ITPD990240A1 - Chiave a riconoscimento ottico-elettronico. - Google Patents

Chiave a riconoscimento ottico-elettronico. Download PDF

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ITPD990240A1 IT1999PD000240A ITPD990240A ITPD990240A1 IT PD990240 A1 ITPD990240 A1 IT PD990240A1 IT 1999PD000240 A IT1999PD000240 A IT 1999PD000240A IT PD990240 A ITPD990240 A IT PD990240A IT PD990240 A1 ITPD990240 A1 IT PD990240A1
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Ugo Nais
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Ugo Nais
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Description

“CHIAVE A RICONOSCIMENTO OTTICO-ELETTRONICO”
DESCRIZIONE
Forma oggetto del presente brevetto una chiave a riconoscimento ottico elettronico di tipo cosiddetto ''biometrico".
I sistemi di riconoscimento biometrico consentono di rilevare una caratteristica fisica di una persona e, dopo aver rilevato la stessa di trasferirla ad un mezzo che la confronta con una precedentemente preimpostata attuando una serie di operazioni o dando una serie di consensi.
Sono noti dei lettori biometrici di impronte digitali costituiti da un dispositivo che presenta una finestra ove viene appoggiato il dito della persona da riconoscere.
II dispositivo rileva 1 Impronta digitale la confronta con una serie di memorie presenti all Interno del dispositivo stesso e controlla che l' impronta riconosciuta corrisponda ad una impostata richiamata da una password personale che può essere digitata su di una tastiera o letta da una tessera transponder prima della scansione dell Impronta digitale.
Questi dispositivi prevedono comunque la combinazione locale del lettore biometrico, della memoria di confronto e del lettore o impostatore di password.
Il difetto di questi sistemi è che sono comunque localizzati nella vicinanza dell'accesso da controllare e se l'accesso è consentito, dopo controllo, a molti utenti il dispositivo di lettura può facilmente sporcarsi o può, ancor peggio, esser volutamente sporcato.
Questo fa si che non sia molto gradito dall'utente in quanto la finestra dove deve esser poggiato il dito non ha garanzie di igienicità con difficoltà di lettura.
Scopo del presente trovato è quello di mettere a punto una chiave a riconoscimento elettronico che superi le problematiche illustrate nei sistemi a lettore biometrico di impronta digitale oggi conosciuti.
Conseguente primario scopo è quello di mettere a punto una chiave di riconoscimento ottico elettronico personale.
Ulteriore scopo è quello di realizzare una chiave biometrica di riconoscimento video ottico elettronico che possa interconnettersi ad un sistema indipendente di controllo e verifica.
Un altro scopo ancora è quello di mettere a punto una chiave di piccolo ingombro e di piccolo peso.
Non ultimo scopo è quello di mettere a punto una chiave di basso costo.
Gli scopi proposti sono raggiunti da una chiave a riconoscimento ottico elettronico caratterizzata dal fatto di comprendere:
un corpo piastriforme presentante almeno una zona trasparente ove viene a posizionarsi il dito del titolare della chiave;
mezzi di rilevamento, nella zona trasparente, dell Impronta digitale in modo biometrico;
- mezzi di trasferimento dell impronta rilevata unitamente ad un codice personale residente nella chiave stessa, ad un dispositivo di controllo;
- un dispositivo di controllo dotato di una memoria preimpostabile contenente le impronte digitali di un insieme multiplo di utenti correlate ciascuna al codice personale ove previsto;
- mezzi di consenso e/o di attivazione di una prestabilita operazione, comandati dal dispositivo di controllo.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla dettagliata descrizione di alcune forme di esecuzione data a titolo indicativo ma non limitativo ed illustrata nella allegate tavole di disegni in cui:
la fig. 1 mostra con una vista prospettica una chiave secondo il trovato;
la fig. 2 esemplifica il posizionamento delle dita sulle zone trasparenti di rilevamento di impronta presenti sulla chiave stessa; la fig. 3 mostra uno schema a blocchi di un primo tipo di chiave secondo il trovato;
la fig. 4 mostra uno schema a blocchi di un secondo tipo di chiave secondo il trovato.
