ITPN20000039A1 - Frigorifero ad assorbimento - Google Patents

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Uwe Schwarzpaul
Volker Muller
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Electrolux Siegen Gmbh
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DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale avente per titolo: "FRIGORIFERO AD ASSORBIMENTO"
La presente invenzione si riferisce ad un frigorifero ad assorbimento comprendente un circuito ad assorbimento, ed in particolare ad un frigorifero di tale tipo dotato di un dispositivo di pilotaggio per la sorveglianza dei guasti.
Un frigorifero di tale tipo comprende un evaporatore, installato in una cella frigorifera da refrigerare, che viene attraversato da un mezzo refrigerante che si immette refrigerato nell’evaporatore da dove sottrae calore per poi, riscaldato, abbandonare l’evaporatore stesso. All’esterno della cella di refrigerazione e’ previsto un gruppo che reffredda nuovamente il mezzo refrigerante che abbandona 1’evaporatore e che lo invia nuovamente all’evaporatore. A tale gruppo deve tuttavia essere erogata energia ovvero potenza affinché’ esso possa svolgere tale funzione di raffreddamento del mezzo re-frigerante. Tale energia avvero potenza viene alimentata al circuito ad assorbimento mediante un dispositivo riscaldante.
Quando in questo circuito ad assorbimento si verificano difetti, può' allora trattarsi di perdite di refrigerante dovute a fughe, di difetti al gruppo che alimenta energia o potenza al circuito frigorifero e di altro ancora.
In certe circostanze, tali difetti sono molto difficili da riconoscere: a causa di dispersioni verificatesi nel corso del ciclo produttivo, nei circuiti frigorigeni ad assorbimento il rendimento può risultare diverso da apparecchio ad apparecchio. A causa di ciò’, una temperatura finale ottenuta dal gruppo frigorifero nella cella si differenzia da apparecchio ad apparecchio, per cui dalla sola temperatura finale nella cella non e'possibile dedurre con certezza la presenza di un difetto.
Inoltre, la temperatura finale ottenibile nella cella dipende anche dalla temperatura ambiente. Si aggiunga, poi, che il tempo durante il quale si raggiunge sostanzialmente la temperatura finale quando si refrigera il gruppo, dipende dalla condizione di carico della cella, laddove, ad esempio, una cella molto carica richiede, a seconda delle circostanze, molto tempo perchè possa raggiungere la sua temperatura finale. In un determinato momento, la temperatura finale effettivamente possibile non potrebbe essere raggiunta e si potrebbe erroneamente desumere la presenza di un difetto se solo si rilevasse la temperatura della cella. Altre forme di dipendenza si ingenerano in seguito alle condizioni in cui si effettua il montaggio del gruppo refrigerente, per cui, ad esempio, qui può' essere influenzato il sistema di aerazione e di refrigerazione di uno scambiatore di calore.
E’ comunque auspicabile riconoscere prima possibile la presenza di un difetto nel circuito refrigerante per arrivare ad eliminarlo oppure per bloccare il funzionamento dell’apparecchio. Soprattutto quando si tratta di circuiti refrigeranti ad ammoniaca, le fughe che si verificano possono provocare danni, eventualmente odori sgradevoli, all’ut ilizzatore del frigorifero, ed appunto per questo appare in questo caso molto importante rilevare con tempestività i difetti nel circuito refrigerante.
Il documento DE 3133686 C2 descrive un armadio frigorifero ad assorbimento alimentato da diverse fonti di energia, la cui potenza refrigerante e’ regolata termostaticamente.
Il documento DE 19705905 Al descrive un dispositivo frigorifero dotato di controllo periodico dei gradienti cronologici di temperatura, dai quali si desume la presenza di un difetta qualora la funzione temperatura ( ad es. la temperatura dell’evaporatore o della cella) si sia abbassata solo di un valore prestabilito in un periodo delimitato di tempo.
Nei documenti DE 3340331 Al e DE 3340356 Al sono descritt dispositivi frigoriferi nei quali una sufficiente riserva d freddo per merce da immagazzinare fresca viene instaurata, i funzione della capacita' termica del dispositivo frigorifer (carico di base), in modo che venga rilevato il gradient cronologico di temperatura e, in base a questo, la durata della pre-congelazione.
