ITMI20131986A1 - Metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia - Google Patents

Metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia

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ITMI20131986A1
ITMI20131986A1 IT001986A ITMI20131986A ITMI20131986A1 IT MI20131986 A1 ITMI20131986 A1 IT MI20131986A1 IT 001986 A IT001986 A IT 001986A IT MI20131986 A ITMI20131986 A IT MI20131986A IT MI20131986 A1 ITMI20131986 A1 IT MI20131986A1
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Description

METODO PER LA MISURAZIONE DELLA SATURAZIONE IN GAS
INTRAPPOLATO IN UN CAMPIONE DI ROCCIA
La presente invenzione si riferisce a un metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia particolarmente ma non esclusivamente utile nel settore dell’estrazione di idrocarburi.
E’ noto che quando si estrae gas, ad esempio gas naturale, da un giacimento al di sotto del quale si trova un acquifero in comunicazione idraulica con il giacimento stesso, l’acqua di tale acquifero viene messa in movimento verso l’alto dal gradiente di pressione che si genera nel giacimento per effetto dell’estrazione di gas. Tale fenomeno viene denominato anche water drive.
In seguito al fenomeno del water drive, parte del gas presente in giacimento viene spinto e intrappolato all’interno della formazione rocciosa del giacimento. Con il termine saturazione in gas si intende la frazione del volume poroso di una roccia occupato da gas. La saturazione in gas intrappolato o trapped gas saturation è la frazione di volume poroso di roccia che, in una zona del giacimento invasa dall’acquifero, contiene gas che non potrà più essere prodotto perché intrappolato e isolato dall’acqua.
La misura della trapped gas saturation, dunque, è indicativa della perdita di gas estraibile conseguente al fenomeno del water drive.
Attualmente, la trapped gas saturation viene stimata attraverso la misura di tale grandezza in campioni di roccia carotati.
Sono noti essenzialmente quattro metodi per misurare la trapped gas saturation in un campione di roccia, denominati rispettivamente Unsteady-state water injection, Steady-state water injection, Centrifugation under water e Countercurrent imbibition.
In particolare, le prime tre tecniche appartengono all’insieme molto vasto dei metodi per la misura delle curve di permeabilità relativa.
La tecnica denominata Unsteady-state water injection o iniezione non-stazionaria di acqua prevede di iniettare acqua, mediante l’azione di una pompa, in corrispondenza di una faccia di un campione di roccia parzialmente saturato in acqua e in gas. In seguito all’iniezione di acqua, parte del gas contenuto nel campione fuoriesce e parte viene intrappolato all’interno dei pori del campione stesso; misurando il peso del campione al termine del processo di iniezione dell’acqua si ricava la saturazione in gas del campione esaminato. La tecnica di iniezione di acqua nonstazionaria soffre di alcuni inconvenienti.
Infatti, il valore di trapped gas saturation Sgr ottenuto dipende dal volume di acqua iniettata nel campione di roccia analizzato. Più in particolare, iniettando un piccolo volume di acqua si rischia di sovrastimare la trapped gas saturation Sgr perché non tutto il gas mobile viene effettivamente estratto durante l’esperimento; diversamente, iniettando un volume di acqua elevato si rischia di sottostimare la trapped gas saturation Sgr perché parte del gas non mobile viene disciolto dall’acqua ed erroneamente estratto. Infatti, la pressione impressa dalla pompa all’acqua iniettata altera l’equilibrio tra l’acqua e il gas all’interno del campione favorendo la diffusione di particelle di gas nel flusso acquoso che fuoriesce dal campione. Il volume corretto di acqua da iniettare rappresenta un compromesso tra le due opposte tendenze, ma esso non è noto prima di iniziare l’esperimento, né può essere stimato a posteriori in fase di controllo di qualità dei risultati.
