ITMI20131928A1 - Compattazione della polvere in un aspirapolvere - Google Patents

Compattazione della polvere in un aspirapolvere

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ITMI20131928A1
ITMI20131928A1 IT001928A ITMI20131928A ITMI20131928A1 IT MI20131928 A1 ITMI20131928 A1 IT MI20131928A1 IT 001928 A IT001928 A IT 001928A IT MI20131928 A ITMI20131928 A IT MI20131928A IT MI20131928 A1 ITMI20131928 A1 IT MI20131928A1
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IT
Italy
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compartment
vacuum cleaner
lateral surface
dust
compression
Prior art date
Application number
IT001928A
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English (en)
Inventor
Tiziano Montecchi
Davide Russo
Christian Spreafico
Original Assignee
Tenacta Group Spa
Uni Degli Studi Di Bergamo
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Publication date
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47LDOMESTIC WASHING OR CLEANING; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47L9/00Details or accessories of suction cleaners, e.g. mechanical means for controlling the suction or for effecting pulsating action; Storing devices specially adapted to suction cleaners or parts thereof; Carrying-vehicles specially adapted for suction cleaners
    • A47L9/10Filters; Dust separators; Dust removal; Automatic exchange of filters
    • A47L9/106Dust removal
    • A47L9/108Dust compression means
    • AHUMAN NECESSITIES
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Description

Compattazione della polvere in un aspirapolvere
La presente invenzione si riferisce ad un aspirapolvere comprendente un dispositivo di compattazione della polvere.
La presente invenzione si riferisce altresì ad un dispositivo e ad un metodo di compattazione della polvere in un aspirapolvere.
US 2002/0078524 descrive un metodo per svuotare un contenitore di polvere di un aspirapolvere in uno spazio ricevente, in cui la polvere viene compressa prima del trasferimento della polvere in tale spazio ricevente. La polvere viene compressa mediante un pistone fino a formare una mattonella che viene convogliata nello spazio ricevente. La mattonella viene prodotta con l’aiuto di un legante compattatore che viene introdotto nel contenitore mediante un recipiente dosatore.
La Richiedente osserva che il metodo descritto da questo documento richiede l’ausilio di un legante chimico per ottenere una mattonella compatta.
La Richiedente si è posta il problema tecnico di compattare la polvere aspirata in un aspirapolvere trasformando la polvere in pellet aventi forma stabile (ovvero che non si sfaldano durante la manipolazione da parte di un utente), mediante una tecnica più semplice, meno costosa ed energeticamente più efficiente.
Come mostrato in dettaglio più avanti, la Richiedente ha trovato che, esercitando una compressione sulla superficie laterale di un vano raccogli polvere, secondo almeno tre direzioni diverse, sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale e sostanzialmente convergenti verso l’interno del vano, è possibile compattare la polvere in modo più efficiente e, quindi, ottenere pellet di forma stabile con consumi di energia ridotti.
La Richiedente ha inoltre trovato che esercitando una tale compressione é possibile ottenere pellet di polvere compattata aventi forma stabile senza l'utilizzo di leganti chimici.
In un suo primo aspetto, la presente invenzione riguarda pertanto un aspirapolvere comprendente un contenitore di raccolta della polvere aspirata ed un dispositivo di compattazione della polvere, in cui il dispositivo di compattazione della polvere comprende:
- un vano definito da una superficie laterale e configurato per ricevere una predeterminata quantità di polvere da detto contenitore di raccolta,
- un meccanismo configurato per esercitare una compressione sulla predeterminata quantità di polvere contenuta in detto vano in modo tale da compattarla e trasformarla in un pellet avente forma propria e predeterminata densità �,
caratterizzato dal fatto che detto meccanismo è configurato per esercitare detta compressione sulla superficie laterale di detto vano secondo almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale e sostanzialmente convergenti verso l’interno del vano.
In un suo secondo aspetto, la presente invenzione riguarda un metodo di compattazione della polvere in un aspirapolvere, comprendente:
- ricevere una predeterminata quantità della polvere aspirata dall’aspirapolvere in un vano definito da una superficie laterale,
- applicare una compressione sulla predeterminata quantità di polvere così da compattarla e trasformarla in un pellet avente forma propria e predeterminata densità �,
caratterizzato dal fatto che detta compressione viene applicata sulla superficie laterale di detto vano secondo almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale e sostanzialmente convergenti verso l’interno del vano.
In un suo terzo aspetto, la presente invenzione riguarda un dispositivo per compattare la polvere in un aspirapolvere comprendente:
- un vano definito da una superficie laterale e configurato per ricevere una predeterminata quantità della polvere aspirata dall’aspirapolvere,
- un meccanismo configurato per esercitare una compressione sulla predeterminata quantità di polvere contenuta in detto vano in modo tale da compattarla e trasformarla in un pellet avente forma propria e predeterminata densità �,
caratterizzato dal fatto che detto meccanismo è configurato per esercitare detta compressione sulla superficie laterale di detto vano secondo almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale e sostanzialmente convergenti verso l’interno del vano.
Nel presente contesto, l’espressione “direzione perpendicolare” rispetto alla superficie laterale del vano è usata per indicare una direzione che giace in un piano perpendicolare alla superficie laterale del vano e che può essere individuata in qualsiasi punto della superficie laterale, lungo la perpendicolare al profilo della superficie laterale in quel punto. Ad esempio, nel caso di superficie laterale cilindrica, la direzione perpendicolare corrisponde ad una direzione radiale.
Nel presente contesto, l’espressione “direzione longitudinale” rispetto al vano è usata per indicare una direzione sostanzialmente parallela rispetto alla superficie laterale del vano. Ad esempio, nel caso di superficie laterale cilindrica, la direzione longitudinale è una direzione parallela all’asse longitudinale del vano cilindrico.
Nel presente contesto, l’espressione “direzione tangenziale” rispetto alla superficie laterale del vano è usata per indicare una direzione ortogonale alla direzione perpendicolare e giacente in un piano ortogonale alla direzione longitudinale.
Caratteristiche preferite dell’aspirapolvere, del dispositivo e del metodo secondo l’invenzione sono riportate nelle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione in almeno uno dei suddetti aspetti può presentare almeno una delle caratteristiche preferite che seguono.
Preferibilmente, la predeterminata densità � del pellet è maggiore di 3*10<-4>g/mm<3>. Come mostrato in dettaglio più avanti, la Richiedente ha trovato che valori di densità al di sopra di questo limite garantiscono che il pellet ottenuto sia sufficientemente compatto da essere manipolato senza sfaldarsi.
