ITMI20111995A1 - Dispositivo per la generazione di energia elettrica ed uso dello stesso - Google Patents

Dispositivo per la generazione di energia elettrica ed uso dello stesso Download PDF

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ITMI20111995A1
ITMI20111995A1 IT001995A ITMI20111995A ITMI20111995A1 IT MI20111995 A1 ITMI20111995 A1 IT MI20111995A1 IT 001995 A IT001995 A IT 001995A IT MI20111995 A ITMI20111995 A IT MI20111995A IT MI20111995 A1 ITMI20111995 A1 IT MI20111995A1
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IT
Italy
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magnetic
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movement
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IT001995A
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Inventor
Gharalour Hamid Khademi
Original Assignee
Kocain Ind S R L
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    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02KDYNAMO-ELECTRIC MACHINES
    • H02K35/00Generators with reciprocating, oscillating or vibrating coil system, magnet, armature or other part of the magnetic circuit
    • H02K35/02Generators with reciprocating, oscillating or vibrating coil system, magnet, armature or other part of the magnetic circuit with moving magnets and stationary coil systems
    • HELECTRICITY
    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02KDYNAMO-ELECTRIC MACHINES
    • H02K7/00Arrangements for handling mechanical energy structurally associated with dynamo-electric machines, e.g. structural association with mechanical driving motors or auxiliary dynamo-electric machines
    • H02K7/18Structural association of electric generators with mechanical driving motors, e.g. with turbines
    • H02K7/1807Rotary generators
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Description

DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO PER LA GENERAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA ED USO DELLO STESSOâ€
CAMPO DEL TROVATO
La presente invenzione concerne un dispositivo per la produzione di energia elettric ed un uso del dispositivo stesso. L’invenzione può essere applicata ad esempio ad un una pavimentazione utilizzante tale dispositivo. Il dispositivo comprende una pluralità di generatori elettrici i quali sfruttan il principio dell’induzione elettromagnetia per la produzione di energia elettric. In particolare, il dispositivo può utilizzare un generatore di corrente continua o alternata presentante una bobina avente la funzione di statore ed un rotore costituito da un magnete mobile rispett a deto statore. L’invenzione può trovare applicazione in impianti di produzione di energia elettric a bassa e media tensione. Il dispositivo in accordo con l’invenzione può essere impiegato ad esempio su pavimentazioni per il passaggio pedonale e/o di veicoli o in apparecchiature in grado di indurre il moto al rotore, o in numerose altre applicazioni.
STATO DELL'ARTE
Un dispositivo elettrico à ̈ un dispositivo destinato a produrre energia elettrica a partire da una diversa forma di energia come ad esempio a partire da energia meccanica, chimica, luminosa o, più raramente, direttamente termica. In particolare, nelle seguente trattazione si farà riferimento a dispositivi che utilizzano energia meccanica per la produzione di energia elettrica. Di particolare interesse sono i sistemi per la generazione di energia che tramite un percorso di camminamento per le persone o di passaggio di veicoli, più in dettaglio sistemi che prevedono l’impiego di generatori disposti al di sotto del camminamento (nel caso di veicoli al di sotto del passaggio del mezzo). Per meglio comprendere il funzionamento di tali dispositivi à ̈ utile dire che la generazione elettrica può essere condotta in maniera da rendere stabili in uscita la tensione elettrica (differenza di potenziale ai capi dei conduttori), o la corrente elettrica (flusso di corrente nel conduttore). Concettualmente esistono due tipi di generatori elettrici: generatore di tensione e generatore di corrente. Il generatore di tensione produce una tensione elettrica definita e costante (o comunque un andamento prefissato in funzione del tempo) mentre il generatore di corrente mantiene invece una determinata corrente elettrica. Per la seguente trattazione risultano di particolare intereresse i generatori elettrici che sfruttano la rotazione di magneti permanenti all’interno di bobine per la generazione di corrente continua.
