ITMO20090220A1 - Valvola di distribuzione - Google Patents

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ITMO20090220A1
ITMO20090220A1 IT000220A ITMO20090220A ITMO20090220A1 IT MO20090220 A1 ITMO20090220 A1 IT MO20090220A1 IT 000220 A IT000220 A IT 000220A IT MO20090220 A ITMO20090220 A IT MO20090220A IT MO20090220 A1 ITMO20090220 A1 IT MO20090220A1
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IT
Italy
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compensator
distributor
seat
valve body
duct
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IT000220A
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Inventor
Maurizio Bartoli
Valeriomarco Montanari
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Brevini Fluid Power S P A
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Description

VALVOLA DI DISTRIBUZIONE
Background dell’invenzione
L’invenzione concerne una valvola di distribuzione.
In modo specifico, ma non esclusivo, l’invenzione può essere utilizzata nell’ambito di una macchina operatrice per realizzare un sistema modulare con una serie di moduli o sezioni di valvola per collegare una pompa ad una pluralità di attuatori oleodinamici.
In particolare si fa riferimento ad una valvola di distribuzione dotata di un compensatore di pressione.
Sono già noti vari sistemi modulari di valvole con compensazione di pressione per il controllo idraulico di una pluralità di attuatori, come ad esempio i sistemi modulari mostrati nelle pubblicazioni brevettuali US 5579642, US 5890362, US 2008/0282691, US 2009/0173067, EP 1610002, EP 1628018.
Sommario dell’invenzione
Uno scopo dell’invenzione à ̈ quello di migliorare le valvole di distribuzione con compensatore di pressione della tecnica nota.
Un vantaggio dell’invenzione à ̈ di realizzare una valvola di dimensioni relativamente ridotte. La valvola può essere vantaggiosamente compatta e in particolare può essere utilizzata, a titolo di esempio, per portate di fluido operativo fino a 35 litri/minuto con una differenza di pressione ∆P = 8 bar.
Un altro vantaggio à ̈ di fornire una valvola costruttivamente semplice ed economica.
Un ulteriore vantaggio à ̈ di permettere l’azionamento contemporaneo di più attuatori.
Un altro vantaggio ancora à ̈ di consentire una velocità sostanzialmente costante dell’attuatore, o degli attuatori, anche al variare del carico, in particolare mantenendo costante la differenza di pressione attraverso la valvola, ad esempio per mezzo di una strozzatura di regolazione.
Un altro vantaggio à ̈ di provvedere una valvola di distribuzione che integra un compensatore di pressione e che combina prestazioni relativamente elevate e dimensioni relativamente ridotte.
Un altro vantaggio à ̈ di rendere disponibile una valvola che può essere utilizzata nell’ambito di sistemi di controllo di attuatori idraulici e che a questo scopo può essere associata a componenti già esistenti, con conseguente riduzione dei costi.
Un altro vantaggio à ̈ il ridotto consumo di energia necessario per la regolazione della valvola.
Tali scopi e vantaggi ed altri ancora sono tutti raggiunti dalla valvola secondo una o più delle rivendicazioni sotto riportate.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano alcuni esempi non limitativi di attuazione.
La figura 1 Ã ̈ una vista in prospettiva della valvola.
La figura 2 Ã ̈ una vista laterale della valvola di figura 1. La figura 3 Ã ̈ la sezione III-III di figura 2.
La figura 4 Ã ̈ un particolare ingrandito di figura 3.
La figura 5 Ã ̈ la sezione V-V di figura 2.
La figura 6 Ã ̈ un particolare ingrandito di figura 5.
La figura 7 Ã ̈ una vista in prospettiva di un corpo solido che rappresenta, in negativo, le parti cave del corpo valvola 2 della valvola di figura 1.
La figura 8 Ã ̈ una vista frontale del corpo solido di figura 7.
La figura 9 Ã ̈ una vista da sinistra di figura 8.
La figura 10 Ã ̈ una vista da destra di figura 8.
La figura 11 Ã ̈ una vista dal basso di figura 8.
La figura 12 à ̈ una vista dall’alto di figura 8.