Il documento DE 2630111 Al descrive un impianta frigorifero i cui limiti di potenza vengono determinati in modo che venga periodicamente rilevata la temperatura all'evaporatore o nella cella frigorifera con valutazione della variazione da rilevamento a rilevamento.
Il documento DE 2831476 Al descrive un sistema frigorifero dotato di un circuito logico che impasta i termostati sulla temperatura di congelazione.
Compito della presente invenzione e' quello di realizzare un frigorifero ad assorbimento che assicuri un accertamento affidabile dei guasti.
Tale compito viene assolto da un frigorifero ad assorbimento conforme alla rivendicazione 1.
Alla base dell'invenzione sta l’idea che il rilevamento di un difetto del circuito frigorifero non si effettua in una condizione sostanzialmente stazionaria dell’impianto frigorifero, ma in una condizione non stazionaria del circuito refrigerante, nella quale i parametri del circuito stesso sono sottoposti a una notevole variazione nel tempo Da queste variazioni nel tempo si arriva a. desumere o un funzionamento regolare oppure un difetto nel circuito refrigerante. Secondo l'invenzione, stando a quanto sopra, durante un primo intervalla di tempo si imposta la potenza da alimentare al circuito refrigerante su un primo valore di potenza, e dopo trascorso tale primo intervallo di tempo, la potenza alimentata al frigorifero viene modificata in un secondo valore di potenza che e’ maggiore del primo valore di potenza. In base alla differenza tra il primo ed il secondo valore di potenza di crea la condizione non stazionaria del circuito refrigerante.
Quale parametro del circuito refrigerante, il cui rilevamento nella condizione non stazionaria costituisce un sensibile indicatore per la presenza del difetto, e' prevista, secondo l’invenzione, la temperatura del mezzo refrigerante nel l ’evaporatore. L’apparato frigorifero dispone opportunamente di un termosensore che sostanzialmente registra la temperatura del mezzo refrigerante nel 1’evaporatore e assegna un valore di misura della temperatura che sostanzialmente indica questa temperatura. Con l’avvento della condizione non stazionaria, all’inizio del secondo intervallo un dispositivo di comando rileva un primo valore di temperatura del termosensore ed al termine del secondo intervallo di tempo esso rileva un secondo valore di temperatura del termosensore . Successivamente, dal dispositivo di comando viene definita la differenza tra i due valori di temperatura. Se un valore assoluto della differenza è maggiore di un valore differenzale prestabilito, il dispositivo di comando desume allora l’inesistenza di difetti, in quanto il circuito refrigerante ha reagito in modo sufficientemente rapido alla condizione modificata. Se, invece, il valore assoluto e’ inferiore al valore differenziale prestabilito, il dispositivo di comando conclude che esiste un difetto, in quanto il circuito refrigerante non ha reagito con sufficiente rapidità alla condizione operativa modificata, e allora emette un corrispondente segnale di guasto.
Vantaggiosamente, il primo valore di potenza e’ scelto in modo che esso indichi una potenza da alimentare sostanzialmente pari a zero. Ciò sta a significare che durante il primo intervallo di tempo il circuito refrigerante non e’ attivo e che la cella non viene refrigerata. Questo tempo può’ essere utilizzato allora per lo sbrinamento dell ’evaporatore e della cella. A tale proposito e’ vantaggioso dimensionare la durata del primo intervallo di tempo in modo che possa avvenire uno sbrinamento il piu’ possibile completo dell’evaporatore e della cella.
Per consentire una riproducibilita’ la migliore possibile del rilevamento, il secondo valore di potenza indica, almeno all'inizio del secondo intervallo di tempo, una potenza da alimentare sostanzialmente costante
D’altronde e’ pure possibile effettuare già' durante il secondo intervallo di tempo una regolazione del circuito refrigerante in modo che una temperatura della cella rilevata da un termosensore della cella assuma un valore teorico prestabilito. Tale misura e' opportuna soprattutto qualora la potenza sostanzialmente costante da alimentare durante l'intero secondo intervallo di tempo provocasse un raffreddamento della cella al di sotto della sua temperatura teorica prestabilita.
Una soluzione particolarmente vantaggiosa si ha se all'inizio del secondo intervallo di tempo viene alimentata una potenza sostanzialmente costante e se verso il termine dell’intervallo di tempo la potenza da alimentare viene determinata in funzione del valore misurato della temperatura della cella.