Un primo esempio, descritto nel documento WO 2009/015910 Al, concerne una pavimentazione per la generazione, conversione e/o immagazzinamento di energia elettrica. In particolare, la pavimentazione comprende una pluralità di dispositivi per la generazione di energia elettrica ciascuno dei quali sfrutta lo spostamento di un elemento di guida per la produzione di energia elettrica. Ciascun dispositivo comprende un elemento di guida ed un generatore di energia elettrica o dinamo. Il camminamento di persone sulla pavimentazione movimenta l’elemento di guida il quale a sua volta à ̈ configurato per consentire movimentare la dinamo e quindi generare energia elettrica all’ interno della stessa. L’elemento di guida à ̈ sostanzialmente un braccio meccanico configurato per ruotare attorno ad un primo asse di rotazione. L’elemento di guida à ̈ connesso ad un elemento di trasmissione, in particolare una ghiera, la quale à ̈ configurata per ruotare attorno ad un secondo asse di rotazione parallelo all’asse di rotazione e ricevere il moto da detto elemento di guida. Più dettagliatamente, la rotazione dell’elemento di guida porta in rotazione l’elemento di trasmissione il quale a sua volta consente la rotazione della dinamo e la produzione di energia elettrica all’ interno della stessa. I dispositivi per la produzione di energia elettrica possono essere disposti in modo da formare un pavimento continuo o discontinuo. Il dispositivo descritto presenta alcune limitazioni. In particolare, il generatore di energia elettrica presenta un elemento di trasmissione meccanico aggiuntivo disposto tra l’elemento di guida ed il rotore della dinamo. L’aggiunta di un componente determina un aumento dei costi di produzione del dispositivo ed inoltre trattandosi di un elemento meccanico direttamente connesso sia all’elemento di guida sia alla dinamo à ̈ necessaria una forza di attuazione maggiore rispetto a sistemi che non presentano tale collegamento. Inoltre, vi à ̈ una limitazione data dalla struttura stessa del dispositivo. In particolare, la struttura del generatore o meglio della dinamo, fa si che un elemento di guida possa movimentare una ed una sola dinamo.
Un secondo esempio descritto nel documento US 7,432,607, concerne un dispositivo per la generazione di energia elettrica il quale comprende una superficie di passaggio generalmente piatta e parzialmente flessibile atta a consentire il passaggio di pedoni e/o veicoli. Il dispositivo comprende un elemento di guida direttamente connessa con la superficie di passaggio e disposto al di sotto della superficie di passaggio stesso. Il dispositivo comprende una pluralità di generatori elettrici o dinamo ciascuno connesso con un elemento di guida e comprendente due elementi di generazione di energia elettrica (magnete e bobina). Questi ultimi sono configurati per scorrere l’un rispetto aH’altro in modo da consentire una variazione del flusso del campo magnetico all’ interno della bobina con generazione di corrente indotta all’interno di quest’ultima. Ciascuna dinamo à ̈ operativamente connessa ad una batteria o condensatore o luce o ad una presa elettrica di rete o simili. Una forza esterna generata dal passaggio pedonale e/o di veicoli consente la movimentazione dell’elemento di guida il quale à ̈ direttamente connesso con almeno un elemento di generazione. In particolare, la forza esterna consente di muovere verticalmente l’elemento di guida il quale consente di far scorrere relativamente bobina e magnete. Più in dettaglio ancora, il passaggio di pedoni e/o veicoli sulla superficie di passaggio consente di muovere, grazie alla forza peso di quest’ultimi, il primo elemento mentre il secondo elemento rimane fermo (statore). Il dispositivo per la produzione di energia elettrica descritto presenta della limitazioni. In particolare, l’elemento di guida à ̈ configurato per attivare una ed una sola dinamo: in questo modo à ̈ necessario disporre una superficie di passaggio superiore rispetto a dispositivi presentanti un elemento di guida in grado di movimentare un maggior numero di dinamo con conseguente aumento dei costi ed una minore efficienza complessiva della pavimentazione.
Un terzo esempio di dispositivo elettrico viene descritto nel documento WO 2010/016068. Tale documento concerne un dispositivo per la produzione di energia elettrica il quale utilizza una forza esterna generata dal passaggio di pedoni e/o veicoli per portare in movimento una turbina. In particolare, la turbina à ̈ collegata meccanicamente ad un elemento di guida il quale à ̈ configurato per ricevere detta forza esterna e portare in rotazione la turbina. Quesfultima essendo accoppiata ad una bobina la quale à ̈ disposta in corrispondenza, in particolare disposta all’interno, di un magnete permanente. La turbina à ̈ configurata per movimentare la bobina e quindi per muovere relativamente questultima rispetto al magnete permanente. La movimentazione relativa tra bobina (rotore) e magnete (statore) consente di far variare il flusso del campo magnetico con conseguente generazione di corrente indotta all’interno della bobina stessa. In una forma di realizzazione alternativa la turbina à ̈ connessa al magnete permanente e durante la movimentazione dell’elemento di guida consente la rotazione del magnete (rotore) rispetto alla bobina (statore). Anche questultima soluzione presenta dei limiti. In particolare, la presenza di un elemento aggiuntivo, quale la turbina, interposto tra l’elemento di guida e il rotore, che determina un aumento dei costi di produzione del dispositivo ed inoltre trattandosi di un elemento meccanico direttamente connesso sia all’elemento di guida e sia alla dinamo à ̈ necessaria una forza di attuazione maggiore rispetto a sistemi che non presentano tale collegamento. Va inoltre rilevato che le soluzioni note sopra esposte necessitano, a causa della propria configurazione, di escursioni verticali rilevanti del piano di camminamento o di passaggio, per poter generare una qualche corrente elettrica, e quindi risultano di scomodo impiego in quanto determinano un movimento eccessivo del piano di camminamento stesso. Inoltre tutte le soluzioni note inoltre non consentono una efficiente produzione di energia elettrica a causa della struttura stessa dei generatori elettrici impiegati.
