ITPI20130095A1 - Placca per osteosintesi del perone distale / malleolo laterale e metodo relativo. - Google Patents

Placca per osteosintesi del perone distale / malleolo laterale e metodo relativo.

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ITPI20130095A1
ITPI20130095A1 IT000095A ITPI20130095A ITPI20130095A1 IT PI20130095 A1 ITPI20130095 A1 IT PI20130095A1 IT 000095 A IT000095 A IT 000095A IT PI20130095 A ITPI20130095 A IT PI20130095A IT PI20130095 A1 ITPI20130095 A1 IT PI20130095A1
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    • A61B17/68Internal fixation devices, including fasteners and spinal fixators, even if a part thereof projects from the skin
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Description

TITOLO
DESCRIZIONE
SETTORE TECNICO
La presente invenzione si riferisce ad una placca per osteosintesi del perone distale / malleolo laterale.
L’invenzione si riferisce anche ad un metodo per l’osteosintesi del perone distale / malleolo laterale.
STATO DELL’ARTE
E’ ampiamente noto nella tecnica l’utilizzo di placche ed associate viti per la riduzione di fratture ossee. In particolare, per la sintesi di ossa lunghe il tipo di placca, P, più comunemente utilizzato è costituito, come mostrato in fig. 1a ed 1b, da una barretta rettilinea ed arcuata nella direzione ortogonale a quella longitudinale, solitamente metallica, nella quale sono presenti fori, F, circolari e/o ad asola attraverso i quali vengono posizionate le viti ossee. Queste placche sono di solito previste di varie lunghezze e con un numero di fori allineati variabile in funzione della lunghezza.
Alcune varianti delle comuni placche ossee prevedono modifiche alla configurazione dei fori che favoriscono la compressione dei monconi della frattura allorché le viti vengono inserite in posizione. Un’altra variante relativa alla configurazione dei fori riguarda la presenza di filettature femmina nel perimetro interno dei fori nelle quali si avvitano corrispondenti filetti maschi previsti in corrispondenza della testa della vite ossea. In questo modo, quando la vite viene posizionata nel foro ed avvitata nell’osso, questa diventa solidale anche alla placca ed è impedita quindi ogni rotazione della placca stessa.
Varianti delle comuni placche ossee sono state studiate in particolare per la riduzione di fratture al malleolo, specificamente per tenere in considerazione la geometria ossea ed il fatto che la frattura si trova in vicinanza di una zona di estremità di un osso lungo.
Ad esempio, in fig. 2 è mostrato nel piano coronale il gruppo tibia-perone, una placca, P’ per osteosintesi montata lateralmente al perone per la riduzione di una frattura al malleolo laterale. La placca segue, nella direzione longitudinale, un percorso curvilineo studiato per seguire il profilo laterale del perone nella zona distale e malleolare. In figura è anche visibile la testa delle viti, V, posizionate in ciascuno dei fori della placca P’.
Un'altra variante di tecnica nota è mostrata in fig. 3, in cui l’estremità distale, D, della placca P’’ ha forma triangolare allargata rispetto al corpo allungato, C, della placca e giace su un piano parallelo a quello in cui giace il corpo C stesso della placca, le due porzioni essendo collegate da un piano di collegamento inclinato, I, opportunamente raccordato. Nell’estremità distale i fori, F, invece di essere disposti allineati longitudinalmente sono disposti a triangolo. Ovviamente, in tutte le tipologie di placche P, P’, P’’, sopra delineate possono essere previste le suddette varianti relative alla configurazione dei fori.
Un’ulteriore variante di placca per osteosintesi, specificamente idonea ad essere applicata in corrispondenza di una estremità ossea, è descritta nella domanda di brevetto statunitense US 2011/0213420 A1, nella quale è divulgata una placca conformata e provvista ad un’estremità di due appendici ad uncino idonee a penetrare nell’osso in corrispondenza di un’estremità di quest’ultimo.
