ITMI20121068A1 - Raccordo per il collegamento di tubazioni, in particolare di tubi flessibili - Google Patents

Raccordo per il collegamento di tubazioni, in particolare di tubi flessibili Download PDF

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ITMI20121068A1
ITMI20121068A1 IT001068A ITMI20121068A ITMI20121068A1 IT MI20121068 A1 ITMI20121068 A1 IT MI20121068A1 IT 001068 A IT001068 A IT 001068A IT MI20121068 A ITMI20121068 A IT MI20121068A IT MI20121068 A1 ITMI20121068 A1 IT MI20121068A1
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16L33/00Arrangements for connecting hoses to rigid members; Rigid hose connectors, i.e. single members engaging both hoses
    • F16L33/20Undivided rings, sleeves or like members contracted on the hose or expanded in the hose by means of tools; Arrangements using such members
    • F16L33/207Undivided rings, sleeves or like members contracted on the hose or expanded in the hose by means of tools; Arrangements using such members only a sleeve being contracted on the hose
    • F16L33/2071Undivided rings, sleeves or like members contracted on the hose or expanded in the hose by means of tools; Arrangements using such members only a sleeve being contracted on the hose the sleeve being a separate connecting member
    • F16L33/2078Undivided rings, sleeves or like members contracted on the hose or expanded in the hose by means of tools; Arrangements using such members only a sleeve being contracted on the hose the sleeve being a separate connecting member connected to the rigid member via an intermediate element
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    • B25BTOOLS OR BENCH DEVICES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, FOR FASTENING, CONNECTING, DISENGAGING OR HOLDING
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Description

DESCRIZIONE
“RACCORDO PER IL COLLEGAMENTO DI TUBAZIONI, IN PARTICOLARE DI TUBI FLESSIBILIâ€
La presente invenzione ha per oggetto un raccordo per il collegamento di tubazioni, e trova particolare impiego nell'ambito del collegamento di tubi flessibili per la circolazione di fluidi in pressione, per esempio acqua.
Com'à ̈ noto, il collegamento di tubi flessibili viene generalmente realizzato predisponendo un raccordo avente forma di elemento tubolare rigido, provvisto di due o più terminazioni accoppiabili ad altrettanti tubi ed atto a mettere questi ultimi in comunicazione di fluido tra loro con tenuta di fluido verso l'esterno.
Una o più terminazioni del raccordo, destinata all’accoppiamento di un tubo flessibile, presenta generalmente una superficie di ancoraggio sagomata sulla quale il tubo flessibile viene forzato ad aderire, e sulla quale il tubo flessibile si aggrappa stabilmente a seguito di una deformazione elastica o permanente. Tale superficie di ancoraggio può essere realizzata mediante una superficie presentante scanalature anulari, alle quali il tubo à ̈ forzato ad accoppiarsi in virtù della sua deformabilità elastica. Tali superfici di ancoraggio sono solitamente realizzate esternamente alla terminazione, e la terminazione stessa viene quindi inserita all'interno di un'estremità del tubo associandosi stabilmente ad essa. Le terminazioni del raccordo possono essere tutte dotate di una superficie di ancoraggio con scanalature, per l’aggancio di tubi mediante deformazione, oppure possono essere realizzate per esempio mediante una superficie filettata, sulla quale il tubo viene forzato ad impegnarsi mediante avvitamento; in alternativa, alla superficie filettata del terminale può essere collegata una valvola.
Al fine di garantire una tenuta di fluido tra l'interno dell'elemento tubolare e l'esterno della tubazione ad esso associata, ed impedire quindi trafilamenti di fluido verso l'esterno, si impiegano solitamente guaine esterne (tipicamente denominate “bussole†), per esempio metalliche, che avvolgono l'estremità del tubo accoppiato all'elemento tubolare e vengono quindi deformate permanentemente, per esempio imprimendo uno schiacciamento con una pinza, in modo da generare una compressione sul tubo sottostante. In tal modo, il tubo à ̈ forzato a schiacciarsi contro la terminazione sottostante, generando un accoppiamento stabile con la stessa. Tali raccordi sono generalmente identificati come “raccordi a pressare†(o in gergo tecnico press-fit).
Al fine di migliorare la tenuta di fluido tra l'interno del collegamento raccordo/tubazione e l'ambiente esterno, sono generalmente previste guarnizioni da interporre tra ciascuna terminazione del raccordo ed la rispettiva tubazione a cui essa à ̈ accoppiata. In alcune tipologie di raccordi noti, tali guarnizioni, generalmente O-ring, sporgono radialmente oltre l’ingombro delle scanalature presenti sulla superficie di ancoraggio e in tal modo sono in grado di provvedere ad una tenuta di fluido già a seguito del semplice inserimento della tubazione sulla terminazione del raccordo; in aggiunta, tali guarnizioni possono poi essere ulteriormente deformate insieme alla tubazione stessa a seguito dello schiacciamento dell'eventuale guaina esterna (o bussola), in modo tale da aderire con maggiore efficacia sia alla terminazione del raccordo che alla tubazione ad essa calzata ed evitare trafilamenti di fluido tra questi ultimi verso l'esterno anche in condizioni di elevate pressioni di esercizio.
La tipologia di raccordo appena descritta presenta alcuni svantaggi. Infatti, particolarmente in impianti complessi e con un elevato numero di collegamenti, à ̈ spesso conveniente effettuare in una prima fase tutti i collegamenti, quindi provvedere successivamente, ed a collegamenti avvenuti, al serraggio delle bussole esterne mediante schiacciamento, ad esempio con pinze dedicate (ben note ad operatori e tecnici del settore). Questa modalità di esecuzione può incorrere nella possibilità che, nella grande quantità di raccordi da serrare, si ometta accidentalmente il serraggio di uno o più di questi accoppiamenti bussola-tubazione. Peraltro ciò può avvenire anche per impianti domestici o, comunque, di inferiore complessità, in quanto attribuibile a mancanze accidentali o semplici dimenticanze. Si à ̈ notato che in fase di collaudo dell'impianto, ed in particolare alla messa in pressione, anche a seguito del mancato serraggio di uno o più bussole sulla rispettiva tubazione, le guarnizioni predisposte tra le terminazioni degli elementi di collegamento e le tubazioni ad esse accoppiate generano tuttavia una tenuta sufficiente ad evitare trafilamenti e, quindi, perdite localizzate di fluido, anche in corrispondenza degli accoppiamenti non serrati. Ciò à ̈ dovuto al fatto che le guarnizioni si deformano comunque, seppur lievemente, in seguito all'inserimento della tubazione sul terminale, e ciò pone la guarnizione stessa nelle condizioni di tenuta sufficienti ad evitare trafilamenti. Purtroppo, la tenuta di fluido delle guarnizioni non serrate può dare luogo a perdite a distanza di tempo, ad esempio per sfilamento della tubazione, le quali perdite non sono però riscontrabili in fase di collaudo per i motivi sopra elencati.
Per ovviare a tale inconveniente, à ̈ noto l’impiego di una diversa tipologia di raccordo, nella quale le guarnizioni sono avvolte al terminale del raccordo in modo tale da non sporgere oltre l’ingombro radiale definito dalle scanalature della superficie di ancoraggio. In tal modo, a seguito della predisposizione della tubazione sul terminale del raccordo, le guarnizioni non interferiscono con la tubazione stessa e quindi non realizzano alcuna tenuta di fluido tra l’interno del raccordo e l’esterno della tubazione. Pertanto, durante la fase di collaudo dell’impianto (ad esempio con una pressione di prova maggiore di 1bar), il collegamento raccordo-tubazione inevitabilmente perde liquido, e ciò à ̈ immediatamente riscontrabile osservando una perdita di carico sull’impianto, indizio che almeno un raccordo non à ̈ stato correttamente serrato sulla rispettiva tubazione.
In questo contesto, si à ̈ rilevato che il mero impiego di guarnizioni di diametro ridotto (ossia di O-ring più piccoli, tali da non eccedere le creste della superficie di ancoraggio), se da un lato consente il rilevamento della mancata pinzatura, tuttavia determina una scarsa tenuta del raccordo anche a serraggio effettuato; ciò proprio a causa della riduzione di dimensioni della guarnizione, che non interferisce correttamente con terminale e tubazione nemmeno quando la bussola viene pressata. Per superare tale inconveniente, si à ̈ ricorso nella tecnica nota a due differenti soluzioni. Una prima soluzione nota prevede l’impiego di speciali guarnizioni dotate di mancanze radiali localizzate, ossia di porzioni - lungo la circonferenza di sviluppo della guarnizione - “ribassate†rispetto al resto della guarnizione, che invece mantiene un diametro nominale costante. Ciascuna mancanza nella guarnizione realizza un passaggio tra i due lati della guarnizione (rispetto all’asse centrale della guarnizione che corrisponde alla direzione di scorrimento del fluido); in tal modo il mancato serraggio della bussola corrisponde ad un mancato schiacciamento della guarnizione e quindi ad un trafilamento di fluido attraverso detti passaggi. Se, al contrario, la bussola viene correttamente serrata, la guarnizione viene premuta radialmente chiudendo i passaggi e non si verificano trafilamenti. In sostanza, le suddette guarnizioni speciali consentono di verificare agilmente l’avvenuto serraggio di tutte le bussole dell’impianto, tuttavia presentano ulteriori inconvenienti. Infatti à ̈ evidente che tale soluzione à ̈ implementabile soltanto su guarnizioni sufficientemente grandi (in diametro e/o spessore), ossia dotate di una sufficiente quantità di materiale, da consentire di realizzare le suddette porzioni ribassate senza che ciò renda debole (e quindi soggetta a usura e rotture) la guarnizione. Inoltre, la realizzazione di tali guarnizioni speciali, nonché la disponibilità commerciale e l’approvvigionamento di guarnizioni di ricambio, possono risultare complessi e costosi. Nel caso di guarnizioni di piccole dimensioni à ̈ possibile ridurre il diametro interno del condotto del raccordo (per liberare spazio da destinare allo spessore della guarnizione), ma ciò limita la portata di fluido del raccordo. Inoltre, la riduzione del diametro interno del raccordo può talvolta risultare non rispondente alle specifiche richieste per l’ottenimento di certificazioni di prodotto.
