ITMO20090297A1 - Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale con impianto di pulizia del filo - Google Patents

Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale con impianto di pulizia del filo Download PDF

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Description

MACCHINA A FILO DIAMANTATO PER IL TAGLIO DI PIETRA NATURALE OD ARTIFICIALE CON IMPIANTO DI PULIZIA DEL FILO.
Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce ad una macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale con impianto di pulizia del filo, ossia un macchina destinata al taglio di blocchi di pietra in cui il filo diamantato usato per il taglio viene costantemente pulito per una migliore azione di taglio. L'impiego deirimpianto di pulizia descritto viene applicato a macchine multifilo, cioà ̈ che usano più fili diamantati chiusi ad anello contemporaneamente in taglio su un blocco di pietra, per ottenere la segagione contemporanea in lastre anche di tutto il blocco di pietra.
Arte nota
Lo stato della tecnica comprende, nelle macchine che impiegano il filo diamantato od anelli in filo diamantato, impianti di adduzione di acqua di raffreddamento del filo diamantato entro i solchi generati nel materiale in fase di taglio, ovvero nel blocco in cui vengono tagliate le lastre contemporaneamente con le macchine multifilo, cioà ̈ ove i molti fili insistono entro tagli contigui nel blocco di pietra asportando il materiale di strido costituente il taglio generato.
Il filo diamantato à ̈ costituito da un cavo su cui a distanza predeterminata sono ancorati gli inserti in materiale diamantato aventi diametro maggiore rispetto a quello del detto cavo. La sezione del filo, pertanto, non à ̈ costante e gli inserti diamantati lavorano sui fianchi del taglio asportando il materiale di sfrido per tutta la lunghezza del taglio medesimo senza mettere in contatto il cavo con le pareti del taglio in esecuzione.
Nella tecnica à ̈ noto che con l’uso gli inserti diamantati incidono con il diamante la pietra e generano nel taglio il materiale di sfrido; l'inserto à ̈ raffreddato dall'apporto dell'acqua di raffreddamento impiegata nella tecnica che agevola la rimozione e distacco dello sfrido dal filo. E' noto, inoltre, che l'azione di taglio nel contatto tra filo diamantato e la pietra risulta più economicamente conveniente se il taglio viene effettuato ad una maggiore velocità di avanzamento del filo nel blocco di pietra in lavorazione.
La velocità del filo diamantato nel taglio viene limitata dal calore generato, anche se viene rimosso nel modo noto con abbondate aspersione di acqua entro i tagli nel blocco di pietra, il calore limita la velocità sia di taglio sia d’avanzamento, cioà ̈ di approfondimento del taglio, in quanto genera eccessivo consumo di diamante. Pertanto, lo sviluppo della tecnica à ̈ avvenuto con l'uso contemporaneo di più fili diamantati di taglio nel blocco alla velocità di taglio di 20 m/s consentite nella tecnica ma su più fili contemporaneamente in taglio.
Nella tecnica specifica dei materiali della matrice dell'inserto il riscaldamento dell'inserto serve a ravvivare il taglio in quanto il tagliente di diamante, se non taglia più in modo efficace, si riscalda e ammorbidisce la matrice al punto da distaccarsi da essa mescolandosi allo sfrido. Il consumo, quindi, del diamante à ̈ necessario per ottenere un miglior taglio, ma controproducente in quanto genera il costo del consumo di diamante nel taglio. II maggior consumo non accettabile di diamante à ̈ stato verificato, nel caso di macchine multifilo, oltre che per velocità di taglio più elevate anche per velocità d’avanzamento maggiori così da limitare l’adozione ad una velocità di taglio ottimale di 28-31 m/s ed una velocità d'avanzamento più ampiamente variabile, da 10 a 100 cm/h, in funzione del litotipo di pietra in lavoro.
Pertanto, nella tecnica nota, in particolare nelle macchine di taglio con filo diamantato dotate di una moltitudine di anelli di filo diamantato à ̈ sentito il limite di lavoro del filo dovuto al consumo del diamante nel taglio, a generare il detto limite della velocità d'avanzamento a cui il diamante può operare che, visto anche la notevole lunghezza del taglio nel blocco, riduce la prestazione nel taglio, se paragonata alle condizioni di taglio ottenibili dal medesimo tipo di diamante, quando impiegato in utensili diversi come le lame circolari note nella tecnica.
