ITMO20120297A1 - Porta antincendio - Google Patents

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    • E06B3/70Door leaves
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Description

Porta antincendio
La presente invenzione concerne una porta antincendio o tagliafuoco.
Come utilizzato da qui in poi, il termine “porta†include porte, portoni, sportelli e, in generale, tutti gli elementi atti ad aprire e chiudere aperture di transito attraverso opere murarie. La suddetta “porta†può essere di tipo incernierato, scorrevole, a libro, sezionale, nonché per uso in interni o esterni.
Nell’edilizia industriale e civile, nel campo delle costruzioni navali e, in generale, in tutti i casi in cui à ̈ opportuno o necessario separare reciprocamente ambienti distinti, sono note ed ampiamente utilizzate le porte antincendio, o porte tagliafuoco, realizzate in metallo e/o legno in base alla destinazione d’uso.
Le porte antincendio sono di importanza fondamentale, poiché sono in grado di impedire alle fiamme e al fumo di propagarsi tra ambienti adiacenti, così da evitare eventuali vittime, o almeno limitarne il numero. In particolare, la funzione della porta antincendio à ̈ di garantire un tempo di resistenza al fuoco che sia sufficiente a consentire l’intervento dei vigili del fuoco. In Italia, il grado di resistenza al fuoco delle porte antincendio à ̈ valutato tramite la c.d. classificazione REI, in cui:
R = resistenza, ossia attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l'azione del fuoco;
E = ermeticità, ossia attitudine a non lasciar passare, né produrre, se sottoposto all'azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto;
I = isolamento termico, ossia attitudine a ridurre la trasmissione del calore.
La suddetta classificazione di resistenza al fuoco comprende le classi 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240, 360, che esprimono il tempo - in minuti - durante il quale la porta antincendio deve garantire la resistenza al fuoco.
Più esattamente, durante un incendio il lato della porta antincendio esposto al fuoco deve tollerare temperature fino a 1000°C, mentre, nel lato opposto (non esposto al fuoco) della porta antincendio la temperatura deve rimanere al di sotto di una temperatura media di 140°C, con una temperatura massima di circa 180 C° che deve tuttavia essere limitata ad un solo punto della porta. Ciò deve essere garantito per la durata – come definita dalla classificazione REI - garantita dal costruttore della porta antincendio.
Per conferire la suddetta resistenza al fuoco alle porte antincendio, all’interno di queste ultime vengono inseriti materiali termicamente isolanti (ad esempio lana di roccia), in grado di resistere a temperature estremamente elevate per un tempo prefissato. Con i suddetti materiali vengono fabbricati pannelli che, a loro volta, sono inseriti nello spessore dei battenti (o di equivalenti parti apribili) compresi nelle porte antincendio.
Un inconveniente delle porte antincendio note à ̈ che queste ultime sono elementi di protezione contro il fuoco meramente “passivi†, in quanto atti a tollerare il calore del fuoco unicamente sulla base della propria capacità di isolamento termico. Conseguentemente, esiste un certo rischio che, in uso, una porta antincendio di tipo noto non riesca a garantire una temperatura media di 140°C nel lato della porta non esposto al fuoco, con una temperatura massima di circa 180 C° in un solo punto della porta, per tutta la durata (come definita dalla classificazione REI) garantita dal costruttore della porta antincendio.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ migliorare le porte antincendio note. Un altro scopo à ̈ rendere disponibile una porta antincendio la cui resistenza al fuoco non sia una resistenza unicamente passiva. Secondo l’invenzione, à ̈ prevista una porta antincendio, come definita nella rivendicazione 1.
Il Richiedente ha scoperto, e sperimentalmente verificato, che à ̈ possibile realizzare una porta antincendio che, quando posta a contatto con il fuoco, à ̈ in grado di “reagire†a quest’ultimo. Infatti (come sarà spiegato con maggior dettaglio nel seguito) all’aumentare della temperatura durante l’incendio la porta antincendio secondo l’invenzione à ̈ in grado di liberare acqua – in forma di vapore - in modo graduale e controllato, il che rende possibile mantenere una temperatura costante - inferiore o uguale a 100°C - in tutta la superficie della porta non esposta al fuoco e per tutta la durata (secondo la classificazione REI) garantita dal costruttore.
