ITMI970730A1 - Coniugati di bis-fosfanati con funzionalita' alchilanti aventi attivita' antitumorale - Google Patents

Coniugati di bis-fosfanati con funzionalita' alchilanti aventi attivita' antitumorale Download PDF

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ITMI970730A1
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Description

La presente invenzione si riferisce a coniugati di acidi 3-carbossi-4,4’-diidrossifosforiibutenoici con agenti alchilanti. Tali derivati sono dotati di notevole attività antitumorale, specialmente nei confronti del mieloma multiplo. La presente invenzione riguarda anche un processo per la loro preparazione e composizioni farmaceutiche che li contengono.
sistema scheletrico è il terzo sito più comune di metastasi e più dell’ 80% dì tutti i pazienti morti di cancro evidenziano tumori ossei all’autopsia. Le metastasi ossee influenzano in larga proporzione la patologia dei malati di cancro, causando squilibri nel metabolismo del calcio e danneggiamento del midollo osseo, e sono responsabili di gravi conseguenze nei pazienti, quali dolore, fratture patologiche, compressione della spina dorsale e ipercalcemia (Drew et al., Osseous complication of malignancy, Lokich J.J. ed. Clinical cancer medicine: treatment tactics Boston: G.K. Hall Medicai Publisher, 1980, 97-112).
Uno dei maggiori problemi dei coniugati tra carrier osteotropi e agenti citotossici è il rilascio selettivo dell’agente citotossico nell osso. Le molecole caratterizzate da un legame ammidico diretto possono risultare troppo stabili all’idrolisi operata dagli enzimi lisosomiali. Per ottenere il rilascio selettivo della citotossina nell’osso possono essere usati legami acido-labili.
E’ noto che gli osteoclasti generano un microambiente acido nell’area del riassorbimento osseo. Π basso pH è necessario per rimuovere la componente minerale (la solubilità della idrossiapatite di calcio dipende dal pH: il complesso è quasi totalmente insolubile a pH fisiologico, ma si dissolve ad una concentrazione 50mM rispetto agli ioni Ca<++ >a circa pH = 3.5) e per rimuovere la matrice organica ad opera delle catepsine lisosomiali secrete dalle stesse cellule. Il più basso pH misurato “in vivo” è stato 4.7, ma con un pH medio di 6.01 (Silver A. et al., Experimental Celi Res., 175. 266-76, 1988). I bis-fosfonati agiscono all’interfaccia tra osteoclasti e osso e si localizzano preferenzialmente nei siti del riassorbimento osseo. Quando gli osteoclasti danno inizio al processo di riassorbimento, il bis-fo sfonato, come risultato dell’acidificazione, è rilasciato dalla superficie dell’osso all’interno dell’area di riassorbimento (Rodan G.A., Bone, 1, S1-S6, 1992). In questo modo un coniugato acido labile potrebbe essere idrolizzato e la citotossina potrebbe essere rilasciata selettivamente aU’intemo dell’area di riassorbimento.
Inoltre è noto che le cellule tumorali sono capaci di stimolare l’attività di riassorbimento degli osteoclasti, assicurando una continua acidificazione della area di riassorbimento. Sono note pro-drug della daunomicina contenenti l’acido cis-aconitico come spaziatore tra la citotossina e il carrier proteinico (Shen W.C. et al., Biochem. and Biophysical Res. Comm., 102. 1048-54, 1981). E’ riportato che queste molecole sono stabili in plasma a pH 7.4, ma si idrolizzano nel compartimento lisosomiale a pH < 5.5. Tale effetto è ottenuto grazie all’abilità del carbossile libero dell’acido aconitico di attaccare il legame ammidico formato dall’altro gruppo carbossilico con la citotossina, catalizzandone l’idrolisL
Acidi gem-difosfonici e loro sali sono noti ed impiegati nella terapia della osteoporosi e nel trattamento del riassorbimento osseo (vedi EP 96.931, EP 252.504, BE 896.453, BE 903.519, DE 3.016.289, DE 3.540.150, DE 2.534.391, DE 3.512.536). Tuttavia per nessuno dei composti sopra riportati è descritta una attività antitumorale.
DE 3.425.812 (Bhun et al.) descrive derivati di acidi 1,1-difosfonici, caratterizzati da un residuo bis [(alogenoalchil)amino]fenile, come agenti utili per il trattamento di tumori ossei.
