ITPI20130025A1 - Elemento a conformazione variabile per la definizione di schienali, sponde o braccioli in divani e poltrone. - Google Patents

Elemento a conformazione variabile per la definizione di schienali, sponde o braccioli in divani e poltrone.

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ITPI20130025A1
ITPI20130025A1 IT000025A ITPI20130025A ITPI20130025A1 IT PI20130025 A1 ITPI20130025 A1 IT PI20130025A1 IT 000025 A IT000025 A IT 000025A IT PI20130025 A ITPI20130025 A IT PI20130025A IT PI20130025 A1 ITPI20130025 A1 IT PI20130025A1
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Description

DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
TITOLO
ELEMENTO A CONFORMAZIONE VARIABILE PER LA DEFINIZIONE DI SCHIENALI,
SPONDE O BRACCIOLI IN DIVANI E POLTRONE
SETTORE TECNICO
La presente invenzione si inserisce nel settore tecnico relativo agli articoli di arredamento, con particolare riferimento alle poltrone ed ai divani.
STATO DELL’ARTE
Per definizione, le poltrone ed i divani si differenziano da tutti gli altri articoli di seduta, quali sedie, sgabelli, panche ed altri, per il maggiore confort offerto, derivante da dimensioni generose, soffici imbottiture e conformazione ergonomica volta a consentire una postura comoda e rilassante.
Quest’ultima condizione à ̈ importante in quanto, come noto, la seduta in poltrona o sul divano può essere prolungata per periodi anche di diverse ore, ad esempio per assistere a programmi televisivi, per leggere, per conversare oppure, più semplicemente, per riposare.
E’ risaputo che il corpo umano richiede di modificare la posizione assunta, per comoda che sia, dopo un certo periodo di tempo, indipendentemente dal fatto che cambi, o meno, l’attività che si sta svolgendo.
Naturalmente l’esigenza appena accennata viene accentuata quando, pur continuando a restare seduti, si passa, ad esempio, dal riposo alla lettura, oppure alla visione di un programma o ad altro ancora; per ciascuna di dette attività, come ovvio, può risultare più comodo e/o corretto sotto il profilo ergonomico modificare la posizione corporea.
Al fine di migliorare le opzioni di comodità, nei divani e nelle poltrone sono spesso presenti cuscini supplementari, sia forniti all’origine che aggiunti in un secondo tempo, da spostare e posizionare a piacere.
In tempi relativamente recenti, per incrementare ulteriormente il confort, sono stati offerti sul mercato modelli di poltrone e divani dotati di mezzi atti a variare l’assetto di seduta, similmente ai sedili delle autovetture, ad esempio mediante maggiore o minore inclinazione dello schienale e/o del piano di seduta, traslazione in avanti di quest’ultimo, spostamento dei braccioli ecc.
In alcuni modelli di elevato pregio sono inoltre presenti meccanismi che, a richiesta, determinano la fuoriuscita di poggiapiedi atti a sostenere le gambe in posizione quasi orizzontale, cosicché la postura diventa semisdraiata.
Tuttavia le opportunità che vengono offerte dai suddetti accorgimenti riguardano posture corporee “ortodosse†, ovvero sufficientemente composte.
Nella ricerca di una posizione comoda o anche solo temporaneamente “appagante†, invece, non à ̈ raro assumere posizioni meno convenzionali, poco adatte alla normale conformazione di schienali, sponde o braccioli che, per quanto morbidi e cedevoli devono pur sempre conservare una specifica profilatura.
SINTESI DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione à ̈ perciò quello di proporre un elemento a conformazione variabile per la definizione di schienali, sponde o braccioli in divani o poltrone, studiato in modo da offrire un ampio ventaglio di configurazioni, da predisporre opportunamente per assecondare al meglio la postura che si vuole assumere.
Un altro scopo dell’invenzione consiste nell’offrire un elemento dotato di mezzi atti a stabilizzare ciascuna configurazione predisposta anche in assenza del carico corporeo, conservando nel contempo una adeguata cedevolezza all’applicazione di quest’ultimo, in maniera che l’elemento stesso possa modellarsi alle forme del corpo, il tutto senza che venga avvertita la presenza di organi rigidi interni.
