ITMO20070128A1 - Apparato - Google Patents

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ITMO20070128A1
ITMO20070128A1 ITMO20070128A ITMO20070128A1 IT MO20070128 A1 ITMO20070128 A1 IT MO20070128A1 IT MO20070128 A ITMO20070128 A IT MO20070128A IT MO20070128 A1 ITMO20070128 A1 IT MO20070128A1
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IT
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seat
mold cavity
transfer
movable
receiving
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Inventor
Giambattista Cavina
Fiorenzo Parrinello
Zeno Zuffa
Original Assignee
Sacmi
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Description

Descrizione di invenzione industriale
Apparato
L'invenzione concerne un apparato per movimentare oggetti, particolarmente dosi di materia plastica. Sono noti apparati per formare per compressione dosi di materia plastica comprendenti una giostra di formatura ad una regione periferica della quale sono associati stampi di formatura, gli stampi di formatura comprendendo una cavità di stampo ed un punzone reciprocamente mobili.
Ciascuna cavità di stampo è disposta per ricevere una dose di materia plastica allo stato pastoso, quando la cavità di stampo è distante dal punzone. La cavità di stampo ed il punzone vengono successivamente avvicinati, in modo tale che il punzone penetri all'interno della cavità di stampo ed interagisca con la dose di materia plastica per formarla.
Sono altresì noti apparati che alimentano le cavità di stampo con dosi di materia plastica allo stato pastoso.
I suddetti apparati comprendono dispositivi di taglio che provvedono a tagliare la materia plastica che fuoriesce da un ugello erogatore di un estrusore per originare le dosi. I dispositivi di taglio possono comprendere uno, o più, elementi di taglio, ed uno, o più, elementi di contrasto che agiscono come mezzi di riscontro per la materia plastica e che impediscono che un elemento di taglio, dopo avere separato un dose dalla materia plastica che fuoriesce dall'ugello erogatore, allontani la dose stessa da una zona di consegna.
Tali apparati comprendono una prima giostra supportante una pluralità di elementi di prelievo che prelevano le dosi che i dispositivi di taglio hanno separato dall'ugello erogatore ed una seconda giostra supportante una pluralità di elementi distributori che ricevono le dosi di materia plastica dai suddetti elementi di prelievo e le consegnano alle cavità di stampo.
La prima giostra e la seconda giostra hanno assi di rotazione coincidenti e sono disposte in modo tale che gli elementi di prelievo siano posizionati ad una quota verticale maggiore rispetto agli elementi distributori e gli elementi distributori siano posizionati ad una quota verticale maggiore rispetto alle cavità di stampo.
Gli elementi di prelievo sono fissati ad una zona periferica della prima giostra e si muovono lungo un percorso circolare.
Gli elementi distributori sono supportati da bracci mobili associati alla seconda giostra e si muovono lungo un percorso chiuso ad anello, tale percorso chiuso ad anello comprendendo una porzione coincidente con una parte del suddetto percorso circolare, una ulteriore porzione coincidente con una parte della traiettoria - anch'essa circolare individuata dalle cavità di stampo durante la rotazione, e due tratti di raccordo interposti tra la suddetta porzione e la suddetta ulteriore porzione. Nel funzionamento, un elemento di prelievo preleva una dose di materia plastica dall'estrusore e, successivamente, la consegna ad un corrispondente elemento distributore mentre l'elemento di prelievo e l'elemento distributore sono mutuamente sovrapposti e si muovono lungo porzioni di traiettoria circolare coincidenti .
Ancora successivamente, mentre l'elemento di prelievo continua a percorrere una traiettoria circolare, un braccio mobile allontana l'elemento distributore dall'elemento di prelievo e porta l'elemento distributore ad alimentare una cavità di stampo.
L'elemento distributore consegna la dose di materia plastica alla cavità di stampo mentre l'elemento distributore è sovrapposto alla cavità di stampo e si muove lungo una porzione di traiettoria circolare individuata dalla cavità di stampo.
Il braccio mobile consente che l'elemento distributore e la cavità di stampo interagiscano durante un tempo più lungo rispetto a quello durante il quale interagirebbero se l'elemento distributore fosse fissato ad una zona periferica della seconda giostra. Ciò consente di fornire un intervallo di tempo di ampiezza significativa durante il quale la dose può passare dall'elemento distributore alla cavità di stampo.
Negli apparati sopra descritti, i bracci mobili sono azionati da camme.
Un difetto degli apparati sopra descritti consiste nel fatto che essi comportano una notevole complessità di fabbricazione e di messa a punto.
Le suddette camme, infatti, devono essere realizzate con tolleranze dimensionali estremamente ridotte dal momento che ad un piccolo errore dimensionale delle camme corrisponde un significativo - e pertanto inaccettabile - errore di posizione dell'elemento distributore rispetto alla cavità di stampo.
In particolare, i bracci mobili agiscono da leve che comportano un effetto di amplificazione che trasforma un piccolo errore dimensionale delle camme in un grande errore di posizionamento degli elementi distributori .
In presenza di un errore dimensionale delle camme e/o di una loro fase angolare non precisa, l'elemento distributore non è allineato con la cavità di stampo e, pertanto, in presenza di imprecisioni di una certa consistenza, non è possibile trasferire la dose.
In aggiunta, le usure ed il logorio delle parti, e dei dispositivi, amplificano le suddette imprecisioni .
Inoltre, poiché il numero di cavità di stampo è maggiore nel numero di elementi distributori, ciascun elemento distributore deve alimentare, durante il funzionamento, una pluralità di cavità di stampo.
Un difetto degli apparati sopra descritti consiste nel fatto che risulta estremamente difficile ottenere, nel funzionamento, un corretto posizionamento dell'elemento distributore rispetto a tutte le cavità di stampo della pluralità di cavità di stampo che esso è destinato ad alimentare.
Errori di posizionamento - anche di entità limitata -di una cavità di stampo rispetto alla giostra di formatura comportano che l'elemento distributore non sia in grado di depositare, in tutto o in parte, la dose all'interno di tale cavità di stampo, pur essendo in grado di depositare le dosi all'interno delle altre cavità di stampo della suddetta pluralità di cavità di stampo.
In aggiunta, in fase di progettazione della camma è assai difficile prevedere i valori della forza centrifuga e della forza centripeta a cui sono sottoposte le dosi durante il funzionamento degli apparati.
Le dosi, avendo un diametro minore rispetto al diametro dell'elemento distributore, tendono, per l'azione delle forze sopra menzionate, ad appoggiarsi ad una porzione di parete interna dell'elemento distributore ed a risultare separate da una ulteriore porzione di parete interna dell'elemento distributore. Pertanto, se l'elemento distributore è coassiale con la cavità di stampo, un asse longitudinale della dose non è sostanzialmente coincidente con un asse della cavità di stampo, il che rende più difficile il trasferimento della dose. Tale inconveniente potrebbe essere ovviato progettando le camme in modo tale che la dose, e non l'elemento distributore, risulti coassiale alla cavità di stampo.
In questo caso, per passare dal trasferimento di dosi aventi un determinato diametro - e quindi destinate a formare preforme aventi una certa dimensione - al trasferimento di dosi aventi un diametro differente -e quindi destinate a formare preforme aventi un'altra dimensione - sarebbe necessario sostituire le camme, il che rende la soluzione descritta di fatto non attuabile.
Uno scopo dell'invenzione è migliorare gli apparati per movimentare oggetti, particolarmente dosi di materia plastica.
Un altro scopo è ottenere un apparato per movimentare oggetti, in particolare dosi di materia plastica, che sia dotato di buona precisione e di elevata ripetibilità .
Secondo l'invenzione, è previsto un apparato, comprendente un dispositivo di trasporto provvisto di mezzi a sede disposti per ricevere oggetti, detti mezzi a sede essendo mobili lungo un percorso curvilineo, ed un ulteriore dispositivo di trasporto provvisto di mezzi di trasferimento disposti per consegnare detti oggetti a, e/o prelevare detti oggetti da, detto dispositivo di trasporto, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di collegamento conformati in modo tale da mutuamente collegare detti mezzi di trasferimento e detti mezzi a sede lungo una porzione di detto percorso curvilineo e da rilasciare detti mezzi di trasferimento e detti mezzi a sede dopo che detti mezzi di trasferimento e detti mezzi a sede hanno percorso congiuntamente detta porzione.
Grazie a questo aspetto dell'invenzione, è possibile ottenere un apparato che con estrema precisione inserisca oggetti nei, o prelevi oggetti dai, mezzi a sede. I mezzi di collegamento, infatti, costringono i mezzi di trasferimento a muoversi insieme ai mezzi a sede, lungo una porzione del percorso curvilineo individuato dai mezzi a sede. Mentre i mezzi di trasferimento ed i mezzi a sede percorrono la suddetta porzione, gli oggetti possono essere trasferiti dai mezzi di trasferimento ai mezzi a sede, o viceversa.
Inoltre, la suddetta porzione può avere un'estensione assai ampia, dal momento che i mezzi di trasferimento ed i mezzi a sede non possono separarsi gli uni dagli altri fino a quando non sono rilasciati dai mezzi di collegamento .
In aggiunta, per l'azionamento dei mezzi di trasferimento non è necessario impiegare una o più camme, come negli apparati secondo lo stato della tecnica.
Ciò consente di evitare i problemi di perdita di precisione nelle traiettorie dei mezzi di trasferimento dovuti alle tolleranze dimensionali delle camme, all'usura di queste ultime ed alla perdita di precisione dei dispositivi a bracci articolati degli apparati secondo lo stato della tecnica.