Preferibilmente, la predeterminata densità� del pellet è inferiore a 10*10<-4>g/mm<3>. La Richiedente ha trovato che valori di densità al di sotto di questo limite consentono vantaggiosamente di limitare la complessità ed i costi del meccanismo di compressione, ad esempio, in termini dei materiali usati. La Richiedente ha, infatti verificato che, in forme di realizzazione preferite dell’invenzione, per valori di densità al di sotto di tale limite è possibile usare elementi di plastica.
Preferibilmente, la massa della quantità di polvere che rimane aggregata in detto pellet, senza sfaldarsi, è compresa tra l’80% ed il 100% della massa di detta predeterminata quantità di polvere, preferibilmente maggiore del 90%.
Preferibilmente, detta predeterminata quantità di polvere è compresa tra 0 e 12 g. Più preferibilmente, detta predeterminata quantità di polvere è non oltre 10 g. Preferibilmente, detta predeterminata quantità di polvere è di almeno 3 g, preferibilmente di almeno 5 g.
Preferibilmente, dette almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari sono almeno quattro.
Preferibilmente, i punti di applicazione della compressione secondo dette almeno tre direzioni sono distribuiti in modo sostanzialmente uniforme lungo il profilo di detta superficie laterale.
Preferibilmente, detta superficie laterale è flessibile.
Preferibilmente, detto meccanismo è configurato per esercitare anche una compressione secondo una pluralità di direzioni sostanzialmente tangenziali rispetto al profilo di detta superficie laterale.
Preferibilmente, i punti di applicazione della compressione secondo detta pluralità di direzioni tangenziali sostanzialmente coincidono con i punti di applicazione della compressione secondo dette almeno tre direzioni perpendicolari.
Preferibilmente, dette almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari sono sostanzialmente convergenti verso uno stesso punto (preferibilmente centrale) all’interno del vano.
In una forma di realizzazione, detto meccanismo è configurato per esercitare detta compressione sulla predeterminata quantità di polvere contenuta in detto vano in modo tale da ridurne la sezione trasversale, mantenendone l’altezza (lungo una direzione longitudinale del vano) invariata.
Secondo forme di realizzazione preferite, detto meccanismo può comprendere una cinghia o almeno tre (preferibilmente almeno quattro) elementi pressori configurati per esercitare detta compressione.
Preferibilmente, detta cinghia è configurata in modo tale da definire almeno gran parte della superficie laterale di detto vano.
Preferibilmente, detta cinghia ha una estremità fissa ed una estremità mobile
Preferibilmente, detto meccanismo comprende un applicatore di forza configurato per rilasciare o tirare l’estremità mobile della cinghia in modo da variare le dimensioni della sezione trasversale di detto vano da una prima posizione di lavoro in cui detto vano riceve la predeterminata quantità di polvere ad una seconda posizione di lavoro in cui detta predeterminata quantità di polvere viene trasformata nel pellet.
Preferibilmente, detta cinghia ha una superficie interna (ovvero rivolta verso la polvere) con delle protuberanze così da migliorare ulteriormente l’efficienza di compressione della polvere.
Preferibilmente, in detta prima posizione di lavoro detto vano ha una predeterminata sezione trasversale mentre in detta seconda posizione di lavoro detto vano ha una sezione trasversale ridotta.
In una forma di realizzazione, la cinghia è configurata in modo tale che detto vano abbia, almeno in detta seconda posizione di lavoro, superficie laterale sostanzialmente cilindrica o semicilindrica (e sezione trasversale sostanzialmente circolare o semicircolare).
In una forma di realizzazione, l’applicatore di forza comprende un rocchetto di avvolgimento, l’estremità libera di detta almeno una cinghia essendo disposta in modo da avvolgersi/svolgersi attorno a/da detto rocchetto.
La Richiedente osserva che la cinghia consente di esercitare sulla polvere un’azione di compressione radiale e tangenziale in modo continuo ed uniforme su tutta o gran parte della superficie laterale della polvere contenuta nel vano. Come mostrato nel dettaglio più avanti, questo tipo di compressione consente di ottenere ottimi risultati in termini di efficienza di compattazione.
In una forma di realizzazione preferita, detto meccanismo comprende una pluralità di cinghie configurate per formare una corrispondente pluralità di vani.
Preferibilmente, la pluralità di cinghie coopera con un applicatore di forza comune, configurato per rilasciare o tirare contemporaneamente rispettive estremità mobili delle cinghie in modo da variare la dimensione delle sezioni trasversali della pluralità di vani da una prima posizione di lavoro in cui i vani ricevono rispettive predeterminate quantità di polvere ad una seconda posizione di lavoro in cui dette predeterminate quantità di polvere vengono trasformate in rispettivi pellet.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono disposti attorno alla superficie laterale di detto vano.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono almeno in quattro. Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono sostanzialmente equidistanziati lungo la superficie laterale del vano.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono uniformemente distribuiti lungo la superficie laterale del vano.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono a contatto con la superficie laterale del vano.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori hanno forma oblunga lungo una direzione longitudinale parallela alla superficie laterale del vano.
Detti almeno tre elementi pressori possono avere sezione trasversale circolare, semicircolare, ovale, a mezza luna, poligonale o simili.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono atti ad essere movimentati secondo un moto di avvicinamento/allontanamento a/da l'interno del vano lungo dette almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono atti ad essere movimentati per compiere una rivoluzione intorno alla superficie laterale del vano.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono atti ad essere messi in rotazione attorno ad un proprio asse longitudinale di rotazione.
Preferibilmente, la superficie laterale di detto vano è definita da un tubo di materiale flessibile.
In una forma di realizzazione, detto tubo può avere una superficie interna (ovvero rivolta verso la polvere) con delle protuberanze così da migliorare ulteriormente l’efficienza di compressione della polvere.
Preferibilmente, detti almeno tre elementi pressori sono rulli rotanti attorno ad un proprio asse longitudinale, detti rulli essendo disposti lungo una circonferenza attorno a detto tubo ed essendo configurati per muoversi in modo sincrono lungo detta circonferenza.