Ancora uno scopo dell’invenzione riguarda la volontà di proporre un elemento in cui le manovre per variarne la conformazione siano semplici e rapide e nel quale gli organi che presiedono a tale caratteristica costruttiva siano robusti ed affidabili nel tempo.
Un ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ dato dal prevedere l’utilizzo combinato di più elementi a conformazione variabile nello stesso mobile di seduta, poltrona o divano, ad esempio per definire lo schienale e le sponde laterali, o i braccioli, così che una determinata configurazione di uno possa abbinarsi efficacemente con una o più configurazioni dell’altro, in modo da aumentare la gamma delle opportunità offerte.
Ancora un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di offrire un elemento a conformazione variabile ottenuto con soluzioni tecniche semplici e di costo limitato, in modo che l’incremento del costo complessivo di un corrispondente mobile di seduta risulti trascurabile.
Gli scopi anzidetti sono pienamente raggiunti da un elemento a conformazione variabile per la definizione di schienali, sponde o braccioli in divani o poltrone, nel quale sono previsti:
ï€ un cuscino, costituito da un’imbottitura di materiale cedevole ricoperta da un rivestimento esterno floscio;
ï€ un telaio fisso, alloggiato all’interno di detto cuscino, reso solidale con la sua estremità inferiore alla struttura portante di un relativo citato divano o poltrona, ed esteso in direzione pressoché verticale ad interessare una fascia inferiore del cuscino stesso, avente altezza intermedia rispetto all’altezza totale di quest’ultimo;
ï€ almeno due telai mobili, alloggiati all’interno del medesimo cuscino in corrispondenza di una relativa fascia superiore sovrastante detta fascia inferiore, con ognuno dei suddetti telai mobili articolato a cerniera, in maniera indipendente dal restante, alla sommità del citato telaio fisso secondo almeno un asse di snodo, ed atto ad assumere posizioni diverse, ciascuna delle quali prevista per determinare un prestabilito assetto di almeno una porzione di detta fascia superiore del cuscino rispetto a quella inferiore;
ï€ mezzi di controllo del movimento, associati a detti snodi, atti a vincolare e svincolare l’oscillazione dei relativi citati telai mobili, rispettivamente per consentire il citato orientamento di questi ultimi rispetto al suddetto telaio fisso e per stabilizzare ciascuna posizione raggiunta.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le caratteristiche dell’invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione dell’elemento a conformazione variabile in oggetto, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
ï€ la Fig. 1 illustra una vista frontale in trasparenza di un mobile di seduta, con lo schienale costituito dall’elemento a conformazione variabile in oggetto;
ï€ la Fig. 2 illustra una vista laterale in trasparenza del mobile di seduta di Fig. 1, con una prima profilatura dello schienale;
ï€ la Fig. 3 illustra una vista laterale parziale simile alla Fig. 2, con una seconda profilatura dello schienale;
ï€ la Fig. 4A illustra una vista laterale parziale simile alla Fig. 2, con lo schienale in una configurazione piegata verso l’esterno;
ï€ la Fig. 4B illustra una vista simile alla Fig. 4A, con lo schienale in una configurazione piegata verso l’interno;
ï€ la Fig. 5 illustra una poltrona in cui sia lo schienale che le sponde laterali sono definiti con gli elementi dell’invenzione;
ï€ la Fig.6 illustra un divano a due posti in cui gli schienali e le sponde laterali sono definiti con gli elementi dell’invenzione;
ï€ le Figg. 7, 8, 9, 10, 11 illustrano un mobile di seduta in cui lo schienale ed una sponda laterale sono definiti con gli elementi dell’invenzione e sono disposti in diverse configurazioni combinate.
DESCRIZIONE DELLE FORME REALIZZATIVE PREFERITE
Nelle sopraelencate figure à ̈ stato indicato con il riferimento 1 l’elemento a conformazione variabile in oggetto, nel suo complesso.
L’elemento 1, come risulterà evidente, à ̈ atto a definire sponde che possono assumere configurazione a schienale, a bracciolo, o altre ancora in divani D o poltrone P.
Come à ̈ noto, la differenza che distingue uno schienale da una sponda o da un bracciolo risiede essenzialmente nella funzione precipua cui assolvono e nel loro posizionamento rispetto alla seduta e, in alcuni casi, anche nel loro sviluppo verticale, in quanto solitamente nel bracciolo à ̈ inferiore che nella sponda o nello schienale.
