ITMI20111598A1 - Generatore elettrico - Google Patents

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ITMI20111598A1
ITMI20111598A1 IT001598A ITMI20111598A ITMI20111598A1 IT MI20111598 A1 ITMI20111598 A1 IT MI20111598A1 IT 001598 A IT001598 A IT 001598A IT MI20111598 A ITMI20111598 A IT MI20111598A IT MI20111598 A1 ITMI20111598 A1 IT MI20111598A1
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IT
Italy
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magnetic body
coil
magnetic
accordance
respect
Prior art date
Application number
IT001598A
Other languages
English (en)
Inventor
Gharalour Hamid Khademi
Original Assignee
Kocain Ind S R L
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Publication date
Application filed by Kocain Ind S R L filed Critical Kocain Ind S R L
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    • HELECTRICITY
    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02KDYNAMO-ELECTRIC MACHINES
    • H02K7/00Arrangements for handling mechanical energy structurally associated with dynamo-electric machines, e.g. structural association with mechanical driving motors or auxiliary dynamo-electric machines
    • H02K7/18Structural association of electric generators with mechanical driving motors, e.g. with turbines
    • H02K7/1892Generators with parts oscillating or vibrating about an axis
    • HELECTRICITY
    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02KDYNAMO-ELECTRIC MACHINES
    • H02K35/00Generators with reciprocating, oscillating or vibrating coil system, magnet, armature or other part of the magnetic circuit
    • H02K35/02Generators with reciprocating, oscillating or vibrating coil system, magnet, armature or other part of the magnetic circuit with moving magnets and stationary coil systems

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per BREVETTO D’INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
“GENERATORE ELETTRICOâ€
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione concerne un generatore elettrico ad induzione che sfrutta il principio dell’induzione elettromagnetica per la produzione di energia elettrica. In particolare, il generatore può essere un generatore di corrente continua o alternata presentante una bobina avente la funzione di statore ed un rotore costituito da un magnete mobile rispetto a detto statore. L’invenzione può trovare applicazione in impianti di produzione di energia elettrica a bassa e media tensione. I generatori di corrente in accordo con l’invenzione possono essere impiegati ad esempio su veicoli o in apparecchiature in grado di indurre il moto al rotore, o in numerose altre applicazioni.
STATO DELL'ARTE
Un generatore elettrico à ̈ un dispositivo destinato a produrre energia elettrica a partire da una diversa forma di energia come ad esempio a partire da energia meccanica, chimica, luminosa o, più raramente, direttamente termica. La generazione elettrica può essere condotta in maniera da rendere stabili in uscita la tensione elettrica (differenza di potenziale ai capi dei conduttori), o la corrente elettrica (flusso di corrente nel conduttore). Quindi concettualmente esistono due tipi di generatori elettrici: generatore di tensione e generatore di corrente. Il generatore di tensione produce una tensione elettrica definita e costante (o comunque un andamento prefissato in funzione del tempo) mentre il generatore di corrente mantiene invece una determinata corrente elettrica. Di particolare intereresse risultano essere i generatori elettrici che sfruttano la rotazione di magneti permanenti all’interno di bobine per la generazione di corrente continua. Un primo esempio di generatore elettrico a magneti permanenti viene descritto nel documento EP 2 272 742 A1. Tale documento concerne un generatore per veicoli come ad esempio una bicicletta. Il generatore à ̈ costituito da uno o più magneti guida i quali sono fissati alla ruota delle bicicletta e da una struttura di induzione fissata al telaio della bicicletta. La struttura di induzione comprende un magnete permanente disposto all’interno di una bobina ed il quale può ruotare all’interno della bobina. La movimentazione relativa tra il magnete permanente e la bobina consente di variare il flusso di campo magnetico del magnete permanente ed attraversante la bobina con conseguente generazione di corrente indotta all’interno di quest’ultima. Il magnete guida à ̈ disposto sulla ruota delle bicicletta in modo tale che durante la movimentazione della ruota il magnete guida passi in prossimità del magnete permanente causando la movimentazione, in particolare la rotazione, di quest’ultimo. Il generatore comprende inoltre un dispositivo di controllo elettronico che consente l’orientamento del magnete permanente successivamente al passaggio del magnete guida. In particolare, il dispositivo di controllo elettronico consente, successivamente al passaggio del magnete guida, di guidare il polo nord o il polo sud del magnete permanente in una posizione nella quale quest’ultimo possa sfruttare al meglio l’interazione con il magnete guida. Di fatto, il dispositivo di controllo elettronico forza il polo nord o il polo sud a rimanere affacciati al magnete guida e quindi sfalsati rispetto alla bobina. Il dispositivo di controllo elettronico agisce sul campo magnetico della bobina il quale consente di gestire la rotazione del magnete permanente. In questo modo dalla bobina à ̈ possibile regolare la posizione dei poli rispetto al magnete guida. Il generatore risulta migliorabile sotto diversi aspetti. Di fatto, l’impiego di un dispositivo di controllo elettronico per la gestione del magnete permanente rende il generatore costoso, di complicata messa in opera ed ingombrante. Inoltre, il dispositivo di controllo elettronico richiede un’alimentazione elettrica, il che vuol dire che risulta necessario installare un’alimentazione a parte oppure il dispositivo di controllo elettronico riceve energia elettrica dalla bobina stessa. In quest’ultima condizione il dispositivo di controllo assorbe parte dell’energia prodotta dal generatore, il che comporta una riduzione del rendimento. Un secondo esempio, descritto nel documento WO 2009/015910 A1, concerne un generatore di energia elettrica per una bicicletta. Il generatore comprende un magnete guida il quale à ̈ vincolato alla ruota della bicicletta ed una struttura di induzione la quale à ̈ fissata al telaio della bicicletta. La struttura di induzione comprende un magnete permanente il quale à ̈ disposto all’interno di una bobina ed il quale à ̈ mobile per rotazione al suo interno. La movimentazione delle ruota consente di portare in movimento anche il magnete guida il quale à ̈ posizionato in modo tale da interagire con la struttura di induzione. Il magnete guida, durante il passaggio in prossimità della struttura di induzione, porta in rotazione il magnete permanente il quale variando la sua posizione relativa rispetto alla bobina consente una variazione del flusso del campo magnetico attraversante la bobina stessa con conseguente generazione di corrente indotta all’interno di quest’ultima. Il generatore comprende inoltre un elemento di posizionamento del magnete permanente vincolato al telaio della bicicletta. L’elemento di posizionamento à ̈ disposto al di fuori della bobina e sul lato opposto rispetto al lato di passaggio del magnete guida. L’elemento di posizionamento à ̈ anch’esso un magnete che consente, successivamente al passaggio del magnete guida, e quindi alla movimentazione del magnete permanente, di disporre quest’ultimo in una condizione di equilibrio. Più in dettaglio, l’elemento di posizionamento attrae uno dei due poli verso di sé forzando così il magnete permanente a disporsi, successivamente alla sua rotazione, nella condizione di equilibrio in cui entrambi i poli sono rivolti al di fuori della bobina. Anche in questo caso, il generatore descritto risulta migliorabile sotto alcuni aspetti. In particolare, la struttura e la disposizione dell’elemento di posizionamento determinano una forte influenza sul posizionamento del magnete permanente, ostacolando la produzione di energia elettrica in corrispondenza di ridotte sollecitazioni del magnete. Inoltre, l’elemento di posizionamento mantiene il magnete permanente con i poli rivolti verso l’esterno della bobina, condizione nella quale per rotazioni limitate del magnete si ha una bassa produzione di energia elettrica. Inoltre le soluzioni tecniche note sopra descritte presentano strutture costose, di complessa realizzazione e di difficile manutenzione.
SCOPO DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione à ̈ risolvere sostanzialmente gli inconvenienti ed i limiti delle precedenti soluzioni. Un primo scopo dell’invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un generatore in grado di produrre un’elevata quantità di energia elettrica anche per piccole sollecitazioni meccaniche. Un ulteriore scopo principale dell’invenzione à ̈ quello di fornire un generatore di semplice costruzione e quindi con costi ridotti. È un ulteriore obiettivo dell’invenzione à ̈ quello di fornire un generatore che consenta una facile e rapida sostituzione dei particolari che lo compongono in caso di guasto e/o manutenzione. È un ulteriore obiettivo dell’invenzione quello di fornire un generatore che presenti una struttura semplice, robusta e compatta. E’ inoltre scopo dell’invenzione quello di fornire un generatore che possa essere adattato a numerose diverse applicazioni con modifiche costruttive molto contenute. E’ inoltre scopo dell’invenzione quello di fornire un generatore flessibile ed utilizzabile in svariati campi ed applicazioni. Uno o più degli scopi sopra descritti e che meglio appariranno nel corso della seguente descrizione sono sostanzialmente raggiunti da un generatore elettrico in accordo con una o più delle unite rivendicazioni, prese da sole o in qualsiasi combinazione tra loro o con uno o più degli aspetti di seguito indicati. Ulteriori aspetti dell’invenzione sono qui di seguito descritti. In un 1° aspetto à ̈ previsto un generatore elettrico comprendente: almeno una struttura di sostegno, almeno una bobina impegnata alla struttura di sostegno e comprendente una pluralità di spire in materiale conduttore, almeno un corpo magnetico presentante un polo nord magnetico ed un polo sud magnetico; il corpo magnetico à ̈ mobile rispetto alla bobina tra una pluralità di posizioni operative, per determinare una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico attraverso detta bobina e generare una corrente indotta in detta bobina; il generatore elettrico comprende inoltre almeno un elemento di posizionamento operativamente attivo sul corpo magnetico per determinare almeno una prima posizione operativa di stabilità del corpo magnetico nella quale il corpo magnetico à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina. In un 2° aspetto in accordo con il 1° aspetto l’elemento di posizionamento à ̈ configurato per disporre il corpo magnetico nella prima posizione operativa con almeno un polo sostanzialmente affacciato alla bobina. In un 3° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di posizionamento à ̈ configurato per disporre il corpo magnetico nella prima condizione operativa in cui il flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico attraverso detta bobina assume un valore massimo assoluto rispetto alle restanti posizioni operative. In un 4° aspetto in accordo con la presente invenzione à ̈ previsto un motore elettrico, comprendente le medesime caratteristiche tecniche del generatore rivendicato in accordo con una qualsiasi delle annesse rivendicazioni prese da sole o in qualsiasi combinazione tra loro o con uno o più degli aspetti indicati. In un 5° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti la struttura di sostegno à ̈ provvista di una prima sede di alloggiamento in cui à ̈ montato mobilmente detto corpo magnetico ed una seconda sede di alloggiamento in cui à ̈ alloggiata detta bobina, detta seconda sede sviluppandosi attorno a detta prima sede. In un 6° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la seconda sede si sviluppa circonferenzialmente attorno a detta prima sede. In un 7° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico, nella prima posizione operativa, presenta entrambi i poli sostanzialmente affacciati a porzioni diametralmente opposte della bobina. In un 8° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di posizionamento à ̈ distanziato da detto corpo magnetico, detto elemento di posizionamento comprendendo almeno un materiale ferromagnetico o ferroso. In un 9° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di posizionamento à ̈ configurato per interagire con detto corpo magnetico a causa