ITPD950250A1 - Dispositivo fissatubi monolitico in materia plastica - Google Patents

Abstract

Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo fissatubi monolitico in materia plastica il quale comprende due ali arcuate che si sviluppano da una base ancorabile a parete, a soffitto o ad un supporto e che presentano ognuna una zona di articolazione in prossimità della summenzionata base nonchè una zona terminale di reciproco impegno, sagomata a gancio. I ganci relativi alle ali sono rivolti l'uno contro l'altro in modo tale da potersi accoppiare reciprocamente realizzando una chiusura a scatto e definendo così, le ali, un primo tratto di una sede per il tubo in posizione standard. Il dispositivo fissatubi di cui sopra si caratterizza per il fatto di comprendere una bretella connettente le due ali in zone, di queste, collocate ognuna in un punto intermedio tra la relativa zona di articolazione e la relativa zona terminale di reciproco impegno. Ognuna delle due ali realizza in associazione con la bretella una leva del secondo ordine. Ancora la bretella realizza un secondo tratto a completamento della sede e il tubo può essere spinto, oltre la posizione standard, con la bretella, per un tratto tale da consentire, a causa del tiro esercitato sulle ali, la chiusura a scatto dei ganci.

Description

"DISPOSITIVO FISSATUBI MONOLITICI) IN MATERIA PLASTICA"

DESCRIZIONE

Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo fissatubi monolitico in materia plastica.

Sono noti già da tempo dispositivi fissatubi monolitici o meno i quali, pur se presenti sul mercato in una vasta quantità di modelli tra loro diversi, sono riconducibili a due tipologie funzionali fondamentali: dispositivi fissatubi non automatici e dispositivi fissatubi automatici.

In particolare i dispositivi fissatubi non automatici hanno una struttura sostanzialmente comprensiva di una base ancorabile dalla quale si sviluppano una o più ali le quali vengono fissate secondo i relativi estremi liberi tra loro o alla base mediante mezzi di fissaggio disimpegnabili o meno come ad esempio bulloni, ganci, ecc..

In tali dispositivi non automatici l'addetto alla posa deve innanzi tutto posizionare il tubo correttamente e poi procedere al fissaggio a mano o mediante attrezzi dei vari mezzi di chiusura.

Risulta quindi evidente un certo disagio da parte dell'operatore di posa il quale durante l'azione di fissaggio deve al contempo sostenere la tubazione.

Infatti in questi casi oltre ad una certa lentezza dell'operazione complessiva di montaggio del tubo vi è sovente la necessità di più operatori addetti ad un unico tratto di tubo da fissare.

Al fine di rendere più semplice, rapida e precisa l'operazione di montaggio del tubo comprensiva sia del posizionamento che dell'operazione di fissaggio sono stati realizzati i sopramenzionati dispositivi fissatubi automatici.

Strutturalmente tali dispositi fissatubi comprendono una base ancorabile dalla quale si sviluppano una o più ali (generalmente due ali) le quali vengono comandate a chiudersi automaticamente quando il tubo viene posizionato e spinto entro la sede definita dalle ali mediante conponenti strutturali la cui forma e principio funzionale possono variare grandemente da modello a modello.

Pur se lo stato della tecnica presenta numerose tipologie realizzative dei suddetti componenti strutturali, il mercato ha sostanzialmente selezionato due tipologie principali.

Una prima tipologia prevede l'impiego di appendici fisse rispetto alle ali e posizionate in corrispondenza delle relative superfici interne di quest'ultime le quali quando il tubo viene inserito vengono da questo spinte contro la base di ancoraggio e in conseguenza di ciò esse inducono una deformazione elastica delle corrispondenti ali costringendo quest'ultime ad impegnarsi secondo i loro estremi liberi di solito mediante due ganci contrapposti.

Una seconda tipologia prevede la realizzazione di due ali definenti la sede per il tubo, ognuna delle quali è articolata in un suo punto mediano alla base di ancoraggio.

Quando il tubo viene introdotto e spinto contro la base di ancoraggio esso, a sua volta, spinge i tratti delle due ali individuati dai loro estremi adiacenti alla base di ancoraggio e dai corrispondenti punti di articolazione.