La figura 13 Ã ̈ una vista frontale del cursore 13 di distribuzione della portata di fluido.
La figura 14 Ã ̈ la sezione XIV-XIV di figura 13.
La figura 15 Ã ̈ un diagramma della portata di fluido operativo in funzione della posizione del cursore 13.
La figura 16 à ̈ una sezione interrotta che mostra un particolare di una qualsiasi delle due porte 10A o 10B di alimentazione del fluido operativo (in particolare à ̈ stata illustrata la porta 10A) comprendente un dispositivo limitatore di portata, che nel caso specifico à ̈ del tipo configurato per l’utilizzo con magneti e cursore di tipo ON/OFF.
La figura 17 Ã ̈ uno schema idraulico della valvola di figura 1.
La figura 18 à ̈ uno schema di un sistema modulare di controllo idraulico di una pluralità di attuatori che utilizza due o più valvole come quella di figura 1.
Descrizione dettagliata
Con riferimento alle suddette figure, con 1 Ã ̈ stata complessivamente indicata una valvola di distribuzione avente un corpo valvola 2. Il corpo valvola 2 presenta esternamente una prima faccia 3 ed una seconda faccia 4 opposta alla prima faccia 3. La prima faccia 3 e la seconda faccia 4 possono essere sostanzialmente piane, o almeno in parte piane, e parallele tra loro.
La valvola 1 può essere utilizzata, come in questo caso specifico, per realizzare un modulo di un sistema modulare di controllo di una pluralità di attuatori idraulici. Il sistema modulare, schematicamente illustrato in figura 18, comprende una pluralità di valvole 1 accostate in serie l’una all’altra (con un collegamento idraulico del tipo in parallelo), con la prima faccia 3 di una valvola accoppiata alla seconda faccia 4 della valvola adiacente in modo che uno o più condotti ricavati internamente al corpo valvola di una valvola siano in comunicazione di fluido con uno o più condotti ricavati internamente al corpo valvola della valvola adiacente. Ad ogni valvola 1 può essere operativamente associato almeno un corrispondente attuatore idraulico (di tipo noto e non illustrato).
Il sistema modulare di controllo idraulico viene utilizzato, in particolare, su una macchina operatrice di tipo noto dotata di vari attuatori idraulici.
Il corpo valvola 2 può essere opzionalmente realizzato per fusione di materiale, ad esempio in ghisa o in altro materiale (metallico) per fonderia. Il corpo valvola 2 reca internamente delle porzioni cave che sono configurate per il passaggio di un fluido operativo e/o per l’alloggiamento di elementi operativi della valvola 1. Tali porzioni cave sono rappresentate per maggiore chiarezza come porzioni piene (corpo solido) nelle figure da 7 a 12. Tali porzioni cave vengono ora descritte in maggior dettaglio.
Il corpo valvola 2 ha internamente un condotto di ingresso 5 che, nella configurazione assemblata del sistema modulare, viene opzionalmente collegato ad una mandata di fluido operativo (nel caso specifico viene collegato alla mandata di una pompa idraulica). Il condotto di ingresso 5 opzionalmente attraversa il corpo valvola 2 da un lato al lato opposto. Nel caso specifico il condotto di ingresso 5 ha le estremità opposte che terminano a due facce opposte (prima faccia 3 e seconda faccia 4) del corpo valvola 2. Il condotto di ingresso 5 può essere sostanzialmente rettilineo e, ad esempio, perpendicolare alle facce opposte.
Il corpo valvola 2 ha internamente un condotto di uscita 6 che, nella configurazione assemblata del sistema modulare, viene opzionalmente collegato ad uno scarico di fluido operativo (nel caso specifico lo scarico viene collegato all’ingresso della pompa idraulica). Il condotto di uscita 6 opzionalmente attraversa il corpo valvola 2 da un lato al lato opposto. Nel caso specifico il condotto di uscita 6 ha le estremità opposte che terminano a due facce opposte (prima faccia 3 e seconda faccia 4) del corpo valvola 2. Il condotto di uscita 6 può essere sostanzialmente rettilineo e, ad esempio, perpendicolare alle facce opposte. Il condotto di uscita 6 à ̈ opzionalmente parallelo al condotto di ingresso 5. L’asse longitudinale del condotto di uscita 6 e l’asse longitudinale del condotto di ingresso 5 sono opzionalmente complanari e possono definire un piano che passa per questi assi longitudinali e che à ̈ trasversale alle facce opposte 3 e 4. Tale piano trasversale à ̈ opzionalmente un piano sostanzialmente mediano del corpo valvola 2.
