ITPD20130326A1 - Cartuccia filtrante per macchina per la preparazione di bevande - Google Patents

Cartuccia filtrante per macchina per la preparazione di bevande

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ITPD20130326A1
ITPD20130326A1 IT000326A ITPD20130326A ITPD20130326A1 IT PD20130326 A1 ITPD20130326 A1 IT PD20130326A1 IT 000326 A IT000326 A IT 000326A IT PD20130326 A ITPD20130326 A IT PD20130326A IT PD20130326 A1 ITPD20130326 A1 IT PD20130326A1
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filter cartridge
closing means
inlet
liquid
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Maurizio Moretto
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Laica Spa
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J31/00Apparatus for making beverages
    • A47J31/44Parts or details or accessories of beverage-making apparatus
    • A47J31/60Cleaning devices
    • A47J31/605Water filters

Description

CARTUCCIA FILTRANTE PER MACCHINA PER LA PREPARAZIONE DI BEVANDE
DESCRIZIONE
Il trovato ha per oggetto una cartuccia filtrante per una macchina per la preparazione di bevande, del tipo adatto ad essere alloggiato in un serbatoio collegato al circuito di alimentazione della macchina per il trattamento dell’acqua in esso presente.
Nell’ambito del settore tecnico di riferimento è noto utilizzare macchine per la preparazione di caffè e, in generale, di bevande calde, provviste di un serbatoio destinato a contenere l’acqua richiesta per la preparazione della bevanda. La presenza di tale serbatoio è tipicamente richiesta nelle macchine per uso domestico per evitare il collegamento della macchina alla rete idrica ed al tempo stesso garantire una quantità di acqua sufficiente ad ottenere un numero adeguato di caffè.
Allo scopo di migliorare la qualità dell’acqua presente nel serbatoio, ad esempio eliminando le impurità in essa presenti o addolcendola, è altresì noto utilizzare nelle macchine da caffè sistemi di filtrazione a cartuccia sostituibile, come ad esempio quello descritto nel brevetto europeo EP 1 340 442.
Si è tuttavia osservato che un eccessivo addolcimento dell’acqua utilizzata nella preparazione del caffè può peggiorarne la qualità in quanto, se da un lato vengono eliminate le impurità che non è opportuno siano presenti nella bevanda, dall’altro un’eccessiva filtrazione può portare ad un eccessivo impoverimento dell’acqua in termine di sali e di altre sostanze la cui presenza è invece desiderabile.
Di conseguenza, sono stati sviluppati dei sistemi che permettono di regolare il livello di filtrazione effettuato dalla cartuccia, che sarà tanto più elevato quanto maggiore è la durezza dell’acqua utilizzata.
Tale soluzione è descritta ad esempio nel brevetto europeo EP 1 802 224 che si riferisce ad un filtro a cartuccia che presenta una camera di ingresso ed una camera di uscita, entrambe provviste di materiale filtrante, che sono in comunicazione l'una con l'altra in corrispondenza di una regione superiore del filtro.
L'ingresso e l'uscita dell'acqua dal filtro sono entrambe disposte in corrispondenza della parte inferiore della cartuccia e, di conseguenza, viene definito un percorso ad U per il liquido all'interno del filtro.
Inoltre, l'uscita è collegata alla regione di ingresso del filtro anche tramite un bypass disposto in corrispondenza di una porzione inferiore di una delle due camere e che permette di far confluire una certa quantità di liquido non filtrato direttamente verso l'uscita della cartuccia, senza quindi passare per il percorso di filtrazione sopra descritto.
Di conseguenza, in uscita dalla cartuccia sarà miscelata una certa quantità di acqua filtrata ed una certa quantità di acqua non filtrata permettendo pertanto di limitare l'impoverimento della acqua, in particolare in termini di sali.
La quantità di acqua prelevata tramite il bypass dipende principalmente dalle dimensioni dell'apertura preposta a realizzare il passaggio del liquido e, allo scopo di regolare tale quantità, e di conseguenza anche il grado di filtrazione dell'acqua per i motivi sopra esposti, sempre nel brevetto EP 1 802 224 è previsto l'utilizzo di più aperture di bypass, associate ad una ghiera girevole che permette di richiuderne una o più.
Tale soluzione non si rivela tuttavia ottimale sia dal punto di vista funzionale, sia dal punto di vista pratico.
Infatti, deve essere compreso che mediamente l'utilizzatore presta poca attenzione alle operazioni di preparazione da effettuare in tali cartucce filtranti prima del loro utilizzo e, quindi, difficilmente è portato ad effettuare la regolazione tramite un'azione che richiede un certo grado di attenzione.