In tal modo, evidentemente, si viene a realizzare una leva del primo ordine ove il fulcro è individuabile nella zona di articolazione, la potenza nei summenzionati tratti contro i quali viene spinto il tubo, mentre la resistenza è individuabile agli estremi delle due ali in opposizione alla base di ancoraggio i quali generalmente sono sagomati a realizzare due ganci tra loro in opposizione.

Spingendo il tubo dunque oltre la sua posizione standard si avrà che i due ganci si impegnano reciprocamente a scatto.

Le tipologie sopra menzionate di dispositivi fissatubi automatici pur assolvendo al compito loro preposto non sono prive di inconvenienti.

Le suddette tipologie di fissatubi automatici non manifestano una tenuta del tubo per tutto il suo perimetro, infatti tali dispositivi proprio in ragione della funzionalità strutturale che è loro propria devono necessariamente avere un tratto aperto posizionato in corrispondenza della base di ancoraggio.

Compito principale del presente trovato è quello di mettere a punto un dispositivo fissatubi che realizzi una maggior tenuta quando il tubo è in posizione standard.

In relazione al compito principale uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo fissatubi il quale abbia la possibilità di adeguarsi alle tolleranze dimensionali dei tubi senza per altro andare a detrimento della qualità di fissaggio.

Altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo fissatubi il quale presenti una tenuta lungo tutta la circonferenza del tubo.

Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo fissatubi il cui costo sia competitivo con quello relativo ai modelli noti.

Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo fissatubi producibile con tecnologie note.

Il campito principale, gli scopi preposti ed altri scopi ancora che più chiaramente appariranno in seguito vengono ottenuti da un dispositivo fissatubi monolitico in materia plastica conprendente due ali arcuate che si sviluppano da una base ancorabile, dette due ali presentando ognuna una zona di articolazione in prossimità di detta base ed una zona terminale di reciproco impegno, opposta a detta base, sagomata a gancio, i ganci relativi a dette ali essendo rivolti l'uno contro l'altro in tal modo potendosi tra di loro impegnare realizzando una chiusura a scatto, a chiusura stabilizzata definendo, in tal modo, le dette due ali un primo tratto di una sede per il tubo in posizione standard, detto dispositivo fissatubi caratterizzandosi per il fatto di comprendere una bretella connettente dette due ali in zone, di queste, collocate ognuna in un punto intermedio tra la relativa zona di articolazione e la relativa zona terminale di ancoraggio, ognuna di dette due ali realizzando in associazione con detta bretella una leva del secondo ordine, detta bretella realizzando un secondo tratto a completamento di detta sede ed il tubo potendo essere spinto, oltre la posizione standard, con detta bretella, per un tratto tale da consentire, per il tiro che si esercita sulle ali, la chiusura a scatto di detti ganci.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una sua forma realizzativa illustrata a titolo indicativo, ma non per questo limitativo della sua portata, nelle allegate tavole di disegni in cui:

la fig. 1 è una vista assonometrica di un dispositivo fissatubi secondo il trovato;

la fig. 2 è una vista frontale di un dispositivo fissatubi secondo il trovato in uno stato aperto;

la fig. 3 è un dispositivo fissatubi, secondo il trovato, in uno stato chiuso con il tubo in posizione standard.

Con riferimento alle figure sopra citate un dispositivo fissatubi monolitico in materia plastica, secondo il trovato, viene complessivamente indicato con il numero 10.

Il dispositivo fissatubi 10 conprende due ali 11 e 12 entrambe arcuate che si sviluppano da una base 13 a pianta rettangolare attraversata al centro da un foro 14 per un mezzo di fissaggio non illustrato nelle figure.

Ognuna delle due ali presenta una zona di articolazione 15a e 15b, in prossimità della base 13, realizzata mediante una riduzione della sezione della relativa ala 11 e 12.

Tali riduzioni della sezione determinano una riduzione localizzata della rigidezza in ognuna delle ali 11 e 12 determinante,per l'appunto, la possibilità di articolazione di queste.

Per quanto riguarda la restante parte delle ali,mentre nella 12 la rigidezza rimane sostanzialmente costante, nella 11 è presente un'ulteriore zona di articolazione, che meglio sarà descritta in seguito.

Ognuna delle due ali 11 e 12 presenta inoltre la relativa estremità libera 16 e 17 sagomata a definire un gancio 18 e 19.