Il corpo valvola 2 ha internamente una sede distributore 7 che ospita un distributore configurato per controllare la direzione (distribuzione) del fluido operativo in rapporto all’attuatore.
Nel caso specifico il distributore à ̈ del tipo a quattro vie e tre posizioni. È possibile prevedere che il distributore sia di altro tipo, come ad esempio del tipo a quattro vie e due posizioni. La sede distributore 7 comprende una cavità estesa in lunghezza secondo un asse longitudinale che può essere trasversale (opzionalmente perpendicolare) al piano passante per gli assi longitudinali dei condotti 5 e 6. Tale cavità della sede distributore 7 presenta alcuni recessi che definiscono le vie operative del distributore. Tali recessi comprendono opzionalmente un primo recesso 71 centrale, un secondo recesso 72 e un terzo recesso 73 intermedi disposti ai lati opposti del primo recesso 71, un quarto recesso 74 e un quinto recesso 75 di estremità disposti su un fianco del secondo recesso 72 e, rispettivamente, del terzo recesso 73 da parte opposta rispetto al primo recesso 71.
Il corpo valvola 2 ha internamente una sede compensatore 8 che ospita un compensatore di pressione configurato per mantenere sostanzialmente costante la differenza di pressione tra due zone del circuito idraulico, come sarà meglio spiegato in seguito. La sede compensatore 8 comprende una cavità estesa in lunghezza secondo un asse longitudinale che può essere trasversale (opzionalmente perpendicolare) al piano passante per gli assi longitudinali dei condotti 5 e 6. L’asse longitudinale della sede compensatore 8 può essere, ad esempio, sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale della sede distributore 7.
Il corpo valvola 2 ha internamente un primo condotto utilizzatore A1 e un secondo condotto utilizzatore B1 che sono collegati, rispettivamente, al secondo recesso 72 e al terzo recesso 73. Nella configurazione di uso i condotti utilizzatore A1 e B1 verranno collegati, in modo noto, ad un attuatore idraulico, in particolare a due lati (utilizzatori A e B) dell’attuatore.
Il corpo valvola 2 ha una terza faccia 9 che può presentare, come nel caso specifico, due porte di fluido 10A e 10B collegate rispettivamente al primo condotto utilizzatore A1 e al secondo condotto utilizzatore B1. Le due porte di fluido 10A e 10B sono sostanzialmente complanari. La terza faccia 9 può essere, come nel caso specifico, trasversale sia alla prima faccia 3 sia alla seconda faccia 4. La terza faccia 9 può collegare, come nel caso specifico, la prima faccia 3 alla seconda faccia 4. Le porte di fluido 10A e 10B sono configurate per il collegamento (ad esempio di tipo risolvibile) con l’attuatore, in particolare con i due lati operativi A e B dell’attuatore stesso.
La distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale della sede distributore 7 dalla terza faccia 9 può essere, come nel caso specifico, maggiore rispetto alla distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale del condotto d’ingresso 5 dalla terza faccia 9. La distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale del condotto di uscita 6 dalla terza faccia 9 può essere, come nel caso specifico, maggiore rispetto alla distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale del condotto d’ingresso 5 dalla terza faccia 9, e/o maggiore rispetto alla distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale della sede distributore 7 dalla terza faccia 9. La distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale della sede compensatore 8 dalla terza faccia 9 può essere, come nel caso specifico, maggiore rispetto alla distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale del condotto d’ingresso 5 dalla terza faccia 9, e/o maggiore rispetto alla distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale della sede distributore 7 dalla terza faccia 9, e/o maggiore rispetto alla distanza di ogni punto (o la distanza media dei vari punti) dell’asse longitudinale del condotto di uscita 6 dalla terza faccia 9.
