ITMI962018A1 - Elemento di ancoraggio - Google Patents
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Description
Descrizione dell'invenzione che ha per titolo:
"ELEMENTO DI ANCORAGGIO."
La presente invenzione concerne un elemento di ancoraggio inseribile in un foro appartenente ad un pezzo, per realizzare il collegamento di almeno un elemento a detto pezzo. L'elemento di ancoraggio può essere applicato in qualsiasi tipo di muro, pavimento, soletta od altro indipendentemente dalla natura e dal tipo di materiale con i quali sono costituiti. Inoltre l'elemento di ancoraggio può essere utilizzato come tassello ad espansione.
Un primo tipo di tasselli noti è costituito da un involucro di gomma che circonda una vite. La vite è fermata alla sua estremità da un dado. Quando il tassello viene infilato nel foro la gomma fa attrito contro le pareti del foro, impedendo la rotazione della gomma durante l'avvitamento. Pertanto, avvitando la vite, il dado viene richiamato nella direzione della testa della vite, comprimendo la gomma e causandone l'espansione contro le pareti del foro. Questa soluzione, pur essendo di largo impiego nella tecnica, presenta il problema che la sua efficacia risulta diminuita quando il materiale da forare non è continuo, poiché in tal modo l'involucro esterno di gomma non è completamente in contatto con la superficie interna del foro, limitando la superficie utile per l'attrito, inoltre tali tasselli necessitano di fori il cui diametro sia sostanzialmente uguale, e non superiore, a quello dell'involucro di gomma.
Un secondo tipo di tasselli è costituito da un elemento forato in materiale plastico all'interno del quale si infila una vite da legno. L'elemento presenta una fessura longitudinale che lo divide in due porzioni collegate e, nella sua parte esterna, è dotato di due alette e di una pluralità di rilievi. Inserendo la vite nel foro le due porzioni vengono allargate favorendo la presa del tassello. In questo tipo di tasselli però, non è possibile avere un'ampia regolazione della sporgenza della vite, il che ne limita l'impiego solo ad alcune dimensioni dei materiali da collegare.
Infine, i tasselli della tecnica nota hanno generalmente una portata limitata, non essendo in grado di reggere carichi elevati.
Scopo della presente invenzione è quello di risolvere i sopracitati problemi per mezzo di un elemento di ancoraggio che sia applicabile a fori di diverse dimensioni, od anche a fori nei quali il contatto tra superficie interna del foro e superficie esterna del tassello sia limitato.
Un altro scopo è quello di realizzare un tassello ad espansione che possa collegare materiali di diversi spessori .
Un ulteriore scopo dell'invenzione è quello di realizzare un elemento di ancoraggio che possa essere utilizzato per vincolare pesi da sollevare, imbarcazioni, rimorchi ecc. Tali scopi vengono raggiunti per mezzo della presente invenzione che concerne un elemento di ancoraggio atto ad essere inserito in un foro praticato in un pezzo per bloccare un tirante in corrispondenza di detto foro o su una superficie opposta all'apertura di introduzione nel foro, l'elemento essendo costituito da un tirante, da mezzi di trattenuta in corrispondenza del foro od in adiacenza al medesimo e da componenti di ancoraggio, caratterizzato dal fatto che i componenti di ancoraggio sono costituiti da almeno due coppie di segmenti, ognuna di dette coppie essendo formata da un primo e da un secondo segmento tra loro collegati a snodo ed aventi estremità libere collegate sempre a snodo a sostegni avvicinabili ed allontanabili sotto il controllo di detto tirante.
Secondo un aspetto preferenziale della presente invenzione, i sostegni degli elementi di ancoraggio sono costituiti da bussole, almeno una delle quali vincolabile al tirante, almeno nel corso del movimento di apertura dei segmenti snodati.
Secondo un ulteriore aspetto preferenziale della presente invenzione, i segmenti di ogni coppia disposti più lontani dall'estremità libera del tirante sono più lunghi degli altri segmenti, in misura tale da consentire la formazione, con ogni coppia di segmenti, di un triangolo rettangolo in cui il primo segmento costituisce l 'ipotenusa.
Secondo un altro aspetto preferenziale della presente invenzione l'elemento di ancoraggio, nella forma di un tassello ad espansione, è caratterizzato dal fatto che il tirante è costituito da una vite, una prima delle due bussole è filettata ed in impegno con detta vite, mentre la seconda bussola è libera di muoversi lungo detta vite ed è controllata, nei suoi movimenti relativi di avvicinamento alla prima bussola, da un dado autobloccante impegnato su detta vite.
