ITMI20112338A1 - Lampada snodabile - Google Patents

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ITMI20112338A1
ITMI20112338A1 IT002338A ITMI20112338A ITMI20112338A1 IT MI20112338 A1 ITMI20112338 A1 IT MI20112338A1 IT 002338 A IT002338 A IT 002338A IT MI20112338 A ITMI20112338 A IT MI20112338A IT MI20112338 A1 ITMI20112338 A1 IT MI20112338A1
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Fabio Zanola
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Artemide Spa
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F21V21/00Supporting, suspending, or attaching arrangements for lighting devices; Hand grips
    • F21V21/14Adjustable mountings
    • F21V21/26Pivoted arms
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F21V21/00Supporting, suspending, or attaching arrangements for lighting devices; Hand grips
    • F21V21/14Adjustable mountings
    • F21V21/15Adjustable mountings specially adapted for power operation, e.g. by remote control
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S6/00Lighting devices intended to be free-standing
    • F21S6/002Table lamps, e.g. for ambient lighting
    • F21S6/003Table lamps, e.g. for ambient lighting for task lighting, e.g. for reading or desk work, e.g. angle poise lamps

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
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  • Non-Portable Lighting Devices Or Systems Thereof (AREA)

Description

DESCRIZIONE
“LAMPADA SNODABILEâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad una lampada snodabile.
In generale, una lampada snodabile comprende una struttura articolata formata da due o più elementi collegati in modo girevole tramite snodi. Uno degli elementi, di solito posto ad una estremità della struttura articolata, porta una o più sorgenti luminose; all’estremità opposta, un altro elemento funge da base per la lampada (per esempio nel caso di lampade da terra o da tavolo), o à ̈ provvisto di organi di fissaggio per attaccare la lampada ad un muro o soffitto.
Gli snodi consentono di muovere i vari elementi uno rispetto all’altro e quindi di orientare la lampada; ovviamente, affinché la struttura articolata mantenga la conformazione desiderata à ̈ necessario che gli snodi oppongano una resistenza prefissata al movimento degli elementi, in particolare per evitare che gli elementi della struttura articolata si muovano per semplice effetto del loro peso; a tale scopo, gli snodi sono associati ad organi di contrasto, per esempio molle o tiranti, e/o sono provvisti di frizioni meccaniche o altri meccanismi. Per regolare la resistenza degli snodi, l’utente agisce su un meccanismo di registrazione, tipicamente tramite una vite.
In generale, gli snodi delle lampade snodabili note non sono pienamente soddisfacenti: infatti, i meccanismi noti possono risultare poco efficienti o affidabili, richiedendo regolazioni ripetute e frequenti; essi possono anche essere soggetti a rotture, e spesso non sono in grado di assicurare una regolazione accurata, e/o non consentono di arrivare al blocco totale dello snodo.
È uno scopo della presente invenzione quello di fornire una lampada snodabile che consenta di superare, in tutto o in parte, i problemi qui evidenziati della tecnica nota; in particolare, à ̈ uno scopo del trovato quello di fornire una lampada snodabile che abbia un sistema di regolazione degli snodi particolarmente semplice, efficace e affidabile.
La presente invenzione à ̈ dunque relativa ad una lampada snodabile come essenzialmente definita nell’annessa rivendicazione 1 e, per i suoi aspetti preferiti, nelle rivendicazioni dipendenti.
In accordo al trovato, gli snodi della lampada sono provvisti di un dispositivo di frizione facente uso di un fluido magneto-reologico e azionabile mediante un attuatore magnetico (magnete permanente o elettromagnete): il dispositivo consente di bloccare lo snodo una volta che i bracci dello snodo sono nella posizione desiderata.
In questo modo, alla normale funzione di articolazione si associa una funzione di frizione e/o blocco meccanico, ottenuta in un modo particolarmente semplice e affidabile.
La gestione delle caratteristiche reologiche del fluido tramite campo magnetico consente la regolazione dell’effetto frizione dello snodo fino al completo blocco se necessario.
