ITPD20100323A1 - Dispositivo di fissaggio di tendini, in particolare per legamento crociato anteriore e crociato posteriore - Google Patents

Description

Descrizione

Ambito tecnico

La presente invenzione riguarda un dispositivo di fissaggio di tendini, in particolare per un legamento crociato anteriore o un legamento crociato posteriore secondo le caratteristiche enunciate nel preambolo della rivendicazione principale.

Il dispositivo oggetto dell’invenzione trova preferita, ma non esclusiva, applicazione nelle operazioni volte a ripristinare la funzionalità del ginocchio in seguito a lacerazioni o strappi del legamento crociato anteriore o crociato posteriore.

Sfondo tecnologico

In seguito a lacerazioni gravi dei legamenti à ̈ necessario provvedere alla sostituzione del legamento lesionato con un tendine da donatore, prelevato eventualmente dal paziente stesso, o di origine artificiale, che viene posizionato all'interno dell'articolazione del ginocchio e fissato al femore ed alla tibia tramite opportuni sistemi di fissaggio.

Tipicamente, per sostituire il legamento crociato danneggiato, il chirurgo pratica un foro tibiale-femorale e vi inserisce un apparato protesico comprendente una bussola filettata da avvitare al femore ed un elemento di aggancio associabile alla bussola filettata e provvisto di un’asola nella quale viene ancorato il tendine di ripristino.

Dopo avere praticato il foro tibiale-femorale, il chirurgo, tramite opportuno strumento di inserimento, vi inserisce la bussola filettata, la avvita al femore e, successivamente, con l’ausilio di un filo guida, provvede ad inserire l’elemento di aggancio, su cui à ̈ ancorato il tendine di ripristino e lo accoppia alla bussola già in loco.

Il tendine à ̈ quindi fissato alla tibia mediante una seconda vite, o altro mezzo opportuno.

La tensione del tendine può essere ulteriormente regolata dal chirurgo mediante avvitamento o svitamento della capsula filettata, il che, tuttavia, genera una torsione del tendine di ripristino che potrebbe danneggiarlo, compromettendo la durata dell’apparato stesso.

Per ovviare a tale inconveniente, à ̈ stato proposto da IT 1315359 un apparato sostitutivo del legamento crociato anteriore del ginocchio comprendente una capsula provvista di una filettatura esterna idonea ad essere avvitata in un tratto di un foro tibiale-femorale per fissare l’apparato stesso al femore, ed un’appendice su cui à ̈ ancorato un tendine sostitutivo, al quale à ̈ accoppiata alla capsula filettata in modo da poter ruotare liberamente rispetto ad essa attorno all’asse longitudinale della capsula. In questo modo, à ̈ possibile regolare la tensione di un tendine di ripristino dopo il suo fissaggio alla tibia, avvitando o svitando la capsula, senza sottoporre il tendine a torsione.

Tanto il dispositivo descritto in IT 1315359 che i dispositivi tradizionali presentano tuttavia l’inconveniente di non consentire una adeguata gestione della successiva revisione, o sostituzione del tendine di ripristino.

Infatti, quando si renda necessario sostituire il tendine di ripristino, per esempio per usura o lacerazione dello stesso, Ã ̈ necessario praticare un ulteriore foro nel femore con sezione maggiore del foro di impianto precedentemente effettuato, o effettuarne un altro, per poter ancorare il nuovo apparato di fissaggio al femore.

Ciò provoca evidenti disagi al paziente, danni alla ossa interessate, oltre a difficoltà di aggancio del nuovo apparato di ripristino.

Descrizione dell’invenzione

Il problema alla base della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di fissaggio di tendini strutturalmente e funzionalmente concepito per superare i limiti sopra esposti con riferimento alla tecnica nota citata. Nell’ambito di tale problema à ̈ uno scopo del trovato realizzare un dispositivo di fissaggio di un tendine sostitutivo che consenta una più facile sostituzione del tendine sostitutivo con un nuovo tendine senza danneggiare l’osso di impianto e/o senza necessità di dover effettuare un nuovo foro di impianto o di ingrandire il foro precedentemente utilizzato.

Questo problema à ̈ risolto e questi scopi sono conseguiti dal presente trovato mediante un dispositivo di fissaggio per tendini realizzato in accordo con le rivendicazioni che seguono.

Breve descrizione dei disegni

Le caratteristiche e i vantaggi dell’invenzione meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata di un suo preferito esempio di realizzazione, illustrato a titolo indicativo e non limitativo con riferimento agli uniti disegni in cui:

− Figura 1 à ̈ una vista prospettica di un dispositivo di fissaggio realizzato secondo la presente invenzione in una prima configurazione operativa,

− Figura 2 à ̈ una vista frontale in sezione del dispositivo di Figura 1, − Figura 2a à ̈ una vista frontale in sezione ingrandita di un particolare del dispositivo di Figura 1;

− Figura 3 à ̈ una vista frontale in sezione del dispositivo di Figura 1 in una seconda posizione operativa;

− Figura 4 à ̈ una vista in esploso del dispositivo di Figura 1;