I ganci 18 e 19 sano disposti in modo tale da risultare rivolti l'uno contro l'altro in tal modo potendo realizzare il reciproco inpegno mediante chiusura a scatto.

Le due ali 11 e 12, quando si trovano in uno stato chiuso, definiscalo un primo tratto di una sede 20 per il tubo 21.

II dispositivo fissatubi 10 comprende una bretella 22 connettente le due ali 11 e 12 in corrispondenti zone 23 e 24 collocate ognuna in un punto intermedio tra la relativa zona di articolazione 15a e 15b e la relativa zona terminale di impegno costituita dal gancio 18 e 19 della relativa ala 11 e 12.

Nella zona di raccordo fra detta bretella 22 e detta ala 11 un restringimento di sezione 25 di quest'ultima determina per essa l'ulteriore zona di articolazione precedentemente citata che ha lo scopo di migliorare l'aggancio fra i ganci 18 e 19.

La bretella 22 presenta una rigidezza sensibilmente inferiore rispetto a quella delle ali 11 e 12, essendo sostanzialmente un elemento strutturale assimilabile ad una fune e non essendo ad essa richiesta re sistenza a deformazioni flessianali.

Ognuna delle ali 11 e 12 realizza in associazione con la bre tella 22 una leva del secondo ordine nella quale il fulcro è individuabile nelle rispettive zone di articolazione 25, 15a e 15b, la potenza nelle rispettive zone 23 e 24 in corrispondenza della quale agisce la bretella 22 e la resistenza in corrispondenza del corrispondente gancio 18 e 19.

Naturalmente la presenza della cerniera 25 determina una diversità nei bracci di leva delle due ali.

La bretella 22 presenta anche due zone 26 arcuate a cedimento diversificato le cui convessità risultano opposte rispetto alla superficie del tubo 21 in posizione standard.

La bretella 22 presenta inoltre un foro passante 27 corrispondente al foro 14, e anch'esso preposto al passaggio del mezzo di fissaggio.

Inoltre la bretella 22 definisce un secondo tratto a completamento della sede 20 ed ha una lunghezza tale per cui anche al suo massimo cedimento complessivo essa non risulta in interferenza con la base 13.

Sulle zone di raccordo delle ali 11 e 12 con la base 13 si sviluppano, fra la base 13 e la bretella 22, rispettivi setti di contrasto 28 e 29 dotati di superf ci arcuate 30 e 31 che, rivolte verso la bre tella 22 presentante sostanzialmente la medesima curvatura quando essa è nell'assetto di lavoro di fig 3 e costituiscono appoggi per le zone 26

Infine sono da rilevare sul dispositivo fissatubi 10 due risalti di

presa 32 e 33 ognuno dei quali si sviluppa da una corrispondente ala 11 e 12 in direzione uscente rispetto alla sede 20, una cava 34 ed una protuberanza 35 entrambe parzialmente cilindriche definite su lati opposti della base 13 per l’accoppiamento in parallelo dì più dispositivi di fissaggio 10.

In pratica il funzionamento è il seguente: quando l'operatore di posa deve fissare il tubo 21 al dispositivo fissatubi 10 egli provvederà a spingerlo contro la bretella 22.

La bretella 22 agendo sulle ali 11 e 12 in corrispondenza delle relative zone 23 e 24 indurrà secondo il meccanismo della leva di secondo ordine la chiusura reciproca a scatto dei ganci 18 e 19.

Ovviamente affinchè la chiusura dei ganci 18 e 19 si realizzi il tubo deve essere spinto, nella fase di montaggio, oltre la posizione standard sfruttando le possibilità di cedimento elastico delle due zone arcuate 26.

La zona di cerniera 25 crea, con la zona 15, due centri di rotazione sull'ala 11 del gancio femmina e ciò ha lo scopo di smorzare le tensioni o le sollecitazioni che possono instaurarsi in esercizio evitando lo sgancio del dispositivo dal tubo 21.

Ancora è altresì evidente che la bretella 22 non può mai interferire anche al massimo cedimento con la base 13 pena l 'impossibilità di chiudere automaticamente il tubo 21.