Inoltre, è facile che, durante la normale manutenzione della macchina da caffè, per esempio allo scopo di pulire il serbatoio dell'acqua, il posizionamento della ghiera venga casualmente variato, inficiando quindi la regolazione inizialmente effettuata. In aggiunta, difficilmente viene realizzato un accoppiamento sufficientemente preciso tra la ghiera ed il corpo della cartuccia che possa permettere un'efficace chiusura dei bypass quando le caratteristiche dell'acqua non filtrata richiedono una massima filtrazione.
Deve infatti essere compreso che la realizzazione di un accoppiamento preciso, eventualmente associato a degli appositi elementi di tenuta, sarebbe eccessivamente costoso per tali applicazioni, dove il contenimento dei costi di produzione rappresenta una delle maggiori priorità.
Il problema tecnico alla base del presente trovato è quindi quello di mettere a disposizione una cartuccia filtrante per macchine per la preparazione di caffè strutturalmente e funzionalmente concepito per ovviare a tutti gli inconvenienti lamentati con riferimento alla tecnica nota citata.
Questo problema è risolto mediante una cartuccia filtrante per macchina per la preparazione di caffè ed in generale bevande calde o fredde realizzato in accordo con la rivendicazione 1.
Caratteristiche preferite dell’invenzione sono definite nelle rivendicazioni dipendenti. Il trovato secondo la presente invenzione consente una facile regolazione del flusso di bypass, permettendo quindi di ottenere una regolazione ottimale della filtrazione in funzione delle caratteristiche dell'acqua da filtrare.
Inoltre, la cartuccia secondo la presente invenzione consente, qualora sia richiesto, di realizzare una chiusura efficace del bypass, sfruttando quindi completamente ed efficacemente il materiale filtrante.
In aggiunta, nella cartuccia secondo l'invenzione viene minimizzato, se non annullato, il rischio di modificare la regolazione del bypass inavvertitamente o, comunque, in maniera non desiderata dopo la regolazione effettuata all'inizio dell'utilizzo della cartuccia.
In ultimo, la soluzione proposta si rivela particolarmente economica, incidendo in maniera pressoché nulla sui costi di produzione della cartuccia.
Le caratteristiche ed ulteriori vantaggi del trovato meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata che segue di un suo esempio preferito ma non esclusivo di realizzazione illustrato, a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento agli uniti disegni in cui:
- le figure 1 ed 1A sono una vista schematica secondo una sezione laterale, ed un relativo dettaglio, di un serbatoio per macchina da caffè comprendente una cartuccia filtrante secondo la presente invenzione;
- le figure 2A e 2B sono due viste prospettiche, parzialmente in sezione, del serbatoio e della cartuccia di figura 1, in cui mezzi di chiusura, destinati a chiudere aperture ausiliarie per l'immissione di liquido nella cartuccia, sono rispettivamente posizionati a chiusure delle aperture e rimossi;
- le figure 3 e 3A sono una vista schematica secondo una sezione laterale, ed un relativo dettaglio, di un serbatoio per macchina da caffè comprendente una cartuccia filtrante secondo una prima variante realizzativa della presente invenzione;
- le figure 4 e 4A sono una vista schematica secondo una sezione laterale, ed un relativo dettaglio, di un serbatoio per macchina da caffè comprendente una cartuccia filtrante secondo una seconda variante realizzativa della presente invenzione;
- le figure 5 e 5A sono una vista schematica secondo una sezione laterale, ed un relativo dettaglio, di un serbatoio per macchina da caffè comprendente una cartuccia filtrante secondo una terza variante realizzativa della presente invenzione;
- le figure 6 e 6A sono una vista schematica secondo una sezione laterale, ed un relativo dettaglio, di un serbatoio per macchina da caffè comprendente una cartuccia filtrante secondo una quarta variante realizzativa della presente invenzione; e
- le figure 7 e 7A sono una vista schematica secondo una sezione laterale, ed un relativo dettaglio, di un serbatoio per macchina da caffè comprendente una cartuccia filtrante secondo una quinta variante realizzativa della presente invenzione.
Con riferimento inizialmente alla figura 1, una cartuccia filtrante per macchine per la preparazione di bevande, come ad esempio caffè, tè o orzo, è indicata complessivamente con il numero di riferimento 1.