La tecnica denominata Steady-state water injection o iniezione di acqua stazionaria si basa sull’iniezione simultanea nel campione di roccia di acqua e gas. L’iniezione continua costante fino al raggiungimento di una condizione stazionaria in cui i flussi di gas e acqua in uscita sono in rapporto costante tra loro. A questo punto si diminuisce gradualmente la portata di gas in ingresso andando di volta in volta a misurare la saturazione in gas in condizioni stazionarie o quasistazionarie. La tecnica dell’iniezione stazionaria di acqua, tuttavia, non riproduce l’andamento dei flussi di fluidi caratteristico del giacimento e, pertanto, i risultati di tale tecnica non possono essere del tutto rappresentativi della situazione reale del giacimento. La tecnica denominata Centrifugation under water o centrifugazione in acqua consiste nel centrifugare una cella contenente acqua e un campione di roccia saturato in parte in acqua e in parte in gas. La saturazione in gas del campione prima della centrifugazione in acqua è la cosiddetta saturazione in gas iniziale Sgi. In seguito alla centrifugazione, l’acqua contenuta nella cella penetra all’interno del campione di roccia spingendo parte del gas a fuoriuscire dal campione stesso.
Al termine di tale centrifugazione, misurando il peso del campione si ottiene la saturazione in gas intrappolato del campione esaminato.
La tecnica della centrifugazione in acqua, tuttavia, può dare come risultati valori di saturazione in gas intrappolato Sgr non accurati e, pertanto, non rappresentativi del giacimento se l’esperimento viene condotto con una velocità di rotazione della centrifuga troppo elevata.
Infatti, in tale condizione anche il gas che nel giacimento rimarrebbe intrappolato nella roccia tende a fuoriuscire dal campione per la forza centrifuga applicata troppo elevata.
La massima velocità di rotazione applicabile è determinata dal cosiddetto numero di Bond Nb, il quale è una quantità adimensionale che misura il rapporto tra la forza di gravità indotta dalla centrifuga e la forza capillare; tale numero di Bond Nb non deve superare un certo valore critico al fine di ottenere misure accurate di saturazione in gas.
Il numero di Bond è definito come ∆ρgk/σ (dove ∆ρ è la differenza di densità tra l’acqua e il gas, g è l’accelerazione centrifuga, k la permeabilità e σ la tensione interfacciale acqua-gas) e varia all’interno del campione in funzione della distanza dall’asse di rotazione della centrifuga. Infatti, l’accelerazione centripeta impressa dalla centrifuga varia al variare della velocità di rotazione e del raggio di rotazione, ovvero della distanza dall’asse di rotazione della centrifuga.
La saturazione in gas intrappolato Sgr misurata con la tecnica denominata Centrifugation under water dipende, dunque, sia dal numero di Bond Nb che dal valore di saturazione in gas iniziale Sgi.
Poiché sia il numero di Bond Nb che il valore di saturazione in gas iniziale Sgi variano nel campione da punto a punto, anche la saturazione in gas intrappolato Sgr risulta distribuita in modo non uniforme. La saturazione in gas intrappolato misurata mediante la centrifugazione in acqua, dunque, rappresenta un valore di saturazione media del campione.
Tuttavia, per la caratterizzazione della saturazione in gas intrappolato derivante da water drive è necessario associare a un preciso valore di Sgi il corrispondente valore di Sgr. Pertanto, l’utilizzo di valori medi misurati su un campione di roccia che, come accade con il suddetto metodo di centrifugazione in acqua può presentare una distribuzione molto eterogenea della saturazione in gas, non garantisce risultati accurati. La tecnica Centrifugation under water, dunque, è in grado di stimare la saturazione media del gas nel campione di roccia; attraverso un processo di elaborazione dei dati è possibile poi stimare la saturazione in gas esistente su una delle facce del campione. Per tale faccia si può determinare il numero di Bond in modo tale da ottenere la terna di valori Sgi-Sgr-numero di Bond necessaria per la caratterizzazione della saturazione in gas intrappolato. Il risultato ottenuto, tuttavia, rappresenta un’informazione molto parziale, perché è limitata a una faccia del campione. Inoltre, non essendo noto il valore critico del numero di Bond, non risulta possibile stabilire se la coppia di valori Sgr-Sgi calcolata in relazione a una faccia del campione sia o non sia effettivamente rappresentativa della situazione reale all’interno del giacimento.