In una versione, il dispositivo di trasporto comprende un dispositivo di formatura per compressione ed i mezzi a sede comprendono cavità di stampo di stampi di formatura supportati dal dispositivo di formatura per compressione.
In tal caso, è possibile ottenere un apparato nel quale i mezzi di trasferimento vengono direttamente a contatto con le cavità di stampo - o con elementi di riscontro ad esse associati - durante il trasferimento delle dosi.
Durante il trasferimento delle dosi, infatti, i mezzi di accoppiamento si appoggiano alle cavità di stampo o agli elementi di riscontro ad esse associati - e sono mantenuti a contatto con le cavità di stampo dai mezzi di collegamento, in modo tale che le cavità di stampo agiscono come mezzi di riferimento e centraggio per i mezzi di trasferimento.
Ciò non accade negli apparati secondo lo stato della tecnica nei quali sono totalmente assenti mezzi di riferimento per gli elementi distributori, gli elementi distributori essendo, infatti, posizionati superiormente alle cavità di stampo senza, tuttavia, venire mai a contatto con queste ultime.
In aggiunta, le cavità di stampo, interagendo con i mezzi di collegamento, fungono da mezzi di azionamento dei mezzi di trasferimento, assicurando che i mezzi di trasferimento e le cavità di stampo percorrano un tratto comune di traiettoria in un intervallo di tempo durante il quale la dose viene trasferita dai mezzi di trasferimento alle cavità di stampo.
Ciò non accade negli apparati secondo lo stato della tecnica, nei quali gli elementi distributori sono azionati da camme, il che comporta errori di posizionamento degli elementi distributori, ai quali si aggiungono anche eventuali errori di posizionamento derivanti da una non ottimale sincronizzazione cinematica dei vari dispostivi (ad esempio problemi meccanici nella trasmissione dei moti dei dispositivi a giostra).
L'invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
Figura 1 è una vista in pianta di un dispositivo di trasporto;
Figura 2 è una vista laterale del dispositivo di trasporto di Figura 1;
Figura 3 è una vista prospettica di un elemento di trasporto del dispositivo di trasporto di Figura 1; Figura 4 è un'ulteriore vista prospettica di un elemento di trasporto del dispositivo di trasporto di Figura 1;
Figura 5 è una vista in pianta schematica di un apparato comprendente un dispositivo di formatura per compressione ed un dispositivo di trasporto;
le Figure 6, 8 e da 10 a 13 sono viste in pianta schematiche del dispositivo di trasporto di Figura 5, che mostrano mezzi di collegamento del dispositivo di trasporto in una successione di configurazioni operative;
Figura 7 è un ingrandimento di Figura 6;
Figura 9 è un ingrandimento di Figura 8;
Figura 14 è una vista in pianta schematica di un apparato comprendente un dispositivo di formatura per compressione ed un dispositivo di trasporto realizzato secondo una variante;
le Figure 15, 17, 19 e 20 sono viste in pianta schematiche del dispositivo di trasporto di Figura 14, che mostrano mezzi di collegamento del dispositivo di trasporto in una successione di configurazioni operative;
Figura 16 è un ingrandimento di Figura 15;
Figura 18 è un ingrandimento di Figura 17;
Figura 21 è una vista in pianta schematica di un apparato comprendente un dispositivo di formatura per compressione ed un dispositivo di trasporto, che mostra mezzi di collegamento del dispositivo di trasporto in una configurazione operativa;
Figura 22 è un particolare di Figura 21;
Figura 23 è una vista come quella di Figura 21, che mostra i mezzi di collegamento in una ulteriore configurazione operativa;
Figura 24 è una vista come quella di Figura 21, che mostra i mezzi di collegamento in una ancora ulteriore configurazione operativa;
Figura 25 è una vista come quella di Figura 22 evidenziante mezzi di collegamento realizzati secondo una variante.
Con riferimento alle Figure da 1 a 20, è mostrato un dispositivo di formatura 1 per formare per compressione dosi di materia plastica comprendente una giostra 2 girevole attorno ad un asse A, in una direzione RI, e supportante una pluralità di stampi di formatura 3 . Gli stampi di formatura 3 sono posizionati in una zona periferica 4 della giostra 2 e sono disposti in modo tale da risultare sostanzialmente angolarmente equidistanti.
Ciascuno stampo di formatura 3 comprende una cavità di stampo 5 ed un punzone - non raffigurato reciprocamente mobili. Lo stampo di formatura 3 può assumere una configurazione aperta, nella quale la cavità di stampo 5 ed il punzone sono mutuamente distanziati in modo tale che una dose di materia plastica venga inserita all'interno della cavità di stampo 5 ed un oggetto formato, ad esempio una preforma di contenitore, venga prelevato dallo stampo di formatura 3, ed una configurazione chiusa, nella quale il punzone penetra all'interno della cavità di stampo 5 per sagomare la dose.
In una versione non raffigurata, il dispositivo di formatura 1 comprende, al posto della giostra 2, un elemento di movimentazione e supporto degli stampi di formatura 3 provvisto di un elemento flessibile, ad esempio un elemento a nastro o a catena, mobile lungo un percorso chiuso ad anello.
Sono inoltre previsti dispositivi di taglio, non raffigurati, che provvedono tagliare la materia plastica che fuoriesce da un ugello erogatore di un estrusore per originare le dosi. I dispositivi di taglio possono comprendere uno, o più, elementi di taglio, ed uno, o più, elementi di contrasto che agiscono come mezzi di riscontro per la materia plastica e che impediscono che un elemento di taglio, dopo avere separato una dose dalla materia plastica che fuoriesce dall'ugello erogatore, allontani la dose stessa da una zona di consegna.
E' inoltre previsto un dispositivo di trasporto 6 che riceve le dosi che i summenzionati dispositivi di taglio hanno separato dall'ugello erogatore e consegna le dosi al dispositivo di formatura 1.
In una versione non raffigurata, al posto del dispositivo di formatura 1 è previsto un dispositivo operatore rotante sulla cui periferia è prevista una pluralità di sedi.
In tal caso, il dispositivo di trasporto 6 può consegnare oggetti alle, o prelevare oggetti dalle, suddette sedi.
Il dispositivo di trasporto 6 comprende una ulteriore giostra 7 girevole attorno ad un ulteriore asse B, in una ulteriore direzione R2, e supportante una pluralità di elementi di trasporto 8 posizionati in una ulteriore zona periferica 9 della ulteriore giostra 7 e disposti in modo tale da risultare sostanzialmente angolarmente equidistanti.
Nelle Figure da 6 a 13 e da 15 a 20 è mostrato un solo elemento di trasporto 8 della suddetta pluralità di elementi di trasporto.
La giostra 2 e l'ulteriore giostra 7 possono essere azionate a rotazione da dispositivi di azionamento -ad esempio motori elettrici - indipendenti e mutuamente sincronizzati.
In una versione non raffigurata, il dispositivo di trasporto 6 comprende al posto della ulteriore giostra 7 un elemento di movimentazione e supporto degli elementi di trasporto 8 provvisto di un elemento flessibile, ad esempio un elemento a nastro o a catena, mobile lungo un percorso chiuso ad anello.
Ciascun elemento di trasporto 8 comprende una coppia di aste di guida 10 scorrevoli in fori della ulteriore giostra 7.
Nella versione mostrata in Figura 4 le aste di guida 10 sono sovrapposte (cioè disposte a quote verticali differenti lungo l'ulteriore asse B), mentre nelle versioni mostrate nelle Figure da 5 a 13 e da 14 a 20 le aste di guida sono una affiancata all'altra (cioè disposte ad una medesima quota verticale rispetto all'ulteriore asse B).
La versione in cui le aste di guida sono sovrapposte consente di ottenere una maggiore rigidezza meccanica.
I fori possono alloggiare boccole a ricircolo di sfere.
L'elemento di trasporto 8 comprende un corpo di supporto 15 al quale sono fissate le aste di guida 10 e che risulta mobile radialmente rispetto alla ulteriore giostra 7, in avvicinamento ed in allontanamento rispetto all'ulteriore asse B.
L'elemento di trasporto 8 comprende inoltre un ulteriore corpo di supporto 16 girevolmente supportato al corpo di supporto 15 ed oscillante rispetto ad un ancora ulteriore asse C, disposto sostanzialmente parallelamente all'ulteriore asse B.
Il corpo di supporto 15 è percorso da un foro -disposto sostanzialmente parallelamente all'ancora ulteriore asse C - internamente al quale è ricevuto un codolo 18 dell'ulteriore corpo di supporto 15. Tra il suddetto foro ed il codolo 18 sono interposti cuscinetti che consentono all'ulteriore corpo di supporto 16 di oscillare rispetto al corpo di supporto 15 attorno all'ulteriore asse C.
L'ulteriore corpo di supporto 16 comprende un elemento di manipolazione 20 provvisto di una porzione di ricezione 21, disposta per ricevere una dose che i summenzionati dispositivi di taglio hanno separato dall'ugello erogatore, una porzione di contenimento 22, disposta per contenere la dose e per conferire alla dose una forma desiderata, ed una porzione di raccordo 23, interposta tra la porzione di ricezione 21 e la porzione di contenimento 22 e disposta per favorire il trasferimento della dose dalla porzione di ricezione 21 alla porzione di contenimento 22.
L'elemento di manipolazione 20 è conformato in modo tale che la porzione di ricezione 21, la porzione di contenimento 22 e la porzione di raccordo 23 siano realizzate in un unico pezzo, o, comunque, in più parti distinte tra loro che, una volta assemblate, individuano superfici interne continue per profili e dimensioni .
