ITPI20070062A1 - Sistema per realizzare tappeti erbosi ed altre superfici vegetate in qualsiasi posizione spaziale mediante l'impiego di elementi modulari e sistemi di fissaggio - Google Patents

Description

TITOLO: SISTEMA PER REALIZZARE TAPPETI ERBOSI ED TRE SUPERFICI VEGETATE IN QUALSIASI POSIZIONE SPAZIALE MEDIANTE L’IMPIEGO DI ELEMENTI MODULARI E SISTEMI DI FISSAGGIO.

DESCRIZIONE DEL TROVATO

Il settore tecnologico di applicazione è relativo alla realizzazione di superfici vegetate come tappeti erbosi, piane tappezzanti, piante fiorite. Il trovato consente di realizzare tali superfici orientate in qualsiasi direzione dello spazio. Prima dell’utilizzo di questo metodo risultava molto difficile ricoprire di vegetazione, in modo temporaneo o permanente, superfici molto inclinate, verticali o rivolte verso il basso, a meno che non si facesse ricorso ad alcune specie rampicanti radicate a terra. In ogni caso le poche specie utilizzabili necessitano di lunghi periodi di crescita prima di completare la copertura delle superfici a loro destinate.

La tecnica consente di realizzare, in ogni direzione dello spazio, piani vegetati utilizzando con tappeti erbosi, piante tappezzanti, piante fiorite o altri tipi di specie erbacee o arbustive.

Il trovato prevede l’utilizzo di elementi modulari e realizzati con materiali diversi Tali elementi modulari vegetati vengono applicati su superfici orizzontali, verticali, inclinate o superfici curve fino a superfìci sferiche (rivestite di vegetazione all’ esterno e/o all’ interno. Gli elementi modulari vengono applicati con metodi diversi come incollaggio, incastro, fissaggio con viti, chiodi, cavetti o mediante stecche o guide a varia sezione come quella ad L, T, H e realizzate con materiali diversi come metallo, legno, plastiche in ogni caso in grado di fissare in maniera stabile gli elementi modulari.

Nel dettaglio si descrivono di seguito le parti che compongono il brevetto.

I moduli: i moduli possono avere varie forme come quella del parai lelepipedc, cubo, del prisma a b ase di t rapezio is oscele, t rapezio r ettangolo, e sagono o a ltre forme regolari o irregolari anche incastrabili tra loro. Gli elementi modulari possono essere in forma di contenitore o di tappeto anche rinforzato. I modulari possono'avere spessori da pochi millimetri fino a 5 decimetri, dimensioni da 10 cm a oltre 10 m. La superficie occupata da ogni singolo modulo è compresa tra 0.001 m a 100 m2. Il peso degli elementi modulari (contenitore o tappeto substrato piante acqua necessaria alla sopravvivenza delle piante) può variare da meno di 1 kg/m a 500 kg/m<z>. Un tipo di contenitore è quello a forma di parallelepipedo, realizzato in polistirolo, con struttura alveolare con alloggiamenti per ospitare le piani;e. Gli alloggiamenti più spesso hanno forma cilindrica, tronco conica o tronco piramidale. Contenitori destinati al calpestamento o al transito dei veicoli vengono realizzati con materiali capaci di sopportare pressioni. Un altro tipo di contenitore invece che con struttura alveolare può essere semplicemente a forma di vassoio o di vaschetta. Il contenitore può essere dotato di appendici interne o essere poroso tanto da consentire l’ancoraggio delle radici. In una delle possibili applicazioni il modulo è sprovvisto di contenitore.

Le piante: molte specie erbacee, arbustive o arboree possono essere allevate in tali contenitori. In una delle possibili applicazioni possono essere allevate le specie graminacee da tappeto erboso tra cui Festuca arundinacea, Festuca rubra, estuca ovina, Agrostis stolonifera, Poa pratensis, Lolium perenne, Cynodon spp., idi di Cynodon, Paspalum vaginatum, Pennisetum clandestinum, specie appaitene :nti al genere Zoysia come Z. martella, Z. japonica, Z. tenuifolia, Z. sinica o specie appartenenti alla famiglia delle convolvulacee come Dichondra spp. Possono essere coltivate altre specie erbacee o arbustive da fiore o tappezzanti come Convallaria japonica, Pachysandra spp, Sedum spp, Pervinca spp, Evonymus spp, Lonicera nitida Cotoneaster spp.. Tali specie possono essere seminate nei contenitori modulari oppure propagate vegetativamente. L’allevamento delle piante in contenitore può essere realizzato con le tecniche tradizionali dell ortovivaismo o con tecniche diverse come l’idroponica e l’aereoponica in tutte le loro varianti, compreso l’allevamento in assenza di substrato. I moduli possono essere applicati prima della semina o trapianto della specie, ma più spesso s ono montati q uando s ono p arzialmente o t otaimente coperti da vegetazione.

