ITPI20110018U1 - Struttura perfezionata di cilindro monolucido - Google Patents

Struttura perfezionata di cilindro monolucido

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ITPI20110018U1
ITPI20110018U1 IT000018U ITPI20110018U ITPI20110018U1 IT PI20110018 U1 ITPI20110018 U1 IT PI20110018U1 IT 000018 U IT000018 U IT 000018U IT PI20110018 U ITPI20110018 U IT PI20110018U IT PI20110018 U1 ITPI20110018 U1 IT PI20110018U1
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IT
Italy
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head
yankee cylinder
improved structure
cylinder
cylindrical
Prior art date
Application number
IT000018U
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English (en)
Inventor
Giuseppe Antonini
Giovanni Teseo
Original Assignee
Celli Paper S P A A
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Description

Descrizione del modello di utilità dal titolo: “STRUTTURA PERFEZIONATA DI CILINDRO MONOLUCIDO”,
DESCRIZIONE
5 Ambito dell’invenzione
La presente innovazione riguarda il settore delle macchine per la produzione della carta e prodotti similari ed in particolare si riferisce ad una struttura perfezionata di cilindro monolucido anche noto come 10 “yankee cylinder”.
Inoltre, l’innovazione riguarda anche una macchina per la produzione della carta e prodotti similari comprendente un siffatto cilindro monolucido.
Descrizione della tecnica nota
15 Come noto, gli impianti di produzione di carta prevedono l’impiego di una cassa di afflusso per distribuire su una tela di formazione un impasto di fibre cellulosiche ed acqua, ed eventualmente additivi di varia natura. In tal modo, una determinata quantità di acqua 20 viene drenata e pertanto viene aumentato il contenuto secco dello strato di impasto della tela di formazione.
Il contenuto di acqua viene quindi ridotto, attraverso una successione di passaggi tra più tele e/o feltri dello strato di impasto, fino a raggiungere una consistenza tale 25 da consentirne il passaggio attraverso una sezione di essiccazione. Questa comprende solitamente almeno un cilindro monolucido, anche noto come “cilindro yankee” ed una cappa alimentata da aria calda. In particolare, il velo di carta umida trattato viene adagiato sulla superficie esterna del cilindro monolucido, mentre l’interno del cilindro monolucido stesso viene riscaldato 5 ad esempio mediante immissione di vapore acqueo. Per effetto del calore prodotto all’interno del cilindro monolucido e dell’ aria calda soffiata dalla cappa sul foglio, il velo di carta umida adagiato sulla superficie esterna viene gradualmente essiccato. Quando viene 10 raggiunto il valore di essiccamento desiderato, il velo di carta viene rimosso dalla superficie esterna del cilindro monolucido mediante una lama, o racla, oppure mediante tensionamento a seconda del prodotto desiderato ed in particolare carta crespata, o carta liscia.
15 Con riferimento alle figure 1A, 1B e 2, un cilindro monolucido 101 di tecnica nota comprende essenzialmente due testate 111 e 112, o pareti di estremità, tra i quali è interposto un mantello cilindrico 120. A ciascuna testata è fissato un perno di supporto 131 e 132 montato, 20 in condizioni operative, su un rispettivo cuscinetto 151 e 152. All’interno del mantello 120 è montato un distanziale 140. In corrispondenza delle testate 111 e 112 sono previste aperture di ispezione 115a-115d realizzate in corrispondenza di porzioni tubolari fissate mediante 25 bullonatura alle testate stesse.
Gli elementi costituitivi del cilindro monolucido 101, ossia le testate, il mantello, i perni ecc. sono ottenuti da fusione di ghisa e sono fissati mediante bulloni come illustrato in dettaglio in figura 1B.
Esistono altresì cilindri monolucidi in acciaio che comprendono due testate piatte fissate mediante, bullonatura, o saldatura (vedasi a tal proposito 5 WO2008/105005) al mantello cilindrico. Anche in questo caso le aperture di ispezione sono fissate mediante bullonatura alle testate piatte.
Tuttavia, anche questa tipologia di cilindri monolucidi presenta diversi inconvenienti.