Il condotto di ingresso 5 à ̈ collegato con la sede distributore 7. In particolare il condotto di ingresso 5 può essere collegato con la sede distributore 7 per il tramite della sede compensatore 8. La sede compensatore 8 può essere interposta tra il condotto di ingresso 5 e la sede distributore 7 in modo tale che il passaggio operativo di fluido tra il condotto di ingresso 5 e la sede distributore 7 possa avvenire soltanto mediante il passaggio del fluido attraverso almeno una parte della sede compensatore 8. A questo scopo à ̈ possibile predisporre un primo condotto 11 che collega il condotto di ingresso 5 con la sede compensatore 8, e un secondo condotto 12 che collega la sede compensatore 8 con la sede distributore 7. Il primo condotto 11 può avere un’estremità che termina in un recesso di ingresso 81 della cavità della sede compensatore 8. Il secondo condotto 12 può avere un’estremità che termina in un recesso di uscita 82 della cavità della sede compensatore 8. Il recesso di ingresso 81 e il recesso di uscita 82 possono essere disposti l’uno a fianco dell’altro ad una distanza assiale reciproca. Il secondo condotto 12 può avere un’estremità che termina nella sede distributore 7, in particolare, come nell’esempio illustrato, nel primo recesso 71 centrale di tale sede.
Il condotto di uscita 6 à ̈ collegato con la sede distributore 7. A questo scopo il corpo valvola 2 può avere internamente un primo ramo di uscita 61 e un secondo ramo di uscita 62 che collegano il condotto di uscita 6, rispettivamente, con il quarto recesso 74 con il quinto recesso 75.
La sede distributore 7 può essere situata almeno in parte in una regione del corpo valvola 2 compresa tra il condotto di ingresso 5 e il condotto di uscita 6.
Il condotto di uscita 6 può essere situato almeno in parte in una regione del corpo valvola 2 compresa tra la sede distributore 7 e la sede compensatore 8.
Il condotto di uscita 6 può essere situato almeno in parte in una regione del corpo valvola 2 compresa tra il primo condotto 11 e il secondo condotto 12.
Il condotto di uscita 6 può essere situato almeno in parte in una regione del corpo valvola 2 compresa tra la sede compensatore 8 e il condotto di ingresso 5.
La sede distributore 7 può essere situata almeno in parte in una regione del corpo valvola 2 compresa tra il condotto di ingresso 5 e la sede compensatore 8.
Il distributore, che à ̈ opzionalmente di tipo proporzionale e può essere, come nel caso specifico, del tipo a quattro vie (la mandata, lo scarico e due utilizzatori) e tre posizioni, comprende un cursore 13 scorrevole assialmente entro la sede distributore 7. Il cursore 13 à ̈ configurato in modo da poter assumere almeno tre configurazioni operative in cui, rispettivamente, blocca l’attuatore (impedendo la comunicazione di fluido tra le quattro vie, ovverosia tra i vari recessi 71, 72, 73 e 74/75), aziona l’attuatore in un senso mediante l’alimentazione di uno dei due utilizzatori (consentendo la comunicazione di fluido tra i recessi 71 e 72 e tra i recessi 73 e 75), aziona l’attuatore nell’altro senso mediante l’alimentazione dell’altro utilizzatore (consentendo la comunicazione di fluido tra i recessi 71 e 73 e tra i recessi 72 e 74). È possibile prevedere, in un esempio non illustrato, che il cursore sia opzionalmente configurato in modo che, nella posizione centrale del cursore stesso, il recesso 71 sia bloccato e che, inoltre, il recesso 73 sia messo in comunicazione con il recesso 75 e il recesso 72 sia messo in comunicazione con il recesso 74.
Il distributore comprende dei mezzi di azionamento, di tipo noto, ad esempio di tipo elettrico (solenoide) per il comando dello scorrimento assiale del cursore 13 in un senso e/o in senso opposto. Il distributore può comprendere due elementi elastici (molle) che operano sul cursore 13 con azioni contrapposte.