Eventuali sovrasollecitazioni possono invece essere superate tramite un opportuno canale di by-pass.
La sostituzione dei sistemi noti (di tipo meccanico e con registro meccanico) con la presente invenzione, che non prevede parti soggette ad usura, comporta inoltre una maggiore resistenza dello snodo nel suo complesso all’utilizzo prolungato, eliminando la necessità di periodiche registrazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione dei seguenti esempi non limitativi di attuazione, con riferimento alle figure annesse in cui:
– la figura 1 à ̈ una vista schematica laterale di una lampada snodabile in accordo al trovato;
– la figura 2 à ̈ una vista schematica, con parti sezionate e parti rimosse per chiarezza, di un dettaglio della lampada di figura 1, in particolare di un suo snodo;
– la figura 3 à ̈ una vista schematica di una variante dello snodo di figura 2.
In figura 1 à ̈ indicata nel suo complesso con 1 una lampada snodabile, per esempio una lampada da tavolo (resta comunque inteso che la lampada dell’invenzione può essere una lampada di altro tipo, per esempio da terra, da soffitto, da parete, eccetera).
La lampada 1 comprende una struttura 2 articolata, che si estende tra due estremità 3, 4 opposte ed à ̈ formata da almeno due elementi 5 collegati tramite uno snodo 7, ed una testa illuminante 8, provvista di almeno una sorgente 9 luminosa.
Chiaramente, la struttura 2 può comprendere una pluralità di elementi 5, coppie di elementi 5 consecutivi essendo collegati da rispettivi snodi 7.
Nell’esempio di figura 1, la struttura 2 comprende tre elementi 5 articolati, disposti in successione e collegati da due snodi 7; a partire dall’estremità 3, la struttura 2 comprende: un elemento 5a provvisto di una base 11 di supporto (e/o di organi di fissaggio per attaccare la lampada 1 ad un muro o soffitto), un elemento 5b intermedio, ed un elemento 5c disposto all’estremità 4 e che porta la testa illuminante 8; l’elemento 5b à ̈ disposto tra gli elementi 5a, 5c ed à ̈ collegato ad essi tramite gli snodi 7.
Per semplicità, nel seguito sarà descritto in dettaglio il solo snodo 7 tra gli elementi 5a, 5b; resta inteso che anche l’altro snodo può essere dello stesso tipo.
Con riferimento alla figura 2, lo snodo 7 comprende due bracci 12, collegati a rispettivi elementi 5, ed un dispositivo 13 di frizione agente sui bracci 12.
Il dispositivo 13 comprende un involucro 14 contenente un circuito 15 chiuso, riempito con un fluido magneto-reologico, organi 16 mobili uno rispetto all’altro, cooperanti con il fluido nel circuito 15 e collegati a rispettivi bracci 12, e un attuatore magnetico 18, agente sul fluido.
In particolare, il circuito 15 à ̈ conformato come un anello chiuso e comprende una camera 19 di trasmissione, avente due aperture 21, e un condotto 22 che collega le due aperture 21 all’esterno della camera 19 e presenta una strozzatura 23 intermedia. La camera 19 e il condotto 22 sono alloggiati nell’involucro 14.
Nell’esempio non limitativo illustrato in figura 2, il condotto 22 ha forma sostanzialmente a U e comprende due rami 24, collegati a rispettive aperture 21 della camera 19, e un tratto 25 intermedio, che collega i due rami 24 e presenta la strozzatura 23.
L’attuatore magnetico 18, che comprende per esempio un magnete permanente o un elettromagnete, à ̈ disposto in prossimità della strozzatura 23 per generare un campo magnetico sul fluido nella strozzatura 23.
L’attuatore magnetico 18 à ̈ comandato da un comando 26 operabile da un utente e che selettivamente attiva e disattiva, ed eventualmente regola, l’attuatore magnetico 18; per esempio, il comando 26 à ̈ di tipo on/off e attiva e disattiva l’attuatore magnetico 18.