Preferibilmente, il meccanismo comprende anche una camma esterna che racchiude i rulli ed è configurata in modo tale che i rulli, movimentati lungo detta circonferenza confinati all’interno della camma, siano spinti dalla camma verso detto tubo. I rulli, movimentati in rotazione attorno al proprio asse longitudinale, in rivoluzione intorno al tubo e secondo un moto di avvicinamento verso il tubo sotto la spinta della camma, esercitano sulla superficie laterale del tubo, e quindi sulla predeterminata quantità di polvere in esso contenuta, una compressione radiale (vale a dire, secondo almeno tre direzioni perpendicolari rispetto alla superficie laterale del tubo) e tangenziale (vale a dire, secondo almeno tre direzioni tangenziali rispetto alla superficie laterale del tubo). I punti di applicazione della compressione radiale tangenziale variano al variare della posizione dei rulli rispetto alla superficie laterale del tubo, durante la rivoluzione dei rulli intorno al tubo. Come mostrato nel dettaglio più avanti, questo tipo di compressione consente di ottenere risultati molto buoni in termini di efficienza di compattazione.
In una forma di realizzazione preferita, il meccanismo comprende anche una pluralità di spine interposte tra i rulli ed il tubo, dette spine essendo rotanti attorno ad un proprio asse longitudinale, essendo disposte lungo una rispettiva circonferenza attorno a detto tubo ed essendo configurate per muoversi in modo sincrono lungo detta circonferenza.
In una forma di realizzazione preferita, i rulli comprendono ciascuno uno spintore configurato in modo da coadiuvare la compressione radiale tangenziale sulla superficie laterale del tubo durante il movimento dei rulli lungo la rispettiva circonferenza.
Preferibilmente, il meccanismo è configurato per esercitare una compressione sostanzialmente uniforme su tutta l'altezza (vale a dire, su tutta l’estensione longitudinale) della superficie laterale del vano.
Preferibilmente, il vano ha forma oblunga, preferibilmente cilindrica o sostanzialmente semicilindrica
Il vano comprende preferibilmente due superfici di base con due aperture per ricevere la predeterminata quantità di polvere e, rispettivamente, espellere il pellet.
Detto vano comprende, preferibilmente in corrispondenza di una sua superficie di base, uno sportellino o un elemento a pistone atto ad aprire/chiudere detto vano per ricevere detta quantità di polvere.
Detto vano comprende, preferibilmente in corrispondenza di una sua superficie di base, uno sportellino atto ad aprire/chiudere detto vano per espellere detto pellet in un apposito spazio di raccolta.
In una forma di realizzazione preferita, il meccanismo è configurato per esercitare sulla predeterminata quantità di polvere anche una compressione secondo una direzione longitudinale, sostanzialmente parallela rispetto a detta superficie laterale del vano e diretta verso l’interno di detto vano.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, fatta con riferimento ai disegni allegati. Le differenti caratteristiche nelle singole configurazioni possono venire combinate tra loro a piacere secondo la descrizione precedente, qualora ci si dovesse avvalere dei vantaggi risultanti in modo specifico da una particolare combinazione.
In tali disegni,
- la figura 1 è una vista in parte prospettica ed in parte in sezione di un aspirapolvere secondo una forma di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 2 mostra schematicamente una vista prospettica del dispositivo di compattazione della polvere secondo una prima forma di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 3 mostra schematicamente una vista prospettica del dispositivo di compattazione della polvere secondo una variante della prima forma di realizzazione di figura 2;
- la figura 4 mostra schematicamente una vista in sezione trasversale del dispositivo di compattazione della polvere secondo una variante della prima forma di realizzazione di figura 2;
- la figura 5 mostra schematicamente una vista in sezione longitudinale del dispositivo di compattazione della polvere secondo una variante della prima forma di realizzazione di figura 2;
- la figura 6 mostra schematicamente una vista prospettica del dispositivo di compattazione della polvere secondo una variante della prima forma di realizzazione di figura 2;
- la figura 7 mostra schematicamente una vista in sezione longitudinale del dispositivo di compattazione della polvere secondo una variante della prima forma di realizzazione di figura 2;
- la figura 8 mostra schematicamente una vista in sezione longitudinale del dispositivo di compattazione della polvere secondo una variante della prima forma di realizzazione di figura 2;
- la figura 9 mostra schematicamente una modalità di funzionamento del dispositivo di figura 2;
- la figura 10 mostra schematicamente una vista prospettica del dispositivo di compattazione della polvere secondo una seconda forma di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 11 mostra schematicamente una vista in sezione trasversale del dispositivo di compattazione della polvere secondo una terza forma di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 12 mostra schematicamente una vista in sezione trasversale del dispositivo di compattazione della polvere secondo una variante della terza forma di realizzazione di figura 11;
- la figura 13 mostra schematicamente una vista in sezione trasversale del dispositivo di compattazione della polvere secondo una ulteriore variante della terza forma di realizzazione di figura 11;
- la figura 14 mostra una relazione tra il rapporto mf/mi (massa finale pellet/massa iniziale polvere) e la densit�raggiunta dal pellet, ottenuta mediante un test effettuato dalla Richiedente;
- le figure 15a, 15b e 15c mostrano tre tipi di compressione testati dalla Richiedente;
- la figura 16 mostra una relazione tra energia di compattazione e massa di polvere compattata, ottenuta mediante test effettuati dalla Richiedente sui tre tipi di compressione mostrati in figura 15.
Nella seguente descrizione, per l'illustrazione delle figure si ricorre a numeri di riferimento identici per indicare elementi costruttivi con la stessa funzione.
La figura 1 mostra schematicamente un aspirapolvere 1, del tipo a traino, secondo una forma di realizzazione dell’invenzione. L’aspirapolvere 1 comprende un utensile di aspirazione 2, un tubo 3, almeno in parte flessibile, ed un corpo macchina 4.
L’utensile di aspirazione 2 tipicamente è una spazzola che può essere di vari tipi, per varie superfici.
Il corpo macchina 4 è provvisto di rotelle 6 per essere movimentato a traino ed è configurato per alloggiare mezzi aspiranti, convenzionali e di per sé noti, quali un motore ed un filtro (non mostrati) ed un contenitore 5 di raccolta della polvere.
Si osserva che anche se in figura è mostrato un aspirapolvere del tipo a traino, l’invenzione si applica anche ad una scopa elettrica (non mostrata), dotata di un corpo macchina nel quale si trovano i mezzi aspiranti (ad esempio, motore, filtro e sacchetto per la polvere) e dal quale fuoriesce un tubo rigido al quale è fissato un utensile di aspirazione. In questo caso il corpo macchina è atto ad essere direttamente movimentato dall’utente, mediante un’apposita impugnatura.
Il corpo macchina 4 comprende anche un dispositivo 10 di compattazione della polvere secondo l’invenzione.
