ITPD20080282A1 - Procedimento per realizzare un semilavorato con due o piu' strati metallici, per la produzione di articoli di gioielleria - Google Patents

Procedimento per realizzare un semilavorato con due o piu' strati metallici, per la produzione di articoli di gioielleria Download PDF

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ITPD20080282A1
ITPD20080282A1 IT000282A ITPD20080282A ITPD20080282A1 IT PD20080282 A1 ITPD20080282 A1 IT PD20080282A1 IT 000282 A IT000282 A IT 000282A IT PD20080282 A ITPD20080282 A IT PD20080282A IT PD20080282 A1 ITPD20080282 A1 IT PD20080282A1
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Description

PROCEDIMENTO PER REALIZZARE UN SEMILAVORATO CON DUE O PIÙ STRATI METALLICI, PER LA PRODUZIONE DI ARTICOLI DI GIOIELLERIA Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per realizzare un semilavorato con due o più strati metallici, per la produzione di articoli di gioielleria.
Il procedimento di cui trattasi à ̈ destinato ad essere impiegato nell’industria manifatturiera di articoli di gioielleria preferibilmente in metallo prezioso, come oro e argento, o in leghe di metalli preziosi, ovvero anche in altri metalli quali rame, titanio, alluminio o acciaio. I semilavorati ottenuti con il procedimento secondo l’invenzione hanno sviluppo filiforme e saranno pertanto impiegabili per la realizzazione di svariati prodotti di gioielleria, ad anima vuota o piena, come ad esempio catene, bracciali, orecchini e articoli similari, destinati al mercato dei prodotti orafi con contenuto in oro generalmente inferiore rispetto a quello dei tradizionali prodotti di gioielleria.
Stato della tecnica
In questi ultimi anni, il mercato degli articoli di gioielleria a basso contenuto di oro ha avuto una grande espansione ed à ̈ ormai paragonabile, in molti paesi, a quello dei tradizionali articoli di gioielleria realizzati in oro massiccio. L'espansione di questo nuovo mercato à ̈ legata essenzialmente al fatto che questi prodotti, pur essendo commercializzati con un prezzo di vendita adeguato alla minore quantità d'oro prevista per la loro realizzazione, non sono distinguibili - se non per il peso - dagli articoli tradizionali in oro massiccio. Le tecniche orafe e la cura delle finiture utilizzati rendono di fatto sostanzialmente indistinguibili da un punto di vista estetico prodotti della stessa foggia ma con differente contenuto in oro.
Molteplici sono i prodotti proposti per incontrare le esigenze di questo nuovo mercato, come numerose sono pure le tecniche di produzione adottate per ridurre la quantità impiegata di metallo prezioso senza dover intaccare le caratteristiche estetiche finali degli stessi articoli.
Una nota tecnica di produzione, ad esempio descritta nei brevetti EP 638256 ed IT 1154682, ha portato alla messa in commercio di prodotti cavi ovvero a “struttura vuota†e cioà ̈ formati solo da un sottile strato di lega d’oro.
I limiti principali di questo tipo di prodotti risiedono principalmente nelle scarse caratteristiche di resistenza meccanica di queste strutture vuote che risultano infatti molto fragili e a volte soggette a collassamento già durante le previste fasi di lavorazione.
La produzione di questi prodotti a "struttura vuota" prevede l’impiego di anime filiformi, quali corde o fili di rame, d’alluminio, di ferro o di plastica, che supportano meccanicamente il rivestimento esterno in oro durante le fasi di lavorazione, le quali anime vengono poi eliminate a fine lavorazione mediante dissoluzione in bagni acidi o caustici. L'impiego di questa tecnica con anime filiformi in materiale non prezioso ha permesso di ottenere prodotti cavi in oro con pareti sottili a piacere.
Più recentemente, come à ̈ noto, hanno incontrato un notevole successo commerciale articoli, in particolare catene e bracciali, realizzati associando tra loro strati in oro e strati in altri metalli meno preziosi.
A questo riguardo, i brevetti US 4114398, US 4986067, US 6092358, US 5425228 e US 6381942 descrivono procedimenti per la produzione di articoli di gioielleria in cui uno strato esterno in oro à ̈ meccanicamente associato ad almeno uno strato più interno in altro metallo, tipicamente meno prezioso, quale l’argento. L’adesione tra gli strati in metalli differenti, in particolare tubolari e coassiali, à ̈ ottenuta mediante compressione meccanica ovvero in particolare mediante trafilatura.
