ITMI20121107A1 - Macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie. - Google Patents

Macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie. Download PDF

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Luciano Manara
Alberto Randi
Giorgio Vinciguerra
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Peroni Pompe S P A
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Description

“Macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie.â€
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina volumetrica operatrice, vale a dire una macchina avente una camera di lavoro a volume variabile nella quale viene ceduta energia ad un fluido, con premistoppa per tenute a baderna doppie. In particolare, la presente invenzione si riferisce ad una macchina volumetrica idraulica operatrice, quale ad esempio una pompa alternativa, dotata di premistoppa per garantire la tenuta di fluido tra la camera di lavoro (o cilindro) e l’organo mobile (o pistone).
I premistoppa agiscono tra il pistone ed il cilindro della macchina volumetrica operatrice evitando che il fluido messo in pressione dall’azione del pistone trafili all’interno del cilindro.
I premistoppa sono solitamente provvisti di una porzione tubolare filettata che si accoppia ad una filettatura ricavata sulla parete interna o esterna del cilindro. I premistoppa contattano, nella loro parte frontale, una batteria di guarnizioni, solitamente una pluralità di anelli di baderna, attive all’interno di una camera di isolamento.
Avvitando il premistoppa sul cilindro, questo comprime le baderne che, riscontrando una parete fissa della camera di isolamento, si deformano in senso radiale garantendo la tenuta meccanica di fluido tra cilindro e pistone.
Le tenute a baderna doppie sono utilizzate quando in una camera intermedia, posta tra le baderne, viene fatto circolare un liquido (solitamente inerte), detto fluido di barriera, per diluire un liquido corrosivo, per raffreddare un liquido troppo caldo, per riscaldare un liquido che altrimenti solidificherebbe, oppure per evitare che il fluido messo in pressione dalla pompa possa anche solo accidentalmente raggiungere l'esterno della pompa. Le tenute a baderna doppie trovano pertanto vantaggioso impiego in applicazioni che prevedono la movimentazione di fluidi corrosivi, caldi, che cristallizzano a temperatura ambiente, tossici, inquinanti o comunque non inerti.
Quando vengono utilizzate tenute a baderna doppie sono presenti due premistoppa, uno attivo sulla camera di isolamento a monte della camera intermedia ed uno attivo sulla camera di isolamento a valle della camera intermedia.
Per mantenere un adeguato grado di compressione del premistoppa sulle baderne, Ã ̈ necessario registrarlo avvitandolo o svitandolo.
A tale scopo, il premistoppa presenta una porzione anulare, detta ghiera, vincolata alla porzione tubolare filettata, e calzata intorno al cilindro grazie alla quale à ̈ possibile azionare in rotazione il premistoppa stesso.
Tipicamente, la registrazione della ghiera del premistoppa à ̈ effettuata ad intervalli periodici, oppure qualora si osservi un eccessivo trafilamento di fluido tra pistone e cilindro.
Nel caso di tenute a baderna doppie, tale registrazione potrebbe riguardare uno solo dei premistoppa, per esempio poiché il trafilamento à ̈ localizzato soltanto in corrispondenza di una sola camera di isolamento
La registrazione può essere effettuata da un operatore che, mediante un opportuno utensile, impegna la ghiera di un premistoppa alla volta ruotandola fino a ristabilire un’opportuna compressione delle baderne e interrompere così i trafilamenti di liquido. Tuttavia l’operazione di registrazione risulta assai complessa e richiede una grande esperienza dell’operatore per ottenere un risultato soddisfacente.
Inoltre, la registrazione da parte di un operatore à ̈ altamente sconsigliata con la macchina in movimento. Infatti, la posizione dell’operatore durante le manovre di registrazione à ̈ pericolosa, in quanto l’operatore deve agire tra gli elementi della macchina in movimento, ed operare pertanto in condizioni precarie pur dovendo agire con forze di serraggio considerevoli. Inoltre, nel caso di macchine volumetriche che operano su fluidi non inerti, eventuali trafilamenti di fluido che investissero l'operatore potrebbero essere pericolosi per la sua salute, rendendo inaccettabile la presenza di operatori in prossimità della macchina durante la regolazione del premistoppa.