Il cursore 13 comprende una superficie esterna che presenta varie zone di tenuta che sono accoppiate a scorrimento con la superficie interna della sede distributore 7 per fare tenuta di fluido, in modo noto, nelle zone della sede comprese tra i vari recessi e nelle zone più esterne ai recessi. Le zone di tenuta hanno opzionalmente una forma cilindrica (con, opzionalmente, una o più scanalature circonferenziali). Le zone di tenuta terminano, opzionalmente, con una superficie rastremata (ad esempio tronco-conica) per favorire la linearità di funzionamento del distributore. Le zone di tenuta possono presentare alle estremità (ad esempio nella superficie rastremata, se presente, come nel caso specifico) una nicchia o, come nel caso specifico, due nicchie 14 (situate diametralmente opposte l’una all’altra), o più di due nicchie, per favorire la linearità di funzionamento del distributore. La nicchia 14 può essere almeno in parte delimitata da una superficie inclinata (ad esempio a forma di settore di tronco di cono). La larghezza massima della nicchia 14 può essere una frazione (ad esempio compresa tra il 20% e l’80%) del diametro della zona di tenuta. È possibile, come nel caso specifico, predisporre almeno una nicchia 14 disposta sul bordo della zona di tenuta che opera tra il quinto recesso 75 e il terzo recesso 73, e/o almeno una nicchia 14 disposta sul bordo della zona di tenuta che opera tra il primo recesso 71 e il terzo recesso 73, e/o almeno una nicchia 14 disposta sul bordo della zona di tenuta che opera tra il primo recesso 71 e il secondo recesso 72, e/o almeno una nicchia 14 disposta sul bordo della zona di tenuta che opera tra il quarto recesso 74 e il secondo recesso 72.
Il diagramma di figura 15, che rappresenta la portata del fluido operativo in funzione della posizione del cursore 13, indica la linearità di funzionamento del distributore. Tale linearità può essere favorita e/o ottenuta, in particolare, grazie ad una specifica conformazione del cursore 13 dotato di nicchie 14 (ad esempio come illustrato nelle figure 13 e 14).
Il diagramma si riferisce ad una situazione in cui la differenza di pressione ∆P tra l’ingresso e l’uscita della valvola à ̈ uguale a 8 bar. Nel diagramma la posizione del cursore à ̈ indicata sull’asse orizzontale in percentuale, ove la posizione 0 (zero) indica il cursore 13 in posizione centrale e la posizione 100 (cento) indica il cursore 13 in una qualsiasi delle due possibili posizioni di estremità (con il fluido operativo indirizzato verso l’utilizzatore A o verso l’utilizzatore B).
Il compensatore comprende un elemento compensatore 15 mobile che può scorrere assialmente entro la sede compensatore 8. Un elemento elastico (molla) spinge assialmente su un lato dell’elemento compensatore 15 con una forza prestabilita. L’elemento compensatore 15, ad esempio il suddetto lato dell’elemento compensatore 15 ove opera l’elemento elastico, può essere predisposto per essere messo in comunicazione selettiva con il primo condotto utilizzatore A1 o con il secondo condotto utilizzatore B1, a seconda di quale sia il condotto utilizzatore A1 o B1 collegato con la mandata (vedi schema idraulico di figura 17). Tale comunicazione può comprendere, opzionalmente, una valvola a tre vie con un otturatore mobile che chiude selettivamente una prima via (collegata con la prima porta 10A) o una seconda via (collegata con la seconda porta 10B), a seconda di quale sia la via collegata alla porta in quel momento collegata mediante il distributore allo scarico, e che lascia in comunicazione di fluido una terza via (collegata con il compensatore e/o con un condotto ausiliario 16) con quella, tra la prima via e la seconda via, che non à ̈ chiusa ma che à ̈ collegata, mediante il distributore, alla mandata della pompa P. Tale comunicazione può comprendere, ad esempio, un condotto avente una caduta localizzata di pressione (ad esempio una strozzatura di tipo regolabile o fissa). È infatti possibile prevedere, in particolare nel caso in cui il distributore sia di tipo proporzionale, che i mezzi per definire la caduta localizzata di pressione (ad esempio la strozzatura) siano regolabili, ad esempio per variare la caduta di pressione in funzione della posizione del cursore del distributore. È possibile prevedere, in particolare se il distributore à ̈ del tipo con magneti e cursore ON/OFF, che la strozzatura, e quindi la caduta localizzata di pressione, sia fissata in modo prestabilito, come nell’esempio illustrato in cui la caduta di pressione à ̈ determinata dalla vite forata 18, in cui la dimensione del foro sulla vite viene scelta in base alle condizioni di utilizzo, ad esempio in funzione delle caratteristiche dell’impianto in cui à ̈ usata la valvola.