Se l’attuatore magnetico 18 comprende un magnete permanente, il comando 26 à ̈ per esempio configurato in modo da muovere il magnete (o uno schermo, interposto tra il magnete e la strozzatura) rispetto alla strozzatura tra una posizione attiva, in cui il magnete esercita un campo magnetico di intensità superiore ad una soglia prefissata sul fluido nella strozzatura, e una posizione inattiva, in cui il campo magnetico generato dal magnete sul fluido nella strozzatura ha intensità inferiore alla soglia.
Se l’attuatore magnetico 18 comprende un elettromagnete, il comando 26 à ̈ per esempio configurato in modo da attivare selettivamente l’elettromagnete per generare il campo magnetico di intensità superiore alla soglia prefissata sul fluido nella strozzatura.
Il fluido à ̈ un fluido magneto-reologico, vale a dire un fluido avente caratteristiche reologiche variabili in funzione del campo magnetico applicato al fluido; in presenza di un campo magnetico, il fluido diviene più viscoso/denso, fino eventualmente a comportarsi sostanzialmente come un solido, e genera un attrito maggiore allo scorrimento.
Come noto, si intende per fluido magneto-reologico un fluido (generalmente impiegato insieme ad un fluido vettore, ma non necessariamente) che soggetto a campo magnetico aumenta drasticamente la propria viscosità apparente, fino al punto da divenire o comunque comportarsi sostanzialmente come un solido (in particolare, un solido viscoelastico). La resistenza (tensione di snervamento) del fluido in stato attivato (soggetto cioà ̈ a campo magnetico) può essere controllata in maniera accurata variando l’intensità del campo magnetico applicato.
In particolare, quando il campo magnetico applicato dall’attuatore magnetico 18 al fluido nella strozzatura 23 supera la soglia prefissata, il fluido rimane praticamente bloccato nella strozzatura 23, e impedisce la circolazione del rimanente fluido nel circuito 15.
Preferibilmente, come illustrato in figura 2, il circuito 15 comprende anche un canale 27 di by-pass che collega i due rami 24 ed à ̈ disposto in parallelo al tratto 25 intermedio con la strozzatura 23. Il canale 27 di bypass à ̈ provvisto di una valvola 28 ad apertura controllata, per esempio una valvola del tipo avente un otturatore caricato da un molla: la valvola 28 à ̈ normalmente chiusa e occlude il canale 27 di by-pass, ma se la pressione del fluido nel circuito 15 supera una soglia prefissata (pari alla forza esercitata dalla molla), la valvola si apre.
La camera 19 à ̈ sostanzialmente cilindrica e si estende lungo e attorno ad un asse A centrale; la camera 19 à ̈ delimitata da una parete 29 laterale disposta attorno all’asse A e alloggia una ruota 30 girevole; la ruota 30 à ̈ disposta eccentrica nella camera 19 e ruota attorno ad un asse R di rotazione che à ̈ eccentrico rispetto all’asse A centrale della camera 19; la ruota 30 à ̈ provvista di palette 31 radialmente esterne che si protendono da una superficie laterale della ruota 30 fino sostanzialmente alla parete 29 laterale della camera 19; le palette 31 sono angolarmente spaziate una dall’altra e hanno lunghezza radiale diversa; le palette 31 terminano con rispettive estremità libere che sono sostanzialmente a contatto della parete 29 laterale della camera 19 (o rasentano la parete 29 laterale della camera 19, essendo in stretta prossimità di essa).
Le aperture 21 sono formate per esempio sulla parete 29 laterale e sono spaziate una dall’altra e collegate rispettivamente ai rami 24.
L’involucro 14 à ̈ portato solidale da un braccio 12a collegato all’elemento 5a della struttura 2; la ruota 30 à ̈ girevole nella camera 19 e rispetto all’involucro 14 ed à ̈ collegata solidale ad un braccio 12b, collegato all’elemento 5b della struttura 2, per esempio tramite uno o più elementi di collegamento 32; la ruota 30 e l’involucro 14 costituiscono gli organi 16 mobili uno rispetto all’altro e collegati a rispettivi bracci 12.