Per ovviare a questi inconvenienti ed operare in sicurezza, la registrazione della ghiera premistoppa può essere attuata in accordo agli insegnamenti della domanda di brevetto europeo EP 1 672 217 a nome della stessa Richiedente. Il citato documento descrive una ghiera premistoppa, dotata di recessi ricavati a prefissati intervalli angolari, ed un dispositivo per la registrazione della ghiera premistoppa. Il dispositivo di registrazione comprende un elemento di impegno, atto ad impegnare i recessi della ghiera per ruotare la stessa di un prefissato angolo, e un pistone all’estremità del quale à ̈ incernierato l’elemento di impegno. Il pistone à ̈ azionabile per compiere un movimento di traslazione lineare tra una prima posizione ed una seconda posizione in modo da ruotare la ghiera premistoppa.
La soluzione sopra descritta presenta tuttavia alcuni inconvenienti. In particolare, il dispositivo di registrazione à ̈ scarsamente utilizzabile nelle pompe che presentano pareti di rinforzo disposte tra due cilindri adiacenti. In questo caso, l'elemento di impegno, nel movimento di traslazione tra la prima e la seconda posizione, vedrebbe arrestata la sua corsa contro la parete di rinforzo in quanto, nella seconda posizione, l'elemento di impegno dovrebbe trovarsi oltre la parete stessa.
Occorre inoltre rilevare che l'elemento di impegno, nel suo movimento tra le due posizioni, tende accidentalmente a disimpegnarsi dai recessi della ghiera, rendendo insicura ed inaffidabile la registrazione della ghiera stessa.
Di conseguenza, à ̈ notevolmente sentita l’esigenza di disporre di macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie che consenta di effettuare la registrazione dei premistoppa in modo sicuro ed affidabile.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre una macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie in grado di ovviare agli inconvenienti di cui si à ̈ detto con riferimento alla tecnica nota.
Tale scopo à ̈ raggiunto da una macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie in accordo con una o più delle annesse rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie secondo la presente invenzione risulteranno dalla descrizione di seguito riportata di un suo esempio preferito di realizzazione, data a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle annesse figure, in cui:
- la figura 1 rappresenta una vista schematica in sezione di una macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie secondo l’invenzione,
- le figure 2 e 3 rappresentano la macchina di figura 1 in diverse posizioni operative dei premistoppa, - la figura 4 Ã ̈ una vista prospettica di un particolare della macchina di figura 1;
- la figura 5 Ã ̈ una vista di un particolare della macchina di figura 1 in una vista in pianta; e
- la figura 6 Ã ̈ una vista frontale del particolare di figura 4.
Con riferimento alle figure, con 1 Ã ̈ stata complessivamente indicata una macchina volumetrica operatrice con premistoppa per tenute a baderna doppie.
La presente descrizione farà particolare riferimento ad una pompa alternativa quale esempio di macchina volumetrica operatrice, senza per questo limitarsi all’esempio descritto.
La macchina 1 comprende un cilindro 2 all’interno del quale à ̈ disposto un pistone 3 mobile predisposto a mettere in pressione un fluido. Il cilindro 2 presenta un asse di sviluppo X rettilineo coincidente con la direzione di moto del pistone 3.
La macchina 1 comprende inoltre una prima 4 ed una seconda camera di isolamento 5 disposte lungo il cilindro 2 e contenenti rispettivamente una prima 6 ed una seconda 7 batteria di guarnizioni. Le camere di isolamento 4, 5 hanno uno sviluppo sostanzialmente anulare e sono disposte intorno al citato asse di sviluppo X del cilindro. Le camere di isolamento 4, 5 agiscono tra il cilindro 2 ed il pistone 3 per operare una tenuta di fluido tra gli stessi ed evitare trafilamenti di fluido in pressione tra cilindro e pistone. Le batterie di guarnizioni sono preferibilmente costituite da baderne realizzate in materiale resiliente e comprimibile.
Un primo 8 ed un secondo premistoppa 9 sono predisposti ad operare sulla prima 6 e sulla seconda batteria di guarnizioni 7, in modo tale da comprimere le stesse ed ottenere la tenuta di fluido tra cilindro e pistone.
Ciascun premistoppa 8, 9 comprende una porzione tubolare filettata 10, 11 ed una ghiera 12, 13 solidale alla porzione tubolare filettata 10, 11 per porre in rotazione la stessa.