Il lato dell’elemento compensatore 15 opposto al lato rivolto verso il recesso di ingresso 81 (cioà ̈ opposto alla mandata) à ̈ sottoposto ad una pressione di riferimento che dipende dalla pressione di alimentazione dell’attuatore (ad esempio à ̈ uguale a tale pressione a meno di perdite di pressione localizzate e/o distribuite), ovverosia della pressione presente alla porta di fluido 10A o 10B che, in quel momento, fornisce il fluido operativo all’attuatore.
In uso, l’elemento compensatore 15 mobile del compensatore di pressione viene sottoposto, su un lato di estremità, alla pressione di mandata all’ingresso della valvola, e, sul lato di estremità opposto, alla somma della forza dovuta all’elemento elastico e della forza dovuta alla pressione di riferimento (prelevata dalla via del distributore che in quel momento à ̈ collegata all’alimentazione dell’attuatore), allo scopo di mantenere sostanzialmente costante la caduta di pressione fra l’ingresso della valvola e l’alimentazione (ingresso) dell’attuatore.
La portata del fluido operativo che passa prima attraverso il compensatore di pressione e quindi attraverso il distributore, per poi andare ad alimentare l’attuatore, rimane sostanzialmente costante al variare del carico sull’attuatore.
La valvola comprende opzionalmente un condotto ausiliario 16 che à ̈ collegato ai condotti utilizzatore A1 e B1 in modo da essere selettivamente in comunicazione di fluido con il condotto utilizzatore A1 o B1 che invia il fluido operativo all’utilizzatore A o B. Il condotto ausiliario 16 à ̈ configurato per il passaggio di un segnale di pressione proveniente dal condotto utilizzatore A1 o B1 collegato alla mandata. Tale segnale di pressione può essere utilizzato per il comando della pompa che alimenta il fluido operativo. Il condotto ausiliario 16 attraversa opzionalmente il corpo valvola da un lato all’altro, ad esempio con un asse longitudinale sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale della sede distributore 7.
In figura 18 à ̈ mostrato schematicamente un sistema modulare comprendente due o più moduli o sezioni ciascuno comprendente una valvola 1 del tipo sopra descritto. Il sistema modulare comprende una pompa P che fornisce il fluido operatore alla pressione di mandata e uno scarico T che riceve il fluido operatore in uscita dagli attuatori e che à ̈ collegato all’ingresso della pompa P. Ogni valvola 1 (modulo) del sistema modulare viene collegato ai due utilizzatori A e B che possono essere i lati opposti di un corrispondente attuatore idraulico.
Le varie valvole 1 (moduli o sezioni) vengono accostate l’una all’altra e possono essere fissate tra loro mediante elementi di bloccaggio, quali ad esempio dei tiranti, inseriti in fori 17. Le varie valvole 1 sono serrate in blocco in modo che il condotto di ingresso 5 e il condotto di uscita 6 di ciascuna valvola siano in comunicazione di fluido (in particolare allineati) con il condotto di ingresso 5 e il condotto di uscita 6 delle valvole adiacenti. È possibile prevedere che i vari condotti ausiliari 16 delle valvole siano in comunicazione reciproca (ad esempio coallineati) per inviare alla pompa un segnale indicativo della pressione di alimentazione dell’attuatore che lavora a pressione maggiore. La valvola può essere comandata elettricamente, ad esempio con bobine del tipo on/off e del tipo proporzionale, oppure manualmente. È opzionale predisporre un dispositivo per la determinazione della portata massima erogabile dalla valvola, ad esempio un dispositivo comprendente una vite forata 18 operante su una o su entrambe le porte di fluido 10A e 10B per la limitazione della portata (nel caso specifico qui illustrato di un distributore con montaggio del tipo con magneti e cursore ON/OFF).
