ITPD20010217A1 - Metodo di identificazione di colli in spedizione e dispositivo di identificazione predisposto per operare secondo tale metodo. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

La presente invenzione riguarda un metodo di identificazione di colli in spedizione, secondo il preambolo della rivendicazione principale. Essa concerne altresì un dispositivo di identificazione predisposto per operare secondo tale metodo.

Il trovato trova particolare applicazione nella gestione del traffico aeroportuale dei bagagli passeggeri e dei pacchi postali, tuttavia esso può essere vantaggiosamente impiegato in ogni tipologia di trasporto merci.

Negli aeroporti, e più in generale nei luoghi di smistamento e/o raccolta merci, è noto identificare ciascun collo al fine di abbinarlo correttamente al luogo di partenza e di destinazione ed, eventualmente, ad un passeggero, ad un volo specifico, eccetera. Tale identificazione consente, tra l'altro, di impostare il tragitto di spedizione e di verificare la correttezza del medesimo, al fine di conseguire un tempestivo recapito dei colli spediti.

In tale ambito inoltre è viva l'esigenza, di controllare, particolarmente nei luoghi di arrivo, che i colli non abbiamo subito alcuna manomissione nel periodo di transito. Tale controllo, particolarmente significativo ai fini della sicurezza del trasporto aereo, è teso a scongiurare la possibilità di introduzione nei colli di oggetti pericolosi (ad esempio ordigni esplosivi), oltre che di sottrazione indebita di oggetti contenuti nei colli stessi.

I metodi di identificazione dei colli secondo la tecnica nota, prevedono l'applicazione su ciascun collo di un codice identificativo, al quale sono univocamente associate le informazioni necessarie alla spedizione del collo stesso.

Una soluzione nota, descritta ad esempio nel brevetto statunitense n. 6.222.452, prevede l'incorporazione in un'etichetta adesiva, comunemente impiegata in applicazioni di questo tipo, di un chip transponder suscettibile di trasmettere in radio frequenza il proprio codice di identificazione (contenuto in un'unità di memoria a sola lettura) ad unità di controllo appositamente predisposte nei percorsi di distribuzione dei colli, ad esempio lungo i nastri trasportatori.

II codice di identificazione ricevuto dalle unità di controllo è quindi inviato ad un sistema centrale di elaborazione che, correlando il codice del chip transponder con i dati del collo immagazzinati nella

gestire le operazioni di carico/scarico merci. Tale' sistema centrale provvede inoltre, comunicando in rete con analoghi sistemi di elaborazione predisposti negli altri aeroporti, di ricostruire e verificare il tragitto di spedizione del collo.

Nella soluzione proposta dalla tecnica nota citata appare quindi evidente la necessità di un sistema di elaborazione esterno nonché di una rete informatica locale ed interportuale, con ciò comportando, tuttavia, non pochi inconvenienti legati alla delicata e complessa gestione del sistema informatico complessivo.

Il problema alla base della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un metodo di identificazione di colli in spedizione funzionalmente concepito per superare i limiti sopra esposti con riferimento alla tecnica nota citata.

Nell'ambito di questo problema è scopo primario del trovato fornire un metodo che consenta una efficace gestione delle operazione di carico/scarico merci ed un contestuale controllo sulla possibile manomissione delle medesime.

Questo problema è risolto e questo scopo è raggiunto dal presente trovato mediante un metodo di identificazione realizzato in accordo con le rivendicazioni che seguono.

Le caratteristiche ed i vantaggi dell'invenzione meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata di un suo preferito esempio di realizzazione, illustrato a titolo indicativo e non limitativo con riferimento agli uniti disegni in cui:

- la figura 1 è una vista schematica in pianta di una postazione di ricevimento, registrazione e carico colli operante secondo il metodo della presente invenzione,

- la figura 2 è una vista schematica parziale di un dispositivo di identificazione operante secondo il metodo dell'invenzione,

- la figura 3 è una vista schematica in scala ingrandita di un particolare del dispositivo di figura 2.

Nelle figure, con 1 è complessivamente indicata una postazione di ricevimento, registrazione e carico colli (postazione di check-in) operante secondo il metodo della presente invenzione.