Inoltre, il filo diamantato svolge la funzione di rimozione dello sfrido, come detto più sopra, dal taglio aiutato dall'apporto dell'acqua refrigerante, sfrido che à ̈ composto dal materiale rimosso dalle pareti del taglio e dai diamanti che si staccano per perdita del taglio dagli inserti diamantati. Pertanto il materiale rimosso avvolge il filo diamantato aN'uscita del taglio alla fine del blocco di pietra e buona parte di esso materiale si stacca dal filo diamantato nel percorso compiuto dal filo nella macchina medesima prima di rientrare nel taglio dalla parte opposta del blocco. In presenza di condizioni di taglio usuali il filo diamantato si pulisce, per gravità o per forza centrifuga sulle pulegge, rulli o tamburi, dal materiale rimosso.
Infine, tale pulizia non à ̈ così efficace specialmente nelle macchine multifilo in quanto si à ̈ riscontrato un dannoso imbrattamento degli organi della macchina che influisce negativamente sulla regolarità e sulla precisione di funzionamento.
Tale stato della tecnica à ̈ suscettibile di notevoli perfezionamenti con riguardo alla possibilità di superare i limiti di impiego noti dei fili diamantati nelle macchine di taglio di blocchi in pietra naturale o artificiale.
Il problema tecnico, quindi, che sta alla base della presente invenzione à ̈ quello di realizzare migliori condizioni di lavoro del filo diamantato ed in particolar modo degli inserti entro il solco del taglio.
Un corollario a detto problema tecnico à ̈ quello di mantenere in condizioni di pulizia ottimale per l’esecuzione della segagione il filo con gli inserti diamantati, anche in presenza di maggiori quantità di strido generato da un aumento della velocità d'avanzamento del filo diamantato di taglio nel blocco di pietra.
Un ulteriore aspetto connesso al problema tecnico precedente à ̈ quello di realizzare un efficace impianto d'alimentazione acqua per la rimozione dello strido dal filo diamantato che risulti economico nella gestione e non dannoso per l'ambiente.
Sommario dell'invenzione
Questo problema tecnico à ̈ risolto, secondo la presente invenzione, da una macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, comprendente: un impianto di distribuzione d'acqua di raffreddamento entro il taglio generato dal filo diamantato nella pietra; almeno un filo diamantato chiuso ad anello che, percorrendo un percorso chiuso, ripercorre il taglio durante l’approfondimento nella pietra; organi rotanti di supporto, motorizzazione e tensionamento del filo diamantato; caratterizzata in ciò che presenta un ulteriore impianto di pulizia del filo diamantato con almeno un punto di lavaggio immediatamente a valle del taglio ed a monte, nel percorso del filo, rispetto al primo organo di supporto e motorizzazione del filo medesimo, incontrato dopo la fine del taglio; l'impianto di pulizia comprendendo un gruppo di filtrazione e pompaggio per il ricircolo dell'acqua che alimenta il punto di lavaggio ad alta pressione.
In una ulteriore e vantaggiosa forma costruttiva una moltitudine di fili diamantati chiusi ad anello taglia contemporaneamente un blocco di pietra.
Inoltre, in una ulteriore forma costruttiva perfezionata oltre al primo punto di lavaggio é disposto sul percorso del filo diamantato almeno un secondo punto di lavaggio associato ad esso e posizionato nello stesso intervallo del primo punto di lavaggio.
Inoltre, in una variante di forma costruttiva preferita i punti di lavaggio sono almeno tre, di cui almeno uno à ̈ posizionato sul primo organo di supporto e motorizzazione del filo medesimo.
Più ancora, in una specifica forma costruttiva i punti di lavaggio sono almeno tre di cui almeno due sono posizionati ravvicinati a valle del taglio ed a monte del primo organo di supporto e motorizzazione del filo medesimo.