Per arrivare da una parte ad effettuare una refrigerazione sostanzialmente continua della cella e degli articoli in questa immagazzinati e dall'altra per rilevare con la massima tempestività' possibile i difetti che si verificano, la condizione di non stazionarietà del circuito frigorigeno viene realizzata ad intervalli periodici effettuando per l’occasione il rilevamento dei difetti. I corrispondenti periodi si possono scegliere in modo che il rilevamento dei ditetti venga effettuato durante la notte, ad esempio, nel periodo compreso tra le 3 e le 4. Un utente dell’impianto frigorifero non subisce allora alcun pregiudizio di rilievo a causa del riscaldamento degli articoli immagazzinati nella cella che procede in concomitanza con il rilevamento dei difetti.
L’inizio e la durata del primo o/e del secondo intervallo di tempo o/e del valore differenziale possono essere determinati in modo assoluto in funzione dei restanti parametri dell’impianto frigorifero. In modo vantaggioso, tali grandezze possono pero’ essere determinate anche dalla temperatura che domina nella cella prima dell’inizio del rilevamento dei difetti oppure dalla temperatura che si ha nell’ambiente. Grazie a ciò’, in occasione del rilevamento dei difetti si prendono in considerazione gli effetti della temperatura della cella o/e della temperatura ambiente che pure concorrono a determinare la condizione non stazionaria del circuito frigorigeno.
Il termosensore deve rilevare una grandezza di misura che in seguito alla condizione di non stazionarieta’ del circuito refrigerante e’ sottoposto ad un tasso piu’ grande possibile di modifiche. E appunto per questo il termosensore deve essere collegato in conduzione termica con il mezzo refrigerante nella zona dell’evaporatore. A tale proposito, il termosensore può’ sporgere all’interno dell’evaporatore o essere installato all'esterno dell 'evaporatore stesso, nel qual caso viene a sussistere un accoppiamento in conduzione termica con una superficie esterna dell'evaporatore. Rilevando il termosensore sostanzialmente la temperatura del mezzo refrigerante nell’evaporatore, il termosensore si differenzia da un altro sensore che rileva essenzialmente la temperatura della cella. Quest’ultimo sensore viene usato vantaggiosamente per regolare il circuito frigorigeno durante il funzionamento continuo, in quanto esso rappresenta la temperatura presente nella cella e conseguentemente anche la temperatura degli articoli nella cella immagazzinati. Ad una regolazione del circuito frigorigeno perche’ questi articoli vengano mantenuti ad una temperatura prestabilita e’ interessato in effetti anche l’utilizzatore dell’impianto frigorifero. E appunto per questo, per regolare la temperatura nella cella durante il funzionamento continuato viene utilizzato vantaggiosamente un sensore per la temperatura della cella, il quale si differenzia dal termosensore usato sostanzialmente per il rilevamenteo dei difetti il quale in sostanza rileva la temperatura del mezzo refrigerante presente nell’evaporatore.
L’energia, ovvero la potenza alimentata al circuito refrigerante ad assorbimento viene erogata tramite un elemento riscaldante che riscalda un mezzo in un generatore del circuito frigorigeno ad assorbì mento. In modo particolarmente vantaggioso, il sistema di rilevamento dei difetti in precedenza trattato viene sfruttato in un circuito refrigerante ab assorbimento che usa ammoniaca come mezzo refrigerante , dato che in questo impianto un difetto. possiamo dire una fuga, potrebbe risultare pregiudizievole per un utilizzatore. Una volta riconosciuto e annunciato il guasto, l'apparecchio viene disinserito.
