ITPD20110125A1 - Catetere venoso centrale - Google Patents

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Description

CATETERE VENOSO CENTRALE
DESCRIZIONE
Forma oggetto del presente trovato un catetere venoso centrale del tipo destinato ad essere usato in trattamenti termici e farmacologici e di controllo di parametri in un paziente.
Più in particolare i trattamenti sono una ipotermia terapeutica od un riscaldamento terapeutico del sangue del paziente.
Correlati ai trattamenti termici il catetere secondo il trovato, può essere utilizzando anche nella somministrazione di farmaci in vena, nonché per il monitoraggio in vena di parametri vitali. Cateteri di questo tipo sono noti, ad esempio, dal brevetto EP 0335022, o dal brevetto EP 2255725.
Questi cateteri nell'intento di poter fare molte funzioni, risultano essere molto complessi, prevedendo più "lumen" e più sedi per molti sensori.
Tutto questo insieme di "lumen" e sensori deve comunque essere contenuto in dimensioni trasversali ridotte, cosa che rende difficile, oltre che costosa, la loro produzione.
Nell'uso però, quasi mai tutti i "lumen" e tutti i sensori risultano necessari così che parte di questi dispositivi rimane inutilizzata.
Oltre a questo il catetere in se, risulta essere anche relativamente rigido, così che il suo impiego, può non essere agevole.
Chiaramente, il catetere, dopo essere stato impiegato, tra l'altro per pochi giorni, viene estratto e non può essere riutilizzato, così che viene distrutto.
La sua distruzione à ̈ totale, così che nessuna sua parte à ̈ recuperabile, nemmeno le parti che non sono state usate.
Scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un catetere venoso centrale che risolva e superi i citati problemi evidenziati nei cateteri noti.
Un primario scopo à ̈ quello di realizzare un catetere adattabile a varie tipologie di impiego per ciascuna tipologia presentando solo i lumen ed i sensori necessari nella patologia da trattare. Un secondo scopo à ̈ quello di realizzare un catetere che possa essere implementato nelle sue funzioni quando questo si rendesse necessario in caso di mutate condizioni del paziente.
Un ulteriore scopo à ̈ quello di realizzare un catetere con tecnologie e materiali conosciuti e disponibili.
Non ultimo scopo à ̈ quello di realizzare un catetere di costo contenuto.
Questi ed altri scopi ancora che più chiaramente appariranno in seguito sono raggiunti da un catetere venoso centrale caratterizzato dal fatto di comprendere un catetere principale costituito da un elemento tubolare dotato di almeno un "ballone" gonfiabile da un fluido termico in circolazione continua, presentante un lumen principale centrale e due lumen di alimentazione e recupero del detto fluido termico nonché di almeno una sede per il passaggio di conduttori associati a sensori di misurazione di parametri funzionali, essendo ancora previsto un catetere ausiliario, atto ad essere inserito nel lumen principale centrale essendo detto catetere ausiliario dotato di almeno un lumen centrale e di sedi per il passaggio di cavi elettrici di sensori di parametri funzionali.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno ulteriormente dalla descrizione di un catetere secondo il trovato, e di sue implementazioni, date a titolo indicativo, ma non limitativo, ed illustrate con l'ausilio delle tavole grafiche in cui:
la figura 1 illustra un catetere principale, secondo il trovato, mostrato con "ballone" espanso;
la figura 2 illustra una sezione trasversale del catetere di figura 1 secondo il piano II° II°; la figura 3 illustra una parziale sezione longitudinale del catetere principale di cui alla figura 1;
la figura 4 illustra con viste sezionate la porzione di ingresso del catetere principale di cui alla figura 1;
la figura 5 illustra un catetere ausiliario da usare in combinazione con il catetere principale di cui alla figura 1;
la figura 6 illustra una sezione secondo il piano VI° VI° del catetere ausiliario di figura 5;
la figura 7 illustra, con vista parzialmente sezionata, la combinazione del catetere principale di cui alla figura 1 col catetere ausiliario di cui alla figura 5;
la figura 8 illustra una variante del catetere principale di cui alla figura 1, ove sono presenti più "balloni";
la figura 9 illustra in modo ingrandito il terminale della combinazione del catetere principale e del catetere ausiliario;
la figura 10 illustra la combinazione del catetere principale e del catetere ausiliario nella zona di ingresso;
la figura 11 illustra l'inserimento del filo guida in vena centrale;
la figura 12 illustra l'inserimento del catetere principale in vena con l'ausilio del filo-guida; la figura 13 illustra l'inserimento del catetere ausiliario nel catetere principale già in vena, illustrando anche, a titolo indicativo, l'espansione del "ballone".