La cartuccia filtrante 1 è del tipo adatto ad essere installata in un serbatoio 100 destinato a contenere acqua W da utilizzarsi per la preparazione della bevanda. A titolo esemplificativo, il serbatoio 100 può essere formato da un recipiente con struttura cilindrica, che ne definisce una parete perimetrale, in corrispondenza della cui porzione superiore è definita una bocca di ingresso 101 per versare l’acqua all’interno del recipiente. È comunque evidente che potranno anche essere previste forme alternative per il serbatoio.
Sempre con riferimento alla figura 1, il collegamento del serbatoio 100 alla macchina dal caffè, quest'ultima non illustrata in figura, in particolare al circuito di alimentazione dell’acqua ad esso interno, è ottenuto tramite un elemento di connessione 102, realizzato in corrispondenza di una parete di fondo 110 del recipiente 1. A titolo esemplificativo, l’elemento di connessione 102 può essere realizzato in forma di un ugello che viene inserito in una corrispondente sede, non illustrata in figura, realizzata nella macchina e collegata al circuito della stessa.
La cartuccia filtrante 1 comprende un corpo principale 10, preferibilmente di forma allungata, all'interno del quale è alloggiato materiale filtrante F, come ad esempio delle resine a scambio ionico. Con riferimento anche alla figura 2A, il materiale filtrante F è trattenuto all'interno del corpo principale 10 tramite una superficie forata 11, ad esempio realizzata tramite un filtro a rete, che permette di trattenere il materiale filtrante F, che tipicamente è in forma di polvere, consentendo al tempo stesso il passaggio dell'acqua. In questo modo, la superficie forata 11 definisce un ingresso del corpo principale 10, attraverso il quale viene immessa acqua dal filtrare verso il materiale filtrante F. In corrispondenza di un'estremità opposta del corpo principale 10 rispetto all'ingresso 11, è collocata un'ulteriore superficie forata 14, anche indicata a seguire come superficie forata di uscita 14, anch'essa in grado di trattenere il materiale filtrante F consentendo al contempo il passaggio dell'acqua. In questo modo viene definita dalle due superfici forate 11 e 14 una camera di filtrazione all'interno della quale è alloggiato il materiale filtrante F.
Preferibilmente, in uscita dalla superficie forata di uscita 14 è presente una camera di raccolta 30 tramite la quale l'acqua in uscita dalla camera di filtrazione viene confluita verso un'uscita 12 della cartuccia.
Sempre secondo una forma di realizzazione preferita, l'uscita 12 è definita in corrispondenza di un collare di collegamento 15, accoppiabile all'elemento di connessione 102 del serbatoio 100 in maniera tale che possa essere fornita al circuito di alimentazione della macchina solamente acqua passata attraverso la cartuccia filtrante 1. Ad ogni modo, più in generale, l'uscita 12 è associabile al circuito di alimentazione in maniera tale che l'acqua in uscita dalla stessa venga fornita alla macchina allo scopo di preparare la bevanda.
È quindi evidente che sarà auspicabile che l'acqua fornita tramite l'uscita 12 presenti caratteristiche ottimali, in termini di grado di filtrazione, per la preparazione del caffè o per qualunque altro uso a cui la macchina è destinata.
Secondo una forma di realizzazione preferita, il corpo principale 10 è associato ad un involucro esterno 3 ad esso accoppiato in maniera tale da definire un canale di ingresso 40, per mezzo del quale l'acqua viene fatta confluire verso l'ingresso 11 del corpo principale 10. Inoltre, preferibilmente, l'involucro esterno 3 si estende a copertura del corpo principale 10 in maniera tale da definire una sezione di ingresso 11' posizionata in prossimità della parete di fondo 110 del serbatoio 100.
Si noti che l'involucro esterno 3 può essere associato sia in maniera stabile al corpo principale 10, sia in maniera amovibile. In quest'ultimo caso, si ottiene una soluzione particolarmente vantaggiosa in quanto viene consentito il riutilizzo di almeno una parte della cartuccia 1. È inoltre evidente che l'accoppiamento tra involucro 3 e corpo principale 10 può ad esempio avere luogo tramite una serie di estensioni radiali, non illustrate in figura, che collegano i due componenti senza impedire il passaggio dell'acqua.
