ITMI930387A1 - Dispositivo di interconnessione fra i contatti di interruttori elettrici e simili - Google Patents

Dispositivo di interconnessione fra i contatti di interruttori elettrici e simili Download PDF

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ITMI930387A1
ITMI930387A1 IT000387A ITMI930387A ITMI930387A1 IT MI930387 A1 ITMI930387 A1 IT MI930387A1 IT 000387 A IT000387 A IT 000387A IT MI930387 A ITMI930387 A IT MI930387A IT MI930387 A1 ITMI930387 A1 IT MI930387A1
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Description

c ontatto mobile- prese n tante una p?rz ione d i vinco lo predisposta ad operare osc illabil emtne sul primo contatto fisso nonch? al mn o una por zi one di inter conn ess ione affaccia n tesi verso i l seco ndo contatto fisso mezzi di co ma ndo operanti s ull elem ento di co ntatto mobi le p er muoverlo med ia nte osc illa zion e angola re atto rno al la ?orz ione di vincolo, fr a Lina condizione di apertura in cui detta porsi one d i in terc onnessi one risu lta allontanata dai! secondo contatto f isso ed una cond izione d i ch iusura i n cu i la por zio ne d i i nter conn ess i.orie opera in re lazione d i contatto contro i l secondo contatto f isso por stab ilire una cont i nui t? elettrica fra il pr imo ed il seco ndo contatto fisso?
L inve nzione ? applicabile p art ico larmente ma non esc lusi vamente ad inter ruttore elettrici,. o similari dispositivi quali co mmutatori de v iatori e cos? via ?er co rren te alte rn ata ? res enta nti dime ns ?ovii re lativ amevite ri dot t in qua nto ?r ed ispost i ad essere impiegati pr e valentemente su elettrodomesti ci simil i apparecchi sture e destinati a funzionare co n va lor e d i corrente che possono raggiungere io Ampere a
Come ? no to ?, g l i i nterrut tor i e le tt ri c i del t i po sopra specificato comprendono essenzialmente almeno un primo ed un secondo contatto fisso r?gidamente supportai i da un involilero in maten ale plastico 9 ai quali fa nno capo rispettivi poli di un circuito elettrico.
Nell involucro in materiale plastico ? alloggiato un elemento di contatto motiile cMe tramite mezzi di com ando manu almente acc essib ili dall este rno de ll involucro , si pres ta ad essere moss o alte rnati vamenta fra alme no una cond izion e di chiusura. in cui v iene stabilita una continuit? elettrica fra i contatti fissi, ed una condizione di ape rtura in c ui la cont inuit? elettrica viene in terrotta .
p i? pa rticola re l elemento di cont atto mobile risulta norma lmente vincolat o c on possiti l it? di. oscillazi one angolare., ed in relazione di continuit? e lettrica, ris ?etto al primo contaito fisso. Tale im? egno viene attuat o da una porzione di vincolo a ?ro filo arrotondate predisp osta su l ?r imo contai to fisa o o , in alt;ernativa, sull'ele mento di contaito incibilo, allogg iantesi operativamente in una sede , svantualmsn te def init a da una concavi t? a profilo * arr otondatoto, presentata dall eleme nto di con tatto mobile o, in alternativa, dal primo contatto fisso.
In pratica;, I'attuazione e l interruzione del passano io di corrente Tra i contatti fissi avvengono r ispett ivanente nel momento in cui un 'idonea porzio ne di interco nnessi one portata dall'elsme nto di conta tto mob ile tocca e ei uistac ca d a una corrispettiva sede di. appoggio predisposta sul secondo contatto fisso.
Si rileva che nella reaiizzazio ne degl i i.nterruttori occ orre adottare part icolari accor gimenti aff inch? , anc he dopo l uso prol unga to con forti passaggi cli corrente . le loro caratter istiche di funzional it? e di sicurezza non risultino compromesse .
In particolare, affinch? possa essere ritenuto funzionale e sicuro. qualunque tipo di interruttore deve su?er are, pri.ma di essere immesso sul mercato deter minate prove la qualit? dell interrutt ore vie ne va lutata al termine di una p ro va di durata in base alla tensio?e massima in genere inferiore a 1500 V, applicabile ai contatti fissi in posizione off prima che si verifichi una scarica elettrica fra alme no un o di questi. ultimi e l 'elemento d i contatto mobile in condiz ione di apertura. La funzionalit? dell interruttore ? inoltre valutata in fun zionbe della tem?e ratura massima r ilevab ile sui. contatti fissi percorsi daIlei massima corrente di targa al termine di uria prova di durata effettuata in deter minate condi zioni di esercizio .