Una soluzione alternativa alla precedente à ̈ descritta nel documento brevettuale EP 1 653 142. Tale soluzione prevede l’impiego di una bussola dotata di una porzione anulare avente uno spessore maggiorato, verso l’esterno, rispetto al resto della bussola (in cui lo spessore à ̈ costante); la superficie interna della bussola à ̈ cilindrica e a diametro uniforme, come usualmente nei raccordi noti. La suddetta porzione anulare consente di disporre, in fase di serraggio, di una quantità di materiale aggiuntivo nella parte di bussola destinata a pressare la sottostante guarnizione (non sporgente oltre le scanalature di ancoraggio). Ciò consentirebbe di ottenere una corretta deformazione della guarnizione e quindi un’adeguata tenuta di fluido. Il corretto funzionamento della soluzione di cui al citato brevetto à ̈ subordinato alla mancanza di “vuoti†nella superficie interna della bussola, in particolare in corrispondenza della porzione anulare esterna alla bussola stessa. Infatti, il materiale aggiuntivo della porzione esterna lavora trasferendo la pressione della pinza alla sottostante guarnizione soltanto se la superficie interna della bussola si mantiene in contatto con la tubatura interposta tra bussola e guarnizione.
Tuttavia la Richiedente ha riscontrato che anche l’ultima soluzione descritta non à ̈ esente da rilevanti inconvenienti. Infatti, la realizzazione di una bussola del tipo descritto nel brevetto EP 1 653 142, proprio a causa della sua conformazione, à ̈ tecnicamente complessa e caratterizzata da un costo elevato.
In questa situazione lo scopo alla base della presente invenzione, nei suoi vari aspetti e/o forme realizzative, à ̈ mettere a disposizione un raccordo per il collegamento di tubazioni che possa essere in grado di ovviare ad uno o più degli inconvenienti citati. Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un raccordo per il collegamento di tubazioni in grado di evidenziare autonomamente, al momento del collaudo o comunque alla prima messa in pressione, il mancato serraggio del raccordo stesso su una o più tubazioni ad esso associate.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un raccordo per il collegamento di tubazioni caratterizzato da un ridotto costo di realizzazione. Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un raccordo per il collegamento di tubazione di semplice e rapida realizzazione.
Tali scopi, e altri eventuali, che meglio risulteranno nel corso della seguente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un raccordo per il collegamento di tubazioni secondo una o più delle unite rivendicazioni, ciascuna delle quali presa da sola (senza le relative dipendenze) o in qualsiasi combinazione con le altre rivendicazioni, nonché secondo i seguenti aspetti e/o forme realizzative, variamente combinati, anche con le suddette rivendicazioni.
In un primo aspetto, l’invenzione riguarda un raccordo per il collegamento di tubazioni, in particolare di cui almeno un tubo flessibile, comprendente:
- almeno un primo elemento tubolare dotato, ad una sua estremità, di una prima apertura di ingresso/uscita e definente al suo interno un primo condotto;
- almeno un secondo elemento tubolare dotato, ad una sua estremità, di una seconda apertura di ingresso/uscita e definente al suo interno un secondo condotto,
detti primo e secondo elemento tubolare essendo collegati tra loro, in corrispondenza di rispettive estremità opposte alla rispettiva apertura di ingresso/uscita, in modo tale che detti primo e secondo condotto siano in comunicazione tra loro e definiscano complessivamente un condotto d’insieme del raccordo ponente in comunicazione di fluido detta prima e detta seconda apertura. In un aspetto il raccordo comprende inoltre almeno primi mezzi di serraggio comprendenti:
- una bussola associabile al primo elemento tubolare in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la bussola stessa e il primo elemento tubolare, un alloggiamento anulare destinato a ricevere in inserimento una tubazione, tale tubazione risultando interposta tra il primo elemento tubolare e la bussola, detta bussola avendo una superficie interna, rivolta verso il primo elemento tubolare, e una superficie esterna, ed essendo dotata di almeno una protrusione anulare estendentesi da detta superficie esterna e di almeno una gola anulare ricavata in detta superficie interna in corrispondenza di detta protrusione anulare;
- almeno un anello di serraggio alloggiabile in detta almeno una gola anulare della bussola; detti primi mezzi di serraggio essendo configurati per operare almeno in una configurazione di inserimento, nella quale consentono l’inserimento di una tubazione in detto alloggiamento anulare, e una configurazione di serraggio, nella quale bloccano stabilmente e a tenuta di fluido la tubazione nell’alloggiamento anulare. In un aspetto il passaggio dei primi mezzi di serraggio da detta configurazione di inserimento a detta configurazione di serraggio avviene mediante una deformazione radiale di detta bussola, in avvicinamento al primo elemento tubolare, tale da comprimere la tubazione tra la bussola e il primo elemento tubolare all’interno dell’alloggiamento anulare, detta deformazione essendo realizzata agendo sulla superficie esterna della bussola con un profilo di pinzatura di una pinza di serraggio in grado di deformare plasticamente detta bussola. In un aspetto il primo elemento tubolare e la suddetta bussola hanno una conformazione a cilindro cavo e presentano un medesimo asse di sviluppo longitudinale. In un aspetto detto anello di serraggio à ̈ alloggiato in detta gola anulare della bussola in modo tale da risultare sostanzialmente a filo con detta superficie interna della bussola e/o da realizzare una superficie interna della bussola sostanzialmente cilindrica e/o di diametro costante lungo l’intero sviluppo della bussola lungo detto asse di sviluppo longitudinale. In un aspetto detta protrusione anulare e detta gola anulare sono realizzate in una sostanzialmente medesima posizione della bussola lungo detto asse di sviluppo longitudinale. In un aspetto detto primo elemento tubolare comprende almeno un primo elemento di tenuta, avvolto esternamente all’elemento tubolare stesso in modo tale da risultare interposto tra esso e una tubazione inserita in detto alloggiamento anulare, detto primo elemento di tenuta essendo deformabile, quando detti primi mezzi di serraggio sono in configurazione di serraggio, per inibire una comunicazione di fluido tra il primo condotto e una superficie esterna del primo elemento tubolare. In un aspetto, detta protrusione anulare e detta gola anulare sono realizzate in una posizione della bussola, lungo detto asse di sviluppo longitudinale, prossima alla, o in corrispondenza della, posizione occupata dal primo elemento di tenuta sull’elemento tubolare, ovvero la protrusione anulare e la gola anulare sono sostanzialmente allineate lungo un piano perpendicolare a detto asse di sviluppo longitudinale.
In un aspetto detto anello di serraggio à ̈ un anello chiuso, a conformazione toroidale, oppure - in alternativa - à ̈ un anello dotato di un taglio parallelo ad una asse centrale dell’anello stesso.
In un aspetto il primo elemento tubolare comprende una pluralità di nervature, estendentesi esternamente all’elemento tubolare stesso e aventi un profilo sostanzialmente anulare, dette nervature definendo una pluralità di afferraggi per la tubazione quando detti primi mezzi di serraggio sono in detta configurazione di serraggio. In un aspetto dette nervature si estendono radialmente dalla superficie esterna del primo elemento tubolare per un medesimo diametro di nervatura maggiore di un diametro esterno del primo elemento tubolare.
In un aspetto detto primo elemento di tenuta à ̈ avvolto esternamente al primo elemento tubolare, tra due nervature adiacenti di detta pluralità di nervature, in modo tale da essere compreso radialmente entro detto diametro di nervatura o da risultare sostanzialmente a filo con l’inviluppo di dette nervature.
In un aspetto detto primo elemento tubolare comprende un secondo elemento di tenuta, sostanzialmente identico al primo elemento di tenuta, avvolto esternamente al primo elemento tubolare in una differente posizione lungo detto asse di sviluppo longitudinale. In un aspetto detto primo e/o detto secondo elemento di tenuta ha forma toroidale, preferibilmente essendo un O-ring.
In un aspetto detta protrusione anulare e detta gola anulare della bussola sono realizzate in una posizione della bussola, lungo detto asse di sviluppo longitudinale, intermedia rispetto alle posizioni occupate dal primo e dal secondo elemento di tenuta sul primo elemento tubolare, in modo tale che, quando detti primi mezzi di serraggio sono in configurazione di serraggio, la spinta dell’anello di serraggio alla sottostante porzione di tubazione determina una deformazione del primo e del secondo elemento di tenuta e un serraggio a tenuta della tubazione sul primo elemento tubolare.