Nelle figure allegate viene fatta una distinzione tra schienali 100 e sponde, 110, intese come elementi preferenzialmente laterali le quali possono assumere peraltro la configurazione a bracciolo.
L’elemento 1 comprende, in modo di per sé noto, un cuscino 10 costituito da un’imbottitura di materiale cedevole 11, ad esempio poliuretano espanso elastico (gommapiuma) avente prefissate caratteristiche, ricoperta da un rivestimento esterno floscio 12, ad esempio tessuto, pelle sintetica o naturale e simili.
Per semplicità di rappresentazione, nelle figure allegate l’imbottitura 11 non à ̈ evidenziata in quanto di ovvia intuizione.
All’interno del cuscino 10 e dell’imbottitura 11 à ̈ alloggiato un telaio fisso 20, ad esempio in tubolare metallico, reso solidale con la sua estremità inferiore 20B alla struttura portante 2 di un relativo divano D o poltrona P, anch’essa realizzata, ad esempio, in tubolare metallico e posta alla base del piano di seduta 3 del medesimo divano D o poltrona P (Figg.1, 2).
Al disotto della struttura portante 2 sono fissati noti piedini di appoggio 4.
Il telaio fisso 20 à ̈ esteso in direzione pressoché verticale ad interessare una fascia inferiore 13 del cuscino 10 stesso, avente altezza intermedia rispetto all’altezza totale di quest’ultimo.
Il telaio fisso 20, nell’esempio di cui alle figure, prevede una cornice rettangolare 21 situata nella parte bassa, sormontata da una coppia di archi simmetrici 22A, 22B che lasciano libera, al centro degli stessi, una zona 23 a forma di “V†.
Secondo una preferita soluzione costruttiva, nel caso l’elemento 1 definisca uno schienale 100 (Fig. 1), sono previste una rete 210, ad esempio elastica, disposta all’interno della cornice rettangolare 21, ed una striscia elastica 24, disposta ad attraversare detta zona libera 23 per collegare mutuamente i due archi 22A, 22B; sia la rete 210 che la striscia elastica 24 concorrono a rinforzare l’imbottitura 11 per sostenere efficacemente la schiena.
All’interno dei medesimi cuscino 10 e imbottitura 11 sono alloggiati, inoltre, almeno due telai mobili 25A, 25B, ad esempio simmetrici, situati in corrispondenza di una fascia superiore 14 sovrastante detta fascia inferiore 13, con ognuno dei suddetti telai mobili 25A, 25B articolato a cerniera, in maniera indipendente dal restante, alla sommità del rispettivo arco 22A, 22B del citato telaio fisso 20, secondo almeno un asse di snodo.
Nell’esempio di realizzazione illustrato, ciascuno di detti telai mobili 25A, 25B si trova in prossimità di un relativo fianco dello stesso cuscino 10, à ̈ sostanzialmente bidimensionale (sostanzialmente complanare al telaio fisso 20 in una configurazione neutra N) e si sviluppa secondo una forma arcuata a definire un profilo ad anello aperto comprendente almeno una porzione estesa verticalmente (ancora nella configurazione neutra N) in prossimità del fianco del cuscino ed una porzione estesa orizzontalmente in prossimità dell’estremità superiore del cuscino stesso. Ciascuno di detti telai mobili 25A, 25B risulta articolato secondo un asse orizzontale X, comune a quello secondo il quale à ̈ articolato il restante telaio mobile 25A, 25B.
Ciascuno di detti telai mobili 25A, 25B può oscillare, indipendentemente dall’altro e senza soluzione di continuità, dalla posizione neutra N in cui risulta sostanzialmente verticale ed allineato con detto telaio fisso 20, per definire una conformazione parimenti verticale della corrispondente porzione 14A, 14B della citata fascia superiore 14, ad una posizione orizzontale esterna HE, per definire una conformazione piegata verso l’esterno della stessa porzione 14A, 14B rispetto alla citata fascia inferiore 13, nonché ad una posizione orizzontale interna HI, per definire una conformazione piegata verso l’interno della medesima porzione 14A, 14B. In particolare, quando la fascia superiore 14 si trova nella posizione orizzontale esterna HE (vedi fig. 4A) il cuscino 10 acquisisce la classica forma di un bracciolo con la fascia superiore 14 stessa che ne costituisce la porzione di appoggio del braccio.