− Figura 5 à ̈ una vista frontale di una variante realizzativa del dispositivo di fissaggio secondo la presente invenzione;

− Figura 6 à ̈ una vista in esploso del dispositivo di Figura 5;

− Figura 7 à ̈ una vista in prospettiva di uno strumento di inserimento per il dispositivo dell’invenzione;

− Figura 8 à ̈ una vista in esploso dello strumento di Figura 7;

− Figura 8a à ̈ una vista ingrandita di un particolare di Figura 8;

− Figura 9 à ̈ una vista di un utensile di revisione per il dispositivo dell’invenzione in una prima posizione operativa;

− Figura 9a à ̈ una vista ingrandita di un particolare di Figura 9;

− Figura 10 à ̈ una vista in esploso dell’utensile di revisione di Figura 9 in una seconda posizione operativa;

− Figura 10a à ̈ una vista ingrandita di un particolare di Figura 10;

− Figura 11 à ̈ una vista di una variante realizzativa di un utensile di revisione per il dispositivo dell’invenzione in una prima posizione operativa;

− Figura 12 à ̈ una vista in sezione dell’utensile di revisione di Figura 11; − Figura 12a à ̈ una vista ingrandita di un particolare di Figura 12.

Modo preferito di realizzazione dell’invenzione

Nelle Figure da 1 a 4, viene mostrato un dispositivo di fissaggio, complessivamente indicato con 1, idoneo per fissare un tendine di ripristino, in particolare un tendine sostitutivo di un legamento crociato anteriore o crociato posteriore, realizzato in accordo con la presente invenzione.

Il dispositivo di fissaggio 1 comprende una prima porzione di dispositivo 2 atta ad essere fissata ad un osso, in particolare un osso femorale di un individuo, ed una seconda porzione di dispositivo 3 accoppiata alla prima porzione di dispositivo 2 e provvista di un’appendice di aggancio, conformata per esempio come un occhiello 4, per un tendine di ripristino, quest’ultimo non mostrato nelle Figure.

Il dispositivo 1 Ã ̈ posizionabile in modo che la seconda porzione di dispositivo 3 sia girevole folle rispetto alla prima porzione di dispositivo 2, in modo da consentire una libera rotazione reciproca tra la prima 2 e la seconda 3 porzione di dispositivo intorno ad un asse longitudinale X del dispositivo di fissaggio 1, come meglio spiegato nel seguito.

Il dispositivo di fissaggio 1 comprende, inoltre, mezzi di solidarizzazione 6 della prima porzione 2 e/o della seconda porzione 3 disposti per rendere la prima e la seconda porzione di dispositivo 2, 3 reciprocamente solidali in rotazione intorno all’asse longitudinale X, come meglio spiegato nel seguito. Nella versione mostrata, la prima porzione di dispositivo 2 comprende una capsula 7, meglio visibile in Figura 2a, esternamente provvista di una filettatura 8 predisposta per avvitarsi all’osso del paziente e consentire il fissaggio della capsula 7, e quindi del dispositivo di fissaggio 1, all’osso stesso.

La capsula 7 à ̈ internamente provvista di un foro passante 9, estendentesi nella direzione dell’asse longitudinale X del dispositivo di fissaggio 1 e presentante una pluralità di tratti a sezione differente tra loro.

Nella versione mostrata, l’occhiello 4 della seconda porzione di dispositivo 3 à ̈ provvisto di uno stelo 11 estendentesi dall’occhiello 4 verso la capsula 7 e suscettibile di essere alloggiato almeno parzialmente nel foro passante 9 della capsula 7, come visibile in Figura 3.

Lo stelo 11 ha sezione esterna esagonale ed à ̈ internamente provvisto di un foro filettato 12 estendentesi sostanzialmente lungo l’asse longitudinale X, coassialmente con il foro passante 9.

In altre versioni non mostrate lo stelo 11 può avere sezione esterna non esagonale, per esempio poligonale o ellittica. La sezione esterna dello stelo 11 viene scelta in modo che, una volta alloggiato nel foro passante 9, venga impedita la libera rotazione reciproca tra stelo 11 e capsula 7, ovvero tra prima 2 e seconda 3 porzione di dispositivo, come meglio spiegato nel seguito.

La seconda porzione di dispositivo 3 comprende, inoltre, una vite 13 estesa lungo l’asse longitudinale X e provvista di una testa 14 e di uno stelo filettato 15.

La vite 13 à ̈ atta ad essere almeno parzialmente ricevuta nel foro passante 9 della capsula 7 e nel foro filettato 12 dello stelo 11, sì da essere operativamente interposta tra l’occhiello 4, su cui à ̈ ancorato il tendine di ripristino, e la capsula 7.

In particolare, nella prima posizione operativa Z mostrata nella Figura 2, la vite 13 à ̈ posizionata in modo che la testa 14 sia scorrevolmente alloggiata all’interno del foro passante 9 della capsula 7 e che una porzione di stelo 15a dello stelo filettato 15 fuoriesca dal foro passante 9 e venga almeno parzialmente avvitata nel foro filettato 12 dello stelo 11.

