ITMO20110269A1 - Barra porta-carico per tetto di autoveicolo - Google Patents

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ITMO20110269A1
ITMO20110269A1 IT000269A ITMO20110269A ITMO20110269A1 IT MO20110269 A1 ITMO20110269 A1 IT MO20110269A1 IT 000269 A IT000269 A IT 000269A IT MO20110269 A ITMO20110269 A IT MO20110269A IT MO20110269 A1 ITMO20110269 A1 IT MO20110269A1
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IT
Italy
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anchoring
carrying bar
support element
roof
abutment
Prior art date
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IT000269A
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English (en)
Inventor
Domenico Menabo'
Andrea Salsi
Original Assignee
Menabo S R L Flli
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    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60RVEHICLES, VEHICLE FITTINGS, OR VEHICLE PARTS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B60R9/00Supplementary fittings on vehicle exterior for carrying loads, e.g. luggage, sports gear or the like
    • B60R9/04Carriers associated with vehicle roof
    • B60R9/045Carriers being adjustable or transformable, e.g. expansible, collapsible

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Description

Barra porta-carico per tetto di autoveicolo L’invenzione concerne una barra porta-carico per tetto di autoveicolo, in particolare una barra porta-carico atta ad essere montata su un autoveicolo avente un tetto provvisto di guide longitudinali.
Nel campo degli accessori per autoveicoli, à ̈ denominata “barra porta-carico†, o “barra da tetto†, una barra di supporto montabile sul tetto di un autoveicolo. Le barre porta-carico sono ampiamente utilizzate in quanto consentono di sfruttare la superficie libera disponibile sul tetto di un autoveicolo (automobile o furgone), così da incrementarne la capacità di carico. Coppie di barre porta-carico vengono posizionate ortogonalmente ad un asse longitudinale dell’autoveicolo e fissate al tetto di quest’ultimo. Una volta fissate, le coppie di barre porta-carico possono supportare e mantenere ancorati al tetto carichi di vario tipo, ad esempio ulteriori accessori quali bauli da tetto oppure portabiciclette da tetto.
Sono note sia barre porta-carico da utilizzare in combinazione con autoveicoli i cui tetti sono provvisti di coppie di guide longitudinali, ossia guide disposte parallelamente all’asse longitudinale dell’autoveicolo, sia barre porta-carico da utilizzare in combinazione con autoveicoli privi delle suddette coppie di guide. La barra porta-carico del primo tipo comprende un elemento di supporto - solitamente un elemento profilato realizzato in metallo o plastica - che si estende longitudinalmente e le cui opposte estremità vengono fissate, tramite idonei dispositivi di ancoraggio, alle sottostanti coppie di guide. L’elemento di supporto comprende una faccia superiore, che à ̈ solitamente scanalata e grazie alla quale un baule da tetto, oppure un portabiciclette da tetto, può essere ancorato alla barra.
Un inconveniente della barra porta-carico sopra descritta à ̈ che un utilizzatore, dopo aver assemblato l’elemento di supporto con i rispettivi dispositivi di ancoraggio (solitamente in numero di due) e dopo aver opportunamente distanziato questi ultimi in base alla distanza tra le guide longitudinali (distanza che dipende a sua volta dalla dimensione trasversale, o larghezza, del tetto dell’autoveicolo), deve ancora eseguire svariate operazioni per ancorare solidamente ciascuna barra al tetto.
In particolare, l’utilizzatore à ̈ costretto a compiere una prima operazione per fissare alle guide longitudinali i due dispositivi di ancoraggio ed una successiva, distinta operazione per bloccare l’elemento di supporto sui sottostanti dispositivi di ancoraggio.
Infatti, l’utilizzatore deve dapprima fissare alle guide longitudinali i due dispositivi di ancoraggio, agendo su idonei elementi di serraggio (ad esempio ganasce) compresi nei dispositivi di ancoraggio.
Successivamente, l’utilizzatore deve bloccare l’elemento di supporto sui sottostanti dispositivi di ancoraggio, utilizzando altri idonei elementi di serraggio (ad esempio bulloni o leve di bloccaggio).
Pertanto, solo dopo aver compiuto la sequenza di operazioni sopra descritte e dopo aver azionato una pluralità di elementi di serraggio compresi nelle barre porta-carico note, l’utilizzatore può caricare e fissare su queste ultime, e quindi sul tetto dell’autoveicolo, un carico, quale ad esempio un baule da tetto.
Analogamente, per smontare ciascuna barra porta-carico dal tetto dell’autoveicolo, l’utilizzatore deve dapprima svincolare l’elemento di supporto dai sottostanti dispositivi di ancoraggio, agendo sui corrispondenti elementi di serraggio. Successivamente, l’utilizzatore deve agire sugli elementi di serraggio dei dispositivi di ancoraggio al fine di svincolare questi ultimi dalle guide longitudinali.
E’ pertanto chiaro che l’esecuzione delle suddette sequenze di montaggio e smontaggio implica un significativo dispendio di tempo e rende sostanzialmente disagevole l’uso delle barre porta-carico note.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ migliorare le barre porta-carico note, in particolare le barre porta-carico montabili su autoveicoli il cui tetto à ̈ provvisto di guide longitudinali. Un altro scopo à ̈ rendere disponibile una barra porta-carico, montabile su autoveicoli aventi tetti provvisti di guide longitudinali, che possa essere montata stabilmente, nonché smontata, in modo agevole e rapido, ossia effettuando un numero sostanzialmente ridotto di operazioni.