Più in dettaglio, il brevetto US 6381942 insegna a realizzare articoli filiformi con anima in metallo meno prezioso dell'oro e con rivestimento in oro di spessore variabile tra 0,0001 inch (~ 0,0025 mm) e 0,002 inch (~ 0,05 mm). Gli articoli filiformi sono realizzati a partire da una lamina d'oro, di lunghezza e di larghezza preventivamente definite, la quale viene inizialmente sagomata a forma di canale ad U.
All'interno di questo canale viene quindi inserita un’anima tubolare ad esempio in argento, dopodiché vengono chiusi i lembi liberi della lamina d'oro così da inglobare l’anima all’interno di un rivestimento d’oro. L'assieme composto dall’anima in argento e dal rivestimento in oro viene poi sottoposto a trafilatura al fine di ridurne lo spessore complessivo e di determinarne la massima coesione. I lembi dello strato esterno possono eventualmente essere saldati tra loro. Il collegamento tra l’anima ed il rivestimento d’oro à ̈ ottenuto tramite compressione di quest’ultimo sull’anima.
La tecnica che ha consentito di presentare in commercio articoli di gioielleria con strati prodotti in metalli meno costosi dell'oro ha di fatto offerto la possibilità di realizzare articoli di oreficeria con contenuto in oro ancora più basso rispetto a quello previsto per gli articoli "a struttura vuota". L'impiego dell'oro à ̈ stato generalmente limitato agli strati superficiali di rivestimento, mentre la parte strutturale interna dell'articolo à ̈ stata normalmente prevista in materiali meno costosi, come ad esempio argento, rame, alluminio e acciaio.
Grazie al supporto meccanico fornito dalla struttura interna sono stati sostanzialmente superati i limiti strutturali degli articoli a “struttura vuota†. Infatti, lo strato di rivestimento in oro non ha più funzioni strutturali e può essere realizzato dello spessore voluto grazie all'elevata malleabilità dell'oro, attraverso normali fori di trafilatura.
Tale tecnica si à ̈ tuttavia dimostrata nella pratica non scevra di inconvenienti.
L'inconveniente principale di questa forma di realizzazione e più in generale dai processi che prevedono l’adesione tra gli strati di metalli differenti mediante semplice compressione meccanica, à ̈ legato essenzialmente al fatto che il rivestimento in oro non risulta intimamente vincolato all’anima interna. Quando l’assieme viene sottoposto a fasi di deformazione meccanica, di modellamento, di taglio o di diamantatura, à ̈ frequente il verificarsi di distacchi tra l'anima e il rivestimento con un conseguente scorrimento relativo e con tutti gli inconvenienti produttivi che ne conseguono.
Questo inconveniente limita notevolmente le lavorazioni che possono essere effettuate sugli assiemi così ottenuti.
In accordo con US 4,114,398 gli strati tubolari più interni sono resi visibili mediante una lavorazione di diamantatura profonda che incide la corda fino ad asportarne porzioni superficiali, con lo scopo di ottenere effetti estetici particolari e ricercati dalla combinazione delle diverse tonalità di metalli impiegati.
In assenza di un intimo collegamento tra lo strato superiore d’oro e quello interno di argento si riscontra l’ulteriore inconveniente che gli ossidi prodotti dagli strati interni escano dagli intagli effettuati con la diamantatura ovvero si sviluppino tra gli strati separandoli completamente.
Al fine di superare gli inconvenienti sopra descritti tra la lamina in oro e la lamina in argento o in altro metallo à ̈ interposto uno strato di saldatura. Il manufatto multistrato così ottenuto viene, quindi, pressato se in forma piana tra lastre d'acciaio o con trafilatura se in forma cilindrica e viene quindi condotto in forno ove avviene la fusione dello strato di saldatura. A questo punto l'elemento multistrato à ̈ laminato o trafilato fino al raggiungimento dello spessore voluto, con fasi intermedie di ricottura. Nel caso in cui si sia partiti da una lamina, il multistrato laminare viene tagliato in una banda secondo le dimensioni desiderate, sagomato in forma tubolare mediante l'azione di una successione di rulli pressori e quindi sottoposto ad un'operazione di saldatura in corrispondenza dei lembi di connessione.
