ITMI20112346A1 - Rilevatore di tensione di picco e relativo metodo di generazione di una tensione di inviluppo - Google Patents

Rilevatore di tensione di picco e relativo metodo di generazione di una tensione di inviluppo Download PDF

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ITMI20112346A1
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Description

RILEVATORE DI TENSIONE DI PICCO E RELATIVO METODO DI GENERAZIONE DI UNA TENSIONE DI INVILUPPO
CAMPO TECNICO
Questa invenzione concerne i rilevatori della tensione di picco di segnali oscillanti e più in particolare una nuova architettura completamente integrabile adatta a generare una tensione di inviluppo corrispondente al valore istantaneo di picco di una tensione oscillante di ingresso e relativo metodo.
BACKGROUND
Gli alimentatori a commutazione forzata ed, in particolare, i sistemi per la correzione attiva del fattore di potenza (PFC), necessitano di memorizzare l’informazione sul valore di picco della tensione di ingresso, che tipicamente à ̈ la tensione di rete, dunque a bassa frequenza.
Generalmente parlando, un pre-regolatore PFC Ã ̈ un convertitore switching controllato in modo da ottenere una tensione continua regolata in uscita partendo da una tensione alternata in ingresso. Utilizzando particolari tecniche di switching, i preregolatori PFC sono in grado di assorbire una corrente sinusoidale in fase con la tensione di rete, ottenendo in questo modo un fattore di potenza PFC prossimo a 1 ed una bassa distorsione armonica THD sulla corrente assorbita dalla rete stessa.
La FIG. 1 un esempio di un noto pre-regolatore PFC con controllo “Transition Mode†.
L’amplificatore VA confronta una partizione del valore della tensione di uscita con una tensione di riferimento VREF interna per generare un segnale di errore che viene inviato al circuito moltiplicatore.
Il moltiplicatore MULTIPLIER realizza il prodotto tra una partizione della tensione di rete e il segnale in uscita dall’amplificatore VA, generando quindi in uscita un segnale con andamento sinusoidale, in fase con la tensione di rete, e ampiezza proporzionale al segnale di errore stesso.
Il comparatore PWM confronta il segnale in uscita al moltiplicatore con una grandezza proporzionale alla corrente sull’induttore e spegne il MOS di potenza non appena i due valori sono uguali determinando quindi l’inviluppo della corrente sull’induttore stesso.
Una volta che il MOSFET à ̈ stato spento, l’induttore scarica l’energia immagazzinata nella fase precedente sul carico. A questo punto il MOS viene riacceso dalla commutazione del comparatore di zero-cross ZCD, ed il ciclo si ripete.
La corrente assorbita dalla rete, per effetto del filtro di rete posto in ingresso, sarà la componente a bassa frequenza della corrente che circola nell’induttore, dunque il valore medio per ogni ciclo di switching, valore pari a metà dell’inviluppo dei picchi e con andamento sinusoidale in fase con la tensione di rete stessa, come mostrato in FIG.
2.
Da un'analisi del funzionamento, risulta evidente che il guadagno della parte di potenza di un pre-regolatore PFC dipende in maniera quadratica dal valore RMS della tensione di rete. In caso di variazioni della tensione di rete, l’amplificatore d’errore deve quindi intervenire in maniera opportuna per riportare il riferimento sinusoidale (ingresso al comparatore PWM) al valore necessario per una corretta regolazione dell’uscita.
Questa dipendenza quadratica del guadagno dal valore della tensione di ingresso ha come conseguenza i seguenti inconvenienti:
- L’amplificatore d’errore deve possedere una dinamica lineare molto estesa. In sistemi ad alimentazione cosiddetta universale la tensione di ingresso può infatti variare di un fattore 3 o più, per cui il guadagno varierà di un fattore 9. L’amplificatore d’errore quindi, a parità di carico, deve essere in grado a ridurre la sua uscita almeno di nove volte.
- La variazione quadratica del guadagno implica un’analoga variazione della frequenza di taglio della funzione di trasferimento ad anello aperto, con difficoltà di compensazione del sistema e risposta dinamica lenta quando si à ̈ alla massima tensione di linea. La risposta in frequenza del sistema à ̈, infatti, a singolo polo. Tale polo à ̈ indipendente dalla tensione di ingresso ed à ̈ legato alla resistenza e alla capacità sull’uscita del pre-regolatore. Se, pertanto, l’amplificatore d’errore à ̈ stato compensato per avere 20 Hz di banda per la funzione di trasferimento ad anello aperto a massima tensione di linea, la banda sarà di circa 2 Hz a minima tensione di rete, col risultato di avere una risposta dinamica ancora più lenta.
