ITMO990075A1 - Metodo e impianto per realizzare nastro adesivo. - Google Patents

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Description

D E S C R I Z I ON E
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: METODO E IMPIANTO PER REALIZZARE NASTRO ADESIVO.
Formano oggetto del presente trovato un metodo per realizzare nastro adesivo e un impianto per attuare il metodo.
In modo specifico, ma non esclusivo, il prodotto ottenibile con il trovato in oggetto può essere utilmente impiegato come nastro di mascheratila, per realizzare cioè maschere di verniciatura atte a proteggere parti che non devono essere ricoperte di vernice, ad esempio nella verniciatura a spruzzo di carrozzerie di autoveicoli.
A questo scopo è già noto l’impiego di nastro adesivo, comunemente detto carta crespata, realizzato in genere in carta impregnata di sostanze gommose. Questo tipo di nastro è lacerabile trasversalmente con estrema facilità, assicura un distacco agevole dalla superficie alla quale esso viene attaccato e inoltre non lascia tracce di adesivo dopo l’asportazione.
La carta crespata di comune impiego ha tuttavia Io svantaggio di un costo di fabbricazione relativamente elevato.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un metodo relativamente semplice ed economico per la fabbricazione di un nastro adesivo vantaggiosamente utilizzabile, in particolare, come nastro di mascheratura.
Un vantaggio del trovato in oggetto è quello di consentire l’impiego di materia prima relativamente poco costosa, pur ottenendo un prodotto finale di buona qualità.
Un altro vantaggio è quello di rendere disponibile un metodo altamente produttivo mediante il quale è possibile produrre considerevoli quantità di nastro in tempi relativamente ridotti. Un ulteriore vantaggio è quello di consentire la realizzazione di un nastro adesivo con qualità e caratteristiche (quali ad esempio fotoluminescenza, trasparenza, metallizzazione, fluorescenza, satinatura, eccetera) non ottenibili con i metodi noti.
Un altro scopo è quello di fornire un impianto, costruttivamente semplice ed economico, mediante il quale è possibile attuare il metodo in oggetto.
Questi scopi e vantaggi ed altri ancora vengono tutti raggiunti dal trovato in oggetto così come esso risulta caratterizzato dalle rivendicazioni sotto riportate.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato meglio appariranno dalla descrizione dettagliata che segue di una forma di realizzazione del trovato in oggetto, illustrata a titolo esemplificativo ma non limitativo nella allegata figura.
La figura 1 mostra uno schema di un impianto realizzato in accordo con il trovato in oggetto.
Facendo riferimento alla sopra menzionata figura, con 1 si è complessivamente indicato un impianto per realizzare in modo continuo del nastro adesivo di lunghezza indefinita. L’impianto 1 comprende i seguenti dispositivi disposti in linea: un estrusore 2 per materia plastica, un goffratore 3 per materia plastica, un attivatore superficiale 4 per materia plastica, un distributore 5 di adesivo.
L’estrusore 2, di tipo noto, è predisposto per formare un nastro T continuo di materia plastica di lunghezza indefinita destinato a costituire lo strato flessibile di supporto del nastro adesivo. L’estrusore 2 comprende una filiera di estrusione 2a, che riproduce la sezione trasversale retta del nastro T, dalla quale il materiale allo stato plastico fuoriesce con continuità. H materiale plastico che viene estruso è termoplastico e può essere, ad esempio, polipropilene, polietilene (PE), polietilentereftalato (PET). Il nastro T di materia plastica che esce dall’estrusore 2 è privo di orientamento (questo stato è comunemente detto, con termine inglese, “cast”).
Il goffratore 3 comprende due cilindri goffratori 3a e 3b, predisposti a valle dell’estrusore 2, cooperanti fra loro, attraverso i quali viene fatto passare il nastro T ancora allo stato plastico appena uscito dall’estrusore 2. Un primo cilindro 3 a ha il compito di realizzare una leggera increspatura su almeno un primo lato del nastro T in uscita dall’estrusore. La forma, le dimensioni e la distribuzione delle increspature può essere varia, ad esempio in forma di una fita serie di irregolarità e/o scabrosità e/o asperità e/o pieghe e/o ondulazioni eccetera: è comunque essenziale che almeno un lato del nastro T non sia perfetamente liscio, ma in qualche modo corrugato e/o increspato e/o ruvido. La formazione di irregolarità superficiali su almeno un Iato del nastro T conferisce al nastro stesso le proprietà, fra le quali in particolare la facilità di lacerazione trasversale, che lo rendono vantaggiosamente utilizzabile come strato di supporto per un nastro adesivo di mascheratura.