In un aspetto il raccordo comprende secondi mezzi di serraggio comprendenti:
- una rispettiva bussola associata al secondo elemento tubolare in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la bussola stessa e il secondo elemento tubolare, un rispettivo alloggiamento anulare destinato a ricevere in inserimento una tubazione, tale tubazione risultando interposta tra il secondo elemento tubolare e la rispettiva bussola, detta rispettiva bussola avendo una superficie interna, rivolta verso il secondo elemento tubolare, e una superficie esterna, ed essendo dotata di almeno una protrusione anulare estendentesi da detta superficie esterna e di almeno una gola anulare ricavata in detta superficie interna in corrispondenza di detta protrusione anulare;
- un rispettivo anello di serraggio alloggiabile in detta almeno una gola anulare della bussola;
detti secondi mezzi di serraggio essendo preferibilmente identici a detti primi mezzi di serraggio e/o dotati di una o più delle caratteristiche descritte negli aspetti e/o nelle rivendicazioni in relazione ai primi mezzi di serraggio.
In un aspetto alternativo, detto secondo elemento tubolare comprende mezzi di connessione ad una sorgente di fluido, ad esempio un condotto, un rubinetto od un serbatoio. In un aspetto, detti mezzi di connessione comprendono una porzione filettata destinata a collegarsi ad una corrispondente contro-filettatura di detta sorgente di fluido per porre in comunicazione di fluido detto secondo elemento tubolare con la sorgente di fluido.
In un aspetto, in accordo con una possibile forma realizzativa dell'invenzione, il raccordo comprende una pluralità di elementi tubolari in comunicazione di fluido tra loro, su ciascuno dei detti elementi tubolari essendo calzabile una rispettiva tubazione, ciascun elemento tubolare essendo preferibilmente identico ai suddetti primo o secondo elemento tubolare.
In un aspetto il raccordo ha una conformazione lineare e detto primo elemento tubolare ha l’asse di sviluppo longitudinale coincidente con l’asse di sviluppo longitudinale del secondo elemento tubolare. In un aspetto il raccordo ha una conformazione angolare, ossia i rispettivi assi di sviluppo longitudinale del primo e del secondo elemento tubolare formano tra loro un angolo diverso da 180°, ad esempio di 45° o 90°. In un aspetto il raccordo ha una conformazione a “T†e comprende tre elementi tubolari dei quali due elementi tubolari esterni allineati tra loro e un terzo elemento tubolare intermedio interposto tra i due elementi tubolari esterni e perpendicolare ad essi. In un aspetto la bussola à ̈ configurata per essere serrata mediante pinze aventi un profilo di pinzatura di tipo B o di tipo F o di tipo H o di tipo TH o di tipo U. In un suo aspetto la presente invenzione riguarda un impianto comprendente almeno un raccordo secondo uno o più degli aspetti e/o delle rivendicazioni e almeno una tubazione collegata a detto almeno un raccordo.
In un suo aspetto indipendente la presente invenzione riguarda un metodo di realizzazione di un raccordo per il collegamento di tubazioni, in particolare di tubi flessibili, il metodo comprendente le fasi di:
- predisporre almeno un primo elemento tubolare dotato, ad una sua estremità, di una prima apertura di ingresso/uscita e definente al suo interno un primo condotto; - predisporre almeno un secondo elemento tubolare dotato, ad una sua estremità, di una seconda apertura di ingresso/uscita e definente al suo interno un secondo condotto,
detti primo e secondo condotto essendo collegati tra loro, in corrispondenza di rispettive estremità opposte alla rispettiva apertura di ingresso/uscita, in modo tale che detti primo e secondo condotto siano in comunicazione tra loro e definiscano complessivamente un condotto d’insieme del raccordo ponente in comunicazione di fluido detta prima e detta seconda apertura,
- predisporre una bussola avente conformazione a cilindro cavo e presentante un asse di sviluppo longitudinale;
- realizzare su una superficie esterna della bussola almeno una protrusione anulare estendentesi da detta superficie esterna;
- realizzare su una superficie interna della bussola, in corrispondenza di detta protrusione anulare, almeno una gola anulare avente una determinata profondità; - predisporre un anello di serraggio, avente preferibilmente uno spessore sostanzialmente pari a detta determinata profondità della gola anulare;
- alloggiare detto anello di serraggio in detta gola anulare della bussola;
- montare detta bussola a detto primo elemento tubolare in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la superficie interna della bussola stessa e il primo elemento tubolare, un alloggiamento anulare destinato a ricevere in inserimento una tubazione, tale tubazione risultando interposta tra il primo elemento tubolare e la bussola.
In un aspetto le fasi di realizzare su una superficie esterna della bussola almeno una protrusione anulare e realizzare su una superficie interna della bussola almeno una gola anulare sono eseguite contemporaneamente mediante un’unica operazione di deformazione plastica della bussola. Preferibilmente detta deformazione plastica della bussola à ̈ ottenuta mediante un’operazione di stampaggio e/o formatura e/o lavorazione meccanica. In altre parole, la protrusione anulare e la gola anulare sono realizzate “in un colpo solo†, ossia la creazione della gola anulare, sulla superficie interna della bussola, determina essa stessa la creazione della protrusione anulare sulla superficie esterna della bussola.
In un aspetto la fase di predisporre un anello di serraggio comprende almeno la fase di realizzare un anello di serraggio chiuso, a conformazione toroidale, e opzionalmente la fase aggiuntiva di tagliare detto anello in modo tale da interrompere la continuità circonferenziale dell’anello stesso. In un aspetto la fase aggiuntiva di tagliare detto anello prevede l’esecuzione di un taglio parallelo ad un asse centrale dell’anello stesso. In un aspetto la fase di alloggiare detto anello di serraggio in detta gola anulare della bussola può avvenire prima o dopo la fase di montare la bussola a detto primo elemento tubolare.
In un aspetto il metodo comprende, preferibilmente anteriormente alla fase di montare detta bussola a detto elemento tubolare, la fase di predisporre almeno un elemento di tenuta, preferibilmente due elementi di tenuta, e avvolgerlo esternamente al primo elemento tubolare in modo tale che l’elemento di tenuta risulti interposto tra il primo elemento tubolare e una tubazione inserita nel suddetto alloggiamento anulare, detto elemento di tenuta essendo preferibilmente una guarnizione o un O-ring.
In un aspetto, le fasi di realizzare su una superficie esterna della bussola almeno una protrusione anulare e realizzare su una superficie interna della bussola almeno una gola anulare sono eseguite su una medesima porzione della bussola, lungo detto asse di sviluppo longitudinale, e/o in modo tale che la protrusione anulare e la gola anulare risultino in corrispondenza della posizione occupata da detto almeno un elemento di tenuta sull’elemento tubolare.
In un aspetto il metodo comprende, precedentemente alla fase di montare detta bussola a detto primo elemento tubolare, una fase di predisporre un elemento portabussola associabile rimovibilmente ad una porzione di montaggio del primo elemento tubolare, detto elemento porta-bussola essendo configurato per ricevere detta bussola e per montarla a detto primo elemento tubolare in modo tale che la bussola avvolga stabilmente il primo elemento tubolare e definisca detto alloggiamento anulare. In un aspetto il metodo comprende la fase di inserire in detto alloggiamento anulare un’estremità di una tubazione da connettere al raccordo, in modo tale che la tubazione risulti calzata sul primo elemento tubolare e parzialmente avvolta da detta bussola. In un aspetto il metodo comprende la fase di esercitare sulla superficie esterna della bussola, preferibilmente mediante un profilo di pinzatura di una pinza di serraggio, una forza di serraggio in grado di deformare radialmente, preferibilmente plasticamente, detta bussola, in avvicinamento al primo elemento tubolare, in modo tale da comprimere la tubazione tra la bussola e il primo elemento tubolare all’interno dell’alloggiamento anulare e bloccare stabilmente e a tenuta di fluido la tubazione nell’alloggiamento anulare stesso.
In un aspetto, durante la fase di esercitare sulla superficie esterna della bussola una forza di serraggio, detto almeno un elemento di tenuta si deforma in modo tale da inibire una comunicazione di fluido tra il primo condotto e la superficie esterna del primo elemento tubolare.
In un aspetto il metodo comprende le fasi di:
- predisporre una ulteriore bussola avente conformazione a cilindro cavo e presentante un rispettivo asse di sviluppo longitudinale;
- realizzare su una superficie esterna della ulteriore bussola almeno una protrusione anulare estendentesi da detta superficie esterna;
- realizzare su una superficie interna della ulteriore bussola, in corrispondenza di detta protrusione anulare, almeno una gola anulare avente una determinata profondità;
- predisporre un ulteriore anello di serraggio, avente preferibilmente uno spessore sostanzialmente pari a detta determinata profondità della gola anulare;
- alloggiare detto ulteriore anello di serraggio in detta gola anulare della ulteriore bussola;
- montare detta ulteriore bussola a detto secondo elemento tubolare in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la superficie interna della ulteriore bussola stessa e il secondo elemento tubolare, un alloggiamento anulare destinato a ricevere in inserimento una ulteriore tubazione, tale ulteriore tubazione risultando interposta tra il secondo elemento tubolare e la ulteriore bussola.
In un ulteriore aspetto, il metodo comprende la fase di predisporre, su detto primo e/o secondo elemento tubolare, mezzi di connessione ad una sorgente di fluido, ad esempio un condotto, un rubinetto od un serbatoio, detti mezzi di connessione comprendendo una porzione filettata destinata a collegarsi ad una corrispondente contro-filettatura di detta sorgente di fluido per porre in comunicazione di fluido l’elemento tubolare con la sorgente di fluido.
