ITPI20000034A1 - Strumento medicale irrigatore di sostanze liquide. - Google Patents

Strumento medicale irrigatore di sostanze liquide. Download PDF

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Description

Descrizione a corredo della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo
"STRUMENTO MEDICALE IRRIGATORE DI SOSTANZE LIQUIDE"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda il settore tecnico relativo alla medicina ed in particolare concerne un apparecchio per la somministrazione di sostanze liquide e medicinali a scopo curativo .
Sono noti ai tecnici del ramo strumenti medicali atti a consentire l'irrigazione di sostanze liquide a diverso scopo, che sono provvisti di una semplice cannula collegata a una peretta o irrigatore per la fuoriuscita dei liquidi stessi. In particolare sono noti clisteri che funzionano a caduta di liquido, ma questi presentano l'inconveniente che possono funzionare solo se posizionati in verticale ed a distanza. Sono altresì noti clisteri o irrigatori vaginali che lasciano fuoriuscire il liquido premendo manualmente le loro pareti, ma anch’essi presentano l'inconveniente di una difficoltà d'uso e soprattutto di una spesso parziale fuoriuscita di liquido .
Altresì gli irrigatori oggi noti non consentono di regolare il deflusso del liquido in modo consono alle esigenze dell'utente e non permettono di dosare opportunamente la fuoriuscita del liquido stesso.
Scopo della presente invenzione è quello di risolvere i suesposti ed altri inconvenienti fornendo uno strumento che possa essere utilizzato con somministrazione diretta, senza prolunghe e senza pressione manuale, in qualsiasi posizione e che consenta una regolazione del liquido in esso contenuto, cosicché possa essere utilizzato anche da persone meno esperte e in qualsiasi circostanza o per curare vari sintomi. A questo risultato si è giunti realizzando uno strumento avente le caratteristiche descritte nelle parti caratterizzanti delle rivendicazioni indipendenti. Altre caratteristiche del trovato sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti .
I vantaggi che derivano dalla presente invenzione consistono essenzialmente in ciò, che consente un utilizzo più semplice ed una fuoriuscita facilitata del liquido in esso contenuto; che può essere utilizzato in ogni posizione ed in ogni circostanza; che non determina perdite di liquido per cui la sostanza viene erogata fino in fondo; che consente il dosaggio graduato della fuoriuscita del liquido a seconda delle specifiche esigenze; che è igienico; che può essere utilizzato per diverse destinazioni, cioè come clistere, come irrigatore vaginale o per scopi medici negli ospedali.
Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e con l'aiuto degli annessi disegni, dati quale esemplificazione pratica del trovato, ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:
la Fig. 1 rappresenta una visione esterna del trovato in una sua soluzione attuativa;
la Fig. 2 mostra un visione esterna dello stesso trovato in esploso con i componenti che lo costituiscono;
la Fig. 3 rappresenta il corpo principale dello strumento formato da un cilindro (A) che contiene una molla in posizione compressa (B) posta sopra un dischetto galleggiante (C) con guarnizione elastica (0) necessario per spingere la soluzione fisiologica (D) contenuta nella camera sterile (E); dalla figura si può vedere il pulsante di scarico o battente (F) che regola il passaggio del liquido che fuoriesce attraverso la cannula {G), avvitata al contenitore;
la Fig. 4 mostra lo stesso trovato visto dall'alto con evidenziato il coperchio del cilindro (H) con le quattro razze (P) che trattengono il tappo sul contenitore;
la Fig. 5 mostra lo strumento in fase di scarico, con la molla in massima espansione (B), che premendo sul dischetto (C) all'interno del cilindro permette la fuoriuscita della soluzione fisiologica (D). Tutto ciò avviene dopo aver premuto il pulsante di scarico (F) che apre il condotto dello strumento;
la Fig. 6 mostra lo stesso trovato di dimensioni maggiori con il pulsante di scarico (Q) che in questo caso agisce ad intermittenza, aprendo e chiudendo il condotto volta per volta;