- Undershoot/overshoot, della tensione di uscita del pre-regolatore, in risposta a grandi variazioni della tensione di linea. A partita di carico ad ogni variazione della tensione di ingresso, affinché il sistema resti in regolazione, deve corrispondere una variazione contraria dell’uscita dell’amplificatore di errore. L’amplificatore ha bassa velocità per cui, prima di essere in grado di seguire e compensare la variazione, si possono presentare in uscita un undershoot/overshoot.
Per compensare questi fenomeni, à ̈ quindi necessario introdurre, all’interno del guadagno di anello, un termine di compensazione inversamente proporzionale al quadrato della tensione di ingresso. Questa compensazione definita “Voltage Feedforward†consiste nel derivare una tensione proporzionale al valore RMS della tensione di ingresso, trasmettere questo valore ad un circuito quadratore/divisore (correttore 1/VFF<2>) e fornire il segnale risultante al moltiplicatore che si occupa di generare il riferimento per la corrente di picco del sistema.
In questo modo, una variazione della tensione di linea causerà un cambiamento inversamente proporzionale nell’ampiezza della sinusoidale in uscita al moltiplicatore; se la tensione di linea raddoppia l'ampiezza del segnale in uscita al moltiplicatore si dimezzerà e viceversa. Il riferimento per la corrente di picco risulta, in questo modo, immediatamente adattato alle nuove condizioni operative senza necessità di intervento dell’amplificatore di errore. Il guadagno di anello resta quindi costante per qualsiasi valore della tensione di ingresso, migliorando sensibilmente il comportamento dinamico del pre-regolatore. Si semplifica, inoltre, il dimensionamento della rete esterna per assicurare la stabilità del sistema.
Per quanto detto, il circuito per la rilevazione del valore RMS (peak detector) à ̈ pienamente efficace se in grado di seguire variazioni della tensione di ingresso in entrambi i sensi. Non à ̈ sufficiente una rapida rilevazione dei picchi quando questi crescono ma anche quando il loro valore diminuisce. Se, infatti, la rilevazione della riduzione del picco della tensione di rete à ̈ molto lenta si avrà come conseguenza un ritardo nell’impostazione della giusta quantità di Feedforward (azione in avanti), con conseguente eccessiva sovraelongazione della tensione di uscita del pre-regolatore in risposta a grandi variazioni della tensione di linea.
Comunemente, come divulgato in US 7,239,120 (controllore L6563 STM), per ottenere tale funzione, si utilizza un cosiddetto “diodo ideale†integrato, realizzato tramite un amplificatore operazionale connesso ad inseguitore con diodo nel percorso di retroazione, un condensatore esterno CFFper la memorizzazione dell’informazione ed una resistenza anch’essa esterna RFFcome mostrato in FIG.3.
La resistenza RFF, opportunamente dimensionata, fornisce il percorso di scarica del condensatore e fa sì che il sistema sia in grado di adeguarsi, con una costante di tempo RFFCFF, alle diminuzioni del valore efficace della tensione d’ingresso. La costante RFFCFFviene dimensionata in modo tale che il fenomeno di scarica risulti impercettibile all’interno di ciascun mezzo periodo di ciclo di rete;l’informazione del valore RMS della tensione di rete risulta in questo modo il più possibile prossima ad un valore continuo.
Uno svantaggio di questa implementazione, oltre alla necessità di due componenti discreti esterni, à ̈ che il sistema in risponde con una legge esponenziale con una costante di tempo RFF· CFFche, per quanto detto, sarà relativamente elevata (tipicamente dell’ordine di parecchie centinaia di ms). Ciò comporta una perdita di efficacia dell’approccio Feedforward per un tempo tanto più lungo quanto più à ̈ grande la variazione della tensione di ingresso e quanto più à ̈ grande la costante di tempo RFF· CFF.
Una più efficace implementazione, mostrata in FIG. 4, utilizzata nel controllo integrato L6564 della STMicroelectronics, consiste nel memorizzare su una capacità interna C1 il picco della tensione di rete scalata a meno di un offset di tensione.