10 È stato, in particolare, dimostrato che in condizioni di esercizio, questa tipologia di cilindri monolucidi è sottoposta ad elevate sollecitazioni, principalmente a sforzi termo-elastici e a sforzi di pressione. In particolare, in questa tipologia di cilindri monolucidi, i 15 valori più alti sia degli sforzi termo-elastici che degli sforzi di pressione si verificano in prossimità delle saldature. Ciò comporta una vita ridotta del cilindro monolucido e la necessità di effettuare periodicamente dei controlli per verificare che non siano presenti cedimenti 20 strutturali.
Sintesi dell’invenzione
È, quindi, scopo della presente innovazione fornire una struttura perfezionata di cilindro monolucido che consenta di ridurre, in condizioni di esercizio, gli 25 sforzi termo-elastici e gli sforzi di pressione.
È anche scopo della presente innovazione fornire una struttura perfezionata di cilindro monolucido che consenta di semplificare e velocizzare l’assemblaggio dei vari
elementi costituitivi.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da una struttura
perfezionata di cilindro monolucido, secondo la presente
5 innovazione, comprendente:
− un mantello cilindrico in acciaio avente un asse
<longitudinale;>
− una prima testata, o parete di estremità, in
acciaio, detta prima testata essendo fissata a detto
10 mantello cilindrico in acciaio;
− una seconda testata, o parete di estremità,
disposta da parte opposta a detta prima testata
<rispetto a detto mantello cilindrico;>
− un primo perno di supporto fissato a detta prima
15 testata;
− un secondo perno di supporto fissato a detta
<seconda testata;>
− un distanziale montato all’interno del mantello
cilindrico e connesso a detta prima e a detta seconda
20 testata;
la cui caratteristica principale è che sia la prima che la
seconda testata presentano una porzione centrale ribassata
verso l’interno del mantello cilindrico,
che detta prima e detta seconda testata sono fissate a
25 detto mantello cilindrico mediante rispettivi cordoni di
saldatura,
e che dette scanalature anulari di detta pluralità di
scanalature anulari hanno una profondità maggiore, o uguale, a 3 cm.
In particolare, le scanalature anulari sono atte a raccogliere la condensa che si forma a seguito della cessione del calore latente di vaporizzazione dal vapor 5 d’acqua immesso nel corpo del cilindro monolucido verso l’esterno.
<Vantaggiosamente, ciascuna testata comprende:>
− una porzione centrale ribassata verso l’interno del<cilindro monolucido;>
10 − una porzione di estremità collegata alla porzionecentrale ribassata mediante una porzione di raccordo. La porzione di raccordo può essere sostanzialmente planare, o leggermente concava.
In particolare, la porzione di raccordo può essere 15 inclinata rispetto all’asse longitudinale del mantello cilindrico, ossia all’asse di rotazione del cilindro monolucido, di un angolo α di ampiezza predeterminata.
Vantaggiosamente, la suddetta predeterminata ampiezza dell’angolo α può essere compresa tra circa 55° e circa 20 75°.
In particolare, la testata ha un diametro D e la porzione ribassata è disposta ad una distanza d dalla porzione di estremità di della testata tale che il rapporto R tra il diametro D e la distanza d è compresa 25 tra 6 e 10, vantaggiosamente tra 7 e 9.
In particolare, in corrispondenza della porzione di raccordo di almeno una testata può essere prevista una apertura di ispezione, o passo d’uomo.
In una possibile forma realizzativa ciascuna porzione di raccordo di ciascuna testata è provvista di una prima e di una seconda apertura di ispezione disposte da parti opposte rispetto al perno di supporto.
5 In particolare, ciascuna apertura di ispezione è ricavata in corrispondenza di una porzione tubolare.
In una possibile variante prevista, ciascuna testata è un unico pezzo di fusione in acciaio che può comprendere anche la, o ciascuna, porzione tubolare nella quale è 10 ricavata l’apertura di ispezione. In tal modo, viene ulteriormente aumentata la rigidezza strutturale della testata e di conseguenza dell’intero cilindro monolucido.