In WO 88/06158 sono inoltre descritti analoghi difosfonici del metotrexate come agenti utili per il trattamento di tumori ossei
In WO 92/18512 sono descritti coniugati di melfalan con acidi gem-difosfonici, in cui i due gruppi reattivi sono legati da amminoacidi
La nostra linea di ricerca si è indirizzata verso le modifiche della struttura dell’acido aconitico, che gli conferissero affinità per il tessuto osseo, e verso l’accoppiamento dei carrier così ottenuti con residui alchilantl
Abbiamo trovato che accoppiando un carrier di-fosfoaconitico con un agente citotossico si ottengono composti che esplicano una notevole affinità per il tessuto osseo. Tali composti sono dotati di un’elevata attività antitumorale, in particolare su mieloma multiplo.
Il mieloma multiplo umano è un tumore circolante che colpisce le cellule del plasma Un suo organo bersaglio è il midollo osseo, da cui il tumore attacca per infiltrazione il tessuto osseo circostante, causando serie conseguenze patologiche al paziente, quali dolori e fratture. Sebbene il melfalan esplichi attività nei confronti del mieloma multiplo, esso non è in grado di curare il tumore osseo secondario. E’ quindi evidente che l’aver trovato composti capaci di curare anche quest’ultimo costituisce un notevole vantaggio clinico. E’ da notare che nessun bis-fosfonato dello stato dell’arte si è dimostrato attivo nei confronti del mieloma multiplo.
La presente invenzione riguarda composti di formula generale (I):
m cui:
R, Ri e R2 sono indipendentemente scelti nel gruppo consistente in idrogeno, metile, etile, propile, butile, lineari o ramificati, con la condizione che Ri non può essere terz-butile;
X è cloro, bromo o iodio,
loro enantiomeri, racemati, diastereoisomeri e loro miscele, così come loro sali con basi farmaceuticamente accettabili.
Il doppio legame C=C del residuo aconitico mostrato in formula (I) ha ima stereochimica puramente indicativa, essendo compresi nella presente invenzione sia gli stereoisomeri cis che gli stereoisomeri trans, dove “cis” o “trans” si riferisce alla posizione relativa del gruppo carbossilico e carbossamidico.
Composti di formula (I) preferiti sono quelli in cui X è cloro.
Altri composti di formula (I) preferiti sono quelli in cui R, Ri e R2 sono idrogeno.
Composti di formula (I) particolarmente preferiti sono quelli in cui il doppio legame C=C del residuo aconitico ha una stereochimica cis.
I composti di formula (I) possono essere preparati per mezzo di un processo che prevede i seguenti passaggi di sintesi (dove non espressamente specificato, la stereochimica dei doppi legami C=C è puramente indicativa):
(a) reazione di un composto di formula (Π):
in cui i gruppi R<* >sono (Ci-C^alchili lineari, con un composto di formula (HI): ;;; ;;; n cui i gruppi Ri’ sono (Ci-C^alchili lineari, in presenza di una base, a dare un ntermedio di formula (IV): ; ;; I composti di formula (IV) sono composti noti [J. Org. Chem., 45(13). 2698-2703 (1980)]. ;(b) idrolisi dei gruppi esterei Ri’, preferibilmente in ambiente basico, a dare gli intermedi di formula (V): ;;; ;; eventualmente sotto forma di loro sali con la base usata; ;;(c) reazione di ciclizzazione degli intermedi di formula (V) in presenza di un agente disidratante a dare le anidridi di formula (VI): ;;; ; (d) reazione di condensazione di un’anidride di formula (VI) con un composto di formula (VII): ;; ;; a dare i composti di formula (VHI): ; ;; (e) eventuale esterificazione del gruppo carbossilico libero di un composto di formula (Vili) a dare i composti di formula (IX): ; ;;; Composti di formula (IX) in cui R è idrogeno possono essere ottenuti per esterificazione del gruppo carbossilico libero di un composto di formula (Vili) in cui R è terz-butile e successiva idrolisi del gruppo