Il dispositivo 10 comprende un vano 100 configurato per ricevere dal contenitore 5 una predeterminata quantità di polvere ed un meccanismo 200 configurato per esercitare una compressione sulla predeterminata quantità di polvere contenuta nel vano così da compattarla e trasformarla in un pellet 400 avente forma propria e predeterminata densità�.
Il corpo macchina 4 comprende preferibilmente anche un contenitore 300 per raccogliere i pellet 400 formati dal dispositivo 10.
La figura 2 mostra il dispositivo 10 di compattazione della polvere secondo una prima forma di realizzazione dell’invenzione. In questa forma di realizzazione il meccanismo 200 comprende una cinghia 210 ed un applicatore di forza 220. La cinghia 210 ha una estremità fissa 212 ed una estremità mobile 214 disposte in modo tale da formare almeno parte della superficie laterale del vano 100. L’estremità fissa 212 della cinghia 210 è fissata su un elemento di battuta 230. Nella forma di realizzazione illustrata, l’elemento di battuta 230 ha una sezione trasversale sostanzialmente a forma di mezza luna. Il vano 100 così formato ha sostanzialmente superficie laterale cilindrica e sezione trasversale circolare. In una variante (illustrata in figura 4) l’elemento di battuta 230 può avere, ad esempio, sezione trasversale rettangolare. Il vano 100 così formato ha sostanzialmente sezione trasversale semicircolare.
L’applicatore di forza 220 è un rocchetto di avvolgimento. L’estremità mobile 214 della cinghia 210 è disposta in modo da avvolgersi/svolgersi attorno a/da detto rocchetto 220.
La predeterminata quantità di polvere proveniente dal contenitore 5 di raccolta della polvere viene raccolta all’interno del vano 100 che inizialmente ha sezione trasversale più ampia (prima posizione di lavoro del vano 100) e poi sezione trasversale ridotta (seconda posizione di lavoro). Per far ciò, la cinghia 210 si avvolge attorno all’applicatore di forza 220, esercitando una compressione sia radiale sia tangenziale sulla polvere contenuta nel vano 100 fino a formare il pellet 400. Infine la cinghia 210 viene ri-allargata (terza posizione di lavoro) per poter espellere il pellet 400.
Si osserva che nella forma di realizzazione di figura 2, nel passaggio dalla prima posizione di lavoro in cui il vano 100 riceve la predeterminata quantità di polvere alla seconda posizione di lavoro in cui viene formato il pellet 400, si ha solamente una riduzione della sezione trasversale del vano 100, senza variazioni di altezza.
La figura 3 mostra una variante della forma di realizzazione di figura 2 in cui l’estremità fissa 212 della cinghia 210 è fissata su una parete 12 del dispositivo 10 mentre una porzione intermedia della cinghia 210 passa attorno ad almeno una spina 240, in modo tale da dare al vano 100 così formato una forma desiderata. In figura 3, il vano 100 ha superficie laterale sostanzialmente cilindrica e sezione trasversale sostanzialmente circolare.
La figura 4 mostra una variante della forma di realizzazione di figura 2, in cui il meccanismo 200 comprende un applicatore di forza centrale 220 e quattro cinghie 210, rispettivamente associate a quattro elementi di battuta 230, in modo da formare quattro vani 100. Agendo sull’applicatore di forza centrale 214 centrale si riescono a comandare contemporaneamente le quattro cinghie 210 che si avvolgono/svolgono tutte su/da esso. Questa variante consente vantaggiosamente la creazione di più pellet 400 di polvere contemporaneamente.
La figura 5 mostra un’ulteriore variante della forma di realizzazione di figura 2 in cui il meccanismo 200 comprende anche un pistone 250 configurato per comprimere la polvere contenuta nel vano 100 dall’alto, lungo una direzione longitudinale L (indicata in figura dalla freccia) rispetto al vano 100. Ciò consente vantaggiosamente di massimizzare le superfici attive per la compressione. Non si esclude la possibilità di una compressione longitudinale che agisce, in aggiunta o alternativa, dal basso. Nella forma di realizzazione illustrata in figura 5, la superficie di spinta del pistone 250 è piatta. Tuttavia, tale superficie potrebbe essere curva, con concavità rivolta verso la polvere, in modo da arrotondare la superficie superiore e/o inferiore del pellet 400.
In aggiunta o in alternativa all’uso del pistone 250 per esercitare una compressione aggiuntiva in direzione longitudinale L, il pistone 250 può essere utilizzato per agevolare l’inserimento della polvere dal contenitore 5 verso l’interno del vano 100. Potendo esercitare una pre-compressione assiale della polvere, il pistone 250 consente vantaggiosamente di introdurre una maggior quantità di polvere nel vano 100 rispetto a quella che vi cadrebbe dal contenitore 5 solamente per gravità.
Il movimento del pistone 250 può essere effettuato mediante scorrimento con gioco del suo stelo entro apposita sede oppure mediante accoppiamento filettato dello stelo. Nel primo caso le posizioni di inizio e fine corsa del pistone possono essere vincolate da una spina, nel secondo caso la spina non è necessaria.
Per facilitare ulteriormente l’inserimento della polvere nel vano 100 è possibile, ad esempio come mostrato in figura 5, usare un imbuto 260 che invita la polvere raccolta nel contenitore 5 a cadere per gravità all’interno del vano 100.
Preferibilmente, in assenza del pistone 250, il dispositivo 10 comprende un elemento atto ad aprire/chiudere il vano 100 per ricevere detta quantità di polvere.
Nella forma di realizzazione mostrata in figura 6, tale elemento comprende uno sportellino 270 imperniato attorno ad un perno 271. Lo sportellino 270, ruotando da una posizione aperta ad una posizione chiusa, è atto a facilitare l’ingresso della polvere da esso intercettata nel vano 100 mentre -in posizione chiusa- è atto ad impedire la via d’uscita verso l’alto alla polvere che viene compattata per azione della cinghia 210. Si garantisce in tal modo una deformazione compressiva della polvere ad altezza costante.
In alternativa, si può utilizzare uno sportellino scorrevole (mostrato in figura 7) che, in posizione aperta, consente alla polvere di cadere per gravità dal contenitore 5 dentro il vano 100 mentre, in posizione chiusa, impedisce la fuoriuscita della polvere durante la compressione. Questo sportellino, a differenza del precedente, non spinge la polvere all’interno del vano 100; la sua caduta è rimandata solamente alla pura azione gravitazionale. Tuttavia, esso può avere il vantaggio di dividere o tagliare eventuali fibre filiformi che fuoriescono al di sopra del vano 100.