la Fig. 7 mostra in particolare il pulsante di scarico (Q} nella fase in cui lo strumento è ancora chiuso e quindi la molla che compone il battente è in espansione;
la Fig. 8 mostra lo stesso pulsante di scarico (Q) nella fase in cui lo strumento è aperto e con la molla compressa in modo da aprire il condotto e consentire la fuoriuscita del liquido (D) contenuto nello strumento;
le Fig. 9 e 10 mostrano due cannule da utilizzare quando il trovato funge da irrigatore vaginale;
- la Fig. 11 mostra lo stesso strumento con in pulsante di scarico (R) sul quale non viene apposta alcuna cannula ma che funziona direttamente come elemento di fuoriuscita del liquido. L'ugello erogatore (L) è fisso al cilindro ed è costituito da due parti adiacenti (M) (MI). In questa figura è evidenziato il coperchio (H) separato dal contenitore e dotato di razze (P) tramite le quali si incastra sul contenitore stesso;
la Fig. 12 mostra il trovato dotato nella parte superiore di una camera con molla;
la Fig. 13 mostra il trovato dotato in alto di una camera a tenuta stagna riempita di aria compressa;
la Fig. 14 mostra il trovato privo di camera superiore essendosi provveduto ad una pressurizzazione di tutto il contenuto ;
la Fig. 15 mostra il trovato fornito di una camera esterna di preriscaldamento, costituito da un coperchio (H) termofuso lungo il perimetro del cilindro e dotato di punzioni (S) predisposti per lo sfondamento della carta stagnola pesante oltre che di razze (P) che trattengono il tappo sul contenitore. Il trovato ha una superficie esterna (U) ed in alto presenta punzoni (T) per lo sfondamento della carta stagnola, mentre in basso ha il rubinetto (Q) e la cannula (G);
la Fig. 16 rappresenta il trovato di Fig. 15 visto in sezione, con evidenziato il coperchio (H) termofuso lungo il perimetro dotato di razze fisse (P) e la molla in posizione compressa (B) posta sopra un dischetto galleggiante (C). In alto presenta punzoni (T) per lo sfondamento della carta stagnola. Ima camera contenente granuli di cloruro di calcio (J) e carta stagnola pesante (K) per garantire la separazione tra il cloruro di calcio e l'acqua. Intorno al corpo principale (E) dello strumento al cui interno c’è la soluzione fisiologica (D), è presente una camera delimitata dalla parete (Y) e contenente acqua naturale (W). Lo strumento presenta in basso il pulsante di scarico o battente (Q) che regola il passaggio del liquido che fuoriesce attraverso la cannula (G), avvitata al contenitore.
Ridotto alla sua struttura essenziale e con riferimento alle figure degli annessi disegni uno strumento irrigatore di sostanze medicali in conformità dell'invenzione comprende: mezzi per contenere un liquido medicale o di altro genere con un contenitore cavo (A) di varia forma;
mezzi per mantenere il liquido predetto (D) in costante pressione con un elemento di spinta meccanico (B), pneumatico o di altro tipo previsto sopra una superficie piana (C) che appoggia sul liquido o tramite pressurizzazione del liquido stesso;
mezzi per la fuoriuscita del liquido con un battente o pulsante di scarico (F, Q, R);
mezzi per eventualmente facilitare la somministrazione del liquido a seconda degli specifici utilizzi con una cannula (G) .
Vantaggiosamente il corpo cavo entro il quale è contenuto il liquido ha una forma cilindrica pur non escludendosi forme e sezioni diverse. Esternamente può essere adottata qualsiasi altra forma di tipo anatomico per essere più facilmente impugnabile .
Vantaggiosamente sul liquido appoggia una superficie piana (C) di forma preferibilmente corrispondente alla sezione del contenitore ed atta a galleggiare sopra il liquido stesso.
Vantaggiosamente sopra detta superficie (C) è alloggiata una molla (B) mantenuta compressa tra detta superficie e la superficie interna del tappo di chiusura (H).
Vantaggiosamente con riferimento alle fig.3, fig.4, fig.5, la spinta avviene tramite una molla (B) che viene posta sopra il dischetto galleggiante (C) una volta che il contenitore è stato riempito di liquido. La posizione del coperchio insieme alla molla (B) permette a questa di essere in massima compressione e di provocare l'evacuazione quando il pulsante (F) viene azionato.
Vantaggiosamente, nel momento in cui si procede all'apertura del rubinetto (F) il liquido fuoriesce spinto dalla pressione della molla (B) predetta.