di una induzione magnetica esercitata da detto corpo magnetico su detto elemento di posizionamento. In un 10° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di posizionamento à ̈ un corpo sostanzialmente piastriforme sviluppantesi lungo un piano di sviluppo prevalente sostanzialmente ortogonale ad un asse di avvolgimento delle spire. In un 11° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di posizionamento presenta un’apertura disposta in corrispondenza di detto corpo magnetico. In un 12° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’apertura à ̈ un’apertura passante. In un 13° aspetto in accordo con l’11° o 12° aspetto l’apertura à ̈ disposta in corrispondenza di detto asse di avvolgimento. In un 14° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’11° al 13° l’apertura si estende lungo l’asse di avvolgimento delle spire. In un 15° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’apertura si estende simmetricamente attorno all’asse di avvolgimento delle spire. In un 16° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’11° al 15° l’apertura, in particolare il bordo interno dell’apertura, à ̈ configurata in modo che l’attrazione magnetica esercitata da detti polo nord e sud del corpo magnetico sia bilanciata per disporre detto corpo magnetico in detta prima posizione operativa di stabilità. In un 17° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico presenta, secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, un ingombro, l’ingombro massimo del corpo magnetico lungo il piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire essendo uguale o inferiore all’ingombro minimo dell’apertura di passaggio misurata sempre secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire. In un 18° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il rapporto tra l’ingombro minimo dell’apertura dell’elemento di posizionamento e l’ingombro massimo del corpo magnetico, misurato secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, à ̈ superiore a 1. In un 19° aspetto in accordo con il 17° o 18° aspetto il rapporto tra l’ingombro minimo dell’apertura dell’elemento di posizionamento e l’ingombro massimo del corpo magnetico, misurato secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, à ̈ superiore a 1,2. In un 20° aspetto in accordo con il 17° o 18° o 19° aspetto il rapporto tra l’ingombro minimo dell’apertura dell’elemento di posizionamento e l’ingombro massimo del corpo magnetico, misurato secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, à ̈ superiore a 1,5. In un 21° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 17° al 20° il rapporto tra l’ingombro minimo dell’apertura dell’elemento di posizionamento e l’ingombro massimo del corpo magnetico, misurato secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, à ̈ superiore a 3. In un 22° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico. In un 23° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’asse di rotazione à ̈ perpendicolare alle linee di campo magnetico all’interno del corpo magnetico. In un 24° aspetto in accordo con il 22° o 23° aspetto l’asse di rotazione del corpo magnetico à ̈ sostanzialmente perpendicolare all’asse di avvolgimento delle spire. In un 25° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di posizionamento à ̈ configurato per definire una seconda posizione operativa di stabilità nella quale il corpo magnetico à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina. In un 26° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la seconda posizione operativa di stabilità essendo sostanzialmente ruotata di 180° dalla prima posizione operativa rispetto all’asse di rotazione del corpo magnetico. In un 27° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 22° al 26° l’apertura presenta una sagoma sostanzialmente simmetrica rispetto all’asse di rotazione del corpo magnetico. In un 28° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 11° al 27° l’apertura presenta una sagoma sostanzialmente circolare il cui centro appartiene all’asse di avvolgimento delle spire. In un 29° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il generatore elettrico comprende un telaio di supporto configurato per alloggiare il corpo magnetico e per consentire il posizionamento ed il montaggio del corpo magnetico nella struttura di sostegno ed all’interno della bobina. In un 30° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il telaio di supporto à ̈ provvisto di una porzione di impegno atta a consentire di montare mobilmente, ed in particolare girevolmente, detto corpo magnetico su detta struttura di sostegno. In un 31° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico presenta una forma tridimensionale avente una dimensione, in particolare lo spessore, inferiore rispetto alle altre due dimensioni, in particolare larghezza e lunghezza, detto polo nord e detto polo sud essendo disposti sulle facce definenti la larghezza e la lunghezza corpo magnetico medesimo. In un 32° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il corpo magnetico presenta una forma sostanzialmente cilindrica, detti poli essendo disposti in corrispondenza delle facce di base del cilindro, detto cilindro presentando spessore inferiore alle altre due dimensioni. In un 33° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 29° al 32° il telaio di supporto comprende almeno un primo ed un secondo elemento di contenimento accoppiabili, in particolare amovibilmente, a detto corpo magnetico in modo contrapposto rispettivamente in corrispondenza del polo nord e del polo sud del corpo magnetico. In un 34° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il primo e secondo elemento di contenimento sono realizzati in materiale ferromagnetico o ferroso. In un 35° aspetto in accordo con il 33° o 34° aspetto il primo elemento di contenimento presentando una rispettiva faccia disposta a contatto con il polo nord del corpo magnetico, il polo nord esercitando sulla faccia di detto primo elemento di contenimento una forza attrattiva che consente a quest’ultimo di rimanere a contatto con il corpo magnetico, detto secondo elemento di contenimento essendo disposto a contatto con il polo sud del corpo magnetico attraverso una rispettiva faccia, il polo sud esercitando sulla faccia di detta seconda piastra una forza attrattiva che consente a quest’ultima di rimanere a contatto con il corpo magnetico. In un 36° aspetto in accordo con il 33° o 34° o 35° aspetto il primo e secondo elemento di contenimento comprendono rispettivi elementi di bloccaggio laterale estendentisi trasversalmente rispetto alle rispettive facce per contenere lateralmente il corpo magnetico. In un 37° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 29° al 36° il telaio di supporto comprende un terzo elemento di contenimento laterale o anello per il corpo magnetico provvisto di detta porzione di impegno. In un 38° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il primo e secondo elemento di contenimento sono configurati per bloccare lateralmente il terzo elemento di contenimento in posizione sul corpo magnetico. In un 39° aspetto in accordo con il 37° o 38° aspetto il primo e secondo elemento di contenimento sono configurati per centrare detto terzo elemento di contenimento sostanzialmente sulla mezzeria dello spessore del corpo magnetico. In un 40° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’11° al 39° la struttura di sostegno comprende una cartuccia avente forma sostanzialmente cilindrica estendentesi lungo l’asse di avvolgimento delle spire, detta cartuccia presentando sulla superficie laterale detta seconda sede di alloggiamento esterna atta ad accogliere la bobina, in particolare in cui la seconda sede di alloggiamento presenta una simmetria cilindrica rispetto all’asse di avvolgimento delle spire. In un 41° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la cartuccia comprende la prima sede di alloggiamento definita sostanzialmente da una cavità passante interna estendentesi da una prima ad una seconda estremità del cilindro lungo l’asse di avvolgimento delle spire, detta prima sede di alloggiamento essendo configurata per consentire l’alloggiamento del corpo magnetico all’interno delle spire. In un 42° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 5° al 41° il generatore elettrico comprende un elemento di vincolo impegnato alla struttura di sostegno e disposto sostanzialmente all’interno di detta prima sede di alloggiamento. In un 43° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento di vincolo comprende una porzione di impegno atta a cooperare con detta porzione di impegno del telaio di supporto, detta porzione di impegno dell’elemento di vincolo essendo configurata per montare mobilmente il telaio di supporto ed il corpo magnetico, all’interno della prima sede di alloggiamento e quindi all’interno della bobina. In un 44° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la porzione di impegno dell’elemento di vincolo definisce un vincolo di tipo cerniera con la porzione di impegno del telaio di supporto. In un 45° aspetto in accordo con il 43° o 44° aspetto la porzione di impegno dell’elemento di vincolo e la porzione di impegno del telaio di supporto comprendono rispettivamente un perno o una sfera ed una sede atta ad accogliere detto perno o detta sfera, o viceversa. In un 46° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 43° al 45° l’elemento di vincolo comprende una porzione di fissaggio configurata per consentire il montaggio del generatore elettrico su strutture esterne. In un 47° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la porzione di fissaggio emerge da detta prima estremità di detta cartuccia, in particolare emergendo dal medesimo lato ove à ̈ disposto detto elemento di posizionamento, detta porzione di fissaggio impegnando almeno una porzione di riscontro dell’elemento di posizionamento disposta all’interno dell’apertura dell’elemento di posizionamento stesso, la porzione di fissaggio dell’elemento di vincolo essendo configurata per impedire all’elemento di posizionamento almeno la rotazione relativa e/o lo scorrimento rispetto all’elemento di vincolo. In un 48° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 42° al 47° l’elemento di vincolo comprende almeno una porzione antirotazione, detta porzione antirotazione emergendo da detta prima sede di alloggiamento, in particolare emergendo dalla seconda estremità della cartuccia, detta porzione antirotazione essendo configurata per impegnarsi alla cartuccia ed impedire all’elemento di vincolo di ruotare relativamente rispetto alla cartuccia. In un 49° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la porzione antirotazione à ̈ disposta da parte opposta rispetto alla porzione di fissaggio dell’elemento di vincolo. In un 50° aspetto in accordo con il 48° o 49° aspetto la porzione antirotazione comprende almeno un braccio estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto all’asse di avvolgimento delle spire, detto braccio impegnandosi all’interno di una relativa sede della struttura di sostegno o della cartuccia la quale vincola al suo interno detto braccio impedendo all’elemento di vincolo di ruotare relativamente rispetto alla struttura di sostegno o alla cartuccia. In un 51° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 29° al 50° il telaio di supporto comprende almeno un elemento ausiliario impegnato al telaio di supporto, detto elemento ausiliario estendendosi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto all’asse di rotazione del corpo magnetico ed essendo configurato per contattare la struttura di sostegno, in particolare la superficie interna della prima sede di alloggiamento e limitare la rotazione del corpo magnetico. In un 52° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento ausiliario à ̈ configurato per consentire la movimentazione del corpo magnetico mediante un elemento di guida esterno operativamente attivo sull’elemento ausiliario. In un 53° aspetto in accordo con il 51° o 52° aspetto l’elemento ausiliario à ̈ impegnato al terzo elemento di contenimento. In un 54° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 51° al 53° il terzo elemento di contenimento comprende una sede atta ad accogliere una porzione di impegno dell’elemento ausiliario, detta sede comprendendo un foro filettato e detta porzione di impegno dell’elemento ausiliario comprendendo una filettatura atta ad attestarsi al foro filettato della sede. In un 55° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 51° al 54° l’elemento ausiliario consente una rotazione del corpo magnetico, rispetto alla condizione di equilibrio di quest’ultimo, inferiore a 90°. In un 56° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 