Legenda
1 valvola di distribuzione
2 corpo valvola
3 prima faccia
4 seconda faccia
5 condotto di ingresso
6 condotto di uscita
61 primo ramo di uscita
62 secondo ramo di uscita
7 sede distributore
71 primo recesso
72 secondo recesso
73 terzo recesso
74 quarto recesso
75 quinto recesso
8 sede compensatore
81 recesso di ingresso
82 recesso di uscita
9 terza faccia
10A, 10B porte di fluido
11 primo condotto
12 secondo condotto
13 cursore
14 nicchie
15 elemento compensatore
16 condotto ausiliario
17 fori per tiranti
18 vite forata
A1 primo condotto utilizzatore B1 secondo condotto utilizzatore A primo utilizzatore
B secondo utilizzatore
P pompa
T scarico

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Valvola (1) comprendente: - un corpo valvola (2) avente almeno un primo lato (3) e almeno un secondo lato (4) opposto a detto almeno un primo lato (3); - un condotto d’ingresso (5) che passa attraverso detto corpo valvola (2) tra detto almeno un primo lato (3) e detto almeno un secondo lato (4); - un condotto di uscita (6) che passa attraverso detto corpo valvola (2) tra detto almeno un primo lato (3) e detto almeno un secondo lato (4); - una prima porta (10A) e una seconda porta (10B) disposte su detto corpo valvola (2) per il collegamento con due utilizzatori (A; B); - un distributore (7; 13) disposto all’interno di detto corpo valvola (2) ed avente almeno quattro vie, in cui una prima via à ̈ collegata a detto almeno un condotto d’ingresso (5), una seconda via e una terza via sono collegate, rispettivamente, a detta prima porta (10A) e a detta seconda porta (10B), e una quarta via à ̈ collegata a detto almeno un condotto di uscita (6), detto distributore essendo configurato per mettere in comunicazione selettiva detto condotto d’ingresso (5) con detta prima porta (10A) o con detta seconda porta (10B); e - un compensatore (8; 15) disposto all’interno di detto corpo valvola (2) tra detto almeno un condotto d’ingresso (5) e detta prima via per mantenere sostanzialmente costante una caduta di pressione tra detto condotto d’ingresso (5) e quella, tra detta prima porta (10A) e detta seconda porta (10B), che à ̈ messa in comunicazione selettiva con detto condotto d’ingresso (5).
  2. 2. Valvola secondo la rivendicazione 1, detto compensatore comprendendo almeno un elemento compensatore (15) mobile in una sede compensatore (8), detto elemento compensatore (15) essendo comandato da almeno un elemento elastico e da almeno un segnale di pressione proveniente da quella, tra detta prima porta (10A) e detta seconda porta (10B), che à ̈ messa in comunicazione selettiva con detto condotto d’ingresso (5).
  3. 3. Valvola secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui: - detto compensatore comprende una sede compensatore (8) disposta in detto corpo valvola (2) e almeno un elemento compensatore (15) mobile in detta sede compensatore (8); - un primo condotto (11) à ̈ disposto in detto corpo valvola (2) per collegare detto condotto d’ingresso (5) con detta sede compensatore (8); - un secondo condotto (12) à ̈ disposto in detto corpo valvola (2) per collegare detta sede compensatore (8) con detta prima via del distributore; e - almeno una parte di detto condotto di uscita (6) à ̈ disposta in una regione di detto corpo valvola (2) compresa tra detto primo condotto (11) e detto secondo condotto (12).
  4. 4. Valvola secondo la rivendicazione 3, detto distributore avendo un cursore (13) mobile assialmente lungo un asse longitudinale di una sede distributore (7) che à ̈ parallelo ad un asse longitudinale di detta sede compensatore (8), detto primo condotto (11) e detto secondo condotto (12) essendo sviluppati in prevalenza su uno stesso piano posto a fianco di un piano passante per gli assi longitudinali di dette sedi distributore (7) e compensatore (8).