Con riferimento alle figure citate il catetere venoso centrale secondo il trovato si compone di un catetere principale 10 realizzato con un elemento tubolare 11 cui à ̈ associato per una sua prevista lunghezza una membrana esterna 12 che una volta gonfiata costituirà il "ballone" di scambio termico.
L'elemento tubolare 11, come meglio si vede nella figura 2 che ne à ̈ la sezione, presenta, nel caso illustrato un lumen principale centrale 13 affiancato da due lumen rispettivamente 14 di apporto di fluido e 15 lumen di ritorno del fluido.
Nella sostanza nella parete esterna del lumen 14 sono previsti una pluralità di fori 16 che mettono in comunicazione il lumen 14 stesso con la camera 17 che genera per mezzo della membrana esterna 12 il ballone di scambio termico.
Il fluido termico che viene immesso nel lumen 14 entra nella camera 17 come indicato dalla freccia di mandata 18 simmetricamente il lumen di ritorno 15 presenta nella sua parete esterna una pluralità di fori di ritorno 19 attraverso i quali il fluido immesso nella camera del ballone 17 rientra nel lumen 15 secondo la freccia di ritorno 20.
Nella parte iniziale del catetere principale 10 il lumen 14 di apporto del fluido si distacca dall'elemento tubolare 11 determinando un raccordo di ingresso 21 che verrà collegato ad una macchina termica che raffredderà o riscalderà, a seconda dei casi, il fluido che viene immesso.
Similarmente il lumen di ritorno 15 nella parte iniziale dell'elemento tubolare 11 si distacca da esso realizzando un raccordo di ritorno 22 che andrà anch'esso collegato alla macchina termica non illustrata.
La struttura illustrata consente di realizzare un circuito chiuso per far circolare il fluido termico che, nel caso si tratti di un raffreddamento sarà convenientemente NaCl.
Con l'immissione del fluido termico nella camera del ballone 17 quest'ultima si gonfia andando quindi a determinare la forma del ballone ed in pratica determinando una notevole superficie di scambio termico.
Nella stessa zona iniziale del catetere principale 10 fuoriesce anche l'estremità 23 del lumen principale centrale 13.
Nella parte terminale anteriore oltre il punto ove termina l'elemento tubolare 11 Ã ̈ prevista la fuoriuscita di uno spezzone terminale anteriore 24 dell'elemento tubolare 11 che presenta un foro aperto 25 per il lumen principale centrale 13.
L'estremità finale 26 à ̈ rastremata e resa morbida per agevolare l'inserimento in vena del catetere 10.
All'inizio della membrana esterna 12, nell'elemento tubolare 11 à ̈ prevista una prima marcatura 27 realizzata con un colorante che sia visibile ai Raggi X così come una seconda marcatura 28 realizzata con lo stesso materiale sensibile ai Raggi X à ̈ prevista nella parte anteriore sostanzialmente ove termina la membrana 12.
Le due marcature servono a controllare il posizionamento del catetere quando questo viene messo in vena.
Il lumen principale 13, se il catetere viene utilizzato in questa conformazione serve per introdurre attraverso il foro 25, dei farmaci in vena, quando questi sono necessari.
La circolazione del fluido, in particolare di fluido freddo entro il ballone consente di ottenere una ipotermia ovvero un raffreddamento del sangue cosa che risulta molto conveniente in particolari terapie, così come in altre terapie à ̈ possibile introdurre e far circolare un fluido caldo per riscaldare.
In figura 2 si vedono ancora due sedi rispettivamente 29 e 30 dove può essere previsto il passaggio dei fili di sensori non indicati che nella parte di estremità 24 del catetere principale 10 si collegano a dei sensori, ad esempio per il controllo della temperatura, della pressione, del glucosio, ecc..
In figura 5 Ã ̈ illustrato un catetere ausiliario che viene globalmente indicato col numero 31.