In merito all’azionamento del dispositivo 10 in fase di compressione, è possibile, ad esempio, prevedere un sistema a pedale (non illustrato) che agisce mediante ingranaggio sull’applicatore di forza 220. Schiacciando, il pedale si aziona, il rocchetto di avvolgimento 220 ruota e la cinghia 210 va a chiudersi attorno alla polvere esercitando su di essa una compressione contemporaneamente radiale e tangenziale. Una volta arrivato a fine corsa, il pedale può essere, ad esempio, riportato nella posizione originaria mediante una molla. Durante questa azione, il pedale fa ruotare in verso opposto il rocchetto di avvolgimento 220 che svolge la cinghia 210. Lo svolgimento della cinghia 210 facilita l’estrazione del pellet 400 compresso dal vano 100.
Altre possibilità sono quelle di provvedere all’azionamento del dispositivo 10 mediante una leva. Essa può essere, ad esempio, un tubo telescopico ad hoc oppure il tubo 3 dell’utensile 2 in dotazione con l’aspirapolvere 1.
Un'altra possibilità è l’azionamento automatizzato. Anche in questo caso sono possibili configurazioni differenti che includono un motoriduttore dedicato o l’utilizzo del motore di aspirazione attraverso un innesto e un riduttore di velocità. In tutti i casi rimangono le due possibilità di utilizzo: durante l’aspirazione della polvere o in un altro momento. Anche l’azionamento automatico può essere deciso dall’utente (ad esempio premendo un pulsante) oppure totalmente automatizzato.
Come mostrato in figura 7, il dispositivo 10 comprende preferibilmente un elemento 280 di apertura/chiusura inferiore del vano 100 per consentire la rimozione dei pellet 400 ivi formati.
L’elemento 280 può essere realizzato mediante uno sportellino imperniato su un perno 281 che viene chiuso quando avviene la compattazione e viene aperto per l’espulsione del pellet 400.
Una variante di questo elemento 280 è uno sportellino scorrevole inferiore (illustrato in figura 8) che scorre all’interno di apposite guide (non mostrate), situate sotto il vano 100.
Come schematicamente illustrato in figura 8, è inoltre preferibile disporre di apposito spazio 300 di raccolta dei pellet 400 al di sotto del vano 100, che li mantenga fino allo svuotamento da parte di un utente nella spazzatura in modo da poter estendere il lasso di tempo tra un’operazione di svuotamento e la successiva. Tale spazio 300 di raccolta può, ad esempio, comprendere uno scivolo di raccolta 310 in comunicazione con il vano 100.
A questo riguardo, la Richiedente osserva che un obiettivo fondamentale del pellet 400 è quello di non spolverizzarsi. Tuttavia, un naturale spolverio del pellet 400 si potrebbe verificare nelle zone dove il pellet 400 risulta localmente meno compatto come, ad esempio, sui bordi. Per ovviare a questo problema è possibile costruire lo scivolo di raccolta 310 con una retina che trattenga la parte compatta del provino e lasci filtrare in una zona sottostante 320, l’eventuale polvere disgregata. La zona sottostante 320 contenente la polvere disgregata può, ad esempio, essere depressurizzata all’avviamento dell’aspirapolvere ed essere aspirata nuovamente. Per realizzare tale obiettivo si può prevedere di porre in comunicazione tale zona sottostante 320 con la regione (non illustrata) dell’aspirapolvere 1 all’interno della quale viene realizzato il vortice di aspirazione.
Il dispositivo 10 può essere configurato in modo tale che l’inserimento della polvere nel vano 100, la sua compattazione e l’espulsione dei pellet 400 avvengano su piani longitudinalmente allineati oppure sfalsati. Ad esempio, nella forma di realizzazione mostrata nelle figure 9a e 9b, l’inserimento della polvere e l’espulsione dei pellet 400 vengono effettuati su uno stesso piano a sinistra (si veda la freccia di figura 9a) mentre la compattazione viene effettuata a destra (si veda la freccia di figura 9b).
Per espellere la polvere compatta, la cinghia 210 si allarga per azione del rocchetto di avvolgimento (non illustrato in figura 9), come mostrato in figura 9a. Il pellet 400, avendo sezione trasversale ridotta rispetto a quella dall’apertura inferiore 110 del vano 100, può cadere per gravità da tale apertura, aprendo lo sportellino 280 inferiore del dispositivo 10. Per svolgere questa operazione, il rocchetto di avvolgimento 220 ruota in senso opposto al verso con il quale avvolge la cinghia 210 durante la compressione della polvere. Per agevolare questa operazione di svolgimento della cinghia 210, è possibile utilizzare una molla (non illustrata) che aiuta la cinghia 210 a svolgersi. Tale molla può essere fissata ad un suo estremo alla cinghia 210 mediante una giunzione ad asola e all’altro suo estremo ad un elemento fisso della struttura del dispositivo 10. La molla lavora a trazione: quando la cinghia 210 viene avvolta attorno al rocchetto di avvolgimento 220, essa si allunga mentre, quando la cinghia 210 viene svolta dal rocchetto 220, la molla la richiama accorciandosi e allargando la cinghia 210.
Ovviamente, anche se non illustrato, le varie varianti sopra descritte possono essere combinate in tutto o in parte tra loro.
La figura 10 mostra il dispositivo 10 di compattazione della polvere secondo una seconda forma di realizzazione dell’invenzione.