In particolare, il distanziale montato all’interno del mantello cilindrico in una posizione coassiale ad esso 15 presenta forma sostanzialmente cilindrica. Più precisamente, ciascuna estremità del distanziale è connessa, ad esempio mediante bullonatura, ad un rispettivo perno di supporto.
Vantaggiosamente, è previsto un primo perno di 20 supporto fissato alla prima testata ed un secondo perno di supporto fissato alla seconda testata.
In particolare, una estremità di ciascun perno di supporto è alloggiata, in uso, in un foro di una rispettiva testata, mentre l’estremità opposta è montata 25 all’interno di un cuscinetto.
Più precisamente, ciascun perno è fissato mediante bullonatura sia ad una rispettiva testata che ad una rispettiva estremità del distanziale.
Vantaggiosamente, la prima e la seconda testata sono
saldate di testa al mantello cilindrico.
Breve descrizione dei disegni
L’innovazione verrà ora illustrata con la descrizione
5 che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo
esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai
<disegni annessi in cui:>
− la figura 3 mostra una struttura perfezionata di
cilindro monolucido, secondo l’innovazione, in una
10 vista longitudinale;
− la figura 4 mostra schematicamente in dettaglio
la zona di saldatura tra una testata ed il mantello
<circolare del cilindro monolucido di figura 3;>
− la figura 5A mostra schematicamente il cilindro
15 monolucido secondo l’innovazione, in una vista
<prospettica sezionata lungo un piano longitudinale;>− la figura 5B mostra in dettaglio una porzione del
mantello del cilindro monolucido di figura 5A per
<evidenziarne alcune caratteristiche strutturali;>
20 − la figura 6 mostra schematicamente in una vista
prospettica una testata del cilindro monolucido di
<figura 3;>
− la figura 7 mostra schematicamente in una vista
in sezione la testata del cilindro monolucido di
25 figura 6;
− la figura 8 mostra schematicamente in una vista
prospettica un distanziale previsto dall’innovazione
per il cilindro monolucido di figura 3;
− la figura 9 mostra schematicamente il distanziale di figura 3 in una vista in sezione longitudinale.
Descrizione dettagliata di alcune forme realizzative
Come illustrato schematicamente in figura 3 una 5 struttura perfezionata di cilindro monolucido 1, secondo la presente innovazione, comprende un mantello cilindrico in acciaio 20 avente un asse longitudinale 101 ed una prima ed una seconda testata 11 e 12, o parete di estremità, anche queste in acciaio e fissate mediante 10 saldatura alle estremità opposte 21 e 22 del mantello cilindrico 20. Secondo quanto previsto dalla presente innovazione, il mantello cilindrico 20 è provvisto di una serie di scanalature anulari 25 aventi una profondità p, ossia una distanza da una radice 26, maggiore, o uguale, a 15 circa 3 cm (figura 5B). In particolare, la profondità p delle scanalature 25 può essere compresa tra circa 3 cm e circa 5 cm, ad esempio compresa tra circa 3,5 cm e circa 4,5 cm.
La testata 11 è saldata al mantello 20 in 20 corrispondenza di rispettive superfici di fissaggio 16 e 26 e la testata 12 è saldata al mantello 20 in corrispondenza di rispettive superfici di fissaggio 17 e 27. Secondo una soluzione prevista dalla presente innovazione e schematicamente illustrata in figura 4, lo 25 spessore della testata 11, o della testata 12 può aumentare allontanandosi dalle superfici di fissaggio 16 e 17. Lo spessore della lamiera del mantello cilindrico 20 può, invece, rimanere sostanzialmente costante, ed essere pari allo spessore totale della radice più le scanalature.
Sempre secondo quanto previsto dalla presente innovazione, le testate 11 e 12 comprendono una porzione 5 di estremità 11a e 12a, rispettivamente, provviste delle suddette superfici di fissaggio 16 e 17, ed una rispettiva porzione centrale 13 e 14 ribassata verso l’interno del cilindro monolucido 1. Più precisamente, la porzione ribassata 13 della testata 11 è collegata alla porzione di 10 estremità 11a mediante una porzione di raccordo 18.
Analogamente, la porzione ribassata 14 della testata 12 è collegata alla porzione di estremità 12a attraverso una porzione di raccordo 19.