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione, in cui:
Figura 1 à ̈ una sezione longitudinale schematica, interrotta ed incompleta, di una porta antincendio secondo l’invenzione; Figura 2 à ̈ una vista frontale schematica, mostrante due porte anti-incendio, delle quali una à ̈ una porta antincendio di tipo noto e l’altra à ̈ una porta antincendio secondo l’invenzione; Figure 3-12 sono grafici illustranti gli esiti di una prova sperimentale, effettuata dal Richiedente al fine di confrontare la resistenza al fuoco delle due porte antincendio di Figura 2. La Figura 1 mostra una sezione longitudinale schematica di una porta antincendio 1 secondo l’invenzione, ad esempio una porta a battente incernierato, utilizzabile in un edificio ad uso civile o industriale. La porta antincendio 1 comprende una porzione mobile, o battente, o “scocca†2 (generalmente di forma rettangolare), che à ̈ incernierata - tramite cerniere 3 (di cui solo una à ̈ mostrata nella Figura 1) - su un corrispondente telaio fisso 4, a sua volta montato in una porzione di parete (non raffigurata) in cui à ̈ ricavato il vano della porta. Il battente 2 comprende due opposte facce, 2a e 2b, una delle quali – alternativamente la faccia 2a oppure la faccia 2b – può essere esposta al fuoco, in caso di incendio.
E’ chiaro che, qualora l’incendio si verifichi nell’ambiente (interno o esterno all’edificio in cui à ̈ compresa la porta antincendio 1) verso cui à ̈ rivolta la faccia 2a, quest’ultima risulterà la faccia esposta al fuoco, mentre l’opposta faccia 2b sarà la faccia non esposta al fuoco. Viceversa, qualora l’incendio si verifichi nell’ambiente (interno o esterno all’edificio in cui à ̈ compresa la porta antincendio 1) verso cui à ̈ rivolta la faccia 2b, quest’ultima risulterà la faccia esposta al fuoco, mentre l’opposta faccia 2a sarà la faccia non esposta al fuoco. Ne deriva, pertanto, che ciascuna faccia - 2a oppure 2b - può alternativamente essere la faccia “esposta†o “non esposta†al fuoco.
Nel battente 2 à ̈ ricavata una cavità 5, in cui à ̈ collocata una porzione interna 6, avente forma e dimensioni tali da potere essere contenuta nella cavità 5, senza tuttavia occupare quest’ultima completamente. Poiché la porzione interna 6 non occupa completamente la cavità 5, fra la superficie esterna della porzione interna 6 e le pareti interne della cavità 5 à ̈ definita un’intercapedine 7. La porzione interna 6 - che può essere sagomata, ad esempio, a forma di pannello - à ̈ realizzata in un idoneo materiale, che à ̈ termicamente isolante ed ha una struttura interna comprendente micro-celle (o pori), all’interno delle quali à ̈ racchiusa una certa quantità di acqua chimicamente libera. Pertanto, in caso di incendio, all’aumentare della temperatura la suddetta acqua libera si trasforma in vapore, che si accumula progressivamente nelle micro-celle. Il conseguente incremento di pressione all’interno delle micro-celle à ̈ tale da rompere gradualmente le sottili pareti di queste ultime, così da liberare l’acqua libera – in forma di vapore - all’esterno delle micro-celle in modo graduale. Oltre all’acqua libera, contenuta nelle micro-celle e rilasciata all’esterno per effetto dell’incremento di temperatura, il materiale costituente la porzione interna 6 comprende una quota d’acqua legata chimicamente. Quest’ultima viene rilasciata – in forma di vapore - dal materiale isolante successivamente alla fase di rilascio dell’acqua libera, ossia quando viene raggiunta una temperatura di circa 450°C, contribuendo così al raffreddamento della faccia (2a o 2b) non esposta al fuoco, nonché al mantenimento in quest’ultima di una temperatura inferiore o uguale a 100°C per tutta la durata prevista (secondo la classificazione REI) per la porta antincendio 1. Infatti, grazie alla trasformazione dell’acqua (libera e legata) in vapore acqueo, viene sottratta energia alla porta antincendio 1, con conseguente effetto di raffreddamento della faccia (2a o 2b) del battente 2 che non à ̈ esposta al fuoco durante l’incendio.