Secondo l’invenzione, à ̈ prevista una barra porta-carico per un tetto di autoveicolo, come definita nella rivendicazione 1.
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione, in cui:
Figura 1 à ̈ una vista prospettica, parzialmente assemblata, di una barra porta-carico secondo l’invenzione, comprendente un elemento di supporto e una coppia di elementi di ancoraggio;
Figura 2 Ã ̈ una vista prospettica, interrotta ed incompleta, mostrante la barra porta-carico di Figura 1 montata sul tetto di un autoveicolo;
Figura 3 Ã ̈ una vista prospettica mostrante un elemento di ancoraggio assemblato;
Figura 4 à ̈ una vista prospettica esplosa dell’elemento di ancoraggio di Figura 3;
Figura 5 à ̈ una vista laterale, parzialmente sezionata, dell’elemento di ancoraggio di Figura 3;
Figura 6 à ̈ una sezione longitudinale dell’elemento di ancoraggio di Figura 3;
Figura 7 à ̈ una vista laterale ingrandita, interrotta e incompleta, mostrante un dettaglio costruttivo dell’elemento di ancoraggio di Figura 3;
Figura 8 à ̈ vista prospettica mostrante versioni alternative di un braccio mobile e di un membro a ganascia compresi nell’elemento di ancoraggio;
Figura 9 Ã ̈ una vista laterale, parzialmente sezionata, di un elemento di ancoraggio comprendente le versioni alternative illustrate in Figura 8;
Figura 10 à ̈ una sezione longitudinale dell’elemento di ancoraggio di Figura 9;
Figura 11 à ̈ una vista laterale ingrandita, interrotta e incompleta, mostrante un dettaglio costruttivo dell’elemento di ancoraggio di Figura 9;
Figura 12 à ̈ una vista prospettica in sezione, interrotta e incompleta, illustrante il funzionamento di mezzi di connessione regolabili compresi nella barra porta-carico secondo l’invenzione;
Figura 13 Ã ̈ una sezione longitudinale schematica, interrotta e incompleta, illustrante un dettaglio del funzionamento dei mezzi di connessione regolabili di Figura 12.
Le Figure 1, 2, 12 e 13 mostrano una barra porta-carico 1 per tetto di autoveicolo, comprendente un elemento di supporto 2 ed una coppia di sottostanti elementi di ancoraggio 3 (nella Figura 13 à ̈ mostrato schematicamente solo l’elemento di supporto 2). Tramite gli elementi di ancoraggio 3, la barra porta-carico 1 può essere ancorata stabilmente a mezzi a guida longitudinale L, comprendenti una coppia di guide longitudinali L (una sola delle quali à ̈ mostrata nella Figura 2) fissate all’esterno di un tetto T di un autoveicolo A.
L’elemento di supporto 2 comprende un corpo 4, che à ̈ cavo, sostanzialmente rettilineo, sagomato a forma di barra o elemento profilato e realizzato in plastica, metallo o altro idoneo materiale rigido. Il corpo 4 comprende una faccia di ancoraggio 5, una faccia di montaggio 7 e due opposte estremità 4a. Quando la barra porta-carico 1 à ̈ assemblata, ciascuna estremità 4a del corpo 4 può essere chiusa tramite un rispettivo tappo 4b, inseribile a incastro.
La faccia di ancoraggio 5 ha una forma approssimativamente rettangolare e si estende parallelamente ad un asse longitudinale (non raffigurato) dell’elemento di supporto 2. In uso, la faccia di ancoraggio 5 à ̈ rivolta verso l’alto -ossia in una direzione opposta al tetto T - ed à ̈ disposta per ricevere un carico (non raffigurato), quale ad esempio un baule da tetto o un portabiciclette da tetto. In una porzione approssimativamente mediana della faccia di ancoraggio 5 si apre una scanalatura di ancoraggio 6, che si estende sostanzialmente per l’intera lunghezza del corpo 4 ed à ̈ disposta per ricevere mezzi di fissaggio meccanico di tipo noto (non raffigurati), ad esempio viti o bulloni, tramite i quali il summenzionato carico può essere fissato stabilmente alla faccia di ancoraggio 5. La scanalatura di ancoraggio 6 - quando non utilizzata per il fissaggio del carico - può essere chiusa e protetta tramite un elemento di copertura 6a, realizzato in forma di profilato e inseribile in modo scorrevole nella scanalatura di ancoraggio 6.
La faccia di montaggio 7 ha una forma approssimativamente rettangolare e si estende parallelamente all’asse longitudinale dell’elemento di supporto 2. In uso, la faccia di montaggio 7 à ̈ rivolta verso il basso, ossia verso il tetto T. In una porzione approssimativamente mediana della faccia di montaggio 7 si apre una scanalatura di montaggio 8, che si estende sostanzialmente per l’intera lunghezza del corpo 4 ed à ̈ disposta per consentire di assemblare reciprocamente l’elemento di supporto 2 e gli elementi di ancoraggio 3.
All’interno del corpo 4, la scanalatura di ancoraggio 6 e la scanalatura di montaggio 8 sono reciprocamente separate da una parete intermedia 9 (Figura 12), che à ̈ sagomata a forma di lamina, à ̈ sostanzialmente rettangolare ed à ̈ parallela sia alla faccia di montaggio 7 che alla faccia di ancoraggio 5. Le Figure 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 12 e 13 mostrano in dettaglio la struttura degli elementi di ancoraggio 3, ciascuno dei quali comprende un corpo 3a e alloggia, in parte, dei mezzi di connessione regolabili 10.