La postazione 1 considerata nel presente esempio di realizzazione è situata in un aeroporto ed è predisposta per il ricevimento bagagli dei passeggeri, restando tuttavia inteso che il metodo descritto di seguito potrà essere analogamente implementato anche in riferimento ad altre tipologie di trasporto (navale ferroviario, ecc.) e/o di merci (pacchi postali, ecc.) in modo facilmente adattabile dall'esperto di settore. La postazione 1 comprende una cella carico 2, atta a pesare ciascun bagaglio 3, e mezzi di movimentazione, comprendenti ad esempio una serie di nastri trasportatori 4 ed un carrello porta colli 6, per spostare i bagagli 3 dalla cella di carico 2 al vettore (non rappresentato) destinato al trasporto dei medesimi .

Su ciascun bagaglio 3 è applicato un dispositivo di identificazione 10 comprendente un supporto 11 nastriforme, conformato ad etichetta adesiva.

Sul supporto 11 sono riportate, in modo convenzionale ad esempio mediante stampa diretta e/o con codici a barre, informazioni 12 relative all'identità del passeggero proprietario del bagaglio, al tendigit della compagnia aerea, al tragitto da effettuare, al numero di volo, ecc..

Il dispositivo di identificazione 10 comprende inoltre un chip transponder 13, incorporato nel supporto 11 ed operativamente connesso a mezzi di ricezione e di trasmissione a loro volta includenti un'antenna spiraliforme 14. Il chip 13 è convenientemente del tipo passivo, non prevede cioè mezzi di alimentazione autonoma, ricavando la necessaria energia per il suo funzionamento per induzione sul circuito dell'antenna 14 quando sottoposto, in funzione di induttanza, ad un campo elettromagnetico esterno.

Secondo una caratteristica principale dell'invenzione, il chip 13 comprende un'unità di memoria 15 del tipo riscrivibile, mezzi di lettura e di scrittura della medesima, rispettivamente indicati con 16 e 17, e mezzi processori 18 per l'elaborazione dei dati contenuti nell'unità di memoria 15 e per la gestione integrata dei suddetti mezzi di lettura, scrittura, ricezione e trasmissione.

Il chip transponder 13 è quindi operativamente suscettibile di comunicazione in radio frequenza con unità di controllo remote 20, opportunamente disposte lungo il percorso di movimentazione dei bagagli 3, come meglio chiarito nel seguito, per trasmettere e, parimenti, per ricevere informazioni dalle medesime. Allo scopo ciascuna unità di controllo 20 è dotata di antenna (non rappresentata) ed è suscettibile di emissione in radiofrequenza quando attivata da un generatore di onde radio.

Il metodo di identificazione dei bagagli 3 prevede l'applicazione su ciascuno di essi di un rispettivo dispositivo 10, previo inserimento nell'unità di memoria 15, tramite i mezzi di scrittura 17, di dati identificativi del bagaglio.

Si noti pertanto che nel chip transponder 13 sono quindi contenuti, oltre al codice identificativo del chip stesso, anche dati quali identità passeggero, destinazione, volo, ecc. normalmente immagazzinati in via informatica solo nel sistema elaboratore centrale.

Il bagaglio 3 è quindi pesato sulla cella di carico 2 ed il suo peso è trasmesso al chip transponder 13 da un'unità di controllo 20a, affinché anche questo ulteriore parametro sia trascritto nell'unità di memoria 15.

È altresì previsto che i dati identificativi sopra menzionati possano essere trasmessi al chip 13 dall'unità di controllo 20a, contestualmente al parametro relativo al peso del bagaglio 3.

Il bagaglio 3 è quindi movimentato lungo il percorso definito dai nastri trasportatori 4 ove possono convenientemente essere allocate altre unità di controllo 20 che, attivando il chip 13 con il campo elettromagnetico da loro generato, possono ricevere dal medesimo le informazioni necessarie per la verifica di un corretto smistamento del bagaglio al relativo vettore .

Qualora sia necessario trasbordare i bagagli 3 sul vettore tramite un carrello porta colli 6, è previsto che sia predisposta sul medesimo almeno un'ulteriore unità di controllo 20. Quest'ultima è suscettibile di attivare i rispettivi chip transponder 13 dei bagagli 3 ricavando i dati identificativi necessari per verificare che tutti i bagagli siano destinati allo stesso volo e che corrispondano alla lista passeggeri relativa .