51° al 55° l’elemento ausiliario consente una rotazione del corpo magnetico, rispetto alla condizione di equilibrio di quest’ultimo, inferiore a 80°. In un 57° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 51° al 56° l’elemento ausiliario consente una rotazione del corpo magnetico, rispetto alla condizione di equilibrio di quest’ultimo, inferiore a 70°. In un 58° aspetto à ̈ previsto un uso di almeno un generatore elettrico 1 in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in un metodo per la produzione di energia. In un 59° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il metodo per la produzione di energia comprende almeno una fase di predisposizione di almeno un generatore elettrico il quale comprende una struttura di sostegno, almeno una bobina impegnata a detta struttura di sostegno e comprendente una pluralità di spire in materiale conduttore, almeno un corpo magnetico presentante un polo nord magnetico ed un polo sud magnetico, detto corpo magnetico essendo mobile rispetto alla bobina da una posizione di massimo flusso ad una pluralità di posizioni operative, per determinare una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico attraverso detta bobina e generare una corrente indotta in detta bobina, detto corpo magnetico, nella posizione di massimo flusso, presentando almeno un polo sostanzialmente affacciato alla bobina; detto metodo comprendendo inoltre una fase di movimentazione di detto corpo magnetico tra almeno due posizioni operative di estremità comprendenti tra loro detta posizione di massimo flusso, la movimentazione relativa del corpo magnetico rispetto alla bobina generando corrente indotta all’interno della bobina. In un 60° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 1° al 21° il corpo magnetico à ̈ montato traslabilmente rispetto alla bobina, detto corpo magnetico essendo configurato per traslare tra due o più posizioni operative di estremità. In un 61° aspetto à ̈ previsto un generatore elettrico comprendente: almeno una struttura di sostegno, almeno una bobina impegnata a detta struttura di sostegno e comprendente una pluralità di spire in materiale conduttore, almeno un corpo magnetico presentante un polo nord magnetico ed un polo sud magnetico, detto corpo magnetico essendo mobile rispetto alla bobina tra una pluralità di posizioni operative, per determinare una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico attraverso detta bobina e generare una corrente indotta in detta bobina, almeno un telaio di supporto configurato per impegnare il corpo magnetico e consentire il posizionamento ed il montaggio del corpo magnetico stesso sulla struttura di sostegno, detto telaio di supporto essendo accoppiabile, preferibilmente in modo amovibile, a detto corpo magnetico. In un 62° aspetto secondo la rivendicazione precedente, in cui il telaio di supporto à ̈ configurato per impegnare detto corpo magnetico mediante l’attrazione magnetica esercitata sul telaio di supporto dal corpo magnetico stesso. In un 63° aspetto in accordo con il 61° o 62° aspetto almeno una parte di detto telaio di supporto à ̈ realizzata in materiale ferromagnetico o ferroso. In un 64° aspetto in accordo con il 61° o 62° o 63° aspetto il telaio di supporto à ̈ configurato per subire una induzione magnetica da detto corpo magnetico (5). In un 65° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 61° al 64° il telaio di supporto comprende un primo ed un secondo elemento di contenimento, almeno uno di detti primo e secondo elemento di contenimento essendo accoppiabile, in particolare amovibilmente, a detto corpo magnetico e detti primo e secondo elemento di contenimento definendo una sede di alloggiamento all’interno della quale à ̈ disposto detto corpo magnetico. In un 66° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il primo e secondo elemento di contenimento sono impegnati a detto corpo magnetico in modo reciprocamente contrapposto e rispettivamente in corrispondenza del polo nord e del polo sud del corpo magnetico stesso, detti primo e secondo elemento di contenimento definendo una sede di alloggiamento all’interno della quale à ̈ disposto detto corpo magnetico. In un 67° aspetto in accordo con il 65°o 66° aspetto il primo e detto secondo elemento di contenimento sono reciprocamente accoppiabili mediante un accoppiamento di tipo meccanico, ad esempio mediante un attacco a baionetta, direttamente tra loro o mediante interposizione di un terzo elemento di contenimento. In un 68° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 65° al 67° il detto primo e secondo elemento di contenimento sono realizzati almeno parzialmente in materiale ferromagnetico o ferroso. In un 69° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 65° al 68° il primo elemento di contenimento presenta una faccia disposta a contatto con il polo nord del corpo magnetico, il polo nord esercitando sulla faccia di detto primo elemento di contenimento una forza attrattiva che consente a quest’ultimo di rimanere a contatto con il corpo magnetico, detto secondo elemento di contenimento essendo disposto a contatto con il polo sud del corpo magnetico attraverso una rispettiva faccia, il polo sud esercitando sulla faccia di detto secondo elemento di contenimento una forza attrattiva che consente a quest’ultima di rimanere a contatto con il corpo magnetico. In un 70° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il primo e secondo elemento di contenimento comprendono rispettivi elementi di bloccaggio laterale estendentisi trasversalmente rispetto alle rispettive facce per contenere lateralmente il corpo magnetico, gli elementi di bloccaggio e le facce rispettivamente del primo e secondo elemento di contenimento definendo detta sede di alloggiamento. In un 71° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 61° al 70° il corpo magnetico presenta una forma tridimensionale avente una dimensione, in particolare lo spessore, inferiore rispetto alle altre due dimensioni, in particolare larghezza e lunghezza, detto polo nord e detto polo sud essendo disposti sulle facce definenti la larghezza e la lunghezza corpo magnetico medesimo. In un 72° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 61° al 71° il telaio di supporto comprende un terzo elemento di contenimento laterale almeno parzialmente controsagomato al corpo magnetico ed il quale avvolge almeno parzialmente il corpo magnetico stesso in corrispondenza dello spessore. In un 73° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il primo e secondo elemento di contenimento sono configurati per impedire almeno parzialmente la movimentazione del terzo elemento di contenimento rispetto a detto corpo magnetico. In un 74° aspetto in accordo con il 72° o 73° aspetto il terzo elemento di contenimento à ̈ sostanzialmente un anello il quale avvolge almeno parzialmente detto corpo magnetico in corrispondenza dello spessore. In un 75° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il primo e secondo elemento di contenimento sono configurati per impedire lo scorrimento del terzo elemento di contenimento sul corpo magnetico. In un 76° aspetto in accordo con il 74° o 75° aspetto il primo e secondo elemento di contenimento sono configurati per centrare il terzo elemento di contenimento stesso sostanzialmente sulla mezzeria dello spessore del corpo magnetico. In un 77° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 61° al 76° la struttura di sostegno comprende una cartuccia avente forma sostanzialmente cilindrica estendentesi lungo un asse di avvolgimento delle spire, detta cartuccia presentando sulla superficie laterale una seconda sede di alloggiamento esterna atta ad accogliere la bobina, detta cartuccia comprendendo inoltre una prima sede di alloggiamento definita sostanzialmente da una cavità passante interna estendentesi da una prima ad una seconda estremità del cilindro lungo l’asse di avvolgimento delle spire, detta prima sede di alloggiamento essendo configurata per consentire l’alloggiamento del corpo magnetico all’interno delle spire. In un 78° in accordo con l’aspetto precedente la seconda sede di alloggiamento presenta una simmetria cilindrica rispetto all’asse di avvolgimento delle spire. In un 79° aspetto in accordo con il 77° o 78° aspetto il generatore elettrico comprende un elemento di vincolo impegnato alla struttura di sostegno e disposto sostanzialmente all’interno di detta prima sede di alloggiamento, detto elemento di vincolo comprendendo una porzione di impegno atta a cooperare con una porzione di impegno del telaio di supporto, detta porzione di impegno dell’elemento di vincolo essendo configurata per montare mobilmente il telaio di supporto ed il corpo magnetico, all’interno della prima sede di alloggiamento e quindi all’interno della bobina. In un 80° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la porzione di impegno dell’elemento di vincolo definisce un vincolo di tipo cerniera con la porzione di impegno del telaio di supporto. In un 81° aspetto in accordo con il 79° o 80° aspetto la porzione di impegno dell’elemento di vincolo e la porzione di impegno del telaio di supporto comprendono rispettivamente un perno o una sfera ed una sede atta ad accogliere detto perno o detta sfera, o viceversa. In un 82° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 79° all’81° l’elemento di vincolo comprende almeno una porzione antirotazione emergente da dette prima sede di alloggiamento, in particolare emergente da almeno un’estremità della cartuccia, detta porzione antirotazione essendo configurata per impegnarsi alla cartuccia ed impedire all’elemento di vincolo di ruotare relativamente rispetto alla cartuccia stessa. In un 83° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento antirotazione comprende almeno un braccio estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto all’asse di avvolgimento delle spire, detto braccio impegnandosi all’interno di una rispettiva sede della struttura di sostegno, in particolare della cartuccia, la quale vincola al suo interno detto braccio impedendo all’elemento di vincolo di ruotare relativamente rispetto alla struttura di sostegno o alla cartuccia. In un 84° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 61° all’83° il generatore elettrico comprende almeno un elemento ausiliario impegnato al telaio di supporto, detto elemento ausiliario estendendosi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto ad un asse di rotazione del corpo magnetico ed essendo configurato per contattare la struttura di sostegno. In un 85° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento ausiliario à ̈ impegnato al terzo elemento di contenimento. In un 86° aspetto in accordo con l’84° o 85° aspetto l’elemento ausiliario à ̈ configurato per contattare la superficie interna della prima sede di alloggiamento e limitare la rotazione del corpo magnetico. In un 87° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’84°all’86° l’elemento ausiliario consente una rotazione del corpo magnetico, rispetto alla condizione di equilibrio di quest’ultimo, inferiore a 90°. In un 88° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’84°all’87° l’elemento ausiliario consente una rotazione del corpo magnetico, rispetto alla condizione di equilibrio di quest’ultimo, inferiore a 80°. In un 89° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’84°all’88° l’elemento ausiliario consente una rotazione del corpo magnetico, rispetto alla condizione di equilibrio di quest’ultimo, inferiore a 70°. In un 90° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dall’84° al 89° il corpo magnetico à ̈ girevolmente mobile attorno all’asse di rotazione il quale à ̈ sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico. In un 91° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il corpo magnetico à ̈ girevolmente mobile rispetto alle linee di campo magnetico all’interno del corpo magnetico. In un 92° aspetto in accordo con il 90° o 91° aspetto l’asse di rotazione del corpo magnetico à ̈ sostanzialmente perpendicolare ad un’asse di avvolgimento delle spire della bobina. In un 93° aspetto à ̈ previsto un metodo per la produzione di energia elettrica comprendente la fase di predisporre almeno un generatore elettrico il quale comprende: una struttura di sostegno, almeno una bobina impegnata a detta struttura di sostegno e comprendente una pluralità di spire in materiale conduttore, almeno un corpo magnetico presentante un polo nord magnetico ed un polo sud magnetico; il corpo magnetico à ̈ mobile rispetto alla bobina da una posizione di massimo flusso generato attraverso detta bobina ad una pluralità di posizioni operative, per determinare una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico attraverso detta bobina e generare una corrente indotta in detta bobina, detto corpo magnetico presentando, nella posizione di massimo flusso, almeno un polo sostanzialmente affacciato alla bobina; il metodo comprende inoltre almeno una fase di movimentazione del detto corpo magnetico secondo un moto alternato ed in un intervallo di spostamento limitato compreso tra due posizioni operative di estremità distinte e comprendenti tra loro detta posizione di massimo flusso, la movimentazione relativa del corpo magnetico rispetto alla bobina generando corrente indotta all’interno della bobina. In un 94° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la posizione di massimo flusso à ̈ coincidente con una di dette posizioni operative di estremità o in cui detta posizione di massimo flusso appartiene a detto intervallo di spostamento limitato tra dette due posizioni operative di estremità. In un 95° aspetto in accordo con il 93° o 94° aspetto la posizione di massimo flusso à ̈ una posizione intermedia tra dette due posizioni operative di estremità. In un 96° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico à ̈ configurato per ruotare rispetto alla bobina attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico. In un 97° in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico à ̈ configurato per ruotare rispetto alla bobina attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente perpendicolare alle linee di campo magnetico all’interno del corpo magnetico. In un 98° aspetto in accordo con il 96° o 97° aspetto il corpo magnetico viene movimentato in rotazione, rispetto alla posizione operativa di massimo flusso, di un angolo inferiore a /- 90°. In un 99° aspetto in accordo con il 96° o 97° o 98° aspetto il corpo magnetico viene movimentato in rotazione, rispetto alla posizione operativa di massimo flusso, di un angolo inferiore a /- 75°. In un 100° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 99° il corpo magnetico viene movimentato in rotazione, rispetto alla posizione operativa di massimo flusso, di un angolo inferiore a /-60°. In un 101° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 100° il corpo magnetico viene movimentato in rotazione, rispetto alla posizione operativa di massimo flusso, di un angolo inferiore a /- 50°. In un 102° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 101° il corpo magnetico viene movimentato in rotazione in un intervallo di spostamento complessivo, attorno alla posizione operativa di massimo flusso, corrispondente ad un angolo complessivo inferiore in valore assoluto a 180°. In un 103° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 102° il corpo magnetico viene movimentato in rotazione in un intervallo di spostamento complessivo, attorno alla posizione operativa di massimo flusso, corrispondente ad un angolo complessivo inferiore in valore assoluto a 150°. In un 104° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 103° il corpo magnetico viene movimentato in rotazione in un intervallo di spostamento complessivo, attorno alla posizione operativa di massimo flusso, corrispondente ad un angolo complessivo inferiore in valore assoluto a 120°. In un 105° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 104° il corpo magnetico viene movimentato in rotazione in un intervallo di spostamento complessivo, attorno alla posizione operativa di massimo flusso, corrispondente ad un angolo complessivo inferiore in valore assoluto a 100°. In un 106° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 105° l’intervallo di spostamento limitato, compreso tra due posizioni operative di estremità, à ̈ definito mediante un opportuno dimensionamento di detto corpo magnetico e di detta struttura di sostegno. In un 107° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 96° al 106° l’intervallo di spostamento limitato, compreso tra due posizioni operative di estremità, à ̈ definito mediante almeno un elemento ausiliario di finecorsa montato su detto corpo magnetico o su detta struttura di sostegno per limitare lo spostamento di detto corpo magnetico entro dette posizioni operative di estremità. In un 108° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 93° al 107° il metodo comprende una fase di predisporre almeno un elemento di guida configurato per movimentare detto corpo magnetico. In un 109° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la fase di movimentare detto corpo magnetico comprende le sottofasi di: ricevere tramite l’elemento di guida una sollecitazione esterna atta a movimentare il corpo magnetico, trasmettere al corpo magnetico la sollecitazione esterna tramite detto elemento di guida. In un 110° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la fase di trasmettere al corpo magnetico la sollecitazione esterna tramite detto elemento di guida viene svolta mediante un’azione magnetica esercitata da detto elemento di guida su detto corpo magnetico. In un 111° aspetto in accordo con il 109° o 110° aspetto l’elemento di guida interagisce magneticamente con detto corpo magnetico a causa di una induzione magnetica di detto corpo magnetico su detto elemento di guida. In un 112° aspetto in accordo con il 109° o 110° o 111° aspetto la fase di trasmettere al corpo magnetico la sollecitazione esterna tramite detto elemento di guida viene svolta mediante una azione meccanica, diretta o indiretta, di detto elemento di guida su detto corpo magnetico. In un 113° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 109° al 112° la fase di trasmettere al corpo magnetico la sollecitazione esterna tramite detto elemento di guida viene svolta mediante un elemento di collegamento, in particolare di tipo flessibile. In un 114° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 108° al 113° l’intervallo di spostamento limitato, compreso tra due posizioni operative di estremità, à ̈ definito mediante un corrispondente spostamento di detto elemento di guida. In un 115° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 93° al 114° il generatore elettrico comprende un telaio di supporto configurato per consentire il montaggio del corpo magnetico sulla struttura di sostegno e posizionare il corpo magnetico stesso in corrispondenza della bobina. In un 116° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il telaio di supporto à ̈ configurato per consentire almeno la rotazione relativa del corpo magnetico rispetto alla bobina. In un 117° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 93° al 116° la struttura di sostegno comprende una cartuccia avente forma sostanzialmente cilindrica, detta cartuccia presentando sulla superficie laterale una seconda sede di alloggiamento esterna atta ad accogliere la bobina e presentante una simmetria cilindrica rispetto ad un asse di avvolgimento delle spire, detta cartuccia comprendendo inoltre una prima sede di alloggiamento definita sostanzialmente da una cavità passante interna estendentesi da una prima ad una seconda estremità del cilindro, in particolare estendentesi lungo l’asse di avvolgimento delle spire, detta prima sede di alloggiamento essendo configurata per consentire l’alloggiamento del corpo magnetico all’interno delle spire della bobina, detto telaio di supporto essendo configurato per consentire di montare mobilmente, ed in particolare girevolmente, il corpo magnetico all’interno delle spire. In un 118° aspetto in accordo con l’aspetto precedente detto telaio di supporto comprende almeno un primo ed un secondo elemento di contenimento accoppiabili, in particolare amovibilmente, a detto corpo magnetico in modo contrapposto rispettivamente in corrispondenza del polo nord e del polo sud del corpo magnetico, ed in particolare in cui detto primo e secondo elemento di contenimento sono realizzati in materiale ferromagnetico o ferroso, detto primo elemento di contenimento presentando una rispettiva faccia disposta a contatto con il polo nord del corpo magnetico, il polo nord esercitando sulla faccia di detto primo elemento di contenimento una forza attrattiva che consente a quest’ultimo di rimanere a contatto con il corpo magnetico, detto secondo elemento di contenimento essendo disposto a contatto con il polo sud del corpo magnetico attraverso una rispettiva faccia, il polo sud esercitando sulla faccia di detta seconda piastra una forza attrattiva che consente a quest’ultima di rimanere a contatto con il corpo magnetico, in particolare in cui detto primo e secondo elemento di contenimento comprendono rispettivi elementi di bloccaggio laterale estendentisi trasversalmente rispetto alle rispettive facce per contenere lateralmente il corpo magnetico, ed in cui detto telaio di supporto comprende un terzo elemento di contenimento laterale o anello per il corpo magnetico provvisto di detta porzione di impegno, detti primo e secondo elemento di contenimento essendo configurati per bloccare detto terzo elemento di contenimento in posizione lateralmente sul corpo magnetico, ed in particolare per centrare detto terzo elemento di contenimento sostanzialmente sulla mezzeria dello spessore del corpo magnetico. In un 119° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 93° al 118° il generatore comprende almeno un elemento ausiliario impegnato al telaio di supporto ed estendendosi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto all’asse di rotazione del corpo magnetico, detto elemento ausiliario essendo configurato per impegnare detto elemento di guida e consentire la movimentazione del corpo magnetico e/o limitare la rotazione del corpo magnetico attorno all’asse di rotazione. In un 120° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la limitazione della rotazione del corpo magnetico attorno all’asse di rotazione à ̈ definita dall’elemento ausiliario e/o dell’elemento di guida e/o dal corpo magnetico medesimo.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Alcune forme realizzative ed alcuni aspetti dell’invenzione saranno qui di seguito descritte con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo in cui:
ïƒ ̃ La figura 1 à ̈ una vista prospettica di un generatore elettrico secondo una prima forma realizzativa della presente invenzione;
ïƒ ̃ La figura 2 à ̈ un vista in esploso del generatore elettrico di figura 1; ïƒ ̃ La figura 3 à ̈ una vista frontale del generatore di figura 1 e 2 in una posizione operativa di stabilità;
ïƒ ̃ La figura 4 à ̈ una sezione trasversale del generatore di figura 3 praticata secondo le linee IV-IV;
ïƒ ̃ La figura 5 à ̈ un’ulteriore sezione trasversale del generatore di figura 3 praticata secondo le linee V-V;
ïƒ ̃ La figura 6 à ̈ una vista frontale del generatore di figura 1 e 2 in una condizione operativa;
ïƒ ̃ La figura 7 à ̈ una sezione trasversale del generatore di figura 6 praticata secondo le linee VII-VII;
ïƒ ̃ La figura 8 à ̈ un’ulteriore sezione trasversale del generatore di figura 6;
praticata secondo le linee VIII-VIII;
ïƒ ̃ La figura 9A à ̈ una sezione trasversale di un generatore elettrico di tipo noto;
ïƒ ̃ La figura 9B à ̈ un sezione trasversale di un generatore elettrico in accordo con una forma di realizzazione della presente invenzione; ïƒ ̃ La figura 10 à ̈ una vista prospettica di un generatore elettrico secondo una seconda forma realizzativa in accordo con la presente invenzione; ïƒ ̃ La figura 11A à ̈ una sezione del generatore elettrico secondo la seconda forma realizzativa disposto in una condizione di stabilità o di massimo flusso;
ïƒ ̃ La figura 11B à ̈ una sezione del generatore elettrico in accordo con la seconda forma realizzativa disposto in una condizione operativa di estremità;
ïƒ ̃ La figura 12 à ̈ una schematizzazione delle linee di un campo magnetico generato da un magnete;
ïƒ ̃ La figura 13 à ̈ un esploso di un telaio di supporto secondo una prima forma realizzativa;
ïƒ ̃ La figura 14 à ̈ un esploso di un telaio di supporto secondo una seconda forma realizzativa;
ïƒ ̃ Le figure 15A, 15B e 15C mostrano il generatore rispettivamente in una posizione operativa di stabilità, in una prima posizione operativa di estremità ed una seconda posizione operativa di estremità;