L'elemento di ancoraggio secondo la presente invenzione offre in primo luogo il vantaggio di poter essere applicato a fori di diametro maggiore od anche molto maggiore dell'ingombro dei componenti di ancoraggio in posizione chiusa. Un secondo vantaggio è dato dalla possibilità di utilizzare una completa apertura dell'elemento di ancoraggio per realizzare degli agganci in modo rapido, anche disponendo di fori di lunghezza molto minore della lunghezza del elemento in posizione chiusa. Inoltre l'elemento di ancoraggio, sotto forma di tassello, può agevolmente bloccare materiali di spessori molto diversi. L'elemento di ancoraggio, qualora realizzato con le dimensioni ed i materiali opportuni, può essere utilizzato per vincolare pesi da sollevare, imbarcazioni, rimorchi e simili. Ulteriormente, l'elemento può essere utilizzato anche in fori di forma non cilindrica. Infine l'escursione della vite del tassello può essere regolata con precisione ed adattata alle esigenze di impiego.
Ulteriori vantaggi e caratteristiche dell'invenzione risulteranno più evidenti dalla seguente descrizione, fatta a titolo illustrativo e non limitativo, con riferimento ai disegni schematici allegati, nei quali: - la figura 1 è una vista laterale, in esploso, dell'elemento di ancoraggio secondo la presente invenzione;
- la figura 2 è una vista laterale dell'elemento della figura 1;
- le figure 3.a, 3.b e 3.c mostrano una possibile applicazione dell'elemento di ancoraggio secondo l'invenzione;
- la figura 4 mostrano una diversa applicazione dell'elemento di ancoraggio secondo l'invenzione;
- la figura 5 mostra un'altra applicazione dell'elemento di ancoraggio secondo l'invenzione;
- le figure 6.a e 6.b mostrano una ulteriore possibile applicazione dell'elemento di ancoraggio secondo l'invenzione; e
- la figura 7 mostra un ulteriore possibile impiego dell'elemento di ancoraggio secondo l'invenzione.
L' elemento di ancoraggio 1 secondo la presente invenzione comprende un insieme di componenti di ancoraggio, sotto forma preferenziale di un guscio esterno deformabile 20, e comprende inoltre una vite 12. Come sarà illustrato meglio in seguito, detto guscio 20 può essere deformato in modo controllato e l'escursione di detta vite 12 può essere regolata a piacere per ottenere il bloccaggio dell'elemento 1 in svariate condizioni d'impiego.
Nella figura 1 è visibile, in esploso, l'elemento di ancoraggio 1, sotto forma di un tassello ad espansione, il quale comprende un guscio deformabile 20, a sua volta costituito da una prima coppia di segmenti 7 e 8 e da una seconda coppia di segmenti 7' e 8'. Nella parte anteriore del guscio 20, dal lato cioè dei segmenti 8 e 8', è ricavata una bussola filettata 10, all'interno della quale può scorrere una vite 12, provvista di dado 5 e rondella 4. La bussola filettata 10 presenta nel suo lato interno una sede circolare, all'interno della quale viene posizionato un primo anello metallico 13 munito di una prima coppia di alette laterali 2 e 21. Posteriormente sulla vite è presente un secondo anello 15, analogo al detto primo anello 13, dotato di una seconda coppia di alette laterali 3 e 3'. In corrispondenza della parte posteriore del guscio 20, cioè dal lato dei segmenti 7 e 7', è presente un dado autobloccante 11, il quale può scorrere assialmente lungo la vite 12, fino a raggiungere eventualmente una posizione definita dal distanziale interno 9. L'apertura del guscio 20 avviene per mezzo della rotazione della vite 12 e della spinta data dal dado autobloccante 11. A tal fine sono infatti presenti le cerniere 16 e 16' in corrispondenza degli attacchi dei segmenti 8 e 8' con la bussola 10, e le cerniere 36 e 36' che permettono la rotazione dei segmenti 7 e 7'.
In figura 2 è visibile il tassello 1, rappresentato con il guscio 20 in posizione chiusa. La deformazione del guscio 20 può essere regolata a piacere, partendo dalla posizione chiusa, fino ad una posizione di massima apertura. In tale posizione di apertura massima, il distanziale 9 sopporta il carico sul tassello 1. Le alette 2 e 2' e le alette 3 e 3' hanno la funzione di impedire la rotazione del tassello all'interno del foro in cui viene inserito. Inoltre, come sarà più evidente nella descrizione delle applicazioni, la vite 12, a guscio 20 aperto o parzialmente aperto, può essere fatta scorrere relativamente al guscio 20.