Si ? riscontato che., allo stato attuale della tecnica, esiste una grande difficolt? ne l realizzare in terrut t:ori che- ?ur mante nendo un costo competitivo a livello di mercato, siano in grado di superare qualungue tipo di prova eli affidabilit? in modo da pre stars i ad esser e in stalla ti su apparecchiat ure prodo tte in grand e ser ie, la cu i co minerci.alizzazione avviene su scala mondiale -Per meglio chiarire i problemi sopra accennati, va rilevato che ? punti critici, in corrisponclenza dei quali si instaura gran parte dei "fenomeni che tend crno a ?ro voc:are indesiderati inc remeriti d i tsfnperatura ed ai favorire la generaz ione di archi vo ltaici , sono rispettivamente rappresentati dalle zone in cui avviene l impegno fra l'elemento di co ntatto mobile ed i corrispetti v i contatti fissi-Tu tto c i? ? remesso , un o degli accorg imenti attualment e adottato per limitare l innala amento della te mperatura ne lla z ona d i. im?egno fra l 'elemerito di contatto niobile ed il primo contatto fisso prevede essenzia! mente l'applicazione d i strati di rives timen to in argento sulla porz ione di vinc olo generalmen te a profilo arrotondato , nonch?: nella corr ispettiva sede. La presenja del 1'argento aumenta la conducibi let? elettrica fra il primo contatto "fisso e l elemento di contatto mob ile e impedisce il crearsi di ossido di rame poco conduttore generato dalla temperatura localmente elevata. L argento inoltre. determiina una riduzione del risca ldamento per effetto chimico nonch? una attenuazione dello sviluppo di scintill?i fra le por ti in scorrimerito relativo - Gli. strati d argento tuttavia, oltre a comportare un considerevole incremento nei costi produttivi degli interruttori so no sog getti ad una progr ess iva usura con con seguen te riduzione e , a lung o an dare annu llamen to dei loro effetti ai fini della limitazione del riscaldamento e degli scintilli.
Sempre al fine di ridurre il riscaldamento per eff ett ottico , vien e in molti casi trasm essa , mediante idonei mezzi elastici , un'elevata ?orza di spinta dell'elemento di contatto mobile sul primo con tatto fisso .. Questo accorgimento incr ementa tuttavia l'usura degli eventuali strati d 'argento e., oltretutto, accentuai la tendenza dell?elemento di contatto mobile a rimbalzare sui contatti fissi al termine del suo spostamento nella condizxione di chiusura, con conseguente sviluppo di archi.
Anche nelle zone di impegno fra il primo contatto f isso ed il contatto mo bile si r icorre all 'applicazione di pastiglie o inserti riportati in ar gento . di confrormazione generic amente emisferica per aumentare la conducitii1it? elettrica e ridurre di conseg uenza riscalda mento pe r effetto ch imic o No rmalmen te, la past iglia o inserto a??licato sulla ?o rzione di ?ntorco nness ione dell 'elemento d i con tatto mobile prese nta uguali e? minori dimensioni rispetto a quelle a pplicato sul ?r imo co ntatto fisso. Si ? tuttav ia r iscontrato ch e in tal.e situazione si verifica., a seguito di. ripetuti az ionamen ti. dell interruttore un usura decisa mente i? rapida della pas tiglia e in sert o in a rgento dispoiste sull elemento d i contatto mobile. ris ?efte? a quelle? applicate? ai contatto fisse?,.
La richiedente ha riscontrato che questo fenomeno ? esserizia lmente dovuto al fatto che il calore prodotto per effetto chimico viene dissipat o in modo realti vamente agevole dal contatto fisso attra verse? i fili conduttri facen ti capo al medesim o me ntre ., al contrario 5 il calo re ceduto all 'elemento? di contatto mobile trova difficolt? ad essere dissipato e determina un rilevante locale innalzamento della temperatura sullo stesso elemento di contatto m obile l innalzamento della tmpe ratura favorisce la sublimazione dell'argento durante l?inevitabile s viluppo dell arco voltaico nelle fa si apertura e chiusura dei con tatti ?rovoc ando il precoce consumo de ll ' inserto in argento r iporta to. Parte dell 'argento va? orizza to si condensa sul pi? f reddo contatto? fisso.
Oltretutto , lo sviluppo dei vapori metal lici conseguenti alla sub limazione dell largen to favorisce ul eteriormente la for ma z ione dell'arco volt aico , incrementa ndo ulte riormente gli eff etti dell 'inna lzamen to? della temperatura e del. consumo degli inserti riportati.
La richiedente ha altres?, constatato un'altra causa dei problemi riscontrabili, negli interruttori noti dat a dal fatto che l'elemento di contatto mobile non ris ulta guidato in modo sufficient emente preciso nei suoi mov imenti.
Va premesso a tale riguardo , che gli archi voltaici ine vitabi lmente prod otti fra la p orzio ne di interconnessione dell 'elemento di contatto mobile ed il rispettivo contatto fisso dete rminano la depos izione di un leggero strato di ossidi metallici sulle super fic i. degli inserti riportati in argento .
Tale deposizione avvisiie intorno a l punto in cui si verifica l'effettivo contatto risico Tra gli inserti ri? ortat i. in arge nto e rimane per tanto automat ic amente pulita un'area molto limitata?, con tenente il ?urito di contati;o stesso.