In uso, in assenza di campo magnetico sul fluido, il fluido à ̈ libero di circolare nel circuito 15 ed à ̈ possibile ruotare i bracci 12 uno rispetto all’altro, aggiustando quindi la posizione dei bracci 12 e degli elementi 5 ad essi connessi; una volta regolata la posizione dei bracci 12 (cioà ̈ degli elementi 5), l’utente può azionare, tramite il comando 26, l’attuatore magnetico 18 che genera un campo magnetico tale da bloccare il fluido nella strozzatura 23; la circolazione del fluido nel circuito 15 à ̈ quindi ostacolata o impedita del tutto dalla variazione di caratteristiche reologiche del fluido nella strozzatura 23; lo snodo 7 à ̈ bloccato e i bracci 12 non possono essere spostati uno rispetto all’altro (a meno di forzare il movimento dei bracci 12).
Il canale 27 di by-pass assicura lo sblocco dello snodo 7 nel caso di forzature sullo snodo 7 che aumentino eccessivamente la pressione all’interno della camera 19: la valvola 28 si apre infatti in caso la pressione del fluido nel circuito 15 superi la soglia preimpostata.
Secondo una possibile variante, l’attuatore magnetico 18 à ̈ associato ad un sistema di regolazione, comandato dal comando 26: l’utente può quindi regolare l’intensità del campo magnetico generato dall’attuatore magnetico 18 e di conseguenza variare progressivamente le caratteristiche reologiche del fluido, aumentando la resistenza del fluido nella strozzatura 23 fino eventualmente al blocco totale dello snodo 7.
Nella variante di figura 3, nella quale i dettagli simili o uguali a quelli già descritti sono indicati con i medesimi numeri, la camera 19 alloggia, anziché una ruota girevole, un pistone 35 assialmente scorrevole.
La camera 19 à ̈ ancora sostanzialmente cilindrica e si estende lungo e attorno ad un asse A centrale ed à ̈ delimitata da una parete 29 laterale disposta attorno all’asse A; la camera 19 ha ancora due aperture 21, disposte a rispettive estremità assialmente opposte della camera 19 e collegate rispettivamente ai rami 24.
Il pistone 35 à ̈ alloggiato nella camera 19 e scorre lungo l’asse A. Il pistone 35 ha una testa 36, sostanzialmente a contatto radiale con la parete 29 laterale della camera 19, e uno stelo 37 collegato alla testa 36.
La testa 36 divide la camera 19 in due vani 38, ciascuno avente una apertura 21 collegata al condotto 22. Lo stelo 37 Ã ̈ disposto in un vano 38 e fuoriesce da una parete di fondo della camera 19.
L’involucro 14 che contiene la camera 19 e il circuito 15 à ̈ portato solidale dal braccio 12a; il pistone 35 à ̈ collegato al braccio 12b tramite un meccanismo 40 girevole, in modo che il movimento traslatorio del pistone 35 lungo l’asse A determini una rotazione del braccio 12b rispetto all’altro braccio 12a (e viceversa). Per esempio, lo stelo 37 del pistone 35 à ̈ solidalmente connesso ad una cremagliera 41 (mobile lungo l’asse A insieme al pistone 35) che impegna una ruota dentata 42, la quale à ̈ incernierata all’involucro 14 ed à ̈ collegata, per esempio tramite uno o più elementi di collegamento 32, al braccio 12b; il braccio 12b à ̈ girevole solidalmente alla ruota dentata 42, mentre il pistone 35 scorre lungo l’asse A; gli organi 16 mobili uno rispetto all’altro e collegati a rispettivi bracci 12 sono quindi ora costituiti dall’involucro 14 e dalla ruota dentata 42.