La porzione di ricezione 21 ha una forma come di "C" e è internamente provvista di una vano 24, aperto nell'ulteriore direzione di rotazione R2 , e generalmente conformato come un tronco di cono rovesciato, cioè avente una sezione decrescente in avvicinamento alla porzione di raccordo 23.
La porzione di contenimento 22 è internamente provvista di un recesso di forma sostanzialmente cilindrica .
La porzione di raccordo 23 è internamente provvista di un ulteriore recesso conformato come un tronco di cono rovesciato, cioè avente una sezione decrescente in avvicinamento alla porzione di contenimento 22. In altre parole, la porzione di raccordo 23 ha una forma ad imbuto per favorire l'inserimento della dose nella porzione di contenimento 22.
La porzione di raccordo 23 è provvista di una apertura di ingresso 27 attraverso la quale la dose, prelevata dall'estrusore dalla porzione di ricezione 21, penetra all'interno della porzione di raccordo 23.
La porzione di contenimento 22 è provvista di una apertura di uscita attraverso la quale la dose è consegnata ad una cavità di stampo 5.
All'ulteriore corpo di supporto 16 è associato un elemento di collegamento 232 disposto per cooperare con una cavità di stampo 5 per mantenere mutuamente collegati l'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5 lungo una porzione della traiettoria definita dalla cavità di stampo 5 durante la rotazione della giostra 2.
Con riferimento alle Figure da 5 a 13, è mostrata una versione dell'elemento di collegamento 232 comprendente un elemento di accoppiamento 160 fissato all'ulteriore corpo di supporto 16.
L'elemento di accoppiamento 160 comprende una sede 161 disposta per ricevere una porzione della cavità di stampo 5.
L'elemento di accoppiamento 160 interagisce con una superficie esterna della cavità di stampo 5, preferibilmente una superficie cilindrica esterna 35. L'elemento di accoppiamento 160 interagisce con la superficie esterna della cavità di stampo 5 preferibilmente in uno, o due, punti di contatto. Nella versione mostrata nelle Figure 7 e 9 i suddetti punti di contatto comprendono un primo punto di contatto 174 ed un secondo punto di contatto 175. In una ulteriore versione, non raffigurata, i suddetti punti di contatto possono essere individuati da mezzi volventi che interagiscono con la superficie esterna della cavità di stampo 5 quando la suddetta porzione è ricevuta nella sede 161, in modo tale da consentire un corretto posizionamento dell'elemento di collegamento 232 rispetto alla cavità di stampo 5. I mezzi volventi possono comprendere un elemento volvente (nel caso di un punto di contatto), oppure una coppia di elementi volventi (nel caso di due punti di contatto), girevolmente supportati dall'elemento di accoppiamento 160 ed affacciantisi all'interno della sede 161.
Ancora in alternativa, l'elemento di accoppiamento 161 può comprendere una prima parete di accoppiamento ed una seconda parete di accoppiamento, mutuamente inclinate per conferire alla sede 161 una forma a "V", disposte per interagire con la superficie esterna della cavità di stampo 5.
Al fine di limitare l'usura, ciascuno stampo di formatura 3 può essere provvisto di un corpo - ad esempio conformato ad anello - disposto per ricevere in appoggio l'elemento di collegamento 232 e girevolmente supportato dalla rispettiva cavità di stampo 5, in modo tale che l'elemento di collegamento 232 non strisci rispetto al suddetto corpo durante la rotazione della giostra 2 e dell'ulteriore giostra 7. Il suddetto corpo, infatti, ruota insieme all'elemento di collegamento 232 rispetto alla cavità di stampo 5.
Il suddetto corpo può essere conformato come una bussola, tra la bussola e la cavità di stampo 5 essendo interposti rulli, o sfere, disposti per rotolare su una zona esterna della cavità di stampo 5.
L'elemento di collegamento 232 comprende inoltre un primo braccio mobile 162 avente una prima estremità 166 incernierata tramite un primo perno 164 all'elemento di accoppiamento 160 ed un secondo braccio mobile 163 avente un'ulteriore prima estremità 167 incernierata tramite un secondo perno 165 all'elemento di accoppiamento 160.
In tal modo, il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 sono oscillanti rispetto all'elemento di accoppiamento 160.
Il primo braccio mobile 162 comprende inoltre una seconda estremità 168 opposta alla prima estremità 166.
Analogamente, il secondo braccio mobile 163 comprende inoltre una ulteriore seconda estremità 169 opposta all'ulteriore prima estremità 167.
Possono essere inoltre previsti ulteriori mezzi volventi 170 disposti per interagire con la superficie esterna della cavità di stampo 5.
Gli ulteriori mezzi volventi 170 possono comprendere un ulteriore primo elemento volvente 171 girevolmente supportato alla seconda estremità 168 ed un ulteriore secondo elemento volvente 172 girevolmente supportato alla ulteriore seconda estremità 169.
L'elemento di accoppiamento 160, il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 conferiscono all'elemento di collegamento 232 una conformazione a pinza.
L'elemento di collegamento 232 può assumere una configurazione di bloccaggio W1, mostrata nelle Figure 8, 9, 10 e 11, nella quale il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 impediscono che l'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5 si allontanino l'uno dall'altra mentre la giostra 2 e l'ulteriore giostra 7 sono azionate a rotazione .
L'elemento di collegamento 232 può assumere inoltre una configurazione di rilascio W2, mostrata nelle Figure 6, 7, 12 e 13, nella quale il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 consentono alla cavità di stampo 5 di penetrare all'interno di una zona di ricezione 173 individuata dalla sede 161, dal primo braccio mobile 162 e dal secondo braccio mobile 163, e/o di fuoriuscire dalla zona di ricezione 173, mentre la giostra 2 e l'ulteriore giostra 7 sono azionate a rotazione.
La zona di ricezione 173 presenta una porzione di apertura 176 disposta sostanzialmente radialmente rispetto alla ulteriore giostra 7 ed affacciantesi verso l'esterno della ulteriore giostra 7.
Quando l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W1, il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 assumono una posizione serrata K1 nella quale la seconda estremità 168 e l'ulteriore seconda estremità 169 sono più vicine 1'una all'altra, in modo tale che il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 circondino parzialmente la cavità di stampo 5. Quando l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di rilascio W2, il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 assumono una posizione divaricata K2 nella quale la seconda estremità 168 e l'ulteriore seconda estremità 169 sono più lontane 1'una dall'altra.
Sono inoltre previsti mezzi di azionamento che spostano il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 dalla posizione serrata K1 alla posizione divaricata K2, e viceversa.
In aggiunta, i mezzi di collegamento 232 possono comprendere mezzi di bloccaggio che mantengono il primo braccio 262 ed il secondo braccio 263 nella posizione serrata K1.
In una versione non raffigurata, l'elemento di collegamento 232 comprende un braccio mobile, oscillante rispetto all'elemento di accoppiamento 160, ed un braccio fisso, saldamente fissato all'elemento di accoppiamento 160.
Con riferimento alle Figure da 14 a 20, è mostrata una versione dell'elemento di collegamento 232 comprendente un elemento di accoppiamento 260 fissato all'ulteriore corpo di supporto 16.
L'elemento di accoppiamento 260 comprende un primo braccio 262 ed un secondo braccio 263 che definiscono una sede 261 disposta per ricevere una porzione della cavità di stampo 5. La sede 261 è conformata ad "U". La sede 261 presenta una porzione di apertura 276 disposta sostanzialmente radialmente rispetto alla ulteriore giostra 7 ed affacciantesi verso l'esterno della ulteriore giostra 7.
L'elemento di accoppiamento 260 interagisce con una superficie esterna della cavità di stampo 5, preferibilmente una superficie cilindrica esterna 35. L'elemento di accoppiamento 260 interagisce con la superficie esterna della cavità di stampo 5 preferibilmente in uno, o due, punti di contatto. Nella versione mostrata in dettaglio nelle Figure 16 e 18 è previsto un unico punto di contatto individuato da mezzi volventi 180 che interagiscono con la superficie esterna della cavità di stampo 5 quando la suddetta porzione è ricevuta nella sede 261, in modo tale da consentire un corretto posizionamento dell'elemento di collegamento 232 rispetto alla cavità di stampo 5. I mezzi volventi 180 comprendono un elemento volvente 181 girevolmente supportato dall'elemento di accoppiamento 260 ed affacciantesi all'interno della sede 261. In una ulteriore versione, non raffigurata, i mezzi volventi 180 comprendono una coppia di elementi volventi.
Ancora in alternativa, l'elemento di accoppiamento 260 può comprendere una prima parete di accoppiamento ed una seconda parete di accoppiamento, mutuamente inclinate per conferire ad una zona della sede 261 più prossima all'ulteriore corpo di supporto 16 una forma a "V", disposte per interagire con la superficie esterna della cavità di stampo 5. In tal caso, il primo braccio 262 può proiettarsi da una porzione di estremità della suddetta prima parete ed il secondo braccio 263 può proiettarsi da una porzione di estremità della suddetta seconda parete. L'elemento di collegamento 232 comprende mezzi di trattenimento 184 disposti per interagire con la cavità di stampo 5 per mantenere la cavità di stampo 5 nella, o per rilasciare la cavità di stampo 5 dalla, sede 261.
Il primo braccio 262 è provvisto di una prima zona di estremità 182 ed il secondo braccio 263 è provvisto di una seconda zona di estremità 183.
I mezzi di trattenimento 184 sono associati al primo braccio 262 ed al secondo braccio 263.
I mezzi di trattenimento 184 comprendono un primo corpo volvente 185 girevolmente supportato dalla prima zona di estremità 182 ed un secondo corpo volvente 186 girevolmente supportato dalla seconda zona di estremità 183, il primo corpo volvente 185 ed il secondo corpo volvente 186 essendo disposti per interagire con la superficie esterna della cavità di stampo 5.