I substrati di radicazione: oltre all’assenza di substrato di radicazione, i substrati di radicazione possono essere di natura organica naturale (torba, fibra di cocco, compost, sughero, agave, kenaf, canapa, lana, residui agro-alimentari o altro) di natura organica di sintesi (spume polimeriche) o di natura minerale (terreno sabbie non porose, sabbie porose come lapillo, pomice o zeolite) o miscele tra materiali organici e minerali.

Strutture di sostegno dei moduli: Con questo sistema possono essere vegetate superfici molto in clinate rivolte verso l ’alto, superfìci verticali, superfici inclinate rivolte verso il basso fino alla parte inferiore di una superficie orizzontale, come il cielo di una stanza. A tale scopo possono essere impiegate strutture di sostegn o degli elementi modulari. Un tipo di applicazione è quella dell’inerbimento con specie da tappeto erboso delle sei superfici che compongono una tipica stanza a forma di parallelepipedo. I metodi di fissaggio dei moduli possono essere costituiti da incollaggio, impiego di chiodi, viti, ganci anche con impiego di tasselli ad espansione od a fissaggio chimico. I moduli possono essere fissati anche con l’ausilio di cavetti di natura polimerica o metallica come quella in acciaio. Più spesso per il fissaggio degli elementi si utilizzano stecche o profilati realizzati con materiali vari come legno, metalli come alluminio, duralluminio, ferro, acciaio, acciaio speciale leghe metalliche, anche verniciati, zincati, cromati o trattati in vario modo. Uno dei possibili sistemi di fissaggio è quello che prevede l’utilizzo di profilati metall lei con forma lineare o rettilinea e sezioni varie come quella ad L, T, H. Gli ele ti di sostegno dei moduli consentono un sicuro fissaggio. In una delle possibili applicazioni tali elementi di fissaggio sono caratterizzati da una parte terminale incernierata o comunque mobile in modo da poter inserire l’ultimo modulo o f razione di esso anche nel caso di intersezione della parete da inerbire con un'alto par ortogonale o variamente inclinata. Tale caratteristica delle porzioni terminali elementi di sostegno consente un facile inserimento degli ultimi elementi modulari La distanza tra i profilati varia in funzione delle dimensioni e forma dei modul ì e può essere compresa tra pochi centimetri e alcuni metri. Una volta fissati saldamente i profilati alle pareti ad esempio con l’ausilio di colle, viti, ganci, tassello ad espansione o a fissaggio chimico, gli elementi modulari vengono incastrati in modo sicuro tra i profilati. In alcuni casi possono essere previsti ulteriori elementi di fissaggio dei moduli dopo il loro inserimento entro i supporti, per rendere più sicuro il bloccaggio onde evitare il distacco. Un tipo addizionale di fissaggio può essere quello che fa uso di cavetti o reti metalliche o polimeriche. Un altro tipo addi rionale di fissaggio fa uso di viti in plastica o metallo che fissano i moduli già incastiati alla struttura di sostegnio, in questo caso dotata di fori). I moduli preferibilmente sono sfalzati rispetto alle file adiacenti secondo i criteri che si adottano nel posizi mare i mattoni durante la costruzione delle pareti. Gli elementi di aggancio o finterà struttura di sostegno dei moduli possono essere previste durante la realizzazior e della parete o del solaio da vegetare.

La manutenzione delle superfìci vegetate: una possibile applicazione del trovato è l’inerbimento temporaneo delle superfìci (fino ad alcune settimane o mesi). Un’altra possibile applicazione prevede l’inerbimento permanente. In questo caso è opportuno provvedere alla necessaria manutenzione, in particolare è necessario sommir i strare acqua, concimi e p esticidi, realizzare il taglio o la r ipulitura della vegetazione. 11 rifornimento idrico può essere assicurato manualmente o con sistemi per aspersione o nebulizzazione. Altri sistemi per irrigare sono quelli che impiegano tubi gocciolanti, tubi porosi o tubi trasudanti. Altri metodi per somministrare acqua sono per caduta dall’alto con docce di raccolta in basso e riciclo di acqua ed elementi nutritivi (tipo idroponica). Nel caso di moduli vegetati che permangono aH’intemo di edifici o comunque dove l’intensità luminosa non è sufficiente per la vita delle piante è necessario provvedere con sistemi di illuminazione artificiale. L’illuminazione decorativa può essere, invece assicurata con “led” inseriti nella vegetazione. Nel caso di ambienti chiusi oltre alPilluminazione può essere assicurato il rifornimento di altri fattori limitanti la vita delle piante come Γ anidride carbonica.

Sistema combinato di manutenzione: al fine di automatizzare la manutenzione su superfici inclinate, verticali o comunque dove risulta impossibile o poco Agevole impiegare i t radizionali s burnenti per l a manutenzione è previsto l ’impiego di un carrello calato dall’alto, che può scorrere su binari o essere appeso a cavi, utilizzare cremagliere, e dotato del necessario per provvedere alla manutenzione ordinaria con un sistema di taglio (elicoidale o rotativo), sistema di irrigazioneaspersione e lampade per illuminazione artificiale.