Con riferimento alle figure citate la chiave, schematizzata in fig. 1, viene indicata globalmente con 10 e si compone di un corpo scatolare 11 che presenta, nel caso illustrato, due zone ribassate 12 e 13 nei quali vi sono delle zone trasparenti di cui una è indicata con 14.
Ad una estremità che possiamo definire frontale è presente un elemento di connessione 15 che, come. si vedrà più avanti, consentirà il trasferimento di segnali dalla chiave ad un dispositivo indipendente col quale la chiave 10 collabora.
Al di sotto della zona trasparente 14 ed ad una seconda zona pure trasparente localizzata nella zona ribassata 13 sono presenti, come è esemplificato in fig. 12 due lettori biometrici di impronta digitale indicati con 16 e 17.
Sul lettore 16, come esemplificato in fig. 2, verrà a posizionarsi il polpastrello del pollice 18 della mano 19 del titolare della chiave mentre sul lettore 17 si appoggerà il polpastrello 20 della stessa mano 19.
Il segnale rilevato viene trasmesso a mezzo di due conduttori 21 e 22.
In fig. 3 a titolo di esempio semplificato viene dato una schema a blocchi ove è previsto un solo lettore biometrico di impronte digitali ora indicato con 23.
Il segnale proveniente dal lettore 23 viene elaborato da un dispositivo elettronico attivo 24 e portato ad un connettore di trasferimento 25.
All Interno della stessa chiave che in modo esemplificativo in fig.
3 è indicata col rettangolo tratteggiato 26 è presente, in una memoria residente 27 un codice personale che appartiene al titolare della chiave.
Il codice personale viene inviato ad un secondo connettore di trasferimento 28 affiancato a quello indicato con 25.
La chiave coopera con un dispositivo di controllo idealmente definito dal rettangolo tratteggiato 29 che contiene in una memoria multipla 30 le immagini delle impronte digitali di tutti gli utenti cui è stata data una chiave personale.
Nello stesso dispositivo 29 è presente anche un controllore di codice 31 che coopera con la memoria 30.
I segnali provenienti dai connettori di trasferimento 25 e 28 quando vengono connessi col dispositivo di controllo 29 vengono inviati alla memoria 30 e alllndentificatore di codice 31.
II dispositivo ricerca nella memoria 30 le immagini delle impronte digitali corrispondenti al codice pervenuto al dispositivo 31 e controlla che le immagini rilevate dal sensore 23 corrispondano a quelle precedentemente memorizzate sotto quel particolare codice.
Se questo avviene viene attivato un dispositivo di consenso 32 che andrà a comandare Io sblocco od il blocco dell'accesso cui è preposto il controllo.
In pratica nella memoria 30 possono essere immagazzinate moltissime immagini di impronte digitali ciascuna appartenente al titolare di un singolo codice.
Il controllo permette di accertare se la chiave con cui si chiede l'attivazione di una certa funzione come ad esempio l'apertura di una porta è utilizzata effettivamente dal suo titolare.
In una versione equivalente illustrata in fig. 4 la chiave ora schematizzata dal rettangolo tratteggiato 33 è dotata di due rilevatori ottici 34 e 35 che inviano le immagini ad un connettore di trasferimento 36 di tipo ottico.
All interno della chiave 33 è ancora contenuto in una memoria residente 37 il codice personale del titolare della chiave che viene portato ad un secondo connettore di trasferimento 38.
Il dispositivo di controllo è ora indicato con 39 e contiene un lettore biometrico di immagine 40 che rileva 1 impronta digitale, e ne fa una comparazione con una in essa residente corrispondente al codice personale del titolare della chiave che gli viene inviato da un dispositivo 41 che riceve il codice dalla chiave 33.
Nel caso il rilevamento della combinazione impronte-codice sia riconosciuto viene attivato il sistema di consenso 42 che aziona o fa azionare i dispositivi che corrispondono alla funzione richiesta che può essere l'apertura o la chiusura di un accesso, di un vano, di una cassetta di sicurezza ecc..
E’ anche possibile utilizzare il solo rilevatore biometrico deirimpronta senza la combin
quando l’utilizzo è riservato a poche persone, come nel caso di abitazioni private.
La chiave illustrata ben si presta quale sistema di sicurezza in strutture ove vi sono molti utenti come sono ad esempio le banche o grandi uffici ove non può essere consentito l'accesso di estranei.