La riduzione dello spessore dello strato più esterno in oro viene effettuata mediante trafilatura fino al raggiungimento dei valori voluti.
I brevetti GB 2042943, US 440693, US 1109423, NL 1000789, US 4247602, DE 200100224, US 6092556, EP 1374717, US 6381942 descrivono processi per la produzione di semilavorati composti da due o più strati metallici tenuti assieme mediante uno strato di saldatura.
I processi descritti in questi brevetti presentano l’inconveniente di richiedere una fase predisposizione dello strato di saldatura e quindi una successiva fase di cottura in forno per fondere tale strato di saldatura. Il principale inconveniente di questi processi risiede nel fatto che tali fasi connesse alla disposizione dello strato di saldatura allungano la durata del processo produttivo ed aumentano i costi di produzione.
Presentazione dell'invenzione
In questa situazione, pertanto, scopo della presente invenzione à ̈ quello di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione un procedimento per realizzare un semilavorato con due o più strati metallici, per la produzione di articoli di gioielleria il quale consenta di sottoporre gli articoli così ottenuti ad una qualunque successiva lavorazione senza incorrere in problemi di separazione tra più strati.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un procedimento per realizzare articoli di gioielleria che sia economico, versatile e di facile realizzazione.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto-riportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la Figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di una macchina destinata ad accoppiare due nastri metallici intimamente tra loro mediante una stazione di riscaldamento ad induzione;
- la Figura 2 Ã ̈ una vista laterale schematica di una macchina laminatrice di un nastro multistrato;
- la Figura 3 Ã ̈ una vista prospettica e schematica di uno spezzone di nastro multistrato;
- la Figura 4 à ̈ una vista prospettica di una macchina per formare ad U un nastro multistrato con all’interno un’anima costituita da un elemento tubolare;
- la Figura 5 Ã ̈ una vista laterale schematica di una macchina trafilatrice per lavorare un assieme tubolare;
- la figura 6 Ã ̈ una vista in sezione di un assieme tubolare prima e dopo la fase di trafilatura;
- la figura 7 mostra in forma schematica una porzione di assieme tubolare con un rivestimento aggraffato su un’anima;
- la figura 8 mostra in forma schematica una porzione di manufatto ottenuto con il procedimento secondo l’invenzione.
Descrizione dettagliata
Con riferimento alle figure allegate à ̈ stato indicato nel suo complesso con 1 un semilavorato a più strati metallici, ottenibile con il procedimento oggetto della presente invenzione per la produzione di articoli di gioielleria.
Con il manufatto realizzato mediante il procedimento in oggetto à ̈ possibile produrre qualsiasi tipo di articolo di gioielleria quali catene o corde di bracciali o colane, che richieda di partire da un manufatto filiforme.
In accordo con una forma realizzativa preferenziale della presente invenzione il procedimento prevede inizialmente una fase di sovrapposizione di un primo nastro 2 ottenuto in un primo metallo prezioso o in una lega di metallo prezioso, destinato a fungere da rivestimento esterno del semilavorato 1, su almeno un nastro 3 ottenuto in un secondo metallo, destinato a fungere da anima del semilavorato.
Preferibilmente, il primo nastro 2 à ̈ scelto in particolare tra oro, una lega d'oro, platino od una lega di platino, mentre il secondo nastro 3 à ̈ preferibilmente realizzato in un metallo scelto in particolare tra argento, una lega di argento, oro, una lega d’oro (vantaggiosamente di colore diverso da quella che forma il primo nastro) ovvero anche in un metallo non prezioso o in una lega di metalli non preziosi.
In accordo con la forma realizzativa preferenziale della presente invenzione, il primo nastro 2 di rivestimento esterno à ̈ in oro od in una lega d’oro, mente il secondo nastro 3, più interno, à ̈ in argento od in una lega d’argento.
I due nastri 2, 3 vengono accoppiati l’uno sull’altro in una guida sagomato 4 che li sovrappone lungo la direzione del loro sviluppo che si ottiene svolgendo in continuo gli stessi nastri 2 e 3 da due rispettive bobine 5 su cui sono avvolti.