A seguito di un'azione di suzione realizzata dal circuito di alimentazione della macchina, l'acqua viene pertanto richiamata all'interno della cartuccia filtrante 1 dal fondo del serbatoio 100 attraverso la sezione di ingresso 11', risale lungo la cartuccia passando per il canale 40 fino ad entrare nel corpo principale 10 attraverso l'ingresso 11. Quindi, l'acqua scende nuovamente verso l'uscita 12 passando attraverso il materiale filtrante F, fino ad essere immessa nel circuito di alimentazione attraverso l'elemento di connessione 102. Viene così definito un percorso di passaggio dell'acqua all'interno della cartuccia, tra la sezione di ingresso 11' e l'uscita 12.
Con riferimento quindi anche alla figura 1A, la cartuccia filtrante secondo la presente invenzione comprende inoltre almeno una apertura ausiliaria 13 disposta in posizione intermedia lungo il percorso di passaggio del liquido tra la sezione di ingresso 11', e/o l'ingresso 11, e l'uscita 12.
Come si può chiaramente comprendere dalle figure, l'apertura ausiliaria 13 consente di realizzare un bypass, permettendo di fornire acqua non filtrata all'interno del corpo principale 10, preferibilmente in corrispondenza della camera di raccolta 30.
È comunque evidente che l'apertura ausiliaria 13 potrà eventualmente essere realizzata anche in corrispondenza di posizioni diverse, ad esempio potrà affacciarsi alla camera di filtrazione, essendo in quest'ultimo caso provvista anch'essa di una superficie forata in grado di trattenere il materiale filtrante F.
Inoltre, nella presente forma di realizzazione l'apertura ausiliaria 13 è collocata a valle della sezione di ingresso 11' ma potranno anche essere previste differenti collocazioni per la stessa.
Tale posizione a valle della sezione di ingresso consente comunque di garantire il funzionamento del bypass fino al completo svuotamento del serbatoio, ovvero fino a quando il livello della acqua non è al di sotto della sezione di ingresso 11'.
La cartuccia filtrante 1 secondo la presente invenzione comprende inoltre mezzi di chiusura 2 di tipo amovibile dell'apertura ausiliaria 13 che consentono di impedire il passaggio dell'acqua attraverso quest'ultima.
Più precisamente, nella presente forma di realizzazione, i mezzi di chiusura 2 sono realizzati tramite una sottile lamina metallica fissata in maniera amovibile al corpo principale in maniera tale da occludere l'apertura 13. Il fissaggio può ad esempio avvenire tramite incollaggio, saldatura a caldo, fissaggio ad ultrasuoni o tramite un sistema ad incastro.
In questo modo, qualora sia richiesto l'utilizzo del bypass a causa delle caratteristiche dell'acqua non filtrata utilizzata nel serbatoio, i mezzi di chiusura 2 potranno essere rimossi dall'utilizzatore, permettendo l'ingresso di acqua non filtrata in corrispondenza della camera di raccolta 30.
Inoltre, come si può osservare dalla figura 2B, nella presente forma di realizzazione sono presenti due aperture 13 consentendo quindi di regolare la quantità di acqua non filtrata da immettere a seconda del numero di aperture 13 liberate.
Il tipo di fissaggio precedentemente descritto consente di rendere non reversibili i mezzi di chiusura 2 in quanto la colla o gli altri sistemi utilizzati non sono più in grado di conferire sufficiente aderenza alla lamina da occludere nuovamente l'apertura 13. In questo modo, una volta effettuata la regolazione del bypass, rimuovendo uno o più lamine, non sarà più possibile ripristinare la corrispondente apertura 13 in condizione occlusa, a meno che questo non sia fatto in maniera perfettamente conscia dall'utilizzatore, ad esempio ripristinando la colla o inserendo un elemento a tappo nell'apertura 13.
Ciò permette di evitare in maniera assolutamente certa che il bypass sia modificato in maniera casuale o accidentale, soprattutto durante le operazioni di manutenzione del serbatoio della macchina da caffè nel suo complesso.
Più in generale, tale capacità potrà essere realizzata prevedendo mezzi di chiusura separabili fisicamente dal corpo principale 10, e/o nei quali è prevista una zona di intesa rottura 20.
Si noti che la lamina descritta nella presente forma di realizzazione consente di implementare entrambe le caratteristiche suddette.
Infatti, come sopra illustrato, può essere rimossa completamente, venendo quindi separata fisicamente dal corpo principale, oppure può essere parzialmente strappata, di fatto rompendo lo strado adesivo realizzata dalla colla o dagli altri sistemi analoghi, che definiscono così una zona di intesa rottura dei mezzi di chiusura 2. In entrambi i casi non può essere ottenuta un ripristino della chiusura dell'apertura 13 se non tramite degli ulteriori mezzi.