ïƒ ̃ La figura 16 mostra una variante relativa ad un elemento di guida in accordo con un aspetto dell’invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle unite figure con 1 viene complessivamente indicato un generatore elettrico in accordo con la presente invenzione. Nella seguente trattazione si farà riferimento ad un generatore elettrico 1 che utilizza l'energia meccanica e la converte in energia elettrica. Il generatore elettrico 1 si basa sul principio dell’induzione elettromagnetica in accordo al principio secondo cui un campo magnetico variabile provoca una corrente indotta in un conduttore. Per meglio chiarire, la vicinanza di un magnete ad un conduttore, come ad esempio ad un filo di rame, ed un movimento relativo tra i due provocano un movimento di elettroni nel conduttore. Il conduttore a cui si farà riferimento nella seguente trattazione à ̈, in via non limitativa, una bobina 3 costituita da fili, ad esempio di rame, avvolti a formare un prefissato numero di spire. Il generatore 1 à ̈ un dispositivo presentante almeno un corpo magnetico 5 posto nelle vicinanze di almeno una bobina 3 in modo mobile per creare un flusso di elettroni all’interno di quest’ultima. Per poter generare tale flusso à ̈ necessario che vi sia movimento relativo tra il corpo magnetico 5 e la bobina 3 in modo che gli elettroni possano continuare a fluire. Nella seguente trattazione si descrive un generatore 1 all’interno del quale il corpo magnetico 5 si muove (rotore) mentre la bobina 3, la quale costituisce il corpo elettromagnetico del generatore 1, resta fermo (statore). Per movimentare il corpo magnetico 5 à ̈ possibile utilizzare, in via non limitativa, una forza meccanica che consente di muovere il corpo magnetico 5, come ad esempio la forza meccanica generata dal vento o dall’acqua o da mezzi meccanici in movimento. Il generatore 1 può sfruttare ad esempio l’energia meccanica di un elemento di guida 6 per movimentare almeno un corpo magnetico 5. Nelle figure 9B, 11A, 11B, 15A, 15B e 15C viene rappresentata una condizione nella quale l’elemento di guida 6 à ̈, in via non limitativa, un magnete in grado di sfruttare l’attrazione elettromagnetica per movimentare il corpo magnetico 5 del generatore elettrico 1 medesimo. Il magnete dell’elemento di guida 6 può comprendere un magnete permanente e/o un corpo in materiale ferromagnetico o ferroso e/o un elettromagnete il quale à ̈ configurato per muoversi lungo un percorso operativo adiacente, almeno per un tratto, al corpo magnetico 5. Il passaggio dell’elemento di guida 6 in corrispondenza del corpo magnetico 5 porta in movimento quest’ultimo grazie all’attrazione magnetica tra i due corpi. Il percorso operativo dell’elemento di guida può definire una traiettoria 31 la quale à ̈ sostanzialmente trasversale all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5, opzionalmente in cui tale traiettoria 31 à ̈ sostanzialmente ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire. Come visibile dalle figure 11A , 11B, 15A, 15Be 15C la traiettoria definisce un percorso aperto, ed in particolare la traiettoria 31 à ̈ sostanzialmente rettilinea: in tale condizione l’elemento di guida 6 può passare in un verso, seguendo una traiettoria chiusa più ampia e non illustrata, o muoversi a vai e vieni, in modo alternato. Alternativamente, la traiettoria 31 può essere ad esempio essenzialmente rettilinea o curvilinea (condizione non rappresentata nelle unite figure). In una ulteriore forma realizzativa, anch’essa non rappresentata nelle unite figure, la traiettoria 31 può definire un percorso chiuso, in particolare in cui detta traiettoria 31 à ̈ ad esempio sostanzialmente circolare o ellittica. Nella forma realizzativa nella quale l’elemento di guida 6 à ̈ costituito da un magnete o da un corpo in materiale ferroso o ferromagnetico, la forza attrattiva tra elemento di guida 6 ed il corpo magnetico 5 dipende sia dalla forza del magnete sia dalla distanza tra i due. Più in dettaglio, la distanza tra elemento di guida 6 e corpo magnetico 5 dipende dal dimensionamento del generatore elettrico 1, in particolare dalla dimensione e dalle caratteristiche del corpo magnetico 5 e dell’elemento di guida 6. In un ulteriore forma realizzativa mostrata in figura 16, l’elemento di guida 6 può essere, in via non limitativa, un corpo direttamente connesso con il corpo magnetico 5 il quale à ̈ in grado di movimentare quest’ultimo relativamente alla bobina 3 per mezzo di una forza meccanica. In particolare figura 16 mostrata, in via non limitativa, una condizione nella quale l’elemento di guida 6 à ̈ un’asta direttamente connessa con il corpo magnetico: la movimentazione dell’asta sollecita e movimenta direttamente il corpo magnetico 5. Alternativamente, l’elemento di guida 6 può comprendere una fune, un elemento flessibile, ingranaggi (condizioni non rappresentante nelle unite figure), o altro. Tornando alla descrizione del generatore 1, à ̈ possibile notare che quest’ultimo comprende una struttura di sostegno 2 la quale à ̈ configurata per consentire l’impegno del generatore 1 stesso a strutture esterne, in particolare a strutture ferme rispetto allo statore. Più in dettaglio, la struttura di sostegno 2 comprende una cartuccia 15 la quale à ̈ configurata per impegnare almeno una bobina 3. Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, un cartuccia 15 avente forma sostanzialmente cilindrica estendentesi lungo un asse di avvolgimento 9. La cartuccia 15, come visibile dalla unite figure, presenta sulla superficie laterale una seconda sede di alloggiamento 16 esterna atta ad accogliere la bobina 3. Più in dettaglio, la seconda sede di alloggiamento 16 presenta una simmetria cilindrica rispetto all’asse di avvolgimento 9, all’interno della quale si avvolgono le spire della bobina 3. Per quanto concerne le dimensioni della sede di alloggiamento 16, queste ultime dipendono dal dimensionamento del generatore 1, in particolare dalle dimensioni della bobina 3 (come dimensioni della bobina si intende lo spessore del filo conduttore ed il numero di avvolgimenti previsti). Come à ̈ possibile notare dalle unite figure, la profondità della seconda sede di alloggiamento 16, in direzione del raggio della cartuccia 15, vincola lo sviluppo della bobina 3 in direzione radiale rispetto alla cartuccia 15, mentre per quanto concerne invece lo sviluppo longitudinale della seconda sede di alloggiamento 16, in particolare lungo l’asse di avvolgimento 9, vincola il numero di spire della bobina 3. Più in dettaglio, come à ̈ possibile notare dalle unite figure l’estensione della sede di alloggiamento 16 in direzione dell’asse di avvolgimento 9, in particolare l’estensione della bobina in direzione dell’asse di avvolgimento 9, à ̈ sostanzialmente pari all’ingombro massimo del corpo magnetico in direzione dell’asse di avvolgimento 9 quando il corpo magnetico stesso à ̈ disposto con i poli affacciati alla bobina 3. La cartuccia 15 comprende inoltre una prima sede di alloggiamento 17 estendentesi da una prima ad una seconda estremità 18, 19 della cartuccia stessa lungo l’asse di avvolgimento 9. La prima sede di alloggiamento 17 ha anch’essa una forma sostanzialmente cilindrica avente, in via non limitativa, l’asse di rivoluzione sostanzialmente coincidente con l’asse di avvolgimento 9. La prima sede di alloggiamento 17 à ̈ configurata per consentire l’alloggiamento del corpo magnetico 5 all’interno della cartuccia 15 e quindi consentire la disposizione di detto corpo magnetico 5 all’interno delle spire della bobina 3. Le dimensioni della prima sede di alloggiamento 17 sono determinate in modo correlato alle dimensioni del corpo magnetico 5. In particolare, la prima sede di alloggiamento 17 deve poter consentire sia l’alloggiamento, sia la movimentazione almeno parziale, del corpo magnetico 5 in avvicinamento ed allontanamento rispetto alla bobina 3. In maggiore dettaglio, la cartuccia 15 comprende un elemento di vincolo 20 impegnato all’interno della prima sede di alloggiamento 17. In particolare, l’elemento di vincolo 20 comprende un primo braccio 32 sviluppantesi lungo l’asse di avvolgimento 9 ed il quale si impegna all’interno di una prima sede 34 disposta sulla superficie interna della cavità 17 e la quale si estende anch’essa lungo l’asse di avvolgimento 9 delle spire. Come visibile dalle unite figure, il primo braccio 32 e la rispettiva prima sede 34 si estendono per tutta la lunghezza della cartuccia 15. L’elemento di vincolo 20 comprende inoltre un secondo braccio 33 il quale à ̈ sostanzialmente contrapposto al primo braccio 32 rispetto all’asse di avvolgimento 9. Come per il primo braccio 32, il secondo braccio 33 si estende lungo l’asse di avvolgimento 9 e si impegna all’interno di una seconda sede 35 disposta sulla superficie interna della prima sede di alloggiamento 17 e la quale si estende anch’essa lungo l’asse di avvolgimento 9. Anche il secondo braccio 33 e la rispettiva seconda sede 35 si estendono lungo tutta la lunghezza della cartuccia 15. Il primo ed il secondo braccio 32, 33 comprendono una porzione di impegno 21 disposta, in via non limitativa, sostanzialmente sulla mezzeria degli stessi rispetto allo sviluppo longitudinale di quest’ultimi. La porzione di impegno 21 à ̈ configurata per vincolare il corpo magnetico 5 all’interno della prima sede di alloggiamento 17 e quindi all’interno delle spire della bobina 3. Più in dettaglio, il generatore 1 comprende un telaio di supporto 11 atto a impegnare il corpo magnetico 5 all’interno della prima sede di alloggiamento 17. Il telaio di supporto 11, il quale verrà meglio descritto in seguito, comprende una porzione di impegno 22 atta a cooperare con la porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20 al fine di definire, in via non limitativa, un vincolo di tipo cerniera tra tali porzioni: in questo modo, il corpo magnetico 5 può ruotare relativamente alla bobina 3 e consentire la generazione di corrente indotta all’interno di quest’ultima. In una variante realizzativa non illustrata, le porzioni di impegno 21, 22, rispettivamente dell’elemento di vincolo 20 e del telaio di supporto 11, possono definire un vincolo di tipo carrello o pattino (tale condizione non à ̈ stata rappresentata nelle unite figure) in modo che il corpo magnetico 5 possa rispettivamente muoversi per scorrimento e rotazione o solamente per scorrimento in avvicinamento ed in allontanamento alla bobina 3. Nelle unite figure viene rappresentata una soluzione preferenziale nella quale la porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20 à ̈ un perno mentre la porzione di impegno del corpo magnetico 5 à ̈ una sede circolare atta ad accogliere detto perno per definire un vincolo di tipo cerniera tra elemento di vincolo 20 e corpo magnetico 5. La porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20 può alternativamente essere una sfera, in particolare una sfera in materiale ferroso o ferromagnetico, atta ad impegnarsi ad alla rispettiva porzione di impegno 22 avente una forma sostanzialmente sferica. In un ulteriore alternativa, l’elemento di vincolo 20 può comprendere una sede avente forma sostanzialmente cilindrica o sferica la quale à ̈ configurata per accogliere la porzione di impegno 22 del corpo magnetico 5 definita sostanzialmente da un perno. Come precedentemente accennato, il primo ed il secondo braccio 32, 33 si estendono lungo tutta la lunghezza della cartuccia 15, in particolare terminano rispettivamente in corrispondenza della prima e seconda estremità 18, 19 della cartuccia 15. Come visibile dalle unite figure, l’elemento di vincolo 20 comprende una porzione di fissaggio 23 emergente, in via non limitativa, dalla prima estremità 18 della cartuccia 15 e la quale collega il primo ed il secondo braccio 32, 33 in modo da formare un corpo unico. La porzione di fissaggio 23 dell’elemento di vincolo 20 à ̈ configurata per consentire di vincolare il generatore 1 a strutture esterne. Più in dettaglio, la porzione di fissaggio 23 presenta una forma sostanzialmente piastriforme avente uno spessore sufficiente a supportare il generatore elettrico 1. La porzione di fissaggio 23 comprende, in via non limitativa, una pluralità di fori 38 passanti atti a consentire il passaggio di viti filettate utili a vincolare il generatore elettrico a strutture esterne. L’elemento di vincolo 20 comprende inoltre una porzione antirotazione 25 disposta da parte opposta alla porzione di fissaggio 23 rispetto al primo e secondo braccio 32, 33, in particolare emergente dalla seconda estremità 19 della cartuccia 15. La porzione antirotazione 25 à ̈ configurata per impegnarsi alla cartuccia 15 ed impedire all’elemento di vincolo 20 di ruotare rispetto alla cartuccia 15. Più in dettaglio, la porzione antirotazione 25 comprende almeno un braccio 26 connesso ad uno di detti primo e secondo braccio 32, 33 ed estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto all’asse di avvolgimento 9. Il braccio 26 si impegna all’interno di una relativa sede 27 dalla cartuccia 15 la quale vincola al suo interno detto braccio 26 impedendo all’elemento di vincolo 20 di ruotare rispetto alla cartuccia 15. Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, una condizione nella quale da ciascuno di detti primo e secondo braccio 32, 33 emerge un braccio 26 che si impegna all’interno di una sede 27. La sede 27 si estende ortogonalmente rispetto all’asse di avvolgimento 9 per tutto lo sviluppo radiale della cartuccia 15 (come visibile in figura 2). Alternativamente, la sede 27 può estendersi solamente per un tratto dello sviluppo radiale della cartuccia (condizione non rappresentata nelle unite figure). Più dettagliatamente, la sede 27 può comprendere, in via non limitativa, uno o più scassi 36 estendentesi sostanzialmente parallelamente all’asse di avvolgimento 9 e configurati per impegnare relative sporgenze 37 disposte sul braccio 26 ed estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, al braccio 26 e sviluppantesi verso la porzione di fissaggio 23 dell’elemento di vincolo 20. La cooperazione tra lo scasso 36 presente sulla cartuccia 15 e la sporgenza 37 consente al braccio 26 di fornire un sostegno al primo ed al secondo braccio 32, 33 impedendo essenzialmente a questi ultimi di muoversi in avvicinamento all’asse di avvolgimento 9. Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, una forma realizzativa preferenziale nella quale la sede 27 si estende su tutto lo sviluppo radiale della cartuccia 15 e lo scasso 36 à ̈ disposto sostanzialmente sulla parte più esterna della sede 27 stessa. Di conseguenza, il braccio 26 si estende per tutto lo sviluppo radiale della cartuccia 15 e la sporgenza 37 à ̈ disposta su un’estremità del braccio 26 in corrispondenza della parte radiale più esterna della cartuccia 15. Come precedentemente accennato, la cartuccia 15, in particolare l’elemento di vincolo 20, impegna il corpo magnetico 5 il quale à ̈ disposto all’interno della prima sede di alloggiamento 17. Il corpo magnetico 5 à ̈ un corpo in grado di generare un campo magnetico e presenta un polo nord N magnetico ed un polo sud S magnetico. In figura 12 viene rappresentato schematicamente il campo elettrico generato da un magnete, e da tale figura si può notare che il campo magnetico à ̈ molto più intenso in corrispondenza delle facce estreme dei poli (che convenzionalmente fuoriescono dal polo sud S per entrare nel polo sud S) mentre il campo presenta una minore intensità in corrispondenza della zona centrale del magnete. Il corpo magnetico 5 può essere costituito sostanzialmente da un magnete permanente e/o da un elettromagnete e/o da altra tipologia di magnete adatta allo scopo. Nella forma realizzativa preferenziale il corpo magnetico 5 comprende un magnete permanente. Come precedentemente accennato, il corpo magnetico 5, per consentire la generazione di corrente indotta nella bobina 3, deve variare la sua posizione rispetto a quest’ultima. Nelle forme di realizzazione illustrate, il corpo magnetico 5 à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse di rotazione 8 sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 e/o alle linee di campo magnetico all’interno del corpo magnetico 5. Più in dettaglio, l’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 à ̈ trasversale, in particolare ortogonale, all’asse di avvolgimento 9 della bobina 3. Come visibile dalle unite figure, l’asse di rotazione 8, in via non limitativa, interseca l’asse di avvolgimento 9 della bobina 3: in tal modo il corpo magnetico 5 à ̈ disposto al centro delle spire, condizione che consente di variare il flusso del campo magnetico nella bobina in ugual modo su lati opposti di quest’ultima con la medesima intensità. Sotto il profilo geometrico, il corpo magnetico 5 può presentare una forma tridimensionale avente una dimensione, in particolare lo spessore, inferiore rispetto alle altre due dimensioni, in particolare larghezza e lunghezza. Come visibile dalle unite figure, il polo nord N ed il polo sud S del corpo magnetico 5 sono disposti sulle facce definenti la larghezza e la lunghezza corpo magnetico 5 medesimo. Il corpo magnetico 5 presenta una forma sostanzialmente cilindrica in cui i poli sono disposti in corrispondenza delle facce di base del cilindro; quest’ultimo presentando, come precedentemente accennato, uno spessore inferiore alle altre due dimensioni. Alternativamente, il corpo magnetico 5 può presentare una forma a parallelepipedo o sferica o di altro tipo adatto allo scopo (non rappresentate nelle unite figure). Come precedentemente accennato, il generatore elettrico 1 comprende un telaio di supporto 11 configurato per consentire il posizionamento ed il vincolo del corpo magnetico 5 all’interno della bobina 3. Più in dettaglio, il telaio di supporto 11 consente la rotazione relativa tra bobina 3 e corpo magnetico 5. Il telaio di supporto 11 consente inoltre il posizionamento ed il montaggio del corpo magnetico 5 stesso sulla struttura di sostegno 2, ed in particolare detto telaio di supporto 11 à ̈ accoppiabile, preferibilmente in modo amovibile, al corpo magnetico 5. Come à ̈ possibile notare dalle unite figure, il telaio di supporto 11 comprende un primo ed un secondo elemento di contenimento 13, 14 disposti rispettivamente in corrispondenza del polo nord N e sud S del corpo magnetico 5: tali elementi di contenimento sono almeno parzialmente controsagomati al corpo magnetico 5 in modo da definire sostanzialmente una sede alloggiamento 38 all’interno della quale à ̈ disposto il corpo magnetico. Nelle figure 13 e 14 vengono mostrate , in via non limitativa, due configurazioni preferenziali del telaio di supporto 11. In una prima forma realizzativa mostrata in figura 13, il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 sono configurati per impegnare il corpo magnetico 5 mediante l’attrazione magnetica esercitata sul telaio di supporto 11 dal corpo magnetico stesso 5 e/o in cui almeno una parte del telaio di supporto 11 à ̈ realizzata in materiale ferromagnetico o ferroso e/o à ̈ configurata per subire una induzione magnetica dal corpo magnetico 5: in tal modo il corpo magnetico 5 consente di portare a contatto il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 tramite appunto attrazione magnetica. La forza attrattiva generata dal corpo magnetico 5 sul primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 consente di garantire il vincolo del corpo magnetico 5 all’interno della sede di alloggiamento 38 ma allo stesso tempo di fornire un vincolo di tipo reversibile. L’attrazione magnetica del corpo magnetico à ̈ tale quindi da garantire un corretto vincolo di quest’ultimo durante la condizione di operativa ma allo stesso tempo di facile e rapida separazione in fase di smontaggio. Più in dettaglio, in figura 13 viene mostrato in esploso un telaio di supporto 11 utilizzato nella forma realizzativa del generatore elettrico 1 descritto. Il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 presentano una forma sostanzialmente piastriforme. Più in dettaglio, il primo elemento di contenimento 13 presenta, in via non limitativa, una faccia 13a a contatto con il polo nord N del corpo magnetico 5 mentre il secondo elemento di contenimento 14 presenta, in via non limitativa, una faccia 14a a contatto con il polo sud S: tali facce sono sostanzialmente piane in modo da poter sfruttare appieno la forza attrattiva del corpo magnetico 5. Il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 comprendono inoltre rispettivamente almeno un elemento di bloccaggio laterale 13b, 14b estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto alle rispettive facce a contatto con il corpo magnetico 5 e diretti entrambi gli uni in direzione degli altri. Ancora più in dettaglio, il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14, in particolare le facce di questi ultimi, presentano una forma sostanzialmente piastriforme avente una sagoma sostanzialmente circolare. Le facce del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 presentano sostanzialmente il medesimo ingombro del corpo magnetico 5, in ed particolare il diametro delle facce à ̈ sostanzialmente identico al diametro del corpo magnetico 5. Dalle estremità radiali di tali facce si estendono trasversalmente, in particolare ortogonalmente, una pluralità di elementi di bloccaggio laterale. In figura 13 viene mostrata una forma di realizzazione preferenziale nella quale il telaio di supporto 11 presenta, in via non limitativa, quattro elementi di bloccaggio affacciati a due a due rispetto alla faccia dell’elemento di contenimento medesimo. Il telaio di supporto 11 comprende inoltre un terzo elemento di contenimento o anello 12 impegnato con il corpo magnetico 5 medesimo e disposto in corrispondenza dello spessore di quest’ultimo. In particolare, il terzo elemento di contenimento 12 avvolge almeno parzialmente il corpo magnetico 5 in corrispondenza dello spessore. Il terzo elemento di contenimento 12 può presentare una forma sostanzialmente circolare cava controsagomata almeno parzialmente alla forma del corpo magnetico 5: di fatto il terzo elemento di contenimento può essere un anello disposto sullo spessore di detto corpo magnetico in corrispondenza della mezzeria di quest’ultimo. Strutturalmente, il terzo elemento di contenimento 12 comprende, sulla superficie radiale esterna, la porzione di impegno 22 precedentemente introdotta atta ad impegnarsi alla porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20. Più in dettaglio, l’anello 12 comprende una prima sede atta ad attestarsi ad una porzione di impegno del primo braccio 32 ed una seconda sede, contrapposta alla prima sede, atta ad attestarsi ad una porzione di impegno del secondo braccio 33. Nelle unite figure à ̈ stata rappresentata, in via non limitativa, una forma di realizzazione preferenziale nella quale le porzioni di impegno del primo e del secondo braccio sono delle sporgenze, in particolare dei perni, che si attestano rispettivamente a detta prima e seconda sede. Gli elementi di contenimento 13, 14 sono configurati per bloccare il terzo elemento di contenimento 12 o anello sullo spessore del corpo magnetico 5 e centrare l’anello 12 stesso sostanzialmente sulla mezzeria dello spessore del corpo magnetico 5. In particolare, gli elementi di bloccaggio laterale 13b, 14b, i quali si estendono ortogonalmente rispetto alle facce, sono a contatto con il terzo elemento di contenimento 12. Più in dettaglio ancora, gli elementi di bloccaggio si estendono dalla faccia del corpo magnetico 5 fino a contattare l’anello 12. La forza attrattiva del corpo magnetico 5 sul primo e sul secondo elemento di contenimento 13, 14 consentono a questi ultimi di bloccare il movimento dell’anello 12. Nella forma realizzativa rappresentata in cui il corpo magnetico presenta una forma sostanzialmente cilindrica, il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 impediscono all’anello 12 di scorrere lungo l’asse di rivoluzione del corpo magnetico 5. Per consentire il bloccaggio dell’anello 12 sulla mezzeria dello spessore del corpo magnetico 5, gli elementi di bloccaggio laterale del primo e del secondo elemento di contenimento 13, 14 si estendono, in direzione ortogonale dalle rispettive facce di contatto del corpo magnetico, della medesima quantità. In altre parole il primo ed il secondo elemento di bloccaggio 13b, 14b presentano la stessa estensione in direzione ortogonale a partire dalla rispettive facce di contatto del corpo magnetico 5: il tal modo à ̈ possibile mantenere centrato l’anello 12 sul corpo magnetico. In una ulteriore forma di realizzazione illustrata nella figura 14, il primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 sono reciprocamente accoppiabili mediante un accoppiamento di tipo meccanico. In particolare, figura 14 mostra un accoppiamento eseguito con delle viti filettate. Alternativamente, il primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 possono ad esempio essere accoppiati mediante un attacco a baionetta direttamente tra loro o mediante interposizione di un terzo elemento di contenimento. In quest’ultima condizione descritta il primo ed il secondo elemento 13, 14, in particolare le facce di questi ultimi possono presentare una forma sostanzialmente piastriforme avente, in via non limitativa, una sagoma sostanzialmente rettangolare. In quest’ultima forma di realizzazione solamente una porzione delle facce 13a, 14a del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 à ̈ a contatto con i poli del corpo magnetico 5. Le facce presentano una ingombro superiore all’ingombro del corpo magnetico 5, in particolare le facce 13a e 14a del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 emergono in direzione longitudinale dalle facce del corpo magnetico 5. In quest’ultimo caso gli elementi di bloccaggio laterale emergono trasversalmente, in particolare ortogonalmente, dalle facce del primo e secondo elemento di contenimento, in particolare emergono da porzioni interne al profilo delle facce. In figura 14 viene mostrata una forma di realizzazione preferenziale nella quale il telaio di supporto 11 presenta, in via non limitativa, tre elementi di