Le porzioni di raccordo 18 e 19 possono essere 15 sostanzialmente planari, o leggermente concave. In particolare, le porzioni di raccordo 18 e 19 sono inclinate di un angolo α predeterminato rispetto all’asse longitudinale 101 del mantello cilindrico 20. Ad esempio, tale angolo α predeterminato può essere compreso tra circa 20 55° e circa 75°.
Il cilindro monolucido 1 comprende, inoltre, un primo perno di supporto 31 fissato alla prima testata 11 ed un secondo perno di supporto 32 fissato alla seconda testata 12. Il fissaggio dei perni di supporto 31 e 32 alle 25 rispettive testate può essere realizzato mediante bullonatura. Più precisamente, è previsto un primo perno di supporto 31 fissato alla prima testata 11 ed un secondo perno di supporto 32 fissato alla seconda testata 12. In particolare, una estremità 31a, o 32a, di ciascun perno di supporto 31, o 32, è alloggiata, in uso, in un foro 13a, o 14a, di una rispettiva testata 11, o 12, mentre l’estremità opposta 31b, o 32b, è montata all’interno di 5 un cuscinetto 51, o 52.
Il mantello cilindrico 20 può vantaggiosamente comprendere una pluralità di scanalature anulari, di alto spessore, 25 nelle quali si raccoglie la condensa che si forma a seguito dalla cessione del calore latente di 10 vaporizzazione dal vapor d’acqua immesso nel corpo del cilindro monolucido 1 verso l’esterno.
All’interno del mantello cilindrico 20 può montato un distanziale 40 disposto coassialmente ad esso e connesso, ad esempio mediante bullonatura, alla prima testata 11 in 15 corrispondenza di una prima estremità 41 ed alla seconda testata 12 in corrispondenza di una seconda estremità 42.
In corrispondenza di almeno una delle porzioni di raccordo 18, o 19, può essere prevista una apertura di ispezione 15, o passo d’uomo.
20 Nella forma realizzativa illustrata dalla figura 3 alla figura 6 ciascuna testata 11, o 12, è provvista di una prima e di una seconda apertura di ispezione 15a, o 15c, e di una seconda apertura di ispezione 15b, o 15d. Più precisamente, le aperture di ispezione 15a e 15b della 25 testata 11 sono disposte da parti opposte rispetto al perno di supporto 31. Analogamente, le aperture di ispezione 15c e 15d della testata 12 sono disposte da parti opposte rispetto al perno di supporto 32. In una possibile variante prevista, ciascuna testata 11, o 12 è un unico pezzo di fusione in acciaio. Questa può comprendere anche la, o ciascuna, porzione tubolare 35a-35d nella quale è ricavata l’apertura di ispezione 15a-5 15d.
Con riferimento alla figura 7, in una possibile variante prevista, il rapporto tra il diametro D della testata 11, o 12, e la distanza d tra la porzione di estremità 11a, o 12a, della testata stessa e la porzione 10 ribassata 13, o 14, può essere compresa tra 6 e 10, vantaggiosamente tra 7 e 9.
A dimostrazione dei vantaggi del cilindro monolucido in acciaio secondo la presente innovazione rispetto a cilindri monolucidi in acciaio di tecnica nota, è stata 15 eseguita un’analisi comparativa agli elementi finiti di un cilindro monolucido in acciaio con fondi piatti, ossia un cilindro monolucido di tecnica nota, di seguito “cilindro 1” e di un cilindro monolucido in acciaio con fondi provvisti di una porzione ribassata verso l’interno 20 del cilindro e con scanalature di alto spessore, ossia un cilindro monolucido secondo la presente innovazione, di seguito “cilindro 2”.
I modelli FEM sono stati realizzati in ambiente NEiNastran V10.02. Sono stati utilizzati in prevalenza 25 elementi di tipo “brick”. Dato lo scopo comparativo e preliminare dell’analisi, sono state adottate ipotesi semplificative della geometria tali da rendere la struttura simmetrica rispetto a due piani (“verticale” e “trasversale”). Ciò ha permesso di sviluppare ed analizzare in tempi relativamente brevi modelli tridimensionali fortemente dettagliati dei due cilindri monolucidi.