Tuttavia, per i motivi sopra esposti. il punto di effettivo contatto fisico degli inserti riportati in argento non mantiene mai una posizione ben definita., ma si spost a leggerm ente di volta in volta a se guito dei ripetuti azionamenti dell interruttore- Ne deriva che tale punto di contatto andr? sempre a cadere sullo strato di ossido depositato in occasione del precedente azionamento dell 'interrutt or e-Que sta s ituazione porta eviden temente ad un pegg ioramento della conduzione elettrica e favorisce ulteriormente lo sv iluppo di arch i voltaici ., l innalzamento della te m?era tura ed il consumo degli ins erti r i portati ?n argento ..
Lo sviluppo degli archi voltaici determina anche la proiezione di piccoli frammenti metallici. in forma di. minuscole gocce , che si deposita no sulle pare ti. interne dell inv olucri in materia p lastico La presenza di questi frammenti metallici depositati riduce considerevolmente il potere isolante dell'involucro e, specie in interruttori di picco1e dimensioni H puc? deter minare la non idoneit? alla ?r ova di isolamento tra le tasi fatta al termine del test di vita.
S c o p o p r i nc i p al e d e ll a p r e sen t e i nve n z i o n e sosta n z i l a me nte quel l o d i s i n l v e r e tut t i i ? r o b l e m i citati con riferiniento alla tecnica nota, mediante un dispositivo di interconnsssio ne fra i contatti di in terrut tori e simi li che ,, grazie a part icolari ac.corgime nti, consen ta una notevole riduzione degl i ar chi voltaici e dello sviluppo di temfieratura sugli elementi di contatto e, nel contempo , risulti rea l i zz ab i l e c o n costi estremamente contenuti..
Quest i sicop ? ed altri ancora, che meglio a??arira?no n e l corso de l la ?resente dosc riz i one ,, vengono
sos t a n z i l am e nt e raggiunti. da un dispositivo d i i nt e r c o n n e s sio n e f ra contat t i d i i n terr u t t o r i elettr ici e simili, car atter izza t oal fatto che il primo contatto fisso e la porzione di vincolo si impegna no rec ??rocarnente media nte almeno una ?or zione term inale con p rofi1o a s ?i.goli viv i. operante in almeno una sede a profilo arrotondato.. Ulteriori cara tterist iche e van taggi apparira nno mago iormen te dalla descrizione det t aglaita di alcune form e di assenzi one ?referite ma non esclusive , di Uli dispositi vo di interconnessioni fra co ntatti di interruttori elettrici e simili, secondo la presente inv enzione tale descriz ione verr? fa tta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni , forniti a solo scopo indicativo e. pertanto, non limitativo. nei qua l i :
la f igura 1 ? una vista proposta par zialmente in terrotta ed in esploso di un interru ttore incorporante un dispositivo di interconnessione seco ndo u na pr ima s oluzio ne re alizza tiva del la pr e s e n te i n v en zi o n e
l a f igura 2 ? una se zio n e lat era l e dell interruttore di figura iu
? la figura 3 mostra in vista ingrandita., un par t i co l are evi d e nza l i m p eg n o fr a l e le me n to d i c o n tat to m o bi l e e d i l p r i mo c o n t at to f i s so dell inter ruttore di c u i alle figure 1 e 2
l figura 4 ? una vista prospettica infgranditra ev idenziante in tras? arenza, un estr emit? dell'elemento di contatto mobile?
a figura 5 mostra, in vista prospettica parzial men te ?n terrot ta ed in esplos o , un secondo inte rrlittore incorpo rante un dispositivo di inte rconnessione rea lizzato in accordo con una seconda soluzione rea lizzat iva dell invenzione ? l a f i gura 6 ? una sez i o ne del 1 ? i nterrut tore d i cu i al l a 'f i gura 5 ,
? la figura 7 ? urica vista prospettica ingrandita ev idenzian te 1 'impegno fra l'elemento di contatto mcibi1e ed il ?rxmo contatto fisso nella solu zione re alizzat iva di cui alle figure 5 e 6;
? la figura 8 ? una s ezione ?ar zia1e eseguita seco ndo la traccia Vili - Vili di figura 2 -Con rifer imento rispetti vame nte alle figure da 1 a A e da 5 a 7- con 1 e 3.00 sono stati indicati due esempi realizzativi di un dispositivo di interconnessione fra contatti di interruttori elettrici e simili. in accordo con la presente inv enzione .
Ne lla soluzione realizzativa di cui alle figure da 1 a 4 il. dispositivo 1. inser it o un interruttore 2 del tipo a bilanciere compr ende almeno un ?rimo ed un sec.ondo contatto fisso 3 4 - operat iva mente fissati alla base 5a di un ?nvolucro scatolare 5 rea lizzato in materiale isola nte.