Un manicotto 14 à ̈ scorrevolmente inserito nel cilindro 2 e presenta una prima estremità 14a in contatto con la prima batteria di guarnizioni 6 ed una seconda estremità 14b filettata. Su tale seconda estremità filettata à ̈ impegnata la porzione tubolare filettata 11 del secondo premistoppa 9. Il manicotto 14 à ̈ inoltre scorrevolmente impegnato al primo premistoppa 8, in modo tale che una traslazione di quest’ultimo determini una traslazione del manicotto 14. In questo modo, vantaggiosamente, la traslazione del primo premistoppa 8 (che avviene ruotando la rispettiva ghiera 12 come sarà meglio descritto nel prosieguo) determina una compressione o un allentamento della prima batteria di guarnizioni 6, mentre la traslazione del secondo premistoppa 9 (che avviene ruotando la rispettiva ghiera 13 come sarà meglio descritto nel prosieguo) determina una compressione o un allentamento della seconda batteria di guarnizioni 7.
Vantaggiosamente, almeno una delle ghiere 12, 13 del primo 8 o del secondo premistoppa 9 Ã ̈ una ruota dentata cilindrica a denti diritti. Nel caso in cui la ruota dentata cilindrica a denti diritti sia ricavata sulla ghiera 13 del secondo premistoppa 9, Ã ̈ possibile ad esempio ruotare la ghiera 12 del primo premistoppa 8 facendo traslare il manicotto 14 (allentando per esempio la pressione sulla prima batteria di guarnizioni 6) e contemporaneamente traslare il secondo premistoppa 9 e la seconda camera di isolamento 5 senza variare la pressione della seconda batteria di guarnizioni. Questo consente una facile ed accurata registrazione dei premistoppa in entrambe le camere di isolamento 4, 5 consentendo una perfetta calibrazione delle tenute di fluido tra cilindro 2 e pistone 3.
Nella forma realizzativa preferita dell’invenzione, entrambe le ghiere 12, 13 sono ruote dentate cilindriche a denti diritti.
Per ruote dentate cilindriche a denti diritti, si intendono ruote dentate a sviluppo cilindrico in cui le linee L del fianco dei denti D sono rettilinee e tra di loro parallele e sono parallele all’asse di rotazione R della ruota dentata (come illustrato in figura 4). In altre parole, la geometria delle ruote dentate cilindriche a denti dritti à ̈ ottenuta per traslazione rettilinea del profilo ad evolvente dei denti.
Le linee L del fianco dei denti D sono inoltre parallele all’asse di sviluppo X del cilindro 2.
Per ruotare le ghiere 12, 13 dei premistoppa, sono previsti un primo 15 ed un secondo pignone cilindrico 16 attivi rispettivamente sulle ghiera 12, 13 del primo 8 e del secondo premistoppa 9 per trasmettere un moto alle stesse.
Le ghiere 12, 13 sono traslabili lungo una direzione parallela alle linee di fianco L senza interferire meccanicamente con il rispettivo pignone cilindrico 15, 16, anche quando i pignoni sono ingranati sulle rispettive ruote dentate. Nel caso in cui una sola delle ghiere fosse una ruota dentata cilindrica a denti diritti, soltanto tale ghiera sarebbe traslabile come sopra descritto senza interferire con il rispettivo pignone.
Per chiarezza di esposizione, occorre precisare che con il termine “traslazione†si intende nel contesto della presente invenzione uno spostamento che non presenta componenti di moto inclinate rispetto alla direzione di movimentazione; in altre parole si intende uno spostamento che non presenta componenti di rotazione. Analogamente, con il termine “rotazione†si intende nel contesto della presente invenzione uno spostamento di pura rotazione nel quale ad ogni rivoluzione ciascun punto si ritrova nella posizione originaria; in altre parole si intende uno spostamento che non presenta componenti di traslazione. Con il termine “rototraslazione†si intende nel contesto della presente invenzione uno spostamento che à ̈ composto da una componente di rotazione e da una di traslazione (come per esempio lo spostamento di una vite).
Preferibilmente, i pignoni cilindrici 15, 16 sono viti senza fine elicoidali aventi fianchi ad evolvente.