5 Al fine di ottenere densità di “mesh” molto elevate in prossimità delle aree di maggior sollecitazione, senza per contro pervenire a modelli numerici di taglia computazionale incompatibile con tempi di calcolo “industriali”, è stata utilizzata la tecnica del “sub-10 structuring”, integrando su uno stesso modello aree di dettaglio fine ed aree relativamente grossolane, rese solidali tramite le funzioni di “mesh welding” a “mesh” incongruente rese disponibili dal software FEM adottato. È stata posta cura nell’individuare le superfici di 15 transizione tra “mesh” incongruenti al di fuori delle aree di elevato gradiente di stress.
Ai due cilindri sono state applicate le condizioni al contorno tipiche delle condizioni operative, ossia carichi centrifughi dovuti alla velocità di rotazione, carichi 20 dovuti alla pressione interna, carichi legati al peso proprio, “nip loads” e termo-elastici, ossia associati ai gradienti termici.
Le analisi strutturali sono state condotte tramite modelli FEM 3D dettagliati dei sistemi.
25 Il confronto tra il “cilindro 1” ed il “cilindro 2” è stato effettuato sulla base sia degli stress massimi, che dell’ampiezza della variazione ciclica dei carichi stessi (associata al carico del nip e al peso proprio), correlata con la resistenza a fatica del componente.
Al fine di permettere di comprendere al meglio il comportamento strutturale del sistema, si sono evidenziati separatamente gli effetti (sollecitazioni) 5 dovuti ai carichi meccanici e quelli dovuti alle azioni termo-elastiche (gradienti di temperatura).
Nelle simulazioni il cilindro è sottoposto ad una pressione interna costante di 10 bar.
Nelle simulazioni eseguite è stato considerato un 10 carico centrifugo dovuto alla velocità di rotazione costante del rullo attorno al proprio asse (2000 metri al minuto, corrispondenti a circa 200 giri/min).
Il carico dinamico, pur essendo un carico ruotante rispetto al cilindro, nelle simulazioni è stato 15 considerato come un carico statico. Il carico distribuito di 90 kN/m è applicato lungo una generatrice della superficie esterna del mantello. L’azione dovuta al peso proprio è stata presa in considerazione. Parallelamente, sono stati effettuati calcoli in assenza 20 di peso proprio poiché tale assunzione risulta conservativa per componenti come i perni (il peso proprio ed il carico nip agiscono in direzione opposta e si compensano parzialmente).
25 Quali caratteristiche fisiche e meccaniche sono state utilizzate le seguenti:
[Mpa] [Mpa]
SA 516 Gr. 70 206000 0.3 7850 260 485-620
Quali caratteristiche termiche sono state utilizzate le seguenti:
Materiale Coeff. dilatazione Conduc. Termica Calore specifico
termica [1/°C] [W/(m K] [J/(kg K)]
SA 516 Gr. 70 1.2 10<-5>50 400
<5>Si riportano di seguito i risultati ottenuti per il “cilindro 1” (tabella 1) e per il “cilindro 2” (tabella 2).
Tabella 1
ComponenteP C NipT R1 R2
Load
Mantello 157 9 62 154 168 200 Testata 143 8 41 122 161 198 Distanziale 89 6 14 192 93 230 Perno 9 3 17 219 18 260
10 Tabella 2
Componente P C Nip T R1 R2
Load
Mantello 89 11 63 156 73 193 Testata 69 8 23 80 72 91 Distanziale 67 3 11 136 51 38 Perno 5 2 22 128 22 84
Dove P: è la pressione, C il carico centrifugo, T il carico termoelastico, R1 la risultante dei carichi meccanici ed R2 la risultante dei carichi compresi quelli termoelastici.
5 I livelli di sollecitazione calcolati sono di ordine di grandezza tale da far ritenere che il dimensionamento generale sia, in prima approssimazione, corretto nel caso del “cilindro 2”.
Nel caso del cilindro 1, le sollecitazioni termo-10 strutturali portano il sistema vicino allo snervamento.
In termini comparativi, i risultati ottenuti portano a constatare che il “cilindro 2” prevede, in genere, stress significativamente inferiori a quelli della “cilindro 1”, e risulta pertanto senz’altro preferibile.