Vantaggiosamente la molla è realizzata in acciaio inox, con una sezione di filo idonea e con un diametro della spirale sufficiente per essere collocata nella camera cilindrica per pompe di diverso formato. Si tratta di una molla di facile realizzazione poiché prodotta in serie e per questo ha un costo piuttosto contenuto. La molla stessa viene posta sopra il disco galleggiante (C) e viene tenuta compressa dal coperchio (H) del cilindro (A), per poi espandersi al momento in cui il pulsante di scarico (F) viene azionato. Il coperchio può essere con blocco a scatto nel caso in cui si voglia avere una pompetta ricaricabile oppure, può essere elettrosaldato o termofuso al cilindro se si desidera una confezione a perdere.
Vantaggiosamente in questa soluzione tecnica, una volta aperto il coperchio (H), è possibile procedere a ricaricare il contenitore con nuovo liquido (D).
Vantaggiosamente, in una diversa soluzione attuativa, al di sopra del disco galleggiante (C) in sostituzione della molla (B) è prevista una camera a tenuta stagna caricata con aria compressa (Fig. 13) contenuta nella parte interna compresa tra il coperchio e il dischetto galleggiante (C) delimitato da una guarnizione elastica (0) inserita lungo il perimetro per evitare che l'aria venga a contatto con il liquido. In tal modo l'aria premendo sul dischetto provoca la fuoriuscita del liquido quando viene azionato il battente (F).
Vantaggiosamente nella soluzione di cui sopra il tappo (H) non è amovibile ma termofuso ermeticamente al contenitore stesso. In questo caso per poter immettere l'aria nella camera è opportuno riempire il cilindro (E) con la soluzione liquida (D), sulla quale verrà posto poi il dischetto, seguito dalla posa del coperchio. A questo punto la confezione ottenuta viene riempita di aria tramite un ugello a controllo pneumatico collegato ad un compressore e che viene inserito nella parte centrale del coperchio, in un foro dotato di una valvola di non ritorno. Si può avere anche un'altra ipotesi relativa al sistema di carica dell'aria considerata più economica, per il fatto che non è presente la valvola di non ritorno: in questo caso, viene fissato il coperchio al cilindro (A) ed uno spillo ad ago fora un punto dello stesso per immettervi l'aria. Il piccolo foro prodotto verrà poi chiuso provocando sul coperchio una microfusione. La realizzazione di questo tipo di pompetta può essere solo a perdere senza possibilità di ricarica.
Vantaggiosamente, in sostituzione della molla (B) e della camera ad aria compressa (Fig. 13), è prevista una pressurizzazione con monocamera mista di aria e liquido (Fig. 14) senza che sia presente alcun disco (C) in modo che per dare la spinta al liquido è sufficiente procedere all'apertura del rubinetto. Mentre negli altri casi la spinta viene provocata a mezzo del dischetto galleggiante che funge da pistone, con questo sistema viene utilizzato un nebulizzatore. La soluzione fisiologica nella fase di uscita produce un composto vaporizzato formato da piccolissime gocce .
Vantaggiosamente tutti questi diversi tipi di spinta consentono di utilizzare il trovato in qualsiasi posizione. Vantaggiosamente, con riferimento alle fig.3 fig.4, fig. 5 è prevista un'erogazione del liquido ad una sola mandata in modo che una volta aperto il pulsante di scarico (F) il liquido all'interno del cilindro fuoriesce costantemente fino all'esaurimento a meno che non si proceda a chiudere il pulsante stesso.
Vantaggiosamente, con riferimento alla fig. 6, il pulsante di scarico può essere di tipo a molla (Q) tramite il quale si procede alla fuoriuscita premendolo e mantenendolo premuto.
mentre una volta che viene rilasciato il condotto di uscita si chiude di nuovo. Detto sistema consente un'erogazione ad intermittenza e quindi un migliore dosaggio della sostanza che viene fatta fuoriuscire.
Vantaggiosamente il pulsante di scarico è previsto sul punto di uscita del liquido al quale si applicano cannule (G), erogatori vaginali (Fig. 9, 10), condotti per clisteri o altri dispositivi atti a facilitare la fuoriuscita del liquido nella zona voluta a seconda dell'uso specifico.