SCOPO DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione à ̈ risolvere sostanzialmente gli inconvenienti ed i limiti delle precedenti soluzioni. Un primo scopo dell’invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo in grado di produrre un’elevata quantità di energia elettrica anche per piccole sollecitazioni meccaniche o mediante escursioni ridotte. Un ulteriore scopo principale dell’invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di semplice costruzione e quindi con costi ridotti. È un ulteriore obiettivo dell’invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo che consenta una facile e rapida sostituzione dei particolari che lo compongono in caso di guasto e/o manutenzione. È un ulteriore obiettivo dell’invenzione quello di fornire un dispositivo che presenti una struttura semplice, robusta e compatta. E’ inoltre scopo dell’invenzione quello di fornire un dispositivo che possa essere adattato a numerose diverse applicazioni con modifiche costruttive molto contenute. E’ inoltre scopo dell’invenzione quello di fornire un dispositivo flessibile ed utilizzabile in svariati campi ed applicazioni. Uno o più degli scopi sopra descritti e che meglio appariranno nel corso della seguente descrizione sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo per la produzione di energia elettrica in accordo con una o più delle unite rivendicazioni, prese da sole o in qualsiasi combinazione tra loro o con uno o più degli aspetti di seguito indicati. Ulteriori aspetti dell’invenzione sono qui di seguito descritti.
In un 1° aspetto à ̈ previsto un dispositivo (100) per la generazione di energia elettrica comprendente almeno un telaio di supporto (101) configurato per consentire l’impegno del dispositivo (100) su strutture esterne e comprendente inoltre almeno due generatori elettrici (1), un primo generatore elettrico (1) e almeno un secondo generatore elettrico (1), entrambi impegnati a detto telaio (101), ciascuno di detti generatori elettrici (1) avendo: almeno una rispettiva struttura di sostegno (2), almeno una rispettiva bobina (3) impegnata a detta struttura di sostegno (2) e comprendente una pluralità di spire in materiale conduttore avvolte attorno ad un asse di avvolgimento (9), almeno un rispettivo corpo magnetico (5) presentante un polo nord (N) magnetico ed un polo sud (S) magnetico, detto corpo magnetico (5) essendo mobile rispetto alla bobina (3) tra una pluralità di posizioni operative per determinare una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico (5) attraverso detta bobina (3) e generare una corrente indotta nella bobina (3) medesima; detto dispositivo (100) comprendendo inoltre almeno un elemento di guida (6) mobile rispetto a detto telaio di supporto (101) ed operativamente attivo su almeno un primo corpo magnetico (5) di detti corpi magnetici (5) del dispositivo (100) per determinare una movimentazione relativa di detto primo corpo magnetico (5) rispetto al telaio di supporto (101), in corrispondenza di una condizione di attivazione dell’elemento di guida (6) nella quale l’elemento di guida à ̈ movimentato in seguito ad una sollecitazione da parte di una forza esterna (F), detti corpi magnetici (5) di detto dispositivo (100) essendo configurati per muoversi entrambi contestualmente in seguito alla movimentazione di detto elemento di guida (6).
In un 2° aspetto in accordo con laspetto precedente l’elemento di guida (6) à ̈ mobilmente montato in modo guidato su detto telaio di supporto (101) per muoversi in un percorso di movimentazione predeterminato.
In un 3° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di guida (6) presenta una prima porzione (6a) impegnata al telaio di supporto (101) ed una seconda porzione (6b) mobile ed operativamente attiva su almeno uno di detti corpi magnetici (5) del dispositivo (100).