Nella prima posizione operativa Z, la vite 13 à ̈ libera di ruotare nel foro passante 9 intorno all’asse longitudinale X rispetto alla capsula 7, mentre à ̈ avvitata a, e quindi solidale in rotazione con, l’occhiello 4 della seconda porzione di dispositivo 3.

Il foro passante 9 della capsula 7 ha sezione variabile lungo l’asse longitudinale X e comprende in successione un primo tratto di foro 9a, avente sezione esagonale, previsto nell’estremità della capsula 7 destinata ad essere rivolta, in uso, da parte opposta rispetto alla seconda porzione di dispositivo 3.

Il primo tratto di foro 9a à ̈ atto a ricevere uno strumento di inserimento, come quello mostrato per esempio nelle Figure 7 e 8, per fissare il dispositivo di fissaggio 1 all’osso del paziente.

In altre versioni non mostrate, il primo tratto di foro 9a può avere sezione di forma diversa, poligonale per esempio, il primo tratto di foro 9a e lo strumento di inserimento essendo reciprocamente conformati in modo che una porzione dello strumento di inserimento, meglio descritta nel seguito, vi si impegni in maniera antirotazionale, ovvero che ruotando il suddetto strumento si trascini in rotazione anche la capsula 7.

Il foro passante 9 comprende, inoltre, un secondo tratto 9b di sezione circolare maggiore della sezione esagonale del primo tratto 9a, almeno circoscrivente l’esagono definito dalla sezione del primo tratto 9a, in modo da consentire la libera rotazione di una punta sagomata dello strumento di inserimento, come meglio spiegato nel seguito, nonché un terzo tratto 9c, adiacente al secondo tratto 9b ed avente una sezione circolare a diametro analogo a quello del primo tratto 9a.

Il terzo tratto 9c forma una sede per l’accoglimento della testa 14 della vite 13 conformata in modo che quest’ultima possa ruotare attorno all’asse X nella suddetta sede senza impegno con la capsula 7.

Il foro passante 9 comprende, inoltre, uno spallamento 9d su cui trova riscontro la testa 14 della vite 13 per evitare che la stessa fuoriesca dal foro passante 9.

Il foro passante 9 comprende, inoltre, un quarto tratto 9e previsto nell’estremità della capsula 7 rivolta verso la seconda porzione di dispositivo 3, destinato a ricevere, in una seconda posizione operativa W del dispositivo di fissaggio 1, almeno parzialmente lo stelo 11 dell’occhiello 4. Il quarto tratto 9e termina, dalla parte rivolta verso il terzo tratto 9c, con un ulteriore spallamento 9f agente come elemento di fine corsa per lo stelo 11 nel foro passante 9.

Il quarto tratto 9e ha una sezione analoga a quella dello stelo 11, in questo esempio preferito esagonale, in modo tale da formare, nella suddetta seconda posizione operativa W, un accoppiamento antirotazionale tra l’occhiello 4 e la capsula 7, come meglio spiegato nel seguito.

In altre versioni non mostrate, il quarto tratto 9e e/o lo stelo 11 possono avere sezione di forma diversa, poligonale per esempio, il quarto tratto 9e e/o lo stelo 11 essendo reciprocamente conformati in modo da formare, nella suddetta seconda posizione operativa W, un accoppiamento antirotazionale tra l’occhiello 4 e la capsula 7.

Le parti precedentemente descritte del dispositivo 1 vengono mutuamente assemblate in una prima posizione operativa Z mostrata in Figura 2, in cui la vite 13 à ̈ parzialmente inserita nel foro passante 9 ed à ̈ girevole folle all’interno del medesimo, mentre la porzione di stelo 15a fuoriuscente dal foro passante 9 à ̈ avvitata nel foro filettato 12 dell’occhiello 4 e lo stelo 11 dell’occhiello 4 à ̈ posizionato all’esterno del foro passante 9 della capsula 7. Nella prima posizione operativa Z, come detto, la prima 2 e la seconda 3 porzione di dispositivo sono libere di reciprocamente ruotare intorno all’asse longitudinale X e sono suscettibili di una seppur limitata reciproca traslazione assiale lungo il suddetto asse longitudinale X.

In una versione non mostrata, nella prima posizione operativa Z, la prima 2 e la seconda 3 porzione di dispositivo sono suscettibili di una seppur limitata reciproca traslazione lungo un asse trasversale rispetto all’asse longitudinale X, per esempio perpendicolare all’asse longitudinale X.

Il dispositivo 1 à ̈, inoltre, spostabile dalla prima posizione operativa Z ad una seconda posizione operativa W mostrata nella Figura 3, e viceversa. L’occhiello 4 della seconda 3 porzione di dispositivo à ̈, infatti, spostabile in avvicinamento alla capsula 7 in modo da progressivamente introdurre lo stelo 11 nel foro passante 9, in particolare nel quarto tratto 9e del medesimo, fino a portare l’estremità libera 11a dello stelo 11 in battuta contro l’ulteriore spallamento 9f del foro passante 9 che, come detto, agisce da elemento di fine corsa per lo stelo 11.