Vantaggiosamente, con riferimento alla fig. 11, il pulsante di scarico si innesta sul punto di fuoriuscita del liquido che in questo caso è costituito da un elemento finale composto di due parti (M, MI) e sul quale non viene applicata alcuna cannula o altro elemento analogo essendo di per sé destinato a convogliare la fuoriuscita del liquido. Tale erogazione avviene tramite un pulsante ad intermittenza (R), che può essere utilizzato a piacimento secondo le diverse circostanze. Il tutto avviene attraverso un sistema di spinta automatico che agisce in autonomia secondo una pressione di esercizio predeterminata. Questo tipo di pompetta è stata realizzata per sostituire gli erogatori di sostanze medicinali, medicali e curative, non solo per motivi di eleganza, ma anche di praticità e di possibile riutilizzo della pompetta eventualmente ricaricabile.
Vantaggiosamente preriscaldando la soluzione liquida (D) si possono avere risultati migliori. La soluzione (D) può essere intiepidita mettendo materialmente il cilindro in acqua calda. Preferibilmente il trovato ha un sistema di preriscaldamento integrato e per questo è stato rivestito da una camicia esterna che fascia il contenitore (Y). La camicia è costituita da un'intercapedine che contiene acqua naturale (W) nella parte bassa e granuli di cloruro di calcio (J) nella parte alta, questi elementi sono tenuti separati da una carta stagnola pesante (K) che viene forata al momento dell'uso con due appositi punzoni (B) e permette la fusione dei granuli nell'acqua. A questo punto è necessario agitare per 30 secondi il cilindro per ottenere una soluzione fisiologica calda.
Per qualsiasi esigenza è stato progettato poi un fornello a thermos provvisto di(desistenze elettriche e termostato che porta rapidamente la soluzione a 35/50 G°. Il fornello può contenere pompette di diverso formato ed è inteso come sistema di preriscaldamento complementare.
Vantaggiosamente entrambi i tipi di pulsanti evitano il riflusso di sostanze liquide già erogate.
Vantaggiosamente lo strumento viene utilizzato per innumerevoli fini e particolarmente, con riferimento alle fig. 3, fig.4 e fig.5, per la somministrazione in via rettale di sostanze liquide {D) per scopo evacuativo. La sostanza è acqua depurata con presenza di sali inorganici e sostanze stimolanti, ma vi sono anche elementi disinfettanti e decongestionanti per l'intestino. Per l'uso basta avvitare la cannula al contenitore cilindrico e si ottiene il clistere pronto all'uso. Per attivare la fuoriuscita del liquido si preme il pulsante (F) che per effetto della molla (B) staticamente posta sul punto di massima contrazione, preme sul dischetto galleggiante (C) e permette al liquido (D) di fuoriuscire secondo una pressione interna predeterminata. Vantaggiosamente lo strumento viene utilizzato come irrigatore vaginale di varie sostanze a scopo preventivo o terapeutico .
Vantaggiosamente può essere utilizzato quale irrigatore di sostanze medicinali di tipo universale.
In pratica i particolari di esecuzione possono comunque variare in maniera equivalente nella forma, dimensioni, disposizione degli elementi, natura dei materiali impiegati, senza peraltro uscire dall'ambito dell'idea di soluzione adottata e perciò restando nei limiti della tutela accordata dal presente brevetto per invenzione industriale.

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Strumento irrigatore di sostanze medicali caratterizzato dal fatto che comprende: - mezzi per contenere un liquido medicale o di altro genere con un contenitore cavo (A) di varia forma; mezzi per mantenere il liquido predetto (D) in costante pressione con un elemento di spinta meccanico (B), pneumatico o di altro tipo previsto sopra una superficie piana (C) che appoggia sul liquido o tramite pressurizzazione del liquido stesso; mezzi per la fuoriuscita del liquido con un battente o pulsante di scarico (F, Q, R); mezzi per eventualmente facilitare la somministrazione del liquido a seconda degli specifici utilizzi con una cannula (G).