Gli assi di rotazione P1, P2 delle ruote senza fine 15, 16 sono tra loro paralleli (si vedano figure 4 e 5) giacciono in un piano PG parallelo alle linee di fianco L delle ruote dentate cilindriche (si veda figura 4) e sono inclinati rispetto a dette linee di fianco (si vedano figure 4 e 5).
Si noti che l’angolo di elica E delle viti senza fine (figura 6) à ̈ costante su tutte le eliche ed à ̈ uguale all’angolo A di inclinazione dell’asse di rotazione P1, P2 delle viti senza fine rispetto al piano PO ortogonale all’asse di rotazione della ruota dentata 12, 13 (figura 5) coincidente con l’asse di sviluppo X del cilindro 2.
Preferibilmente, l’angolo E di inclinazione delle eliche à ̈ compreso tra 1° e 15°.
Si noti che nella zona di ingranamento tra ruota dentata 12, 13 e vite senza fine 15, 16 (figura 6) lo sviluppo del profilo dell’elica della vite senza fine risulta sostanzialmente parallelo alla linea di fianco L del dente, consentendo alla ruota dentata di poter traslare parallelamente al proprio asse di rotazione senza interferire meccanicamente con la vite senza fine.
Come sopra detto, sulla prima camera di isolamento 4 agisce la prima estremità 14a del manicotto 14. In particolare, la prima camera di isolamento 4 à ̈ definita da una scanalatura anulare interna al cilindro 2 delimitata da una parte dalla prima estremità 14a del manicotto 14 e da parte opposta da uno spallamento fisso rispetto al cilindro 2. Il volume della prima camera di isolamento 4 à ̈ pertanto variabile in funzione della posizione del manicotto 14. Al diminuire del volume della prima camera di isolamento 4, la prima batteria di guarnizioni 6 esercita pressioni via via crescenti tra cilindro 2 e pistone 3. Maggiore à ̈ la pressione esercitata dalla prima batteria di guarnizioni 6, maggiore à ̈ la tenuta di fluido tra cilindro 2 e pistone 3.
La seconda camera di isolamento 5 à ̈ definita da una scanalatura anulare 14c del manicotto 14 delimitata da una parte dalla porzione tubolare filettata 11 del secondo premistoppa 9 e da parte opposta da uno spallamento fisso rispetto al manicotto 14 (spallamento che nella forma realizzativa preferita dell’invenzione à ̈ ricavato sul manicotto stesso). La porzione tubolare filettata 11 à ̈ impegnata alla seconda estremità 14b del manicotto 14 attraverso una filettatura presente su tale seconda estremità 14b. Il volume della seconda camera di isolamento 5 à ̈ pertanto variabile in funzione del grado di avvitamento della porzione tubolare filettata 11 del secondo premistoppa 9 nella seconda estremità 14b del manicotto 14. Al diminuire del volume della seconda camera di isolamento 5, la seconda batteria di guarnizioni 7 esercita pressioni via via crescenti tra manicotto 14 (e quindi cilindro 2) e pistone 3. Maggiore à ̈ la pressione esercitata dalla seconda batteria di guarnizioni 7, maggiore à ̈ la tenuta di fluido tra cilindro 2 e pistone 3.
Per aumentare e diminuire il volume della prima camera di isolamento 4 occorre traslare il manicotto 14 all’interno del cilindro 2. Si noti che il manicotto 14 à ̈ inserito a misura all’interno del cilindro 2, in altre parole il diametro esterno del manicotto 14 à ̈ sostanzialmente coincidente con il diametro interno del cilindro 2 nella regione sulla quale insiste il manicotto. La traslazione del manicotto 14 à ̈ attuata ruotando la ghiera 12 del primo premistoppa 8. La porzione tubolare filettata 10 di quest’ultimo à ̈ impegnata su una filettatura 2a ricavata sulla superficie esterna del cilindro 2 o su una superficie solidale al cilindro 2. Ruotando la ghiera 12, la porzione tubolare filettata 10 si avvita (o si svita) rispetto al cilindro 2, facendo traslare in avvicinamento (o in allontanamento) la ghiera 12 rispetto alla prima camera di isolamento 4. La rototraslazione della ghiera 12 provoca la traslazione del manicotto 14. Si noti che manicotto 14 e ghiera 12 sono tra di loro vincolati in maniera tale che la ghiera 12 possa ruotare liberamente rispetto al manicotto 14 e non possa traslare liberamente rispetto allo stesso. In altre parole, una traslazione della ghiera 12 provoca una corrispondente traslazione del manicotto 14, mentre una traslazione della ghiera 13 non ha alcun effetto sul manicotto 14.