Il catetere ausiliario 31 ha forma tubolare cilindrica allungata con diametro esterno poco inferiore al diametro del lumen principale 13 del catetere principale 10.
Il catetere ausiliario 31, come si vede in figura 6, presenta un lumen centrale 32 affiancato da due lumen laterali 33 e 34 che rispettivamente nella parte estrema anteriore sfociano il primo ovvero il 32 in un foro di uscita 35 ed il 33 in un foro di uscita laterale 36 per il lumen 33 e 37 per il lumen 34.
Nella parte di ingresso il lumen centrale 32 si continua con un raccordo che consente l'introduzione di liquidi o farmaci mentre i due lumen 33 e 34 terminano anch'essi con terminali 39 e 40 ancora per l'introduzione di liquidi o farmaci.
Nello stesso catetere ausiliario, come si vede in figura 6 sono ancora previste due sedi di passaggio rispettivamente 41 e 42 ove sono inseriti dei conduttori collegati a dei sensori rispettivamente 43 e 44 che consentono di rilevare dei parametri funzionali del paziente.
Nella parte di ingresso tali sensori si continuano con dei terminali 45 e 46 che consentono la connessione a strumentazioni di controllo.
Il catetere ausiliario 31 presenta nella sua parte di ingresso un anello 47 che una volta inserito il catetere ausiliario 31 nel catetere principale 11 va in battuta contro la parte iniziale 48 del catetere principale 11 che à ̈ filettata cosicché una ghiera 49 che si avvita sulla zona 48 e rende solidali i due cateteri oltre tutto portandoli in posizione corretta.
Una variante del catetere principale à ̈ illustrata nella figura 8 ove à ̈ indicata col numero 50.
In questa variante i balloni sono tre rispettivamente indicati col numero 51, 52 e 53 fra loro consecutivi e collegati da zone a diametro ridotto 54 e 55 che rendono meno rigido il catetere principale e quindi rendono più facile l'adattamento dello stesso quando à ̈ all'interno della vena.
Per controllare il posizionamento del catetere sono previste sostanzialmente nella parte di ingresso una serie di tacche 56 che visualizzano l'inserimento.
L'inserimento avviene come illustrato nelle figure 11, 12 e 13.
Nella vena centrale indicata con 57 viene dapprima inserito un filo guida in acciaio 58 che consente, come illustrato in figura 12, di inserire il catetere principale 11 inserendo il filo guida nel lumen principale 13.
Quando il catetere à ̈ nella sua posizione corretta se non serve utilizzare il catetere ausiliario, viene estratto il filo guida 58 e viene gonfiato il ballone 12.
Se à ̈ necessario il catetere ausiliario subito, od anche in una fase successiva, viene reinserito il filo guida 58 che viene fatto poi passare attraverso il lumen 32 del catetere ausiliario 31 portando il catetere ausiliario in posizione.
Il catetere secondo il trovato trova pratica applicazione in molteplici patologie.
In particolare utilizzando soltanto il catetere principale si possono effettuare trattamenti termici di raffreddamento o di riscaldamento del sangue e attraverso il lumen centrale si possono, se necessario, iniettare farmaci.
Il ballone viene gonfiato immettendo al suo interno un fluido raffreddato o riscaldato, per ottenere l'ipotermia del paziente o il riscaldamento del sangue ed in questo caso il fluido à ̈ preferibilmente una soluzione di NaCl.
Questa soluzione à ̈ di tipo fisiologico per cui anche l'eventuale rottura del ballone non creerà problemi.
Il catetere principale à ̈ anche dotato di sensori con i quali à ̈ possibile controllare in primo luogo la temperatura del sangue ed anche altri parametri fisiologici.
Per questa ragione si possono realizzare cateteri principali di tipo diverso da impiegare caso per caso essendo questi dotati di sensori diversi.
Con l'utilizzo del catetere ausiliario si possono trattare e controllare svariate patologie in quanto questo catetere oltre a un lumen principale che consente di iniettare farmaci prevede altri due lumen attraverso i quali à ̈ possibile introdurre nel sangue altri ulteriori farmaci o componenti mentre i sensori possono essere di vario tipo per controllare i parametri fisici e funzionali del paziente.