La tensione su questa capacità denominata VFFie’ utilizzata come soglia di un comparatore che la confronta con la tensione di picco VFF. La soglia ed il filtro RC esterni RFFCFF, sono dimensionati in modo che, in un ciclo di rete, la tensione VFFnon scenda mai abbastanza da far commutare il comparatore. Nel caso si verifichi un repentino calo della tensione di rete, la tensione sulla capacità esterna, dopo un certo numero di cicli, scenderà necessariamente al di sotto il valore di soglia facendo scattare il comparatore che azionerà un rapido meccanismo di scarica della capacità di memorizzazione C1 che sarà a questo punto in grado di agganciarsi al nuovo valore di picco.
Anche questa implementazione ha lo svantaggio di utilizzare due componenti discreti esterni, RFFe CFF. Il tempo di attivazione del meccanismo di inseguimento (Fast Feed-Forward), legato alla costante RFFCFFe ad una soglia che à ̈ fissa, dipenderà inoltre dal valore della tensione di picco stessa. Quindi, più à ̈ alta la tensione di ingresso, più à ̈ lungo il tempo che bisognerà attendere per l’attraversamento della soglia e quindi minore sarà la prontezza del sistema nel seguire eventuali variazioni repentine della tensione oscillante VMULT.
SOMMARIO
È stato trovato un rilevatore dei valori di picco e adatto a generare una tensione di inviluppo di una tensione oscillante avente un'architettura totalmente integrabile ed in grado di mantenere l’informazione sul valore dell’ultimo picco rilevato in maniera accurata anche nel caso di lunghi periodi temporali tra un evento di picco e il successivo.
Il rilevatore ha un condensatore integrato di accumulo riferito ad un potenziale di riferimento, sul quale à ̈ disponibile una tensione rappresentativa di un ultimo valore di picco di tensione rilevato. Il condensatore viene caricato al valore della tensione oscillante poco prima del verificarsi di un evento di picco, e scollegato dal resto del circuito alla fine dell’evento, per limitare al massimo le correnti di perdita, attraverso:
- un interruttore controllato connesso in modo da isolare oppure connettere ad una tensione replica rettificata della tensione oscillante il condensatore di accumulo quando aperto/chiuso;
- un circuito rettificatore ricevente la tensione oscillante, adatto a generare la tensione replica rettificata su un'uscita accoppiata al condensatore di accumulo, tramite l'interruttore controllato, il circuito rettificatore essendo adatto a replicare la tensione oscillante sull'uscita quando l'interruttore controllato à ̈ chiuso;
- un comparatore configurato in modo da confrontare con una tensione di offset la differenza tra la tensione di inviluppo e la tensione oscillante, e da generare un segnale di comando adatto a chiudere l'interruttore controllato quando la tensione differenza à ̈ minore della tensione di offset.
Secondo una forma di realizzazione preferita del nuovo metodo, si rileva il tempo trascorso dall'ultimo fronte attivo di commutazione rilevato del segnale di comando e si chiude l'interruttore controllato quando il segnale di comando à ̈ attivo o quando à ̈ trascorso un intervallo di tempo prestabilito dall'ultimo fronte attivo di commutazione del segnale di comando, e si apre l'interruttore controllato altrimenti.
Le rivendicazioni come depositate sono parte integrante di questa descrizione e sono qui incorporate per espresso riferimento.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La Figura 1 mostra un tipico sistema di correzione del fattore di potenza PFC con controllo "Transition Mode".
La Figura 2 à ̈ un grafico che mostra l’andamento temporale della corrente che scorre in vari componenti del sistema di FIG.1.
La Figura 3 mostra la struttura di rilevamento della tensione di picco utilizzata nel PFC noto L6563 della STMicroelectronics, divulgato anche in US 7,239,120.
La Figura 4 mostra il PFC noto L6564 della STMicroelectronics.
La Figura 5 mostra un'architettura di principio completamente integrata adatta a memorizzare il valore di picco di una tensione oscillante.
Le Figure 6 e 7 mostrano grafici temporali esemplificativi della tensione di inviluppo di una tensione oscillante.
La Figura 8 mostra un'ulteriore forma di realizzazione completamente integrata di rilevazione del valore di picco di una tensione oscillante.