Per facilitare lo strappo della lamina 2, può essere prevista una porzione di afferraggio 21, aggettante rispetto al corpo principale 10 e che può essere pertanto facilmente afferrata allo scopo di strappare la lamina 2.
Inoltre, può essere vantaggiosamente prevista una lamina di materiale e spessore tali da poter essere forata in corrispondenza della zona di intesa rottura 20 illustrata in figura 2A e corrispondente all'apertura 13, tramite un oggetto appuntito, come ad esempio una matita. A tale scopo, la lamina potrà essere realizzata tramite un sottile foglio di alluminio, incollato al corpo principale.
Ad ogni modo è evidente che potranno essere previste altre soluzione in grado di realizzare mezzi di chiusura separabili fisicamente dal corpo principale 10, e/o nei quali è prevista una zona di intesa rottura 20, alcune delle quali sono illustrate a seguire con riferimento alle figure da 3 a 7.
Le figure 3 e 3A illustrano una prima variante realizzativa nella quale i mezzi di chiusura 2 sono realizzati tramite un elemento a tappo, calzato all'interno dell'apertura 13.
Allo scopo di facilitare l'inserimento e garantire comunque una perfetta tenuta dell'elemento a tappo, questo può essere realizzato in materiale parzialmente elastico, prevedendo pertanto una certa interferenza con l'apertura 13.
Inoltre, l'elemento a tappo 2 può presentare un allargamento 21 che realizza i mezzi di afferraggio.
È evidente che anche in questo caso l'elemento a tappo 2 può essere fisicamente separato dal corpo principale, evitando quindi qualunque rischio di ripristino casuale dell'occlusione del bypass.
Una variante realizzativa dell'elemento a tappo è descritta nelle figure 4 e 4A, nelle quali l'apertura 13 è provvista di una porzione sporgente 13' in corrispondenza della quale può essere fissato l'elemento a tappo 2.
In questo caso, pertanto, contrariamente alla forma di realizzazione precedente, l'elemento a tappo 2 rappresenta l'elemento femmina dell'accoppiamento con l'apertura 13.
Ulteriore variante realizzativa è rappresentata nelle figure 5 e 5A, nelle quali l'elemento a tappo 2 ha preferibilmente forma piramidale ed è calzato sull'apertura 13 dall'interno della camera di raccolta 30.
La rimozione dell'elemento a tappo 2 può quindi aver luogo spingendolo dall'esterno per mezzo di un oggetto appuntito. In questo modo si può evitare non solo il ripristino accidentale dei mezzi di chiusura, ma anche la loro rimozione essendo l'elemento a tappo raggiungibile solamente tramite un utensile.
Le figure 6 e 6A illustrano una variante realizzativa nella quale i mezzi di chiusura 2 sono formati tramite un anello che cinge il corpo principale 10 in corrispondenza dell'apertura 13. Tale soluzione permette di garantire la perfetta tenuta della chiusura con componenti particolarmente semplici ed economici.
In aggiunta, qualora si voglia ripristinare la chiusura dell'apertura 13 il collocamento dell'anello 2 può essere effettuato senza particolare difficoltà, essendo un'operazione che non richiede particolare precisione.
Inoltre, per favorire un corretto posizionamento dell'anello 2, il corpo principale 10 presenta dei mezzi di riscontro 13'', preferibilmente formati tramite una coppia di inspessimenti anulari collocati rispettivamente al di sopra e al di sotto dell'apertura 13, ad una distanza tale da ospitare tra loro l'anello 2, bloccandolo in corrispondenza dell'apertura.
È evidente che anche in questo caso l'anello 2 può essere fisicamente separato dal corpo principale, permettendo di conseguire i vantaggi illustrati con riferimento alla precedenti forme di realizzazione.
Ulteriore forma di realizzazione è descritta nelle figure 7 e 7A, in cui i mezzi di chiusura 2 sono formati come corpo unico con il corpo principale 10 e sono definiti tramite un alleggerimento sulla parete nella quale è definita l'apertura 13.
In altre parole, in corrispondenza dell'apertura 13 la parete del corpo principale 10 presenta uno spessore inferiore, almeno in corrispondenza di una zona di intesa rottura, tale per cui può essere realizzata la separazione dei mezzi di chiusura 2 agendo a pressione con un oggetto appuntito.
Questa forma di realizzazione presenta il vantaggio di non richiedere fasi aggiuntive per l'assemblaggio dei mezzi di chiusura 2, potendo questi essere direttamente realizzati tramite stampaggio insieme al corpo principale 10 della cartuccia 1.