All'uopo, il carrello porta colli 6 è provvisto, su una o più delle sue pareti 7, di unità di controllo 20, analoghe a quelle presentate più sopra.

Una volta a destinazione, è previsto che il chip transponder 13 di ciascun bagaglio 3 sia attivato da e posto in comunicazione con unità di controllo analoghe a quelle predisposte sul luogo di partenza al fine di verificare la correttezza del tragitto.

Si noti che i dati necessari per questa verifica sono tutti contenuti nell'unità di memoria 15 del chip 13, evitando la necessità di ricorrere alla rete di sistemi informatici predisposti tra l'aeroporto di partenza e quello di arrivo.

Per verificare la non manomissione della merce durante tutto l'iter di trasporto, incluse le operazioni di carico/scarico, il bagaglio 3 è sottoposto ciclicamente ad operazioni di pesatura. I dati relativi al peso rilevato sono trasmessi mediante un'unità di controllo al chip 13 che provvede, tramite i mezzi di scrittura 17, ad inserirli nell'unità di memoria 15. I dati relativi al peso del bagaglio come rilevato nella pesatura precedente sono quindi confrontati dai mezzi processori 18. Qualora sia riscontrata una differenza tra i due valori superiore ad una soglia prestabilita (ad esempio 100 grammi, tolleranza imposta per tenere conto di eventuali variazioni di umidità), i mezzi processori 18 generano un segnale di allarme che, una volta trasmesso all'unità di controllo, attiva le procedure del caso. Si noti che, anche in questo caso, le informazioni necessarie alla verifica anti-manomissione sono tutte contenute nel chip transponder 13.

La presente invenzione risolve quindi il problema proposto, offrendo nel contempo numerosi altri vantaggi, tra cui una gestione più sicura e semplificata dei colli in spedizione.

Claims (12)

1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo di identificazione di colli in spedizione, comprendente le fasi di: - predisporre in un supporto un chip transponder dotato di un'unità di memoria contenente dati di identificazione di detto chip, mezzi di lettura di detta unità di memoria e mezzi di ricezione e di trasmissione dati in radio frequenza, - applicare detto supporto ad uno di detti colli per abbinare a detto collo detti dati di identificazione , - predisporre una o più unità di controllo remote, suscettibili di comunicazione in radio frequenza con detto chip transponder per ricevere detti dati di identificazione ed individuare detto collo, caratterizzato dal fatto di comprendere ulteriormente le fasi di: - predisporre in detto supporto mezzi di scrittura di detta unità di memoria, - rilevare parametri predefiniti di detto collo, trasmetterli a detto chip transponder tramite dette unità di controllo remote ed inserirli in detta unità di memoria tramite detti mezzi, di scrittura.
2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detti parametri inseriti in detta unità di memoria sono confrontati con corrispondenti parametri contenuti nella medesima.
3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui detti parametri inseriti in detta unità di memoria sono confrontati da detto chip.
4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui detti parametri inseriti in detta unità di memoria sono confrontati da una stazione remota, indipendente da detto chip.
5. 5. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui, a seguito di una incongruenza tra detti parametri riscontrata da detto confronto, è generato un segnale di allarme.
6. 6. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti parametri comprendono informazioni relative al tragitto di detto collo.
7. 7. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti parametri comprendono informazioni relative al peso di detto collo.
8. 8. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette unità di controllo remote sono predisposte su carrelli porta colli.
9. 9. Dispositivo di identificazione di colli in spedizione, comprendente un supporto suscettibile di essere associato a detti colli, includente un chip transponder, un'unità di memoria di detto chip, mezzi di lettura per il reperimento di dati contenuti in detta unità di memoria e mezzi di ricezione e di trasmissione di un segnale in radio frequenza per la comunicazione a distanza di detti dati con unità di controllo remote, caratterizzato dal fatto che detta unità di memoria è del tipo riscrivibile e di comprendere mezzi di scrittura per l'inserimento in detta unità di memoria di dati trasmessi da dette unità di controllo remote.
10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui detto chip comprende mezzi processori per la gestione dei dati contenuti in detta unità di memoria.
11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui sono previsti mezzi di allarme asserviti a detti mezzi processori per segnalare a dette unità di controllo remote una situazione di incongruenza rilevata da detti mezzi processori in detti dati.
12. 12. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 9 a 11, in cui detto supporto è un'etichetta.