In questa forma di realizzazione il vano 100 è un tubo di materiale flessibile (ad esempio gomma) che definisce la superficie laterale del vano 100. Il meccanismo 200 comprende quattro rulli 201 disposti attorno al vano 100 ed angolarmente distanziati tra loro di circa 90°. I rulli 201 sono di materiale rigido (ad esempio acciaio o plastica). I rulli 201 sono configurati in modo da ruotare sia attorno ad un proprio asse longitudinale sia in modo sincrono tra loro lungo una circonferenza (non mostrata) passante per gli assi longitudinali dei rulli 201 ed avente il centro in corrispondenza dell’asse longitudinale del vano 100. Il meccanismo 200 comprende anche una camma 202 esterna che racchiude i rulli 201. I rulli 201 ruotando lungo la circonferenza sono confinati all’interno della camma 202 che mediante la sua geometria conferisce loro un moto di avvicinamento radiale, verso il centro della circonferenza. I rulli, ruotando attorno al proprio asse longitudinale e contemporaneamente lungo detta circonferenza sotto l’azione di spinta della camma, comprimono il vano 100 sia secondo una compressione radiale verso l’interno del vano 100 sia secondo una compressione tangenziale al vano 100. Per aumentare le zone di compressione del vano 100 che contiene la polvere, intervallate tra un rullo 201 e l’altro possono preferibilmente essere previste anche quattro spine 203 in materiale rigido (ad esempio acciaio o plastica), disposte attorno al vano 100. In modo analogo ai rulli 201, le spine 203 sono configurate in modo da ruotare sia attorno ad un proprio asse longitudinale sia in modo sincrono tra loro e rispetto ai rulli 201 lungo una circonferenza (non mostrata) passante per gli assi longitudinali delle spine 203 ed avente il centro in corrispondenza dell’asse longitudinale del vano 100. Le spine 203, ruotando attorno al proprio asse e lungo la rispettiva circonferenza ed essendo spinte verso il centro del vano 100 grazie al moto di avvicinamento radiale dei rulli 201, contribuiscono anch’esse a comprimere il tubo flessibile 100 secondo una compressione radiale tangenziale. Per aumentare ulteriormente la compressione, il meccanismo 200 può comprendere anche quattro elementi pressori 204 configurati in modo da aumentare la compressione esercitata dai rulli 201 durante il loro moto di avvicinamento radiale verso il centro del vano 100.
I rulli 201 e le spine 203 hanno altezza sostanzialmente uguale alla lunghezza del vano 100 così da esercitare la compressione su sostanzialmente tutta l’altezza del vano 100.
Nella forma di realizzazione illustrata, le spine 203 hanno diametro inferiore rispetto al diametro dei rulli 201. Inoltre, i rulli 201 hanno diametro maggiore del vano 100.
Si osserva che, anche se in figura 10 è mostrata una forma di realizzazione con quattro rulli 201, l’invenzione si applica in generale anche al caso di almeno tre rulli e/o di elementi pressori aventi forma diversa da quella cilindrica dei rulli.
Ad esempio, la figura 11 mostra una forma di realizzazione in cui al posto dei quattro rulli il meccanismo 200 comprende una pluralità di elementi pressori configurati come delle mezze lune 205 (nell’esempio quattro mezze lune angolarmente distanziate di 90°). Le mezze lune 205 sono configurate in modo da formare nel loro insieme una superficie di contatto con il vano 100 che è sostanzialmente uniforme lungo tutta l’estensione circonferenziale di 360° del vano 100. Inoltre, le mezze lune 205 sono configurate in modo tale da spostarsi secondo un moto di avvicinamento/allontanamento radiale a/da detto vano 100, come schematicamente indicato in figura dalle frecce. In questa forma di realizzazione, la polvere contenuta nel vano 100 viene sottoposta a compressione radiale, senza essere sottoposta a compressione tangenziale. In particolare, la compressione viene esercitata sulla superficie laterale del vano 100 secondo quattro direzioni diverse, sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale del vano 100 e sostanzialmente convergenti verso il centro del vano 100. La polvere viene compattata mantenendo invariata l’altezza del vano, diminuendone la sezione.
La figura 12 mostra un’altra forma di realizzazione in cui al posto dei quattro rulli il meccanismo 200 comprende una pluralità di elementi pressori configurati come barre cilindriche 206 non rotanti. Le barre cilindriche 206 sono configurate in modo da formare nel loro insieme una superficie di contatto con il vano 100 che è sostanzialmente uniforme lungo tutta l’estensione circonferenziale di 360° del vano 100. Inoltre, le barre cilindriche 206 sono configurate in modo tale da spostarsi secondo un moto di avvicinamento/allontanamento radiale a/da detto vano 100, come schematicamente indicato in figura dalle frecce. In questa forma di realizzazione, la polvere contenuta nel vano 100 viene sottoposta a compressione radiale, senza essere sottoposta a rotazione (le barre cilindriche 206 non sono configurate per ruotare né attorno al proprio asse né lungo una circonferenza coassiale al vano 100). La compressione viene pertanto esercitata sulla superficie laterale del vano 100 secondo molteplici direzioni diverse, sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale del vano 100 e tutte convergenti verso il centro del vano 100. La polvere viene compattata mantenendo invariata l’altezza del vano, diminuendone la sezione.
La figura 13 mostra una variante della forma di realizzazione 12 in cui al posto delle barre cilindriche 206 il meccanismo 200 comprende una pluralità di elementi pressori 206’ aventi struttura poligonale (nell’esempio, trapezoidale).
La Richiedente osserva che, sebbene i dispositivi di compattazione della polvere mostrati nelle figure siano stati descritti con riferimento alla formazione di pellet 400 di polvere, in aggiunta o in alternativa all’uso per la formazione di pellet 400 di polvere, essi potrebbero essere utilizzati anche per ridurre il volume occupato dalla polvere aspirata in un aspirapolvere all’interno del contenitore 5 di raccolta, per aumentare la capacità del contenitore ed incrementare l’autonomia di aspirazione dell’aspirapolvere.
Nell’aspirapolvere secondo l’invenzione, la trasformazione della polvere in pellet 400 consente vantaggiosamente di ridurre notevolmente il volume occupato dalla polvere aspirata, aumentando la capacità del contenitore 5 di raccolta della polvere e incrementando l’autonomia di aspirazione dell’aspirapolvere.
Inoltre, la formazione di pellet 400 aventi forma propria e predeterminata densità ��consente vantaggiosamente ad un utente di estrarre i pellet 400 dall’aspirapolvere e manipolarli per gettarli nella spazzatura senza il rischio di sgretolamenti e dispersioni di polvere nell’ambiente.
La Richiedente ha effettuato delle prove sperimentali per verificare quale è il grado di compattezza (vale a dire densità��del pellet 400) che consente al pellet 400 di essere manipolato senza sfaldarsi.
Le prove sono state effettuate utilizzando sia polvere domestica standard (secondo quanto definito dallo standard internazionale IEC 60312-1 Ed 1.0, punto 7.2.2.3) sia polvere domestica “normale” con contenuto diverso in termini di fibre sintetiche, capelli, sabbia e altro particolato di diversa dimensione e consistenza per simulare le condizioni di polvere normalmente presenti in un ambiente domestico.