terz-butilico; ;;(f) idrolisi degli esteri fosfonici di un composto di formula (VHI) o (IX) a dare i voluti composti di formula (I). ;;La reazione di condensazione del passaggio (a) è preferibilmente condotta in solventi inerti quale ad esempio benzene o toluene ed in presenza di una base forte, quale ad esempio un idruro di un metallo alcalino o alcalino-terroso, a temperature comprese tra -10°C e la temperatura di ebollizione del solvente, preferibilmente tra 0°C è temperatura ambiente. Un lieve eccesso di intermedio di formula (IH) è preferito. ;La reazione di idrolisi del passaggio (b) è preferibilmente condotta in presenza di ima base inorganica, quale ad esempio un idrossido di un metallo alcalino o alcalino-terroso, in ambiente acquoso, alcolico o in miscela di acqua ed un alcool. La temperatura può variare da 0°C a 70°C, preferibilmente temperatura ambiente. ;La reazione di ciclizzazione del passaggio (c) è preferìbilmente condotta in presenza di un agente disidratante quale ad esempio ima carbodiimmide o un’anidride, in un solvente inerte quale ad esempio un etere (dimetossietano, tetraidrofurano) ed a temperature comprese tra -10°C e 50°C, preferibilmente tra 0°C e temperatura ambiente. Un agente disidratante preferito è anidride trifluoroacetica. ;La reazione di condensazione del passaggio (d) è preferìbilmente condotta usando un eccesso fino al 50% di intermedio di formula (VI) ed in presenza di una base, quale ad esempio una base organica (trialchilammin a) in largo eccesso (5-15 equivalenti), operando in un solvente, preferìbilmente un solvente polare quale acetonitrile, ed a temperature comprese tra 0°C e la temperatura di ebollizione del solvente, più preferibilmente a temperatura ambiente. ;La reazione di esterificazione del passaggio (e) è preferibilmente condotta in presenza di un agente attivante il gruppo carbossilico, quale ad esempio un’anidride o una carbodiimmide, in un solvente inerte. L’idrolisi del gruppo terz-butilico è preferìbilmente condotta in ambiente acido, come ad esempio mediante l’uso di acido trifluoroacetico. La reazione di idrolisi degli esteri fosfonici del passaggio (f) è preferìbilmente condotta mediante l’uso di trimetilsililioduro in un solvente inerte quale ad esempio toluene ed a temperature comprese tra 0°C e 50°C, più preferìbilmente a temperatura ambiente. ;I composti di formula (Π) possono essere ottenuti dai corrispondenti composti di formula (Π’): ; ;;; per reazione con un alchil alogenuro di formula R^Alg, in cui Alg è scelto nel gruppo consistente in cloro, bromo e iodio, in presenza di una base forte come ad esempio un metallo alcalino od un suo idruro, in accordo ai metodi descritti ad esempio in Phosphorus, Sulphur and Silicon, 1994 (88), pp. 1-13, J.C.S., 1953, pp. 1500-1501 e Heterocycles, 1990, pp. 855-862. ;I composti di formula (ΕΠ) sono composti commerciali. ;I composti di formula (VII) sono composti ampiamente noti all’esperto dell’arte che lavora nel campo degli antitumorali. Il melfalan (X=cloro e R=idrogeno) è un farmaco antitumorale usato in clinica. ;I composti dell’invenzione sono stati saggiati “in vivo” sul carcinoma della mammella Walker 256/B del ratto impiantato intratibia (it). Inoculato nella cavità del midollo osseo della tibia, questo tumore cresce all’interno dell’osso dando lesioni osteolitiche, ipercalcemia paraneoplastica ed invade i tessuti circostanti producendo ima massa tumorale misurabile. E’ quindi possibile misurare sia l’attività antitumorale sul tumore extraosseo che l’effetto antiosteolitico (Cancer, 72Π). 