E’ inoltre possibile, ma non indispensabile, realizzare nella porzione interna 6 una pluralità di canali (non raffigurati), atti a convogliare il vapore acqueo verso zone specifiche della porta antincendio 1. Il vapore acqueo viene convogliato, attraverso i suddetti canali e all’interno dell’intercapedine 7, tramite moti convettivi (mostrati schematicamente in Figura 1 tramite le frecce C). Ad esempio, i canali possono sfociare, tramite piccole aperture (non raffigurate) ricavate sulla superficie esterna della porzione interna 6, in prossimità degli angoli superiori del battente 2 e/o in prossimità delle cerniere 3 e/o in prossimità della serratura della porta antincendio 1. In questo modo, à ̈ possibile ottenere un controllo continuo della temperatura (che viene mantenuta costante) in zone specifiche e particolarmente sollecitate della porta antincendio 1, utilizzando in maniera efficiente il potenziale dell’acqua presente nella porzione interna 6.
Il materiale isolante della porzione interna 6 può inoltre essere addizionato con prodotti chimici in grado di contribuire al rilascio di sostanze specifiche per combustioni di tipo differente, quali ad esempio: alluminati, tensioattivi in grado di produrre schiume, carbonato di calcio (CaCO3) in grado di rilasciare anidride carbonica (CO2) con l’aumentare della temperatura.
Per realizzare il materiale termicamente isolante, costituente la porzione interna 6 della porta antincendio 1, à ̈ possibile utilizzare perle o granuli di silice (espansa o non espansa), una cui modalità di preparazione à ̈ descritta di seguito nell’Esempio 1.
Nei successivi Esempi 2, 3 e 4 sono descritte - a titolo esemplificativo, ma non limitativo - tre possibili procedure di fabbricazione di una porta antincendio secondo l’invenzione. Nell’Esempio 5 sono riportati gli esiti di una prova sperimentale effettuata dal Richiedente, grazie alla quale la resistenza al fuoco di una porta antincendio di tipo noto à ̈ stata confrontata con la resistenza al fuoco di una porta antincendio secondo l’invenzione.
Esempio 1
Perle di silice (espansa o non espansa), utilizzabili per realizzare la porzione interna 6 della porta antincendio 1, vengono preparate partendo da una composizione liquida avente una formula media percentuale espressa nella seguente Tabella 1:
Tabella 1
Componente Range % in peso Soluzione acquosa di silicato 89.9 – 99.7
alcalino
Idrossido metallico 0.1 - 10
Agente impermeabilizzante 0.1 - 5
La soluzione acquosa di silicato alcalino comprende una percentuale in peso di silicato compresa fra il 25% ed il 40% e il silicato alcalino può comprendere polisilicato di sodio (Na2O·nSiO2) e/o polisilicato di potassio (K2O·nSiO2). Il silicato à ̈ di tipo alcalino in quanto presenta un rapporto SiO2/Na2O (oppure SiO2/K2O) compreso fra 1.6 e 2.5.
L’idrossido metallico - che à ̈ utilizzato in quanto à ̈ in grado
di legare gli ioni Na o K , così da produrre silicati di calcio insolubili - può comprendere idrossido di calcio, idrossido di litio, idrossido di magnesio, idrossido di alluminio, oppure una miscela di questi idrossidi.