Inoltre, in una ulteriore forma costruttiva perfezionata e preferita i punti di lavaggio sono almeno quattro di cui almeno due almeno sono posizionati ravvicinati a valle del taglio ed a monte del primo organo di supporto e motorizzazione del filo medesimo ed il quarto à ̈ posizionato sul primo organo di supporto e motorizzazione del filo medesimo.
Più ancora, in una specifica forma costruttiva i punti di lavaggio comprendono un tubo trasversale dotato di ugelli con getto ellittico, avente la dimensione maggiore del getto posta nella direzione del filo diamantato e con esso allineato.
Inoltre, in una ulteriore forma costruttiva i punti di lavaggio comprendono un tubo trasversale dotato di ugelli allineati su file sfalsate in corrispondenza della posizione dei fili diamantati contigui.
Più ancora, in una specifica forma costruttiva la pressione dell’acqua di lavaggio à ̈ alta, per realizzare una velocità d’uscita del getto dal relativo ugello compresa tra i 20 ed i 30 m/s.
Infine, in una ulteriore e preferita forma costruttiva il gruppo di filtrazione e pompaggio comprende due filtri a cartuccia metallica che operano in coppia od in modo alternato quando à ̈ necessario eseguire la manutenzione e pulizia di uno dei filtri.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione, nella realizzazione di una macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale con impianto di pulizia del filo, risulteranno dalla descrizione, fatta di seguito, di un esempio di realizzazione dato a titolo indicativo e non limitativo con riferimento alle cinque tavole di disegno allegate.
Breve descrizione dei disegni
La Figura 1 rappresenta una vista schematica prospettica di una macchina multifilo di taglio di blocchi di pietra con fili diamantati chiusi ad anello e dotata dell’impianto di pulizia secondo l’invenzione;
Figura 2 rappresenta una vista schematica di fianco del tamburo di supporto e trasmissione del moto di taglio alla moltitudine di fili diamantati in cui à ̈ visibile la posizione dei punti di lavaggio dei fili con l'impianto di pulizia secondo l’invenzione;
Figura 3 rappresenta una vista schematica di fianco ed in leggera prospettiva di un tubo distributore di acqua ai fili diamantati, dotato di ugelli distribuiti in corrispondenza dei fili;
Figura 4 rappresenta una vista di fianco, schematica e parziale del tubo distributore di Figura 3 con la posizione dei fili diamantati sottostante in sezione ed in corrispondenza di alcuni ugelli;
Figura 5 rappresenta una sezione schematica V-V di Figura 4 con il getto d’acqua daH'ugello sul filo diamantato sottostante;
Figura 6 rappresenta una vista schematica di fianco ingrandita dei punti di lavaggio a monte ed a valle del rullo guidafilo nel tratto d'uscita dei fili diamantati dal blocco di pietra in lavoro;
Figura 7 rappresenta una vista schematica di fianco ingrandita di un tratto del tamburo di supporto e trasmissione del moto di taglio ai fili diamantati in cui à ̈ visibile un ulteriore punto di lavaggio dei fili diamantati quando avvolti sul detto tamburo;
Figura 8 rappresenta una vista schematica prospettica, limitata ad un tratto di tubo di distribuzione dell'acqua di lavaggio in cui à ̈ visibile la costituzione degli ugelli ed in uno anche il getto d’acqua generato;
Figura 9, infine, rappresenta una vista e sezione parziale schematica in prospettiva del gruppo pompa e filtri per il ricircolo e l’alimentazione dell’acqua di lavaggio agli ugelli.