  5. 5. Valvola secondo la rivendicazione 4, detto piano di sviluppo prevalente di detto primo condotto (11) e detto secondo condotto (12) essendo sostanzialmente parallelo a detto almeno un primo lato (3) e/o a detto almeno un secondo lato (4).
  6. 6. Valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un condotto ausiliario (16) che passa attraverso detto corpo valvola (2) tra detto almeno un primo lato (3) e detto almeno un secondo lato (4) e che à ̈ collegato a quella, tra detta prima porta (10A) e detta seconda porta (10B), che à ̈ messa in comunicazione selettiva con detto condotto d’ingresso (5).
  7. 7. Valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto corpo valvola (2) avendo un terzo lato (9) che collega tra loro detto primo lato (3) con detto secondo lato (4), detta prima porta (10A) e detta seconda porta (10B) essendo disposte su detto terzo lato (9), detto distributore avendo un cursore (13) mobile assialmente lungo un asse parallelo a detto terzo lato (9) e posto ad una prima distanza da esso, detto compensatore avendo un elemento compensatore (15) mobile assialmente lungo un asse parallelo a detto terzo lato (9) e posto ad una seconda distanza da esso, detta seconda distanza essendo maggiore di detta prima distanza.
  8. 8. Valvola secondo la rivendicazione 7, detto condotto d’ingresso (5) avendo un asse parallelo a detto terzo lato (9) e posto ad una terza distanza da esso, detto condotto di uscita (6) avendo un asse parallelo a detto terzo lato (9) e posto ad una quarta distanza da esso; detta terza distanza essendo minore di detta prima distanza e/o detta quarta distanza essendo maggiore di detta prima distanza e minore di detta seconda distanza.
  9. 9. Valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto distributore comprendendo una sede distributore (7) disposta in detto corpo valvola (2) e almeno un cursore (13) mobile assialmente in detta sede distributore (7), detta quarta via comprendendo due recessi (74; 75) disposti su due estremità assialmente opposte di detta sede distributore (7) e collegati a detto condotto di uscita (6) mediante, rispettivamente, un primo ramo di uscita (61) e un secondo ramo di uscita (62).
  10. 10. Valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un dispositivo limitatore di portata (18) operativamente associato a detta prima porta (10A) e/o a detta seconda porta (10B).
  11. 11. Valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto compensatore comprendendo opzionalmente una sede compensatore (8) disposta in detto corpo valvola (2) e almeno un elemento compensatore (15) mobile in detta sede compensatore (8); un primo condotto (11) essendo opzionalmente disposto in detto corpo valvola (2) per collegare detto condotto d’ingresso (5) con detta sede compensatore (8); un secondo condotto (12) essendo opzionalmente disposto in detto corpo valvola (2) per collegare detta sede compensatore (8) con detta prima via del distributore; detto distributore avendo opzionalmente un cursore (13) mobile assialmente lungo un asse longitudinale di una sede distributore (7); detto primo condotto (11) e detto secondo condotto (12) essendo opzionalmente disposti in una regione di detto corpo valvola (2) compresa tra uno dei due fra detto almeno un primo lato (3) e detto almeno un secondo lato (4), e un piano passante per detto asse longitudinale di detta sede distributore (7) e parallelo a detto uno dei due fra detto almeno un primo lato (3) e detto almeno un secondo lato (4); detto cursore (13) comprendendo opzionalmente almeno una nicchia (14) ricavata su almeno un bordo di una zona di tenuta che opera tra almeno due recessi di detta sede distributore (7); detta nicchia (14) essendo opzionalmente delimitata almeno in parte da una superficie inclinata; detto cursore (13) comprendendo opzionalmente almeno una ulteriore nicchia (14) diametralmente opposta a detta nicchia (14); detta valvola essendo opzionalmente configurata per una portata massima regolabile a detti utilizzatori (A; B) di almeno 35 litri/minuto con una pressione differenziale di 8 bar; detta valvola essendo opzionalmente dotata di mezzi di comando a magnete e di un cursore distributore del tipo ON/OFF, ed essendo inoltre opzionalmente dotata di un limitatore di portata con un foro di dimensioni fisse prestabilite operativamente associato a detta prima porta (10A) e/o a detta seconda porta (10B).
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