L’oscillazione di ognuno dei citati telai mobili 25A, 25B nonché della corrispondente porzione 14A, 14B della citata fascia superiore 14, tra la rispettiva citata posizione orizzontale interna HI e quella esterna HE presenta un’ampiezza angolare di almeno 180°, con la suddetta posizione neutra N definita pressoché al centro di tale oscillazione.
E’ opportuno evidenziare come la descritta conformazione del telaio fisso 20, con gli archi 22A, 22B e la zona centrale 23 libera, risulti ottimale per favorire la deformazione dell’imbottitura 11 della fascia superiore 14, in particolare quando le due porzioni 14A, 14B vengono piegate in direzioni opposte.
In una variante costruttiva, à ̈ previsto che detti telai mobili 25A, 25B siano interconnessi da una seconda striscia elastica 26, indicata in tratteggio nella Fig. 1, simile a quella che collega detti archi 22A, 22B ma con resistenza elastica inferiore a quest’ultima; detta seconda striscia elastica 26, infatti, deve favorire la manovra di riallineamento dei citati telai mobili 25A, 25B senza contrastare eccessivamente la deformazione in direzioni opposte delle citate porzioni 14A, 14B.
A detti assi di snodo X sono associati rispettivi mezzi di controllo del movimento 50, ad esempio a frizione, atti a vincolare e svincolare l’oscillazione dei relativi telai mobili 25A, 25B, rispettivamente per consentire il citato orientamento di questi ultimi rispetto al telaio fisso 20 e per stabilizzare ciascuna posizione raggiunta.
In particolare, la taratura dei suddetti mezzi di controllo del movimento 50 à ̈ tale da mantenere ferma ciascuna posizione imposta ai suddetti telai mobili 25A, 25B almeno per sollecitazioni derivanti dall’appoggio corporeo sulla citata fascia superiore 14, senza tuttavia che la manovra manuale per la modifica dell’orientamento richieda uno sforzo eccessivo.
In una variante realizzativa non illustrata, i citati mezzi di controllo del movimento 50 sono del tipo in cui à ̈ previsto un arpione atto ad impegnare, a scatto, denti di una ruota, associata a ciascuno di detti telai mobili 25A, 25B coassialmente al relativo asse di snodo X, in modo da bloccarne la rotazione, ed un tirante di sblocco, facente capo ad un lato esterno del citato divano D o poltrona P, azionabile manualmente per disimpegnare il citato arpione e consentire l’oscillazione di detti telai mobili 25A, 25B da una posizione ad un’altra.
L’elemento 1 sopra descritto à ̈ particolarmente indicato per definire uno schienale 100 avente il relativo cuscino 10 profilato anatomicamente, di cui à ̈ illustrato un esempio nella Fig.3; la citata fascia inferiore 13, corrispondente alla zona di sostegno delle reni, e la fascia superiore 14, corrispondente alla zona di sostegno delle spalle, sono in questo caso suddivise da una piega a rientrare 15 che risulta vantaggiosa ai fini dell’oscillazione delle porzioni 14A, 14B.
L’elemento 1, come precedentemente detto, può costituire una singola parte di un mobile di seduta tipo divani D o poltrone P, ovvero lo schienale 100 o la/le sponda/e 110 o il/i bracciolo/i in alternative di queste ultime.
Nelle figure da 1 a 3 Ã ̈ illustrata una poltrona P di tipo modulare, senza sponde o braccioli, accostabile al fianco di altre simili, nella quale il trovato definisce lo schienale 100.
Nella Fig. 5 à ̈ illustrata una poltrona P nella quale sia lo schienale 100 che le sponde 110 sono realizzate mediante l’elemento 1 in oggetto; analogamente, nella Fig.6 à ̈ illustrato un divano D, ad esempio biposto, in cui sia gli schienali 100, indipendenti, che le sponde 100 alle estremità sono realizzate mediante l’elemento 1.