L'invenzione viene illustrata nella parte che segue, con riferimento alle figure. Queste mostrano:
— fig.l, un diagramma di flusso schematico del frigorifero ad assorbimento secondo l'invenzione;
— fig.2, uh diagramma dei tempi che indica l'andamento cronologico della temperatura rilevata da un termosensore del frigorifero di fig.l;
- fig.3, un diagramma dei tempi che indica una potenza alimentata al circuito frigorigeno di fig.l in funzione del tempo, e
- fig.4 una variante della curva del tempo indicata in fig.3. In fig.l e' illustrato schematicamente un impianto frigorigeno ad assorbimento 1 destinato alla refrigerazione di una cella 3 compresi gli articoli 5 alloggiati in quest 'ultima. Il sistema frigorifero e' parte di un frigorifero a forma di "Mini—bar", che a sua volta e' parte di una datazione di una camera d'albergo. La refrigerazione della cella 3 avviene tramite un circuito refrigerante 7, il cui evaporatore 9 e' attraversato da un mezzo refrigerente alimentato refrigerato lungo un condotto di alimentazione 11 e scaricato, riscaldato, attraverso un condotto di scarico 13. La refrigerazione del mezzo refrigerante 3 avviene attraverso il circuito refrigerante 7, il cui evaporatore 9 viene attraversato da un mezzo refrigerante che viene alimentato refrigerato attraverso un condotto di mandata 11 e che viene sottratta all'evaporatore 9 attraverso un condotto di uscita 13. La refrigerazione del mezzo refrigerante riscaldato e in uscita dall'evaporatore 9 attraverso il condotto di uscita 13 sino alla sua alimentazione attraverso il condotto di mandata 11 avviene grazie ad un dispositivo refrigerante 15 che nella fig.l e' evidenziato solo schematicamente e che comprende un serbatoio per il mezzo refrigerante contenente ammoniaca e acqua, un generatore, un condensatore ed un assorbitore.
Al generatore viene alimentata energia ovvero potenza tramite un sistema di riscaldamento a resistenza 17 in conduzione termica per contatto con il generatore. La corrente alimentata dal sistema a resistenza 17 viene prelevata da una sorgente di corrente ovvero da una rete elettrica tramite elementi di connessione 19 e viene pilotata da un circuito di potenza 21 che funziona in base al principio della modulazione dell 'ampiezza degli impulsi (PWM). Un livello di impulsi che il circuito di pilotaggio della potenza 21 deve utilizzare per alimentare potenza al sistema di riscaldamento a resistenza 17 viene assegnato al circuito di pilotaggio della potenza 21 da un sistema di pilotaggio 23 quale valore di potenza P. Il sistema di pilotaggio 23 stabilisce, cosi’, tramite il valore di potenza P trasmesso al circuito di pilotaggio della potenza 21, quale potenza si dovrà’ alimentare al circuito refrigerante attraverso il sistema di riscaldamento a resistenza 17.
Durante il funzionamento normale del sistema di refrigerazione 1, il sistema di pilotaggio 23 stabilisce la potenza P da.alimentare in funzione di una temperatura della cella 3, e a tale scopo e7 previsto all’interno della cella 3 un termosensore 25 per la cella che trasmette al sistema di pilotaggio 23 un valore misurato della temperatura della cella. Il sistema di pilotaggio 23 stabilisce la potenza P in modo che il valore misurato della temperatura della cella corrisponda ad un valore teorico di temperatura prestabilito, ad esempio, da un utente.
L’impianto frigorifero 1 comprende, inoltre, un termosensore 27 installato direttamente sulla superficie esterna dell 'evaporatore 9. Il termosensore 27 rileva cosi, in sostanza, la temperatura del mezzo refrigerante all'interno dell 'evaporatore 9 e trasmette tale valore di temperatura al sistema di pilotaggio 23 in qualità di valore misurato
della temperatura
L'impianto frigorifero 1 e’ in grado di rilevare difetti del circuita refrigerante 7. Per tale scopo, esso comprende un dispositivo temporizzatore 29 che stabilisce l'inizio di tale tipo di rilevamento difetti e che trasmette al dispositivo di pilotaggio 23 un primo intervallo di tempo ΔTl ed un secondo intervallo di tempo ΔΤ2.
Il funzionamento del rilevatore di difetti viene illustrato nella parte che segue con riferimento alle figure 2 e 3.
In fig.2 e7 mostrato il corso, nel tempo, del valore misurato
di temperatura rilevato dal termosensore 27 applicato
contro l'evaporatore 9, mentre la fig.3 mostra il corso, nel tempo, della potenza P alimentata al circuito refrigerante 7. Prima di un istante , il circuito refrigerante si trova in situazione stazionaria: la temperatura della cella corrisponde, sostanzialmente, al valore teorico, la temperatura del mezzo refrigerante nell 'evaporatore mostra, per compensare le perdite di conduzone termica della cella una temperatura sostanzialmente costante, e a tale scopa alla resistenza riscaldante 17 viene alimentata una potenza
pari a circa il 50% della potenza massima della resistenza riscaldante 17.