La Richiedente ritiene che la combinazione delle suddette caratteristiche tecniche consente di ottenere numerosi vantaggi. Anzitutto, il raccordo descritto assolve in modo efficace la funzione per la quale à ̈ stato ideato, ossia quella di segnalare (con una perdita di fluido) il mancato serraggio del raccordo sulla tubazione e di realizzare un’ottima tenuta di fluido quando serrato. Inoltre, il raccordo descritto, e il relativo metodo di realizzazione, supera gli inconvenienti descritti per le soluzioni note, in particolare della soluzione con guarnizioni speciali e della soluzione del brevetto EP 1 653 142. Infatti, da un lato non richiede l’impiego di guarnizioni particolari (non sempre affidabili) e non si limita a determinate dimensioni del raccordo, e dall’altro lato non prevede l’impiego di una bussola strutturalmente complessa. Complessivamente, il raccordo descritto à ̈ realizzabile ad un costo ridotto, rispetto ai raccordi noti, ad esempio grazie alla possibilità di realizzare la protrusione anulare e la gola anulare mediante un’unica lavorazione di deformazione e aggiungendo l’anello di serraggio, il quale ha un costo unitario (legato al materiale di cui composto e alla lavorazione per realizzarlo) estremamente contenuto e sostanzialmente ininfluente sul costo totale del raccordo.
Ancora, il raccordo oggetto della presente invenzione risulta impiegabile con una pluralità di pinze di serraggio, come apparirà chiaro nel prosieguo della descrizione. Tale flessibilità risulta cruciale per l’oggetto della presente invenzione, dal momento che un presupposto imprescindibile alla base di ogni raccordo per tubazioni à ̈ il fatto che esso debba essere impiegato con una pinza di tipo convenzionale e non necessiti di un nuovo tipo di pinza di serraggio per essere serrato. Ciò in quanto le pinze di serraggio sono dispositivi che rispondono a determinati standard realizzativi (ne esiste un numero molto limitato di tipologie). Tali pinze sono costose e ampiamente diffuse nel settore idraulico; in sostanza ogni operatore ne possiede almeno una e la impiega con una molteplicità di raccordi e di installazioni. Ciascun raccordo deve garantire la compatibilità con almeno una di tali pinze: se il raccordo oggetto della presente invenzione necessitasse di una nuova pinza, risulterebbe di difficile collocazione sul mercato dei raccordi. Per tale motivo il presente raccordo à ̈ stato sviluppato tenendo conto degli standard definiti per alcune pinze di serraggio, ai quali à ̈ rispondente.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, tra cui anche una forma di esecuzione preferita, esemplari ma non esclusive, di un raccordo per il collegamento di tubazioni in accordo con la presente invenzione. Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- la figura 1 mostra una vista in sezione di una possibile forma realizzativa di un raccordo per il collegamento di tubazioni, in particolare di almeno un tubo flessibile, secondo la presente invenzione;
- la figura 2 mostra una vista in sezione e in esploso del raccordo di figura 1;
- la figura 3 mostra una vista in sezione del raccordo di figura 1 nel quale à ̈ inserito un tubo flessibile;
- la figura 4 mostra una vista prospettica del raccordo, e relativo tubo flessibile, di figura 3, e mostra inoltre una pinza di serraggio aperta e in fase di accostamento al raccordo per eseguire il serraggio dello stesso;
- la figura 5 mostra un raccordo, in accordo con la presente invenzione, serrato su un tubo multistrato; à ̈ altresì visibile la pinza di serraggio in condizione operativa, ossia chiusa sui mezzi di serraggio del raccordo;
- la figura 6 mostra una vista in sezione del raccordo di figura 5 e della tubazione ad esso montata, al termine delle operazioni di serraggio;
- la figura 6a mostra un ingrandimento di una porzione della vista di figura 6;
- la figura 7 mostra una vista prospettica del raccordo di figura 5;
- la figura 8 mostra il raccordo di figura 1 con l’aggiunta di quote indicanti le dimensioni di alcuni componenti;
- la figura 9 mostra un ingrandimento di una porzione di figura 8, con l’aggiunta di ulteriori quote;
- la figura 10 mostra una possibile forma realizzativa dei mezzi di serraggio del raccordo oggetto della presente invenzione.
Con riferimento alle figure citate, con 1 Ã ̈ stato complessivamente indicato un raccordo per il collegamento di tubazioni T, in particolare di tubi flessibili, in accordo con la presente invenzione.
Il raccordo 1 viene utilizzato per il collegamento reciproco di tubazioni T utilizzate per il trasporto di fluidi in pressione. Tali tubazioni T possono essere sia del tipo realizzato in un unico materiale (ad esempio gomma o plastica), come mostrato nelle figure 1, 3 e 4, sia del tipo cosiddetto “multistrato†. Sono tubazioni "T" multistrato, per esempio, tubazioni contenenti strati sovrapposti di materiali diversi ed in cui, nello specifico, uno o più di tali strati à ̈ in materiale metallico. Ad esempio, come mostrato esemplarmente nelle figure 5, 6 e 7, il multistrato comprende tre strati sovrapposti T1, T2 e T3 (preferibilmente incolati tra loro mediante strati adesivi intermedi); preferibilmente gli strati esterno T1 ed interno T3 sono in plastica e lo strato intermedio T2 à ̈ in materiale metallico (ad esempio alluminio).
Con riferimento alla forma realizzativa, esemplare e non esclusiva, mostrata nelle figure, il raccordo 1 comprende un primo elemento tubolare (o terminale) 3 e un secondo elemento tubolare 4 dotati rispettivamente di una prima 3a e di una seconda apertura di ingresso/uscita 4a e definenti al proprio interno rispettivamente un primo 3b e un secondo condotto 4b. I due elementi tubolari sono collegati tra loro, in corrispondenza di rispettive estremità opposte alla rispettiva apertura di ingresso/uscita, in modo tale che il primo 3b e il secondo condotto 4b siano in comunicazione tra loro e definiscano complessivamente un condotto d’insieme 2 del raccordo, il quale pone in comunicazione di fluido la prima 3a e la seconda apertura 4a. Il raccordo 1 à ̈ inoltre dotato almeno di primi mezzi di serraggio 10 comprendenti una bussola 11 e un anello di serraggio 15. La bussola 11 à ̈ associabile, preferibilmente in modo rimovibile, al primo elemento tubolare 3 in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la bussola stessa e il primo elemento tubolare, un alloggiamento anulare 12 destinato a ricevere in inserimento una tubazione T; ad inserimento avvenuto tale tubazione risulta interposta tra il primo elemento tubolare e la bussola. La bussola ha una superficie interna 11a, rivolta verso il primo elemento tubolare 3, e una superficie esterna 11b; à ̈ inoltre dotata di almeno una protrusione anulare 13, che si estende dalla superficie esterna, e di almeno una gola anulare 14 ricavata nella superficie interna in corrispondenza della protrusione anulare 13. L’anello di serraggio 15 à ̈ alloggiabile nella gola anulare 14.
I primi mezzi di serraggio 10 sono configurati per operare in una configurazione di inserimento, nella quale consentono l’inserimento della tubazione T nell’alloggiamento anulare 12, e in una configurazione di serraggio, nella quale bloccano stabilmente e a tenuta di fluido la tubazione nell’alloggiamento anulare. Più in dettaglio, il passaggio dei primi mezzi di serraggio 10 dalla configurazione di inserimento alla configurazione di serraggio avviene mediante una deformazione radiale della bussola 11, in avvicinamento al primo elemento tubolare 3, tale da comprimere la tubazione T tra la bussola e il primo elemento tubolare all’interno dell’alloggiamento anulare. Tale deformazione à ̈ realizzata agendo sulla superficie esterna 11b della bussola con un profilo di pinzatura P1 di una pinza di serraggio P (visibile in figura 4 e 5), in grado di deformare plasticamente la bussola. In altre parole, il passaggio dei mezzi di serraggio nella configurazione di serraggio determina una riduzione dell’estensione radiale dell’alloggiamento anulare 12, provocata dall’avvicinamento della bussola 11 al primo elemento tubolare 3, e una conseguente compressione della tubazione T all’interno dell’alloggiamento anulare.
Nella forma realizzativa mostrata nelle figure, i mezzi di serraggio 10 sono illustrati con riferimento al primo elemento tubolare (o terminale) 3. È chiaro che i mezzi di serraggio possono essere replicati per il secondo elemento tubolare (o terminale) 4 (per il serraggio della rispettiva tubazione) ed eventualmente per ulteriori elementi tubolari del raccordo.
Il primo elemento tubolare 3 e la suddetta bussola 11 hanno preferibilmente una conformazione a cilindro cavo e presentano un medesimo asse di sviluppo longitudinale X.
Come visibile in particolare nelle figure 1, 3, 8, 9 e 10, l’anello di serraggio 15 à ̈ alloggiato nella gola anulare 14 della bussola 11 in modo tale da risultare sostanzialmente a filo con la superficie interna 11a della bussola, ovvero realizzare una superficie interna 11 della bussola sostanzialmente cilindrica. In altre parole il diametro della superficie interna della bussola (alloggiante l’anello 15) risulta costante lungo l’intero sviluppo della bussola stesso lungo l’asse di sviluppo longitudinale X.