In un 4° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico (5) di ciascun generatore elettrico (1) à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse di rotazione (8) sostanzialmente perpendicolare alla direzione sudnord del campo magnetico generato dal corpo magnetico (5) stesso e/o alle linee di campo magnetico all’intemo del corpo magnetico (5).
In un 5° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’asse di rotazione (8) del corpo magnetico (5) di almeno un generatore, in particolare di ciascun generatore, à ̈ sostanzialmente perpendicolare all’asse di avvolgimento (9) delle spire della bobina (3).
In un 6° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il corpo magnetico (5) comprende almeno un materiale ferromagnetico o ferroso e/o essendo almeno parzialmente un magnete o un elettromagnete.
In un 7° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 3° al 6° l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) dell’elemento di guida (6) sono operativamente attivi su almeno detto primo corpo magnetico (5) di detto primo generatore elettrico (1) e configurati per trasmettere meccanicamente, durante la condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), il movimento a detto primo corpo magnetico (5).
In un 8° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento di guida (6) o la seconda porzione (6b) dell’elemento di guida (6) sono distanziati da ciascun corpo magnetico (5) e configurati per movimentare, nella condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), almeno detto primo corpo magnetico (5) tramite una forza magnetica (Fm).
In un 9° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono operativamente attivi su detto primo corpo magnetico (5) di detto primo generatore elettrico (1) e configurati per trasmettere direttamente, nella condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), il movimento unicamente a detto primo corpo magnetico (5), detto primo corpo magnetico (5) essendo a sua volta configurato per azionare in movimento detto secondo corpo magnetico (5) e/o in cui detti corpi magnetici (5) del dispositivo (100) sono reciprocamente distanziati e configurati per cooperare tra loro tramite il campo magnetico generato dagli stessi, in particolare in cui detto primo corpo magnetico (5) à ̈ configurato per movimentare tramite una forza magnetica almeno detto secondo corpo magnetico.
In un 10° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono operativamente attivi su ciascun corpo magnetico (5) di detto dispositivo (100) e sono configurati per trasmettere, nella condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), il movimento direttamente a ciascun corpo magnetico (5) di detto dispositivo.
In un 11° aspetto in accordo con il 9° o 10° aspetto l elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono almeno parzialmente realizzati in materiale ferromagnetico o ferroso e/o sono almeno parzialmente un magnete o un elettromagnete, detto elemento di guida (6) e/o detta seconda porzione (6b) essendo distanziati da ciascun corpo magnetico (5) del dispositivo (100) ed essendo configurati per movimentare, nella condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), almeno un corpo magnetico (5) tramite una forza magnetica.
In un 12° aspetto in accordo con l’aspetto precedente i corpi magnetici (5) del dispositivo (100) sono distanziati l’un l’altro e configurati per cooperare tra loro tramite il campo magnetico generato dagli stessi, in particolare in cui detto primo corpo magnetico (5) à ̈ configurato per movimentare tramite una forza magnetica almeno un secondo corpo magnetico (5) di detto dispositivo (100), la movimentazione tramite detta forza magnetica di un corpo magnetico (5) tramite l’elemento di guida (6), durante la condizione di attivazione, consentendo la movimentazione dei restanti corpi magnetici (5) del dispositivo (100) per mezzo della forza magnetica dei corpi magnetici (5), o in cui l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono configurati per movimentare direttamente tramite una forza magnetica ciascun corpo magnetico (5) del dispositivo (100). In un 13° aspetto in accordo con 1’ 11° o 12° aspetto l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) comprendono almeno un elemento magnetico (41) presentante un polo nord (N) magnetico ed un polo sud (S) magnetico.
In un 14° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento magnetico (41) à ̈ scorrevolmente mobile rispetto a detto telaio (101) lungo una direzione di movimento o in cui detto elemento magnetico (41) à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse (42) sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dall’elemento magnetico (41) stesso e/o alle linee di campo magnetico all’interno dell’elemento magnetico (41).
In un 15° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’asse (42) à ̈ sostanzialmente perpendicolare all’asse di rotazione (8) di almeno uno di detti corpi magnetici (5).
In un 16° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il dispositivo (100) comprende una pluralità di detti generatori elettrici (1) impegnati a detto telaio (101) ed una rispettiva pluralità di detti corpi magnetici (5), detto elemento di guida (6) essendo configurato per trasmettere un movimento direttamente a tutti i corpi magnetici (5) di detto dispositivo (100) o essendo configurato per trasmettere, meccanicamente o mediante una forza magnetica, un movimento direttamente a detto primo corpo magnetico (5) di detto dispositivo (100), detto primo corpo magnetico (5) essendo configurato per trasmettere detto movimento ai restanti corpi magnetici (5) di detto dispositivo (100) mediante attraverso una forza magnetica o mediante un collegamento meccanico diretto.