L’agente impermeabilizzante – che à ̈ utilizzato per rendere impermeabile all’acqua, e quindi resistente all’umidità, il prodotto finito (ossia le perle o granuli) – può comprendere silicone liquido (ad esempio, un silossano) e, opzionalmente, stearato di calcio ([CH3(CH2)16COOH]2Ca).
Un serbatoio, collegato ad un dispositivo miscelatore di tipo noto (non raffigurato), viene caricato con la soluzione acquosa di silicato, l’idrossido metallico e l’agente impermeabilizzante, secondo le percentuali in peso descritte nella precedente Tabella 1. Azionando il dispositivo miscelatore, i vari componenti vengono reciprocamente miscelati così da produrre un impasto (liquido). Quest’ultimo viene immesso in un apparato essiccatore/centrifugatore di tipo noto (non raffigurato), in cui l’impasto viene contemporaneamente trattato termicamente e suddiviso finemente.
Durante il trattamento termico, che à ̈ effettuato a temperature comprese fra 80°C e 500°C e per un tempo variabile (1-10 minuti), nell’impasto l’acqua viene progressivamente riscaldata fino a formare vapore acqueo. In questo modo viene attuata una fase di condensazione, che consente di condensare l’impasto.
Proseguendo il trattamento termico, la parte di acqua rimasta nell’impasto condensato ne provoca un’espansione in volume: viene così attuata una fase di espansione.
Ciò à ̈ reso possibile anche dalla densità dell’impasto condensato, densità che aumenta fino al punto di impedire al vapore acqueo di fuoriuscire dall’impasto condensato. In quest’ultimo si forma quindi una pluralità di piccole cavità (micro-celle o pori), che conferiscono all’impasto condensato una struttura interna a micro-celle.
Poiché il trattamento termico à ̈ condotto a temperature, e per un tempo, tali da non disidratare completamente l’impasto, all’interno delle micro-celle rimane una certa quantità di acqua.
La quantità di acqua può essere dosata in maniera precisa, in relazione al grado di resistenza al fuoco della porta antincendio da costruire (ad esempio, nel caso di una porta antincendio della classe REI 120 occorrerà una maggiore quantità d’acqua nelle micro-celle), così da ottenere un prodotto specifico in base alla destinazione d’uso.
Poichà ̈ l’impasto viene anche centrifugato durante il summenzionato trattamento termico, si ottiene come prodotto finito un materiale finemente suddiviso (granulometria compresa fra 800 Î1⁄4m e 1 mm), in forma di perle o granuli di silice espansa. Se la centrifugazione viene effettuata durante la fase di condensazione, e prima della fase di espansione, si ottengono perle o granuli di silice non espansa.
Esempio 2
Una porta antincendio 1, appartenente ad una prefissata classe REI (ad esempio, REI 120) viene fabbricata utilizzando un materiale metallico (lamiera), che viene opportunamente lavorato e sagomato tramite procedure e apparati di tipo noto (e pertanto non descritti in dettaglio nel seguito). La porta antincendio 1 comprende il battente 1, provvisto della cavità 5 disposta per contenere la porzione interna 6.
La porzione interna 6 à ̈ realizzata utilizzando un conglomerato, che à ̈ ottenuto miscelando le perle di silice espansa dell’Esempio 1 ed un idoneo legante, ossia un agente conglomerante.
Le perle di silice espansa hanno peso e resistenza meccanica variabili, in base al grado di resistenza al fuoco (classe REI) che si desidera ottenere, e una densità compresa tra 25 Kg/m3 e 300 Kg/ m3.
L’agente conglomerante può essere, ad esempio, un silicato di sodio o potassio o litio (preferibilmente un silicato di sodio), che viene addizionato con una carica minerale (ad esempio: allumina, ossido di magnesio, cementi, calce idrata, ossido di calcio, grafite) al fine di innalzare il punto di fusione del conglomerato (e quindi della porzione interna 6).