Tutte le varianti di placche per osteosintesi sopra menzionate possono essere utilizzate per la riduzione di fratture al malleolo laterale e l’una viene di volta in volta preferita alle altre in funzione del tipo e posizione della frattura, della presenza o meno di rottura della sindesmosi e di altri fattori.
Nella maggior parte dei casi la placca per osteosintesi viene applicata in posizione laterale, come mostrato in fig.2, mentre in alcuni casi è necessario ricorrere ad un posizionamento posteriore. In ogni caso, tutte le placche per osteosintesi menzionate presentano dei limiti in quanto non tengono in considerazione la reale geometria del malleolo laterale e della porzione distale del perone.
In fig. 4 è mostrata nel piano coronale la porzione distale del gruppo costituito da tibia, T, e perone, R, in cui è evidenziata una linea di frattura all’altezza del malleolo, M. Nella vista laterale di fig. 5, e nelle tre viste in sezione realizzate ad altezze diverse, di figg. 6, 7 e 8, è possibile osservare la geometria della porzione distale del perone. Nella porzione più distale il perone R presenta una prima faccia, S1, sostanzialmente piana ed orientata prevalentemente in direzione posteriore, ed una seconda faccia, S2, anch’essa sostanzialmente piana ma orientata prevalentemente in direzione laterale e quindi sostanzialmente ortogonale alla precedente. Più precisamente, ad altezza malleolare, corrispondente approssimativamente al piano di sezione VI-VI, la prima faccia S1 forma un angolo di circa 20° rispetto ad un piano orientato posteriormente, mentre la seconda faccia S2 forma un angolo di circa 25° rispetto ad un pi ano orientato lateralmente. La prima e seconda faccia S1 e S2 sono separate da una cresta ossea, N1, la quale risulta piuttosto arrotondata nella zona più distale (fig. 6) mentre ha uno spigolo molto più vivo nella zona prossimale (fig. 7). La cresta ossea N1, che nella zona distale si trova orientata sostanzialmente posteriormente, anteriorizza salendo fino a congiungersi con una cresta ossea anteriore, N2. Ne risulta una conformazione dell'estremità distale del perone in cui la prima faccia S1 è svergolata, con orientamento prevalentemente posteriore nella parte più distale ed andamento sostanzialmente laterale nella parte più prossimale. All'estremità distale del perone è presente anche una cresta ossea posteriore, N3, che delimita da un lato la prima faccia S1 e che corre in direzione sostanzialmente verticale.
Le placche ossee di tecnica nota sopra sommariamente descritte vengono applicate per lo più lateralmente per cui nella parte più distale sono apposte sulla seconda faccia S2, mentre nella loro porzione prossimale sono sovrapposte alla prima faccia S1. La presenza della cresta ossea N1 impedisce alle placchette ad andamento longitudinale lineare, come la placca P di fig.1, di aderire correttamente alle facce S1 ed S2. Placche ossee sagomate, quali la placca P' di fig.2, la placca P'' di fig.3 o la placca descritta nella citata domanda statunitense US 2011/0213420 A1 tentano di superare tale problematica, non riuscendovi tuttavia in modo efficiente a causa della geometria della prima e seconda faccia S1 ed S2 e della cresta ossea N1 che le separa.
Inoltre, anche le procedure convenzionali di riduzione delle fratture del perone distale / malleolo laterale non sono ottimali e possono essere ottimizzate grazie anche all’utilizzo di peculiari placche per osteosintesi.
Infatti, quando viene utilizzata una placca per osteosintesi convenzionale, viene prima eseguita la ricomposizione della frattura nel modo più preciso possibile, cercando di ricostituire le corretta morfologia e la congruenza peroneo-astragalica, dopodiché la placca per osteosintesi viene stabilizzata provvisoriamente in posizione laterale mediante l’utilizzo di pinze da riduzione, quali pinze di weber o Werbrugger, ed infine viene solidarizzata ai frammenti ossei tramite l’apposizione delle relative viti ossee. Secondo le tecniche convenzionali di posizionamento laterale di placche di tipo convenzionale, durante le fasi di stabilizzazione e solidarizzazione della placca c’è il forte rischio di scomporre nuovamente la frattura a causa della non perfetta congruenza della geometria della placca con la geometria ossea.