Il corpo 3a à ̈ cavo ed à ̈ realizzato in plastica (ad esempio, poliammide), metallo o altro idoneo materiale rigido. Il corpo 3a à ̈ sagomato approssimativamente a forma di cuneo e comprende una faccia di montaggio 13, una faccia operativa 14 ed una coppia di facce laterali 15. La faccia operativa 14 à ̈ disposta in modo sostanzialmente trasversale rispetto alla faccia di montaggio 13, le facce laterali 15, che sono reciprocamente opposte, sono disposte in modo sostanzialmente trasversale rispetto alla faccia di montaggio 13 e alla faccia operativa 14. Quando la barra porta-carico 1 à ̈ assemblata e fissata alle guide longitudinali L del tetto T, la faccia di montaggio 13 à ̈ disposta in modo sostanzialmente orizzontale ed à ̈ rivolta verso l’alto, ossia in una direzione opposta al tetto T, la faccia operativa 14 à ̈ rivolta verso la corrispondente estremità 4a del corpo 4 ed à ̈ disposta in modo sostanzialmente trasversale e approssimativamente verticale rispetto al tetto T, le facce laterali 15 sono ambedue disposte in modo sostanzialmente trasversale e approssimativamente verticale rispetto al tetto T.
La faccia di montaggio 13, la faccia operativa 14 e le facce laterali 15 definiscono complessivamente una cavità 3b, che comunica con l’esterno tramite un’apertura 12 ed una scanalatura 16. L’apertura 12 si estende obliquamente tra la faccia di montaggio 13 e la faccia operativa 14, mentre la scanalatura 16 à ̈ ricavata in una porzione approssimativamente mediana della faccia di montaggio 13 e si estende in modo sostanzialmente parallelo ad un asse longitudinale (non raffigurato) del corpo 3a. L’apertura 12 à ̈ parzialmente chiusa da una porzione a ganascia 45, sagomata approssimativamente a forma di C e montata a incastro in una corrispondente porzione di montaggio 45a, che à ̈ realizzata nel corpo 3a (Figura 10) ed à ̈ opposta alla faccia di operativa 14. La porzione a ganascia 45 può essere realizzata in un materiale elastomerico termoplastico, comprendente ad esempio SEBS (Stirene-Etilene-Butilene– Stirene).
Quando la barra porta-carico 1 à ̈ assemblata e fissata alle guide longitudinali L del tetto T, l’apertura 12 à ̈ rivolta verso il basso, ossia verso il tetto T, mentre la scanalatura 16 à ̈ rivolta verso l’alto, ossia in una direzione opposta al tetto T.
Nella faccia operativa 14 à ̈ realizzata una porzione a sede 14a, su una cui parete di fondo à ̈ ricavato un foro passante 14b. Tramite il foro passante 14b, la porzione a sede 14a comunica con una camera 14d (Figura 6; Figura 12), che à ̈ ricavata nello spessore della faccia operativa 14. La camera 14d à ̈ sua volta comunicante con la cavità 3b del corpo 3a tramite un foro passante filettato (non raffigurato). La porzione a sede 14a può essere chiusa tramite una porzione a sportello 14c, in cui à ̈ ricavato un foro passante 14e atto a ricevere un dispositivo di chiusura 40. Il dispositivo di chiusura 40 comprende una serratura 41, provvista di un elemento di aggancio 43 che à ̈ azionabile tramite una chiave 42. Quando la serratura 41 à ̈ inserita nel foro passante 14e l’elemento di aggancio 43 à ̈ ricevuto in una corrispondente sede 44, che à ̈ ricavata nella parete di fondo della porzione a sede 14a (in prossimità del foro passante 14b). Dopo aver chiuso la porzione a sede 14a con la porzione a sportello 14c, la chiave 42 può essere ruotata nella serratura 41 così da consentire all’elemento di aggancio 43 di impegnare la sede 44. In questo modo, la porzione a sportello 14c à ̈ bloccata e la sede 14a à ̈ mantenuta chiusa.
In una versione non raffigurata, la porzione a sportello 14c comprende un dispositivo di chiusura differente dalla serratura 41.
In un’altra versione non raffigurata, la porzione a sportello 14c non comprende alcun dispositivo di chiusura. In un’ulteriore versione non raffigurata, la faccia operativa 14 à ̈ priva della porzione a sportello 14c.
Nella faccia di montaggio 13, tra la scanalatura 16 e la faccia operativa 14 à ̈ interposto un membro di montaggio 30, che à ̈ sagomato approssimativamente a forma di parallelepipedo cavo (Figura 4). Tramite il membro di montaggio 30 à ̈ possibile montare l’elemento di ancoraggio 3 sulla faccia di montaggio 7 dell’elemento di supporto 2, poiché il membro di montaggio 30 à ̈ sagomato in modo tale da essere scorrevolmente inseribile nella scanalatura di montaggio 8 della faccia di montaggio 7. Una volta inserito nella scanalatura di montaggio 8, il membro di montaggio 30 poggia su adiacenti facce interne del corpo 4 dell’elemento di supporto 2 (Figura 12) e mantiene così il corpo 3a dell’elemento di ancoraggio 3 connesso all’elemento di supporto 2. Nel membro di montaggio 30 à ̈ ricavata una sede di azionamento 30a, che à ̈ concava e ha una sezione trasversale sagomata a U. In prossimità di un’estremità del membro di montaggio 30 opposta alla faccia operativa 14, la sede di azionamento 30a à ̈ chiusa da una parete di riscontro 30b, in cui à ̈ ricavato un foro passante 30c filettato. Quando la barra porta-carico 1 à ̈ assemblata e fissata alle guide longitudinali L del tetto T, la concavità della sede di azionamento 30a à ̈ rivolta verso l’alto, ossia in una direzione opposta al tetto T.