Questi due ultimi mobili di seduta, in ragione delle caratteristiche conferite dagli elementi 1 presenti, risultano originali rispetto a quelli di tecnica nota, in quanto la conformazione variabile di ogni singolo elemento 1 può combinarsi con quelle degli altri elementi 1 per determinare una pluralità di configurazioni in grado di assecondare e rendere confortevoli le più diverse posizioni corporee.
Per rendere più evidente quanto appena detto, nelle figure da 7 a 11 à ̈ stato raffigurato un mobile di seduta comprendente lo schienale 100 ed una sponda 110, entrambi realizzati mediante relativi elementi 1, disposti secondo alcune tra le possibili configurazioni; nella pratica il mobile appena menzionato può essere, ad esempio, una metà del divano D di cui alla Fig.6.
Nella Fig. 7 lo schienale 100 à ̈ nella normale posizione eretta mentre la sponda 110 presenta una porzione della fascia superiore 14 piegata verso l’esterno, idonea a sorreggere un braccio; questa configurazione à ̈ adatta, ad esempio, per una posizione seduta classica.
Nella Fig.8 sia lo schienale 100 che la sponda 110 presentano le porzioni contigue delle relative fasce superiori 14 piegate all’indietro, in modo da costituire una sorta di culla in cui reclinare all’indietro il capo, per riposare.
Nella Fig. 9, lo schienale 100 presenta la sua fascia superiore 14 completamente piegata all’indietro (posizione HE), mentre la sponda 110 ha la propria fascia superiore 14 totalmente piegata verso l’interno (posizione HI); questa configurazione può essere adatta, ad esempio, per sedere di traverso appoggiando il capo sulla sponda 110, per leggere o guardare la televisione.
Nella Fig. 10, sia lo schienale 100 che la sponda 110 presentano le porzioni contigue delle relative fasce superiori 14 erette, mentre le porzioni esterne sono piegate verso l’esterno; questa configurazione à ̈ adatta, ad esempio, per posizionare il capo tra schienale 100 e sponda 110, sostenendolo in posizione eretta.
Nella Fig. 11 sia lo schienale 100 che la sponda 110 presentano le relative fasce superiori 14 piegate verso l’esterno (posizione HE); questa configurazione può essere adatta, ad esempio, per assumere una posizione semisdraiata, con una o ambedue le gambe disposte sulla sponda 110.
Ovviamente sono possibili ulteriori configurazioni oltre a quelle descritte, con le porzioni di ciascuna fascia superiore 14 orientate anche secondo versi opposti; il ventaglio delle possibilità risulta perciò molto ampio e sicuramente in grado di assecondare al meglio le varie posture, anche non convenzionali.
Inoltre, à ̈ utile sottolineare che la versatilità degli schienali 100 e sponde 110 come sopra descritti può essere vantaggiosamente utilizzata in divani, anche modulari, aventi elementi di seduta di qualunque forma e dimensione, disposti anche a formare strutture ad angolo, curvilinee, ad isola, ecc. In tutte le suddette tipologie di elementi di seduta, schienali 100 e sponde 110 possono essere disposti perimetralmente agli elementi di seduta, affiancandoli in successione o alternandoli a porzioni libere dell’elemento di seduta, fornendo così un’estrema versatilità al mobile di seduta.
Inoltre, preme evidenziare come l’elemento a conformazione variabile in oggetto sia vantaggiosamente dotato di mezzi che stabilizzano ciascuna configurazione senza richiedere manovre faticose per variare quest’ultima e senza che venga avvertita la presenza di organi rigidi interni una volta seduti.
Tutti gli organi che costituiscono il trovato sono stati improntati alla massima semplicità costruttiva, alla robustezza ed alla affidabilità nel tempo.