La quarta tecnica dell’imbibizione controcorrente o countercurrent imbibition rappresenta il principale e più utilizzato metodo per misurare la trapped gas saturation da water drive.
Secondo la tecnica dell’imbibizione controcorrente, si introduce toluene per imbibizione in un campione di roccia fino alla saturazione; si fa poi evaporare in aria parte del toluene introdotto fino al raggiungimento di una saturazione media prestabilita che rappresenta la saturazione in gas iniziale o Sgi. Infine, si immerge il campione di roccia in un bagno di toluene che per imbibizione penetra nel campione stesso e si misura nel tempo l’aumento di peso del campione. Dal peso del campione al termine del processo di imbibizione si ricava il valore di saturazione in gas intrappolato Sgr. Il valore di saturazione in gas intrappolato Sgr così misurato viene associato alla saturazione in gas iniziale Sgi. Il processo sopra descritto viene replicato un certo numero di volte, preferibilmente almeno quattro volte, variando i tempi di evaporazione in modo da ottenere alla fine quattro coppie di valori di trapped gas saturation Sgr in funzione della saturazione in gas iniziale Sgi.
La tecnica dell’imbibizione controcorrente soffre di alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente è che i risultati di tale tecnica possono essere valori di saturazione in gas intrappolato Sgr troppo elevati perché con un flusso contro-corrente la probabilità di isolare la fase non bagnante (gas) è maggiore che con un flusso equicorrente.
Un altro inconveniente dell’imbibizione controcorrente risiede nel fatto che la saturazione in gas iniziale Sgi che si crea nel campione di roccia al termine della fase di evaporazione del toluene può non essere distribuita in modo omogeneo nel campione stesso. All’interno del campione può esserci, infatti, un contenuto di toluene maggiore che in prossimità delle superfici del campione, più interessate dall’evaporazione. Questo può causare errori nella successiva stima della saturazione in gas intrappolato Sgr, la quale richiede una Sgi omogenea.
Scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati e in particolare quello di ideare un metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia in grado di presentare misure più accurate rispetto ai metodi noti.
Questi e altri scopi secondo la presente invenzione sono raggiunti realizzando un metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia come esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche di un metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi di un metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
- la figura 1 è una vista schematica rappresentativa del fenomeno dell’intrappolamento di gas all’interno della roccia di giacimento in seguito al fenomeno del water drive ove la regione puntinata è occupata da gas e quella crocettata è occupata da acqua;
- la figura 2 è un diagramma di flusso rappresentativo di un metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo la presente invenzione;
- la figura 3 è un grafico che mostra i valori di saturazione in gas intrappolato in funzione dei valori di saturazione in gas iniziale, misurati in un campione di roccia mediante il metodo secondo la presente invenzione e mediante la tecnica dell’imbibizione controcorrente;
- la figura 4 è un grafico, risultante dal metodo secondo la presente invenzione, che mostra i valori di saturazione in gas intrappolato in funzione del numero di Bond e di una pluralità di intervalli di valori della saturazione in gas iniziale;
- la figura 5 è un grafico, risultante dal metodo secondo la presente invenzione, comprendente una pluralità di curve corrispondenti a diversi valori di velocità di rotazione della centrifuga e rappresentanti la variazione dei valori di saturazione in gas intrappolato in funzione della posizione in corrispondenza della quale la misura è stata effettuata.
Con riferimento alle figure, viene mostrato un metodo per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia, complessivamente indicato con 100.
Tale metodo di misurazione 100 comprende la fase in cui si satura 101 il volume poroso del campione di roccia con acqua. Tale fase viene effettuata introducendo acqua, ad esempio, per imbibizione nel campione di roccia in maniera tale da occupare sostanzialmente tutto il volume poroso del campione di roccia.