I contatti fissi 3. 4, connessi rispettivamente ad un primo ed un secondo capei di un circuito elettrico non rappre sentat i in quarito noti e convenzionali , si prestano a cooperare con almeno un elemento di con tatto mobile ? che, media nte mezzi di. comando 7 a zi o na b il i manualment dall esterno dell ?nvolucro scato lare 5 si pr es ta ad esser e mosso alter ativamente f r a u n a c o n d i z i o n e d i a ? e r tura ed una condizione d i c h i usu va , r i spe t t i v a men te pe r in terrompere ed ab i l i t ar e na c o n t i nu i t ? elettr ica fra i contatti fissi stessi .
In particolare, l'elemento di contatto mobile 6 presenta almeno una porzione di vincolo S osc illab ilement impegnata sul priino con tatbo fisso 3- nonch e? una porzione di interconnessione 3 che si presta ad essere accostata a scostata dal secondo co ntatto fisso 4 risps wt tivamente quando lo stesso? elemento di contatto mobile viene portato nella condizione di chiusura e cli a?erturai.
Com e ind icato con linea tratteggiat a nelle figure 1 e 2, su ll'elem ento di contatto mobile 6 pu? essere pred isposta , da part e o?? osta alla ? o rzione interconne ssione 9 un a ?orzione di interconne ssioe ausi liar ia 9a coo?erante con un terzo contatto misso lu, per determinare l apertura e la chiusura di un ulteriore circuito elettrico con modalit? inversa rispetto al circuite? estendentes i fra il primo ed il secondo contatto "fisso 3, 4. In tal caso, l interru ttore 2 svolge la funzione di interrut tore dev iatore .
I mezzi di comando 7 adibiti alla movimentazione dell ?elemento di contatto mobile 6 Tra le condizioni di chiusura ed apertura co m?rend ono neli 'esempio ora desc ritto un pulsante a bilanciere 11 fulcrato nell involucro scatolare 5 mediante al.meno un perno di vincolo 13 ed impegnante operativamente una molla elicoidale bistab ile 13 che agisce in corrispo ndenza della porzione di vincolo 3 dell 'elemento di contatto mobile stesso. In modo di per s? noto., la molla bistabile 13 si presta ad inflettersi da parti alternativamente opposte rispetto a una linea mediana ideale per mantenere se lettiv amente l 'elemento di contatto mobile ? nella condizione di apertura o nella condizione di chiusura su comando del pulsante a bilancie re 11.. Nel contempo la molla bistabile 13 garantisce u na costante press ione di con tatto della ?orzion e di vincolo 8 su ll estremit? del primo conta tto fisso 3.
In acco rdo c on la ?re sente i.nvenzione e vantaggiosamente previste che il primo contatto fisso 3 e la ponzi on e di. vinco loo 8 siano recip roca mente im?egna ti. mediante una o pi? porzioni. terminali l-4 con pirofilo a spigoli vivi operante in almeno una corrispettiva sede 15 a pirofilo arr otonda to. Pi?i in particola re neli 1ese mpiio di cui.
alle figure da i s 4 le pori ioni termiv!ali a sp i go l i v i v i 1-4 sono rjportate sull estremit? de l p r i m o c o n tatt o fisso 3, mentre le sedi a profilo arro to n da t e 15 sono ricavate in corris?o ndenza della porz i one d i vincolo 8 associata all 'elemento di c o n tat to mobil e 6 .
Vantagg iosamente l'elevata pressione specifica conta tto che si viene conseguentemente a creare fra gli spigoli vivi delle ?o rzion i terminali 14 e le sedi 15 assicura una costante continuit? elettrica e una bassa resistenza di conta1 1o fra il primo contattto fiso 3 e lelemento di contatto mobile 6 , senza ch e s i a a tal fine richies ta l'applicaz ione di a r g e n t o nel l e zone di rec iproco vin colo fra ? medes imi.
Per limitare i fenomeni di usura tra la porzione di v incolo 3 e le porzio ni termina li 14?. ito ?re ferib iImente previsto c he le porzioni terminali s tesse presenti du rezza elevata e superiore alla durezza della p? rzione di i vincolo 8 C i? pu? essere ottenuto.. ad esemp io, attua ndo un trattame nto di inc rudime nto su?erfic iale sulle ? orzion ? term inali 1'4 del contatto fisse? 3. Questa soluzione pe rmette di limitare convenientemente l usura degli spigoli delle porzioni term inali 14-- a segu ito? del loro ulte riormente i fenomeni di usura pr oteggere la lega di rame dal contatto con l'aria e disperdere nella sua massa in partice lle finissime l amido di rame non conduttore che S? forma nei microarchi e ?e r surriscaldamenti locali.
Va altres? rilevato che la connessione attuata mediante le p orzioni terminali 14 a spigoli vivi e le corrispsttive sedi a ?rofilo arr otondato 15 permette di ridurre sensibilmente lo sviluppo di archi voltaici anche fra la porzione d? inte rconnessione 9 dell elemento di contatto mobile 6 ed il secondo contatto fiss o 4 .