Per aumentare e diminuire il volume della seconda camera di isolamento 5 occorre, rispettivamente, diminuire o aumentare il grado di inserimento della porzione tubolare filettata 11 del secondo premistoppa 9 nella filettatura della seconda estremità 14b del manicotto 14. Tale operazione viene effettuata ruotando la ghiera 13 del secondo premistoppa 9. La porzione tubolare filettata 11 si avvita (o si svita) rispetto al manicotto 14, facendo traslare in avvicinamento (o in allontanamento) la ghiera 13 rispetto alla seconda camera di isolamento 5. Il movimento complessivo della ghiera 13 à ̈ pertanto una rototraslazione.
La prima e la seconda camera di isolamento realizzano una tenuta meccanica doppia, vale a dire realizzano due zone distinte di tenuta di fluido tra pistone e cilindro.
Tra queste due zone à ̈ disposta una camera intermedia 17 posta in comunicazione di fluido, per esempio attraverso un circuito di ricircolo 18 (solo parzialmente mostrato nelle figure), con una sorgente di liquido inerte. La camera intermedia 17 ha la funzione di consentire che il liquido pompato sia diluito e asportato per mezzo di un circuito in pressione dedicato, evitando che possibili trafilamenti di liquido pompato possano raggiungere l'atmosfera o il corpo macchina.
La rotazione delle ghiere 12, 13 avviene attraverso i pignoni cilindrici 15, 16. Tali pignoni vengono messi in moto da un rispettivo moltiplicatore di coppia 19 (figura 5) in grado per ridurre il numero di giri ed aumentare la coppia applicata ai pignoni cilindrici 15, 16. Preferibilmente, il moltiplicatore di coppia riceve potenza da un motore elettrico (non illustrato). Alternativamente, il moltiplicatore di coppia può ricevere potenza da un manovellismo azionato da un utente, per esempio in applicazioni dove non à ̈ immediatamente disponibile una fonte di energia elettrica.
Alla luce di quanto sopra appare evidente come sia possibile ottenere una facile ed immediata registrazione del grado di tenuta delle batterie di guarnizioni nelle camere di isolamento.
Infatti, à ̈ possibile agire indipendentemente su entrambe le camere di isolamento ed in particolare à ̈ possibile, per esempio, allentare la pressione della prima batteria di guarnizioni nella prima camera di isolamento 4 mantenendo inalterata la pressione della seconda batteria di guarnizioni nella seconda camera di isolamento 5 traslando la seconda camera rispetto al cilindro senza azionare la ghiera 13 del secondo premistoppa 9 pur mantenendo la ghiera 13 ingranata sul rispettivo pignone.
A titolo esemplificativo, le figure da 1 a 3 mostrano quanto sopra. In particolare, le figure da 1 a 3 mostrano una sequenza che permette di diminuire la pressione della seconda batteria di guarnizioni e successivamente di diminuire la pressione della prima batteria di guarnizioni lasciando inalterata la pressione della seconda batteria di guarnizioni.
Partendo dalla configurazione di figura 1, la ghiera 13 del secondo premistoppa 9 viene ruotata (dal pignone cilindrico 16) in modo tale che la porzione tubolare filettata 11 diminuisca il grado di penetrazione nella seconda estremità 14b del manicotto 14. Si noti che il movimento complessivo della ghiera 13 à ̈ una rototraslazione. Il volume della seconda camera di isolamento 5 aumenta diminuendo il grado di compressione della seconda batteria di guarnizioni 7 (figura 2).
A questo punto (figura 3), la ghiera 12 del primo premistoppa 8 viene ruotata dal pignone cilindrico 15 e la porzione tubolare filettata 10 si svita rispetto al cilindro 2. Si noti che il movimento complessivo della ghiera 12 à ̈ una rototraslazione. Il manicotto 14 segue il movimento della ghiera 12 aumentando il volume della prima camera di isolamento 4 con conseguente allentamento della pressione esercitata dalla prima batteria di guarnizioni. Contemporaneamente, anche la porzione tubolare filettata 11 del primo premistoppa trasla (in modo solidale al manicotto 14) provocando la traslazione della ghiera 12. Il volume della seconda camera di isolamento 5 rimane immutato (così come la pressione esercitata dalla seconda batteria di guarnizioni). Si noti che il moto della ghiera 13 del secondo premistoppa à ̈ una traslazione, la quale avviene senza che i denti della ruota dentata 13 interferiscano meccanicamente con il pignone 16.