Descrizione dettagliata di una preferita forma di realizzazione Nella Figura 1 à ̈ visibile con 1 la macchina di taglio multifilo di blocchi di pietra 2 in cui una moltitudine di anelli in filo diamantato 3 sono supportati tra un tamburo 4 di supporto e motorizzazione dei fili diamantati, a costituire il primo organo di supporto e motorizzazione incontrato dal filo a valle del taglio, ed un dispositivo di supporto e tensionamento 5 già noti nella tecnica. Il tamburo 4 ed il dispositivo di tensionamento 5 sono supportati su carri a moto verticale sincrono, rispettivamente 6 e 7, mobili su colonne 8 e 9 ai lati del blocco di pietra 2 in lavoro. Nel tratto inferiore dei fili diamantati compreso tra le colonne 8 e 9 ed il blocco di pietra 2 sono inseriti nel percorso degli anelli di filo diamantato 3 un primo rullo guidafìlo 10, a monte del blocco 2 nel moto T di taglio dei fili, ed un secondo rullo guidafìlo 11 a valle del blocco di pietra in lavoro: i rulli guidafìlo operano in modo noto nella tecnica, per guidare i fili alla corretta distanza nell’attraversamento del blocco di pietra, con lo scopo di generare i solchi di taglio e quindi le lastre allo spessore desiderato dall’utente. La direzione del moto di taglio T indica il percorso dei fili diamantati ad anello 3, che entrano nei solchi dei tagli nel blocco subito dopo il primo rullo guidafìlo 10, a monte, ed escono dai solchi poco prima del secondo rullo guidafìlo 11 , a valle del blocco di pietra 2. Il tratto di fili diamantati che penetra nei solchi à ̈ raffreddato con l’acqua dispersa mediante un impianto di distribuzione 12 noto nella tecnica e posto sopra alla faccia superiore del blocco 2. I fili diamantati 3, prima di raggiungere il secondo rullo guidafìlo 11 , passano nel primo punto di lavaggio 13 ed in una successiva feritoia 14 di una parete di raccolta 15 dell’acqua di raffreddamento con lo strido rimosso in uscita dai solchi. A valle del secondo rullo guidafìlo 11 sono posti due ulteriori punti di lavaggio 16 e 17 affiancati. Un quarto punto di lavaggio 18 à ̈ posizionato in vicinanza della periferia del tamburo 4 di supporto e motorizzazione. Il ricircolo dell’acqua di lavaggio raccolta assieme allo strido avviene nel gruppo di pompaggio e filtrazione 19, comprendente una coppia di filtri 20 a cartuccia metallica ed una elettropompa 21 , per rimettere in circolo l’acqua di lavaggio depurandola dello strido. L’impianto di distribuzione 12 dell’acqua di raffreddamento rimane fermo nello spazio durante tutta la durata dell’operazione di taglio, mentre i punti di lavaggio assieme al tamburo 4 ed ai rulli guidatilo, ed ovviamente anche al dispositivo di tensionamento 5, sono mobili verticalmente con l'approfondimento del taglio dei fili diamantati 3 entro i solchi nel blocco di pietra 2.
Nella Figura 2 sono, inoltre, più chiaramente visibili il primo punto di lavaggio 13 costituito da un tubo 22 trasversale al percorso dei fili diamantati 3 e dotato di ugelli 23 nella parte inferiore in direzione dei sottostanti fili diamantati. I due successivi punti di lavaggio 16 e 17, posti molto vicini tra loro, successivamente alla posizione del secondo rullo guidafilo 11, presentano la medesima costituzione cioà ̈ col tubo trasversale 22 ed ugelli 23 diretti verso i fili sottostanti; il quarto punto di lavaggio 18 à ̈ anch'esso costituito da un tubo trasversale 22 con ugelli 23, ma diretti verso le gole di supporto del filo diamantato sul tamburo di supporto e motorizzazione 4. All’uscita del solco nel blocco 2 il filo diamantato perde per gravità le gocce d’acqua di raffreddamento che con traiettoria lievemente ricurva bagnano la parete di raccolta 15, sotto la feritoia 14, e cade nei canali di raccolta, non raffigurati, ma presenti in queste macchine.