In un 17° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di guida (6), durante la condizione di attivazione, à ̈ configurato per muoversi da una posizione di partenza ad una pluralità di posizione operative, detto elemento di guida (6) comprendendo un elemento di posizionamento (43) configurato per riportare l’elemento di guida (6), successivamente alla condizione di attivazione, nella posizione di partenza, e/o in cui l’elemento di posizionamento (43) à ̈ configurato per posizionare l’elemento di guida (6) nella posizione di partenza successivamente all’azione della forza esterna (F), in particolare in cui l’elemento di posizionamento (43) comprende almeno una molla.
In un 18° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 3° al 17° l’elemento di guida (6) comprende un elemento di trasmissione (44) interposto tra la prima e la seconda porzione (6a; 6b) dell’elemento di guida (6) medesimo. In un 19° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento di trasmissione (44) à ̈ configurato per trasmettere la forza esterna (F) della prima alla seconda porzione (6a; 6b) dell’elemento di guida (6) lungo una direzione di applicazione (45).
In un 20° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la direzione di applicazione (45) à ̈ distanziata da un asse di rotazione (42) dell’elemento magnetico (41), la distanza tra direzione di applicazione (45) e detto asse di rotazione (42) dell’elemento magnetico (41) consentendo la rotazione di quest’ultimo conseguentemente all’azione della forza esterna (F) sulla prima porzione (6a).
In un 21° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di guida (6) si muove lungo una direzione con una escursione inferiore a 10 mm o 8mm.
In un 22° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di guida (6) si muove lungo una direzione con una escursione inferiore a 7mm o 6mm.
In un 23° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l’elemento di guida (6) si muove lungo una direzione con una escursione inferiore a 5mm o 4mm.
In un 24° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 23° l’elemento di trasmissione (44) si muove lungo una direzione con una escursione inferiore a 10 mm o 8mm.
In un 25° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 24° l’elemento di trasmissione (44) si muove lungo una direzione con una escursione inferiore a 7mm o 6mm.
In un 26° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 25° l’elemento di trasmissione (44) si muove lungo una direzione con una escursione inferiore a 5mm o 4mm.
In un 21 aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 26° l’elemento di trasmissione (44) comprende almeno un perno o un†̃asta.
In un 28° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 27° l’elemento di trasmissione (44) à ̈ rigidamente connesso alla prima ed alla seconda porzione (6a; 6b).
In un 29° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 28° l’elemento di posizionamento (43) à ̈ impegnato a detto elemento di trasmissione (44) ed essendo connesso da un lato al telaio di supporto (101) e dall’altro alla prima porzione (6a).
In un 30° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 29° l’elemento di posizionamento (43) à ̈ interposto tra il telaio di supporto (101) e la prima porzione (6a).
In un 31° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 13° al 30° l’elemento magnetico (41) comprende una posizione di riferimento nella quale l’elemento magnetico (41) stesso presenta almeno un polo rivolto verso una direzione parallela all’asse di rotazione (8) di almeno un corpo magnetico (5), detto elemento magnetico (41) essendo configurato per ruotare attorno all’asse (42) e definire una corsa operativa compresa tra una prima ed una seconda posizione operativa di estremità, detta corsa operativa comprendendo detta posizione di riferimento.
In un 32° aspetto in accordo con l’aspetto precedente la posizione di riferimento à ̈ interposta tra la prima e la seconda posizione di estremità.
In un 33° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’angolo definito tra la prima posizione di estremità e la posizione di riferimento à ̈ sostanzialmente uguale all’angolo definito dalla seconda posizione di estremità e la posizione di riferimento.
In un 34° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 3 lai 33 la posizione di partenza dell’elemento di guida à ̈ sostanzialmente coincidente con la prima o la seconda posizione di estremità.
In un 35° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 14° al 34° l’elemento di guida (6) o un elemento magnetico (41) di detto elemento di guida (6) sono configurati per ruotare attorno all’asse di rotazione (42) di un angolo inferiore a 50° o a 45°.
In un 36° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 14° al 35° l’elemento di guida (6) o un elemento magnetico (41) di detto elemento di guida (6) sono configurati per ruotare attorno all’asse di rotazione (42) di un angolo inferiore a 40° o a 35°.