Tale spostamento provoca una conseguente traslazione della vite 13, la cui testa 14 viene spinta in allontanamento dallo spallamento 9d.

Come detto in precedenza, la sezione esterna dello stelo 11 ed il quarto tratto 9e sono conformati in modo che nella seconda posizione operativa W la prima 2 e la seconda 3 porzione di dispositivo siano reciprocamente solidali in rotazione attorno all’asse longitudinale X. Pertanto, ruotando l’occhiello 4, si trascina in rotazione anche la capsula 7, e viceversa.

In altre parole, nella seconda posizione operativa W lo stelo 11 ed il quarto tratto 9e agiscono da mezzi e contromezzi di solidarizzazione 6 della prima 2 e della seconda 3 porzione di dispositivo cooperanti per rendere queste ultime reciprocamente solidali in rotazione attorno all’asse longitudinale X. Per assemblare il dispositivo di fissaggio 1 dell’invenzione, si inserisce la vite 13 nel foro passante 9 dalla parte del primo tratto 9a facendola scorrere fino a che la testa 14 della medesima arriva in battuta con lo spallamento 9d. In tale posizione, come detto, una porzione 15a dello stelo filettato 15 della vite 13 fuoriesce dal foro passante 9, e viene avvitata nel foro filettato 12 dello stelo 11 dell’occhiello 4. In tal modo, la prima 2 e la seconda 3 porzione di dispositivo vengono reciprocamente accoppiate.

Il tendine di ripristino viene quindi ancorato all’occhiello 4 e il dispositivo di fissaggio 1 così assemblato viene inserito nel foro femorale-tibiale precedentemente praticato, come meglio spiegato nel seguito.

Nell’esempio preferito di realizzazione qui descritto, il dispositivo di fissaggio à ̈ realizzato in titanio, tuttavia possono essere impiegati altri materiali adatti.

Nelle Figure 5 e 6 viene mostrata una variante alternativa 100 del dispositivo di fissaggio dell’invenzione, in cui particolari corrispondenti alla variante delle Figure 1 e 4 sono contrassegnati dagli stessi riferimenti numerici e non sono descritti in dettaglio.

Nella suddetta variante 100 realizzativa l’occhiello 4’ à ̈ costituito da un elemento anulare di forma pressoché ovoidale che viene inserito in un orifizio 41 praticato nello stelo 11’ da parte opposta rispetto alla capsula 7. Lo stelo 11’ ha, nella versione mostrata, sezione esterna esagonale, tuttavia, in altre di realizzazione lo stelo 11’ può essere realizzato con sezioni esterne di forma diversa, per esempio poligonale, conformata in modo da impegnarsi in maniera antirotazionale nel quarto tratto di foro 9e e con una estremità di presa di un opportuno utensile di revisione, come meglio descritto nel seguito.

Lo stelo 11’ à ̈ provvisto al suo interno, come meglio visibile in Figura 12a, di un foro filettato 12’ previsto sulla parte di stelo 11’ destinata ad essere rivolta verso la prima porzione di dispositivo 2, e di un ulteriore foro filettato 12†previsto sul’estremità opposta dello stelo 11’ e destinato a ricevere una porzione di un utensile di revisione come meglio spiegato nel seguito.

In tale variante, l’occhiello 4’ à ̈ preferibilmente realizzato in materiale polimerico, flessibile ma molto resistente meccanicamente, come ad esempio in fibre di poliolefine stirate o in poliarammide, mentre le altri parti del dispositivo 100 possono essere realizzate ad esempio in titanio, come nella versione precedentemente descritta.

Nelle Figure 7 e 8 viene mostrato uno strumento di inserimento 20 disposto per interagire con la prima porzione 2 del dispositivo di fissaggio 1 per inserirlo nella sede ossea desiderata.

Lo strumento di inserimento 20 comprende un’impugnatura 21, atta ad essere afferrata da un operatore per maneggiare lo strumento 20, ed un elemento a gambo 22 fissato all’impugnatura 21 e terminante, da parte opposta rispetto a quest’ultima con una punta 23, meglio visibile in Figura 8a, avente sezione esterna esagonale conformata in modo da impegnarsi con il primo tratto 9a del foro passante 9 per condurre in rotazione la capsula 7 tramite rotazione dello strumento di inserimento 20 stesso.

In altre versioni non mostrate, come detto, la punta 23 può avere sezione esterna non esagonale, ma per esempio poligonale o ellittica, conformata in modo da impegnarsi con il primo tratto 9a del foro passante 9 per condurre in rotazione la capsula 7.

L’impugnatura 21 e l’elemento a gambo 22 sono internamente cavi in modo che vi possa essere alloggiato un elemento ad asta 24, meglio visibile in Figura 7. L’elemento ad asta 24 à ̈ provvisto ad opposte estremità di una manopola 25 posizionata esternamente in appoggio sull’impugnatura 21 da parte opposta rispetto all’elemento a gambo 22, ed una punta sagomata 26 posizionata esternamente in appoggio sulla punta 23.

La punta sagomata 26 ha superficie esterna sostanzialmente coincidente con la superficie esterna della punta 23.