SINTESI DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione è allora quello di proporre una placca per osteosintesi, idonea in particolare per la riduzione di fratture del perone distale / malleolo laterale, in grado di superare i limiti sopra esposti della placche di tecnica nota.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una placca per osteosintesi di forma ottimizzata per adattarsi alla geometria del perone distale / malleolo laterale.
Un altro scopo dell’invenzione è proporre una placca per la riduzione di fratture al perone distale / malleolo laterale che permetta di utilizzare, in zona distale, viti di lunghezza maggiorata rispetto a quelle utilizzate secondo la tecnica nota.
Un altro scopo della presente invenzione è proporre una placca per la riduzione di fratture al perone distale / malleolo laterale che permetta di posizionare una vite da sindesmosi in uno dei fori della placca stessa.
Un altro scopo della presente invenzione è proporre una placca per la riduzione di fratture al perone distale / malleolo laterale in grado di ridurre i rischi di deiscenza della ferita in zona distale.
Un altro scopo della presente invenzione è proporre un metodo di riduzione di fratture al perone distale / malleolo laterale mediante l'utilizzo di una peculiare placca per osteosintesi e relative viti ossee.
Secondo un aspetto della presente invenzione gli scopi suddetti ed altri ancora sono raggiunti per mezzo di una placca per osteosintesi secondo quanto espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente 1.
Le rivendicazioni dipendenti dalla rivendicazione 1 espongono altre caratteristiche della placca per osteosintesi della presente invenzione o varianti dell’idea di soluzione principale.
Convenzionalmente una placca per osteosintesi comprende un corpo allungato provvisto di una estremità distale, una estremità prossimale, una superficie superiore, una superficie inferiore individuanti un asse longitudinale e una pluralità di fori passanti dalla superficie superiore alla superficie inferiore disposti sostanzialmente lungo il suddetto asse longitudinale.
Secondo la presente invenzione il suddetto corpo allungato comprende almeno una porzione distale geometricamente svergolata in modo da seguire almeno approssimativamente l'andamento di una prima faccia S1 dell'estremità distale del perone.
Vantaggiosamente l’angolo di svergolamento complessivo tra la suddetta estremità distale e l’altra estremità della suddetta porzione distale è compreso tra i 40° e gli 80°.
La porzione distale svergolata si estende dall'estremità distale per una lunghezza compresa tra i 30 mm ed i 70 mm, mentre una porzione prossimale estendentesi contigua ad essa senza soluzione di continuità delle relative superfici superiore ed inferiore ha profilo ad inclinazione costante.
Ancora vantaggiosamente l'estremità distale è smussata su entrambi i lati per un ampiezza di smussatura pari ad almeno 2 mm.
Ancora vantaggiosamente detto corpo allungato ha sezione sostanzialmente costante con profilo delle superfici superiore ed inferiore arcuato nella direzione trasversale, tranne che in una zona distale di lunghezza non superiore ai 30 mm in cui il profilo delle superfici superiore ed inferiore è sostanzialmente piatto.
Una placca per osteosintesi del malleolo laterale come sopra delineata può essere applicata in posizione posteriore nella parte più distale del malleolo e seguendo l’andamento di una superficie sostanzialmente piana dello stesso viene a trovarsi in posizione laterale in una zona più prossimale di quest’ultimo. Tale posizionamento rispetta l’anatomia del malleolo ed in generale della porzione distale del perone, facilitando e favorendo inoltre la ricomposizione della frattura.
Secondo un altro aspetto della presente invenzione gli scopi suddetti ed altri ancora sono raggiunti per mezzo di un metodo per la riduzione di fratture al perone distale / malleolo laterale secondo quanto espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente 6.