La guida 4 indirizza i nastri 2, 3 sovrapposti verso almeno un elemento riscaldante di una stazione di riscaldamento ad induzione 6. Quest’ultima porta localmente la temperatura dei due nastri 2, 3 sovrapposti ad una temperatura compresa tra i 600 ed i 1000 °C e determina la fusione almeno parziale del secondo nastro 3 sul primo 2 con l’ottenimento di un unico nastro multistrato 7.
Il riscaldamento ad induzione fornisce calore in modo rapido e controllato in modo da consentire il passaggio in continuo dei nastri. Il processo di induzione sfrutta le correnti elettriche indotte nei metalli dei due nastri 2 e 3 per generare calore. La stazione di induzione comprende un generatore di corrente alternata ed almeno un elemento riscaldante costituito da una bobina induttrice (ad induttore). Il generatore fornisce la corrente alternata che attraversando la bobina genera un campo magnetico nel suo intorno.
I due nastri 2, 3 sovrapposti passando in prossimità della suddetta bobina, vengono percorsi da correnti parassite indotte dal campo magnetico, che producono un preciso, localizzato e controllabile aumento di temperatura nei due metalli di cui sono costituiti, senza alcun contatto fisico con la bobina.
Il flusso di corrente indotta all’interno dei metalli risulta molto concentrata sulla loro superficie e decresce rapidamente verso il loro interno. Di conseguenza, la superficie di contatto tra i due metalli si scalda molto più velocemente della loro parte interna con la conseguenza che anche senza fondere completamente il metallo più basso fondente (cioà ̈ l’argento nel caso dell’esempio preferenziale) da luogo ad un intimo accoppiamento con l’altro metallo (cioà ̈ l’oro nel caso dell’esempio preferenziale). Lo spessore dell’effetto pelle di riscaldamento superficiale diminuisce al decrescere della resistività.
Come à ̈ noto, l’argento e le leghe d’argento sono più basso-fondenti dell’oro e delle leghe d’oro e pertanto potrà essere vantaggiosamente impostata una temperatura nella stazione di riscaldamento ad induzione atta a portare in fusione, anche solo parzialmente, il solo nastro d’argento od in lega d’argento. L’accoppiamento ottenuto à ̈ estremamente forte ed à ̈ realizzato molto velocemente con i nastri sovrapposti che attraversano in continuo la stazione di induzione 6.
Il nastro multistrato 7 così ottenuto à ̈ quindi sottoposto ad una fase di laminazione, esemplificata in figura 2 con l’azione di due rulli controrotanti 20, per la riduzione del suo spessore con l’ottenimento di un nastro multistrato assottigliato 7’.
Ad esempio, in accordo con una forma realizzativa preferenziale della presente invenzione, potrà essere previsto di partire con un primo nastro 2 d’oro di 0,40 mm di spessore e con un secondo nastro 3 d’argento Ag 970 di 0,85 mm di spessore. Una volta accoppiati nella stazione ad induzione 6 il nastro multistrato 7 ottenuto viene portato con una o più laminazioni ad uno spessore complessivo di 0,51 mm a cui corrisponde uno spessore del primo nastro 2 d’oro di 0,23 mm ed uno spessore del secondo nastro 3 d’argento di 0,28 mm.
Più in generale, il primo nastro 2 d’oro potrà vantaggiosamente avere uno spessore di 1,2 – 3 volte lo spessore del secondo nastro 3 d’argento prima della laminazione e 0,67 – 1,7 volte lo spessore del secondo nastro 3 d’argento dopo la fase di laminazione del nastro multistrato 7.
Il nastro multistrato assottigliato 7’ così ottenuto viene a questo punto utilizzato in una fase di rivestimento per coprire un elemento tubolare 8 ottenuto in un terzo metallo così da ottenere un assieme tubolare 8’ (v. figura 6).
L’elemento tubolare 8 potrà essere prodotto ad esempio per estrusione, ed à ̈ destinato a fungere da anima per il nastro multistrato assottigliato 7’.
Con il termine di elemento tubolare 8 si dovrà intendere un corpo allungato in una direzione di sviluppo filiforme sia esso internamente cavo ovvero completamente a pieno spessore.