L'elemento di collegamento 232 può assumere una configurazione di bloccaggio W3, mostrata nelle Figure 17, 18 e 19, nella quale i mezzi di trattenimento 184 impediscono che l'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5 si allontanino l'uno dall'altra mentre la giostra 2 e l'ulteriore giostra 7 sono azionate a rotazione.
L'elemento di collegamento 232 può assumere inoltre una configurazione di rilascio W4, mostrata nelle Figure 15, 16 e 20, nella quale gli elementi di trattenimento 184 consentono alla cavità di stampo 5 di penetrare all'interno della sede 261 e/o di fuoriuscire dalla sede 261, mentre la giostra 2 e l'ulteriore giostra 7 sono azionate a rotazione.
Quando l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W3, i mezzi di trattenimento 184 assumono una posizione estesa K3, nella quale il primo corpo volvente 185 ed il secondo corpo volvente 186 si proiettano all'interno della sede 261.
Quando l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di rilascio W4, i mezzi di trattenimento 184 assumono una posizione retratta K4 nella quale il primo corpo volvente 185 ed il secondo corpo volvente 186 sono almeno parzialmente ricevuti in cavità associate al primo braccio 262 ed al secondo braccio 263, in modo tale che almeno una parte di essi non si proietti all'interno della sede 261.
Sono inoltre previsti mezzi di azionamento che spostano i mezzi di trattenimento 184 dalla posizione estesa K3 alla posizione retratta K4, e viceversa. In aggiunta, i mezzi di collegamento 232 possono comprendere mezzi di bloccaggio che mantengono i mezzi di trattenimento 184 nella posizione estesa K3. I mezzi di azionamento possono comprendere mezzi elastici che mantengono i mezzi di trattenimento 184 nella posizione estesa K3 (ad esempio molle che agiscono su perni tramite i quali il primo corpo volvente 185 ed il secondo corpo volvente 186 sono incernierati alla prima zona di estremità 182 ed alla seconda zona di estremità 183, rispettivamente) e mezzi attuatori (ad esempio mezzi a cilindro pneumatico) che spostano i mezzi di trattenimento 184, contro l'azione dei mezzi elastici, nella posizione retratta K4.
In alternativa, i mezzi di azionamento possono comprendere mezzi elastici che mantengono i mezzi di trattenimento 184 nella posizione retratta K4 e mezzi attuatori (ad esempio mezzi a cilindro pneumatico) che spostano i mezzi di trattenimento 184, contro l'azione dei mezzi elastici, nella posizione estesa K3.
In tal caso, qualora si verifichi una interruzione dell'alimentazione dei mezzi attuatori - ad esempio per una sospensione nell'erogazione di aria compressa - i mezzi di collegamento 232 rilasciano le cavità 5. In altre parole, poiché i mezzi di collegamento 232 sono normalmente nella configurazione di rilascio W4 ed assumono la configurazione di bloccaggio W3 soltanto quando i mezzi attuatori vengono attivati, l'elemento di trasporto 8, in caso di emergenza, è in grado di disimpegnarsi dalla rispettiva cavità di stampo 5.
L'elemento di accoppiamento 260 può comprendere mezzi promotori di centraggio, ad esempio disposti in prossimità della prima zona di estremità 182 e della seconda zona di estremità 183 che favoriscono un corretto posizionamento della cavità di stampo 5 rispetto all'elemento di accoppiamento 260, prima che i mezzi di trattenimento 184 siano disposti nella posizione estesa K3, cioè prima che il primo corpo volvente 185 ed il secondo corpo volvente 186 interagiscano con la cavità di stampo 5 per trattenerla .
Durante il funzionamento, la giostra 2 ruota attorno all'asse A, in modo tale che gli stampi di formatura 3 da essa supportati avanzino nella direzione RI lungo un percorso circolare PI.
La ulteriore giostra 7 ruota attorno all'ulteriore asse B, in modo tale che gli elementi di trasporto 8 da essa supportati avanzino nella ulteriore direzione R2 lungo un ulteriore percorso circolare P2.
Il dispositivo di formatura 1 ed il dispositivo di trasporto 6 sono posizionati in modo tale che il percorso circolare PI e l'ulteriore percorso circolare P2 si intersechino in una zona di trasferimento T, mostrata nelle Figure 5, 8, 10, 14, 17 e 19, nella quale le dosi vengono trasferite dagli elementi di trasporto 8 alle cavità di stampo 5.
In altre parole, l'asse A e l'ulteriore asse B sono separati da una distanza minore della somma dei raggi del percorso circolare PI e dell'ulteriore percorso circolare P2.
Durante la rotazione della giostra 2 e dell'ulteriore giostra 7, un dispositivo di trasporto 8, che si trova in corrispondenza di una parte iniziale della zona di trasferimento T, interagisce con una corrispondente cavità di stampo 5.
Nelle Figure 6 e 7, è mostrata una prima configurazione operativa Al della versione del dispositivo di trasporto 6 descritta con riferimento alle Figure da 6 a 13, nella quale il corpo di supporto 15 si avvicina all'ulteriore asse B, mentre una cavità di stampo 5 è ricevuta nella zona di ricezione 173 dell'elemento di collegamento 232.
Quando il dispositivo di trasporto 6 è nella prima configurazione operativa Al, l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di rilascio W2. Il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 sono nella posizione divaricata K2, in modo tale che la cavità di stampo 5 possa essere ricevuta tra il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163.
Nelle Figure 8 e 9, è mostrata una seconda configurazione operativa A2 del dispositivo di trasporto 6, nella quale l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W1. Il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 sono nella posizione serrata K1, in modo tale che la cavità di stampo 5 è trattenuta nella zona di ricezione 173.
Nella Figura 10 e nella Figura 11 sono mostrate, rispettivamente, una terza configurazione operativa A3 ed una quarta configurazione operativa A4 del dispositivo di trasporto 6, nelle quali l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W1. Il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 sono nella posizione serrata K1, in modo tale che la cavità di stampo 5 è trattenuta nella zona di ricezione 173.
Mentre il dispositivo di trasporto 6 passa dalla terza configurazione operativa A3 alla quarta configurazione operativa A4, la cavità di stampo 5 controlla il movimento dell'elemento di trasporto 8, dal momento che l'elemento di collegamento 232 mantiene mutuamente agganciati la cavità di stampo 5 e l'elemento di trasporto 8.
In particolare, la cavità di stampo 5 causa uno scorrimento (in allontanamento) del corpo di supporto 15 rispetto all'ulteriore giostra 7 ed una oscillazione dell'ulteriore corpo di supporto 16 rispetto al corpo di supporto 15, come desumibile dal confronto tra le Figure 10 e 11.
Nella Figura 12 è mostrata una quinta configurazione operativa A5 del dispositivo di trasporto 6, nella quale l'elemento di collegamento è nella configurazione di rilascio W2 e la cavità di stampo 5 si accinge a lasciare la zona di ricezione 173. Il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 sono nella posizione divaricata K2, in modo tale da non impedire alla cavità di stampo 5 di fuoriuscire dalla zona di ricezione 173.
Nella Figura 13 è mostrata una sesta configurazione operativa A6 del dispositivo di trasporto 6, nella quale l'elemento di collegamento è nella configurazione di rilascio W2 e la cavità di stampo 5 fuoriesce dalla zona di ricezione 173. Il primo braccio mobile 162 ed il secondo braccio mobile 163 sono nella posizione divaricata K2.
Mentre il dispositivo di trasporto 6 assume in successione la prima configurazione operativa Al, la seconda configurazione operativa A2, la terza configurazione operativa A3 e la quarta configurazione operativa A4, la cavità di stampo 5, interagendo con l'elemento di trasporto 8, induce il corpo di supporto 15 a muoversi in avvicinamento a, ed in allontanamento da, l'ulteriore asse B, e l'ulteriore corpo di supporto 16 ad oscillare rispetto al corpo di supporto 15 per consentire ai mezzi di collegamento 232 di mantenere mutuamente collegati l'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5.
In tal modo, l'elemento di trasporto 8, in corrispondenza della zona di trasferimento T, abbandona l'ulteriore percorso circolare P2 e si muove lungo una porzione Z del percorso circolare PI. Mentre il dispositivo di trasporto 6 assume in successione la quinta configurazione operativa A5 e la sesta configurazione operativa A6, l'elemento di collegamento 232 rilascia la cavità di stampo 5. Il corpo di supporto 15 si muove in avvicinamento all'ulteriore asse B e l'ulteriore corpo di supporto 16 oscilla rispetto al corpo di supporto 15 per consentire all'elemento di trasporto 8 di allontanarsi dalla cavità di stampo 5.
L'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5 interagiscono per un intervallo di tempo significativamente lungo, durante il quale una dose può essere correttamente trasferita dalla porzione di contenimento 22 dell'elemento di trasporto 8 alla cavità di stampo 5.
Durante il suddetto intervallo di tempo, inoltre, la porzione di ricezione 21 del medesimo elemento di trasporto 8 può prelevare un oggetto, ad esempio una preforma, che è stato formato nella cavità di stampo 5, come sarà descritto in maggiore dettaglio nel seguito.
Poiché l'elemento di collegamento 232 trattiene la cavità di stampo 5, la porzione di contenimento 22 risulta disposta superiormente a, ed allineata con, la cavità di stampo 5, mentre la cavità di stampo 5 e l'elemento di manipolazione 20 percorrono insieme la porzione Z.