Le rivendicazioni dipendenti dalla rivendicazione 6 espongono altre caratteristiche del metodo di riduzione di fratture ossee della presente invenzione o varianti dell’idea di soluzione principale.
Secondo la presente invenzione un metodo di riduzione di fratture del perone distale / malleolo laterale prevede la riduzione di massima della frattura, la stabilizzazione provvisoria di una placca per osteosintesi secondo la presente invenzione su un frammento prossimale del perone per mezzo di una pinza da riduzione con la suddetta placca che contribuisce al mantenimento o al perfezionamento della riduzione, il completamento della riduzione della frattura, e il successivo posizionamento di almeno una vite ossea in un foro di detta placca ubicato in corrispondenza di detto frammento osseo prossimale ed almeno una vite ossea in un foro di detta placca ubicato in corrispondenza di un frammento osseo distale.
Il metodo della presente invenzione facilita le operazioni di ricomposizione della frattura mediante l’utilizzo di una placca per osteosintesi secondo l’invenzione la quale costituisce un ausilio per la ricomposizione stessa e per il mantenimento dei frammenti nella corretta posizione durante la fase di stabilizzazione temporanea, prima del bloccaggio stabile della placca ai frammenti ossei.
Al contrario, secondo la tecnica nota una placca per osteosintesi viene posizionata solo dopo che è stata completata la riduzione e molte volte la placca posta lateralmente quando viene stabilizzata provvisoriamente rischia di scomporre nuovamente la frattura in quanto non rispetta l’anatomia del perone distale.
Vantaggiosamente il metodo dell'invenzione prevede il posizionamento di viti ossee in ognuno dei fori di detta placca.
Ancora vantaggiosamente in un foro di detta placca ubicato all'altezza di un legamento sindesmotico è inserita una vite da sindesmosi.
In questo modo tutto il sistema di sintesi risulta più stabile ed il posizionamento della vite da sindesmosi risulta più semplice.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Questi e altri vantaggi associati al dispositivo dell’invenzione, risulteranno peraltro più facilmente comprensibili mediante l’illustrazione di forme preferite di realizzazione, non limitative, come di seguito descritte con l’ausilio delle tavole di disegno allegate, nelle quali:
- le figure da 1 a 3 rappresentano placche per osteosintesi di tecnica nota: la fig. 1a mostra una vista frontale di una prima placca per osteosintesi di tecnica nota; la fig. 1b mostra una vista dall’alto della placca di fig. 1a; la fig. 2 mostra una seconda placca per osteosintesi di tecnica nota di cui è visibile il profilo laterale, applicata lateralmente tramite le relative viti ad un porzione distale di un perone destro in vista nel piano coronale insieme alla relativa tibia; la fig.3 mostra una vista prospettica di una terza placca per osteosintesi di tecnica nota;
- la figura 4 mostra una vista nel piano coronale della porzione distale di un gruppo tibia e perone destri in cui è evidenziata una zona di frattura a livello malleolare;
- la figura 5 mostra una vista laterale dal lato esterno della porzione distale di un gruppo tibia e perone destri;
- le figure da 6 ad 8 mostrano i profili in sezione del perone a differenti altezze ottenuti rispettivamente secondo i piani VI-VI, VII-VII e VIII-VIII di fig.5;
- la figura 9 mostra una vista frontale di una placca per osteosintesi della presente invenzione;
- la figura 10 mostra una vista in sezione eseguita secondo la linea di sezione X-X di fig.9;
- la figura 11 mostra una vista laterale della placca per osteosintesi di fig.9; - la figura 12 mostra una vista dal basso della placca di fig.9;
- la fig. 13 mostra schematicamente il profilo di un’estremità distale e di un estremità prossimale della placca per osteosintesi di fig.9;
- la figura 14 mostra una variante realizzativa di una placca per osteosintesi secondo la presente invenzione applicata alla porzione distale di un perone destro in vista nel piano coronale insieme alla relativa tibia.