In seguito si effettua una prima fase di imaging 102 in modo tale da ottenere una mappa della porosità del campione.
Nella presente trattazione per fase di imaging si intende l’esecuzione di una tecnica in grado di scomporre il campione in una pluralità di sottocampioni e misurare il contenuto di acqua in ciascun sottocampione. Il contenuto di acqua è il volume di acqua contenuto nel campione e corrisponde al prodotto della porosità della roccia per la sua saturazione in acqua per il volume del campione. Il volume del campione è noto a priori. Quando l’imaging viene effettuato su un sottocampione totalmente saturato di acqua, la saturazione in acqua è uguale a 1 e dal contenuto di acqua misurato si ricava la porosità del sottocampione, dividendo il contenuto di acqua per il volume del sottocampione. Quando l’imaging viene effettuato su un sottocampione i cui pori sono solo parzialmente saturati di acqua, il contenuto di acqua misurato in tale condizione di saturazione diviso per la porosità del sottocampione e per il suo volume corrisponde alla saturazione in acqua del sottocampione.
La saturazione in gas, dunque, può essere ottenuta per differenza tra la saturazione massima, ovvero 1, e la misura della saturazione in acqua, in quanto la frazione di volume poroso non occupato da acqua è occupato da gas.
Nel caso in cui si utilizzi un imaging monodimensionale, il campione di roccia viene discretizzato lungo una direzione predeterminata in corrispondenza di una pluralità di posizioni e il risultato di tale tecnica è una mappa monodimensionale, ovvero una curva che mette in relazione il contenuto in acqua e la relativa posizione.
Diversamente, nel caso in cui si utilizzi una tecnica di imaging tridimensionale, il campione di roccia viene discretizzato in una pluralità di sottocampioni tridimensionali e il risultato è una mappa tridimensionale che mette in relazione il contenuto in acqua e il relativo sottocampione tridimensionale.
La discretizzazione utilizzata dalla tecnica di imaging utilizzata è preferibilmente tale da scomporre il campione in una pluralità di sottocampioni sufficientemente piccoli da poter considerare la saturazione in gas distribuita uniformemente all’interno di essi.
Preferibilmente, le fasi di imaging sono effettuate mediante un’indagine tomografica monodimensionale o tridimensionale.
Preferibilmente, le fasi di imaging sono effettuate mediante una risonanza magnetica nucleare (NMR).
Preferibilmente, le fasi di imaging sono effettuate mediante un’analisi ai raggi Gamma.
Preferibilmente, le fasi di imaging sono effettuate mediante un’analisi ai raggi X.
In seguito alla prima fase di imaging 102, si sottopone il campione di roccia saturato in acqua a una centrifugazione 103 in aria a una velocità di centrifugazione in aria predeterminata.
In questo modo parte dell’acqua contenuta all’interno del campione fuoriesce e il volume poroso lasciato libero dall’acqua viene occupato da aria, ovvero da un gas. Tale volume poroso occupato dal gas al termine della centrifugazione in aria rappresenta la saturazione in gas iniziale Sgi.
Dunque, la velocità di centrifugazione in aria predeterminata viene impostata sulla base della saturazione in gas iniziale rispetto alla quale si desidera conoscere la saturazione in gas intrappolato. La centrifugazione in aria viene effettuata facendo centrifugare attorno a un asse di rotazione una cella piena d’aria contenente il campione saturo in acqua. Per esempio, nel caso in cui la distanza tra l’asse di rotazione e la faccia del campione più lontana da tale asse sia di circa 25 cm, la centrifugazione in aria può essere eseguita a velocità di rotazione di circa 2000-3000 giri/minuto.
Dopo la centrifugazione in aria 103, il metodo di misurazione prevede una seconda fase di imaging 104 in modo tale da ottenere una prima pluralità di valori di saturazione in gas in corrispondenza dei corrispondenti sottocampioni, che realizzano una mappa della saturazione in gas iniziale Sgi del campione.
In seguito, si sottopone il campione di roccia a una centrifugazione in acqua 105 a una velocità di centrifugazione in acqua predeterminata.