In particolare per le banche il sistema trova una finalizzazione come antirapina.
Il rapinatore anche se fosse in possesso di una chiave trafugata non potrebbe entrare nei locali della banca in quanto non sarebbe riconosciuto.
Con sistemi elettronici noti le memorie che contengono le impronte preimpostate possono essere interconnesse cosicché il titolare di una chiave può avere accesso a molti sportelli diversi anche localizzati in zone molto lontane tra loro come ad esempio in città diverse.
Chi non è invece titolare della chiave potrà transitare attraverso altre vie ove altri sistemi di protezione verificheranno in modo accurato di chi si tratti.
Il legittimo possessore della chiave invece avrà immediato accesso ai locali protetti perché riconosciuto.
Da quanto descritto ed illustrato si vede come si sono raggiunti tutti gli scopi proposti e come in particolare si sia realizzata una chiave a riconoscimento ottico elettronico con lettura biometrica di impronta digitale che consente di avere un elemento personale molto piccolo e leggero che è sostan
della persona che ne è titolare e che solo a lei consente l'attivazione del prò cesso.
In questo modo vengono eliminati tutti i problemi legati alla lettura biometrica in un unico punto per molti utenti che, come si è detto, avevano mostrato i loro limiti e la difficoltà di utilizzo.
Nel caso di banche la chiave, che risulta essere di costo molto contenuto, può essere data dall istituto al titolare di un conto o comunque a persona conosciuta che si sa che non darà problemi di sicurezza quando accede ai locali dell'istituto stesso.
Ovviamente partendo dal medesimo concetto inventivo molte sono le possibili varianti e i tipi concreti di realizzazione della chiave stessa.
Materiali dimensioni e componentistica potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) chiave a riconoscimento ottico elettronico caratterizzata dal fatto di comprendere: - un corpo piastriforme presentante almeno una zona trasparente ove viene a posizionarsi il dito del titolare della chiave; - mezzi di rilevamento, di tipo a lettura biometrica, nella zona trasparente per l'impronta digitale; mezzi di trasferimento dell'impronta rilevata unitamente o disgiuntamente ad un codice personale residente nella chiave stessa, ad un dispositivo di controllo; - dispositivo di controllo dotato di una memoria preimpostabile contenente le impronte digitali di un insieme di utenti correlate ai codici personali ove previsti; - mezzi di consenso e/o di attivazione di una prestabilita operazione, comandati dal dispositivo di controllo.
  2. 2) Chiave come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di rilevamento posti al di sotto della zona trasparente consentono di rilevare attraverso un lettore biometrico I impronta digitale del dito sovrapposto ad essi.
  3. 3) Chiave come alla rivendicazione 1 e 2 caratterizzata dal fatto che la chiave è dotata di un dispositivo che trasforma 1 immagine in un segnale elettronico correlato all impronta rilevata.
  4. 4) Chiave come alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di contenere in una memoria residente un codice personale impostabile numerico e/o le 5) Chiave come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di cooperare con un dispositivo di controllo che risponde previo inserimento di un connettore presente su una chiave stessa o per trasferimento di dati di tipo ottico, infrarosso a radiofrequenza o simile. 6) Chiave di riconoscimento come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che in detto dispositivo di controllo è presente una memoria multipla ove è possibile memorizzare una grande quantità di impronte digitali correlandole al codice personale del titolare della chiave stessa. 7) Chiave come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che il dispositivo di controllo compara i segnali provenienti dalla chiave con quelli residenti nella propria memoria relativamente ad una singola impronta digitale riferita al rispettivo codice. 8) Chiave di riconoscimento come alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che in una soluzione variante i rilevatori di impronta sono di tipo ottico e generano un segnale ottico che viene trasferito al dispositivo di controllo mediante un trasduttore ottico. 9) Chiave come alla rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che nel caso di rilevamento ottico il lettore biometrico di impronta digitale risiede nel dispositivo di controllo. 10) Chiave come una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che Timmagine viene letta e/o trasferita attraverso elementi e/o superfici riflettenti, fibre ottiche, mezzi piezo-capacitivi o video. 11) Chiave a riconoscimento ottico-elettronico caratterizzata dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche illustrate e descritte.
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