Si intende comunque che quanto sopra descritto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali varianti di dettaglio che si rendessero necessarie per ragioni tecniche e/o funzionali, si considerano sin da ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sottoriportate rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento a conformazione variabile per la definizione di schienali, sponde o braccioli in divani o poltrone, caratterizzato dal fatto di comprendere: ï€ un cuscino (10), costituito da un’imbottitura (11) di materiale cedevole ricoperta da un rivestimento esterno floscio (12); ï€ un telaio fisso (20), alloggiato all’interno di detto cuscino (10), reso solidale con la sua estremità inferiore (20B) alla struttura portante (2) di un relativo citato divano (D) o poltrona (P), ed esteso in direzione pressoché verticale ad interessare una fascia inferiore (13) del cuscino (10) stesso, avente altezza intermedia rispetto all’altezza totale di quest’ultimo; ï€ almeno due telai mobili (25A), (25B) alloggiati all’interno del medesimo cuscino (10) in corrispondenza di una relativa fascia superiore (14) sovrastante detta fascia inferiore (13), con ognuno dei suddetti telai mobili (25A), (25B) articolato a cerniera, in maniera indipendente dal restante, alla sommità del citato telaio fisso (20) secondo almeno un asse di snodo (X), ed atto ad assumere posizioni diverse, ciascuna delle quali prevista per determinare un prestabilito assetto di almeno una porzione (14A), (14B) di detta fascia superiore (14) del cuscino (10) rispetto a quella inferiore (13); ï€ mezzi di controllo del movimento (50) associati a detti snodi (X), atti a vincolare e svincolare l’oscillazione dei relativi citati telai mobili (25A), (25B), rispettivamente per consentire il citato orientamento di questi ultimi rispetto al suddetto telaio fisso (20) e per stabilizzare ciascuna posizione raggiunta.
  2. 2. Elemento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto telaio fisso (20) comprende, nella sua parte alta, una coppia di archi simmetrici (22A), (22B) atti a definire, al centro degli stessi, una zona libera (23) a forma di “V†, e dal fatto che detti telai mobili (25A), (25B) risultano articolati alla sommità dei suddetti archi (22A), (22B).
  3. 3. Elemento secondo la rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti telai mobili (25A), (25B) si sviluppa a definire un profilo ad anello aperto disposto in prossimità di un relativo fianco dello stesso, e risulta articolato secondo un asse (X) orizzontale, comune a quello secondo il quale à ̈ articolato il restante telaio mobile (25A), (25B).
  4. 4. Elemento secondo le rivendicazioni 1 o 2 o 3, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti telai mobili (25A), (25B) può oscillare da una posizione neutra (N), in cui risulta allineato con detto telaio fisso (20) per definire una conformazione sostanzialmente verticale della corrispondente porzione (14A), (14B) della citata fascia superiore (14), ad una posizione orizzontale esterna (HE), per definire una conformazione piegata verso l’esterno della stessa porzione (14A), (14B), nonché ad una posizione orizzontale interna (HI), per definire una conformazione piegata verso l’interno della medesima porzione (14A), (14B).
  5. 5. Elemento secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che l’oscillazione di ognuno dei citati telai mobili (25A), (25B), nonché della corrispondente porzione (14A), (14B) della citata fascia superiore (14), tra la rispettiva citata posizione orizzontale interna (HI) e quella esterna (HE) presenta un’ampiezza angolare di almeno 180°, e dal fatto che la suddetta posizione neutra (N) à ̈ definita pressoché al centro di tale oscillazione.
  6. 6. Elemento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo del movimento (50) sono del tipo a frizione, tarati in modo da mantenere ferma ciascuna posizione imposta ai suddetti telai mobili (25A), (25B) almeno per sollecitazioni derivanti dall’appoggio corporeo sulla citata fascia superiore (14).
  7. 7. Elemento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che à ̈ prevista una prima striscia elastica (24), disposta ad attraversare detta zona libera (23) ed atta a collegare mutuamente i citati archi (22A), (22B).
  8. 8. Elemento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che à ̈ prevista una seconda striscia elastica (26), atta ad interconnettere i citati telai mobili (25A), (25B).
  9. 9. Elemento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in detti mezzi di controllo del movimento (50) à ̈ previsto un arpione atto ad impegnare denti di una ruota, associata a ciascuno di detti telai mobili (25A), (25B) coassialmente al relativo asse di snodo (X), in modo da bloccarne la rotazione, ed un tirante di sblocco, azionabile dall’esterno del citato divano (D) o poltrona (P), atto a disimpegnare il citato arpione per consentire l’oscillazione di detti telai mobili (25A), (25B) da una posizione ad un’altra.
  10. 10. Mobile di seduta caratterizzato dal fatto che ognuno dei relativi schienali (100), sponde (110) e braccioli comprende un elemento a conformazione variabile (1) come precedentemente rivendicato.
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