L’elemento ad asta 24 à ̈ suscettibile di rotazione, intorno all’asse longitudinale X’ dello strumento 20, all’interno dell’impugnatura 21 e dell’elemento a gambo 22 in seguito ad una movimentazione della manopola 25. La manopola 25 à ̈ destinata ad essere ruotata dall’utilizzatore in entrambi i versi della freccia F per conseguentemente ruotare la punta sagomata 26 in modo da alternativamente portarla in allineamento o in disallineamento (Figura 8a) con la punta 23, come meglio spiegato nel seguito.

Nella posizione di allineamento, l’ingombro in sezione della punta 23 e della punta sagomata 26 sono tra loro sostanzialmente coincidenti, mentre nella posizione di disallineamento, alcune porzioni della punta sagomata 26 fuoriescono dall’ingombro della sezione della punta 23.

Nelle Figure 9 e 10 viene mostrato un utensile di revisione 30 disposto per interagire con la seconda porzione 3 del dispositivo di fissaggio 1, in particolare nella variante mostrata nelle Figure 1-4, qualora si renda necessario, ad esempio per una successiva lacerazione del tendine di ripristino, togliere il dispositivo di fissaggio 1 al fine di sostituire il tendine lesionato.

L’utensile di revisione 30 comprende una porzione di impugnatura 31, atta ad essere afferrata da un operatore per maneggiare l’utensile 30, ed un corpo astiforme 32 fissato alla porzione di impugnatura 31 provvisto di una cavità interna 42 in cui viene inserita in maniera scorrevole un’asta 33 provvista di un’estremità di presa 34 meglio visibile nelle Figure 9a e 10a. L’estremità di presa 34 comprende una coppia di bracci di presa 36a e 36b incernierati all’asta 33 che possono essere mutuamente divaricati (Figura 9a) in modo che tra i due bracci di presa 36a e 36b resti individuata una cavità di presa per l’inserimento, per esempio, dell’occhiello 4 della seconda porzione 3 del dispositivo di fissaggio 1, e accostati (Figura 10a) per serrare l’occhiello 4 tra i due bracci di presa 36a e 36b.

Ciascuna delle superfici affacciate dei due bracci di presa 36a e 36b à ̈ provvista di una rispettiva sporgenza 37 destinata ad andare in battuta, nella pozione accostata dei due bracci di presa 36a, 36b con la sporgenza 37 del braccio di presa opposto, in modo da migliorare la presa dell’occhiello 4. L’utensile di revisione 30 comprende, inoltre, una rondella 35 atta ad essere posizionata esternamente in appoggio sulla porzione di impugnatura 31 da parte opposta rispetto al corpo astiforme 32 destinata ad essere ruotata, dall’utilizzatore, in entrambi i versi della freccia F1 in Figura 9 e 10, per variare l’avvitamento dell’asta 33 nella rondella 35 e, quindi, per generare uno spostamento relativo tra l’asta 33 ed il corpo astiforme 32 sostanzialmente lungo l’asse longitudinale X’ dell’utensile 30, come indicato dalla freccia F2.

Ruotando la rondella 35 si movimenta l’utensile di revisione 30 tra una posizione ritratta Y1, mostrata in Figura 10 e 10a, in cui l’asta 33 à ̈ posizionata pressoché completamente all’interno del corpo astiforme 32, ed una posizione estratta Y2 mostrata in Figura 9 e 9a, in cui i bracci di presa 36a e 36b dell’estremità di presa 34 sono posizionati esternamente rispetto al corpo astiforme 32, e viceversa.

Nella posizione estratta Y2, i due bracci di presa 36a e 36b sono reciprocamente divaricati in modo che nella cavità di presa tra di essi definita possa essere liberamente inserita, per esempio, una porzione dell’occhiello 4.

Nella posizione ritratta Y1, i due bracci di presa 36a e 36b sono reciprocamente accostati, i due rialzi 37 sono a battuta l’uno contro l’altro, in modo da serrare l’occhiello 4: ruotando la rondella 35 in modo da reciprocamente movimentare il corpo astiforme 32 e l’asta 33 per portare l’utensile di revisione 30 in posizione ritratta Y1, le pareti del corpo astiforme 32 esercitano una pressione sui due bracci di presa 36a e 36b, che tende a progressivamente avvicinare i due bracci di presa 36a e 36b fino a portarli alla suddetta posizione accostata.

Pertanto, l’occhiello 4 viene progressivamente serrato tra i due bracci di presa 36a e 36b, e, questi ultimi, quando sono nella posizione accostata, serrano l’occhiello 4 che, quindi, può essere spostato, in traslazione e/o rotazione rispetto all’asse X, o in generale lungo l’asse lungo il quale à ̈ consentita una certa traslazione reciproca tra la prima 2 e la seconda 3 porzione di dispositivo, tramite l’utensile di revisione 30.

Nelle Figure 11 e 12 viene mostrata una variante realizzativa 30’ dell’utensile di revisione idonea ad essere utilizzata con la variante della seconda porzione di dispositivo 3 mostrata nelle Figure 5 e 6. I particolari corrispondenti alla variante delle Figure 9 e 10 sono contrassegnati dagli stessi riferimenti numerici e non sono descritti in dettaglio.