In un 37° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 14° al 36° l’elemento di guida (6) o un elemento magnetico (41) di detto elemento di guida (6) sono configurati per ruotare attorno all’asse di rotazione (42) di un angolo inferiore a 30° o a 28°.
In un 38° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 37° l elemento di guida (6) o l’elemento di trasmissione (44) o la prima porzione (6a) sono configurati per scorrere in accordo con una escursione inferiore a 100 mm o 75mm.
In un 39° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 38° l’elemento di guida (6) o l’elemento di trasmissione (44) o la prima porzione (6a) sono configurati per scorrere in accordo con una escursione inferiore a 50mm o 25mm.
In un 40° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 39° l’elemento di guida (6) o l’elemento di trasmissione (44) o la prima porzione (6a) sono configurati per scorrere in accordo con una escursione inferiore a 10mm o 5mm.
In un 41° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il dispositivo (100) comprende almeno un ingranaggio di riduzione o almeno un braccio di leva atto a convertire uno spostamento limitato della prima porzione (6a) in un corrispondente spostamento, con una escursione maggiore, di detto elemento di guida (6) e/o della seconda porzione (6b).
In un 42° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 18° al 41° il dispositivo (100) comprende almeno un ingranaggio di riduzione o almeno un braccio di leva atto a convertire uno spostamento limitato dell’elemento di trasmissione (44) in un corrispondente spostamento, con una escursione maggiore, di detto elemento di guida (6) e/o della seconda porzione (6b).
In un 43° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti primo generatore e/o detto secondo generatore sono montati su detto telaio in modo regolabile per consentire di variare la distanza tra i rispettivi corpi magnetici e/o per regolare l’entità dell’influenza reciproca tra i due generatori.
In un 44° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 4° al 43° almeno un corpo magnetico (5) del dispositivo (100) ruota attorno al proprio asse di rotazione di un angolo inferiore a 180° o a 160°.
In un 45° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 4° al 44° almeno un corpo magnetico (5) del dispositivo (100) ruota attorno al proprio asse di rotazione di un angolo inferiore a 120° o a 90°.
In un 46° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 4° al 45° almeno un corpo magnetico (5) del dispositivo (100) ruota attorno al proprio asse di rotazione di un angolo inferiore a 60° o a 45°.
In un 47° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 4° al 46° almeno un generatore elettrico (1) comprende almeno un elemento ausiliario (28) emergente trasversalmente dal corpo magnetico (5) di detto generatore (1) rispetto all’asse di rotazione (8) di detto corpo magnetico (5).
In un 48° aspetto in accordo con l’aspetto precedente l’elemento ausiliario (28) à ̈ configurato per consentire una rotazione di detto corpo magnetico (5) inferiore a 180° o a 160°.
In un 49° aspetto in accordo con il 47° o 48° aspetto l’elemento ausiliario (28) à ̈ configurato per consentire una rotazione di detto corpo magnetico (5) inferiore a 120° o a 90°.
In un 50° aspetto in accordo con il 47° o 48° o 49° aspetto l’elemento ausiliario (28) à ̈ configurato per consentire una rotazione di detto corpo magnetico (5) inferiore a 60° o a 45°.
In un 51° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 4° al 50° gli assi di rotazione (8) di almeno due corpi magnetici (5), in particolare di tutti i corpo magnetici (5), del dispositivo (100) sono sostanzialmente paralleli tra loro.
In un 52° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il primo generatore à ̈ distanziato da detto secondo generatore in modo tale che il campo magnetico generato dal primo corpo magnetico (5) del primo generatore generi, durante il movimento dei corpi magnetici stessi, una corrente indotta nella bobina del secondo generatore.
In un 53° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti il secondo generatore à ̈ distanziato da detto primo generatore in modo tale che il campo magnetico generato dal secondo corpo magnetico (5) del secondo generatore generi, durante il movimento dei corpi magnetici stessi, una corrente indotta nella bobina del primo generatore.