Ciò consente un ottimale trasferimento della dose dalla porzione di contenimento 22 alla cavità di stampo 5, dal momento che la cavità di stampo 5 agisce come un mezzo di riferimento e centraggio per l'elemento di trasporto 8 assicurando un corretto posizionamento dell'elemento di manipolazione 20 rispetto alla cavità di stampo 5.
Inoltre, poiché l'ulteriore corpo di supporto 16 può ruotare rispetto al corpo di supporto 15 ed il corpo di supporto 15 può spostarsi radialmente rispetto alla ulteriore giostra 7, l'elemento di collegamento 232 può impegnarsi correttamente con la cavità di stampo 5 anche nel caso in cui la posizione dell'elemento di collegamento 232 e/o la posizione della cavità di stampo 5 differiscano - entro certi limiti - dal quelle teoricamente previste.
Quanto sopra esposto, in aggiunta alla forma dell'elemento di collegamento 232 che si impegna con la superficie esterna della cavità di stampo 5, allo scorrimento in direzione radiale del corpo di supporto 15 ed alla oscillazione dell'ulteriore corpo di supporto 16 rispetto al corpo di supporto 15, permette di compensare errori di sincronizzazione tra la velocità di rotazione della giostra 2 e la velocità di rotazione dell'ulteriore giostra 7.
La superficie esterna della cavità di stampo 5 è sottoposta a lavorazioni meccaniche, ad esempio di rettifica, che ne assicurano una elevata precisione dimensionale, in modo tale che la cavità di stampo 5 possa esplicare in modo ottimale la sua funzione di mezzo di riferimento e centraggio per l'elemento di trasporto 8.
Quando l'elemento di collegamento 232 interagisce con la superficie esterna della cavità di stampo 5, lo stampo di formatura 3 è nella configurazione aperta e la cavità di stampo 5 si trova in una posizione di punto morto inferiore della propria corsa.
La cavità di stampo 5 è movimentata da un dispositivo di azionamento provvisto di uno stelo ad una estremità del quale è fissata la cavità di stampo 5. Nella posizione di punto morto inferiore, una porzione prevalente del suddetto stelo è ricevuta all'interno di un manicotto di guida.
Nella posizione di punto morto inferiore, pertanto, la cavità di stampo 5 è dotata di elevata rigidezza, il che consente di ottenere un più preciso posizionamento dell'elemento di manipolazione 20.
La cavità di stampo 5, l'elemento di collegamento 232 e l'elemento di manipolazione 20 possono essere conformati in modo tale che, quando l'elemento di collegamento 232 interagisce con la superficie esterna della cavità di stampo 5, un asse della porzione di contenimento 22 risulti sostanzialmente coincidente con un asse della cavità di stampo 5.
Nella pratica, la dose può presentare un diametro leggermente minore rispetto al diametro della porzione di contenimento 22.
In tal caso, la dose può appoggiarsi ad una porzione di parete interna della porzione di contenimento 22 ed essere distanziata da una ulteriore porzione di parete interna della porzione di contenimento 22, opposta alla suddetta porzione di parete interna.
In altre parole, la dose si dispone all'interno dell'elemento di contenimento 20 in modo tale da risultare asimmetrica rispetto all'asse della porzione di contenimento 22.
Sono previsti mezzi di regolazione, non raffigurati, che consentono di spostare l'elemento di collegamento 232 rispetto all'ulteriore corpo di supporto 16, in modo tale che, quando l'elemento di collegamento 232 interagisce con la superficie esterna della cavità di stampo 5, un asse della dose (e non l'asse della porzione di contenimento 22) risulti sostanzialmente coincidente con un asse della cavità di stampo 5.
I mezzi di regolazione possono comprendere primi mezzi di regolazione disposti per spostare l'elemento di collegamento 232 rispetto all'ulteriore corpo di supporto 16 lungo una direzione di regolazione disposta radialmente rispetto alla ulteriore giostra 7, e secondi mezzi di regolazione disposti per spostare l'elemento di collegamento 232 rispetto all'ulteriore corpo di supporto 16 in una ulteriore direzione di regolazione disposta trasversalmente rispetto alla suddetta direzione di regolazione.
Nelle Figure 15 e 16, è mostrata una prima configurazione operativa B1 della versione del dispositivo di trasporto 6 descritto con riferimento alle Figure da 14 a 20, nella quale il corpo di supporto 15 si avvicina all'ulteriore asse B, mentre una cavità di stampo 5 comincia a penetrare nella sede 261 dell'elemento di collegamento 232.
Quando il dispositivo di trasporto 6 è nella prima configurazione operativa Bl, l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di rilascio W4. I mezzi di trattenimento 184 sono nella posizione retratta K4, in modo tale che la cavità di stampo 5 possa essere ricevuta tra il primo braccio 262 ed il secondo braccio 263.
Nelle Figure 17 e 18, è mostrata una seconda configurazione operativa B2 del dispositivo di trasporto 6, nella quale il corpo di supporto 15 si allontana dall'ulteriore asse B in modo tale che la cavità di stampo 5 sia completamente ricevuta nella sede 261.
Quando il dispositivo di trasporto 6 è nella configurazione operativa B2 , l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W3. I mezzi di trattenimento 184 sono nella posizione estesa K3, in modo tale che la cavità di stampo 5 è trattenuta nella sede 261.
Nella Figura 19 è mostrata una terza configurazione operativa B3 del dispositivo di trasporto 6, nella quale l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W3. I mezzi di trattenimento 184 sono nella posizione estesa K3, in modo tale che la cavità di stampo 5 è trattenuta nella sede 261.
Nella Figura 20 è mostrata una quarta configurazione operativa B4 del dispositivo di trasporto 6, nella quale l'elemento di collegamento è nella configurazione di rilascio W4 e la cavità di stampo 5 sta fuoriuscendo dalla sede 261. I mezzi di trattenimento 184 sono nella posizione retratta K4, in modo tale da non impedire alla cavità di stampo 5 di fuoriuscire dalla sede 261.
Il dispositivo di trasporto 6 comprende mezzi di controllo disposti per controllare lo scorrimento dei corpo di supporto 15 rispetto all'ulteriore giostra 7.
I mezzi di controllo possono comprendere mezzi elastici, ad esempio interposti tra l'ulteriore giostra 7 e l'elemento di trasporto 8, che tendono ad allontanare l'elemento di trasporto 8 dalla ulteriore giostra 7 - ad esempio quando il dispositivo di trasporto 6 assume la prima configurazione operativa Al, la seconda configurazione operativa A2 e la terza configurazione operativa A3, oppure la prima configurazione operativa B1 e la seconda configurazione operativa B2 - per consentire al elemento di collegamento 232 di agganciare la cavità di stampo 5, e successivamente tendono ad avvicinare l'elemento di trasporto 8 all'ulteriore giostra 7 ad esempio quando il dispositivo di trasporto 6 assume la sesta configurazione operativa A6, oppure la quarta configurazione operativa B4 - per consentire all'elemento di collegamento 232 di disimpegnarsi dalla cavità di stampo 5.
I mezzi di controllo possono comprendere anche mezzi di bloccaggio disposti per mantenere - se richiesto -l'elemento di trasporto 8 in posizioni intermedie rispetto ad una posizione di massima estensione, nella quale l'elemento di trasporto 8 è più lontano dalla ulteriore giostra 7, e ad una posizione di minima estensione, nella quale l'elemento di trasporto 8 è più vicino alla ulteriore giostra 7, in particolare prima che l'elemento di trasporto 8 raggiunga la zona di trasferimento T.
In alternativa, i mezzi di controllo possono comprendere mezzi attuatori lineari.
In particolare i mezzi attuatori lineari portano l'elemento di trasporto 8 ad interagire con la cavità di stampo 5 e non impediscono che la cavità di stampo 5 induca l'elemento di trasporto a percorrere la porzione Z, una volta che l'elemento di collegamento 232 abbia agganciato la cavità di stampo 5.
In particolare, i mezzi attuatori lineari non impediscono che la cavità di stampo 5 induca l'elemento di trasporto 8 ad allontanarsi dalla ulteriore giostra 7 - ad esempio quando il dispositivo di trasporto 6 assume la quarta configurazione operativa A4, oppure la terza configurazione operativa B3 - mentre l'elemento di trasporto 8 è mantenuto agganciato alla cavità di stampo dall'elemento di collegamento 232.
I mezzi attuatori lineari possono essere attivati per spostare gli elementi di trasporto 8 in avvicinamento ed in allontanamento rispetto all'ulteriore asse B. In particolare, i mezzi attuatori lineari possono avvicinare gli elementi di trasporto 8 all'ulteriore asse B per impedire che i mezzi di collegamento 232 interferiscano con la cavità di stampo 5 durante una fase di mutuo avvicinamento, cioè quando gli elementi di trasporto iniziano ad approssimarsi alla zona di trasferimento T.
Successivamente, i mezzi attuatori lineari possono essere disattivati in modo tale da non opporsi all'azione della cavità di stampo 5 che - agganciata all'elemento di trasporto 8 tramite i mezzi di collegamento 232 - comanda il movimento dell'elemento di trasporto in avvicinamento ed in allontanamento rispetto all'ulteriore asse B. In particolare, i mezzi attuatori lineari non impediscono che la cavità di stampo 5 e l'elemento di trasporto 8 rimangano mutuamente collegati mentre percorrono insieme una porzione Z assai lunga.
Ancora successivamente, dopo che i mezzi di collegamento 232 hanno rilasciato la cavità di stampo 5, i mezzi attuatori lineari possono essere nuovamente attivati per avvicinare l'elemento di trasporto 8 all'ulteriore asse B.