91 (1993)). ;II tumore Walker 256/B è stato ottenuto da NCI Frederick Cancer Facilhy e mantenuto in ratti maschi CD1 per mezzo di trapianto sottocutaneo di frammenti di tumore di circa 1 cm di diametro ogni 10 giorni. ;Per l’effettuazione dell’esperimento, ogni ratto è stato iniettato it con 2.5xl0<6 >cellule tumorali; gli animali sono stati anestetizzati con una miscela di 10 mg/kg di Ketalar (Park-Davis) e 5 mg/kg di Rompun (Bayer). Così trapiantato all’interno della tibia, il tumore cresce producendo lesioni osteolitiche associate ad una aumentata attività degli osteoclasti. Per ottenere una sospensione cellulare iniettabile, i frammenti di tumore sono stati disgregati per mezzo di digestione enzimatica usando collagenasi tipo IV (Sigma) alla concentrazione di 400 U/ml per 20 minuti a 37°C. ;I composti dell’invenzione sono stati somministrati i.v. nei giorni 1, 4 e 7 successivi al trapianto del tumore. La massa tumorale extraossea è stata misurata al giorno 14 dal trapianto del tumore. L’attività antitumorale è stata determinata come TWI% (tumor weight inhìbition %) calcolata secondo la seguente formula: ;;; ;;; dove la TW per ogni animale è data dalla formula: ;;; ;;; in cui a e b sono rispettivamente il diametro massimo e minimo della massa tumorale in mm. ;I composti dell’invenzione sono inoltre risultati attivi in un modello sperimentale di mieloma multiplo umano sull’animale da laboratorio. ;L’esperimento è effettuato inoculando intravena (i.v.) le cellule di mieloma multiplo umano HS-Sultan in topi SCED (immunodeficienti) al giorno 0, cui segue il trattamento i.v. con un composto dell’mvenzione ai giorni 15, 18 e 21. ;L’attività dei composti dell’mvenzione è stata valutata in funzione dei seguenti parametri: ;;Tempo Medio di Sopravvivenza (TMS) rispetto ai topi non trattati (che hanno un tempo medio di sopravvivenza di 30 giorni dall’inoculo del tumore); ;valutazione dei parametri istologici (invasione midollare e entità delle lesioni osteo litiche). ;;La tabella I riassume i dati per un composto rappresentativo dell’invenzione nei confronti di melfalan e del composto dello stato dell’arte (WO 92/18512) di formula (A): ;; ; Tabella I - Attività antitumorale nei confronti del carcinoma mammario di ratto Walker 256/B e del mieloma umano HS-Sultan ;; ;; L’esame istop etologico su alcuni organi bersaglio rappresentativi, nel modello di mieloma multiplo umano, effettuato dopo 38 giorni dal trattamento, ha rivelato i seguenti gradi di infiltrazione tumorale (- assenza di infiltrazione; debole infiltrazione; + moderata infiltrazione: ;;; ; metala n (6 mg/kg) (A) (15 mg/kg) (B) (60 mg/kg) ;; ;; I dati mostrano chiaramente che il composto dell’invenzione (composto (B)) ha un effetto selettivo di inibizione dell’infiltrazione tumorale che non si riscontra nè con melfalan nè con il coniugato dello stato dell’arte tra melfalan ed un acido gemdifosfonico (composto (A)). ;I composti dell’invenzione sono dotati di una non elevata tossicità acuta e sono ben tollerati nell’animale. ;La elevata solubilità in acqua dei composti dell’invenzione permette la preparazione delle forme farmaceutiche parenterali e orafi. ;I composti di formula (1), quando somministrati ad uomini ed animali portatori di tumori suscettibili di cure con agenti alchilanti, in dosi variabili da 1 mg a 1200 mg per metro quadro di superficie corporea, sono capaci di indurre la regressione delle suddette forme tumorali e di favorire il riparo del tessuto osseo, evitando così le manifestazioni patologiche connesse con le lesioni ossee. ;Il dosaggio efficace dei composti dell’invenzione può essere determinato da un clinico esperto con metodi convenzionali e noti. ;La correlazione tra i dosaggi usati per animali di varie specie e quelli umani (sulla base dei mg/m<2 >di superficie corporea) è descritto da Freirich, E. J. et al., Cancer Chemother. Rep., 50, n.4, 219-244, maggo 1966. ;I tumori trattabili con i composti della presente invenzione sono quelli sensibili alla