L’assieme tubolare 8’ à ̈ quindi sottoposo ad una fase di trafilatura atta a comprimere il nastro multistrato assottigliato 7’ sull’elemento tubolare 8. Tale fase à ̈ ottenuta costringendo l’assieme tubolare 8’ a passare attraverso i fori di una trafila 30 (esemplificata in figura 5) di diametro via via inferiori, e consente di fermare rigidamente il secondo nastro 2 sopra all’elemento tubolare 8 ed a ridurre lo spessore dell’assieme tubolare 8’ fino alle dimensioni volute (ad esempio indicativamente 0,2 - 2mm; vedere assieme tubolare assottigliato 8’’ in figura 6).
Durante questa fase sia il primo nastro 2 che il secondo 3 subiscono pertanto una ulteriore riduzione di spessore generata dalle pressioni a cui sono sottoposti.
Ovviamente, lo spessore finale del nastro multistrato assottigliato 7’ e dei singoli nastri, dipendono dalla dimensioni della sezione iniziale dell’assieme tubolare 8’, dal rapporto tra gli spessori dei due nastri 2, 3 e dalla dimensione della sezione finale dell’assieme tubolare assottigliato 8’’ che si vuole ottenere. L'elevata malleabilità dell'oro e dell'argento, nonché i buoni valori di allungamento di questi due metalli consentono di ottenere attraverso fasi di trafilatura successive strati di rivestimento, formati dai nastri 2, 3 sovrapposti, estremamente sottili.
Dopo ciascuna fase di trafilatura potrà essere prevista una fase di ricottura per appianare le tensioni interne ai materiali e portare ad un più intimo accoppiamento i metalli dei diversi nastri sovrapposti.
In accodo con la forma realizzativa preferita della presente invenzione, l’elemento tubolare 8 à ̈ ottenuto in argento od in una lega d’argento, cosicché si abbia una ottimale adesione con il secondo nastro 3 anch’esso in argento. Si à ̈ infatti rilevata una maggiore coesione tra gli strati di metalli di medesima o simile costituzione. L’elemento tubolare 8 rappresenta l’anima interna del manufatto 1 atta a conferire allo stesso la sufficiente resistenza meccanica (sia per le fasi di lavorazione che portano alla realizzazione dei gioielli finali sia per l’impiego di questi ultimi da parte degli utenti) nonché ad evitare fastidiosi tintinnii nei gioielli ottenuti a partire dai suddetti manufatti e dovuti allo spessore troppo sottile delle maglie o degli anelli con cui sono realizzati.
Preferibilmente inoltre, l’elemento tubolare 8 à ̈ ottenuto in argento od in una lega d’argento più povera in argento (ad esempio Ag 925) della lega con cui à ̈ composto il secondo nastro 3 (Ag 970). Infatti, può risultare economicamente poco vantaggioso realizzare l’anima interna del manufatto, ottenuta con l’elemento tubolare 8, in argento molto puro (Ag 970) quando à ̈ previsto che essa debba solo conferire resistenza meccanica al manufatto 1 senza mai essere portata alla vista in una delle fasi di lavorazione che portano alla produzione dei gioielli quali catene, bracciali, collane ecc.
Successivamente alla fase di trafilatura, potrà essere prevista una fase di diamantatura 50 atta ad incidere il nastro multistrato assottigliato 7’ fino ad una profondità sufficiente a portare alla vista, in almeno alcune aree, il secondo nastro 3.
Le lavorazioni di diamantatura consentono l'incisione superficiale con l'asportazione di parti del primo nastro metallico 2. In questo modo, l'articolo di gioielleria che si ottiene può essere impreziosito dai giochi cromatici derivanti dall'accostamento dei differenti colori dei diversi stati di metallo formati con i nastri sovrapposti.
Ovviamente infatti, senza per questo uscire dall’ambito di tutela della presente privativa possono essere previsti più di due nastri ottenuti in differenti materiali metallici che vengono sottoposti in sequenza alle fasi sopra descritte di sovrapposizione, di intimo accoppiamento, di laminazione, di rivestimento dell’elemento tubolare e di trafilatura nell’assieme tubolare.
La fase di rivestimento prevede una fase di formatura del nastro multistrato assottigliato 7’ in forma di canale aperto con sezione trasversale sostanzialmente ad U, una fase di inserimento dell’elemento tubolare 8 all'interno del canale aperto ad U ed una fase di chiusura del canale ad U con all'interno l’elemento tubolare 8.