Nelle Figure da 3 a 5, à ̈ visibile un tubo trasversale 22 su cui sono posti gli ugelli 23 su due file contigue. Il passo a cui sono posti gli ugelli e suddiviso in modo da ottenere una distribuzione con passo P più corto ed un passo G più lungo. Tale disposizione consente all’utente di porre i fili diamantati a distanza tale da realizzare due spessori di lastre ottenibili tra solchi affiancati. Gli spessori più usuali sono 20 mm e 30 mrn, cioà ̈ il passo più lungo G à ̈ tale da ottenere lo spessore della lastra risultante di 30 mm, tenendo conto anche del diametro di un filo diamantato. Analogamente il passo P più corto à ̈ ad un valore pari allo spessore richiesto per la lastra minore, generalmente 20 mm, maggiorato del diametro di un filo diamantato. Con la disposizione su due file e spaziata come in Figura risulta possibile variare lo spessore desiderato senza dover cambiare il tubo trasversale 22. L’ugello raffigurato à ̈ del tipo ellittico: nella Figura 5 l’ugello in sezione presenta il getto d’acqua 24 in uscita a forma di cono stretto ai lati e più largo nella direzione del filo diamantato, così da ampliare l’area interessata e raggiungere il sottostante filo diamantato 3 per una maggiore lunghezza. In questo modo tutto il filo, compreso gli inserti diamantati 25, viene colpito dal getto d'acqua 24.
Nella Figura 8 à ̈ visibile ingrandita la forma d’ugello più conveniente per ottenere il getto 24 a cono ellittico, qui raffigurato in direzione pressoché parallela al filo diamantato 3 e quindi dal lato stretto del cono così da insistere per un maggior tratto di filo sul filo stesso e sfruttare meglio l’acqua del getto; inoltre, la disposizione su due file consente di avere due ugelli, indicati con 26 e 27, avvicinati ad una distanza minore al diametro d’ingombro di un ugello nello sviluppo trasversale del tubo trasversale 22 su cui sono montati.
Nella Figura 9 à ̈ rappresentato il gruppo di filtrazione e pompaggio 19 dell’acqua di lavaggio. L’acqua R proveniente dalla macchina viene raccolta e trattata dall’impianto di depurazione e ricircolo, normalmente presente negli impianti di lavorazione dei blocchi di pietra e materiale lapideo, quindi entra nella parte inferiore dei due filtri 20; nella camera 28 inferiore si depositano le parti più pesanti, mentre la parte superiore 29 del filtro à ̈ costituita da un tubo forato 30 in acciaio inox, per trattenere parte del materiale in sospensione con la diminuzione di velocità dell’acqua nella parte superiore e nell'intercapedine 31 prima della tubazione di uscita U dal filtro. Il gruppo presenta una coppia di filtri 20 per agevolare la pulizia del tubo forato 30 escludendo quello in manutenzione mediante le valvole 32, per il primo filtro, e 33, del secondo filtro, nelle tubazioni d’ingresso dell'acqua raccolta R, di travaso V tra le camere inferiori 28 dei filtri, e di aspirazione U alla pompa 21. La mandata M dalla pompa à ̈ unica ed à ̈ collegata ai tubi trasversali 22 nei punti di lavaggio come detto precedentemente. La pressione di mandata à ̈ tale da realizzar una pressione di circa 4 bar nei tubi trasversali 22, così da realizzare agli ugelli una velocità del getto compresa tra 24 e 32 m/s ed una portata per ugello di 20-30 l/min. Il tubo forato 30 presenta fori di 0,8 - 1 mm di diametro, che à ̈ circa la metà del diametro del foro d'uscita del getto daN'ugello; quest'ultima proporzione à ̈ risultata il miglior compromesso tra effetto di filtraggio e perdita di carico nel filtro stesso e negli ugelli.
Da prove di verifica effettuate, con l’invenzione si à ̈ ottenuto una velocità d’avanzamento nel taglio, detta “cala†in gergo d’officina, del 10-20% circa superiore alla velocità d'avanzamento del taglio di un blocco di pietra dello stesso litotipo e nelle medesime condizioni, privo dell’impianto di lavaggio dei fili diamantati secondo la presente invenzione. In conseguenza il tempo di lavoro, cioà ̈ di taglio di un blocco in lastre migliora notevolmente, senza aumentare il consumo di abrasivo diamantato, come noto nella tecnica. Inoltre, l’unione dell’impianto dell’acqua di raffreddamento 12 con l’impianto di lavaggio consente di filtrare molto meglio di quanto attuato precedentemente così da evitare il ricircolo di strido con l'acqua di raffreddamento, cioà ̈ lo strido presente nel solco del taglio à ̈ per la massima parte originato dal taglio stesso, ma non riportato nel taglio con l'acqua di raffreddamento, oppure non generato dal residuo di strido che rimane sul filo diamantato al rientro nel taglio. In questo caso l’unione dei due impianti à ̈ assai vantaggioso, la pressione di alimentazione dell'acqua di raffreddamento à ̈ limitata con strozzamenti regolabili a saracinesca, rispetto all’alta pressione necessaria nei punti di lavaggio 13, 16, 17 e 18. Cioà ̈ con la filtrazione dell'acqua di raffreddamento, prima non prevista od effettuata in modo approssimativo, il ricircolo dell'acqua evita di danneggiare l’ambiente e di rimettere dello strido, con l'acqua di raffreddamento, nei solchi e quindi il taglio degli inserti diamantati avviene in migliori condizioni.