Molto importante à ̈ il fatto che il catetere ausiliario può essere sostituito con cateteri ausiliari di altro tipo via via che la patologia dovesse mutare e fossero quindi necessarie altre informazioni con altri sensori.
La sostituzione del catetere ausiliario non crea nel paziente alcun problema in quanto il catetere principale rimane in vena e non viene estratto dal corpo.
Con questa conformazione si vede come si può adattare ed impiegare il catetere più adatto, in particolare quello ausiliario, a seconda delle problematiche.
Questo rende anche molto più economica la gestione dei cateteri perché mentre quello principale può essere sostanzialmente sempre lo stesso quelli ausiliari vengono impiegati se e quando servono e vengono scelti in una più ampia gamma già pronta e a disposizione.
Questo consente di ottimizzare e ridurre notevolmente i costi di gestione per i centri di terapia.
Ovviamente quanto descritto à ̈ soltanto indicativo e potrà avere varianti equivalenti tutte rientranti nell'ambito protettivo del brevetto anche i materiali saranno scelti su quelli che sono conosciuti ed utilizzati in ambito medico.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Catetere venoso centrale caratterizzato dal fatto di comprendere un catetere principale (10) costituito da un elemento tubolare (11) dotato di almeno un "ballone" (12) gonfiabile da un fluido termico in circolazione continua, presentante un lumen principale centrale (13) e due lumen (14, 15) di alimentazione e recupero del detto fluido termico nonché di almeno una sede (29, 30) per il passaggio di conduttori associati a sensori di misurazione di parametri funzionali, essendo ancora previsto un catetere ausiliario (31), atto ad essere inserito nel lumen principale centrale (13) essendo detto catetere ausiliario (31) dotato di almeno un lumen centrale (32) e di sedi (41, 42) per il passaggio di cavi elettrici di sensori (43, 44) di parametri funzionali.
  2. 2) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto catetere ausiliario (31) à ̈ sostanzialmente un elemento tubolare cilindrico di diametro leggermente inferiore al diametro del lumen principale centrale (13) del catetere principale (10) ove può essere inserito.
  3. 3) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detto catetere ausiliario (31) ha lunghezza superiore al catetere principale (10) cosicché quando à ̈ inserito la sua estremità anteriore fuoriesce dal lumen principale centrale (13).
  4. 4) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che nel tratto del catetere ausiliario (31) che dopo posizionamento del lumen principale centrale (13) del catetere principale (10), fuoriesce, sono presenti i fori di uscita di (36, 37) di lumen (33, 34) presenti nel catetere ausiliario (31), da detti fori (36, 37) venendo, quando necessario, alimentati in vena farmaci o fluidi ad uso terapeutico.
  5. 5) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che nel tratto del catetere ausiliario (31) che dopo posizionamento nel lumen principale centrale (13) del catetere principale (10), fuoriesce sono presenti sensori (43, 44) per il controllo di parametri fisiologici, detti sensori essendo associati a conduttori elettrici che sono inseriti in sedi (41, 42) presenti all'interno del catetere ausiliario (31).
  6. 6) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che su detto catetere principale (10) sono presenti in zone sostanzialmente adiacenti all'inizio ed alla fine del ballone (12) due marcature (27, 28) realizzato con un prodotto visibile ai raggi X, così da consentire di controllare la posizione del catetere principale quando à ̈ in vena.
  7. 7) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i detti lumen (14, 15) terminano nella parte iniziale del catetere principale (10) con raccordi (21, 22) per il collegamento ad una macchina termina per il raffreddamento o il riscaldamento del fluido circolante nel ballone 12 essendo detto fluido preferibilmente NACL.
  8. 8) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 1 e 7 caratterizzato dal fatto che in una forma di esecuzione variante il catetere principale presenta più balloni consecutivi (raccordati con zone a diametro inferiore solo di poco maggiore dell'elemento tubolare 11 in modo da incentrare la continuità idraulica, ma consentendo una maggiore flessibilità dell'insieme.
  9. 9) Catetere venoso centrale come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto catetere ausiliario (31) una volta inserito nel lumen principale centrale (13) del catetere principale (10), viene bloccato da una ghiera (49)che si avvita sulla parte filettata iniziale (48) dell'elemento tubolare (11) del catetere principale (10) comprimendo un anello (47)solidale al catetere ausiliario (31).
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