I mezzi attuatori lineari, possono essere di tipo pneumatico, o di tipo elettrico, o di altro tipo.
L'elemento di collegamento 232 permette di ottenere un intervallo di tempo, durante il quale una dose è trasferita dall'elemento di trasporto 8 alla cavità di stampo 5, che è maggiore rispetto al caso in cui l'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5 siano mantenuti in reciproco contatto, ma non siano mutuamente agganciati.
In particolare, grazie all'elemento di collegamento 232 è possibile ottenere un dispositivo di trasporto 6 più efficace rispetto al caso in cui il dispositivo di trasporto 6 comprenda un elemento attuatore che, agendo sull'elemento di trasporto 8, mantenga l'elemento di trasporto 8 a contatto con la cavità di stampo 5 ed un elemento di accoppiamento che posizioni l'elemento di trasporto 8 rispetto alla cavità di stampo 5, ma non agganci reciprocamente l'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5. In una versione non raffigurata, al posto dell'elemento di collegamento 232 possono essere previsti mezzi di collegamento magnetici. I mezzi di collegamento magnetici possono essere associati all'elemento di trasporto 8, alla cavità di stampo 5, o ad entrambi.
Le versioni dell'elemento di collegamento 232 mostrate nelle Figure da 5 a 13 e da 14 a 20 sono particolarmente efficaci in quanto l'elemento di collegamento 232 interagisce sostanzialmente frontalmente con la cavità di stampo 5 per agganciarla .
Ciò consente un più facile innesto dell'elemento di collegamento 232 sulla cavità di stampo 5, ed un più facile disinnesto dell'elemento di collegamento 5 dalla cavità di stampo nel caso in cui si verifichi una condizione di emergenza, ad esempio nel caso in cui vi sia una interruzione di corrente elettrica che comporta un arresto di un motore elettrico che aziona a rotazione l'ulteriore giostra 7.
Con riferimento alle Figure da 21 a 25, è mostrato un dispositivo di trasporto 6 comprendente una pluralità di elementi di trasporto 8. Nelle Figure da 21 a 25 è mostrato un solo elemento di trasporto 8 della suddetta pluralità di elementi di trasporto.
Ciascun elemento di trasporto 8 comprende mezzi a corpo di supporto 190 girevolmente supportati dall'ulteriore giostra 7 ed ulteriori mezzi a corpo di supporto 191 scorrevoli rispetto ai mezzi a corpo di supporto 190.
Gli ulteriori mezzi a corpo di supporto 191 comprendono mezzi ad asta di guida 192 scorrevolmente ricevuti in mezzi a foro 193 dei mezzi a corpo di supporto 190.
Gli ulteriori mezzi a corpo di supporto 191 comprendono l'elemento di manipolazione 20.
Agli ulteriori mezzi a corpo di supporto 191 è associato l'elemento di collegamento 232.
L'elemento di collegamento 232 comprende un elemento di accoppiamento 360 associato agli ulteriori mezzi a corpo di supporto 190.
L'elemento di accoppiamento 360 comprende una sede 361 disposta per ricevere una porzione della cavità di stampo 5.
L'elemento di accoppiamento 360 interagisce con una superficie esterna della cavità di stampo 5, preferibilmente una superficie cilindrica esterna 35.
L'elemento di accoppiamento 360 interagisce con la superficie esterna della cavità di stampo 5 preferibilmente in uno, o due, punti di contatto.
L'elemento di collegamento 232 comprende primi mezzi volventi 194 che individuano un primo punto di contatto dei suddetti punti di contatto e secondi mezzi volventi 195 che individuano un secondo punto di contatto dei suddetti punti di contatto.
I primi mezzi volventi 194 ed i secondi mezzi volventi 195 sono girevolmente supportati dall'elemento di accoppiamento 360 e si affacciano all'interno della sede 361.
I primi mezzi volventi 194 ed i secondi mezzi volventi mezzi volventi 195 interagiscono con la superficie esterna della cavità di stampo 5 quando la suddetta porzione è ricevuta nella sede 161, in modo tale da consentire un corretto posizionamento dell'elemento di collegamento 232 rispetto alla cavità di stampo 5.
L'elemento di collegamento 232 comprende inoltre un elemento di presa 196 mobile in avvicinamento a, ed in allontanamento da, l'elemento di accoppiamento 360.
L'elemento di presa 196 comprende una porzione di interazione 197 avente un andamento curvilineo e disposta per parzialmente circondare la cavità di stampo 5.
L'elemento di presa 196 coopera con l'elemento di accoppiamento 360 per definire una zona di ricezione 373 disposta per ricevere la cavità di stampo 5.
La zona di ricezione 373 presenta una porzione di apertura 376 disposta sostanzialmente circonferenzialmente rispetto alla ulteriore giostra 7 ed aperta nell'ulteriore direzione di rotazione R2. L'elemento di presa 196 comprende una porzione di estremità 198 alla quale è girevolmente supportato un elemento volvente 199 che interagisce con la cavità di stampo 5 quando la cavità di stampo 5 è ricevuta nella zona di ricezione 373.
L'elemento di collegamento 232 può assumere una configurazione di bloccaggio W5, mostrata nelle Figure da 21 a 25, nella quale l'elemento di presa 196 e l'elemento di accoppiamento 360 impediscono che l'elemento di trasporto 8 e la cavità di stampo 5 si allontanino l'uno dall'altra mentre la giostra 2 e l'ulteriore giostra 7 sono azionate a rotazione.
L'elemento di collegamento 232 può assumere inoltre una configurazione di rilascio, non mostrata, nella quale l'elemento di presa 196 e l'elemento di accoppiamento 360 consentono alla cavità di stampo 5 di penetrare all'interno della zona di ricezione 373 e/o di fuoriuscire dalla zona di ricezione 373, mentre la giostra 2 e l'ulteriore giostra 7 sono azionate a rotazione.
Quando l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W5, l'elemento di presa 196 assume una posizione chiusa K5, nella quale la porzione di estremità 198 dell'elemento di presa 196 è più vicina all'elemento di accoppiamento 360.
Quando l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di rilascio, l'elemento di presa 196 assume una posizione aperta, nella quale la porzione di estremità 198 dell'elemento di presa 196 è più lontana dall'elemento di accoppiamento 360.
Tra l'elemento di presa 196 e l'elemento di accoppiamento 360 sono interposti mezzi elastici 200. I mezzi elastici 200 possono essere conformati in modo tale da mantenere l'elemento di presa nella posizione chiusa K5.
Possono essere inoltre previsti mezzi di azionamento che spostano l'elemento di presa 196 dalla posizione chiusa K5 alla posizione aperta, contro l'azione dei mezzi elastici 200.
Al posto dei mezzi elastici 200 possono essere previsti mezzi pneumatici.
In alternativa, l'elemento di presa può essere spostato dalla posizione chiusa K5 alla posizione aperta direttamente dalla cavità di stampo 5. In particolare, la cavità di stampo 5, interagendo con l'elemento volvente 199, può spostare l'elemento di presa 196 rispetto all'elemento di accoppiamento 360. In aggiunta, i mezzi di collegamento 232 possono comprendere mezzi di bloccaggio che mantengono l'elemento di presa 196 nella posizione chiusa K5. In alternativa, i mezzi elastici possono essere conformati in modo tale da mantenere l'elemento di presa 196 nella posizione aperta.
In tal caso possono essere previsti mezzi di azionamento che spostano l'elemento di presa dalla posizione aperta alla posizione chiusa K5.
In tale versione, qualora si verifichi una interruzione dell'alimentazione dei mezzi di azionamento - ad esempio per una sospensione nell'erogazione di aria compressa o di energia elettrica - i mezzi di collegamento 232 rilasciano le cavità 5. Ciò impedisce che un elemento di trasporto 8 rimanga collegato alla rispettiva cavità di stampo 5 più del previsto, causando un danneggiamento di parti della giostra 2 e/o della ulteriore giostra 7 e dei dispositivi da esse supportati.
In altre parole, in caso di emergenza, l'elemento di trasporto 8 è in grado di disimpegnarsi dalla rispettiva cavità di stampo 5.
Come mostrato nelle Figure da 21 a 24, l'elemento di presa 196 è mobile linearmente rispetto all'elemento di accoppiamento 360 lungo una direzione di movimentazione DI, mostrata in Figura 22.
Sono previsti mezzi di guida, non raffigurati, che guidano l'elemento di presa 196 quando l'elemento di presa 196 si sposta rispetto all'elemento di accoppiamento 360.
Come mostrato in Figura 25, l'elemento di presa 196 è oscillante rispetto all'elemento di accoppiamento 360. In particolare l'elemento di presa è girevole attorno ad una asse di rotazione AX in una direzione di rotazione RI.
Nelle Figure 21 e 23 sono mostrate, rispettivamente, una prima configurazione operativa CI ed una seconda configurazione operativa C2 della versione del dispositivo di trasporto 6 descritta con riferimento alle Figure da 21 a 24, nelle quali una cavità di stampo 5 è trattenuta nella zona di ricezione 373 dell'elemento di collegamento 232.
Quando il dispositivo di trasporto 6 è nella prima configurazione operativa CI e nella seconda configurazione operativa C2 , l'elemento di collegamento 232 è nella configurazione di bloccaggio W5.
In Figura 24, è mostrata una terza configurazione operativa C3 del dispositivo di trasporto 6, nella quale l'elemento di collegamento 232 si è disimpegnato dalla cavità di stampo 5.
