraterizzata dal fato che detto dette pareti esterne (8, 9) sono realizzate in poliuretano, oppure comprendono poliuretano.
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