terapia con agenti alchilanti. ;In particolare, possono essere vantaggiosamente trattati il mieloma multiplo, l’osteosarcoma, metastasi ossee, carcinoma della mammella, delle ovaie e del testicolo. Le composizioni farmaceutiche contenenti i composti i fonnula (I) sono comprese nell’invenzione. Queste composizioni farmaceutiche possono contenere qualsiasi quantità di composti di formula (I) capaci di esercitare un’attività antitumorale nei mammiferi nei confronti di tumori sensibili alla terapia con agenti alchilanti. ;Le composizioni farmaceutiche possono contenere, oltre ad almeno un composto di formula (I), eccipienti farmaceuticamente compatìbili, in modo da permettere la somministrazione per ogni via, quale per via orale, parenterale, endovenosa, ;endo dermica, sottocutanea o topica, in forma liquida o solida. ;Un modo di somministrazione dei composti di formula (I) è per via orale. Composizioni orali includeranno generalmente un diluente inerte o un carrier edibile. Esse possono essere incluse in capsule di gelatina o compresse in tavolette. Altre forme di somministrazioni orali sono capsule, pillole, elisir, sospensioni o sciroppi. ;e tavolette, pillole, capsule e composizioni similari possono contenere i seguenti ngredienti (in aggiunta al principio attivo): un legante quale cellulosa microcristallina, omma adragante o gelatina; un eccipiente quale amido o lattosio; un agente disgregante quale acido alginico, primogel, amido di mais e simili; un lubrificante quale magnesio stearato; un fluidificante quale biossido di silicio colloidale; un agente dolcificante quale sucrosio o saccarina o un agente aromatizzante quale aroma di menta, metil salicilato o aroma di arancio. Quando la composizione scelta è in forma di capsule, essa può contenere in aggiunta un carrier liquido quale un olio grasso. Altre composizioni possono contenere vari materiali che ne alterano la forma fisica, quali agenti ricoprenti (per tavolette e pillole) come zucchero o gommalacca. I materiali usati nella preparazione delle composizioni dovranno essere farmaceuticamente puri e non tossici ai dosaggi impiegati. ;Per la preparazione di composizioni farmaceutiche per via di somministrazione parenterale, il principio attivo può essere incorporato in soluzioni o sospensioni, che possono includere in aggiunta i seguenti componenti: un diluente sterile. come acqua per iniezioni, soluzione salina, oli, glicoli polietilenici, glicerina, glicole propilenico o altri solventi sintetici; agenti antibatterici quale alcool benzilico; antiossidanti quali acido ascorbico o sodio bisolfito; agenti chetanti quale acido etilendiamminotetraacetico; tamponi quali acetati, citrati o fosfati e agenti per aggiustare la tonicità della soluzione quali sodio cloruro o destrosio. La preparazione parenterale può essere inclusa in ampolle, siringhe mono-uso o fiale in vetro o plastica. ;;L’invenzione è ulteriormente descritta dai seguenti esempi. ;ESEMPIO I - Sintesi di acido 2-[bis(dietossifosforil)metil)maleico dimetti estere ;;In una sospensione di 1.33 g di sodio idruro (60% in olio) in 120 mi di toluene sono gocciolati 10 g di bis(dietossifosforil)metano sciolti in 20 mi di toluene. La miscela di reazione è mantenuta a temperatura ambiente sotto agitazione per 1 ora, quindi viene raffreddata a 0°C ed addizionata per gocciolamento con una soluzione di dimetil acetilendicarbossilato (5.17 g) in 20 mi di toluene. Dopo 1 ora sotto agitazione, la miscela di reazione viene addizionata con etil acetato fino a dissoluzione del solido gommoso formatosi e lavata prima con acido cloridrico 1 N (30 mi) poi con acqua (2x30 mi). La fase organica è anidrificata su solfato di sodio ed il solvente viene evaporato a pressione ridotta, ottenendo 12.9 g di grezzo che, dopo