In una forma realizzativa preferita, la protrusione anulare 13 e la gola anulare 14 sono realizzate in una medesima posizione della bussola 11 lungo l’asse di sviluppo longitudinale X. Tale corrispondenza tra protrusione e gola (rispettivamente all’esterno e all’interno della bussola) à ̈ legata sia al corretto funzionamento dei mezzi di serraggio (dal momento che à ̈ la protrusione a premere sul sottostante anello, dovendo quest’ultimo essere quindi allineato con essa) sia al procedimento di realizzazione della bussola (che avviene vantaggiosamente mediante un’unica deformazione che crea protrusione e gola anulari).
La protrusione anulare 13 e la gola anulare 14 risultano sostanzialmente l’una il “negativo†dell’altra; lo spessore (o ingombro esterno) della protrusione, calcolato come distanza dalla superficie esterna 11b della bussola, corrisponde sostanzialmente alla profondità della gola 14; in altre parole, l’aggiunta di materiale sulla superficie esterna della bussola corrisponde alla mancanza di materiale sulla superficie interna. Il primo elemento tubolare 3 comprende almeno un primo elemento di tenuta 7, avvolto esternamente all’elemento tubolare stesso in modo tale da risultare interposto tra esso e una tubazione T inserita nell’alloggiamento anulare 12. Il primo elemento di tenuta 7 à ̈ in grado di deformarsi, quando i primi mezzi di serraggio 10 sono in configurazione di serraggio, per inibire una comunicazione di fluido tra il primo condotto 3b e una superficie esterna del primo elemento tubolare 3. L’elemento di tenuta 7 à ̈ di tipo elastico; in particolare, à ̈ una guarnizione avente sezione di forma opportuna.
Preferibilmente, la protrusione anulare 13 e la gola anulare 14 sono realizzate in una posizione della bussola 11, lungo l’asse di sviluppo longitudinale X, in corrispondenza della posizione occupata dal primo elemento di tenuta sull’elemento tubolare; in altre parole, la protrusione anulare e la gola anulare sono allineate lungo un piano perpendicolare all’asse di sviluppo longitudinale X. Preferibilmente la bussola 11 ha uno spessore, calcolato come distanza tra la superficie interna 11a e la superficie esterna 11b, sostanzialmente uniforme per tutto il suo sviluppo longitudinale.
Preferibilmente, quando i primi mezzi di serraggio 10 sono in configurazione di serraggio, la spinta di deformazione della bussola 11 determina un avvicinamento radiale al primo elemento tubolare 3 da parte della protrusione anulare 13 e dell’anello di serraggio 15, alloggiato nella gola anulare 14; tale spinta si trasmette mediante l’anello di serraggio 15 alla sottostante porzione di tubazione T in corrispondenza del primo elemento di tenuta 7, determinando una deformazione del primo elemento di tenuta 7 stesso e un serraggio a tenuta della tubazione sul primo elemento tubolare.
L’anello di serraggio 15 può essere un anello chiuso, a conformazione toroidale, oppure - in alternativa - un anello dotato di un taglio. Esemplarmente detto taglio dell’anello à ̈ parallelo ad un asse centrale dell’anello stesso. L’anello di serraggio à ̈ realizzato preferibilmente in gomma o in materiale plastico.
Preferibilmente l’anello di serraggio 15 ha un diametro esterno sostanzialmente corrispondente al diametro del fondo della gola anulare 14, in modo tale che, quando vi à ̈ inserito, si mantiene stabilmente all’interno della gola per effetto della interferenza dimensionale con le pareti laterali della gola stessa. In sostanza, l’anello 15 ha un diametro tale da occupare con precisione la gola anulare 14 senza fuoriuscire accidentalmente da essa. In fase di assemblaggio, l’anello di serraggio viene deformato in modo tale da poter essere inserito all’interno della bussola, e quando esso giunge alla gola anulare à ̈ libero di riprendere la sua forma iniziale e quindi di occupare la gola anulare stessa. In aggiunta, o in alternativa, l’anello di serraggio à ̈ mantenuto nella gola anulare mediante incollatura.
Preferibilmente, quando l’anello di serraggio comprende un taglio tale da renderlo discontinuo lungo il suo sviluppo circonferenziale, esso possiede un’elasticità tale da determinare, quando viene flesso avvicinando o allontanando le estremità in corrispondenza del taglio, lo sviluppo di una forza elastica che tende a riportarlo in una configurazione di riposo. Tale elasticità consente un agevole montaggio dell’anello: infatti esso viene deformato durante l’inserimento nella bussola e, al raggiungimento della gola anulare, l’elasticità lo “riapre†facendogli occupare la gola stessa; tale elasticità, inoltre, lo mantiene stabilmente a contatto con la superficie di fondo della gola anulare senza necessità di eseguire altre operazioni.
La presenza del taglio nell’anello non influisce sul corretto funzionamento dei mezzi di serraggio, in quanto la discontinuità introdotta dal taglio à ̈ una minima parte dell’intero anello e per di più il taglio tende a “richiudersi†quando l’anello à ̈ inserito nella gola, con il risultato che i due bordi dell’anello (creati con il taglio) tendono a tornare in contatto tra loro ristabilendo la continuità circonferenziale dell’anello 15. Preferibilmente l’anello di serraggio ha uno spessore radiale (calcolato come differenza tra il suo diametro esterno e il suo diametro interno) compreso tra 0.3mm e 3mm o compreso tra 0.8mm e 1.6mm, preferibilmente pari a circa 1.2mm.
Come visibile nelle figure, il primo elemento tubolare 3 comprende una pluralità di nervature 9, che si estendono esternamente all’elemento tubolare stesso e hanno un profilo sostanzialmente anulare; tali nervature definiscono una pluralità di afferraggi per la tubazione quando i primi mezzi di serraggio sono in configurazione di serraggio. Più in dettaglio, le nervature 9 si estendono radialmente dalla superficie esterna del primo elemento tubolare 3 preferibilmente per un medesimo diametro di nervatura maggiore del diametro esterno del primo elemento tubolare 3.
Come mostrato in particolare nelle figure 1, 2, 3, 8 e 9, il primo elemento di tenuta 7 à ̈ avvolto esternamente al primo elemento tubolare, tra due nervature 9 adiacenti, in modo tale da essere compreso radialmente entro il diametro di nervatura o da risultare sostanzialmente a filo con l’inviluppo delle nervature 9.
Il primo elemento di tenuta 7 à ̈ posizionato tra due nervature 9 adiacenti in modo tale da non interferire con una tubazione T inserita nell’alloggiamento anulare 12 e in modo tale (come illustrato in precedenza) da non realizzare una tenuta di fluido tra il primo elemento tubolare 3 e la tubazione T quando i primi mezzi di serraggio 10 si trovano in configurazione di inserimento (al fine di poter rilevare il mancato serraggio del raccordo). Al contrario, quando i primi mezzi di serraggio sono in configurazione di serraggio, l'azione combinata della pluralità di nervature 9 e della compressione radiale della bussola 11 verso il primo elemento tubolare 3 impedisce lo sfilamento della tubazione T dall’alloggiamento anulare 12.
Vantaggiosamente, quando i primi mezzi di serraggio 10 sono in configurazione di serraggio e la bussola 11 à ̈ deformata verso il primo elemento tubolare 3, la compressione della tubazione T sulla pluralità di nervature 9 determina una deformazione della tubazione stessa ad opera della pluralità di nervature (ben visibile nelle figure 5, 6 e 6a), con un conseguente incastro della tubazione sulle nervature. Preferibilmente l’anello di serraggio 15 ha una larghezza, misurata parallelamente all’asse di sviluppo longitudinale X, compresa tra 2mm e 4mm o compresa tra 2.5mm e 3.5mm o compresa tra 2.8mm e 3.2mm, preferibilmente pari a circa 3mm. Preferibilmente la gola anulare 14 ha una rispettiva larghezza, misurata parallelamente all’asse di sviluppo longitudinale X, compresa tra 2mm e 6mm o compresa tra 3mm e 5mm, preferibilmente pari a circa 4mm. In tal modo la gola anulare può non essere completamente riempita, tra le sue due pareti laterali, dall’anello di serraggio, bensì può mantenere, ad uno o entrambi i lati dell’anello di serraggio, uno spazio libero (si vedano figure 1, 3, 8, 9, 10). Tale spazio può essere riempito dall’anello di serraggio quando, per effetto del passaggio dei mezzi di serraggio in configurazione di serraggio (ovvero della deformazione della bussola), l’anello stesso subisce una deformazione per schiacciamento tale da estendere la larghezza; tale schiacciamento dell’anello di tenuta (e il relativo “riempimento†assiale della gola anulare) à ̈ mostrato nelle figure 6 e 6a.
Preferibilmente, come nella forma realizzativa mostrata nelle figure, il primo elemento tubolare 3 comprende un secondo elemento di tenuta 8, sostanzialmente identico al primo elemento di tenuta 7, avvolto esternamente al primo elemento tubolare in una differente posizione lungo l’asse di sviluppo longitudinale X.
Preferibilmente il primo e il secondo elemento di tenuta hanno forma toroidale, e sono entrami preferibilmente degli O-ring, ampiamenti noti e utilizzati nel settore. La presenza di due elementi di tenuta aumenta la tenuta del raccordo, l’efficacia del serraggio e la sua durata nel tempo.