La fase di chiusura del canale ad U, prevede che vengano accostati l'uno all'altro i lembi del nastro multistrato assottigliato7’ inglobandovi all'interno l’elemento tubolare 8 e quindi prevede che gli stessi lembi vengano sottoposti ad una saldatura continua nella direzione longitudinale di sviluppo dell’assieme.
Le fasi di formatura del nastro multistrato assottigliato 7’ ad U e di inserimento dell’elemento tubolare 8 al suo interno, possono essere condotte ad esempio con l’ausilio della macchina a rulli indicata con A in Figura 4, la quale à ̈ provvista di una pluralità di coppie di rulli pressori R destinate a realizzare la deformazione meccanica e il modellamento del nastro multistrato assottigliato 7’. La macchina A à ̈ provvista vantaggiosamente anche di mezzi per la saldatura in continuo dell'assieme tubolare, indicati con S in Figura 1.
Più in dettaglio, la fase di formatura a canale ad U del nastro multistrato assottigliato 7’ à ̈ realizzata dalle due coppie di rulli pressori indicate con R1, mentre la fase di chiusura dei lembi del canale ad U à ̈ effettuata dalle due coppie successive di rulli pressori indicate con R2. L’elemento tubolare 8 à ̈ inserito all'interno del canale ad U tra le coppie di rulli pressori R1 ed R2 ed attraverso un elemento di guida non illustrato in dettaglio in Figura 4. I mezzi di saldatura S consentono di saldare in continuo i lembi del nastro multistrato assottigliato subito dopo il completamento della fase di chiusura del canale ad U.
Diversamente, la fase di rivestimento potrà prevedere di formare il nastro multistrato assottigliato 7’ in forma tubolare e quindi di inserirvi coassialmente all'interno l’elemento tubolare 8.
In accordo con una differente forma realizzativa ella presente invenzione la fase di rivestimento à ̈ realizzata con aggraffaggio del nastro multistrato assottigliato 7’ all’elemento tubolare 8 vantaggiosamente ottenuto in ferro ovvero in altro materiale rimovibile chimicamente.
Durante questa fase di aggraffaggio, i lembi longitudinali 40 del nastro multistrato assottigliato 7’ si impegnano all’interno di cavità longitudinali 41 accostate dell’elemento tubolare 8 lasciando tra esse una nervatura.
Successivamente alla fase di aggraffaggio, l’assieme tubolare aggraffato 8’’’ così ottenuto, viene sottoposto ad una fase di trafilatura, in cui il rivestimento multistrato 7’ viene rigidamente assicurato all’elemento tubolare 8, e quindi viene sottoposto a previste fasi di lavorazione (ad esempio formatura di anelli, concatenamento, lucidatura ecc.) per l’ottenimento di gioielli quali catene, bracciali o collane. Una volta terminate queste fasi in cui l’elemento tubolare 8 in ferro svolge la necessaria funzione di supporto meccanico per consentire una corretta lavorabilità e deformabilità dell’assieme tubolare 8’’’, quest’ultimo à ̈ sottoposto ad una fase di rimozione, durante la quale con un bagno in acido, in particolare cloridrico,ha luogo la rimozione dell’elemento tubolare 8.
Più in dettaglio l’anima dell’elemento tubolare 8 in ferro a cui à ̈ aggraffato il nastro multistrato esterno 7 viene rimossa facendo passare l’assieme 1 in un bagno riempito con una soluzione di acido cloridrico. Durante la permanenza nel bagno, il ferro va in soluzione nell’acido passando attraverso la fenditura del filo creatasi al posto della nervatura.
La durata dei bagni nelle soluzioni acide dipende dalle dimensioni degli articoli ovvero dalla facilità dell’anima a fuoriuscire dalle fenditure dei tubi che formano il rivestimento multistrato esterno in metallo prezioso o semiprezioso del filo.
Una volta completata la fase di rimozione dell’anima, gli articoli vengono sottoposti ad una fase di ricottura per distendere il materiale e togliere tensioni interne o superficiali, e quindi a fasi di lucidatura, di per sé tradizionali, quali la burattatura in cassetti vibranti riempiti con piccole sfere di zirconio o di acciaio atte ad abradere superficialmente gli articoli togliendo le asperità e conferendo loro la lucidità richiesta.
Successivamente gli articoli vengono sottoposti ad una fase di diamantatura come già indicato in precedenza.