DESCRIZIONE DELLE FORME REALIZZATIVE PREFERITE
Con riferimento alle figure 9, 10, 11 e 12, è indicata complessivamente con 10 una placca per osteosintesi a sei fori idonea in particolare per la riduzione di fratture al perone distale / malleolo laterale. La placca 10 comprende un corpo allungato, 11, provvisto di un’estremità distale, 12, di un’estremità prossimale, 13, una superficie superiore, 14, ed una superficie inferiore, 15. Il corpo allungato 11 si estende dall’estremità distale 12 all’estremità prossimale 13 in modo da individuare un asse longitudinale, 16. Il corpo allungato 11 comprende una pluralità di fori passanti, 18, estendentisi dalla superficie superiore 14 alla superficie inferiore 15, idonei a ricevere viti ossee di tipo convenzionale utilizzate per l’osteosintesi. Nello specifico esempio realizzativo raffigurato tutti i fori sono circolari e sono allineati nella direzione dell’asse longitudinale 16 nella mezzeria trasversale del corpo allungato. Ovviamente, la configurazione dei fori potrebbe anche essere molto diversa ed utilizzare fori secondo le tipologie e posizioni descritte nella tecnica nota citata o secondo altre configurazioni ancora. Come avviene nella maggior parte delle placche per osteosintesi convenzionali il corpo allungato 11 ha profilo arcuato sia della superficie superiore 13 che della superficie inferiore 14 e spessore sostanzialmente costante tranne che nelle zone dei fori 18 in corrispondenza dei quali nella superficie inferiore 15 sono presenti formaggelle, 19, aventi lo scopo di aumentare la lunghezza del tratto di guida della testa della vite ossea. In ogni caso, sia la forma in vista frontale che il profilo del corpo allungato potrebbero essere diversi rispetto a quanto raffigurato.
Il corpo allungato 11 comprende una porzione distale, 21, svergolata in modo da seguire almeno approssimativamente l'andamento di una prima faccia S1 dell'estremità distale del perone, ed una porzione prossimale, 22, avente profilo con inclinazione costante, come avviene nelle placche di tipo convenzionale. Nella variante raffigurata la lunghezza, l, della porzione distale 21 è pari a circa 50 mm, mentre la lunghezza complessiva della placca 10 è pari a circa 80 mm. In generale, la lunghezza l della porzione distale svergolata 21 può variare da un minimo di 30 mm ad un massimo di 70 mm, in funzione delle dimensioni e della geometria del perone a cui deve essere applicata la placca. Come visibile in fig. 13, l’angolo di svergolamento complessivo, α, è pari, nella variante raffigurata, a 60°, mentre più in generale può variare dai 40° agli 80° ancora in funzione della geometria del perone. Nell’esempio raffigurato, l’inclinazione del profilo varia gradualmente in modo costante tra l’estremità distale 12 è l’estremità opposta della porzione distale svergolata 21, tuttavia, potrebbe anche essere previsto un gradiente dell’inclinazione non costante, in modo da seguire in modo ancor più preciso l’andamento della faccia S1 del perone.
In fig. 14, è mostrata una variante realizzativa, 10’, della placca dell’invenzione, applicata all’estremità distale del perone destro, R, ed in cui, per semplicità di rappresentazione, sono state omesse le relative viti ossee. La variante realizzativa 10’ prevede la presenza di smussi, 23, ai due lati dell’estremità distale 12, di dimensioni pari a 2.5 mm sull’estremità distale per 5 mm sul lato longitudinale. Gli smussi 23 permettono un ancora migliore adattamento della placca 10’ alla geometria del perone.
Un’ulteriore vantaggiosa variante della placca dell’invenzione prevede un appiattimento del profilo dell’estremità distale della placca per una lunghezza di circa 20 mm e comunque compresa tra i 10 mm ed i 30 mm.