Infatti , innanzitutto l'elevata pressione specifica ottenuta re nde v antaggiosamente possibi l e rid urre nei confronti delle soluzioni realizzative note, la for za eser citat a dalla mo lla b istab ile 13 . limitando in tal modo lo svilu??o di archi voltaici indes iderat i a seguito degli effetti di rimba lzo subiti dall'elemento di contatto mobile ? nel passare fra la condizione di a?ertu ra e la condizione di chiusura.
Ino ltre , la connessi one fra .l'elemento di contatto mobile ? ed il. ?rimo con tatto fisso 3 at tuata secondo l invenzione "fa si che l ?elemento di contatto mobile 6 sia guidato in modo assolutamente preciso nei suoi spostamenti fra la condizione di apertura e la condizion e di chius ura . Viene cos? garantito che il contatto fisico fra la porzione di interconnessione 9 ed il secondo contatto fisso 4 avv enga in uno o pi? punti la cu ? posizione ? ben deter minata e non soggetta a cambiare., come accade invece; n ella tecnica nota , di volta in voIta a seguito dei ripetuti azionamenti dell interruttore 2.
Il punto o i punti di contatto fisico verranno man tenuti automa ticame nte ?uliti per effetto degli archi voltaici che si sviluppano inevitabilmente dur ants l'accos tamento ed il distacco della ?orzione di interco nnssion e 9 ri.spetto al second o con tatto fis sci 4. in guanto gli ossidi ro dotti dagli archi voltaici stessi si depositano sempre attorno all 'effettivo punte? di cont atto fisico ; ma mai in esatta corrispondenza del medesimo.
Per assicurare una maggiore continuit? elettrica fra il secondo contatto fisso 4 e l'elemento di contatto mobile 6 nella condizione di chiusura ?? preferibilmente previsto che sulla porzione di in t?rce?nnessions 9 sia riportato almen o un primo inserto o pastiglia di argento 16 destinate' ad agire direttamente sul secondo contatto fisso 4 per stabilire la continuit? elettrica desiderata- Pu? essere inoltre predisposto, su l seco ndo contatto fisso 4 un secondo inserto d argento , non illustrato, destinato ad entrare in contatto con il pr imo inserto d argento 16 -L invenzione prevede comunque che il primo inserto d ?argento 16 present? un volume, o quantit? di materiale argenteo , superiore al volume del secondo inserto d'argento. Questo accorgimento consente di ottimizzare il consumo d 'argento su effetto degli archi voltaici prodotti fra l?elemento di contatto mobile L? ed il s econdo con tatto fiss o 4?.. L invenzione predispone infatti la maggiore quantit? d'argento proprio sulle zone.. vale a dire sulla pori ione di intercorsi 9,, ?n cui s i hanno i maggi ori valori di temperatu ra e, conseguentmente il maggior consumo di argen to per sub limazio ne a seg uito dell ?uso con tinuato de ll'inter ruttore 2 . Viceversa , viene; usata una superficie senza argento o comunque una ridotta quantit? di argento sulle zone;, vale a dire sul secondo contatto fisso 4, in cu i l innalzamento della tem peratura e la conseguente sublimazione del mate riale , "risultano limitati per effetto della dissipazione del calore attraverso i conduttori elettri ci facenti capo al co ntatto fisso stes so pera ltro come sopra accennato , parte dell'argento vaporizzato per sub limaz ione sar? soggetto a depositarsi sulle superfici pi? fredde del secondo contatto fisso 4. pe r conte nere ulter iormente la subl imazi on e materiali metallici su effetto di elevate temperature localizzate prodotte dagli archi voltaici;, ? inoltre previsto che la ?orzio ne di in terconnessione 9 , unitamente a ll eventuale primo inserto 16 su di essa ri?ortato, risulti conf ormata a modo di sporgen za a ?rofilo rastr emato , sostare ialrnente di contigura zione tronc o conica c.on vertice arrotondato? La porzione di inte rconne ssione 9 si presta ad inseri.risi c oas sialmente in un'apertura d' innesto 13 definita nel seconde? contatto f isso 4, in modo da agire, co me da figura 2.. contro un bordo perimetrale 13a, vantaog iosamente a profilo arro tondate?, ?res entato dall'ape rtura
i n nesto
Questa soluzione fa s? che l'arco voltaico prodotto durante l'avvicinamento o l allontamento della porzione di interconnessione 9 dal secondo contatto fisso 4 . sia soggetto a s?ostars i ?rogressivam ente , con lo spostamento della stes ss p orzione di in tercon nession e, sullo svilu ??o del bordo perimetrale 18a d?ll 'apertura di innesto 13., nonch? sulle su?erf ?ci e sterne della ? orzione di in tercon nessio ne stessa. Il ?rogr essivo snost amento dell 'areo vol taico eli mina -, o quantomeno r iduce sens ibi lemnte lo sviluppo di alte temperatur e localizzate sulla porzione di interconnessione 9 e/o sul secondo contatto fisso 4 e consegue in tal modo una drastica riduzione della sublimazione del ma teria le metallico. Pertan to. si pu? ulterio rmente r iduire la qu antit? di a rgento nece ssaria ?er realizzare il primo inserto d'argento io. nonch? l eventuale seco ndo inserto d argento r??ortato sul secondo contatto fisso 4. In particolare - il secondo inserto riportato pu? essere costituito da una semplice placcatura realizzata sul bordo 18a dell 'apertura di innesto 13.