15 I carichi predominanti per quanto riguarda il mantello sono dovuti alle pressioni interne e alle azioni termo-elastiche. Il cilindro 1 prevede una geometria di raccordo tra il Mantello e le Testate, area di saldatura e pertanto soggetta a speciale attenzione, 20 fortemente perturbata (dai ribs per lo scambio termico e, soprattutto, da un più radicale raggio di raccordo). Ciò determina la notevole differenza di stress calcolati nel caso di pressurizzazione.
La distribuzione di rigidezza per il cilindro 1 25 risulta assai meno favorevole che per il cilindro 2 in campo termo elastico, a causa di una pronunciata flessione della Testata.
La presenza del “nip load” e del carico dovuto al peso proprio fa sì che durante una rivoluzione, tutti i punti (in linea di principio) del cilindro “vedano” variare ciclicamente le loro sollecitazioni, tra un determinato valore minimo ed un dato valore massimo.
5 Sollecitazioni di trazione sono di gran lunga più critiche rispetto a sollecitazioni di compressione dal punto di vista della fatica. Pertanto i potenziali punti “critici” da monitorare nel contesto della valutazione di durabilità sono stati selezionati sulla base degli 10 stress massimi principali, in luogo degli stress di Von Mises utilizzati per l’analisi statica. Ulteriori fattori di rischio sono costituiti da effetti di intaglio geometrico (elevati gradienti locali di stress) e presenza di discontinuità di materiale (in particolare 15 la saldatura tra le parti).
In definitiva, l’area selezionata per il confronto tra i due rulli rispetto ai requisiti di durabilità è quella in prossimità della saldatura tra la testata e il mantello, in quanto vi si verificano le massime 20 variazioni cicliche degli stress di trazione. Gli stress di riferimento sono stati calcolati nel caso di combinazione generale delle sollecitazioni (meccaniche e termo-strutturali).
Dai risultati ottenuti si nota come il cilindro 2 25 faccia registrare un andamento assai meno critico rispetto al cilindro 1 in particolare per quanto riguarda il danneggiamento per fatica. Infatti, per la testata, in prossimità della saldatura, si sono registrati sia un valore medio che un’ampiezza dei cicli affaticanti assai inferiori per il cilindro 2 rispetto a quelli ottenuti per il cilindro 1. Più precisamente, per il cilindro 2 è stato misurato un valore medio di -9 5 MPa, mentre per il cilindro 1 è stato misurato un valore di 130 MPa. Per quanto riguarda, invece, l’ampiezza dei cicli affaticanti è stato misurato un valore di 2 MPa per il cilindro 2 e di 30 MPa per il cilindro 1.
Per quanto riguarda invece l’analisi del mantello è 10 stato verificato che a fronte di un valore medio pressoché equivalente (247 MPa per il cilindro 2 e 238 MPa per il cilindro 1) è stato misurata un’ampiezza dei cicli affaticanti decisamente inferiore per il cilindro 2 e precisamente un valore di 23 MPa contro un valore di 15 121 MPa per il cilindro 1.
In aggiunta a quanto sopra, è stato verificato che nel caso del cilindro 1 uno dei punti più critici è localizzato in prossimità dell’area di saldatura.
Ciò a dimostrazione di un sorprendente effetto 20 tecnico sinergico delle principali caratteristiche del cilindro monolucido, secondo la presente innovazione, sulla riduzione delle sollecitazioni in condizioni di esercizio, ed in particolare della profondità delle scanalature anulari del mantello superiore ai 3 cm e 25 della presenza delle porzioni ribassate nelle testate.
In conclusione, da una valutazione dei dati ottenuti si può stimare che il cilindro 2, ossia il cilindro monolucido secondo la presente innovazione, sia in grado di garantire un incremento dell’attesa di vita non inferiore ad un fattore 10x rispetto a quella dei cilindri monolucidi di tecnica nota.