Preferibilmente la protrusione anulare 13 e la gola anulare 14 della bussola sono realizzate in una posizione della bussola, 11 lungo l’asse di sviluppo longitudinale X, intermedia rispetto alle posizioni occupate dal primo e dal secondo elemento di tenuta sull’elemento tubolare, in modo tale che, quando i primi mezzi di serraggio sono in configurazione di serraggio, la spinta dell’anello di serraggio 15 alla sottostante porzione di tubazione T determina una deformazione del primo 7 e del secondo elemento di tenuta 8 e un serraggio a tenuta della tubazione sul primo elemento tubolare.
La gola anulare e l’anello di serraggio non possono estendersi indefinitamente in larghezza, tra le estremità longitudinali della bussola, bensì à ̈ preferibile che si mantengano entro un limite di larghezza fissabile a circa 10mm. In generale, la gola anulare occupa una posizione sostanzialmente mediana lungo lo sviluppo della bussola rispetto all’asse longitudinale X. La gola anulare à ̈ preferibilmente a cavallo di uno o di entrambi gli elementi di tenuta, come mostrato esemplarmente nelle figure 1, 3, 8 e 9. In sostanza, la gola anulare 14 interessa la zona sovrastante, e compresa tra, le due guarnizioni di tenuta 7 e 8, estendendosi limitatamente all’esterno delle guarnizioni. Ciò per il fatto che la pressione esercitata, durante il serraggio, dall’anello di serraggio, à ̈ indicata (e appositamente pensata) per interagire con gli elementi di tenuta (premendoli e deformandoli) e le porzioni ad essi adiacenti, ma non à ̈ indicata per comprimere porzioni di tubatura sovrastanti esclusivamente una o più nervature. Infatti la pressione su parti lontane dagli elementi di tenuta può provocare un’eccessiva sollecitazione sulla tubatura, la quale può lacerarsi o tagliarsi per effetto della contro-spinta di taglio esercitata dalle nervature. Un ulteriore vincolo al posizionamento (preferibilmente mediano) della gola anulare à ̈ dovuto al fatto che il raccordo dev’essere serrabile mediante pinze convenzionali; à ̈ necessario evitare sia che la protrusione non venga interessata dal profilo di pinzatura P1 (nel qual caso l’anello di tenuta verrebbe spinto radialmente in misura insufficiente), sia che la protrusione venga eccessivamente premuta dal profilo P1 (nel qual caso la tubatura potrebbe deformarsi eccessivamente o rovinarsi). Preferibilmente, il primo elemento tubolare 3 presenta, all’estremità opposta alla prima apertura di ingresso/uscita 3a, un elemento di battuta 3c che si estende in allontanamento dalla superficie esterna del primo elemento tubolare stesso ed à ̈ atto a definire una superficie di battuta per una tubazione T calzata sull’elemento tubolare. Tale elemento di battuta ha una dimensione radiale maggiore rispetto alla superficie esterna del primo elemento tubolare, misurata in allontanamento dall’asse di sviluppo longitudinale X.
Preferibilmente il primo elemento tubolare 3 comprende una porzione di montaggio 3d e i primi mezzi di serraggio 10 comprendono un elemento porta-bussola 16 (preferibilmente distinto dalla bussola 11) associabile rimovibilmente alla porzione di montaggio; tale elemento porta-bussola à ̈ configurato per montare la bussola 11 al primo elemento tubolare 3 in modo tale che la bussola avvolga stabilmente il primo elemento tubolare e definisca l’alloggiamento anulare 12. Preferibilmente l’elemento porta-bussola 16 ha una conformazione anulare e, quando associato alla porzione di montaggio, presenta un asse centrale coincidente con l’asse di sviluppo longitudinale X Preferibilmente l’elemento porta-bussola si sviluppa lungo detto asse centrale tra una prima estremità anulare di aggancio 16a alla porzione di montaggio del primo elemento tubolare e una seconda estremità anulare di aggancio 16b atta a ricevere la bussola. Preferibilmente la suddetta porzione di montaggio 3d del primo elemento tubolare à ̈ posizionata in corrispondenza dell’elemento di battuta 3c e consiste in una gola anulare (si vedano figure 2 e 8). Preferibilmente il montaggio della bussola (associata al suo elemento porta-bussola) all’elemento tubolare 3 avviene “a scatto†mediante inserimento della prima estremità anulare di aggancio 16a nella gola definente la porzione di montaggio 3d..
La bussola si estende, lungo l’asse di sviluppo longitudinale X, tra una prima estremità 11c, destinata ad essere montata al primo elemento tubolare 3, e una seconda estremità 11d, opposta alla prima estremità, libera e definente un’apertura per l’inserimento della tubatura T nell’alloggiamento anulare. Preferibilmente la prima estremità della bussola à ̈ associabile all’elemento porta-bussola 16, in particolare alla seconda estremità anulare di aggancio 16b. La seconda estremità 11d comprende preferibilmente un invito (ad esempio una svasatura verso l’esterno) per favorire l’inserimento dell’estremità della tubazione da raccordare.
L’elemento porta-bussola comprende preferibilmente una o più aperture 16c ricavate in una o più posizioni circonferenziali del porta-bussola e passanti tra l’esterno e l’interno del porta-bussola; tali aperture (definenti complessivamente una “finestratura†attorno al porta-bussola) sono atte a consentire l’osservazione (dall’esterno della bussola) della tubazione T inserita nell’alloggiamento 12 al fine di verificare il corretto posizionamento della tubazione prima di procedere al suo serraggio nel raccordo.
Il raccordo 1 può comprendere secondi mezzi di serraggio ad esempio identici ai primi mezzi di serraggio 10 e destinati a cooperare con un secondo elemento tubolare del raccordo per serrarvi un’ulteriore tubazione T. In tal caso i secondi mezzi di serraggio comprendono una rispettiva bussola (con protrusione e gola anulari) e un rispettivo anello di serraggio.
In alternativa, come mostrato nella forma realizzativa delle figure, il secondo elemento tubolare 4 del raccordo 1 comprende (in luogo di secondi mezzi di serraggio) mezzi di connessione 20 ad una sorgente di fluido, ad esempio un condotto, un rubinetto od un serbatoio (non mostrati, di tipo noto). Preferibilmente tali mezzi di connessione comprendono una porzione filettata destinata a collegarsi ad una corrispondente contro-filettatura di detta sorgente di fluido per porre in comunicazione di fluido il secondo elemento tubolare 4 con la sorgente di fluido. Preferibilmente i mezzi di connessione 20 comprendono una porzione di manovra M impegnabile da un utensile di avvitamento. La porzione di manovra M à ̈ generalmente una sporgenza esagonale, avente una dimensione radiale maggiore dell’elemento tubolare ed atta ad essere manovrata con una chiave inglese per realizzare un avvitamento sufficientemente energico del dispositivo alla sorgente di fluido. Preferibilmente, la citata porzione di manovra M à ̈ realizzata sull'elemento di battuta 3c, per definire un'impugnatura del raccordo 1 ed allo stesso tempo essere impegnata da un utensile di avvitamento.
Preferibilmente, in una possibile forma realizzativa dell'invenzione (non mostrata), il raccordo comprende una pluralità di elementi tubolari in comunicazione di fluido tra loro, su ciascuno di tali elementi tubolari essendo calzabile una rispettiva tubazione, ciascun elemento tubolare essendo preferibilmente identico ai suddetti primo o secondo elemento tubolare.
Preferibilmente il primo 3 e/o il secondo elemento tubolare 4 sono realizzati in materiale metallico, preferibilmente in ottone (ad esempio in ottone giallo CW602N) o in acciaio, o ancora in materiale plastico (ad esempio in tecnopolimero PPSU). Preferibilmente la bussola 11 à ̈ realizzata in materiale metallico, preferibilmente acciaio (ad esempio acciaio inox AISI 304). Preferibilmente l’anello di serraggio 15 à ̈ realizzato in materiale plastico o in gomma o in materiale metallico.
Preferibilmente gli elementi di tenuta 7 e 8 sono in gomma (ad esempio gomma sintetica EPDM - Ethylene-Propylene Diene Monomer). Preferibilmente la tubazione T Ã ̈ realizzata in materiale plastico o, alternativamente, Ã ̈ una tubazione multistrato comprendente uno strato esterno T1 in materiale plastico, uno strato intermedio T2 in materiale metallico e uno strato interno T3 in materiale plastico.
Il raccordo oggetto della presente invenzione à ̈ conforme alle normative per impieghi con acqua potabile. Esemplarmente, la temperatura massima di esercizio può essere di 120°C in funzionamento continuo e la pressione massima di esercizio di 10 bar. La forma realizzativa mostrata nelle figure illustra un raccordo avente una conformazione lineare, dove il primo e il secondo elemento tubolare hanno i rispettivi assi di sviluppo longitudinali coincidenti tra loro. Tuttavia il raccordo della presente invenzione può avere una conformazione angolare, ossia i rispettivi assi di sviluppo longitudinale del primo e del secondo elemento tubolare formano tra loro un angolo diverso da 180°, ad esempio di 45° o 90°. L’angolo tra gli elementi tubolari non influisce sulle caratteristiche tecniche descritte né sul funzionamento del raccordo, bensì consente di disporre di differenti raccordi impiegabili in un impianto in funzione dell’angolo tra le tubazioni da raccordare.
Il raccordo può altresì avere una conformazione a “T†e comprendere tre elementi tubolari dei quali due elementi tubolari esterni allineati tra loro e un terzo elemento tubolare intermedio interposto tra i due elementi tubolari esterni e perpendicolare ad essi.