I mezzi di bloccaggio descritti con riferimento alle Figure da 21 a 24 possono essere associati anche ad un dispositivo di trasporto 6 descritto con riferimento alle Figure da 1 a 20, cioè con un dispositivo di trasporto 6 comprendente un corpo di supporto 15 scorrevole rispetto all'ulteriore giostra 7 ed un ulteriore corpo di supporto 16 oscillante rispetto al corpo di supporto 15.
Come mostrato in Figura 4, all'ulteriore corpo di supporto 16 è associato un dispositivo di chiusura 40 disposto per chiudere un apertura di ingresso 27 (Figura 3) della porzione di raccordo 23.
Il dispositivo di chiusura 40 comprende un elemento di chiusura 41 fissato ad una estremità 42 di un braccio 43 avente una ulteriore estremità 44, opposta all'estremità 42, incernierata all'ulteriore corpo di supporto 16.
L'elemento di chiusura 41 è mobile tra una posizione di chiusura K, nella quale l'elemento di chiusura 41 chiude l'apertura di ingresso 27, ed una posizione di apertura, non raffigurata, nella quale l'elemento di chiusura 41 è distante dall'apertura di ingresso 27. Nella posizione di chiusura K, l'elemento di chiusura 41 non va a contatto con l'elemento di manipolazione 20 per evitare che superfici dell'elemento di chiusura 41 e dell'elemento di manipolazione 20, interagendo mutuamente, risultino danneggiate.
Il dispositivo di chiusura 40 comprende inoltre mezzi elastici, ad esempio una molla ricevuta all'interno di un astuccio 45, che mantiene l'elemento di chiusura 41 nella posizione di chiusura K.
I mezzi elastici forniscono una spinta che non modifica l'entità dell'oscillazione dell'ulteriore corpo di supporto 16 rispetto al corpo di supporto 15, durante il funzionamento.
L'astuccio 45 comprende una prima zona di estremità 49 incernierata al corpo di supporto 15 ed una ulteriore zona di estremità 50, opposta alla zona estremità 49, incernierata ad una porzione 51 del braccio 43.
II dispositivo di chiusura 40 comprende inoltre un elemento volvente 46 incernierato ad una appendice 47 del braccio 43 e cooperante con un elemento a camma, non raffigurato, fissato ad un telaio del dispositivo di trasporto 6.
L'elemento a camma è conformato in modo tale da spostare l'elemento di chiusura 41 dalla posizione chiusa K alla posizione aperta, durante la rotazione della ulteriore giostra 7, senza provocare alterazioni della posizione del corpo di supporto 15 e dell'ulteriore corpo di supporto 16.
In alternativa, i mezzi elastici possono essere conformati in modo tale da mantenere l'elemento di chiusura 41 nella posizione aperta.
In tal caso, l'elemento a camma è conformato in modo tale da spostare l'elemento di chiusura 41 dalla posizione aperta alla posizione chiusa K, durante la rotazione della ulteriore giostra 7.
Sono previsti mezzi sensori che verificano se la dose è stata completamente ricevuta all'interno della porzione di raccordo 23 e della porzione di contenimento 22 (cioè verificano se tutta la dose ha attraversato l'apertura di ingresso 27) e, in caso affermativo, consentono lo spostamento dell'elemento di chiusura 41 dalla posizione aperta alla posizione chiusa K.
All'elemento di chiusura 41 è associato un dispositivo di erogazione 48 per erogare un fluido, ad esempio aria in pressione, all'interno della porzione di raccordo 23 e della porzione di contenimento 22, il dispositivo di erogazione 48 essendo alimentato tramite condotti, non raffigurati. Quando l'elemento di chiusura 41 è nella posizione chiusa K, l'elemento di erogazione 48 introduce il fluido all'interno della porzione di contenimento 22, superiormente alla dose in essa ricevuta, per promuovere l'espulsione della dose dalla porzione di contenimento 22, attraverso un apertura di uscita della porzione di contenimento.
In alternativa, all'elemento di chiusura 40 può essere associato un elemento espulsore mobile, comandato dal fluido, che agisce direttamente sulla dose per espellerla dalla porzione di contenimento 22.
L'elemento espulsore può essere conformato in modo tale da formare una parte superiore della dose per ridurre, o addirittura eliminare, la scabrosità della parte superiore della dose che è venuta precedentemente a contatto con un coltello di taglio che ha separato la dose dall'estrusore.
L'elemento espulsore mobile può essere conformato così da produrre su una estremità della dose con la quale interagisce un avvallamento di forma tale da agevolare una prima penetrazione del punzone, in modo tale che il punzone possa centrarsi più facilmente rispetto alla dose.
In altre parole, il punzone, impegnandosi nel suddetto avvallamento, può più facilmente posizionare la dose in modo tale che l'asse della dose si allinei con l'asse della cavità di stampo.
In alternativa, l'elemento espulsore può agire sulla dose non direttamente, ma indirettamente, tra l'elemento espulsore e la parte superiore della dose essendo interposto un cuscino fluido.
Il dispositivo di trasporto 6 può essere conformato in modo tale che gli elementi di trasporto 8, oltre a consegnare dosi al dispositivo di formatura 1, prelevino oggetti, in particolare preforme, dal dispositivo di formatura 1.
Come mostrato nelle Figure 3 e 4, la porzione di ricezione 21 degli elementi di trasporto 8 del dispositivo di trasporto 6 è conformata in modo tale da ricevere e supportare un oggetto.
Il vano 24 della porzione di ricezione 21 può essere conformato in modo tale da ricevere e manipolare efficacemente sia una dose che un oggetto, in particolare nel caso in cui tale oggetto sua una preforma e, pertanto, presenti una considerevole somiglianza, per quanto riguarda la forma e le dimensioni, con una dose destinata ad originarla.
Mentre la preforma viene prelevata, l'elemento di chiusura 41, se presente, si trova nella posizione di chiusura K.
Di conseguenza, l'elemento di chiusura 41, opportunamente conformato allo scopo, può agire quale mezzo di appoggio che supporta inferiormente la preforma.

Claims (55)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato, comprendente un dispositivo di trasporto (1) provvisto di mezzi a sede (5) disposti per ricevere oggetti, detti mezzi a sede (5) essendo mobili lungo un percorso curvilineo (PI), ed un ulteriore dispositivo di trasporto (6) provvisto di mezzi di trasferimento (8) disposti per consegnare detti oggetti a, e/o prelevare detti oggetti da, detto dispositivo di trasporto (1), caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di collegamento (232) conformati in modo tale da mutuamente collegare detti mezzi di trasferimento (8) e detti mezzi a sede (5) lungo una porzione (Z) di detto percorso curvilineo (PI) e da rilasciare detti mezzi di trasferimento (8) e detti mezzi a sede (5) dopo che detti mezzi di trasferimento (8) e detti mezzi a sede (5) hanno percorso congiuntamente detta porzione (Z).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di collegamento (232) comprendendo mezzi di accoppiamento (160; 260; 360) disposti per impegnarsi con detti mezzi a sede (5).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360) definiscono mezzi a vano (161; 261; 361) disposti per interagire con una superficie esterna (35) di detti mezzi a sede (5).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 3, in cui detta superficie esterna è una superficie esterna cilindrica (35).
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 3, oppure 4, in cui detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360) comprendono primi mezzi a parete e secondi mezzi a parete mutuamente inclinati in modo tale che detti mezzi a vano presentino una sezione conformata a "V".
  6. 6. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360) comprendono mezzi a corpo volvente (171, 172; 181; 194, 195) disposti per interagire con detti mezzi a sede (5).
  7. 7. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di collegamento (232) comprendono inoltre mezzi di mantenimento (162, 163 ; 185, 186; 196) mobili tra una configurazione di bloccaggio (Wl; W3; W5), nella quale detti mezzi di collegamento (232) mutuamente collegano detti mezzi di trasferimento (8) e detti mezzi a sede (5), ed una configurazione di rilascio (W2; W4), nella quale detti mezzi di collegamento (232) consentono a detti mezzi di trasferimento (8) e a detti mezzi a sede (5) di muoversi gli uni indipendentemente dagli altri.
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7 quando dipendente da una delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui detti mezzi di mantenimento (162, 163; 185, 186; 196) cooperano con detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360).
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi di mantenimento (162, 163; 185, 186; 196) comprendono mezzi a braccio (162, 163) girevolmente supportati da detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360).
  10. 10. Apparato secondo la rivendicazione 9, in cui detti mezzi a braccio comprendono un primo braccio mobile (162) ed un secondo braccio mobile (163) mutuamente cooperanti.
  11. 11. Apparato secondo la rivendicazione 9, in cui detti mezzi a braccio comprendono un braccio mobile cooperante con un braccio fisso di detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360).
  12. 12. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 9 a 11, in cui detti mezzi di mantenimento (162, 163; 185, 186; 196) comprendono mezzi volventi (171, 172) girevolmente supportati da detti mezzi a braccio (162, 163) e disposti per interagire con detti mezzi a sede (5).
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi di mantenimento (162, 163; 185, 186; 196) comprendono mezzi di interazione (185, 186) associati a mezzi di ricezione (262, 263) di detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360), detti mezzi di ricezione (262, 263) essendo conformati in modo tale da parzialmente circondare detti mezzi a sede (5) quando detti mezzi di collegamento (232) mutuamente collegano detti mezzi di trasferimento (8) e detti mezzi a sede (5).
  14. 14. Apparato secondo la rivendicazione 13, in cui detti mezzi di interazione (185, 186) sono mobili rispetto a detti mezzi di ricezione (262, 263).