Il trovato risolve così il problema proposto, conseguendo al contempo una pluralità di vantaggi. L'utilizzo di mezzi di chiusura in grado di essere separati fisicamente dal corpo principale o, più in generale, dalla cartuccia stessa, permette di evitare che questi vengano ricollocati quando la cartuccia viene maneggiata ad esempio per manutenzione della macchina da caffè. Infatti, una volta rimossi, i mezzi di chiusura vengono normalmente cestinati o riposti in posizione remota rispetto alla cartuccia e, di conseguenza, questi non sono immediatamente disponibili per l'utilizzatore. Analoghe considerazioni possono essere effettuate nel caso in cui i mezzi di chiusura comprendano una zona di intesa rottura.
Inoltre, qualora l'involucro esterno sia realizzato in maniera amovibile rispetto al corpo principale e, al tempo stesso, l'apertura ausiliaria sia realizzata a valle della sezione di ingresso, la rimozione dei mezzi di chiusura è resa più semplice, in quanto questi possono essere facilmente raggiunti quando viene rimosso l'involucro esterno.
Al tempo stesso, l'uso di un involucro esterno amovibile rende possibile utilizzare per l'involucro materiali dalle elevate qualità estetiche, utilizzando anche materiali non necessariamente economici, non dovendo essere sostituito al termine della vita utile del filtro a cartuccia.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Cartuccia filtrante (1) per macchina per la preparazione di bevande, comprendente un corpo principale (10) per l'alloggiamento di materiale filtrante, detto corpo principale (10) comprendendo un ingresso (11) per l'immissione di liquido da filtrare, un'uscita (12) per l'espulsione di liquido filtrato ed una apertura ausiliaria (13) disposta in posizione intermedia lungo un percorso di passaggio del liquido tra detto ingresso (11) e detta uscita (12) e predisposta per l'immissione di liquido non filtrato all'interno di detto corpo principale (10), la cartuccia filtrante (1) comprendendo ulteriormente mezzi di chiusura (2) di detta apertura ausiliaria (13), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di chiusura (2) sono separabili fisicamente da detto corpo principale e/o comprendono una zona di intesa rottura (20) in corrispondenza della quale posso essere rotti allo scopo di realizzare l'apertura di detta apertura ausiliaria (13).
  2. 2. Cartuccia filtrante (1) secondo la rivendicazione 1 comprendente una pluralità di aperture ausiliarie (13) e rispettivi mezzi di chiusura (2), detti mezzi di chiusura (2) essendo individualmente separabili fisicamente da detto corpo principale (10) e/o individualmente frangibili in corrispondenza di detta zona di intesa rottura (20).
  3. 3. Cartuccia filtrante (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti mezzi di chiusura (2) comprendono mezzi di afferraggio (21).
  4. 4. Cartuccia filtrante (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di chiusura (2) comprendono una lamina fissata a detto corpo principale (10) in corrispondenza di detta apertura ausiliaria (13).
  5. 5. Cartuccia filtrante (1) secondo la rivendicazione 4, quando dipendente dalla rivendicazione 3, in cui detta lamina è parzialmente fissata a detto corpo principale (10) in maniera tale da definire detta zona di afferraggio (21).
  6. 6. Cartuccia filtrante (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente un involucro esterno (3) accoppiato a detto corpo principale (10) in maniera tale da definire un canale di ingresso (40) del liquido da filtrare.
  7. 7. Cartuccia filtrante (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detto involucro esterno (3) si estende a copertura di detto corpo principale (10) in maniera tale da definire una sezione di ingresso (11') per il liquido da filtrare, disposta, in uso, in prossimità di una parete di fondo (110) di un serbatoio (100) per contenere il liquido da filtrare destinato alla preparazione della bevanda.
  8. 8. Cartuccia filtrante (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detta apertura ausiliaria (13) è realizzata a valle rispetto a detta sezione di ingresso (11') e a monte rispetto a detto ingresso (11).
  9. 9. Cartuccia filtrante (1) secondo una delle rivendicazioni da 6 a 8, in cui detto involucro esterno (3) è associato a detto corpo principale (10) in maniera amovibile.
  10. 10. Cartuccia filtrante (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di chiusura (2) sono definiti tramite un alleggerimento in una parete di detto corpo principale (10) definito in corrispondenza di detta apertura (13), in maniera tale da definire detta zona di intesa rottura (20).
  11. 11. Cartuccia filtrante (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di chiusura (2) comprendono un elemento a tappo calzabile a tappo in detta apertura (13).
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