La descrizione di cui sopra di una forma 5 realizzativa specifica è in grado di mostrare l'invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza 10 allontanarsi dal concetto inventivo, e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza 15 per questo uscire dall’ambito dell’invenzione. Si intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e per questo non limitativo.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura perfezionata di cilindro monolucido <comprendente:> − un mantello cilindrico in acciaio avente un asse 5 longitudinale e provvisto di una pluralità di <scanalature anulari;> − una prima testata, o parete di estremità, in acciaio, detta prima testata essendo fissata a detto <mantello cilindrico in acciaio;> 10 − una seconda testata, o parete di estremità, disposta da parte opposta a detta prima testata rispetto a detto <mantello cilindrico;> − un primo perno di supporto fissato a detta prima <testata;> 15 − un secondo perno di supporto fissato a detta seconda <testata;> − un distanziale montato all’interno del mantello cilindrico e connesso a detta prima e a detta seconda testata; 20 caratterizzato dal fatto che sia la prima che la seconda testata presentano una porzione centrale ribassata verso l’interno del mantello cilindrico; che detta prima e detta seconda testata sono fissate a detto mantello cilindrico mediante rispettivi cordoni 25 di saldatura; e che dette scanalature anulari di detta pluralità di scanalature anulari hanno una profondità maggiore, o uguale, a 3 cm.
  2. 2. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo<la rivendicazione 1, in cui detta testata comprende:>− una porzione centrale ribassata verso l’interno del<cilindro monolucido;> 5 − una porzione di estremità collegata alla porzionecentrale ribassata mediante una porzione di raccordo.
  3. 3. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione di raccordo è sostanzialmente planare. 10
  4. 4. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione di raccordo è leggermente concava.
  5. 5. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione di raccordo è 15 inclinata rispetto a detto asse longitudinale di detto mantello cilindrico di un angolo α di ampiezza predeterminata.
  6. 6. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detta predeterminata 20 ampiezza di detto angolo α è compresa tra circa 55° e circa 75°.
  7. 7. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detta testata ha un diametro D e detta porzione ribassata è disposta ad 25 una distanza d da detta porzione di estremità di detta testata tale che il rapporto R tra detto diametro D e detta distanza d è compresa tra 6 e 10.
  8. 8. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detta testata ha un diametro D e detta porzione ribassata è disposta ad una distanza d da detta porzione di estremità di detta 5 testata tale che il rapporto R tra detto diametro D e detta distanza d è compresa tra 7 e 9.
  9. 9. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui in corrispondenza di detta porzione di raccordo di almeno una testata è prevista 10 una apertura di ispezione, o passo d’uomo.
  10. 10. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 9, in cui ciascuna apertura di ispezione è ricavata in corrispondenza di una porzione tubolare.
  11. 11. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo 15 la rivendicazione 9, in cui ciascuna porzione di raccordo di ciascuna testata è provvista di una prima e di una seconda apertura di ispezione disposte da parti opposte rispetto a detto perno di supporto.
  12. 12. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo 20 la rivendicazione 1, in cui ciascuna testata è un unico pezzo di fusione in acciaio.
  13. 13. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 10, in cui ciascuna testata è un unico pezzo di fusione in acciaio comprendente detta, 25 o ciascuna, porzione tubolare nella quale è ricavata detta apertura di ispezione.
  14. 14. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detto distanziale montato all’interno di detto mantello cilindrico in una posizione coassiale ad esso presenta forma sostanzialmente cilindrica. 5
  15. 15. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna estremità di detto distanziale è connessa mediante bullonatura ad un rispettivo perno di supporto.
  16. 16. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo 10 la rivendicazione 1, in cui è previsto un primo perno di supporto fissato a detta prima testata ed un secondo perno di supporto fissato a detta seconda testata.
  17. 17. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui una estremità di ciascun 15 perno di supporto è alloggiata, in uso, in un foro di una rispettiva testata, mentre l’estremità opposta è montata all’interno di un cuscinetto.
  18. 18. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui, ciascun perno è fissato 20 mediante bullonatura sia ad una rispettiva testata che ad una rispettiva estremità di detto distanziale.
  19. 19. Struttura perfezionata di cilindro monolucido, secondo la rivendicazione 1, in cui detta prima e detta seconda testata sono saldate di testa a detto mantello 25 cilindrico.
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