La bussola 11 in accordo con la presente invenzione à ̈ configurata per essere serrata mediante pinze aventi un profilo di pinzatura di tipo B o di tipo F o di tipo H o di tipo TH o di tipo U, con riferimento agli standard di pinzatura di raccordi noti nel settore idraulico. Ciò significa che la posizione della protrusione anulare 13 e della gola anulare 14 sono tali da consentire un corretto serraggio con ciascuna delle suddette pinze (con chiari vantaggi in termini di possibilità di impiego del raccordo). In sostanza la bussola à ̈ conformata in modo tale che con ciascun di tali pinze la deformazione dei mezzi di serraggio sia della giusta entità, ossia né insufficiente (nel qual caso si verificherebbero problemi di tenuta) né eccessiva (nel qual caso potrebbe danneggiarsi la tubazione).
Le figure 8 e 9 riportano una serie di quotature esemplari per il raccordo oggetto della presente invenzione. Tali dimensioni sono proprie di un raccordo strutturato per ospitare una tubazione T avente un determinato diametro. Ovviamente à ̈ possibile realizzare raccordi per tubature di ogni diametro, proporzionando opportunamente le dimensioni dei singoli componenti (ad esempio proporzionando le dimensioni mostrate nelle figure).
La figura 10 illustra in particolare i primi mezzi di serraggio 10. La dimensione indicata con la lettera A indica la larghezza dell’anello di tenuta, la quota indicata con la lettera B indica il diametro interno della bussola e la quota indicata con la lettera C indica il diametro esterno della bussola (calcolato come ingombro radiale della protrusione 13). La seguente tabella riporta valori costruttivi esemplari per le quote A, B e C per alcuni raccordi di differenti dimensioni (à ̈ possibile prevedere ulteriori diametri):
Misura tubazione A B C
16/2 3 Ã ̃16.3 Ã ̃18.9
20/2 3 Ã ̃20.3 Ã ̃22.9
26/3 3 Ã ̃26.3 Ã ̃28.9
32/3 3 Ã ̃32.3 Ã ̃35.1
Il raccordo descritto può essere sottoposto a varianti e modifiche tutte ricomprese nell’ambito di tutela della presente invenzione. Ad esempio, à ̈ possibile prevedere più protrusioni anulari (ad esempio due o tre) in posizioni distinte della bussola e corrispondenti gole anulari con anelli di serraggio.
Il metodo di realizzazione di un raccordo secondo la presente invenzione comprendente le fasi di:
- predisporre il primo e il secondo elemento tubolare come sopra descritti;
- predisporre una bussola avente conformazione a cilindro cavo e presentante un asse di sviluppo longitudinale;
- realizzare sulla superficie esterna della bussola la protrusione anulare;
- realizzare sulla superficie interna della bussola la gola anulare;
- predisporre l’anello di serraggio e alloggiarlo nella gola anulare;
- montare la bussola al primo elemento tubolare in modo tale da circondarlo esternamente e da creare l’alloggiamento anulare destinato a ricevere in inserimento una tubazione.
Vantaggiosamente le fasi di realizzare la protrusione anulare e realizzare la gola anulare sono eseguite contemporaneamente mediante un’unica operazione di deformazione plastica della bussola. Preferibilmente la fase di predisporre l’anello di serraggio prevede di realizzare un anello di serraggio chiuso a conformazione toroidale (tipicamente nel caso di anello di serraggio in gomma), o di realizzare un anello chiuso e quindi tagliare tale anello (preferibilmente nel caso di anello di serraggio in plastica).
In uso, il primo elemento tubolare 3 viene predisposto con il primo elemento di tenuta 7 ed eventualmente il secondo elemento di tenuta 8 collocati nelle rispettive sedi tra due nervature adiacenti. Successivamente, l’elemento tubolare 3 viene inserito all'interno della sezione terminale di una tubazione T, in modo che le nervature 9 possano agire sulla tubazione trattenendola in accoppiamento con l’elemento tubolare e la bussola avvolga esternamente la sezione terminale della tubazione.
Successivamente, ad esempio per mezzo di una pinza P, dotata di un profilo di pinzatura P1, vengono generate sulla bussola 10 azioni di compressione in corrispondenza di una o più porzioni della bussola stessa, le quali subiscono una deformazione permanente che schiaccia la tubazione T sull'elemento tubolare 3 sottostante, e conseguentemente genera una compressione sull'elemento di tenuta 7 interposto che lo mantiene nella citata propria posizione deformata. Analogamente accade per il secondo elemento di tenuta 8.
Si noti che anche la tubazione subisce ovviamente una deformazione, preferibilmente permanente (in particolare nel caso di tubazione multistrato).
Si noti inoltre (figure 6 e 7) che l’efficace azione della pinza P, in pressione sull’esterno della bussola 11, determina uno “spianamento†della protrusione 13. In sostanza la protrusione 13 à ̈ stata deformata radialmente verso l’interno dell’elemento tubolare e ciò ha come effetto una corrispondente spinta sull’anello di tenuta 15 e sulla sottostante tubazione T (nonché sugli elementi di tenuta 7 e 8). Tale risultato à ̈ ben visibile in figura 6a.
Nel raccordo descritto, la presenza nella bussola della protrusione anulare e del sottostante anello di serraggio consente di disporre localmente di un surplus di materiale per pressare il sottostante elemento di tenuta; tale maggiorazione di materiale à ̈ necessaria per operare con guarnizioni che non sporgono dalle nervature (e che consentono quindi di rilevare il mancato serraggio del raccordo); Senza l’anello di serraggio si ricadrebbe nei problemi dell’arte nota, in quanto in corrispondenza della protrusione sarebbe presente un “vuoto†sul lato interno della bussola, il quale impedirebbe il trasferimento della spinta dalla tubazione al sottostante elemento di tenuta, con una conseguente cattiva tenuta anche a raccordo serrato.
Nella presente invenzione si à ̈ agito sulla bussola, modificandone la struttura, senza richiedere modifiche al profilo di pinzatura della pinza. In particolare, a livello produttivo, à ̈ possibile partire da una bussola “classica†(di tipo noto, ovvero liscia e uniformemente cilindrica sui entrambi i lati interno ed esterno) e modificarla deformandola plasticamente in modo tale da creare la gola anulare (vuota) all’interno e la corrispondente protrusione anulare all’esterno; quindi si inserisce l’anello di tenuta nella gola con funzione di spessore (o materiale di riempimento).
È inoltre possibile, con conseguente riduzione dei costi, utilizzare guarnizioni (ad esempio O-ring) del tutto convenzionali, semplicemente selezionandole con un diametro inferiore al diametro delle nervature.
L’impiego di O-ring convenzionali (ossia a sezione costante) porta l’ulteriore vantaggio dato dal fatto di non apportare alcun preindebolimento strutturale sulle guarnizioni, le quali sono dimensionate in modo ottimale e presentano pertanto caratteristiche di resistenza ed elasticità ottimali, non presentando invece alcun punto di cedevolezza o di preindebolimento. Ne consegue che, in virtù dell'assenza di preindebolimenti delle guarnizioni, il raccordo presenta una durata nel tempo superiore rispetto ai raccordi della tecnica nota precedentemente descritti, ed in particolare consente di garantire una tenuta di fluido per un tempo maggiore, anche sotto l'azione di stressanti cicli termici e di pressione a cui sono soggetti normalmente gli impianti a fluido.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Raccordo (1) per il collegamento di tubazioni (T), in particolare di cui almeno un tubo flessibile, comprendente: - almeno un primo elemento tubolare (3) dotato, ad una sua estremità, di una prima apertura di ingresso/uscita (3a) e definente al suo interno un primo condotto (3b); - almeno un secondo elemento tubolare (4) dotato, ad una sua estremità, di una seconda apertura di ingresso/uscita (4a) e definente al suo interno un secondo condotto (4b), detti primo (3) e secondo elemento tubolare (4) essendo collegati tra loro, in corrispondenza di rispettive estremità opposte alla rispettiva apertura di ingresso/uscita, in modo tale che detti primo (3b) e secondo condotto (4b) siano in comunicazione tra loro e definiscano complessivamente un condotto d’insieme (2) del raccordo ponente in comunicazione di fluido detta prima (3a) e detta seconda apertura (4a), il raccordo comprendendo inoltre almeno primi mezzi di serraggio (10) comprendenti: - una bussola (11) associabile al primo elemento tubolare (3) in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la bussola stessa e il primo elemento tubolare, un alloggiamento anulare (12) destinato a ricevere in inserimento una tubazione (T), tale tubazione risultando interposta tra il primo elemento tubolare e la bussola, detta bussola avendo una superficie interna (11a), rivolta verso il primo elemento tubolare (3), e una superficie esterna (11b), ed essendo dotata di almeno una protrusione anulare (13) estendentesi da detta superficie esterna e di almeno una gola anulare (14) ricavata in detta superficie interna in corrispondenza di detta protrusione anulare (13); - almeno un anello di serraggio (15) alloggiabile in detta almeno una gola anulare (14) della bussola; detti primi mezzi di serraggio (10) essendo configurati per operare almeno in una configurazione di inserimento, nella quale consentono l’inserimento di una tubazione (T) in detto alloggiamento anulare (12), e una configurazione di serraggio, nella quale bloccano stabilmente e a tenuta di fluido la tubazione nell’alloggiamento anulare.