La cavità 42’ definita dal corpo astiforme 32’ comprende, da parte opposta rispetto alla porzione di impugnatura 31’, una porzione terminale 421 di sezione ingrandita, conformata in modo da ricevere con accoppiamento antirotazione lo stelo 11’ della seconda porzione di dispositivo 3, come meglio spiegato nel seguito, per impegnare reciprocamente l’utensile di revisione 30’ e la seconda porzione di dispositivo 3.

L’asta scorrevole 33’ à ̈ provvista di un’estremità filettata 34, meglio visibile nella Figura 12a, destinata ad essere avvitata, agendo sulla rondella 35’, nell’ulteriore foro filettato 12†dello stelo 11’ per migliorare l’impegno reciproco tra l’utensile di revisione 30’ e la seconda porzione di dispositivo 3. Per sostituire un legamento di un paziente utilizzando il dispositivo di fissaggio dell’invenzione si pratica dapprima un foro tibiale-femorale, si inserisce dalla parte del femore lo strumento di inserimento 20, con la punta 23 e la punta sagomata 26 reciprocamente allineate, attraverso il foro tibiale-femorale fino ad impegnare il dispositivo di fissaggio 1 disposto dalla parte della tibia.

La punta 23 dello strumento di inserimento 20 Ã ̈ inserita nel foro passante 9 della capsula 7 fino a portare la punta sagomata 26 in battuta contro la testa 14 della vite 13. In tal modo, la punta sagomata 26 viene alloggiata in corrispondenza del secondo tratto 9b e la punta 23 viene alloggiata nel primo tratto 9a del foro passante 9.

Successivamente si ruota la manopola 25 di un angolo opportuno per disallineare la punta sagomata 26 rispetto alla punta 23 e, quindi, rispetto al primo tratto 9a, in modo che alcune porzioni della punta sagomata 26 fuoriescano dall’ingombro della sezione della punta 23 impedendo di fatto che la punta sagomata 26 possa essere introdotta nel primo tratto 9a.

In tal modo, si blocca di fatto la punta sagomata 26 all’interno del secondo tratto 9b, evitando la possibilità che lo strumento di inserimento 20 possa esser estratto dal foro passante 9.

Quindi, tramite lo strumento di inserimento 20 si trascina il dispositivo 1, assemblato come descritto in precedenza, attraverso il suddetto foro tibialefemorale fino all’altezza del femore, dove agendo sull’impugnatura 21 per ruotare lo strumento 20, la capsula 7 viene avvitata sulla parte spongiosa del femore del paziente.

Il tendine viene bloccato nel foro tibiale-femorale tramite opportuni mezzi di fissaggio, quali, per esempio, una vite estesa sostanzialmente lungo l’asse longitudinale del foro che blocca il tendine per interferenza.

La regolazione della tensione del tendine viene fatta variando l’avvitamento della capsula 7 all’osso, evitando torsioni del tendine di ripristino grazie al collegamento folle in rotazione tra prima 2 e seconda 3 porzione di dispositivo.

Nel caso in cui si renda necessaria la sostituzione del tendine di ripristino, o comunque la rimozione del dispositivo di fissaggio 1, il chirurgo provvede a riaprire il foro dal lato tibiale per accedere al dispositivo di fissaggio 1.

Qualora si sia utilizzato un dispositivo di fissaggio avente la seconda porzione di dispositivo 3 come nelle Figure 1-4, si utilizza l’utensile di revisione 30 mostrato nelle Figure 9 e 10.

L’utensile di revisione 30 viene inserito nel suddetto foro con i bracci di presa 36a e 36b in posizione estratta Y2 e movimentato fino a portare i bracci di presa 36a e 36b in corrispondenza dell’occhiello 4. In tale posizione si avvita la rondella 35 movimentando reciprocamente l’asta 33 ed il corpo astiforme 32 per progressivamente portare l’utensile nella posizione ritratta Y1, in tal modo, progressivamente serrando, l’occhiello 4 tra i bracci di presa 36a e 36b.

Dopo aver serrato l’occhiello 4 tra i due bracci di presa 36a e 36b, il chirurgo provvede, tramite l’utensile di revisione 30, a spingere la seconda porzione di dispositivo 3 verso la prima porzione di dispositivo 2, lungo l’asse longitudinale X del dispositivo di fissaggio 1, inserendo lo stelo 11 nel quarto tratto di foro 9e, oppure nella porzione del foro passante 9 definente la cavità di accoglimento antirotazione per lo stelo 11 della seconda porzione di dispositivo 3, sì da rendere la prima 2 e la seconda 3 porzione di dispositivo reciprocamente solidali in rotazione.

Di seguito, ruotando l’utensile di revisione 30, si svita la capsula 7 dal femore per poter estrarre il dispositivo di fissaggio 1 dal foro tibialefemorale.