In un 54° aspetto à ̈ prevista una pavimentazione (200) per la produzione di energia elettrica comprendente: un telaio (201) configurato per consentire il vincolo ed il posizionamento al suolo della pavimentazione (200), almeno un elemento di attivazione (202) impegnato al telaio di supporto (201) ed il quale comprende almeno una prima porzione (203) atta ad impegnarsi al telaio (201) ed almeno una seconda porzione (204) presentante una superficie attiva (204a) atta a ricevere sollecitazioni esterne, almeno un dispositivo (100) per la generazione di energia elettrica in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti; la prima porzione (6a) dell’elemento di guida (6) essendo impegnata ad una superficie di trasmissione (204b) della seconda porzione (204) dell’elemento di attivazione (202) contrapposta alla superficie attiva (204a), detta seconda porzione (204) dell’elemento di attivazione essendo configurata per ricevere le sollecitazioni esterne e trasmettere detta forza esterna (F) alla prima porzione (6b) dell’elemento di guida (6), la trasmissione delle sollecitazione dall’elemento di attivazione (202) all’elemento di guida (6) consentendo la movimentazione dei corpi magnetici (5) dei generatori (1) del dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica, in particolare in cui l’elemento di attivazione (202) à ̈ un elemento sostanzialmente rigido atto a consentire un passaggio pedonale e/o di autovetture.
In un 55° aspetto à ̈ previsto un uso di almeno un dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica, in accordo con una qualsiasi degli aspetti dal 1° al 53°, in una pavimentazione (200) per il passaggio pedonale e/o per il passaggio di mezzi di trasporto, come ed esempio autoveicoli e/o motoveicoli e/o treni, detta pavimentazione (200) comprendendo: un telaio (201) configurato per consentire il vincolo ed il posizionamento al suolo della pavimentazione (200), almeno un elemento di attivazione (202) impegnato al telaio di supporto (201) ed il quale à ̈ configurato per consentire il passaggio pedonale e/o di mezzi di trasporto, detto elemento di attivazione (202) comprendendo almeno una prima porzione (203) atta ad impegnarsi al telaio (201) ed almeno una seconda porzione (204) presentante una superficie attiva (204a) atta a ricevere sollecitazioni esterne dovute al passaggio pedonale e/o al passaggio di mezzi di trasposto, almeno un dispositivo (100) in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 1° al 53°; il telaio di supporto (101) del dispositivo (100) essendo disposto al di sotto dell’elemento di attivazione (202) mentre la prima porzione (6a) dell’elemento di guida (6) essendo impegnata ad una superficie di trasmissione (204b) della seconda porzione (204) dell’elemento di attivazione (202) contrapposta alla superficie attiva (204a), detta seconda porzione (204) dell’elemento di attivazione essendo configurata per ricevere le sollecitazioni esterne e trasmettere detta forza esterna (F) alla prima porzione (6b) dell’elemento di guida (6), la trasmissione delle sollecitazione dall’elemento di attivazione (202) all’elemento di guida (6) consentendo la movimentazione dei corpi magnetici (5) dei generatori (1) del dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica.
In un 56° aspetto à ̈ previsto un uso di almeno un dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica, in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 1<0>al 53°, in un sistema per la produzione di energia elettrica comprendente: un telaio configurato per consentire il vincolo ed il posizionamento del sistema su strutture fisse, almeno un elemento di attivazione impegnato al telaio di supporto ed il quale à ̈ configurato per ricevere sollecitazioni esterne dovute, almeno un dispositivo (100) in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 1° al 53°; la prima porzione (6a) dell’elemento di guida (6) essendo impegnata a detto elemento di attivazione, detto elemento di attivazione essendo configurata per ricevere le sollecitazioni esterne e trasmettere detta forza esterna (F) alla prima porzione (6b) dell’elemento di guida (6), la trasmissione delle sollecitazione dall’elemento di attivazione all’elemento di guida (6) consentendo la movimentazione dei corpi magnetici (5) dei generatori (1) del dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica.
In un 57° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il sistema per la produzione di energia comprende una macchina fitness e/o un’attrezzatura per la palestra.
In un 58° aspetto in accordo con il 56° o 57° aspetto l’elemento di attivazione viene movimentato tramite la sollecitazione esterna la quale viene generata dalla persona utilizzante il sistema.