Inoltre si osserva come le zone arcuate 26 definite sulla bretella 22 consentano di adeguare il dispositivo alle differenze di diametro dei tubi dovute alle tolleranze dimensionali ed avendo una rigidezza sostanzialmente superiore rispetto al resto della bretella 22 esse cederanno solamente quando sfruttate le massime capacità di cedimento di questa.

I setti 28 e 29 hanno funzione di guida per l'inserimento del tubo 21 secondo l'ortogonale alla base 13, funzione di ripartizione del carico, supportando una parte del peso del tubo per l'appoggio della bretella 22, ed anche funzione di irrigidimento limitando la labilità intrinseca del fissatubi che sarebbe dovuta alle zone di cerniera.

In pratica si è constatato come siano stati raggiunti gli scopi preposti.

E' da osservare infatti come il tubo una volta collocato nella sua posizione standard venga tenuto in sede per tutto il suo diametro ciò consentendo una maggiore e più completa tenuta,in ogni direzione.

Il presente trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.

Inoltre tutti i particolari sono sostituibili con altri elementi tecnicamente equivalenti.

In pratica i materiali, nonché le dimensioni, possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (3)

1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo fissatubi monolitico in materia plastica comprendente due ali arcuate che si sviluppano da una base ancorabile, dette due ali presentando ognuna una zona di articolazioni in prossimità di detta base ed una zona terminale di reciproco impegno sagomata a gancio, i ganci relativi a dette ali essendo rivolti l'uno contro l 'altro in tal modo potendosi tra di loro accoppiare reciprocamente a realizzare una chiusura a scatto, a chiusura stabilizzata definendo, le dette due ali un primo tratto di una sede per il tubo in posizione standard, detto dispositivo fissatubi caratterizzandosi per il fatto di comprendere una bretella connettente dette due ali in zone, di queste, collocate ognuna in un punto intermedio tra la relativa zona di articolazione e la relativa zona terminale di reciproco impegno, ognuna di dette due ali realizzando in associazione con detta bretella una leva del secondo ordine, detta bretella realizzando un secondo tratto a completamento di detta sede ed il tubo potendo essere spinto, oltre la posizione standard, con detta bretella, per un tratto tale da consentire, per il tiro che si esercita sulle ali, la chiusura a scatto di detti ganci.
2. 2) Dispositivo fissatubi cane alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che una di dette ali presenta lungo tutta la sua lunghezza una rigidezza sostanzialmente costante salvo che in detta zona di articolazione ove una riduzione della sezione produce una rigidezza inferiore e la conseguente possibilità di articolazione.
3. 3) Dispositivo fissatubi carie alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che una di dette ali presenta un'ulteriore zona di articolazione nella zona di raccordo con detta bretella definita da un restringimento di sezione della stessa ala. 4)Dispositivo fissatubi cane alla rivendirazione 1, caratterizzato dal fatto che detta bretella presenta una rigidezza sensibilmente inferiore rispetto a quella delle ali essendo sostanzialmente un elemento strutturale assimilabile ad una fune e non essendo ad essa richiesta una resistenza a deformazioni flessianali. 5) Dispositivo fissatubi cane ad una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta bretella presenta una o più zone arcuate a cedimento diversificato. 6)Dispositivo fissatubi cane alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che dette una o più zone arcuate presentano convessità apposta rispetto alla superficie del tubo in posizione standard. 7) Dispositivo fissatubi come alle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che detta una o più zone arcuate presentano una rigidezza maggiore rispetto alla rigidezza delle restanti zone di detta bretella. 8) Dispositivo fissatubi cane ad una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta bretella presenta una lunghezza tale per cui anche al suo massimo cedimento complessivo essa non risulta in interferenza con detta base. 9) Dispositivo fissatubi come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sulle zone di raccordo delle dette ali con la detta base si sviluppano, fra base e bretella, rispettivi setti di contrasto dotati di corrispondenti superfici arcuate che, rivolte verso la bretella presentano sostanzialmente la medesima curvatura quando essa è nell'assetto di lavoro e costituiscono appoggi per le zone arcuate della stessa bretella. 10) Dispositivo fissatubi come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta bretella presenta un foro passante per il passaggio del mezzo di fissaggio. 11) Dispositivo fissatubi monolitico in materia plastica come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.