I mezzi di connessione regolabili 10 sono parzialmente alloggiati nella cavità 3b del corpo 3a e comprendono un braccio mobile 11, un membro a ganascia 26, un elemento di riscontro 19 e mezzi a vite di regolazione 17, 18. Come sarà spiegato con maggior dettaglio nel seguito, i mezzi di connessione regolabili 10 consentono sia di bloccare l’elemento di ancoraggio 3 contemporaneamente sull’elemento di supporto 2 e sulle guide longitudinali L, sia di svincolare l’elemento di ancoraggio 3 contemporaneamente dall’elemento di supporto 2 e dalle guide longitudinali L. Come utilizzato da qui in poi (sia nella descrizione dell’invenzione che nelle rivendicazioni) in riferimento al funzionamento dei mezzi di connessione regolabili 10 (e quindi dei mezzi a vite di regolazione 17, 18), il termine “contemporaneamente†va inteso nel senso che i mezzi di connessione regolabili 10 sono in grado di bloccare l’elemento di ancoraggio 3 sia sull’elemento di supporto 2 che sulle guide longitudinali L, oppure di svincolare l’elemento di ancoraggio 3 sia dall’elemento di supporto 2 che dalle guide longitudinali L. In questo modo - a differenza delle barre porta-carico di tipo noto - la barra porta-carico 1 secondo l’invenzione non obbliga l’utilizzatore ad agire su una pluralità di distinti elementi di serraggio, dapprima per fissare alle guide longitudinali i due elementi di ancoraggio e, successivamente, per bloccare l’elemento di supporto sui sottostanti elementi di ancoraggio.
Il braccio mobile 11, che à ̈ allungato, appiattito e sagomato approssimativamente a forma di quadrilatero, comprende una prima estremità 11a e una seconda estremità 11b, reciprocamente opposte. Nella prima estremità 11a à ̈ ricavato un foro passante 20, disposto per ricevere un perno 21. In una porzione laterale della seconda estremità 11b à ̈ compresa una guida dentata 25. Il braccio mobile 11 può essere realizzato, ad esempio, in lega di Zinco-Alluminio-Magnesio (c.d. “zama†). In una porzione approssimativamente intermedia del braccio mobile 11 sono ricavati un foro passante 22 ed un canale 23, disposti in modo da intersecarsi reciprocamente. Il canale 23 si estende nello spessore del braccio mobile 11 in modo sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale del corpo 3a ed à ̈ pertanto disposto trasversalmente rispetto agli assi (non raffigurati) dei fori passanti 20 e 22. Il foro passante 22 à ̈ disposto per ricevere un perno 24, in cui à ̈ ricavato un foro passante filettato 24a, che à ̈ disposto trasversalmente rispetto ad un asse longitudinale (non raffigurato) del perno 24. Quando il perno 24 à ̈ inserito nel foro passante 22, ruotando opportunamente il perno 24 à ̈ possibile allineare il foro passante filettato 24a con il canale 23. Nell’elemento di ancoraggio 3 assemblato, la prima estremità 11a à ̈ alloggiata in una cavità 19a dell’elemento di riscontro 19.
L’elemento di riscontro 19, che à ̈ sagomato sostanzialmente a forma di parallelepipedo cavo (Figura 4; Figura 12) e privo di due facce, comprende: una coppia di facce laterali, reciprocamente opposte, una sola delle quali à ̈ mostrata nelle Figure e indicata con il numero di riferimento 19c; una faccia di riscontro 19d, che à ̈ disposta trasversalmente alle due facce laterali; una faccia di bloccaggio 19e, disposta trasversalmente alle due facce laterali e alla faccia di riscontro 19d; un bordo di bloccaggio 19f (Figura 13), definito dalle due facce laterali e dalla faccia di riscontro 19d. La cavità 19a à ̈ complessivamente definita dalle due facce laterali, dalla faccia di riscontro 19d e dalla faccia di bloccaggio 19e. Nell’elemento di ancoraggio 3 assemblato, la faccia di riscontro 19d à ̈ rivolta verso il membro di montaggio 30. Quando la barra porta-carico 1 à ̈ assemblata e fissata alle guide longitudinali L del tetto T, la faccia di bloccaggio 19e à ̈ rivolta verso l’alto, ossia in una direzione opposta al tetto T. Nella coppia di facce laterali à ̈ ricavata una corrispondente coppia di fori passanti reciprocamente allineati, uno solo dei quali à ̈ mostrato nelle Figure e indicato con il numero di riferimento 19b. L’elemento di riscontro 19 può essere realizzato, ad esempio, in lega di Zinco-Alluminio-Magnesio (c.d. “zama†).
L’elemento di riscontro 19 à ̈ imperniato sulla prima estremità 11a del braccio mobile 11 tramite il perno 21, che viene inserito nei fori passanti dell’elemento di riscontro 19 e nel foro passante 20 della prima estremità 11a dopo che quest’ultima à ̈ stata alloggiata nella cavità 19a. Come mostrato nella Figura 12, nella barra porta-carico 1 assemblata l’elemento di riscontro 19 à ̈ contenuto all’interno del corpo 4 dell’elemento di supporto 2.