  15. 15. Apparato secondo la rivendicazione 14, in cui detti mezzi di ricezione (262, 263) definiscono mezzi a cavità di ricezione (261), detti mezzi di interazione (185, 186) essendo mobili tra una posizione estesa (K3), nella quale detti mezzi di interazione (185, 186) si proiettano all'interno di detti mezzi a cavità di ricezione (261), ed una posizione retratta (K4), nella quale detti mezzi di interazione (185, 186), sostanzialmente non si proiettano all'interno di detti mezzi a cavità di ricezione (261).
  16. 16. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 13 a 15, in cui detti mezzi di interazione comprendono mezzi volventi (185, 185) girevolmente supportati da detti mezzi di ricezione (262, 263) e disposti per interagire con detti mezzi a sede (5).
  17. 17. Apparato secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi di mantenimento (162, 163; 185, 186; 196) comprendono mezzi di presa (196) mobili rispetto a detti mezzi di accoppiamento (160; 260; 360).
  18. 18. Apparato secondo la rivendicazione 17, in cui detti mezzi di presa (196) hanno un profilo conformato in modo tale da parzialmente avvolgere detti mezzi a sede (5) quando detti mezzi di collegamento (232) mutuamente collegano detti mezzi di trasferimento (8) e detti mezzi a sede (5).
  19. 19. Apparato secondo la rivendicazione 17, oppure 18, in cui detti mezzi di presa (196) sono mobili linearmente rispetto a mezzi di accoppiamento (160; 260; 360).
  20. 20. Apparato secondo la rivendicazione 17, oppure 18, in cui detti mezzi di presa (196) sono oscillanti rispetto a mezzi di accoppiamento (160; 260; 360).
  21. 21. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 17 a 20, in cui detti mezzi di mantenimento (162, 163; 185, 186; 196) comprendono mezzi volventi (199) girevolmente supportati da detti mezzi di presa (196) e disposti per interagire con detti mezzi a sede (5).
  22. 22. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui detti mezzi di collegamento (232) comprendono mezzi di collegamento magnetici.
  23. 23. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trasferimento (8) comprendono mezzi di manipolazione (20) supportati da un elemento mobile (7) di detto ulteriore dispositivo di trasporto (6) e disposti per manipolare detti oggetti.
  24. 24. Apparato secondo la rivendicazione 23, in cui detti mezzi di trasferimento (8) comprendono mezzi di guida (10) scorrevoli rispetto a detto elemento mobile (7), detti mezzi di guida (10) supportando detti mezzi di manipolazione (20).
  25. 25. Apparato secondo la rivendicazione 23, oppure 24, in cui detti mezzi di collegamento (232) sono associati a detti mezzi di manipolazione (20).
  26. 26. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 23 a 25, in cui detti mezzi di manipolazione (20) sono posizionati rispetto a detti mezzi di collegamento (232) in modo tale che mezzi ad asse longitudinale di detti mezzi di manipolazione (20) ed ulteriori mezzi ad asse longitudinale di detti mezzi a sede (5) risultino sostanzialmente mutuamente allineati quando detti mezzi di collegamento (232) mutuamente collegano detti mezzi di trasferimento (8) e detti mezzi a sede (5).
  27. 27. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 23 a 26, e comprendente inoltre mezzi di regolazione disposti per posizionare detti mezzi di collegamento (232) rispetto a detti mezzi di manipolazione (20).
  28. 28. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 23 a 27, e comprendente inoltre mezzi di azionamento disposti per movimentare detti mezzi di manipolazione (20) rispetto a detto elemento mobile (7).
  29. 29. Apparato secondo la rivendicazione 28, in cui detti mezzi di azionamento comprendono mezzi di azionamento lineare.
  30. 30. Apparato secondo la rivendicazione 28, oppure 29, in cui detti mezzi di azionamento comprendono mezzi di azionamento elettrici.
  31. 31. Apparato secondo la rivendicazione 28, oppure 29, in cui detti mezzi di azionamento comprendono mezzi di azionamento pneumatici
  32. 32. Apparato secondo la rivendicazione 28, oppure 29, in cui detti mezzi di azionamento comprendono mezzi di azionamento elastici.
  33. 33. Apparato secondo la rivendicazione 24, oppure secondo una delle rivendicazioni da 25 a 32 quando dipendenti dalla rivendicazione 24, in cui detti mezzi di trasferimento (8) comprendono inoltre mezzi a corpo di supporto (15) fissati a detti mezzi di guida (10) e ulteriori mezzi a corpo di supporto (16) a cui sono fissati detti mezzi di manipolazione (20), detti ulteriori mezzi a corpo di supporto (16) essendo girevolmente supportati da detti ulteriori mezzi a corpo di supporto (15).
  34. 34. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 23 a 33, in cui detto elemento mobile comprende mezzi a giostra (7) girevoli attorno a mezzi ad asse di rotazione (B) e supportanti detti mezzi di trasferimento (8).
  35. 35. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 23 a 33, in cui detto elemento mobile comprende un elemento di movimentazione flessibile supportante detti mezzi di trasferimento (8).
  36. 36. Apparato secondo la rivendicazione 35, in cui detto elemento di movimentazione flessibile è un elemento di movimentazione flessibile chiuso ad anello.
  37. 37. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di trasferimento comprendono una pluralità di elementi di trasferimento (8).
  38. 38. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti oggetti comprendendo dosi di materia plastica.
  39. 39. Apparato secondo la rivendicazione 38, in cui detto dispositivo di trasporto comprende un dispositivo di formatura per compressione (1) per formare per compressione dette dosi, detti mezzi a sede comprendendo mezzi a cavità di stampo (5) di mezzi a stampo (3) di detto dispositivo di formatura per compressione (1).
  40. 40. Apparato secondo la rivendicazione 39, in cui detti mezzi di collegamento (232) interagiscono con detti mezzi a cavità di stampo (5) quando detti mezzi a cavità di stampo (5) si trovano in una posizione di punto morto inferiore di una loro corsa operativa.
  41. 41. Apparato secondo la rivendicazione 39, oppure 40, in cui detto dispositivo di formatura per compressione (1) comprende una giostra girevole attorno ad un asse di rotazione (A) e supportante detti mezzi a stampo (3).
  42. 42. Apparato secondo la rivendicazione 39, oppure 40, in cui detto dispositivo di formatura per compressione comprende un elemento di movimentazione flessibile supportante detti mezzi a stampo (3).
  43. 43. Apparato secondo la rivendicazione 42, in cui detto elemento di movimentazione flessibile è un elemento di movimentazione flessibile chiuso ad anello.
  44. 44. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 39 a 43, in cui detti mezzi a stampo comprendono una pluralità di stampi (3).
  45. 45. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 38 a 44, in cui detti mezzi di trasferimento (8) comprendendo mezzi di ricezione (21) disposti per prelevare dette dosi da mezzi estrusori, detti mezzi di ricezione (21) essendo conformati in modo tale da prelevare da detto dispositivo di formatura per compressione (1) manufatti ottenuti da dette dosi.
  46. 46. Apparato secondo la rivendicazione 45, i cui detti manufatti comprendono preforme di contenitore .
  47. 47. Apparato secondo la rivendicazione 45, oppure 46, in cui detti mezzi di ricezione (21) comprendono mezzi a vano (24) aventi una sezione a forma come di "C".
  48. 48. Apparato secondo la rivendicazione 47, in cui detti mezzi a vano (24) sono aperti in una direzione di avanzamento (R2) di detti mezzi di trasferimento (8).
  49. 49. Apparato secondo la rivendicazione 47, oppure 48, in cui detti mezzi a vano (24) sono sostanzialmente conformati come un tronco di cono rovesciato avente una sezione maggiore in corrispondenza di una zona di ingresso di dette dosi in detti mezzi di ricezione (21) ed una sezione minore in corrispondenza di una zona di uscita di dette dosi da detti mezzi di ricezione (21).
  50. 50. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 45 a 49, in cui a detti mezzi di ricezione (21) sono associati mezzi di consegna (22, 23) disposti per ricevere dette dosi da detti mezzi di ricezione (21) e consegnare dette dosi a detto dispositivo di formatura per compressione (1), detti mezzi di ricezione (21) e detti mezzi di consegna (22, 23) essendo mutuamente fissati.
  51. 51. Apparato secondo la rivendicazione 50, e comprendente inoltre mezzi di chiusura (40) disposti per chiudere mezzi ad apertura di ingresso (27) attraverso i quali dette dosi entrano in detti mezzi di consegna (22, 23).
  52. 52. Apparato secondo la rivendicazione 51, in cui detti mezzi di chiusura (40) comprendono mezzi a coperchio (41) mobili tra una posizione di chiusura (K), nella quale detti mezzi a coperchio (41) chiudono detti mezzi ad apertura di ingresso (27), ed una posizione di apertura, nella quale detti mezzi a coperchio (41) sono distanti da detti mezzi ad apertura di ingresso (27).
  53. 53. Apparato secondo la rivendicazione 52 quando la rivendicazione 51 dipende dalla rivendicazione 46, oppure da una delle rivendicazioni da 47 a 50 quando dipendenti dalla rivendicazione 46, in cui detti mezzi a coperchio (41) sono conformati in modo tale da supportare dette preforme di contenitore quando detti mezzi a coperchio si trovano in detta posizione di chiusura (K).
  54. 54. Apparato secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi a sede (5) comprendono mezzi ad elemento volvente girevolmente supportati da un corpo di base di detti mezzi a sede (5) e disposti per interagire con detti mezzi di collegamento (232).
  55. 55. Apparato secondo la rivendicazione 54, in cui detti mezzi ad elemento volvente comprendono un elemento ad anello disposto per ricevere detti mezzi di collegamento (232), tra detto elemento ad anello e detto corpo di base essendo interposti mezzi ad elemento .
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