In accordo con un ulteriore caratteri stca dell'invenzione,. all'elemento di contatto mobile L? pu? essere vantaggiosamente associata almeno una calotta di protezione 30 che., come chiaramente visibile) dal la figura 4?., avvilu ppa al meno parzialmente la ?or zione di interc on nessione a . quando l elemento dii contatto mobile 6 si trova in prossimit? della condizione di chiusura;, la calotta di protezione 20 racchiude sotto di se la zona di impegno fra la porzione di interconnessione 9 ed il secondo contatto fisso? 4-- In tale situazione., la calotte! di protezione 20 si prestai vantaggiosamente a raccogliere le eventuali proiezioni di vapori metallici provenienti dalla suddetta zona di impegno a seguito dello sviluppo degli archi voltaici. Viene cos?. eliminato il rischio che le particel le di metallo fuso, depositandosi e/o condensandosi sulle pareti in terne dell ?involucro 5 , possan o ridurre la capacit? isolante dell 'involucro stesso e, in altri ter mini f avorir e la cortoc ircuita zione dei co?tatti fissi 3, ?4 quando l?elemento di contatto mobile L? ? ne lla condizione di apertura .
iac endo ora particolare riferirnento alle figure da 5 a 7 il dispositivo 100 ivi. illustrato ? inserito in un corrispettivo interruttore 108 di tipo a pulsante scor revo le.
Per M?agg?or chiarezza, i singoli com?o nenti dell 'interruttore 108 illustrato in tali figure senio contraddistinti dagli stessi rifer iment i numer ici utilizzati nel ls figLire da 1 <3 <4, ma incrementati di 100.
Anche in questo caso. l 'interruttore 102 presenta alme no u? ?rimo eci un secondo con tatto fisso 103, 10'4 rigidamente im?egna ti ad un invol.ucro in materiale elet tricame nte isolante 105? e face nt ? ca po rispettivamente ai poii opposti di un Circuito elettrico. Nell 'involucro 105 ? operativamente im ?egnat o alme no un elemento di contatt o mobile 106 che, su azione di mezzi di. comando 107 azionabili de ll esterno dell involucro 105, si presta ad essere mosso Tra Lina condizione di apertura ed una condizione di chiusura, analogamente a quanto detto con r iferimento alla soluzione realizzativa ?r eceden temente descr itta.
1 mezzi di comando 10*7 comprendono un pulsante 111 sco rrevo lmente im?egn sto nell in volucro sca tolare 10 5 e s?e?rgente es tername nte d a1 mede si.mo Il pulsante 111 ? impegnato ad un cursore 111la mobile all interno dell 'involucro 105, in antagonismo all'azione esercitata da una molla elicoidale di n chiamo 113?
Al cursore 111 ? associata almeno una molla di precarico 113a che agisce sull'elemento di contatto mob ile 106 in me?do che quest ultimo , nella co ndizione di apertura venga man tenuto contro una super ?ie i.e di appoggio 131a definita da un aggetto d i riscontro 121 portato dal cursore stesso .
In corr ispondensa di un'estremit? dell 'elemento di contatto motaile 106 ? definita una por;:ione di v incoilo luS che, a seguito dell abbase amento del curs ore 111a co n rifa rimen to alla fig LIra 6, si presta ad impegnarsi risei11abi 1mente con il primo contatto? fisso 103. Con un ulteriore abbassamento del cursore 111a si determina il distacco della superficie d'appoggio? 131a dall'elemento? di contatto imobile 106 in mc?do che puest1ultimo , trattenuto in corrispondenza della porzione di vincolo 108 sul primo contatto? fisso? 1u3 , si disp onga nella condii ione di chiL?sura porrtondo una pr??oria porzione di interconnessio ne 109 in impegno? c??n il seco?nde? contatto fisso? 104.
L'entit? della forza con cu i le porzioni di vinco?lo? 103 e di intere ??nnessi one 109 agisconc? sui cc?nta11i fissi 103, 104 ? determinata dall'azione della molla di precar ico 113a.
un dispositivo di scatto, co<mplessivamente indicato con 122 e non descritto nel dettaglio? in quanto? noto? e convenz ione opera fra l involucro scatolare 105 ed il cursore 11la per trattenere qusest 'ultimo in antago niSmo all 'anione della molla di richiamo 113 quando l elemerito di contatto mobile 106 deve restare in condizione di chiusura- A seguito di un* azione di spinta manual mente esercitata sul pulsante 111, il meccanismo di scatto 1SS rilascia il cursore 11la in modo che l'elemento di contatto mobile 10?> venga riportato in condizione di aper tura .