Il tempori zzatore 29 imposta due intervalli di tempo per il rilevamento dei difetti. Il primo intervallo di tempo inizia nell’istante tj, ha una durata ΔT1 di 2 ore e termina nell’istante t2- Il secondo intervalla di tempo inizia nell'istante t3, ha una durataΔΤ2 di circa un'ora e termina nell’istante t4. Il secondo intervallo di tempo e' impastato in successione rispetto al primo intervallo, e tra la fine t2 del primo intervallo di tempo e l’inizio t^ del secondo intervallo di tempo intercorre un periodo di 10 minuti.
Nell’istante t1, cioè’ all’inizio del primo intervallo di tempo, il sistema di pilotaggio 23 determina per la potenza da alimentare al circuito refrigerante 7 un valore PI pari sostanzialmente a zero. Di conseguenza, il circuito refrigerante e’ praticamente disinserito, dopo di che l’evaporatore 9 ed il mezzo refrigerante in questo contenuto si riscaldano maggiormente per conduzione termica, come illustrato con il valore misurato in una zona della curva di fig-2 indicata con riferimento 33. 11 periodo di tempo ΔT1 di due ore viene a questo proposito scelto di una entità’ tale in modo che alle condizioni normali di esercizio abbia luogo uno sbrinamento sostanzialmente completo dell ’evaporatore 11 e delle restanti superfici della cella 3 coinvolte nella formazione di ghiaccio.
Con la fine del primo intervallo di tempo t2, la potenza da alimentare al circuito refrigerante 7 viene fissata, dal sistema di pilotaggio 23, su un valore P2 che corrisponde all 'incirca al 75% della potenza massima possibile. Dopo di che, il circuito refrigerante ridiventa attivo e, subito dopo la rinnovata alimentazione di potenza al circuito refrigerante la temperatura del mezzo refrigerante presente nell'evaporatore cresce ancora. Una volta superato un massimo di temperatura in una zona 35 della curva compresa tra gli istanti t2 e t3, la temperatura del mezzo refrigerante presente nell' evaporatore 9 si abbassa sempre di piu’. Questo raffreddamento crescente del mezzo refrigerante nell’evaporatore e’ la condizione non stazionaria del circuito refrigerante 7 che viene sfruttata per il vero e proprio rilevamento dei difetti. In tal modo, il primo intervallo di tempo tra t1 e t2 serve per procurare la condizione non stazionaria, ed il seconda intervallo di tempo tra t3 e t4 viene sfruttato per il vero e proprio rilevamento dei difetti.
Nell’istante t3 il sistema di pilotaggio 23 legge dal termosensore 27 un primo valore di temperatura, e nell’istante t4 il sistema di pilotaggio legge dal termosensore 27 un secondo valore^ di temperatura. In seguito al crescente raffreddamento del mezzo refrigerante nel 17evaporatore, i due valori si differenz iano tra loro in forte misura.
Dopo l’istante t4 l’andamento del valore di temperatura si riavvicina asintoticamente al valore stazionario In fig.2 tale avvicinamento asintotico e’ rappresentato non linea tratteggiata 37 relativamente ad un circuito refrigerante con difetto e con linea continua 39 per un circuito refrigerante privo di difetti, laddove 1'avvicinamento avviene piu’ lentamente per il circuito refrigerante con difetti rispetto al circuito che ne e’ privo.
Alla fine del secondo intervallo di tempo, nell’istante t4, la potenza alimentata al circuito refrigerante 7 viene ridotta a poco a poco, partendo dal valore P2 che e’ elevato ai fini del rilevamento dei difetti, sino ad un valore t0 con un procedimento di regolazione che qui non viene meglio descritto, per ritornare nella situazione stazionaria con una temperatura nella cella che sorrisponde sostanzialmente al valore prestabilito. Tale riduzione della potenza alimentata e’ raffigurata nella fig.3 dal tratto di curva 41.