Un secondo cilindro 3b serve sia come cilindro di contrasto del primo cilindro 3a, sia per realizzare impronte permanenti sul secondo lato del nastro T, opposto al primo, destinate in particolare a riprodurre in rilievo scrite e/o immagini, a scopo pubblicitario e/o ornamentale, o anche per creare sulla superficie esterna del nastro adesivo un effetto di satinatura. Il secondo cilindro 3b può anche non essere necessariamente goffrato, ma più o meno liscio, per assolvere soltanto al compito di cilindro di contrasto.
II dispositivo di ativazione superficiale 4, predisposto per ricevere il nastro a valle del goffratore 3, è in grado di eseguire un trattamento superficiale sul lato increspato e/o corrugato del nastro all’uscita del goffratore allo scopo di garantire un sufficiente attacco dello strato di adesivo applicato successivamente.
Il pre-tratamento superficiale e lo strato di adesivo possono essere applicati, anziché sul primo lato increspato venuto a contatto con il cilindro goffratore 3a, sul secondo lato, opposto al primo, del nastro T venuto a contatto con il cilindro 3a, che come detto può essere a sua volta un cilindro recante incisioni oppure semplicemente un cilindro di contrasto; in questo secondo caso il secondo lato del nastro può essere liscio o comunque meno corrugato del primo lato.
È possibile applicare un pre-trattamento di attivazione superficiale con scariche elettriche o con attacco chimico o con altri sistemi noti. Il pre-trattamento può essere, preferibilmente, un trattamento cosiddetto “corona” in grado di aumentare la tensione superficiale della superficie del nastro T, preferibilmente quella increspata, destinata a ricevere lo strato di adesivo.
Il distributore di adesivo 5 è predisposto per ricevere il nastro T pre-trattato a valle dell’attivatore superficiale 4 e per applicare uno strato di adesivo sulla superficie attivata del nastro. Il distributore di adesivo può essere un dispositivo spalmatore di tipo noto. È preferibile l’applicazione di adesivi termoplastici, detti anche adesivi a fusione e spesso indicati col termine inglese “hot melt”. È comunque possibile l’impiego di un adesivo idrosolubile, o di un adesivo con un solvente diverso dall’acqua, o altro tipo ancora di adesivo noto. L’adesivo utilizzato è preferibilmente un adesivo a pressione (autoadesivo).
Dopo l’ applicazione dello strato di adesivo, se necessario (ad esempio se l’adesivo è del tipo con solvente) il nastro T può passare in un canale di essiccazione (noto e non illustrato) per l’eliminazione di acqua o eventuali altri solventi, dopodiché il nastro viene avvolto in un rotolo 6.
Il nastro T di materia plastica, privo di orientamento (di tipo “cast”) non necessita di alcun particolare trattamento per renderlo orientato assialmente, né in un senso, longitudinale o trasversale, né triassialmente, ma può essere vantaggiosamente utilizzato come nastro di mascheratura in uno stato privo di orientamento.
Il secondo lato del nastro, sul quale non è stato depositato l’adesivo, ha proprietà di antiaderenza, per la natura della materia plastica con la quale è realizzato lo strato di supporto del nastro adesivo; pertanto non occorre eseguire particolari trattamenti per rendere antiadesivo il lato non recante lo strato di adesivo, a differenza di quanto avviene ad esempio nella produzione della carta crespata per mascheratura.
Nel funzionamento dell’ impianto sopra descritto viene attuato un metodo che comprende le seguenti fasi eseguite in sequenza, in modo continuo, lungo una linea di lavorazione: formare un nastro continuo T da una massa di materia plastica riscaldata allo stato plastico; goffrare almeno un primo lato del nastro T per realizzare una superficie leggermente increspata; eseguire un trattamento superficiale sul nastro T per favorire la successiva presa di un adesivo; applicare uno strato di adesivo su detta superficie trattata del nastro. Il metodo attuato dall’impianto di figura 1 è eseguito completamente in modo continuo lungo un’unica linea di lavorazione. È possibile comunque prevedere un metodo non continuo, secondo il quale il nastro può essere avvolto in bobina, ad esempio all’uscita del goffratore (o dell’attivatore superficiale), e successivamente alimentato per svolgimento dalla bobina all’attivatore superficiale (o al distributore di adesivo).
La formazione del nastro T continuo è preferibilmente realizzata mediante estrusione a caldo di materia termoplastica. È preferibile che la goffratura sul nastro venga effettuata immediatamente dopo l’uscita del nastro da una filiera di estrusione 2a che riproduce la sezione del nastro. La goffratura del nastro è realizzata mediante un passaggio del nastro, ancora allo stato plastico, fra due cilindri 3a e 3b almeno uno dei quali è un cilindro goffratore 3 a. Il trattamento superficiale comprende un trattamento di tipo “corona”. L’adesivo applicato è preferibilmente del tipo termoplastico (“hot melt”). Secondo il preferito esempio di realizzazione dell’impianto 1 sopra descritto, si prevede di ottenere, mediante un cilindro 3b, delle impronte permanenti in rilievo su un secondo lato del nastro, opposto al primo, preferibilmente in concomitanza con la goffratura del primo lato.