  2. 2) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il corpo cavo entro il quale è contenuto il liquido ha una forma cilindrica pur non escludendosi forme diverse; 3) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che può essere utilizzato in qualsiasi posizione in quanto il fluido fuoriesce grazie ad una spinta che riceve in modo del tutto indipendente dalla sua posizione; 4) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che sul liquido appoggia una superficie piana (C) di forma preferibilmente corrispondente alla sezione del contenitore ed atta a galleggiare sopra il liquido stesso; 5) Strumento di cui alla rivendicazione 1 e 4 caratterizzato dal fatto che sopra detta superficie (C) è alloggiata una molla (B) mantenuta conpressa tra detta superficie e la superficie interna del tappo di chiusura (H); 6) Strumento di cui alla rivendicazione 1, 4 e 5 caratterizzato dal fatto che la spinta avviene tramite la molla (B) che quando il pulsante (F) viene azionato si espande, provocando la fuoriuscita del liquido stesso; 7) Strumento di cui alla rivendicazione 1, 4, 5, 6 caratterizzato dal fatto che il coperchio è fermato con sistema di blocco a scatto in modo che si possa aprirlo e procedere a ricaricare il contenitore con nuovo liquido (D); 8) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che al di sopra del disco galleggiante (C) in sostituzione della molla (B) è prevista una camera a tenuta stagna caricata con aria (Fig. 13) compressa contenuta nella parte interna compresa tra il coperchio e il dischetto galleggiante (C) delimitato da una guarnizione elastica (O) a garanzia di una perfetta tenuta, in modo che l'aria che preme sul dischetto provoca la fuoriuscita del liquido quando viene azionato il battente (F); 9) Strumento di cui alla rivendicazione 1 e 8 caratterizzato dal fatto che il tappo (H) non è amovibile ma elettrosaldato o termofuso ermeticamente al contenitore stesso; 10) Strumento di cui alla rivendicazione 1, 8 e 9 caratterizzato dal fatto che per poter immettere l'aria nella camera è opportuno riempire il cilindro (E) con la soluzione liquida (D), sulla quale viene posto poi il dischetto, seguito dalla posa del coperchio, procedendo poi a riempire il contenitore di aria tramite un ugello inserito in un foro dotato di una valvola di non ritorno o tramite ago che fora un punto del coperchio che viene poi richiuso con una mierofusione; 11) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che, in sostituzione della molla (B) e della camera ad aria compressa {Fig. 13), è prevista una pressurizzazione con monocamera mista di aria e liquido (Fig. 14) senza che sia presente alcun disco (C) in modo che per dare la spinta al liquido è sufficiente procedere all'apertura del rubinetto; 12) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che è prevista un'erogazione del liquido ad una sola mandata in modo che una volta aperto il pulsante di scarico (F) il liquido all'interno del cilindro fuoriesce costantemente fino all'esaurimento a meno che non si proceda a chiudere il pulsante stesso; 13) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il pulsante di scarico può essere di tipo a molla (Q) tramite il quale si procede alla fuoriuscita premendolo e mantenendolo premuto, mentre una volta che viene rilasciato il condotto di uscita si chiude di nuovo; 14) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il pulsante di scarico è previsto sul punto di uscita del liquido al quale si applicano cannule (G), erogatori vaginali, condotti per clisteri o altri dispositivi atti a facilitare la fuoriuscita del liquido nella zona voluta a seconda dell'uso specifico; 15) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il pulsante di scarico si innesta sul punto di fuoriuscita del liquido che in questo caso è costituito da un elemento finale composto di due parti (M, MI) e sul quale non viene applicata alcuna cannula o altro elemento analogo essendo di per sé destinato a convogliare la fuoriuscita del liquido; 16) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il sistema di fuoriuscita del liquido evita ogni rischio di riflusso di sostanze liquide già erogate; 17) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che viene utilizzato per la somministrazione in via rettale di sostanze liquide (D) per scopo evacuativo; 18) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che viene utilizzato come irrigatore vaginale di varie sostanze a scopo preventivo o terapeutico; 19) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che può essere utilizzato quale irrigatore di sostanze medicinali di tipo universale, potendone variare il formato e le dimensioni a seconda dello specifico uso; 20) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che può essere realizzato in materiale opaco o trasparente con linea graduata per regolare il dosaggio e la somministrazione del liquido; 21) Strumento di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che è fornito di accessori quali tubi di gomma da collegarsi sul punto di uscita del liquido dal cilindro in sostituzione della cannula che viene poi inserita dalla parte opposta finale del tubo di gomma, in modo da potere utilizzare il trovato anche ad una certa distanza.
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