Il risultato delle prove effettuate è mostrato in figura 14 dove si mostra la relazione tra il rapporto tra massa finale e massa iniziale (mf/mi) e la densità ��raggiunta dal pellet 400. Con il termine massa iniziale si intende la massa della predeterminata quantità di polvere, non compattata, ricevuta dal vano 100. Con massa finale si intende, invece, la quantità di polvere che rimane aggregata nel pellet 400 dopo la sua formazione; la massa finale è quindi la massa iniziale ridotta della porzione di polvere che non rimane aggregata al pellet 400. Il grafico di figura 14 rappresenta, quindi, la perdita di massa che un pellet 400 ha in funzione di come è stato compattato a livello di densità �. Da tale grafico si nota chiaramente che per valori di densità ��compresi in un intervallo tra circa 3*10<-4>g/mm<3>e circa 10*10<-4>g/mm<3>, i pellet 400 hanno un alto rapporto mf/mi (vale a dire, compreso tra circa 80 e 100%) e quindi un basso scarto di massa che si traduce più in generale in una aggregazione stabile della polvere nel pellet 400 ed una elevata rigidità delle superfici per cui il pellet 400 tende a conservare la forma senza sfaldarsi.
La Richiedente ha eseguito altre prove sperimentali con la finalità di dimostrare la fattibilità tecnica della compattazione, in particolare in termini di valori di energia richiesti per ottenere valori di densità ��rientranti nell’intervallo sopra menzionato, vale a dire per ottenere un’aggregazione sufficientemente stabile dei pellet 400 (rapporto tra mf/mi compreso tra circa 80-100%).
La Richiedente ha osservato che l’ottenimento di un pellet 400 avente valori di densità all’interno dell’intervallo desiderato, limitando al contempo l’energia di compattazione utilizzata, è molto complicato a causa del fatto che il mix di elementi che compongono la polvere domestica non hanno la tendenza ad aggregarsi e offrono un ritorno elastico molto elevato che deteriora la qualità del risultato finale in termini di densità.
Durante le sue attività di ricerca, la Richiedente ha testato diverse tipologie e tecnologie di compressione.
In un primo test, la Richiedente ha testato una compressione del tipo assiale, schematicamente illustrata in figura 15a, ovvero secondo una direzione di compressione longitudinale L rispetto al vano. La compressione è stata effettuata inserendo la polvere in un contenitore tubolare dove la polvere è stata compressa assialmente mediante una pressa idraulica, mantenendo la sezione trasversale costante. Diminuendo l’altezza, si riduce il volume e quindi si aumenta la densità.
In un secondo test, la Richiedente ha analizzato una compressione del tipo radiale tangenziale, schematicamente illustrata in figura 15b, secondo cui la polvere viene sottoposta sia ad un’azione di compressione radiale P, esercitata lungo un numero discreto di direzioni perpendicolari rispetto alla superficie laterale del vano e convergenti verso il centro del vano, sia ad una sollecitazione tangenziale T che fa ruotare la polvere su sé stessa. La compressione è stata effettuata utilizzando un dispositivo del tipo illustrato in figura 10 in cui provini di polvere sono stati inseriti nel tubo di materiale flessibile dove la polvere veniva compressa variando la sezione trasversale del provino, mantenendone l’altezza costante.
In un terzo test, la Richiedente ha analizzato una compressione del tipo radiale rotativo, schematicamente illustrata in figura 15c, secondo cui la polvere viene sottoposta sia ad un’azione di compressione radiale P esercitata sostanzialmente in modo continuo ed uniforme lungo tutta o gran parte della superficie laterale del provino di polvere sia ad una sollecitazione tangenziale T che fa ruotare la polvere su sé stessa. La compressione è stata effettuata utilizzando un dispositivo del tipo illustrato in figura 2.
Nei tre i test sono stati analizzati provini di polvere di massa variabile da 3 a 12 g e diversa composizione. Come descritto sopra, come composizione della polvere è stata provata sia polvere domestica standard sia polvere domestica normale con contenuto diverso in termini di fibre sintetiche, capelli, sabbia e altro particolato di diversa dimensione e consistenza per simulare le condizioni di polvere normalmente presenti in un ambiente domestico.
La Richiedente ha determinato nei tre test l’energia necessaria al raggiungimento di valori di densità ��compresi all’interno del sopra menzionato intervallo (3*10<-4>g/mm<3>- 10*10<-4>g/mm<3>), in funzione della massa iniziale del provino di polvere sia standard sia normale.
La figura 16 mostra la relazione tra l’energia (spesa sulla polvere stessa, al netto della trasmissione) e la massa iniziale del provino di polvere, per le tre tecnologie sperimentate. Il triangolo, il quadrato ed il cerchio mostrano rispettivamente i risultati ottenuti con il primo, il secondo ed il terzo test. Per i dati relativi al test 3, la figura 16 mostra anche le interpolazioni che rappresentano le curve iso-densità minima e massima (rispettivamente, 3*10<-4>g/mm<3>e 10*10<-4>g/mm<3>) e l’intervallo ivi compreso (si veda la zona evidenziata in tratteggio in figura 16). Inoltre, nonostante la massa di polvere testata fosse compresa nell’intervallo da 3 a 12 g, in figura è stato estrapolato l’andamento qualitativo dell’energia anche per valori minori e maggiori della massa di polvere. In tal modo si possono prevedere con sufficiente grado di certezza i consumi energetici del dispositivo anche per altri valori della massa.
Completano il grafico di figura 16 i “punti esterni” evidenziati con dei rombi che sono il risultato di sperimentazioni ottenute con la tecnologia del terzo test in altre configurazioni del meccanismo di compressione, ad esempio prevedenti l’ausilio di una pressione assiale in aggiunta alla compressione radiale tangenziale. Tali punti rappresentano la possibilità per tale meccanismo di compressione di permettere consumi energetici ancora più ridotti, se appositamente modificato nella geometria o nelle condizioni di esecuzione delle prove, pur conservando le masse e le densità volute.
Come si può notare dai dati di figura 16, dal punto di vista energetico, la tecnologia utilizzata nel terzo test è nettamente superiore rispetto alla tecnologia utilizzata nel primo test; la tecnologia utilizzata nel secondo test consentendo comunque di ottenere un netto miglioramento rispetto alla tecnologia utilizzata nel primo test.
Ad esempio, per raggiungere valori di densità uguali al limite superiore sopra menzionato di 10*10<-4>g/mm<3>su provini di polvere pari a 10g è stato necessario applicare una forza assiale pari a 15 kN, nel caso del primo test, una coppia di 300 Nm nel caso del secondo test ed una coppia di circa 80 Nm nel caso del terzo test.