L’agente conglomerante ha una densità variabile, ma preferibilmente sufficiente da consentire di conglomerare reciprocamente le perle di silice espansa e produrre così il conglomerato. In quest’ultimo, il rapporto in peso tra le perle di silice espansa e l’agente conglomerante à ̈ compreso fra 20 : 1 (dove 20 à ̈ il conglomerante e 1 le perle di silice espansa) e 0,5 : 1 (dove 0,5 à ̈ il conglomerante e 1 sono le perle di silice espansa).
Una volta prodotto, il conglomerato viene versato e lasciato solidificare all’interno di uno stampo, avente la forma e le dimensioni della porzione interna 6 da realizzare. Una volta completata la solidificazione della porzione interna 6, quest’ultima viene inserita nella cavità 5 del battente 2.
Esempio 3
Una porta antincendio 1, appartenente ad una prefissata classe REI (ad esempio, REI 120) viene fabbricata utilizzando un materiale metallico (lamiera), che viene opportunamente lavorato e sagomato tramite procedure e apparati di tipo noto (e pertanto non descritti in dettaglio nel seguito). La porta antincendio 1 comprende il battente 1, provvisto della cavità 5 disposta per contenere la porzione interna 6.
La porzione interna 6 à ̈ realizzata impregnando, tramite soffiaggio a pressione, un pannello di lana di roccia con le perle di silice espansa dell’Esempio 1, aventi una granulometria (800 Î1⁄4m - 1 mm) tale da consentire un loro uniforme inserimento nella matrice fibrosa del pannello di lana di roccia.
Il pannello di lana di roccia viene impregnato con una percentuale in peso di perle di silice espansa che varia in base al peso del pannello ed à ̈ compresa tra l’1% in peso e il 100% in peso.
Esempio 4
Una porta antincendio 1, appartenente ad una prefissata classe REI (ad esempio, REI 120) viene fabbricata utilizzando un materiale metallico (lamiera), che viene opportunamente lavorato e sagomato tramite procedure e apparati di tipo noto (e pertanto non descritti in dettaglio nel seguito). La porta antincendio 1 comprende il battente 1, provvisto della cavità 5 disposta per contenere la porzione interna 6.
La porzione interna 6 à ̈ realizzata impregnando, tramite soffiaggio a pressione, un pannello di lana di roccia con le perle di silice non espansa (ossia, prodotte nella fase di condensazione) dell’Esempio 1, aventi una granulometria (800 Î1⁄4m - 1 mm) tale da consentire un loro uniforme inserimento nella matrice fibrosa del pannello di lana di roccia.
Il pannello di lana di roccia viene impregnato con una percentuale in peso di perle di silice non espansa che varia in base al peso del pannello ed à ̈ compresa tra l’1% in peso e il 100% in peso. Esempio 5 - Prova sperimentale - Confronto fra una porta antincendio secondo l’invenzione ed una porta antincendio di tipo noto
La Figura 2 mostra due porte antincendio di classe REI 120, delle quali la prima – indicata con la lettera A – à ̈ una porta antincendio di tipo noto e la seconda – indicata con la lettera B – à ̈ una porta antincendio secondo l’invenzione. In particolare, la porta A à ̈ provvista internamente di un pannello di lana di roccia (densità = 150 Kg/m3) e la porta B à ̈ una porta antincendio realizzata secondo l’Esempio 2, ossia provvista di una porzione interna 6 che à ̈ realizzata in conglomerato di perle di silice espansa.
Le due porte A e B sono state sottoposte ad una prova sperimentale, condotta secondo una procedura standard di seguito descritta. Le due porte (complete di telaio) vengono montate in un medesimo muro, che a sua volta à ̈ compreso in un forno a gas (temperatura masssima raggiungibile nel forno: 1100°C).
In ciascuna porta, un lato del battente o “scocca†(parte mobile della porta) à ̈ rivolto verso l’interno del forno, essendo così esposto al fuoco (del forno), mentre il lato opposto à ̈ rivolto all'esterno del forno, a temperatura ambiente.