La Figura 9 mostra grafici temporali ottenuti mediante simulazione del funzionamento della nuova architettura di FIG.8.
La Figura 10 mostra una forma di realizzazione alternativa della nuova architettura.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE ESEMPLIFICATIVE
La presente invenzione fornisce un'architettura completamente integrabile che implementa una relativo metodo per la rilevazione della tensione di picco di segnali variabili a bassa frequenza, senza richiedere componenti discreti esterni ed in grado di seguire repentine variazioni della tensione oscillante d'ingresso e di mantenere con buona approssimazione costante la tensione di inviluppo tra un picco ed il successivo, se di pari ampiezza.
Il rilevatore mostrato in FIG. 5 si basa sul principio di isolare completamente, tramite giunzioni opportunamente pilotate, la capacità di memorizzazione tra un valore di picco ed il successivo. In questo modo, si riduce la deriva del dato memorizzato tra un picco ed il successivo e si evita il problema di dover controllare la corrente di scarica della capacità.
Utilizzando una capacità integrata, non à ̈ possibile realizzare il meccanismo di rilevazione precedentemente descritto con scarica controllata. Le capacità integrate, per motivi di area, devono essere necessariamente di valori ridotti e, qualora i tempi di memorizzazione dovessero essere dell’ordine dei millisecondi, la corrente di scarica dovrebbe risultare di valori prossimi al pA, quindi difficilmente controllabile con precisione. Lo scarso controllo del valore e addirittura del segno di queste correnti (se si pensasse di utilizzare i fenomeni di leakage per scaricare la CFF) potrebbe causare una rilevante alterazione dell’informazione.
Tra un picco di tensione e l’altro, la capacità di memorizzazione viene lasciata completamente isolata tramite lo switch SW1di FIG. 5, trascurando la connessione al comparatore, che si ipotizza con impedenza di ingresso infinita (in continua); in questo modo il picco di tensione precedentemente rivelato VFFrimane memorizzato sulla capacità stessa.
Lo switch, utilizzato per l’isolamento, sarà opzionalmente dotato di un circuito per ridurre al minimo le correnti di leakage della giunzione e quindi la deriva del dato memorizzato (FIG.10).
Lo switch resta aperto fintantoché la tensione in ingresso non raggiunge un opportuno valore di soglia definito come: VFF-VFF-OS. Non appena la tensione in ingresso VMULTsupera tale valore, lo switch viene chiuso e la capacità connessa al resto del circuito che comincia quindi a funzionare come un classico rivelatore, inseguendo il nuovo valore di picco. Il circuito resta in questa configurazione, con switch chiuso, fintantoché la tensione di ingresso non torna nuovamente al di sotto del valore di soglia VFF-VFFOS(istante t2in FIG.7).
Con questo meccanismo il rilevatore di picco à ̈ in grado di rilevare il raggiungimento di un nuovo valore di picco, quando questo à ̈ superiore o pari al valore precedentemente memorizzato, e collegare la capacità di campionamento CFFsolo per il tempo strettamente necessario alla memorizzazione di tale valore. Per tutto il resto del ciclo, la capacità risulta praticamente isolata dal resto del circuito e quindi con una minima deriva del dato memorizzato, dovuta ai soli fenomeni di leakage di giunzione dello switch.
Il meccanismo descritto funziona ottimamente in particolare quando il nuovo valore di picco à ̈ prossimo o superiore al valore memorizzato e se si riesce a garantire che il leakage dello switch abbia unicamente la tendenza a scaricare la capacità.
Nel caso in cui il leakage tenda ad accumulare cariche sulla capacità, portando la tensione memorizzata ad una deriva verso valori più alti, à ̈ necessario adottare il sistema di un ulteriore meccanismo che aggiorni, ad ogni ciclo, il valore memorizzato sulla capacità stessa.
Una deriva verso l’alto della tensione VFFmemorizzata potrebbe, infatti, avere come conseguenza che, se il valore di picco non cambia, il valore immagazzinato (quindi la soglia VFF-VFFOS), dopo un certo numero di cicli, si discosti troppo dal successivo valore di picco non permettendo dunque la rilevazione e la connessione della capacità stessa al resto del sistema.
Si può ovviare a suddetto inconveniente utilizzando un'ulteriore forma di realizzazione.