Il manufatto 1 ottenuto dopo la rimozione dell’anima costituita dall’elemento tubolare 8 à ̈ tuttavia sufficientemente resistente per essere indossato una volta trasformato in forma di articolo di gioielleria senza produrre fastidiosi tintinnii.
L'articolo di gioielleria prodotto con il manufatto oggetto del procedimento sopra illustrato potrà avere indifferentemente un'anima piena, realizzata con un elemento tubolare 8 pieno, oppure un’anima cava, ottenuta con l’elemento tubolare 8 cavo ovvero con la rimozione del’elemento tubolare 8 come evidenziato nell’ultimo esempio.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per realizzare un semilavorato a due o più strati metallici, per la produzione di articoli di gioielleria caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi operative: - una fase di sovrapposizione di almeno un primo nastro ottenuto in un primo metallo, in particolare prezioso o in una lega di metallo prezioso, destinato a fungere da rivestimento del semilavorato, su almeno un secondo nastro ottenuto in un secondo metallo, destinato a fungere da anima del semilavorato; - una fase di intimo accoppiamento tra detti primo e secondo metallo di detti rispettivi primo e secondo nastro sovrapposti mediante attraversamento di detti nastri sovrapposti in continuo in una stazione di riscaldamento ad induzione a temperatura compresa tra 600 – 1000 °C con fusione almeno parziale di detto secondo nastro sul primo e con ottenimento di un unico nastro multistrato; - almeno una fase di laminazione di detto nastro multistrato per la riduzione del suo spessore con l’ottenimento di un nastro multistrato assottigliato; - almeno una fase di rivestimento di un elemento tubolare ottenuto in un terzo metallo con detto nastro multistrato assottigliato con l’ottenimento di un assieme tubolare; - una fase di trafilatura di detto assieme tubolare destinata a comprimere detto nastro multistrato assottigliato su detto elemento tubolare.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui detto primo nastro à ̈ ottenuto in oro od in una lega d’oro, detto secondo nastro à ̈ ottenuto in argento od in una lega d’argento ed in cui durante detta fase di sovrapposizione detto primo nastro ha spessore 1,2 – 3 volte lo spessore di detto secondo nastro e dopo detta fase di laminazione detto primo nastro ha spessore 0,67 – 1,7 volte lo spessore di detto secondo nastro.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 2, in cui detto elemento tubolare à ̈ ottenuto in argento od in una lega d’argento, in particolare più povera in argento della lega di detto secondo nastro.
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui sono previsti più di due nastri in differenti materiali metallici che vengono sottoposti a detta fase di sovrapposizione, a detta fase di intimo accoppiamento, a detta fase di laminazione, a detta fase di rivestimento di detto elemento tubolare ed a detta fase di trafilatura in detto assieme tubolare.
  5. 5. Procedimento secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui successivamente a detta fase di trafilatura à ̈ prevista una fase di diamantatura atta ad incidere detto nastro multistrato assottigliato a profondità atta a portare alla vista almeno detto secondo nastro.
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui detta fase di rivestimento à ̈ realizzata con aggraffaggio su detto elemento tubolare ottenuto in ferro; ed in cui à ̈ prevista una fase di rimozione successiva a detta fase di trafilatura, durante la quale detto assieme tubolare à ̈ sottoposto ad un bagno in acido, in particolare cloridrico, per la rimozione di detto elemento tubolare.
  7. 7. Procedimento secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fase di rivestimento prevede una fase di formatura di detto nastro multistrato assottigliato in forma di canale aperto con sezione trasversale sostanzialmente ad U, una fase di inserimento di detto elemento tubolare all'interno di detto canale ad U ed una fase di chiusura di detto canale ad U con all'interno detto elemento tubolare.
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 7, in cui detta fase di chiusura prevede di saldare i lembi accostati del nastro multistrato assottigliato lungo la direzione longitudinale di sviluppo dell’assieme tubolare.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui detta fase di rivestimento prevede la formatura di detto nastro multistrato assottigliato in forma tubolare e quindi l'inserimento coassiale di detto elemento tubolare all'interno di detto nastro multistrato assottigliato in forma tubolare.
  10. 10. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento tubolare à ̈ cavo.
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DE832734C (de) * 1950-01-10 1952-02-28 G Rau Doublefabrik Zur Herstellung hohler Goldwaren dienendes, goldummanteltes Formstueck mit Kern aus Unedelmetall
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