bloccaggio 14b che sono equamente sfalsati rispetto al profilo laterale esterno del corpo magnetico 5. Come visibile dalla figura 14, le estremità longitudinali della facce 13a, 14a del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 presentano rispettivamente delle porzioni estremali 40 estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, alle facce medesime. Le porzioni estremali 40 comprendono detta porzioni di impegno 22 le quali si attestano alle porzioni di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20. Come visibile dalla figura 14 le porzioni di impegno sono dei fori atti ad attestarsi a rispettivi perni delle porzioni di impegno 21 dell’elemento di vinicolo 20. Alternativamente, come precedentemente descritto le porzioni di impegno 22 del telaio di supporto 11 possono comprendere un perno atto ad accoppiarsi dispositivo una rispettiva sede della porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20. Le porzione estremali 40 definiscono il vincolo meccanico tra il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14. Queste tipologie di montaggio consentono di eliminare eventuali lavorazioni da eseguire sul magnete e garantire in fase di smontaggio una rapida e facile separazione del telaio di supporto 11 dal corpo magnetico 5: in tal modo à ̈ possibile ridurre tempi e costi di lavorazione, montaggio/smontaggio e riparazione/sostituzione dei componenti. Tornando alla descrizione del generatore à ̈ possibile notare che quest’ultimo può comprendere inoltre almeno un elemento ausiliario 28. Come visibile dalle unite figure l’elemento ausiliario 28 presenta, in via non limitativa, una forma sostanzialmente allungata presentante su un’estremità una prima porzione di impegno 30 e sull’estremità opposta una seconda porzione di impegno 39. Più in dettaglio, l’elemento ausiliario 28 può essere un perno atto ad impegnarsi al telaio di supporto 11, in particolare al terzo elemento di contenimento 12. La prima porzione di impegno 30 à ̈, in via non limitativa, una porzione filettata, atta ad attestarsi ad una rispettiva sede 29 del terzo elemento di contenimento 12 la quale comprende, in via non limitativa, un foro filettato atto ad attestarsi alla porzione filettata dell’elemento ausiliario 28. Come precedentemente accennato la seconda porzione di impegno 39 à ̈ disposta da parte opposta rispetto alla prima porzione di impegno 30 dell’elemento ausiliario 28 medesimo. Come visibile dalle unite figure, l’elemento ausiliario 28 emerge da detto terzo elemento di contenimento trasversalmente, in particolare ortogonalmente rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico. L’elemento ausiliario 28 à ̈ configurato per cooperare con l’elemento di guida 6 e consentire la movimentazione del corpo magnetico 5 e/o à ̈ configurato per limitare la movimentazione, in particolare la rotazione del corpo magnetico 5. Più in dettaglio, nel caso in cui si voglia utilizzare l’elemento ausiliario 28 per la movimentazione del corpo magnetico 5 à ̈ possibile impegnare la seconda porzione di impegno 39 all’elemento di guida 6 in modo da trasmettere la movimentazione di quest’ultimo direttamente al corpo magnetico 5 (condizione mostrata in figura 16). Nel caso in cui l’elemento di guida 6 consente la movimentazione del corpo magnetico 5 tramite attrazione magnetica, à ̈ possibile realizzare almeno una porzione dell’elemento ausiliario 28, in particolare la seconda porzione di impegno 39 dell’elemento ausiliario 28, in materiale ferroso e/o ferromagnetico: in tal modo à ̈ possibile aggiungere alla forza di attrazione magnetica tra corpo magnetico 5 ed elemento di guida 6 una forza di attrazione magnetica tra quest’ultimo e l’elemento ausiliario 28. Quest’ultima condizione descritta à ̈ mostrata in figura 11A , 11B, 15B e 15C. L’elemento ausiliario 28 può ulteriormente essere utilizzato per limitare la movimentazione del corpo magnetico 5. In quest’ultimo caso, mostrato ad esempio in figura 11B, l’elemento ausiliario 28 emerge dal telaio di supporto 11, in particolare dal terzo elemento di contenimento 12, ortogonalmente rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5: in tal modo l’elemento ausiliario 28 à ̈ configurato per contattare, durante la rotazione, una superficie della cartuccia e limitare la rotazione del corpo magnetico 5. Il limite relativo alla rotazione del corpo magnetico 5 impartito dall’elemento ausiliario 28 dipende sostanzialmente dalla sporgenza di quest’ultimo, in particolare dalla sporgenza e quindi dall’estensione del perno, rispetto al terzo elemento di contenimento 12. Di fatto, nella figura 11B viene mostrata una condizione nella quale il perno sporge dal terzo elemento di contenimento 12 di una quantità uguale o superiore alla distanza tra l’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 ed il perimetro della prima sede di alloggiamento 17 in corrispondenza di una delle due estremità della cartuccia 15. In questa condizione à ̈ possibile utilizzare i bordi estremi della prima sede di alloggiamento 17 per limitare la rotazione del corpo magnetico 5. Alternativamente, facendo sporgere il perno dal terzo elemento di contenimento 12 di una misura inferiore alla distanza tra l’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 ed il perimetro della prima sede di alloggiamento 17 in corrispondenza di una delle due estremità della cartuccia 15, à ̈ possibile utilizzare la superficie interna della prima sede medesima 17 per limitare la rotazione del corpo magnetico 5. Quantitativamente, l’elemento ausiliario 28 consente di limitare la rotazione del corpo magnetico 5, rispetto ad una condizione di partenza corrispondente a 0° nella quale i poli sono sostanzialmente affacciati alla bobina (come illustrato in figura 15A), fino ad un valore inferiore a 90°, in particolare inferiore a 80°, ancora più in particolare inferiore a 70°. Come descritto in precedenza, il movimento del corpo magnetico 5 rispetto alla bobina 3 può essere impartito da un elemento di guida 6. Tale elemento di guida 6 à ̈ mobile relativamente al corpo magnetico 5 e configurato per muovere quest’ultimo al fine di definire una condizione operativa. La condizione operativa à ̈ la condizione nella quale il corpo magnetico 5 si muove relativamente alla bobina 5 consentendo una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 medesimo con conseguente generazione di corrente indotta all’interno della bobina 3. Come visibile dalle unite figure, il generatore elettrico 1 può comprendere inoltre un elemento di posizionamento 7 atto a cooperare con il corpo magnetico 5 e configurato per determinare almeno una prima posizione operativa di stabilità o posizione di massimo flusso del corpo magnetico 5 attraverso la bobina, nella quale posizione il corpo magnetico 5 à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina 3. La posizione di stabilità generata dall’elemento di posizionamento 7 dispone il corpo magnetico 5 nella prima posizione operativa con almeno un polo sostanzialmente affacciato alla bobina 3. In particolare, nella prima posizione operativa il flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 attraverso detta bobina 3 assume un valore massimo assoluto rispetto alle restanti posizioni operative. La posizione operativa di stabilità o posizione di massimo flusso del corpo magnetico 5 viene rappresentata nelle figure 1, 3, 5, 9B e 11A. L’elemento di posizionamento 7 à ̈ distanziato dal corpo magnetico 5, in particolare disposto al di fuori delle spire della bobina 3. L’elemento di posizionamento 7 à ̈, in via non limitativa, vincolato all’esterno della bobina 3 in modo da rimanere sostanzialmente fermo rispetto alla struttura di sostegno 2, in particolare fermo rispetto alla cartuccia 15. Come per l’elemento di guida 6, anche la distanza dell’elemento di posizionamento 7 dall’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 dipende dalle dimensioni del generatore elettrico, in particolare della dimensioni e dalle caratteristiche fisiche del corpo magnetico 5 e dell’elemento di posizionamento. Sotto il profilo del materiale, l’elemento di posizionamento 7 può essere composto almeno parzialmente da un materiale ferroso o ferromagnetico, in grado di magnetizzarsi per induzione magnetica da parte del corpo magnetico 5 e conseguentemente di influenzare il corpo magnetico 5 grazie al campo magnetico generato da quest’ultimo. Alternativamente, l’elemento di posizionamento 7 potrebbe essere un magnete permanente o un elettromagnete disposti e configurati in modo opportuno. Come visibile dalle unite figure, l’elemento di posizionamento 7 può essere un corpo sostanzialmente piastriforme sviluppantesi lungo un piano di sviluppo prevalente e disposto in modo che tale piano di sviluppo prevalente sia sostanzialmente ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire. Nelle unite figure viene rappresentato un elemento di posizionamento 7 avente una forma discoidale. Alternativamente, l’elemento di posizionamento 7 può presentare ad esempio una forma a parallelepipedo o altra forma adatta allo scopo. Scendendo in ulteriore dettaglio, à ̈ possibile osservare che l’elemento di posizionamento 7 presenta preferibilmente un’apertura 10, in particolare un’apertura passante, estendentesi lungo l’asse di avvolgimento 9 delle spire. L’apertura 10 può presentare una sagoma sostanzialmente simmetrica rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5: tale apertura consente il posizionamento del corpo magnetico 5 nella posizione operativa di stabilità. In ulteriore dettaglio, il campo magnetico generato del corpo magnetico 5 influenza l’elemento di posizionamento 7 il quale à ̈ attratto dal corpo magnetico stesso. L’elemento di posizionamento 7 à ̈ però fisso rispetto alla struttura di sostegno 2 e quindi forza il movimento del corpo magnetico 5. In particolare, à ̈ il profilo dell’apertura 10 a determinare il posizionamento desiderato del corpo magnetico stesso. Sotto l’aspetto geometrico, l’apertura 10 può presentare un profilo chiuso avente sagoma sostanzialmente circolare (come rappresentato nelle unite figure), in particolare in cui il centro della sagoma à ̈ coincidente con l’asse di avvolgimento 9 delle spire. Alternativamente, l’apertura 10 può presentare un profilo aperto sempre presentando una simmetria rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5. Quantitativamente, à ̈ possibile rapportare l’ingombro del corpo magnetico 5 con l’apertura 10 dell’elemento di posizionamento 7. In particolare, il corpo magnetico 5 presenta, secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire, un ingombro che varia con la posizione del corpo magnetico 5 medesimo. L’ingombro massimo del corpo magnetico 5 lungo il piano ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire à ̈ preferibilmente uguale o inferiore all’ingombro minimo dell’apertura di passaggio 10 misurata sempre secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire. In particolare il rapporto tra l’ingombro minimo dell’apertura 10 dell’elemento di posizionamento 7 e l’ingombro massimo del corpo magnetico 5, misurato secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, à ̈ superiore a 1, o preferibilmente a 1,2 o preferibilmente a 1,5 o preferibilmente a 3. In questo modo l’apertura 10 consente di definire detta prima posizione di operativa di stabilità ed inoltre una seconda posizione operativa di stabilità nella quale, come per prima posizione operativa, il corpo magnetico 5 à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina 3. La seconda posizione operativa di stabilità à ̈ sostanzialmente ruotata di 180° dalla prima posizione operativa rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5. Forma inoltre oggetto della presente invenzione un metodo per la produzione di energia elettrica. Tale metodo comprende anzitutto la fase di predisporre almeno un generatore elettrico 1 del tipo sopra descritto. Il metodo per la produzione di energia elettrica comprende inoltre la fase di movimentare secondo un moto alternato il corpo magnetico 5 ed in un intervallo di spostamento limitato compreso tra due posizioni operative di estremità distinte: la movimentazione relativa del corpo magnetico 5 rispetto alla bobina 3 generando corrente indotta all’interno della bobina 3. Nelle unite figure viene schematizzata una condizione nella quale la posizione di massimo flusso à ̈ una posizione intermedia tra dette due posizioni operative di estremità. Alternativamente, la posizione di massimo flusso può coincidere con una di dette posizioni operative di estremità o detta posizione di massimo flusso può appartenere a detto intervallo di spostamento limitato tra dette due posizioni operative di estremità (condizioni non rappresentate nelle