Diversamente dalla centrifugazione in aria, la centrifugazione in acqua 105 viene effettuata facendo centrifugare attorno a un asse di rotazione una cella parzialmente piena d’acqua contenente il campione.
In questo modo viene simulato il fenomeno del water drive in quanto l’acqua, per effetto della forza centrifuga, penetra nel campione spingendo parte del gas al di fuori del campione stesso e promuovendo l’intrappolamento della rimanente parte di gas all’interno dei pori del campione.
Il campione di roccia viene fissato sulla base della cella.
In alternativa, la cella preferibilmente comprende un distanziale posto tra la base della cella e il campione predisposto per tenere il campione di roccia stesso a una distanza predeterminata dal fondo di detta cella. Per aumentare l’intervallo dei valori di saturazione e dei numeri di Bond, il campione viene sistemato il più vicino possibile al centro di rotazione della centrifuga.
In ogni caso, al termine della centrifugazione in acqua 105, si sottopone il campione a una terza fase di imaging 106 in modo tale da ottenere una seconda pluralità di valori di saturazione in gas in corrispondenza dei corrispondenti sottocampioni, che realizzano una mappa della saturazione in gas Sg del campione.
Vantaggiosamente il metodo oggetto della presente invenzione comprende la fase in cui si calcola 107 una pluralità di valori di numeri di Bond corrispondenti alla centrifugazione in acqua per ciascun sottocampione. Così si associa 108 per ciascun sottocampione la saturazione in gas Sg misurata alla saturazione in gas iniziale Sgi misurata dopo la centrifugazione in aria e ai numeri di Bond calcolati, generando una terna Sgi-Sg-Nb per ciascun sottocampione.
I valori di saturazione in gas ottenuti possono essere considerati dei valori di saturazione in gas intrappolato Sgr rappresentativi di ciò che avviene in giacimento solo se il numero di Bond non supera un certo valore critico Nbc, che in base alla letteratura è dell’ordine di 10-5, ma può variare da caso a caso. Come è possibile osservare in figura 4, le saturazioni in gas, in corrispondenza di una pluralità di intervalli di valori di saturazione in gas iniziale Sgi, presentano valori sostanzialmente costanti fino a un certo valore di numero di Bond Nb e poi cominciano a decrescere.
Secondo la presente invenzione, si individua 109 vantaggiosamente il valore del numero di Bond oltre il quale la saturazione in gas Sg inizia a decrescere; il valore individuato rappresenta, infatti, il numero di Bond critico Nbc.
Una volta individuato il numero di Bond critico Nbc, si selezionano 110 i valori di saturazione in gas iniziale Sgi e saturazione in gas Sg corrispondenti ai valori di numeri di Bond inferiori al valore del numero di Bond critico Nbc. I valori di saturazione in gas Sg così selezionati rappresentano i valori di saturazione in gas intrappolato Sgr.
Tali valori selezionati rappresentano una pluralità di coppie di valori Sgr-Sgi rappresentativi del giacimento.
Preferibilmente, la fase di centrifugazione in acqua 105, la successiva terza fase di imaging 106, la fase di calcolo dei numeri di Bond relativi alla centrifugazione in acqua 107 e la fase di associazione 108 vengono ripetute per un numero predeterminato di volte M in successione l’una all’altra a velocità crescenti. Queste centrifugazioni a velocità via via sempre maggiori diminuiscono progressivamente la saturazione in gas all’interno del campione di roccia sotto analisi.
In questo modo, le fasi di associazione 108 generano una pluralità di nuove terne Sg(k)-Sg(k+1)-Nb(k+1) dove Sg(k) rappresenta la saturazione in gas al termine della k-esima centrifugazione in acqua, Sg(k+1) la saturazione in gas al termine della (k+1)-esima centrifugazione in acqua e Nb (k+1) è il numero di Bond associato alla (k+1)-esima centrifugazione in acqua 108.