Il nastro adesivo realizzato con limpianto e con il metodo sopra descritti comprende uno strato di supporto realizzato in materia plastica. Un lato dello strato di supporto reca delle impronte in rilievo permanenti sotto forma di increspature e/o corrugamenti. Su un lato dello strato di supporto, preferibilmente sul lato increspato, è distribuito uno strato di adesivo termoplastico.
A seconda del materiale plastico con il quale viene caricato l’estrusore 2, lo strato di supporto del nastro adesivo può presentare p articolari caratteristiche fisiche, fisico-chimiche e ottiche: ad esempio può essere trasparente, trasparente colorato, sensibile all’ultravioletto, fotoluminescente, fluorescente, metallizzato, eccetera.
Il nastro adesivo è vantaggiosamente utilizzabile come nastro di mascheratila. Esso ha la prerogativa di assicurare un’agevole lacerazione trasversale e un’agevole asportazione dalla superficie alla quale esso viene attaccato senza lasciare tracce di adesivo dopo l’asportazione. Rispetto alla carta crespata comunemente usata per la mascheratura, il nastro adesivo in oggetto è notevolmente più economico. In particolare, il metodo di fabbricazione in oggetto consente di ridurre il costo della materia prima e i tempi di fabbricazione del nastro.
Il nastro adesivo è realizzato in linea continua a partire dal materiale di base (in genere sotto forma granulare) con il quale viene caricato l’estrusore 2, riducendo così notevolmente i costi di stoccaggio e trasporto rispetto ai sistemi noti di produzione della carta crespata.
Al trovato potranno essere applicate numerose modifiche di natura pratico applicativa dei dettagli costruttivi senza che per questo si esca dall’ambito di tutela dell’idea inventiva sotto rivendicata.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per realizzare nastro adesivo caratterizzato dal fatto che comprende le seguenti fasi eseguite in sequenza: formare un nastro (T) continuo da una massa di materia plastica riscaldata allo stato plastico; produrre impronte in rilievo su almeno un primo lato del nastro (T) per realizzare una superficie leggermente increspata; eseguire un trattamento superficiale su almeno uno dei due lati del nastro per favorire la successiva presa di un adesivo; applicare uno strato di adesivo su detta superficie trattata del nastro.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che viene eseguito in modo continuo lungo una linea di lavorazione.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che la formazione del nastro continuo è realizzata mediante estrusione a caldo di materia plastica.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che le impronte in rilievo sul nastro vengono prodotte immediatamente dopo l’uscita del nastro da un estrusore (2) con il nastro ancora allo stato plastico.
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la produzione delle impronte in rilievo è realizzata mediante goffratura del nastro (T).
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’adesivo applicato è di tipo termoplastico.
  7. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il trattamento superficiale, che comprende preferibilmente un trattamento di tipo “corona” per aumentare la tensione superficiale, viene effettuato sulla superficie increspata del nastro.
  8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prevede di ottenere impronte permanenti in rilievo su un secondo lato del nastro, opposto al primo, preferibilmente in concomitanza con la produzione di impronte in rilievo sul primo lato.
  9. 9. Impianto per realizzare nastro adesivo caratterizzato dal fatto che comprende, disposti in linea: un estrusore (2), predisposto per formare un nastro (T) continuo di materia plastica, un goffratore (3), predisposto a valle dell’estrusore (2) per realizzare una superficie increspata su almeno un primo lato del nastro (T) continuo; un attivatore superficiale (4), predisposto a valle del goffratore (3) per eseguire un trattamento superficiale atto a favorire la successiva presa di un adesivo su un lato del nastro (T) continuo; un distributore di adesivo (5), predisposto a valle dell’attivatore superficiale (4) per applicare uno strato di adesivo sul lato trattato del nastro continuo.
  10. 10. Nastro adesivo, comprendente uno strato di supporto realizzato in materia plastica, caratterizzato dal fatto che almeno un lato dello strato di supporto nastro presenta una superficie increspata con impronte in rilievo permanenti.
  11. 11. Nastro adesivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che almeno un lato dello strato di supporto, preferibilmente il lato con la superfìcie increspata, reca uno strato di adesivo di tipo termoplastico.
  12. 12. Metodo secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure dei disegni allegati e per gli scopi sopra citati.
  13. 13. Impianto secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure dei disegni allegati e per gli scopi sopra citati.
  14. 14. Nastro adesivo secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure dei disegni allegati e per gli scopi sopra citati.
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