COme si rileva dalla -fig.2, nel caso del circuito refrigerante privo di difetti il dispositivo di pilotaggio 23 rileva, nell’istante t4, un valore di temperatura del mezzo refrigerante presente nell’evaporatore che e’ inferiore rispetto al rispettivo valore di temperatura del mezzo refrigerante presente nell ’evaporatore quando il circuito refrigerante presenta difetti. Il valore di temperatura rilevato nell’istante t4 viene opportunamente sfruttato per rilevare i difetti determinando il valore assoluto della differenza tra i valori di temperatura determinati negli istanti t3 e t4 e comparando tale differenza con un valore differenziale DIFF prestabilito. Se questa differenza e’ superiore rispetto al valore differenziale
allora il dispositivo di pilotaggio 23 deduce che non esiste alcun difetto.
Se invece la differenza tra i valori di temperatura e’ inferiore rispetto al valore differenziale
allora il dispositivo di pilotaggio deduce la presenza di un difetto nel circuito refrigerante 7 e trasmette un opportuno segnale di guasto S ad un segnalatore acustico 43, il quale a sua volta emette un suono tipo cicalino ed eventualmente anche un segnale ottico che avvisi l'utente circa la presenza del difetto.
Il rilevamento dei difetti si caratterizza, quindi, per le seguenti grandezze: inizio e durata del primo intervallo di tempo, intervallo tra la fine del primo intervallo di tempo e l'inizio del secondo intervallo di tempo, durata del secondo intervallo di tempo, entità’ del valore differenziale DIFF. Tali grandezze sono in sostanza prestabilite dalle caratteristiche del modello e dagli altri parametri del dispositivo refrigerente. E' tuttavia possibile prestabilire con maggiore precisione tali grandezze prima di realizzare il dispositivo di rilevamento dei difetti, e ciò' sfruttando, per determinare tali grandezze, la temperatura del1a cella rilevata dal relativo termosensore 25 α/e il valore di temperatura rilevato dal sensore 27 della temperatura del mezzo refrigerante. Inoltre, l'impianto refrigerante illustrato in fig.l risulta dotato di un termosensore 47 per il rilevamento di una temperatura ambiente di un ambiente dell'impianto refrigerante, il cui valore misurato viene anch’esso utilizzato per predeterminare le grandezze sopra citate. E cosi', a titolo di esempio, la differenza tra
determina lo spazio di tempo entro il quale il vaiore
riassume il suo valore stazionario dopo la fine t2 del primo intervallo. Appare quindi opportuno stabilire la durata ΔT2 del secondo intervallo di tempo in funzione di tale differenza
In fig.4 e' illustrata una variante della forma dì realizzazione sopra descritta, laddove la fig. 4 riporta il ciclo cronologico della potenza alimentata al circuito refrigerante 7. Diversanente dalla fig.3, nella fig.4 il secondo intervallo di tempo, che inizia nell'istante t3 e termina nell’istante t4, e’ suddiviso in due intervalli parziali, e cioè’ in un primo intervallo di tempo che inizia nell'istante t3, che ha una durata T21 e che termina nell'istante tg, ed in un secondo intervallo di tempo che inizia nell’istante tg, ha una durata Δ T22 e termina nell’istante t4 Diversamente dalla fig. 3, al circuito refrigerante 7 non viene alimentata sino alla fine del secondo intervallo di tempo la potenza P2 sostanzialmente costante, ma viene alimentata solo durante il primo intervallo parziale del secondo intervallo, sino all’istante tg. E già’ a partire dall’istante t5, si e’ iniziato, con l’abbassamento della potenza sino al valore stazionario Po a raggiungere, con una piu’ precisa approssimazione, la condizione stazionaria del circuito refrigerante. E grazie a ciò’ e’ possibile, come si vede in confronto alla curva di fig.3, risparmiare in energia da alimentare al circuito refrigerante.
Inoltre, in modo diverso rispetto all’esempio di applicazione descritto, e’ anche possibile congiungere direttamente il secondo intervallo di tempo al primo intervallo di tempo, facendo coincidere 1 due istanti t2 e t3-In alternativa o ad integrazione dell’invio del segnale di guasto al dispositivo acustico di allarme in precedenza proposto, il segnale di guasto può’ essere inviato ad un circuito che, una volta ricevuto il segnale di guasto, blocca il funzionamento del circuito refrigerante. Nel caso del circuito refrigerante ad assorbimento descritto, ciò’ può’ avvenire interrompendo l’alimentazione di potenza al sistema di riscaldamento a resistenza, e cioè’ disinserendo l ’apparecchio.