La pluralità di terne Sg(k)-Sg(k+1)-Nb(k+1) ottenute con le M centrifugazioni in acqua successive alla prima centrifugazione viene aggiunta ai dati che popolano il grafico illustrato in figura 4 e concorrono alla determinazione del valore del numero di Bond critico Nbc 109.
Nel caso si adotti una tecnica di imaging monodimensionale, la lunghezza del campione è discretizzata in un numero N di posizioni. Con un numero di fasi di centrifugazione in acqua pari a M si ottengono M×N valori indipendenti di saturazione in gas Sg, a cui si aggiungono gli N valori misurati dopo la centrifugazione in aria.
Nel particolare caso di figura 3, i dati raffigurati sono stati ottenuti discretizzando il campione in N=36 posizioni e facendo M=5 fasi di centrifugazione in acqua (velocità di rotazione: 150, 500, 1000, 1500 e 2000 rpm): questo setup sperimentale ha fornito 36X6=215 valori di saturazione in gas. I punti mostrati in figura 3 sono quelli il cui numero di Bond è minore del valore critico e rappresentano l’output finale della misura.
Al fine di selezionare i valori di saturazione in gas intrappolato Sgr rappresentativi del giacimento, le saturazioni in gas Sg ottenute per ogni sottocampione e al termine di ogni fase di centrifugazione in acqua possono essere raffigurate graficamente in funzione del corrispondente numero di Bond (definito da Nb = ∆ρgk/σ, dove ∆ρ = differenza di densità acqua-aria indicata in kg/m<3>; g = accelerazione centrifuga nella posizione considerata indicata in m/s<2>; k = permeabilità del campione indicata in m<2>; σ = tensione interfacciale indicata in N/m), come ad esempio illustrato in figura 4 ove le misure di saturazione sono effettuate mediante una tecnica di imaging monodimensionale.
Una volta individuati i valori di saturazione in gas intrappolato Sgr che sono rappresentativi del comportamento del giacimento, cioè quelli ottenuti con velocità di rotazione della centrifuga e in posizioni nel campione dove il numero di Bond risulta minore del valore critico precedentemente individuato, in corrispondenza della posizione di ciascun sottocampione due fasi consecutive di centrifugazione in acqua forniscono una coppia di valori Sgi-Sgr. La saturazione in gas immediatamente prima di centrifugare in acqua rappresenta il valore di Sgi e quella immediatamente dopo è la Sgr a esso associata.
Dalla descrizione effettuata sono chiare le caratteristiche del metodo di misurazione oggetto della presente invenzione, così come sono chiari i relativi vantaggi.
La combinazione della centrifugazione in acqua del campione di roccia e delle tecniche di imaging consente di analizzare il campione come un insieme di molte sotto-regioni o sotto-campioni caratterizzabili individualmente in termini di saturazione. Ogni sottocampione fornisce dati indipendenti dagli altri sottocampioni ed è sufficientemente piccolo da poter assumere che in esso la saturazione in gas sia distribuita uniformemente. In questo modo, la quantità di informazione che si ottiene, somma di quella relativa a tutti i sottocampioni, risulta quindi molto maggiore rispetto a quella ricavabile dai metodi noti, nei quali il campione di roccia viene trattato come un oggetto unico e indivisibile. Inoltre, tutte le criticità legate alla eterogeneità della distribuzione della saturazione in gas nel campione sono superate analizzando i singoli sottocampioni. A ogni sottocampione si associa il rispettivo numero di Bond ed è possibile determinare il valore critico del numero di Bond dall’andamento della saturazione in gas misurata. In figura 3 i punti scuri rappresentano i dati ottenuti su sette campioni prelevati da un pozzo; i punti chiari sono i risultati delle misure effettuate sugli stessi campioni con il metodo noto della Countercurrent imbibition. Come si vede, con il metodo proposto non solo si ottengono molti più punti di misura, ma nella regione del plateau la saturazione in gas intrappolato Sgr tende a essere minore e, quindi, la stima risulta più ottimistica. Poiché i processi di spiazzamento acqua-gas che si generano nel campione di roccia simulano meglio i processi di giacimento sia in termini di direzione del flusso che di fluidi utilizzati, il metodo secondo la presente invenzione consente di ottenere misure più accurate.