Secondo questa ulteriore forma di realizzazione, ogni volta che il comparatore rivela che la tensione di ingresso ha superato la soglia VFF-VFFOS, esso, oltre a chiudere lo switch di isolamento, causa la generazione di un segnale di controllo (segnale “op_amp†in FIG. 8) impulsivo che porta il rilevatore di picco ad operare come amplificatore operazionale chiuso in configurazione buffer (tipicamente per circa 40Î1⁄4s). La carica accumulata nel periodo precedente viene in tal modo annullata ed in prossimità di ogni valore di picco si ha dunque un ripristino del dato memorizzato.
Un inconveniente di questa soluzione à ̈ la presenza di un piccolo ripple sulla tensione VFFin prossimità del raggiungimento di ogni successivo picco di tensione, come mostrato in FIG. 7. Questo ripple à ̈ tuttavia controllabile (pari alla tensione di offset necessario per la rilevazione del picco stesso) e può essere reso inferiore al ripple comunemente riscontrato nei rivelatori con capacità esterna e scarica controllata.
PkERROR=PkDECAY+VFFOS≈ VFFOS
Il termine di errore PkDECAYrappresenta la deriva della tensione dovuta alla corrente di leakage dello switch che carica/scarica la capacità di memorizzazione ed à ̈ scrivibile come:
<I>PkDECAY = ±<LEKAGE>â‹… ΔT
C
Nel caso in cui si riesca a garantire il segno della corrente di leakage, ed in particolare che questo abbia la tendenza a scaricare la capacità CFF, si può eliminare il meccanismo di aggiornamento ed utilizzare la struttura semplificata riportata in FIG.10.
La FIG.8 illustra il circuito che permette al sistema di agganciarsi alla tensione di rete nel caso in cui si abbia un calo repentino del valore di picco .
Se la tensione oscillante di ingresso VMULT al rilevatore di picco non raggiunge il valore di soglia VFF-VFFOSentro un periodo di tempo prefissato TPK(ciò accade, per esempio, quando il nuovo valore di picco à ̈ inferiore al valore precedentemente memorizzato), un segnale, generato da una logica di controllo interna, forza il sistema ad operare come amplificatore operazionale chiuso in configurazione buffer, per un tempo breve (per esempio 40 Î1⁄4s) ma sufficiente all’amplificatore operazionale Opamp per andare a regime.
In questo modo, la capacità viene istantaneamente forzata al valore corrente della tensione di ingresso e VFFe VMULTvanno dunque a coincidere.
Al termine di questo breve tempo, la condizione VMULT> VFF-VFFOSà ̈ ancora verificata e la capacità risulta pertanto ancora connessa al resto del circuito che può continuare a lavorare come inseguitore sino all’effettiva rilevazione del picco successivo.
Ovviamente il tempo Tpk deve essere dimensionato in modo tale da essere leggermente più lungo del massimo periodo dei segnali in gioco.
La FIG. 9 mostra grafici di simulazione del funzionamento in transitorio del circuito proposto. In particolare, si può notare la rapidità di inseguimento del valore di picco, quando questo risulta superiore al valore precedentemente memorizzato. Il rilevatore di picco à ̈ in grado di agganciarsi al nuovo valore in modo praticamente istantaneo.
Nel caso in cui la tensione di picco risulti inferiore a quella memorizzata à ̈ necessario un lasso di tempo Tpk affinché il circuito sia in grado di inseguire la tensione di ingresso e rivelare il nuovo valore.
In aggiunta a quanto precedentemente descritto, se si à ̈ interessati a rivelare picchi di tensione allorché siano superiori ad una certa soglia minima, si può prevedere che, alla fine del periodo Tpk, il circuito attenda che la tensione di ingresso raggiunga un valore minimo di attivazione prima di entrare effettivamente in configurazione di buffer di tensione.