In una versione non raffigurata, un unico foro passante à ̈ ricavato in un’unica faccia dell’elemento di riscontro 19. In questa versione, il perno 21 viene inserito nel suddetto unico foro passante e nel foro passante 20 della prima estremità 11a ed à ̈ ricevuto all’interno di un recesso ricavato nello spessore della faccia laterale (dell’elemento di riscontro 19) opposta all’unico foro passante.
Il braccio mobile 11 à ̈ disposto per supportare e azionare un membro a ganascia 26, che à ̈ montato sul braccio mobile 11 tramite il perno 24. Il membro a ganascia 26 comprende una porzione di fissaggio 26a ed una porzione di riscontro 26b, reciprocamente opposte. Il membro a ganascia 26 può essere realizzato, ad esempio, in acciaio. Nella porzione di fissaggio 26a - avente una sezione trasversale sagomata approssimativamente a forma di C - à ̈ ricavata una coppia di asole laterali 27a, 27b, reciprocamente parallele e opposte, ed un’asola intermedia 27c, disposta trasversalmente alle suddette asole laterali. Nell’elemento di ancoraggio 3 assemblato, il membro a ganascia 26 e il braccio mobile 11 sono reciprocamente posizionati in modo tale che la porzione approssimativamente intermedia del braccio mobile 11, in cui sono ricavati il foro passante 22 e il canale 23, à ̈ ricevuta all’interno di una concavità definita dalla porzione di fissaggio 26a. In questa configurazione, le asole laterali 27a, 27b e il foro passante 22 sono reciprocamente allineati. Conseguentemente, il perno 24 può essere inserito sia nelle asole laterali 27a, 27b che nel foro passante 22, così da mantenere il membro a ganascia 26 e il braccio mobile 11 reciprocamente connessi.
La porzione di riscontro 26b, che à ̈ sagomata a forma di quadrilatero, à ̈ allineata alla porzione di fissaggio 26a ed à ̈ disposta in modo sostanzialmente trasversale a quest’ultima. Una piastra di riscontro 29, sagomata a forma di quadrilatero, à ̈ fissata alla porzione di riscontro 26b a incastro e/o tramite viti (non raffigurate). La piastra di riscontro 29 può essere realizzata in un materiale elastomerico termoplastico, comprendente ad esempio SEBS (Stirene-Etilene-Butilene–Stirene).
In una zona del membro a ganascia 26, approssimativamente intermedia fra la porzione di fissaggio 26a e la porzione di riscontro 26b, à ̈ realizzato un elemento a dente 28. L’elemento a dente 28 à ̈ posizionato sul membro a ganascia 26 in modo tale che, quando il membro a ganascia 26 à ̈ montato sul braccio mobile 11, l’elemento a dente 28 può impegnare un corrispondente dente della guida dentata 25, come mostrato in dettaglio nella Figura 7.
Nell’elemento di ancoraggio 3 assemblato, le estremità opposte del perno 24 fuoriescono dal foro passante 22 e sono ricevute in modo scorrevole nelle asole laterali 27a, 27b. Conseguentemente, il membro a ganascia 26 può essere spostato in modo scorrevole sul braccio mobile 11 secondo due direzioni reciprocamente parallele ed opposte, indicate in Figura 4 dalle frecce R1 e R2. Lo spostamento del membro a ganascia 26 rispetto al braccio mobile 11 à ̈ controllato tramite l’interazione tra l’elemento a dente 28 e i denti della guida dentata 25.
Come sarà spiegato con maggior dettaglio nel seguito, in ciascun elemento di ancoraggio 3 della barra porta-carico 1, il membro a ganascia 26 e la porzione a ganascia 45 interagiscono reciprocamente così da serrare la rispettiva, sottostante guida longitudinale L.
I mezzi a vite di regolazione 17, 18 comprendono una vite di azionamento 17 ed una vite di posizionamento 18.
Nell’elemento di ancoraggio 3 assemblato, la vite di azionamento 17 à ̈ provvista di una rondella 17c ed à ̈ inserita all’interno del corpo 3a presso la faccia operativa 14 di quest’ultimo. La vite di azionamento 17 viene inserita nel foro passante 14b della porzione a sede 14a, così da attraversare, in sequenza, la camera 14d della faccia operativa 14 e la cavità 3b del corpo 3a, fino a raggiungere il membro a ganascia 26 e il braccio mobile 11 (Figura 6; Figura 12). In questo modo, una testa 17a della vite di azionamento 17 - unitamente alla rondella 17c - à ̈ ricevuta nella camera 14d, mentre un’estremità 17b della vite di azionamento 17 - opposta alla testa 17a - attraversa l’asola intermedia 27c della porzione di fissaggio 26a del membro a ganascia 26, entra nel canale 23 del braccio mobile 11 e può impegnare il foro passante filettato 24a del perno 24 (Figura 6; Figura 12).
Nell’elemento di ancoraggio 3 assemblato, la vite di posizionamento 18 à ̈ montata all’esterno del corpo 3a e presso la faccia di montaggio 13 di quest’ultimo. La vite di posizionamento 18 – che à ̈ di lunghezza inferiore rispetto alla vite di azionamento 17 - viene inserita nella sede di azionamento 30a e fatta passare (ossia avvitata) attraverso il foro passante 30c della parete di riscontro 30b. In questo modo, una testa 18a della vite di posizionamento 18 à ̈ mantenuta all’interno della sede di azionamento 30a e un’estremità 18b della vite di posizionamento 18 - opposta alla testa 18a – raggiunge, e può entrare in contatto con, la faccia di riscontro 19d dell’elemento di riscontro 19. La vite di posizionamento 18 à ̈ mantenuta nella sede di azionamento 30a tramite un dado 46, che à ̈ posizionato tra la parete di riscontro 30b e una porzione di base della sede di azionamento 30a.