Inoltre, il metodo di misurazione oggetto della presente invenzione non prevede nessuna esposizione dell’operatore di laboratorio a sostanze nocive e, pertanto, risulta molto sicuro. Infatti, tale metodo prevede l’utilizzo di acqua e non presenta, quindi, nessun problema di esposizione ad agenti potenzialmente nocivi.
È chiaro, infine, che il dispositivo così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’invenzione; inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo (100) per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia comprendente le fasi: - saturare (101) il volume poroso di detto campione di roccia con acqua; - effettuare una prima fase di imaging (102) in grado di scomporre il campione in una pluralità di sottocampioni e misurare il contenuto di acqua di ciascun sottocampione in modo tale da ottenere una pluralità di valori di porosità in corrispondenza di detta pluralità di sottocampioni, detta pluralità di valori di porosità realizzando una mappa della porosità di detto campione; - sottoporre detto campione di roccia saturato in acqua a una centrifugazione in aria (103) a una velocità di centrifugazione in aria predeterminata; - effettuare una seconda fase di imaging (104) in modo tale da ottenere una prima pluralità di valori di saturazione in gas Sg in corrispondenza dei corrispondenti sottocampioni, detta prima pluralità di valori di saturazione in gas realizzando una mappa della saturazione in gas iniziale Sgi di detto campione; - sottoporre detto campione di roccia a una centrifugazione in acqua (105) a una velocità di centrifugazione in acqua predeterminata; - effettuare una terza fase di imaging (106) in modo tale da ottenere una seconda pluralità di valori di saturazione in gas in corrispondenza dei corrispondenti sottocampioni, detta seconda pluralità di valori di saturazione in gas realizzando una mappa della saturazione in gas Sg di detto campione; - calcolare (107) una pluralità di valori di numeri di Bond corrispondenti a detta centrifugazione in acqua (105) per ciascuno di detti sottocampioni; - associare (108) per ciascun sottocampione detta saturazione in gas Sg misurata a detta saturazione in gas iniziale Sgi misurata e a detti valori di numeri di Bond calcolati generando una terna Sgi-Sg-Nb per ciascun sottocampione; - individuare (109) il valore del numero di Bond oltre il quale la saturazione in gas Sg inizia a decrescere, detto valore individuato rappresentando il numero di Bond critico; - selezionare (110) i valori di saturazione in gas iniziale Sgi e saturazione in gas Sg corrispondenti a valori di numeri di Bond inferiori al valore di detto numero di Bond critico, detti valori di saturazione in gas Sg selezionati rappresentando corrispondenti valori di saturazione in gas intrappolato Sgr.
  2. 2) Metodo (100) per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo la rivendicazione 1 in cui detta fase di centrifugazione in acqua (105), detta terza fase di imaging (106), detta fase di calcolo dei numeri di Bond Nb (107), detta fase di associazione (108) sono ripetute per un numero M di volte predeterminato.
  3. 3) Metodo (100) per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui detto campione di roccia viene disposto in una cella, detta cella comprendendo un distanziale posto tra la base di detta cella e detto campione predisposto per tenere detto campione di roccia a una distanza predeterminata dal fondo di detta cella.
  4. 4) Metodo (100) per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui dette fasi di imaging sono effettuate mediante un’indagine tomografica monodimensionale o tridimensionale.
  5. 5) Metodo (100) per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui dette fasi di imaging sono effettuate mediante una risonanza magnetica nucleare (NMR).
  6. 6) Metodo (100) per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui dette fasi di imaging sono effettuate mediante un’analisi ai raggi Gamma.
  7. 7) Metodo (100) per la misurazione della saturazione in gas intrappolato in un campione di roccia secondo una delle rivendicazioni precedenti in cui dette fasi di imaging sono effettuate mediante un’analisi ai raggi X.
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