Controllando il segno della corrente di giunzione, ad esempio come illustrato in FIG. 10, si può pensare di utilizzare la configurazione a buffer solo nella fase di inseguimento di valori di picco inferiori al dato memorizzato. Si evita, in tal modo, il ripple che si ha sulla tensione di uscita in corrispondenza della connessione a buffer del circuito di inseguimento precedente ogni evento di picco.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Rilevatore integrato di picchi di una tensione oscillante (VMULT), comprendente: un condensatore integrato di accumulo (CFF) riferito ad un potenziale di riferimento, sul quale à ̈ disponibile una tensione di inviluppo rappresentativa di un ultimo valore di picco di tensione rilevato; un interruttore controllato (SW1) adatto ad isolare oppure connettere detto condensatore integrato di accumulo (CFF) ad una tensione replica rettificata di detta tensione oscillante (VMULT) quando aperto/chiuso; un circuito rettificatore ricevente detta tensione oscillante (VMULT), adatto a generare detta tensione replica rettificata su un'uscita accoppiata a detto condensatore di accumulo (CFF), tramite detto interruttore controllato (SW1), detto circuito rettificatore essendo adatto a replicare la tensione oscillante (VMULT) su detta uscita quando l'interruttore controllato (SW1) à ̈ chiuso e allorchà ̈ detta tensione sia superiore alla tensione di accumulo; un comparatore configurato in modo da confrontare con una tensione di offset (VFFOS) la differenza tra detta tensione di inviluppo e la tensione oscillante (VMULT), e generare un segnale di comando adatto a chiudere detto interruttore controllato (SW1) quando detta tensione differenza à ̈ minore della tensione di offset (VFFOS).
  2. 2. Rilevatore secondo la rivendicazione 1, comprendente un circuito di riaggancio di detta tensione di inviluppo al valore istantaneo della tensione oscillante (VMULT) comprendente: un timer (Tpk) attivato da un fronte attivo di commutazione di detto segnale di comando, adatto a generare un flag impulsivo di durata prestabilita quando à ̈ trascorso un tempo prestabilito da detto fronte attivo, una rete logica adatta a chiudere l'interruttore controllato (SW1) quando detto segnale di comando à ̈ logicamente attivo o detto flag à ̈ generato, e ad aprire l'interruttore comandabile (SW1) altrimenti, un circuito di inseguimento di detta tensione oscillante (VMULT) attivato da detto flag impulsivo.
  3. 3. Rilevatore secondo la rivendicazione 2, in cui detto interruttore controllato (SW1) Ã ̈ composto da: un transistore comandato da detta rete logica, e da un inseguitore di tensione con offset, configurato in modo da mantenere una tensione di body di detto transistore che differisce dalla tensione di uscita su detto condensatore di accumulo (CFF) pari ad una seconda tensione di offset.
  4. 4. Rilevatore secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il circuito di inseguimento della tensione oscillante à ̈ adatto ad essere attivato, per un intervallo di tempo, anche da detto fronte attivo di commutazione di detto segnale di comando.
  5. 5. Metodo per generare una tensione di inviluppo di una tensione oscillante (VMULT) usando un condensatore integrato (CFF) di accumulo riferito ad un potenziale di riferimento, sul quale à ̈ disponibile una tensione di inviluppo rappresentativa di un ultimo valore di picco di tensione rilevato, e un interruttore controllato (SW1) adatto ad isolare oppure connettere ad una tensione replica rettificata di detta tensione oscillante (VMULT) detto condensatore integrato di accumulo (CFF) quando aperto/chiuso, il metodo comprendendo le operazioni di confrontare con una tensione di offset (VFFOS) la differenza tra la tensione di inviluppo su detto condensatore integrato (CFF) e la tensione oscillante (VMULT), e generare un segnale di comando attivo quando detta tensione differenza à ̈ minore della tensione di offset (VFFOS); chiudere detto interruttore controllato (SW1) quando detto segnale di comando à ̈ attivo.
  6. 6. Il metodo della rivendicazione 5, comprendente inoltre le operazioni di: rilevare il tempo trascorso dall'ultimo fronte attivo di commutazione rilevato di detto segnale di comando; chiudere detto interruttore controllato (SW1) quando detto segnale di comando à ̈ attivo o quando à ̈ trascorso un intervallo di tempo prestabilito dall'ultimo fronte attivo di commutazione di detto segnale di comando, e aprire detto interruttore controllato (SW1) altrimenti; attivare un circuito di inseguimento della tensione oscillante (VMULT) per forzare, per un intervallo di tempo, detta tensione oscillante sulla capacità di memorizzazione, quando à ̈ trascorso detto intervallo di tempo prestabilito dall'ultimo fronte attivo di commutazione di detto segnale di comando.
  7. 7. Il metodo della rivendicazione 6, comprendente inoltre l'operazione di attivare detto circuito di inseguimento, per detto intervallo di tempo, anche ad ogni fronte attivo del segnale di comando.
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