E’ inoltre previsto collegare una pluralità’ di impianti di refrigerazione con un sistema centrale di controllo, laddove i singoli impianti di refrigerazione inviano il segnale di guasto da essi elaborato al sisterna centrale di controllo, ed il sistema centrale di controllo elabora un segnale di allarme qualora almeno un impianto di refrigerazione emetta un segnale di guasto. Una applicazione vantaggiosa di questa idea riguarda, ad esempio, un esercizio alberghiero, dove un gran numera di camere vengono rispettivamente dotate di un frigorifero. Un difetto presente in uno di questi frigoriferi può’ cosi’ esse rilevato in una centrale dell'Hotel, da dove si possono prendere i necessari provvedimenti.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Frigorifera a assorbimento comprendente una cella (3) chiudibile ed un circuito refrigerante ad assorbimento con relativi assorbitore, generatore, condensatore ed evaporatore (9) nella cella (30 - e con un dispositivo di pilotaggio (23) per l'impostazione della potenza frigorira su un valore prestabilito, caratterizzato dal fatto, - che il dispositivo di pilotaggio e' studiato per il controllo dei guasti del frigorifero ad assorbimento (1) ed una volta raggiunta una potenza refrigerante stazionaria (Po) per un primo intervallo di tempo (tj, t2) esso riduce la potenza refrigerante determinando di conseguenza un aumento della temperatura nella cella (Vc), - che successivamente il dispositivo di pilotaggio innalza sensibilmente, per un secondo intervallo di tempo (t3, t4), la potenza frigorifera oltre la potenza frigorifera stazionaria (P0) sino ad un valore prestabilito (p2), e dopo il secondo intervallo di tempo (t3, t4 la riabbassa sino alla potenza frigorifera stazionaria (PQ), e che inoltre all’inizio e alla fine del secondo intervallo di tempo (t3, t4) rileva la temperatura all’evaporatore e da qui calcola la corrispendente differenza di temperatura, - e che il dispositivo di pilotaggio (23) emette allora un segnale di guasto (S) qualora questa differenza di temperatura sia inferiore ad un valore di temperatura (DIFF) preventivato.
  2. 2) Frigorifero ad assorbimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di pilotaggio <23> disinserisce il frigorifero ad assorbimento (l) una volta ricevuto il segnale di guasto (S).
  3. 3) Frigorifero ad assorbimento seconda la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di pilotaggio (23) in un prima intervallo parziale (t3, tg) del secondo intervallo di tempo (t3, t4) eroga l'elevata potenza frigorifera conforme al valore prestabilito (P2) -4) Frigorifero ad assorbimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di pilotaggio (23) ripete periodicamente la verifica sulla presenza di difetti. 5) Frigorifero ad assorbimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che e' previsto un termosensore (25) che registra la temperatura della cella e controlla il dispositivo di pilotaggio (23) e che il dispositivo di pilotaggio (23) stabilisce il primo intervallo di tempo (tj, t2) e/o il secondo intervallo di tempo (t3, t4) e/o il valore prestabilito (DIFF) in funzione della temperatura della cella. 6) Frigorifero ad assorbimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che e' previsto un termosensore (47) che registra la temperatura ambiente e controlla il dispositivo di pilotaggio (23) e che il dispositivo di pilotaggio (23) stabilisce il primo intervallo di tempo (t1,t2) e/o il secondo intervallo di tempo (t3, )4> e/o il valore prestabilito di temperatura (DIFF) in funzione della temperatura ambiente . 7) Frigorifero ad assorbimento secando una delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che una pluralità di frigorieri ad assorbimento (1) sono dotati di un apposito dispositivo di sorveglianza centrale che genera un segnale di allarme qualora riceva un segnale di guasta (3) da almeno uno dei frigoriferi ad assorbimento (1). 8) Frigorifero ad assorbimento secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di pilotaggio (23) determina la temperatura all’evaporatore tramite un termosensore (27) applicato alla superficie esterna dell’evaporatore in condizione di conduzione termica.
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