Senza volersi vincolare ad alcuna teoria, la Richiedente ritiene che ciò sia dovuto al fatto che i dispositivi utilizzati nel secondo e nel terzo test esercitano una compressione radiale sulla superficie laterale del vano. Rispetto ad una compressione del tipo assiale, come quella esercitata dal dispositivo usato nel primo test, la compressione radiale (vale a dire secondo più direzioni perpendicolari alla superficie laterale del vano e convergenti verso il centro del vano) movimenta le particelle di polvere secondo più direzioni convergenti verso uno stesso punto all’interno del vano, facendole penetrare negli interstizi e sfruttando al meglio gli spazi vuoti a disposizione, consentendo così di ottenere una compattazione più efficiente in termini energetici.
I dispositivi utilizzati nel secondo e nel terzo test, oltre alla compressione radiale, esercitano anche una compressione del tipo tangenziale rispetto alla superficie laterale del vano. In questo modo la quantità di polvere contenuta nel vano viene posta in rotazione attorno all’asse longitudinale del vano o almeno viene provocato uno spostamento relativo della frazione di polvere alla periferia rispetto alla frazione di polvere al centro del vano. Ciò consente di migliorare ulteriormente l’efficienza di compattazione.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Aspirapolvere (1) comprendente un contenitore (5) di raccolta della polvere aspirata ed un dispositivo (10) di compattazione della polvere, in cui il dispositivo (10) di compattazione della polvere comprende: - un vano (100) definito da una superficie laterale e configurato per ricevere una predeterminata quantità di polvere da detto contenitore (5) di raccolta, - un meccanismo (200) configurato per esercitare una compressione sulla predeterminata quantità di polvere contenuta in detto vano (100) in modo tale da compattarla e trasformarla in un pellet (400) avente forma propria e predeterminata densità �, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo (200) è configurato per esercitare detta compressione sulla superficie laterale di detto vano (100) secondo almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale e sostanzialmente convergenti verso l’interno del vano (100).
  2. 2. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la predeterminata densità � del pellet (400) è maggiore di 3*10<-4>g/mm<3>.
  3. 3. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta predeterminata quantità di polvere è inferiore o uguale a 12 g.
  4. 4. Aspirapolvere (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detta superficie laterale è flessibile.
  5. 5. Aspirapolvere(1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detto meccanismo (200) è configurato per esercitare anche una compressione secondo una pluralità di direzioni sostanzialmente tangenziali rispetto al profilo di detta superficie laterale.
  6. 6. Aspirapolvere (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detto meccanismo (200) comprende una cinghia (210) o almeno tre elementi pressori (201; 203; 205; 206; 206’) configurati per esercitare detta compressione.
  7. 7. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detta cinghia (210) è configurata in modo tale da definire almeno gran parte della superficie laterale di detto vano.
  8. 8. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detta cinghia (210) ha una estremità fissa (212) ed una estremità mobile (214) e detto meccanismo (200) comprende un applicatore di forza (220) configurato per rilasciare o tirare l’estremità mobile (214) della cinghia (210) in modo da variare le dimensioni della sezione trasversale di detto vano (100) da una prima posizione di lavoro in cui detto vano (100) riceve la predeterminata quantità di polvere ad una seconda posizione di lavoro in cui detta predeterminata quantità di polvere viene trasformata nel pellet (400).
  9. 9. Aspirapolvere (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8, in cui detto meccanismo (200) comprende una pluralità di cinghie (210) configurate per formare una corrispondente pluralità di vani (100).
  10. 10. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detti almeno tre elementi pressori (201; 203; 205; 206; 206’) sono atti ad essere movimentati secondo un moto di avvicinamento/allontanamento verso/da l'interno del vano (100) lungo dette almeno tre direzioni.
  11. 11. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 6 o 10, in cui detti almeno tre elementi pressori (201; 203; 205; 206; 206’) sono atti ad essere movimentati per compiere una rivoluzione intorno alla superficie laterale del vano (100).
  12. 12. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 6, 10 o 11, in cui detti almeno tre elementi pressori (201; 203; 205; 206; 206’) sono atti ad essere messi in rotazione attorno ad un proprio asse longitudinale di rotazione.
  13. 13. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 6 o una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 12, in cui la superficie laterale di detto vano (100) è definita da un tubo di materiale flessibile.
  14. 14. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 13, in cui detti almeno tre elementi pressori (201; 203; 205; 206; 206’) sono rulli (201) rotanti attorno ad un proprio asse, detti rulli (201) essendo sostanzialmente disposti lungo una circonferenza attorno a detto tubo ed essendo configurati per muoversi in modo sincrono lungo detta circonferenza.
  15. 15. Aspirapolvere (1) secondo la rivendicazione 14, in cui il meccanismo (200) comprende anche una camma (202) esterna che racchiude i rulli (201) ed è configurata in modo tale che i rulli (201), movimentati lungo detta circonferenza confinati all’interno della camma (202), siano spinti dalla camma (202) verso detto tubo.
  16. 16. Aspirapolvere (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 15, in cui il meccanismo (200) è configurato per esercitare sulla predeterminata quantità di polvere anche una compressione secondo una direzione longitudinale, sostanzialmente parallela rispetto a detta superficie laterale del vano (100) e diretta verso l’interno di detto vano (100).
  17. 17. Metodo di compattazione della polvere in un aspirapolvere (1), comprendente: - ricevere una predeterminata quantità della polvere aspirata dall’aspirapolvere (1) in un vano (100) definito da una superficie laterale, - applicare una compressione sulla predeterminata quantità di polvere così da compattarla e trasformarla in un pellet (400) avente forma propria e predeterminata densità �, caratterizzato dal fatto che detta compressione viene applicata sulla superficie laterale di detto vano (100) secondo almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale e sostanzialmente convergenti verso l’interno del vano (100).
  18. 18. Dispositivo (10) di compattazione della polvere aspirata in un aspirapolvere (1), il dispositivo (10) comprendendo: - un vano (100) definito da una superficie laterale e configurato per ricevere una predeterminata quantità della polvere aspirata dall’aspirapolvere (1), - un meccanismo (200) configurato per esercitare una compressione sulla predeterminata quantità di polvere contenuta in detto vano (100) in modo tale da compattarla e trasformarla in un pellet (400) avente forma propria e predeterminata densità �, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo (200) è configurato per esercitare detta compressione sulla superficie laterale di detto vano (100) secondo almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari rispetto a detta superficie laterale e sostanzialmente convergenti verso l’interno del vano (100).
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