Per sostituire il tendine di ripristino nella variante della seconda porzione di dispositivo 3 mostrata nelle Figure 5 e 6, si provvede, dopo aver riaperto il foro dal lato tibiale, a separare l’occhiello 4’ dal dispositivo 100 in modo che lo stelo 11’ diventi facilmente accessibile. Successivamente di inserisce l’utensile di revisione 30’ nel foro tibiale-femorale, in modo che lo stelo 11’ venga gradualmente inserito nella porzione terminale 421 dell’utensile 30’ stesso.

In tal modo il dispositivo di fissaggio 100 viene stabilmente impegnato nell’utensile di revisione 30’.

Successivamente per ulteriormente migliorare l’impegno reciproco tra utensile di revisione 30’ e dispositivo di fissaggio 100, si provvede, agendo sulla rondella 35’, ad avvitare l’estremità filettata 34’ nell’ulteriore foro filettato 12†dello stelo 11’.

Successivamente, si procede come descritto in precedenza per rimuovere il dispositivo di fissaggio 100.

In tal modo, la sostituzione del dispositivo di fissaggio e/o del tendine ad esso associato avviene senza sostanziale danneggiamento dell’osso del paziente.

La presente invenzione risolve quindi il problema sopra lamentato con riferimento alla tecnica nota citata, offrendo nel contempo numerosi altri vantaggi, tra una facile sostituzione del tendine sostitutivo con un nuovo tendine senza danneggiare l’osso di impianto e/o senza necessità di dover effettuare un nuovo foro di impianto o di ingrandire il foro precedentemente utilizzato.

Con il dispositivo dell’invenzione si evitano numerosi fastidi al paziente, danni alla ossa interessate dall’impianto, inoltre si garantisce un ottimo aggancio anche del nuovo apparato di ripristino.

Claims (15)