I vantaggi, pertanto, che si possono evidenziare con la presente invenzione in una macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale con impianto di pulizia del filo sono qui sotto indicati.
II lavaggio del filo diamantato porta ad una pulizia del filo stesso con minore o quasi nullo strido che rientra nel solco con il filo diamantato ad ogni giro, cioà ̈ il filo diamantato non rientra ancora imbrattato nel solco di taglio. La rimozione dello strido viene distribuita quasi equamente nei quattro punti indicati: nel primo punto di lavaggio 13, a monte del secondo rullo guidafilo 11 ; nel secondo 16 e terzo punto di lavaggio 17, così come nel quarto punto di lavaggio 18 ed anche per la forza centrifuga, generata dall'awolgimento del filo diamantato sul tamburo 4 di supporto e motorizzazione degli anelli di filo diamantato 3. La durata del filo diamantato, oltre che per un minor consumo di diamante, già indicato, risulta maggiore in quanto il rivestimento plastico del filo stesso, che posiziona sul filo gli inserti 25 diamantati, presenta una maggiore durata e non viene intaccato, come nel caso di mancanza del lavaggio del filo, dai residui presenti nello sfrido.
Un ulteriore vantaggio, risultante dalla minor quantità di sfrido sul filo diamantato, in conseguenza dell’effetto dell'acqua di lavaggio e dell’acqua di raffreddamento, à ̈ un minor imbrattamento degli organi del dispositivo di tensionamento 5 dei fili diamantati 3 ad anello ed in generale di tutta la macchina.
La distribuzione degli ugelli 23 nel tubo trasversale 22 consente di avere un getto nella posizione di possibile presenza di un filo diamantato 3 sia per il taglio di lastre di minore spessore (P) sia per il taglio di lastre di maggiore spessore (G) ed anche con disposizione mista tra gli spessori, come visibile nella Figura 3.
L'adozione dell’impianto di lavaggio del filo diamantato descritto migliora come detto la velocità d’avanzamento, cioà ̈ velocità di “cala" nel gergo tecnico, a valori anche del 20% così, unitamente al miglioramento della velocità d'avanzamento, il filo presenta maggiore durata, vantaggiosamente, per la somma degli effetti sia sul rivestimento plastico del filo sia sulla minore quantità di sfrido che ritorna nel solco e quindi non imbratta od imbratta in modo ridotto il filo diamantato nel solco durante il taglio.
Un ulteriore ed inaspettato vantaggio à ̈ stato riscontrato nel contatto tra il filo diamantato ed il rivestimento morbido delle pulegge del dispositivo di tensionamento 5, dei rulli guidatilo 10 e 11 e del tamburo 4 di supporto e motorizzazione dei fili diamantati; infatti una minor quantità di sfrido che imbratta il filo diamantato si traduce in una minor quantità di diamante disperso e che, incuneandosi tra il filo diamantato ed il materiale morbido di rivestimento, lo danneggia e lo usura in modo assai minore che in mancanza deirimpianto di lavaggio del filo; così anche la durata dei detti rivestimenti in materiale morbido risulta significativamente maggiore.