In figura 5, con 163 ? stata co ntrass egni non lampadina che. in modo noto e pertanto non ulteriormente descritto.. provvede ad illuminare il pulsante 111 quando l'elemento di contatto lu ? in condizione di chiusura, per segnalare lo stato di continuit? elettrica Tra i contatti fissi 103, 104-In accordo con la presente invenzione, il dispositi vo 100 contiene sostanz ia lemte tutti gli acc orgimenti tec nici descritti co? rife rime nto alla soluzione real izzativa di cui elle figure de 1 e 4-A differen za i tele soluzion e r ealizza tiva tuttavia j, ? previsto che una o pi? porzioni terminali con profilo a spigoli vivi 114 siano rica vate , anzic h? sull'estr emit? del ?rimo contatoo fisso 103 , su lla ?orzio ne di v inco1o .1.03 de l l ' e l e men t o d i conta tt o mo b i l e p i ? ? n par ticolare le por zioni terminali 11 4 sono cuneiformi , e si prestano ad inserirsi in corr is?et tive a perture circolari a d inserit e in contatto fisso 103 e def inent i cia scuna una corrispett iva sede a profilo arroto ndato 115 Pertanto, anche questa soluzione., cos? conie cjLiella descritta con riferimento alle figure da 1 a 4, permette le? svili?ppo di elevate pressioni specifiche di contatto fra la porzione di vincolo 103 ed il primo contatto fisso 103, nonch? un preciso posizionamento dell 'elemento di contatto mcibi.le lo? durante la movimentaz ione ve rso la condizione di ch iusurai
Anche in questo caso . al materia 1e costituente le porzioni terminal i 114 pu? essere conferita, mediante trattamento di incr udimento superficiale, una durezza su ?erione a quella del mate ria1e costituente le sedi a profilo arrotondato 115.. e pu?. essere previsto l impiego di un idoneo lubrificante conduttive? per ridurre gli attriti e disperdere il calore prodotto per effetto ohmico.
Pu? essere alt resi ?revis ta, in modo del tutto analogo a quanto dello con rifBTime nto al le f igure da 1 a 4., l'applicazione di un primo inserto riportato in argento Ilo sulla porzione di interconness io ne 109 sagomata secondo una co nf i gura a i o n e troncoc oni ca vert i ce arv otondato
in sertc? riporta to in arqento , non rappresen atCi, ?LI? essere appl ica to e v e ntualmente e m
? laccatura . su nn b ordo arroto ndato 118a di na apertura di innesto ilo ricavata sul secondo contatto fisso 104? e piredis?osta ad accoy1iere la ?orzione di interconns=s ione 1u9.
a ll elemento di contatto mobile pu? essere inoltre abbinata almeno una calotta di protezione 12t? che avviluppa la porzione di interconnessione lo" in mod o da ?restarsi a ?rotegnere le superfici in terne dell 'involucro isellante 105 dalla proiezione di ?ar t?cel le di materiale Metal licci fuso, piro do tte s seguite' della generazione degli archi voltaici durante l a?ertura e la c'?iusura dei contatti ..
La presente invenzione raggiunge cos? gli scopi proposti.
Gli accorgimenti proposti dalla presente invenzione consentono infatti eli ottenere un decisivo mig liorame ntu dell e c ondiz ioni di lavoro dei contatti fissi e dell'elemento di contatto mobile. garante rido, anctie con l uso prolungato e gr avoso dell interru ttore , il mantenimento di un ottimale aontinuit? eletti-ica noneh ? di un 'ottimale distribuzione delle temperature fra le parti int eressa te dal passaggi di corrente v iene altresi consegui ta una deci ivci attenuazione deg li effetti prodotti dagli archi voltaici in fase di apertura e di chiusura dei contatti- nonch? il perfetto man tenimen to delle carattsr ist iche i so 1 ant i dell 'involucro allogg iante il dispositivo di int erconness ?curie ne1 suo complesso -L invenz ione consente inoltre conside revo l? risparnii sul costo di profusione degli interruttori .