purificazione per cromatografia su gel di silice (300 g; eluente: etere di petroli/isopropanolo 7:3), fornisce 9.6 g di prodotto puro. ;1H NMR in CDCI3: 1.35 ppm (m, 12 H); 3.77 ppm (s, 3 H); 3.80 ppm (s, 3 H); 3.85 ppm (t, 1 H); 4.20 ppm (m, 8 H); 6.9 ppm (t, I H). ;;ESEMPIO 2 - Sintesi di acido 2-[bis(dietossifosforil)metil)maleico ;;Una soluzione di 12.7 g di acido 2- [bis(dieto ssifosforil)metil)maleico dimetil estere in 76.8 mi di sodio idrossido 1 N è mantenuta sotto agitazione per 96 ore, quindi la miscela di reazione viene lavata 2 volte con etere etilico e portata a pH 8.5 con acido cloridrico 37%. La miscela viene quindi portata a secchezza e ridisciolta in 50 mi di metanolo. ;Dopo filtrazione del sodio cloruro formatosi, il solvente viene evaporato a pressione ridotta. Il residuo viene trattato con 125 mi di acetone, dando, dopo filtrazione, 11.5 g di prodotto come sale disodico. ;’H NMR. in D20: 1.30 ppm (m, 12 H); 4.17 ppm (m, 8H); 6.10 ppm (t, IH); 6.56 ppm (t, IH); 6.67 ppm (t, IH). ;;ESEMPIO 3 - Sintesi di anidride 2-[bis(dietossifosforil)metil]maleica ;;Una soluzione di 2.5 g di acido 2-[bis(dietossifosforil)metil)maleico, sale disodico, in 50 mi di acetone è addizionata con 2.13 g di acido para-toiuensolfonico. Dopo 8 minuti sotto agitazione, il para-toluensolfonato di sodio formatosi viene separato per filtrazione ed il solvente viene evaporato a pressione ridotta. Il residuo viene ridisciolto in 7.5 mi di tetraidrofiirano anidro e raffreddato a 0°C, quindi viene addizionato per gocciolamento con 3.8 mi di anidride trifluoroacetica. La miscela di reazione viene scaldata a ricadere per 30 minuti, quindi viene raffreddata a temperatura ambiente ed evaporata a secchezza. Π residuo viene ripreso con etere etilico, filtrato ed evaporato a secchezza. L’operazione viene ripetuta 2 volte con toluene. Si ottengono 2.7 g di prodotto. ;1H NMR. in CDC13: 1.35 ppm (m, 12H); 3.95 ppm (t, IH); 4.25 ppm (m, 8H); 7.12 ppm (t, IH). ;;ESEMPIO 4 - Sintesi di (2’E)-N-(3’-carbossi-4,4’-dietossifosforil-2’-butenoil)-4-[bis(2-cloroetil)ammino]-L-fenilalanina ;In una soluzione di 2.9 g di melfalan in 290 mi di acetonitrile, 29 mi di acqua e 13 mi di trietilammina, vengono gocciolati 6 g di anidride 2-[bis(dietossifosforil)metil]maleica sciolti in 60 mi di acetonitrile. La miscela di reazione è mantenuta sotto agitazione per 3 ore, quindi il solvente viene evaporato a pressione ridotta. Q residuo viene ridisciolto in etile acetato e lavato con acido cloridrico 1 N ( 100 mi) e poi con acqua (2x25 mi). La fase organica viene anidrificata su solfato di sodio ed il solvente viene evaporato a pressione ridotta ottenendo 7 g di grezzo che viene purificato per cromatografia su gel di silice (350 g; eluente: da etile acetato a etile acetato/metanolo 9: 1) a dare 3.48 g di prodotto. ;1H NMR in CDC13: 1.15-1.45 ppm (m, 12H); 2.75 ppm (dd, IH); 3.1 ppm (dd, IH); 3.55 ppm (m, 8H); 4.0-4.4 ppm (m, 8H); 4.82 ppm (m, IH); 4.87 ppm (t, IH); 6.55 ppm (d, 2H); 7.02 ppm (d, 2H); 7.55 ppm (t, IH); 8.85 ppm (d, IH). ;;ESEMPIO 5 - Sintesi di (2’E)-N-(3’-carbossi-4,4<,>-diidrossifosforil-2<,>-butenoil)-4-[bis(2-cloroetil)ammino]-L-fenilalanina sale tetrasodico ;;Una soluzione di (2’E)-N-(3’-carbossi-4,4’-<Iietossifosforil-2’-butenoiI)-4-[bis(2-cloroetil)ammino]-L-fenilalanina (3.23 g) in 177 mi di toluene, tenuta sotto agitazione a 0°C, viene addizionata per gocciolamento con 4.6 mi di trimetilsilil ioduro. La temperatura viene portata a temperatura ambiente e la miscela di reazione viene tenuta sotto agitazione per 3 ore, quindi viene versata in 640 mi di metanolo contenente 2.68 g di sodio acetato. La soluzione viene portata da pH 6.5 a pH circa 7 con idrossido di sodio 1 N, quindi si aggiungono 64 mi di acqua e si aggiusta di nuovo il pH