1. Rivendicazioni 1. Dispositivo di fissaggio di un tendine comprendente: - una prima porzione di dispositivo (2) atta ad essere fissata ad un osso di un individuo, - una seconda porzione di dispositivo (3) accoppiata alla prima porzione di dispositivo (2) provvista di un’appendice di aggancio (4; 4’) per detto tendine da fissare, - detta seconda porzione (3) essendo girevole folle rispetto a detta prima porzione (2) per consentire una libera rotazione reciproca tra detta prima (2) e detta seconda (3) porzione intorno ad un asse longitudinale (X) di detto dispositivo (1), caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di solidarizzazione (6, 11, 9e) associabili a detto apparato di fissaggio (1; 100) per rendere detta prima (2) e detta seconda (3) porzione di dispositivo reciprocamente solidali in rotazione rispetto a detto asse longitudinale (X).
2. 2. Dispositivo di fissaggio secondo la rivendicazione precedente, in cui detta seconda porzione (3) Ã ̈ spostabile rispetto a detta prima porzione (2) tra una prima posizione operativa (Z) in cui detta seconda porzione (3) Ã ̈ girevole folle rispetto a detta prima porzione (2) ed una seconda posizione operativa (W) in cui detta seconda porzione (3) Ã ̈ solidale in rotazione con detta prima porzione (2).
3. 3. Dispositivo di fissaggio secondo la rivendicazione precedente, in cui detta seconda porzione (3) Ã ̈ traslabile lungo detto asse longitudinale (X) per essere spostata tra detta prima posizione operativa (Z) e detta seconda porzione posizione operativa (W).
4. 4. Dispositivo di fissaggio secondo la rivendicazione 2 oppure 3, in cui detti mezzi di solidarizzazione (6, 11, 9e) comprendono mezzi e corrispondenti contromezzi di solidarizzazione previsti rispettivamente su detta prima (2) e detta seconda (3) porzione di dispositivo e reciprocamente conformati in modo da accoppiarsi con accoppiamento antirotazione in detta seconda posizione (W) per rendere detta prima (2) e detta seconda (3) porzione reciprocamente solidali in rotazione intorno a detto asse longitudinale (X).
5. 5. Dispositivo di fissaggio secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi e contromezzi di solidarizzazione comprendono una superficie esterna di uno stelo (11) di detta seconda porzione (3) ed una cavità di accoglimento (9e) di detto stelo (11; 11’) definita in detta prima porzione (2), detto stelo (11; 11’) essendo almeno parzialmente inserito, in detta seconda posizione (W), in impegno antirotazionale in detta cavità di accoglimento (9e).
6. 6. Dispositivo di fissaggio secondo la rivendicazione precedente, in cui detta prima porzione (2) comprende una capsula (7) estendentesi lungo detto asse longitudinale (X) e provvista di una filettatura (8) esterna per avvitare la capsula (7) ad un osso di un paziente, e di un foro passante (9) avente sezione variabile lungo l’asse longitudinale (X), detta cavità di accoglimento essendo definita in un tratto (9e) di detto foro passante (9).
7. 7. Dispositivo di fissaggio secondo la rivendicazione precedente in cui detto stelo (11; 11’) à ̈ esteso da detta appendice di aggancio (4; 4’) ed à ̈ provvisto di un foro filettato (12), detta seconda porzione di dispositivo (3) comprendendo, inoltre, una vite (13) atta ad essere inserita in maniera girevole folle in detto foro passante (9) e provvista di uno stelo (15) atto ad essere almeno parzialmente avvitato in detto foro filettato (12) in modo da reciprocamente accoppiare detta seconda porzione (3) e detta prima porzione (2).
8. 8. Dispositivo di fissaggio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 7, in cui detto stelo (11; 11’) e detto tratto (9e) di detto foro passante (9) presentano analoghe sezioni non circolari così che, quando detto stelo (11; 11’) à ̈ accolto in detto tratto (9e), detta prima (2) e detta seconda (3) porzione di dispositivo risultino reciprocamente solidali nella rotazione intorno a detto asse longitudinale (X).
9. 9. Dispositivo di fissaggio secondo una delle rivendicazioni da 3 a 8, in cui detto foro passante (9) comprende un primo tratto (9a) previsto da parte opposta rispetto a detta seconda porzione (3) e destinato a ricevere una punta (23) di uno strumento di inserimento (20), detto primo tratto (9a) e detta punta (23) essendo conformate in modo da impegnarsi reciprocamente in accoppiamento antirotazione.
10. 10. Dispositivo di fissaggio secondo la rivendicazione precedente, in cui detto foro passante (9) comprende, inoltre, un secondo tratto (9b) adiacente a detto primo tratto (9a) ed avente una sezione circolare almeno circoscrivente la sezione di detto primo tratto (9a), così da ricevere una punta sagomata (26) di detto strumento di inserimento (20) e bloccarla in traslazione rispetto a detto dispositivo (1).
11. 11. Dispositivo di fissaggio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta appendice di aggancio à ̈ conformata come un occhiello (4, 4’) fissato a detto stelo (11; 11’)
12. 12. Dispositivo di fissaggio secondo una delle rivendicazioni da 1 a 10, in cui detta appendice di trattenimento à ̈ conformata come un anello (4’) inserito in un foro (41) previsto in detto stelo (11’).
13. 13. Strumento di inserimento per inserire un dispositivo di fissaggio (1; 100) di un tendine secondo una delle rivendicazioni precedenti e comprendente una estremità di inserimento (23, 26) disposta per essere inserita in un foro passante (9) di una prima porzione (2) di detto dispositivo (1; 100), detta estremità di inserimento comprendendo una punta (23) avente sezione non circolare conformata in modo da impegnare un primo tratto (9a) di detto foro (9) ed una punta sagomata (26), coassiale a detta punta (23) e di sezione non circolare corrispondente alla sezione di detta punta (23), destinata ad essere accolta girevolmente in un secondo tratto (9b) di detto foro (9), detta punta sagomata (26) essendo girevole rispetto a detta punta (23) tra una posiione di allineamento in cui detta punta (23) e detta punta sagomata (26) sono allineate per essere inserite/estratte da detto foro (9) ed una posizione di disallineamento, in cui detta punta (23) e detta punta sagomata (26) sono disallineate, porzioni di detta punta sagomata (26) essendo sporgenti rispetto ala sezione di detta punta (23) e detta punta sagomata (26) à ̈ bloccata in detto secondo tratto (9b).
14. 14. Utensile di revisione (30) per il dispositivo di fissaggio (1) di un tendine secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11, e comprendente un corpo astiforme (32) e internamente cavo in modo da accogliere in maniera scorrevole un’asta (33) provvista di un’estremità di presa (34) destinata ad interagire con detta seconda porzione di dispositivo (3), detta estremità di presa (34) comprendendo una coppia di bracci di presa (36a, 36b) suscettibili di essere mutuamente divaricati/accostati, detto corpo astiforme (32) e detta asta (33) essendo reciprocamente spostabili lungo un asse longitudinale (X’) di detto utensile, tra una posizione estratta (Y2) in cui detta estremità di presa (34) à ̈ disposta esternamente a detto corpo astiforme (32) detti bracci di presa (36a, 36b) sono reciprocamente divaricati in modo che tra di essi resti individuata una sede di accoglimento per un’estremità (4) di detta seconda porzione di dispositivo (3) ed una posizione ritratta (Y1) in cui detta asta (33) à ̈ posizionata pressoché completamente all’interno di detto corpo astiforme (32) e detti bracci di presa (36a, 36b) sono reciprocamente e accostati per serrare detta estremità (4) di detta seconda (3) porzione di dispositivo.
15. 15. Utensile di revisione (30’) per il dispositivo di fissaggio (100) di un tendine secondo una delle rivendicazioni da 1 a 10, oppure 12, e comprendente una porzione di impugnatura (31’) destinata ad essere afferrata dall’utilizzatore per maneggiare detto utensile, un corpo astiforme (32’) definente una cavità (42’) interna per ricevere in maniera scorrevole un’asta (33’) provvista di un’estremità filettata (34’) destinata ad interagire con detta seconda porzione di dispositivo (3), detta cavità (42’) comprendendo, da parte opposta rispetto alla porzione di impugnatura (31’), una porzione terminale (421) di sezione ingrandita e conformata in modo da ricevere con accoppiamento antirotazione detto stelo (11’) della seconda porzione di dispositivo (3), detta estremità filettata (34’) essendo destinata ad essere avvitata in un foro filettato (12†) di detto stelo (11’).