Come visibile in fig.14 una placca per osteosintesi secondo la presente invenzione quando viene applicata alla estremità distale del perone viene posizionata sulla faccia S1 e ne segue l’andamento senza dover attraversare o essere sovrapposta in alcun tratto alla cresta ossea N1. La placca 10, 10’ si trova quindi in corrispondenza ed in prossimità dell’estremità distale 12 orientata sostanzialmente posteriormente e seguendo l’andamento della faccia S1 ruota gradualmente fino a risultare orientata, nella propria porzione prossimale 22 in direzione laterale, ancora sulla faccia S1. Oltre ad evitare di sormontare la cresta ossea N1, la disposizione sopra delineata della placca dell’invenzione ha ulteriori rilevanti vantaggi.
Come verrà meglio descritto in seguito, in fase di applicazione, durante la stabilizzazione provvisoria della placca sull’osso, quest’ultima tende a spingere anteriormente il frammento distale, solitamente posteriorizzato a causa della frattura stessa, e quindi facilita il ripristino della lunghezza e rotazione ossea e della congruenza peroneo astragalica.
Dal momento che la placca 10, 10’ è disposta posteriormente in zona distale viene minimizzata la sofferenza tissutale dovuta alla presenza della placca stessa in quanto, rispetto alla zona laterale, la zona posteriore del malleolo risulta stoffata (presenza di muscolatura o altri tessuti tra il tessuto osseo e l’epidermide). La ridotta sofferenza tissutale riduce di conseguenza il rischio di necrosi e deiscenza della ferita.
Inoltre, lo spessore sagittale del malleolo è superiore rispetto allo spessore trasversale per cui risulta possibile inserire nei fori distali della placca dell’invenzione viti ossee di lunghezza maggiorata, a vantaggio della stabilità di posizionamento.
Infine, un vantaggio rilevante connesso all’adozione di una placca per osteosintesi malleolare secondo la presente invenzione riguarda la possibilità di posizionare in uno dei fori della placca stessa una vite da sindesmosi. Infatti, nel caso di frattura sovrasindesmotica con rottura della sindesmosi, secondo le tecniche di riduzione convenzionali viene applicata una placca per osteosintesi convenzionale in posizione laterale con le relativi viti ossee, mentre una vite da sindesmosi viene indipendentemente applicata posteriormente ad altezza sindesmotica con direzione sostanzialmente sagittale. Con l’utilizzo di una placca per osteosintesi secondo l’invenzione, dal momento che la porzione distale della placca si trova in posizione posteriore, è possibile inserire la vite da sindesmosi in un foro della placca che si trova ad altezza della sindesmosi.
I suddetti vantaggi rimangono salvaguardati anche in presenza di ulteriori varianti e modifiche a quanto sopra illustrato a titolo di esempio.
Inoltre, l’utilizzo di una placca per osteosintesi come sopra descritta permette di applicare una procedura di riduzione di fratture del perone distale / malleolo laterale peculiare ed innovativa.
Secondo un metodo della presente invenzione, infatti, la frattura viene dapprima ricomposta eseguendo una riduzione di massima, senza dover necessariamente eseguire una riduzione particolarmente accurata. Successivamente, si esegue la stabilizzazione provvisoria di una placca per osteosintesi secondo la presente invenzione su un frammento prossimale del perone per mezzo di una pinza da riduzione. Grazie alla geometria di una placca per osteosintesi secondo la presente invenzione, la porzione distale orientata sostanzialmente nel piano coronale spinge anteriormente il frammento osseo distale contribuendo a mantenere la corretta ricomposizione della frattura o addirittura a migliorarla, facilitando il ripristino della lunghezza e rotazione ossea e della congruenza peroneo-astragalica. Una volta eseguita la stabilizzazione provvisoria della placca per osteosintesi sul frammento osseo prossimale è possibile verificare ed eventualmente aggiustare ulteriormente la posizione del frammento osseo distale, procedendo quindi alla solidarizzazione della placca tramite il posizionamento di almeno una vite ossea in un foro della placca ubicato in corrispondenza del frammento osseo prossimale e successivamente almeno una vite ossea in un foro della placca ubicato in corrispondenza di un frammento osseo distale. Grazie alla perfetta congruenza tra la geometria della placca per osteosintesi e la geometrica ossea l’inserimento delle viti ossee non genera sollecitazioni che tendono a far muovere reciprocamente i due frammenti e non c’è quindi il rischio di una nuova scomposizione della frattura in fase di solidarizzazione della placca.