Per assemblare la barra porta-carico 1, un utilizzatore può inserire scorrevolmente ciascun membro di montaggio 30 di ciascun elemento di ancoraggio 3 nella scanalatura di montaggio 8 dell’elemento di supporto 2, distanziare opportunamente i due elementi di ancoraggio 3 – facendo scorrere i due membri di montaggio 30 nella scanalatura di montaggio 8 - in base alla distanza fra le guide longitudinali L e appoggiare i due elementi di ancoraggio 3 sulle sottostanti guide longitudinali L. Ciascun elemento di ancoraggio 3 può essere appoggiato sulla corrispondente guida longitudinale L in modo tale che quest’ultima sia interposta fra il membro a ganascia 26 e la porzione a ganascia 45 dell’elemento di ancoraggio 3. Quando la barra porta-carico 1 à ̈ così assemblata, l’elemento di riscontro 19 à ̈ contenuto all’interno del corpo 4 dell’elemento di supporto 2 (Figura 12). L’utilizzatore può agevolmente adattare l’elemento di ancoraggio 3 alla forma della guida longitudinale L, e/o alla distanza compresa fra quest’ultima e il tetto T, variando la posizione reciproca del braccio mobile 11 e della porzione a ganascia 26, ossia spostando (in modo scorrevole) il membro a ganascia 26 sul braccio mobile 11 secondo una delle due direzioni R1 e R2 (Figura 4). Questo spostamento à ̈ efficacemente controllato tramite l’interazione tra l’elemento a dente 28 e i denti della guida dentata 25.
A questo punto - a differenza di quanto avviene utilizzando le barre porta-carico note - l’utilizzatore può bloccare ciascun elemento di ancoraggio 3 contemporaneamente sull’elemento di supporto 2 e sulla guida longitudinale L agendo unicamente sui mezzi di connessione regolabili 10 e, più esattamente, sulla vite di azionamento 17 e sulla vite di posizionamento 18.
Tramite un idoneo utensile di tipo noto (non raffigurato)-ad esempio una chiave - à ̈ possibile ruotare la vite di posizionamento 18 (in senso orario o antiorario, a seconda del verso di filettatura della vite) attorno ad un suo asse longitudinale (non raffigurato), così da movimentare l’estremità 18b secondo una direzione indicata dalla freccia F2 (Figura 12). In questo modo, l’estremità 18b viene progressivamente avvicinata all’elemento di riscontro 19 fino ad urtare la faccia di riscontro 19d. Poiché l’asse longitudinale della vite di posizionamento 18 non à ̈ allineato con, bensì parallelo a, un asse longitudinale (non raffigurato) dell’elemento di riscontro 19, l’estremità 18b urta una zona periferica della faccia di riscontro 19d. Conseguentemente, l’elemento di riscontro 19 inizia a ruotare - attorno al perno 21 - all’interno del corpo 4, in uno spazio libero S – mostrato nella Figura 12 e nella Figura 13 - compreso fra la parete intermedia 9 e la faccia di montaggio 7 dell’elemento di supporto 2. Nella Figura 13 l’elemento di riscontro 19 à ̈ rappresentato schematicamente con un rettangolo, mentre la vite di posizionamento 18 non à ̈ raffigurata. L’elemento di riscontro 19 continua a ruotare finché una porzione della faccia di bloccaggio 19e urta, e si arresta, contro la parete intermedia 9 (Figura 13) e una porzione del bordo di bloccaggio 19f urta, e si arresta, contro un’adiacente porzione interna della faccia di montaggio 7 (Figura 13).
Dopo aver così posizionato l’elemento di riscontro 19 tramite la vite di posizionamento 18, l’utilizzatore può agire sulla vite di azionamento 17, la cui estremità 17b (nell’elemento di ancoraggio 3 assemblato) à ̈ ricevuta nel canale 23 del braccio mobile 11 e impegna il foro passante filettato 24a del perno 24. Tramite il summenzionato utensile, à ̈ possibile ruotare la vite di azionamento 17 (in senso orario o antiorario, a seconda del verso di filettatura della vite) attorno ad un suo asse longitudinale (non raffigurato), così da movimentare il perno 24 secondo una direzione indicata dalla freccia F1 (Figura 12). Conseguentemente, il braccio mobile 11 e il corrispondente membro a ganascia 26 sono movimentati verso la porzione a ganascia 45 dell’elemento di ancoraggio 3. Poichà ̈ l’elemento di riscontro 19 – che à ̈ stato posizionato e bloccato tramite la vite di posizionamento 18 - à ̈ imperniato tramite il perno 21 sulla prima estremità 11a del braccio mobile 11, il braccio mobile 11 si avvicina alla porzione a ganascia 45 ruotando. Il membro a ganascia 26 e la porzione a ganascia 45 vengono così reciprocamente avvicinati, fino a che la piastra di riscontro 29 del membro a ganascia 26 e la porzione a ganascia 45 sono serrate contro l’interposta guida longitudinale L. In questo modo, ciascun elemento di ancoraggio 3 viene efficacemente bloccato sulla corrispondente guida longitudinale L.