Ovviamente, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti al dispositivo secondo l’invenzione sopra descritto, tutte peraltro contenute nell'ambito di protezione dell’invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina volumetrica operatrice comprendente un cilindro (2) all’interno del quale à ̈ disposto un pistone (3) mobile predisposto a mettere in pressione un fluido, almeno una prima (4) ed una seconda camera di isolamento (5) disposte lungo il cilindro (2) e contenenti una rispettiva batteria di guarnizioni (6, 7), almeno un primo (8) ed un secondo premistoppa (9) ciascuno dei quali predisposto ad operare su una di dette batterie di guarnizioni (6, 7), ciascun premistoppa (8, 9) comprendendo una porzione tubolare filettata (10, 11) ed una ghiera (12, 13) solidale a detta porzione tubolare filettata (10, 11) per porre in rotazione la stessa, caratterizzata dal fatto di comprendere un manicotto (14) scorrevole rispetto a detto cilindro (2) avente una prima estremità (14a) in contatto con la prima batteria di guarnizioni (6) ed una seconda estremità (14b) filettata per ricevere in impegno la porzione tubolare filettata (11) del secondo premistoppa (9), detto manicotto (14) essendo impegnato scorrevolmente dal primo premistoppa (8), e dal fatto che almeno una di dette ghiere (12, 13) del primo o del secondo premistoppa à ̈ una ruota dentata cilindrica a denti diritti.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui le linee di fianco (L) della ruota dentata cilindrica sono rettilinee, tra loro parallele e parallele all’asse del cilindro (X).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui entrambe le ghiere (12, 13) del primo e del secondo premistoppa sono ruote dentate cilindriche a denti diritti.
  4. 4. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un primo (15) ed un secondo pignone cilindrico (16) attivi rispettivamente sulla ghiera (12, 13) del primo (8) e del secondo premistoppa (9) per trasmettere un moto a dette ghiere (12, 13).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, in cui almeno una ghiera (12, 13) Ã ̈ traslabile lungo una direzione parallela alle linee di fianco (L) della ruota dentata cilindrica senza interferire meccanicamente con il rispettivo pignone cilindrico (15, 16).
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 4 o 5 in cui la ruota dentata cilindrica a denti diritti della ghiera (12, 13), quando impegnata dal rispettivo pignone cilindrico (15, 16), Ã ̈ traslabile con moto rettilineo rispetto al pignone cilindrico (15, 16) lungo una direzione parallela alla linea di fianco (L) della ruota dentata cilindrica a denti diritti.
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui detti pignoni cilindrici (15, 16) sono viti senza fine.
  8. 8. Macchina secondo la rivendicazione 3 e 7, in cui gli assi di rotazione (P1, P2) delle ruote senza fine (15, 16) sono tra loro paralleli, giacciono in un piano (PG) parallelo a linee di fianco (L) delle ruote dentate cilindriche (12, 13) e sono inclinati rispetto a dette linee di fianco (L).
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la seconda camera di isolamento (5) Ã ̈ definita da una scanalatura anulare (14c) del manicotto (14) parzialmente impegnata dalla porzione tubolare filettata (11) del secondo premistoppa (9).
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la prima camera di isolamento (4) à ̈ definita da una scanalatura anulare di detto cilindro impegnata dalla prima estremità (14a) di detto manicotto (14).
  11. 11. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta porzione tubolare filettata (10) del primo premistoppa (8) impegna una filettatura (2a) ricavata su, o solidale a detto cilindro (2).
  12. 12. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente una camera intermedia (17) posta tra la prima (4) e la seconda camera di isolamento (5); detta camera intermedia (17) essendo in comunicazione di fluido con una sorgente di liquido inerte.
  13. 13. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 12, comprendente un moltiplicatore di coppia (19) cinematicamente accoppiato a detti pignoni cilindrici (15, 16) per ridurre il numero di giri ed aumentare la coppia applicata a detti pignoni cilindrici (15, 16).
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