Ovviamente, ad una macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale con impianto di pulizia del filo sopra descritta, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare specifiche e contingenti esigenze, potrà apportare numerose modifiche, tutte peraltro contenute neN’ambito di protezione della presente invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni. Così, seppur meno vantaggiosamente i due impianti di acqua di raffreddamento 12 del taglio e di lavaggio del filo diamantato possono essere separati con solo l'impianto di lavaggio dotato di apposito gruppo di filtrazione e pompaggio 19 per il ricircolo dell'acqua, mentre il ricircolo dell'acqua di raffreddamento potendo avvenire in un impianto di depurazione dell'acqua industriale d'officina. Inoltre, sempre seppur meno vantaggiosamente al posto dell'acqua, come liquido refrigerante o di lavaggio, può essere impiegata acqua emulsionata con addittivi, per facilitare il taglio del diamante nella pietra ma senza imbrattare le lastre ottenute dal taglio del blocco di pietra.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, comprendente: un impianto di distribuzione d'acqua (12) di raffreddamento entro il taglio generato dal filo diamantato nella pietra; almeno un filo diamantato chiuso ad anello (3) che, percorrendo un percorso chiuso, ripercorre il taglio durante l'approfondimento nella pietra; organi rotanti (4, 5) di supporto, motorizzazione e tensionamento del filo diamantato; caratterizzata in ciò che presenta un ulteriore impianto di pulizia del filo diamantato con almeno un punto di lavaggio (13 o 16 o 17) immediatamente a valle del taglio ed a monte, nel percorso del filo, rispetto al primo organo di supporto e motorizzazione (4) del filo medesimo, incontrato dopo la fine del taglio; l'impianto di pulizia comprendendo un gruppo di filtrazione e pompaggio (19) per il ricircolo dell'acqua che alimenta il punto di lavaggio ad alta pressione.
  2. 2. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo la rivendicazione 1 , in cui una moltitudine di fili diamantati chiusi ad anello (3) taglia contemporaneamente un blocco (2) di pietra.
  3. 3. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo una delle rivendicazioni precedenti 1 , 2, in cui oltre al primo punto di lavaggio (13 o 16 o 17) é disposto sul percorso del filo diamantato almeno un secondo punto di lavaggio (13 o 16 o 17 o 18) associato ad esso e posizionato nello stesso intervallo del primo punto di lavaggio.
  4. 4. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo la rivendicazione 3, in cui i punti di lavaggio sono almeno tre, di cui almeno uno (18) Ã ̈ posizionato sul primo organo di supporto e motorizzazione (4) del filo medesimo.
  5. 5. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo la rivendicazione 3, in cui i punti di lavaggio sono almeno tre di cui almeno due (16, 17) sono posizionati ravvicinati a valle del taglio ed a monte del primo organo di supporto e motorizzazione (4) del filo medesimo.
  6. 6. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo la rivendicazione 3, in cui i punti di lavaggio sono almeno quattro di cui almeno due sono posizionati ravvicinati (16, 17) a valle del taglio ed a monte del primo organo di supporto e motorizzazione del filo medesimo ed il quarto (18) Ã ̈ posizionato sul primo organo di supporto e motorizzazione (4) del filo medesimo.
  7. 7. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui i punti di lavaggio comprendono un tubo trasversale (22) dotato di ugelli (23) con getto ellittico (24), avente la dimensione maggiore del getto posta nella direzione del filo diamantato (3) e con esso allineato.
  8. 8. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo una delle rivendicazioni precedenti da 2 a 7, in cui i punti di lavaggio comprendono un tubo trasversale (22) dotato di ugelli (23) allineati (26, 27) su file sfalsate (G, P) in corrispondenza della posizione dei fili diamantati (3) contigui.
  9. 9. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo una delle rivendicazioni precedenti da 2 a 7, in cui la pressione dell’acqua di lavaggio à ̈ alta, per realizzare una velocità d’uscita del getto dal relativo ugello (23) compresa tra i 20 ed i 30 m/s.
  10. 10. Macchina a filo diamantato per il taglio di pietra naturale od artificiale, secondo una delle rivendicazioni precedenti da 2 a 7, in cui il gruppo di filtrazione e pompaggio (19) comprende due filtri (20) a cartuccia metallica che operano in coppia od in modo alternato quando à ̈ necessario eseguire la manutenzione e pulizia di uno dei filtri.
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