Nelle figure 3.a, 3.b e 3.c è rappresentata una prima possibile applicazione del tassello 1. In particolare, in figura 3.a il tassello 1 viene inserito in un foro, praticato in un materiale 30, il cui diametro è maggiore di quello del tassello 1 in posizione chiusa. Una volta che il tassello 1 è inserito completamente, come in figura 3.b, le alette 3 e 3' bloccano la rotazione del tassello e consentono l'apertura del guscio 20. In figura 3.c il tassello 1 è mostrato completamente aperto e bloccato, ciò si ottiene grazie all'azione del distanziale 9. Il distanziale 9 ha una duplice funzione: in primo luogo, in fase di apertura dell'elemento 1, esso mantiene i segmenti 7 e 8, e 7' e 8', leggermente fuori asse per facilitare l'apertura dell'elemento 1. In secondo luogo il distanziale 9 definisce la posizione di massima apertura dell'elemento 1, e si impegna con le cerniere 16 e 16' per bloccare l'elemento 1 in posizione. Inoltre la posizione assiale della vite 12 può essere regolata secondo le esigenze, senza modificare le condizioni del tassello. Nella figura 3.C è inoltre visibile il fatto che i segmenti 7 e 7' sono più corti dei segmenti 8 e 8', per formare un triangolo di appoggio dell'elemento 1. Inoltre i segmenti 8 e 8' fungono da saette portanti ai segmenti 7 e 7' sui punti 52 e 52'.
In figura 4 è mostrata una diversa applicazione del tassello 1. In questo caso il tassello 1 è inserito all 'interno di un foro avente diametro più grande del diametro del tassello 1, praticato in un materiale 29, ad esempio cemento armato. Anche in questo caso le alette 2 e 2' e 3 e 3' garantiscono la possibilità dì bloccare la rotazione del tassello all'interno del foro. In un secondo momento, grazie al movimento relativo tra vite 12 e dado 11, si effettua l'espansione del guscio 20 fino a quando i segmenti 8 e 8' ed i segmenti 7 e 7' vanno in presa con la superficie interna del foro, bloccando in posizione il tassello 1. I rilievi 28, ricavati sui citati segmenti componenti il guscio 20 hanno la funzione di aumentare la presa del tassello all'interno del foro.
In figura 5 è rappresentato il tassello 1 in un'altra possibile applicazione. In questo caso il tassello è inserito all'interno di un foro praticato in un materiale 35, e viene utilizzato facendo deformare completamente il guscio 20 in modo che i segmenti 7 e 7' garantiscano una perfetta tenuta aderendo al materiale 35. La vite 12 può quindi essere spostata nella direzione della freccia FI, in funzione dello spessore del materiale da bloccare. In figura 5, diversi spessori, contrassegnati con i numeri 27, 26, 25 e 24, sono indicati a titolo esemplificativo e non limitativo dei materiali che possono essere bloccati utilizzando il tassello 1 secondo l'invenzione.
Nelle figure 6. a e 6.b è mostrata una ulteriore applicazione del tassello secondo l'invenzione. In questo caso il tassello 1 è inserito in un foro 39, di forma non cilindrica e praticato all’interno di un materiale 38. Le alette 3 e 3' trattengono il tassello 1 in posizione e consentono l'apertura del guscio 20, il quale, come visibile in figura 6.b, quando viene sottoposto ad un carico agente nella direzione della freccia F2 ed applicato al gancio 40, si deforma aderendo alla forma del foro 39. Anche in questo caso si può regolare l'escursione della vite 12, in modo da garantire l'applicazione del carico sostenuto dal tassello l ad una desiderata distanza dall'apertura del foro di introduzione del tassello.
In figura 7 è visibile un ulteriore impiego dell'elemento di ancoraggio 1 secondo la presente invenzione. L'elemento 1 può essere utilizzato per ancorare un'imbarcazione o simili ad un molo. In tale caso l'elemento 1 viene preferibilmente dotato di un anello 57 al quale agganciare una fune 56 che vincola l'imbarcazione. L'elemento 1 viene inserito, in posizione chiusa all'interno di un anello 55, vincolato permanentemente al superficie di un molo (non rappresentato in figura 7), ed in seguito aperto in modo tale che gli elementi 7 e 7' si impegnino con l'anello 55 ed eventualmente con una porzione del suo supporto 58. Se necessario, è possibile utilizzare una pluralità di elementi 1 vincolati ad una pluralità di anelli 55 per vincolare un'imbarcazione.