  2. 2. Raccordo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui il passaggio dei primi mezzi di serraggio (10) da detta configurazione di inserimento a detta configurazione di serraggio avviene mediante una deformazione radiale di detta bussola (11), in avvicinamento al primo elemento tubolare (3), tale da comprimere la tubazione (T) tra la bussola (11) e il primo elemento tubolare (3) all’interno dell’alloggiamento anulare (12), detta deformazione essendo realizzata agendo sulla superficie esterna (11b) della bussola con un profilo di pinzatura (P1) di una pinza di serraggio (P), in grado di deformare plasticamente detta bussola, e/o in cui il passaggio dei mezzi di serraggio (10) in detta configurazione di serraggio determina una riduzione dell’estensione radiale dell’alloggiamento anulare (12), provocata dall’avvicinamento della bussola (11) al primo elemento tubolare (3), e una conseguente compressione della tubazione (T) all’interno dell’alloggiamento anulare.
  3. 3. Raccordo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il primo elemento tubolare (3) e la suddetta bussola (11) hanno una conformazione a cilindro cavo e presentano un medesimo asse di sviluppo longitudinale (X), e/o in cui detto anello di serraggio (15) à ̈ alloggiato in detta gola anulare (14) della bussola (11) in modo tale da risultare sostanzialmente a filo con detta superficie interna (11a) della bussola e/o da realizzare una superficie interna (11a) della bussola sostanzialmente cilindrica e/o di diametro costante lungo l’intero sviluppo della bussola lungo detto asse di sviluppo longitudinale (X), e/o in cui detta protrusione anulare (13) e detta gola anulare (14) sono realizzate in una sostanzialmente medesima posizione della bussola (11) lungo detto asse di sviluppo longitudinale (X).
  4. 4. Raccordo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo elemento tubolare (3) comprende almeno un primo elemento di tenuta (7), avvolto esternamente all’elemento tubolare stesso in modo tale da risultare interposto tra esso e una tubazione (T) inserita in detto alloggiamento anulare (12), detto primo elemento di tenuta (7) essendo deformabile, quando detti primi mezzi di serraggio (10) sono in configurazione di serraggio, per inibire una comunicazione di fluido tra il primo condotto (3b) e una superficie esterna del primo elemento tubolare, e/o in cui detta protrusione anulare (13) e detta gola anulare (14) sono realizzate in una posizione della bussola (11), lungo detto asse di sviluppo longitudinale (X), prossima alla, o in corrispondenza della, posizione occupata dal primo elemento di tenuta (7) sull’elemento tubolare (3), ovvero la protrusione anulare e la gola anulare sono sostanzialmente allineate lungo un piano perpendicolare a detto asse di sviluppo longitudinale, e/o in cui detto primo elemento tubolare comprende un secondo elemento di tenuta (8), sostanzialmente identico al primo elemento di tenuta, avvolto esternamente al primo elemento tubolare in una differente posizione lungo detto asse di sviluppo longitudinale.
  5. 5. Raccordo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la bussola ha uno spessore, calcolato come distanza tra la superficie interna e la superficie esterna, sostanzialmente uniforme per tutto il suo sviluppo longitudinale, e/o in cui detto anello di serraggio à ̈ un anello chiuso, a conformazione toroidale, oppure - in alternativa - à ̈ un anello dotato di un taglio, e/o in cui il primo elemento tubolare comprende una pluralità di nervature (9), estendentesi esternamente all’elemento tubolare stesso e aventi un profilo sostanzialmente anulare, dette nervature definendo una pluralità di afferraggi per la tubazione quando detti primi mezzi di serraggio sono in detta configurazione di serraggio, e/o in cui dette nervature si estendono radialmente dalla superficie esterna del primo elemento tubolare per un medesimo diametro di nervatura maggiore di un diametro esterno del primo elemento tubolare, e/o in cui detto primo elemento di tenuta à ̈ avvolto esternamente al primo elemento tubolare, tra due nervature adiacenti di detta pluralità di nervature, in modo tale da essere compreso radialmente entro detto diametro di nervatura o da risultare sostanzialmente a filo con l’inviluppo di dette nervature, e/o in cui il primo elemento di tenuta à ̈ posizionato tra due nervature adiacenti in modo tale da non interferire con una tubazione inserita in detto alloggiamento anulare e in modo tale da non realizzare una tenuta di fluido tra detto primo elemento tubolare e la tubazione quando detti primi mezzi di serraggio si trovano in detta configurazione di inserimento.
  6. 6. Raccordo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre secondi mezzi di serraggio comprendenti: - una rispettiva bussola associata al secondo elemento tubolare in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la bussola stessa e il secondo elemento tubolare, un rispettivo alloggiamento anulare destinato a ricevere in inserimento una tubazione, tale tubazione risultando interposta tra il secondo elemento tubolare e la rispettiva bussola, detta rispettiva bussola avendo una superficie interna, rivolta verso il secondo elemento tubolare, e una superficie esterna, ed essendo dotata di almeno una protrusione anulare estendentesi da detta superficie esterna e di almeno una gola anulare ricavata in detta superficie interna in corrispondenza di detta protrusione anulare; - un rispettivo anello di serraggio alloggiabile in detta almeno una gola anulare della bussola; detti secondi mezzi di serraggio essendo preferibilmente identici a detti primi mezzi di serraggio e/o dotati di una o più delle caratteristiche descritte negli aspetti e/o nelle rivendicazioni in relazione ai primi mezzi di serraggio,
  7. 7. Raccordo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto secondo elemento tubolare comprende mezzi di connessione (20) ad una sorgente di fluido, ad esempio un condotto, un rubinetto od un serbatoio, e/o in cui detti mezzi di connessione comprendono una porzione filettata destinata a collegarsi ad una corrispondente contro-filettatura di detta sorgente di fluido per porre in comunicazione di fluido detto secondo elemento tubolare con la sorgente di fluido, e/o in cui il raccordo comprende una pluralità di elementi tubolari in comunicazione di fluido tra loro, su ciascuno dei detti elementi tubolari essendo calzabile una rispettiva tubazione, ciascun elemento tubolare essendo preferibilmente identico ai suddetti primo o secondo elemento tubolare.
  8. 8. Metodo di realizzazione di un raccordo per il collegamento di tubazioni, in particolare di tubi flessibili, il metodo comprendente le fasi di: - predisporre almeno un primo elemento tubolare dotato, ad una sua estremità, di una prima apertura di ingresso/uscita e definente al suo interno un primo condotto; - predisporre almeno un secondo elemento tubolare dotato, ad una sua estremità, di una seconda apertura di ingresso/uscita e definente al suo interno un secondo condotto, detti primo e secondo condotto essendo collegati tra loro, in corrispondenza di rispettive estremità opposte alla rispettiva apertura di ingresso/uscita, in modo tale che detti primo e secondo condotto siano in comunicazione tra loro e definiscano complessivamente un condotto d’insieme del raccordo ponente in comunicazione di fluido detta prima e detta seconda apertura, - predisporre una bussola avente conformazione a cilindro cavo e presentante un asse di sviluppo longitudinale; - realizzare su una superficie esterna della bussola almeno una protrusione anulare estendentesi da detta superficie esterna; - realizzare su una superficie interna della bussola, in corrispondenza di detta protrusione anulare, almeno una gola anulare avente una determinata profondità; - predisporre un anello di serraggio, avente preferibilmente uno spessore sostanzialmente pari a detta determinata profondità della gola anulare; - alloggiare detto anello di serraggio in detta gola anulare della bussola; - montare detta bussola a detto primo elemento tubolare in modo tale da circondarlo esternamente e da creare, tra la superficie interna della bussola stessa e il primo elemento tubolare, un alloggiamento anulare destinato a ricevere in inserimento una tubazione, tale tubazione risultando interposta tra il primo elemento tubolare e la bussola.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui le fasi di realizzare su una superficie esterna della bussola almeno una protrusione anulare e realizzare su una superficie interna della bussola almeno una gola anulare sono eseguite contemporaneamente mediante un’operazione di deformazione plastica della bussola, detta deformazione plastica della bussola essendo ottenuta preferibilmente mediante un’operazione di stampaggio e/o formatura e/o lavorazione meccanica.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui la fase di predisporre un anello di serraggio comprende almeno la fase di realizzare un anello di serraggio chiuso, a conformazione toroidale, e opzionalmente la fase aggiuntiva di tagliare detto anello in modo tale da interrompere la continuità circonferenziale dell’anello stesso, e/o in cui la fase di alloggiare detto anello di serraggio in detta gola anulare della bussola avviene prima o dopo la fase di montare la bussola a detto primo elemento tubolare, e/o in cui il metodo comprende, preferibilmente anteriormente alla fase di montare detta bussola a detto elemento tubolare, la fase di predisporre almeno un elemento di tenuta, preferibilmente due elementi di tenuta, e avvolgerlo esternamente al primo elemento tubolare in modo tale che l’elemento di tenuta risulti interposto tra il primo elemento tubolare e una tubazione inserita nel suddetto alloggiamento anulare, detto elemento di tenuta essendo preferibilmente una guarnizione o un O-ring, e/o in cui le fasi di realizzare su una superficie esterna della bussola almeno una protrusione anulare e realizzare su una superficie interna della bussola almeno una gola anulare sono eseguite su una medesima porzione della bussola, lungo detto asse di sviluppo longitudinale, e/o in modo tale che la protrusione anulare e la gola anulare risultino in corrispondenza della posizione occupata da detto almeno un elemento di tenuta sull’elemento tubolare.
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