Anche in questo caso, se l’attuatore magnetico 18 à ̈ disattivato à ̈ possibile regolare la posizione dei bracci 12 dello snodo 7 (e quindi degli elementi 5 della struttura 2), essendo il fluido liberamente circolante nel circuito 15 da un vano 38 all’altro della camera 19; azionando l’attuatore magnetico 18, si blocca la circolazione del fluido e si mantiene quindi la posizione dei bracci 12.
Resta infine inteso che alla lampada snodabile qui descritta ed illustrata possono essere apportate ulteriori modifiche e varianti che non escono dall’ambito delle annesse rivendicazioni.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Lampada (1) snodabile comprendente una struttura (2) articolata, formata da almeno due elementi (5) collegati tramite uno snodo (7), ed una testa illuminante (8), provvista di almeno una sorgente (9) luminosa; lo snodo (7) comprendendo due bracci (12), collegati a rispettivi elementi (5), ed un dispositivo (13) di frizione agente sui bracci (12); la lampada (1) essendo caratterizzata dal fatto che il dispositivo (13) di frizione comprende un circuito (15) chiuso, riempito con un fluido magneto-reologico, organi (16) mobili uno rispetto all’altro, cooperanti con il fluido nel circuito (15) e collegati a rispettivi bracci (12), e un attuatore magnetico (18), agente sul fluido per variare le caratteristiche reologiche del fluido in funzione del campo magnetico applicato al fluido.
  2. 2. Lampada secondo la rivendicazione 1, in cui il circuito (15) comprende una strozzatura (23) e l’attuatore magnetico (18) à ̈ disposto in prossimità della strozzatura (23).
  3. 3. Lampada secondo la rivendicazione 2, in cui l’attuatore magnetico (18) à ̈ comandato da un comando (26) che selettivamente attiva e disattiva l’attuatore magnetico (18) per esercitare un campo magnetico di intensità superiore ad una soglia prefissata sul fluido nella strozzatura (23).
  4. 4. Lampada secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il circuito (15) comprende una camera (19) di trasmissione, avente due aperture (21), e un condotto (22) che collega le due aperture (21) all’esterno della camera (19) ed à ̈ provvisto della strozzatura (23).
  5. 5. Lampada secondo la rivendicazione 4, in cui la camera (19) Ã ̈ portata solidale da un primo braccio (12a) e alloggia un organo (16) mobile immerso nel fluido e collegato ad un secondo braccio (12b).
  6. 6. Lampada secondo la rivendicazione 5, in cui la camera (19) alloggia una ruota (30) girevole provvista di palette (31) radialmente esterne.
  7. 7. Lampada secondo la rivendicazione 6, in cui la ruota (30) Ã ̈ disposta e ruota eccentrica nella camera (19) e le palette (31) si protendono da una superficie laterale della ruota (30) fino sostanzialmente ad una parete (29) laterale della camera (19).
  8. 8. Lampada secondo la rivendicazione 5, in cui la camera (19) alloggia un pistone (35) assialmente scorrevole.
  9. 9. Lampada secondo la rivendicazione 8, in cui il pistone (35) ha una testa (36) che divide la camera (19) in due vani (38), ciascuno avente una apertura (21) collegata al condotto (22), e uno stelo (37) che si protende dalla testa (36) ed à ̈ collegato ad un braccio (12) tramite un meccanismo (40) girevole.
  10. 10. Lampada secondo una delle rivendicazioni da 2 a 9, in cui il circuito (15) comprende anche un canale (27) di by-pass, disposto in parallelo alla strozzatura (23) e provvisto di una valvola (28) ad apertura controllata.
  11. 11. Lampada secondo la rivendicazione 10, in cui la valvola (28) Ã ̈ normalmente chiusa e occlude il canale (27) di by-pass, e si apre se la pressione del fluido nel circuito (15) supera una soglia prefissata.
  12. 12. Lampada secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’attuatore magnetico (18) à ̈ provvisto di un sistema di regolazione per regolare l’intensità del campo magnetico generato dall’attuatore magnetico (18) e di conseguenza variare progressivamente le caratteristiche reologiche del fluido.
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