Questi ed altri vantaggi della placca per osteosintesi e del metodo di riduzione di fratture del perone distale / malleolo laterale della presente invenzione rimangono salvaguardati anche in presenza di ulteriori modifiche o varianti a quanto sopra descritto, pur sempre rimanendo nell’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Placca per osteosintesi (10, 10’) comprendente un corpo allungato (11) provvisto di un’estremità distale (12), un’estremità prossimale (13), una superficie superiore (14), una superficie inferiore (15) individuanti un asse longitudinale (16) e una pluralità di fori (18) passanti dalla superficie superiore (14) alla superficie inferiore (15) disposti sostanzialmente lungo detto asse longitudinale (16) caratterizzata dal fatto che detto corpo allungato (11) comprende almeno una porzione distale (21) geometricamente svergolata in modo da seguire almeno approssimativamente l'andamento di una prima faccia dell'estremità distale del perone.
  2. 2. Placca per osteosintesi (10, 10’) secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che l’angolo di svergolamento complessivo tra la suddetta estremità distale (12) e l’altra estremità della suddetta porzione distale (21) è compreso tra i 40° e gli 80°.
  3. 3. Placca per osteosintesi (10, 10’) secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzata dal fatto che detta porzione distale svergolata (21) si estende da detta estremità distale (12) per una lunghezza compresa tra i 30 mm ed i 70 mm, mentre una porzione prossimale (22) estendentesi contigua ad essa senza soluzione di continuità delle relative superfici superiore (14) ed inferiore (15) ha profilo non svergolato.
  4. 4. Placca per osteosintesi (10’) secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta estremità distale (12) è smussata su entrambi i lati per un ampiezza di smussatura pari ad almeno 2 mm.
  5. 5. Placca per osteosintesi (10, 10’) secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto corpo allungato (11) ha sezione sostanzialmente costante con profilo delle superfici superiore (14) ed inferiore (15) arcuato nella direzione trasversale, tranne che in una zona distale di lunghezza non superiore ai 30 mm in cui il profilo delle superfici superiore (14) ed inferiore (15) è sostanzialmente piatto.
  6. 6. Metodo di riduzione di fratture del perone distale / malleolo laterale caratterizzato dal fatto di comprendere in successione fasi di: - riduzione di massima della frattura, - stabilizzazione provvisoria di una placca per osteosintesi secondo una delle rivendicazioni precedenti su un frammento prossimale del perone per mezzo di una pinza da riduzione con la suddetta placca (10, 10’) che contribuisce al mantenimento o al perfezionamento della riduzione, - perfezionamento della riduzione della frattura, - posizionamento di almeno una vite ossea in un foro (18) di detta placca ubicato in corrispondenza di detto frammento osseo prossimale e - posizionamento di almeno una vite ossea in un foro (18) di detta placca ubicato in corrispondenza di un frammento osseo distale.
  7. 7. Metodo di riduzione di fratture del perone distale / malleolo laterale secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto di prevedere il posizionamento di viti ossee in ognuno dei fori (18) di detta placca per osteosintesi (10, 10’).
  8. 8. Metodo di riduzione di fratture del perone distale / malleolo laterale secondo la rivendicazione 6 o 7 caratterizzato dal fatto che in un foro (18) di detta placca (10, 10’) ubicato all'altezza di un legamento sindesmotico viene inserita una vite da sindesmosi.
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