Poichà ̈ il membro a ganascia 26 à ̈ bloccato contro la guida longitudinale L, continuando a ruotare la vite di azionamento 17 viene prodotta una sollecitazione meccanica, che agisce sul braccio mobile 11 e viene trasmessa, tramite la prima estremità 11a di quest’ultimo, all’elemento di riscontro 19. Per effetto della suddetta sollecitazione meccanica, nell’elemento di riscontro 19 la faccia di bloccaggio 19e viene spinta contro la parete intermedia 9 e il bordo di bloccaggio 19f viene spinto contro l’adiacente porzione interna della faccia di montaggio 7. L’elemento di riscontro 19 viene quindi stabilmente bloccato contro adiacenti porzioni interne del corpo 4, così da impedire al membro di montaggio 30 di scorrere all’interno del corpo 4. Conseguentemente, l’elemento di ancoraggio 3 non può essere svincolato dall’elemento di supporto 2.
In questo modo, ciascun elemento di ancoraggio 3 viene efficacemente bloccato sull’elemento di supporto 2 e la barra porta-carico 1 à ̈ stabilmente montata sul tetto T dell’autoveicolo A, come mostrato in Figura 2.
Per smontare la barra porta-carico 1 dal tetto T, à ̈ sufficiente far ruotare opportunamente la vite di azionamento 17 attorno all’asse longitudinale di quest’ultima, fino a sbloccare l’elemento di riscontro 19. In questo modo, l’elemento di ancoraggio 3 può essere svincolato dall’elemento di supporto 2. Continuando a ruotare la vite di azionamento 17, à ̈ possibile allentare (ossia allontanare reciprocamente secondo la direzione F2) il membro a ganascia 26 e la porzione a ganascia 45. In questo modo, l’elemento di ancoraggio 3 può essere svincolato anche dalla guida longitudinale L.
Da quanto sopra descritto, à ̈ chiaro che l’utilizzatore della barra porta-carico 1 può bloccare ciascun elemento di ancoraggio 3 contemporaneamente sull’elemento di supporto 2 e sulla guida longitudinale L agendo unicamente sui mezzi di connessione regolabili 10 e, più esattamente, sulla vite di azionamento 17 e sulla vite di posizionamento 18 comprese nei mezzi di connessione regolabili 10. Analogamente, l’utilizzatore può svincolare ciascun elemento di ancoraggio 3 contemporaneamente dall’elemento di supporto 2 e dalla guida longitudinale L agendo unicamente sui mezzi di connessione regolabili 10.
Pertanto, grazie all’invenzione à ̈ resa disponibile una barra porta-carico, montabile su autoveicoli aventi tetti provvisti di guide longitudinali, che può essere montata stabilmente, nonché smontata, in modo agevole e rapido, ossia effettuando un numero sostanzialmente ridotto di operazioni.
Le Figure 8 e 11 mostrano una versione alternativa del braccio mobile 11 – indicata con il numero 111 – ed una corrispondente versione alternativa del membro a ganascia 26 – indicata con il numero 126.
Le Figure 9 e 10 mostrano un elemento di ancoraggio 3 assemblato, comprendente il braccio mobile 111 e il membro a ganascia 126.
Il principio di funzionamento dell’elemento di ancoraggio 3 delle Figure 9 e 10 à ̈ uguale a quello dell’elemento di ancoraggio 3 precedentemente descritto con riferimento alle Figure 3-7, 12 e 13 e non sarà pertanto ulteriormente descritto nel seguito.
Il braccio mobile 111 à ̈ realizzato in modo analogo al braccio mobile 11 e comprende pertanto una prima estremità 111a ed una seconda estremità 111b, reciprocamente opposte. Nella prima estremità 111a à ̈ ricavato un foro passante 120 -disposto per ricevere il perno 21 - mentre in una porzione approssimativamente mediana del braccio mobile 111 sono ricavati un foro passante 122 - disposto per ricevere il perno 24 - ed un canale 123 - disposto per ricevere sia il perno 24 che la vite di azionamento 17. Il foro passante 122 e il canale 123 si intersecano reciprocamente e, quando il perno 24 à ̈ inserito nel foro passante 122, ruotando opportunamente il perno 24 à ̈ possibile allineare il foro passante filettato 24a con il canale 123. La prima estremità 111a à ̈ alloggiata nella cavità 19a dell’elemento di riscontro 19 e quest’ultimo à ̈ imperniato sulla prima estremità 111a tramite il perno 21.
A differenza del braccio mobile 11, il braccio mobile 111 non comprende la guida dentata 25, bensì una faccia dentata 125, che à ̈ più grande della guida dentata 25 ed à ̈ ricavata nella seconda estremità 111b. Il braccio mobile 111 à ̈ disposto per supportare e azionare un membro a ganascia 126, che à ̈ montato sul braccio mobile 111 tramite il perno 24. Il membro a ganascia 126 à ̈ realizzato in modo analogo al membro a ganascia 26 e comprende pertanto una porzione di fissaggio 126a e una porzione di riscontro 126b. La porzione di fissaggio 126a ha una sezione trasversale sagomata approssimativamente a forma di C e presenta una coppia di asole laterali 127a, 127b e un’asola intermedia 127c. La porzione di riscontro 126b, che à ̈ allineata alla porzione di fissaggio 126a e disposta in modo sostanzialmente trasversale a quest’ultima, à ̈ disposta per ricevere la piastra di riscontro 29.