a 7.3. Dopo 15 minuti sotto agitazione, la miscela viene filtrata ed il solido separatosi viene lavato sul filtro con poco metanolo. Il solido viene seccato in stufa sotto vuoto per una notte a dare 2.43 g di prodotto. ;NMR in D20: 3 ppm (m, 2H); 3.25 ppm (t, IH); 3.75 ppm (s, 8H); 4.45 ppm (t, IH); 6.35 ppm (t, IH); 6.85 ppm (d, 2H); 7.25 ppm (d, 2H). ;;ESEMPIO 6 - ;;Seguendo le metodiche descrìtte negli esempi 1-6 sono preparati i seguenti acidi gemdifosfonici: ;- N-(3’-carbossi-4,4<,>-diidrossifosforil-4’-metiI-2<,>-butenoil)-4-[bis(2-cloroetil)ammino]-L-fenilalanina sale tetrasodico; ;- N-(3’-carbossi-4,4’-diidrossifosforil-2’-butenoil)'4-[bis(2-cloroetU)ammino]-L-fenilalanma metil estere, sale tetrasodico; ;- N-(3 <,>-carbossi-4,4<,>-diidrossifosforil-2’-butenoil)-4-[bis(2-cloroetil)ammmo]-L-fenilalanina etil estere, sale tetrasodico; ;- N-(3’-carbossi-4,4’-diidrossifosforiI-4’-etil-2’-butenoil)-4-[bis(2*cloroetil)ammino]-L-fenilalanina sale tetrasodico;
- N-(3<,>-carbossi-4,4’-diidrossifosforil-4<,>-butil-2<,>-butenoil)-4-[bis(2-cloroetil)ammino]-L-fenilalanina etil estere, sale tetrasodico.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composti di formula generale (I):
    in cui: R, Ri e R2 sono indipendentemente scelti nel gruppo consistente in idrogeno, metile, etile, propile, butìle, lineari o ramificati, con la condizione che Ri non può essere terz-butile; X è cloro, bromo o iodio, loro enantiomeri, ra cernati, diastereoisomeri e loro miscele, cosi come loro sali con basi farmaceuticamente accettabili.
  2. 2. Composti secondo la rivendicazione 1, in cui X è cloro.
  3. 3. Composti secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui R, R( e R2 sono idrogeno.
  4. 4. Composti secondo le rivendicazioni da I a 3, in cui la stereochimica dei gruppi carbossilico e carbossiamidico sul doppio legame C=C è cis.
  5. 5. Composto secondo le rivendicazioni da 1 a 4, in cui detto composto è: (2’E)-N-(3’-carbossi-4,4’-dietossifosforil-2’-butenoil)-4-[bis(2-cloroetil)aramino]-L- fenilalanina.
  6. 6. Processo per la preparazione dei composti della rivendicazione 1, che comprende i seguenti passaggi: (a) reazione di un composto di formula (II):
    in cui i gruppi R’ sono (CpC4)alchili lineari, con un composto di formula (HI):
    in cui i gruppi Ri’ sono (Ci-C4)alchili lineari, in presenza di una base, a dare un intermedio di formula (IV):
    (b) idrolisi dei gruppi esterei Ri’ a dare gli intermedi di formula (V):
    eventualmente sotto forma di loro sali con la base usata; (c) reazione di ciclizzazione degli intermedi di formula (V) a dare le anidridi di formula (VI):
    (d) reazione di condensazione di un’anidride di formula (VI) con un composto di formula (VU):
    a dare i composti di formula (VIQ):
    (e) eventuale esterificazione del gruppo carbossilico libero di un composto di (VE) a dare i composti di formula (IX):
    (f) idrolisi degli esteri fosfonici di un composto di formula (VHI) o (IX) a dare i composti di formula (I).
  7. 7. Processo secondo la rivendicazione 6 per la preparazione dei composti della rivendicazione 1 con R = idrogeno, in cui viene esterificato il carbossile libero di un composto di formula (Vm) con R = terz-butile, seguito da successiva rimozione del gruppo terz-butilico.
  8. 8. Formulazione farmaceutica contenente quantità farmaceuticamente efficaci di uno o più composti secondo le rivendicazioni da 1 a 5 in miscela con eccipienti o additivi.<'>
  9. 9. Composti secondo le rivendicazioni da 1 a 5 per l’uso come medicamenti.
  10. 10. Composti secondo la rivendicazione 9, per l’uso come agenti antitumorali.
  11. 11. Composti secondo la rivendicazione 10, in cui il tumore da trattare è un mieloma multiplo.
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