Il tassello 1 secondo la presente invenzione può anche essere vantaggiosamente impiegato nei modi seguenti, non rappresentati nei disegni allegati alla presente descrizione.
In primo luogo esso può naturalmente essere impiegato in modo analogo a quello di un tassello secondo la tecnica nota, in un foro il cui diametro sia sostanzialmente uguale a quello del guscio in posizione chiusa.
In secondo luogo il tassello 1 può essere impiegato all'interno di un foro di forma non cilindrica, ad esempio formato da una prima e da una seconda porzione di superficie conica.
In terzo luogo il tassello 1 può essere utilizzato in impegno con un tavellone, in un foro ottenuto da una punta da trapano normale, nel qual caso la tenuta del tassello 1 può essere garantita da una parziale o totale deformazione del guscio 20.
Ulteriormente, il tassello 1 può essere utilizzato, con guscio 20 completamente deformato, per rinforzare una parete nel punto di applicazione del tassello 1, interponendo un materiale, ad esempio poliuretano, cemento, ecc., tra i segmenti 7 e 7' e la parete.
Inoltre, in alcuni casi di applicazione le alette 2 e 2' possono impegnarsi con le pareti di un laterizio, pur all'interno di un foro molto più grande del diametro del guscio 20 in posizione chiusa, per impedire la rotazione del tassello 1 durante la messa in opera.
Infine, il tassello 1 può essere utilizzato, eventualmente in combinazione con un gancio od un occhiello, con una corda per agganciare e sollevare materiali.
I segmenti 7 e 7', e 8 e 8' possono essere realizzati con tutti i tipi di materiali idonei noti, scegliendo i più opportuni in base alle applicazioni desiderate e senza limitare le dimensioni del elemento di ancoraggio 1.
Claims (9)
- RIVENDICAZIONI 1. Elemento di ancoraggio atto ad essere inserito in un foro praticato in un pezzo per bloccare un tirante in corrispondenza di detto foro o su una superficie opposta all'apertura di introduzione nel foro, l'elemento essendo costituito da un tirante, da mezzi di trattenuta in corrispondenza del foro od in adiacenza al medesimo e da componenti di ancoraggio, caratterizzato dal fatto che i componenti di ancoraggio sono costituiti da almeno due coppie di segmenti, ognuna di dette coppie essendo formata da un primo e da un secondo segmento tra loro collegati a snodo ed aventi estremità libere collegate sempre a snodo a sostegni avvicinabili ed allontanabili sotto il controllo di detto tirante.
- 2. Elemento di ancoraggio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di trattenuta sono costituiti da almeno una coppia di alette elastiche, fissate ad almeno uno dei sostegni dei segmenti snodati.
- 3. Elemento di ancoraggio secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che le alette elastiche sono fissate almeno al sostegno più vicino all'estremità del tirante opposta all'elemento di ancoraggio.
- 4. Elemento di ancoraggio secondo le rivendicazioni 1, 2 o 3, caratterizzato dal fatto che i sostegni degli elementi di ancoraggio sono costituiti da bussole, almeno una delle quali vincolabile al tirante, almeno nel corso del movimento di apertura dei segmenti snodati.
- 5 . Elemento di ancoraggio secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i segmenti di ogni coppia disposti più lontani dall'estremità libera del tirante sono più lunghi degli altri segmenti, in misura tale da consentire la formazione, con ogni coppia di segmenti, di un triangolo rettangolo in cui il primo segmento costituisce l'ipotenusa.
- 6. Elemento di ancoraggio secondo una delle rivendicazioni precedenti, nella forma di un tassello ad espansione, caratterizzato dal fatto che il tirante è costituito da una vite, una prima delle due bussole è filettata ed in impegno con detta vite, mentre la seconda bussola è libera di muoversi lungo detta vite ed è controllata, nei suoi movimenti relativi di avvicinamento alla prima bussola, da un dado autobloccante impegnato su detta vite.
- 7. Tassello secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la bussola filettata è disposta all'estremità del tassello opposta a quella di azionamento della vite.
- 8. Tassello secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che almeno una porzione di detti segmenti insiste, a tassello aperto, sulle pareti del foro e/o su una superficie dietro il foro stesso.
- 9. Tassello ad espansione secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento di fermo per arrestare, in una posizione
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