unite figure). In particolare, la figura 15A mostra, in via non limitativa, un generatore 1 disposto nella condizione di massimo flusso, mentre le figure 15B e 15C mostrano un generatore elettrico 1 rispettivamente in una prima ed in una seconda condizione operativa di estremità. Più dettagliatamente le fasi del metodo schematizzato nelle figure 15A, 15B e 15C mostrano, in via non limitativa, una realizzazione in cui la posizione di massimo flusso à ̈ una posizione intermedia tra due posizione operative di estremità, in particolare in cui la posizione di massimo flusso à ̈ equamente sfalsata rispetto alla prima e seconda posizione operativa di estremità. In ulteriori forme realizzative non rappresentate nelle unite figure, le posizioni operative di estremità possono essere disposte a distanze diverse rispetto alla posizione di massimo flusso. Come precedentemente accennato, durante la fase operativa, il corpo magnetico 5 à ̈ configurato per ruotare rispetto alla bobina 3 attorno ad un asse di rotazione 8 sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 e/o alle linee di campo magnetico all’interno del corpo magnetico 5. Il metodo per la produzione di energia prevede una limitazione nella movimentazione del corpo magnetico 5. In particolare, quest’ultimo può ruotare attorno alla posizione operativa di massimo flusso di un angolo inferiore a /-90°, in particolare inferiore a /-80°, ancora più in particolare inferiore a /-70°. Più in dettaglio, in cui il corpo magnetico 5 viene movimentato in rotazione in un intervallo di spostamento complessivo, attorno alla posizione operativa di massimo flusso, corrispondente ad un angolo complessivo inferiore in valore assoluto a 180°, in particolare inferiore a 150°, più in particolare inferiore a 120°, ed ancora più in particolare inferiore a 100°. Come precedentemente accennato, la movimentazione del corpo magnetico à ̈ determinata da almeno un elemento di guida 6 le cui caratteristiche sono sostanzialmente identiche all’elemento di guida sopra citato. In particolare, il metodo prevede la predisposizione di almeno un elemento di guida 6 configurato per movimentare il corpo magnetico 5. Più in dettaglio, la fase di movimentare detto corpo magnetico 5 comprende le sottofasi di: ricevere tramite l’elemento di guida 6 una sollecitazione esterna atta a movimentare il corpo magnetico 5 e trasmettere a quest’ultimo la sollecitazione esterna tramite detto elemento di guida 6. Come precedentemente accennato, l’elemento di guida 6 può portare in movimento il corpo magnetico 5 tramite attrazione magnetica o alternativamente agendo direttamente sul corpo magnetico: tali condizioni sono essenzialmente identiche alle condizioni precedentemente descritte per il generatore elettrico 1. Nel caso in cui la movimentazione del corpo magnetico 5 à ̈ generata da una forza magnetica, à ̈ possibile controllare il movimento del corpo magnetico 5 agendo sulla distanza tra la traiettoria 31 dell’elemento di guida 6 ed il corpo magnetico 5 stesso. Nella figura 16 à ̈ mostrata un’ulteriore condizione operativa nella quale il corpo magnetico 5 viene movimentato direttamente, tramite una collegamento meccanico, dall’elemento di guida 6. In particolare, come descritto precedentemente, l’elemento di guida 6 à ̈ connesso al corpo magnetico 5 e la movimentazione dell’elemento di guida 6 muove direttamente il corpo magnetico 5. Il metodo prevede la limitazione del movimento del corpo magnetico 5. In particolare, à ̈ possibile limitare la movimentazione del corpo magnetico 5 tramite l’elemento ausiliario 28 o alternativamente limitare la movimentazione direttamente limitando il moto dell’elemento di guida 6 (condizione mostrata in figura 16). Nel caso in cui la limitazione della movimentazione viene eseguita dall’elemento ausiliario 28 à ̈ possibile agire sulle dimensioni, in particolare sulla lunghezza e/o sul diametro, dell’elemento ausiliario 28 per controllare. Nel caso in cui la limitazione viene eseguita direttamente dall’elemento di guida 6 à ̈ possibile controllare la rotazione del corpo magnetico 5 gestendo in modo opportuno gli spostamenti dell’elemento di guida 6. Un esempio applicativo di quest’ultimo caso descritto può essere l’impiego di ingranaggi di riduzione o di bracci di leva che consentono di modulare lo spostamento dell’elemento di guida 6 e controllare successivamente la movimentazione del corpo magnetico 5. Un generatore di energia elettrica ed un metodo per la produzione di energia in accordo con la presente invenzione presentano quanto meno i seguenti vantaggi. Un generatore ed un metodo in accordo con la presente invenzione consentono di ovviare ad uno o più degli inconvenienti della tecnica nota precedentemente citati. Inoltre l’invenzione consente di sfruttare anche piccole movimentazioni, in termini di ampiezza di spostamento, e/o piccole sollecitazioni, in termini di forza, da parte dell’elemento di guida sul corpo magnetico per produrre energia. L’invenzione consente quindi in altri termini di ricavare energia anche in presenza di fonti di energia meccanica che determinano solo piccoli spostamenti dell’elemento di guida e/o che generano forze di entità ridotta. Un generatore secondo l’invenzione presenta inoltre una struttura semplice, robusta e di facile manutenzione. Un generatore ed un metodo secondo l’invenzione risultano inoltre molto flessibili ed adattabili a numerose applicazioni pratiche. L’invenzione consente inoltre di ricavare energia con un elevato rendimento. L’invenzione risulta inoltre di semplice ed economica attuazione.
LEGENDA
1 Generatore elettrico
2 Struttura di sostegno
3 Bobina
5 Corpo magnetico
6 Elemento di guida
7 Elemento di posizionamento
8 Asse di rotazione
9 Asse di avvolgimento
10 Apertura
11 Telaio di supporto
12 Terzo elemento di contenimento o anello
13 Primo elemento di contenimento
13a Faccia del primo elemento di contenimento
13b Elemento di bloccaggio laterale del primo elemento 13
14 Secondo elemento di contenimento
14a Faccia del secondo elemento di contenimento
14b Elemento di bloccaggio laterale del secondo elemento 14
15 Cartuccia
16 Seconda sede di alloggiamento
17 Prima sede di alloggiamento
18 Prima estremità
19 Seconda estremità
20 Elemento di vincolo
21 Porzione di impegno dell’elemento di vincolo 20
22 Porzione di impegno del telaio di supporto 11
23 Porzione di fissaggio dell’elemento di vincolo 20
24 Porzione di fissaggio dell’elemento di posizionamento 7
25 Porzione antirotazione
26 Braccio
27 Sede del braccio 26
28 Elemento ausiliario
29 Sede
30 Prima porzione di impegno dell’elemento ausiliario
31 Traiettoria
32 Primo braccio
33 Secondo braccio
34 Prima sede
35 Seconda sede
36 Scasso
37 Sporgenza
38 Sede di alloggiamento del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14
39 Seconda porzione di impegno dell’elemento ausiliario
40 Porzioni estremali
N Polo Nord magnetico S Polo Sud magnetico

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Generatore elettrico (1) comprendente: ïƒ ̃ almeno una struttura di sostegno (2), ïƒ ̃ almeno una bobina (3) impegnata a detta struttura di sostegno (2) e comprendente una pluralità di spire in materiale conduttore, ïƒ ̃ almeno un corpo magnetico (5) presentante un polo nord (N) magnetico ed un polo sud (S) magnetico, detto corpo magnetico (5) essendo mobile rispetto alla bobina (3) tra una pluralità di posizioni operative, per determinare una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico (5) attraverso detta bobina (3) e generare una corrente indotta in detta bobina (3), ïƒ ̃ almeno un elemento di posizionamento (7) operativamente attivo sul corpo magnetico (5) per determinare almeno una prima posizione operativa di stabilità del corpo magnetico (5) nella quale il corpo magnetico (5) à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina (3), caratterizzato dal fatto che detto elemento di posizionamento (7) à ̈ configurato per disporre il corpo magnetico (5) nella prima posizione operativa con almeno un polo sostanzialmente affacciato alla bobina (3) e/o in cui nella prima condizione operativa il flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico (5) attraverso detta bobina (3) assume un valore massimo assoluto rispetto alle restanti posizioni operative.
  2. 2. Generatore secondo la rivendicazione 1, in cui detta struttura di sostegno (2) à ̈ provvista di una prima sede di alloggiamento (17) in cui à ̈ montato mobilmente detto corpo magnetico (5) ed una seconda sede di alloggiamento (16) in cui à ̈ alloggiata detta bobina (3), detta seconda sede (16) sviluppandosi attorno, in particolare circonferenzialmente, a detta prima sede (17), ed in cui, nella prima posizione operativa, detto corpo magnetico (5) presenta entrambi i poli sostanzialmente affacciati a porzioni diametralmente opposte della bobina (3).
  3. 3. Generatore secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui l’elemento di posizionamento (7) à ̈ distanziato da detto corpo magnetico (5), detto elemento di posizionamento (7) comprendendo almeno un materiale ferromagnetico o ferroso e/o essendo configurato per interagire con detto corpo magnetico (5) a causa di una induzione magnetica esercitata da detto corpo magnetico (5) su detto elemento di posizionamento (7).
  4. 4. Generatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di posizionamento (7) à ̈ un corpo sostanzialmente piastriforme sviluppantesi lungo un piano di sviluppo prevalente sostanzialmente ortogonale ad un asse di avvolgimento (9) delle spire, ed in cui l’elemento di posizionamento (7) presenta un’apertura (10), in particolare un’apertura passante, disposta in corrispondenza di detto corpo magnetico (5) e di detto asse di avvolgimento (9), detta apertura (10) estendendosi lungo l’asse di avvolgimento (9) delle spire, in particolare estendendosi inoltre simmetricamente attorno all’asse di avvolgimento delle spire.
  5. 5. Generatore secondo la rivendicazione precedente, in cui detta apertura (10), in particolare il bordo interno dell’apertura (10), à ̈ configurata in modo che l’attrazione magnetica esercitata da detti polo nord e sud del corpo magnetico sia bilanciata per disporre detto corpo magnetico (5) in detta prima posizione operativa di stabilità.
  6. 6. Generatore secondo la rivendicazione precedente, in cui il corpo magnetico (5) presenta, secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, un ingombro, l’ingombro massimo del corpo magnetico (5) lungo il piano ortogonale all’asse di avvolgimento (9) delle spire essendo uguale o inferiore all’ingombro minimo dell’apertura di passaggio misurata sempre secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento (9) delle spire, in particolare in cui il rapporto tra l’ingombro minimo dell’apertura (10) dell’elemento di posizionamento (7) e l’ingombro massimo del corpo magnetico (5), misurato secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, à ̈ superiore a 1 o a 1,2 o a 1,5 o a 3.
  7. 7. Generatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo magnetico (5) à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse di rotazione (8) sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico (5) e/o alle linee di campo magnetico all’interno del corpo magnetico (5) e/o in cui l’asse di rotazione (8) del corpo magnetico (5) à ̈ sostanzialmente perpendicolare all’asse di avvolgimento (9) delle spire.
  8. 8. Generatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di posizionamento (7) à ̈ configurato per definire una seconda posizione operativa di stabilità nella quale il corpo magnetico (5) à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina (3), detta seconda posizione operativa di stabilità essendo sostanzialmente ruotata di 180° dalla prima posizione operativa rispetto all’asse di rotazione (8) del corpo magnetico (5).
  9. 9. Generatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta apertura (10) presenta una sagoma sostanzialmente simmetrica rispetto all’asse di rotazione (8) del corpo magnetico (5), in particolare in cui detta apertura (10) presenta una sagoma sostanzialmente circolare il cui centro appartiene all’asse di avvolgimento (9) delle spire.
  10. 10. Generatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente inoltre un telaio di supporto (11) configurato per alloggiare il corpo magnetico (5) e per consentire il posizionamento ed il montaggio del corpo magnetico (5) nella struttura di sostegno (2) ed all’interno della bobina (3), in particolare in cui detto telaio di supporto (11) à ̈ provvisto di una porzione di impegno (22) atta a consentire di montare mobilmente, ed in particolare girevolmente, detto corpo magnetico (5) su detta struttura di sostegno (2).
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