Va a tale riguardo considerato il. fatto che tutti i suddetti vantaggi son o stati se?r?reridentemente ottenuti., con trar iamente alle attuai i ten denze rise ontrabili nella tee nica nota appo rtanuo ?_?na rid uzione della oua.rititA di ar gento ri.?ortaita in
cor r i sp o n d e n t i d e l l a p o r z ion e d i i n t e r c o n n ess i one del l ' ele m ento d i mob i le ed
una totale el iminaz ione dell argento nella zona di vinc olo fra l elemento di c ontat to mob ile ed ?l ?r imo contatto fisso
Natu ralmente., a ll ?nvenzione cosi concepita p ossono essere apportate numerose modifiche e varianti., tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo che la caratterizza.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di interconn?ss ???? "fra contatti di in terruttori e lettric i e simili, comptrendente ; ? almeno un primo ed un secondo contatto fisso slettricanie nte connessi rispet tiva mente con un ?riino ed un secondo piolo di un circuito elettrico ; ? almeno un elemento di contatto modile., ?rensenta nt un a porzione di vi ncolo predis ?osta ad ope rare osci llabi lmente sul primo conta tto fisso, nonch? almeno una porzione di interconnessione dffacciantesi verso il secondo contatto fisso; ? mezzi di coma ndo o peranti s ull elemento di contatto mobile per muoverlo., mediante oscillaz ione annoiare atterrino alla porzione di vincolo., fra una cointiizione di a?ertura in cui detta porzion e d i in terconn ession e risu lta allontanata dal se ccondo contatto fisso ed una condizione di chiusura in cui la porzio ne di interconness ione o ?era in relaz?one di contatto contro il secon do co ntatto fisso ?er stabilire una continuit? elettri ca fra il primo ed il secondo conta tto fisso , caratterizzato dal fatto che il primo contatto fisso e la porzione di vincolo si impegnano reeiprocamente mediante almeno una porzione terminale con profilo a 2 - Disposi tiv? secondo la rivendicazione 1 caratiteriz iato dal fatto che la p orzione terminale e la sede a profilo arretonda to sono ?ricavate 3. Dispositivo secondo la r iventiioazione 2-carattErizzatu dal fatto che la porzione terminale presenta durezza superiore alla durezza della ?or zi one di vincolo dell elemento di contatto mobile.. 4 Dispositi vo seco ndo la r ivend icazione 2 car atteri zzato dal fatto che la porzione terminale pres enta una c onfigurazio ne sost anzialmente paral lelep ipeda detta sede a prof ilo arroto nda to esse ndo c ostitu ito da almeno una concavit? definita in detta po r zione di vinco l o 5? Dispositi vo second o la r ivendic azione 1 cara tter izzato dal fatto che la porzione terminalee e la sede a profile? arrotondato sono ricavaite ris? ett?va mente sull a ?o rzione di vi ncolo del l elemento di co ntatto mobile e sul primo con tatto fisso* ?. Dispositivo secondo la vivendicazione 5,. car atter izzatu dal "fatto che comprende due dii. dette porzioni terminal i co?Tfornisite ciascuna a modo di 5piciI_yenza cuneif oros ec? im?egnantisi in cor rispet tive a ?ertur e sosta nzxa 1merite circcrlari i ic.avate nel primo contatto f i sso per def inire ciascuna una di dette sedi a ? v o f i 1 o ari - o t o n d a t o ? 7 ? Dispositivo seco ndo 1 a r i v e nd i c a z i o n e 'z j , carat ter izzato dal fatto che la porc i o n e t e r in i ri a 1 e pjresenta durezza su?er iore a l l a d u r" ez za del p i I UIL; contatto fisso. 3. Dispositivo secondo l a r .i. vend i c a z i o ne 1 5 carat ter izzsto dal fatto c h e det ta ? o r z i o n e cl :?. in tei"connessi.ons ris u l ta conformata a modo d i spo rgeinza a profile; raistre iato . pr ed i sposta ac! ag i re con tro un bordo perimetra1e d almeno un apertur a d ? innesto definita nel seconde; contatto ?isso 9 per stabilir"e la continu it? elettrica quando l melemento di contat to mobile ? nella condizio ne di chiusur a . 7 ? Disposi,tivo seco ndo la r ivendicazio n e 8 caratt er izzato dal "fatto cfie detta spiorgenza piresenta configuraione sosta nzialmente tr oncoco nica con vertice arrotondat o -IO. Dispositivo secondo la rivendicazione G , carat teri zzato dal fatto che il bordo perimetrale dell 'apertura di innesto presenta profi lo arrotondato -11. Dispositivo secondo la rivend i.eazione 1, caratter izzato dal fatto che comprende inoltre almeno un p rimo inserto d argento riportato sulla porzione di interconnessione dell elemento di contatto mobile e predisposto ad agire contr o il. seco ndo con tatto fisso per stabilire detta cont inu ?t? elettrica. le"- Dispositivo s econdo la rivend icazione il., caratterizzato dati fatto che comprende inoltre almeno un secondo inserto d argento riportato sul secondo contatto fisso e predisposto ad entrare in co ntatto con il primo inserto d argento . dello secondo inserto d?argento presentando volume in ferior e al volume del prim o inserto d ?argento? 13. Dispositivo se ccindo la rivend icazio ne 1 , caratterizzato dal fatto che all elemrne t o contatto mobile ? associata almeno una calotta di pro tezione che avviluppa almeno parz ialmente la porzione di interc onnessi one ?er raccoglie e ?a rticel le metal l iche proiettate dalla zona di contatto? fra la p?rzi.one di interconne ssione? ed il secondo contatto fisso durante lo spostamento dell 'elemento di contatto mobile fra la posizione di ape r tuta e la po s izione d i ch iu sura
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