In una zona del membro a ganascia 126, approssimativamente intermedia fra la porzione di fissaggio 126a e la porzione di riscontro 126b, à ̈ realizzato un elemento a dente 128. L’elemento a dente 128 à ̈ più piccolo dell’elemento a dente 28 (del membro a ganascia 26), ma funzionalmente analogo a quest’ultimo. Pertanto, anche l’elemento a dente 128 à ̈ posizionato sul membro a ganascia 126 in modo tale che, quando il membro a ganascia 126 à ̈ montato sul braccio mobile 111, l’elemento a dente 128 può impegnare un corrispondente dente della faccia dentata 125, come mostrato in dettaglio nella Figura 11.
Nell’elemento di ancoraggio 3 mostrato nelle Figure 9 e 10, il membro a ganascia 126 e il braccio mobile 111 sono reciprocamente posizionati e connessi in un modo analogo a quello precedentemente descritto con riferimento al braccio mobile 11 e al membro a ganascia 26.
Pertanto, anche il membro a ganascia 126 può essere spostato (in modo scorrevole) sul braccio mobile 111 secondo le due direzioni R1, R2 e anche lo spostamento del membro a ganascia 126 rispetto al braccio mobile 111 à ̈ controllato tramite l’interazione tra l’elemento a dente 128 e i denti della faccia dentata 125.
Sono inoltre possibili ulteriori varianti e/o aggiunte a quanto sopra descritto e/o a quanto mostrato nei disegni allegati.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Barra porta-carico (1) per un tetto (T) di autoveicolo (A), comprendente un elemento di supporto (2) atto a supportare un carico ed almeno un elemento di ancoraggio (3) disposto per essere ancorato a mezzi a guida longitudinale (L) compresi in detto tetto (T), caratterizzata dal fatto che detto elemento di supporto (2) e detto almeno un elemento di ancoraggio (3) sono collegati reciprocamente tramite mezzi di connessione regolabili (10), detti mezzi di connessione regolabili (10) comprendendo mezzi a vite di regolazione (17, 18) disposti per alternativamente bloccare detto almeno un elemento di ancoraggio (3) contemporaneamente su detto elemento di supporto (2) e su detti mezzi a guida longitudinale (L), oppure svincolare detto almeno un elemento di ancoraggio (3) contemporaneamente da detto elemento di supporto (2) e da detti mezzi a guida longitudinale (L).
  2. 2. Barra porta-carico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi a vite di regolazione (17, 18) comprendono una vite di azionamento (17) alloggiata in detto almeno un elemento di ancoraggio (3) e disposta per azionare un membro a ganascia (26; 126) compreso in detti mezzi di connessione regolabili (10).
  3. 3. Barra porta-carico (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detta vite di azionamento (17) à ̈ in grado di alternativamente avvicinare detto membro a ganascia (26, 126) ad una porzione a ganascia (45) compresa in detto almeno un elemento di ancoraggio (3), così da bloccare detto almeno un elemento di ancoraggio (3) su detti mezzi a guida longitudinale (L), oppure allontanare detto membro a ganascia (26; 126) da detta porzione a ganascia (45), così da svincolare detto almeno un elemento di ancoraggio (3) da detti mezzi a guida longitudinale (L).
  4. 4. Barra porta-carico (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di connessione regolabili (10) comprendono un elemento di riscontro (19) contenuto in detto elemento di supporto (2) e disposto per alternativamente bloccare detto almeno un elemento di ancoraggio (3) su detto elemento di supporto (2), oppure svincolare detto almeno un elemento di ancoraggio (3) da detto elemento di supporto (2).
  5. 5. Barra porta-carico (1) secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi a vite di regolazione (17; 18) comprendono una vite di posizionamento (18) disposta per movimentare detto elemento di riscontro (19) in modo tale da portare opposte porzioni (19e, 19f) di detto elemento di riscontro (19) a contatto con adiacenti porzioni interne di detto elemento di supporto (2).
  6. 6. Barra porta-carico (1) secondo la rivendicazione 2, oppure secondo una delle rivendicazioni da 3 a 5 quando dipendenti dalla rivendicazione 2, in cui detti mezzi di connessione regolabili (10) comprendono un braccio mobile (11; 111) disposto per supportare detto membro a ganascia (26; 126), detto braccio mobile (11; 111) essendo azionabile da detta vite di azionamento (17).
  7. 7. Barra porta-carico (1) secondo la rivendicazione 6, quando dipendente dalla rivendicazione 4 oppure 5, in cui detto elemento di riscontro (19) à ̈ imperniato su una estremità (11a; 111a) di detto braccio mobile (11; 111).
  8. 8. Barra porta-carico (1) secondo la rivendicazione 7, quando dipendente dalla rivendicazione 5, in cui detta vite di azionamento (17) à ̈ disposta per produrre una sollecitazione meccanica agente su detto braccio mobile (11; 111) e su detto elemento di riscontro (19), così da spingere dette opposte porzioni (19e, 19f) contro dette adiacenti porzioni interne di detto elemento di supporto (2) e bloccare detto elemento di riscontro (19) all’interno di detto elemento di supporto (2).
  9. 9. Barra porta-carico (1) secondo la rivendicazione 6, oppure secondo una delle rivendicazioni da 7 a 9 quando dipendenti dalla rivendicazione 6, in cui detto membro a ganascia (26; 126) può essere spostato in modo scorrevole rispetto a detto braccio mobile (11; 111), per consentire di adattare detto almeno un elemento di ancoraggio (3) alla forma di detti mezzi a guida longitudinale (L) e/o ad una distanza compresa fra detti mezzi a guida longitudinale (L) e detto tetto (T).
  10. 10. Barra porta-carico (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di supporto (2) Ã ̈ collegato ad una coppia di elementi di ancoraggio (3) tramite detti mezzi di connessione regolabili (10).
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