Il modulo può essere costituito da robusti teli, anche di grandi dimensioni in grado di accogliere la vegetazione. Un sistema è quello realizzato con teli impiegati per la realizzazione di manti in erba artificiale, molto resistenti allo strappo o alltri teli polimerici ad alta resistenza. Questi possono essere vegetati ad esempio con senze da tappeto erboso, con specie tappezzanti o con prati fioriti e successivamente fìssati in verticale o su piani variamente inclinati.

Una applicazione prevede la realizzazione di un tunnel vegetato all 'esterno e/o alfiintemome mediante l’impiego di moduli vegetati. In mancanza di sufficiente intensità luminosa vengono impiegate lampade idonee a fornire la radiazione necessaria alla v ita d elle piante. In u na a pplicazione il pavimento del tunnel può essere realizzato in vetro al disotto del quale vengono alloggiate le lampade.

Una possibile applicazione delle superfìci vegetate è quella di utilizzare contenitori ad effetto coibentante, come quelli in polistirolo, in abbinamento a substrato in pomice e specie capaci di trattenere elevati volumi di aria (esempio Zoysia in assenza di taglio). Tale applicazione consente di isolare termicamente ed gli ambienti.

Un’altra possibile applicazione è quella dell’utilizzo del trovato per ottenere s con variazione di cromia e/o toni di verde per realizzare componenti a

opere d’arte, pannelli o pareti a scopi pubblicitari

Claims (2)

1. Rivendicazioni 1) Metodo per la realizzazione di superfìci ricoperte di vegetazione, di qualsiasi inclinazione e curvatura, mediante l’impiego di moduli di varia forma fissati alle stesse superfici medianti sistemi di ancoraggio. La vegetazione essendo costituita da specie da tappeto erboso, specie tappezzanti, specie da fiore, altre specie erbacee o arbustive o loro combinazioni. 1 sistemi di ancoraggio essendo costituiti da colle, viti, ganci, cavetti in acciaio o materiale polimerico, ma piu spesso sistemi costituiti da profilati lineari o curvi con sezioni varie tra cui quelle a L, H, T.
2. 2) Il metodo è caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: a) utilizzo di moduli c ostituiti d a contenitori a vaschetta o alveolari, tappetini rigidi o flessibili, realizzati con materiali diversi come polistirolo, plastiche, metalli, legno, gomme, reti bidimensionali o tridimensionali polimeriche etc. Nel caso dei contenitori alveolari, con volume dei singoli alveoli compreso tra alcuni millimetri cubi e fino a decine di centimetri cubi. Con forma dei contenitori regolare o irregolare anche con possibilità di incastro, la più frequente essendo il parallelepipedo, il prisma a base esagonale o con base a forma di trapezio isoscele con dimensioni da alcuni millimetri fino ad alcuni metri. I moduli possono essere in contatto con la superficie da vegetare o essere distanziati. b) riempimento dei contenitori con idoneo substrato di crescita contenente materiale organico come torba, cocco, compost, residui di lavorazione agroindustriale, agave, kenaf, materiale organico di sintesi, o ma inorganico come lapillo, pomice, zeolite, vermiculite, perlite etc... o miscele tra materiali organici e minerali; c) inserimento di specie vegetali tra cui quelle da tappeto erboso, specie tappezzanti, specie da fiore, altre specie erbacee o arbustive o loro combinazioni, mediante semina o trapianto; d) fissaggio diretto dei moduli a pareti di qualsiasi inclinazione e curvatura realizzazione di struttura portante per l’alloggiamento e l’incastro dei moduli, un tipo di struttura portante è quella costituita da stecche di materiali vari tra cui il metallo la plastica o il legno idonee a fissare i moduli in modo sicuro con sezioni diverse tra cui quella ad L, T o H, aventi lo scopo di distanziare i moduli dalla superfìcie sottostante o solo per fissarli alle superfici; in una applicazione il sistema di supporto è incernierato o comunque mobile nella sula parte terminale in modo da consentire l’agevole inserimento e smontaggio dei moduli o porzioni di essi entro la struttura di supporto; e) Nel caso di superfici con pendenze molto accentuate, dove i trad zionali attrezzi impiegati per la manutenzione non possono essere impiegati è previ sto un carrello multifunzione dotato di elementi adatti ad effettuare l’irrigazione , la concimazione, il taglio, l’illuminazione delle superfici inerite. f) Il metodo può prevedere anche il fissaggio di moduli costituiti da tappeti sintetici flessibili o rigidi, un applicazione essendo quella dell’impiego di teli di erba artificiale entro cui sono state fatte crescere le piante; g) 11 sistema può prevedere la realizzazione di superfici vegetate permanentemente anche all’interno di edifici con l’impiego di impianto illuminazione artificiale nel caso di insufficiente disponibilità di radiazione solare; h) Un’altra possibile applicazione è quella dell’utilizzo del trovato per Attenere superfici con variazione di cromia e/o toni di verde per realizzare componenti architettoniche, opere d’arte, pannelli pubblicitari, intere pareti di edifici o parte di esse a scopi pubblicitari. i) Un’altra possibile applicazione del trovato è la realizzazione di superfici ad effetto coibentante o rinfrescante.