In ciascuna porta, sul lato del battente o “scocca†non esposto al fuoco vengono posizionate dei sensori di temperatura (termocoppie), secondo uno schema illustrato nella Figura 2: sulla porta A vengono posizionate dieci termocoppie, numerate da A1 ad A10, e sulla porta B vengono posizionate dieci termocoppie, numerate da B1 ad B10. La posizione delle dieci termocoppie A1-A10 à ̈ uguale alla posizione delle dieci termocoppie B1-B10.
Il forno a gas ha un sistema di controllo automatico, grazie al quale à ̈ possibile raggiungere in sequenza, e mantenere per tempi prefissati (espressi in minuti), una serie di prefissate temperature (ad esempio: da 0°C a 600°C).
Per confrontare la conformità alla classe REI 120 delle due porte A e B, queste ultime sono state testate per un tempo pari a 120 minuti 10 minuti. In caso di conformità alla suddetta classe REI, durante il suddetto tempo (120 minuti 10 minuti) nessuna delle dieci termocoppie (A1-A10 e/o B1-B10) avrebbe dovuto superare una temperatura massima di 180°C la temperatura ambient (21°C) e la media delle temperature delle dieci termocoppie (A1-A10 e/o B1-B10) non avrebbe dovuto superare una temperatura di 145°C.
Tuttavia, come desumibile dai grafici delle Figure 3-12, la termocoppia A1 ha registrato il superamento della temperatura massima prima (a 83 minuti) dello scadere dei 120 minuti 10 minuti.
Al contrario, nessuna delle dieci termocoppie B1-B10 ha registrato il superamento della temperatura massima prima dello scadere dei 120 minuti 10 minuti.
In base ai risultati della prova sperimentale, si può pertanto affermare che (a differenza di una porta antincendio nota) la porta antincendio secondo l’invenzione presenta una resistenza al fuoco che à ̈ realmente conforme alla corrispondente classe REI.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Porta antincendio (1), comprendente una porzione interna (6) disposta per rilasciare acqua in forma di vapore, in modo graduale e controllato, quando una faccia (2a, 2b) di detta porta antincendio (1) à ̈ esposta al fuoco, così da mantenere a temperatura costante una ulteriore faccia (2b, 2a) di detta porta antincendio (1), opposta a detta faccia (2a, 2b) e non esposta al fuoco.
  2. 2. Porta antincendio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione interna (6) Ã ̈ realizzata in un materiale termicamente isolante, detto materiale termicamente isolante essendo disposto per contenere acqua in forma liquida.
  3. 3. Porta antincendio (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto materiale termicamente isolante ha una struttura interna comprendente micro-celle, dette micro-celle contenendo acqua chimicamente libera.
  4. 4. Porta antincendio (1) secondo la rivendicazione 2, oppure 3, in cui detto materiale termicamente isolante contiene acqua chimicamente legata.
  5. 5. Porta antincendio (1) secondo una delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui detto materiale termicamente isolante comprende perle di silice espansa o non espansa.
  6. 6. Porta antincendio (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detto materiale termicamente isolante comprende un conglomerato di dette perle di silice espansa o non espansa.
  7. 7. Porta antincendio (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detto materiale termicamente isolante comprende lana di roccia impregnata di dette perle di silice espansa o non espansa.
  8. 8. Porta antincendio (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detta porzione interna (6) à ̈ compresa in una cavità (5) ricavata in una porzione mobile (2) di detta porta antincendio (1).
  9. 9. Porta antincendio (1) secondo la rivendicazione 8, in cui detta porzione mobile (2) Ã ̈ un battente (2) di detta porta antincendio (1).
  10. 10. Porta antincendio (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detta faccia (2a, 2b) e detta ulteriore faccia (2b, 2a) sono comprese in detto battente (2).
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DE3712584A1 (de) * 1987-04-14 1988-11-03 Sommer Metallbau Stahlbau Gmbh Tuer
EP0353540A2 (de) * 1988-07-19 1990-02-07 Grünzweig + Hartmann Aktiengesellschaft Einlage für Feuerschutztüren mit Kieselsol
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