In un 59° aspetto à ̈ previsto un sistema per la produzione di energia elettrica, comprendente almeno un dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica in accordo con uno qualsiasi degli aspetti dal 1° al 53° e comprendente inoltre almeno un elemento di attivazione selezionato nel gruppo comprendente almeno una superficie di appoggio per un passaggio pedonale o di veicoli, una boa galleggiante, una pala eolica, una pala ad uso idroelettrico,
In un 60° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il dispositivo (100) viene azionato mediante una superficie di appoggio per un passaggio pedonale o di veicoli o una boa galleggiante o una pala eolica o una pala ad uso idroelettrico. In un 61° aspetto l’invenzione riguarda l’uso di almeno un dispositivo per la produzione di energia elettrica, in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni o degli aspetti indicati, in cui un elemento di attivazione del dispositivo comprende almeno un elemento selezionato nel gruppo comprendente almeno una superficie di appoggio per un passaggio pedonale o di veicoli, una boa galleggiante, una pala eolica, una pala ad uso idroelettrico, o una porzione di una macchina fitness e/o di un'attrezzatura per la palestra in cui l'elemento di attivazione viene movimentato tramite una sollecitazione esterna generata da un utilizzatore della macchina fitness o attrezzatura stessa.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Alcune forme realizzati ve ed alcuni aspetti dell’invenzione saranno qui di seguito descritte con riferimento agli uniti disegni, fomiti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo in cui:
> La figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di un dispositivo per la produzione di energia elettrica secondo una prima forma realizzativa della presente invenzione;
> La figura 2 Ã ̈ un vista in esploso del dispositivo di figura 1 presa da una diversa angolazione;
> La figura 3 Ã ̈ una vista frontale del dispositivo di figura 1 e 2;
> La figura 4 Ã ̈ una sezione trasversale del dispositivo di figura 3 praticata secondo le linee IV-IV;
> La figura 5 à ̈ un’ulteriore sezione trasversale del dispositivo di figura 3 praticata secondo le linee V-V;
> La figura 6 à ̈ un’ulteriore sezione trasversale del dispositivo di figura 3 praticata secondo le linee VI- VI;
> La figura 7A e 7B sono rispettivamente una vista frontale ed una vista laterale di un dispositivo per la produzione di energia elettrica in una seconda forma di realizzazione;
> La figura 8 Ã ̈ una vista laterale di un dispositivo per la produzione di energia elettrica in una terza forma di realizzazione;
> La figura 9 à ̈ una vista dall’alto di un dispositivo per la produzione di energia elettrica in una quarta forma di realizzazione;
> La figura 10 Ã ̈ una vista prospettica di una pavimentazione per la produzione di energia elettrica la quale utilizza, in via non limitativa, il dispositivo per la produzione di energia elettrica secondo la prima forma di realizzazione;
> La figura 11 Ã ̈ una sezione trasversale della pavimentazione per la produzione di energia elettrica di figura 10;
> La figura 12 Ã ̈ una vista prospettica di un dispositivo per la produzione di energia elettrica secondo una quinta forma di realizzazione;
> La figura 13 Ã ̈ un esploso del dispositivo per la produzione di energia di figura 12;
> La figura 14 Ã ̈ una sezione trasversale del dispositivo per la produzione di energia elettrica di figura 12;
> La figura 15 Ã ̈ una sezione longitudinale del dispositivo per la produzione di energia elettrica di figura 12;
> La figura 16 Ã ̈ una vista in esploso di una forma di realizzazione di un generatore elettrico;
> La figura 17 Ã ̈ una vista in esploso di una prima forma di realizzazione di un telaio di supporto;
> La figura 18 Ã ̈ una vista in esploso di una seconda forma di realizzazione di un telaio di supporto;
> La figura 19 Ã ̈ una schematizzazione secondo una vista frontale di un elemento magnetico e relativi corpi magnetici disposti in una condizione operativa del dispositivo;
> La figura 20 à ̈ una vista dall’alto della schematizzazione di figura 19; > La figura 21 à ̈ ima schematizzazione secondo una vista frontale di un elemento magnetico e relativi corpi magnetici disposti in una ulteriore condizione operativa del dispositivo;
> La figura 22 à ̈ una vista dall’alto della schematizzazione di figura 20; > La figura 23 à ̈ una schematizzazione secondo una vista frontale di un elemento magnetico e relativi corpi magnetici disposti in una ulteriore condizione operativa del dispositivo;
> La figura 24 à ̈ una vista dall’alto della schematizzazione di figura 23;
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle unite figure con 100 viene complessivamente indicato un dispositivo per la produzione di energia elettrica in accordo con la presente invenzione. Nella seguente trattazione si farà riferimento ad un dispositivo comprendente una pluralità di generatori elettrici 1 i quali si basano sul principio dell’induzione elettromagnetica in accordo al principio secondo cui un campo magnetico variabile provoca una corrente indotta in un conduttore. Per meglio chiarire, la vicinanza di un magnete ad un conduttore, come ad esempio ad un filo di rame, ed un movimento relativo tra i due provocano un movimento di elettroni nel conduttore. Il conduttore a cui si farà riferimento nella seguente trattazione à ̈, in via non limitativa, una bobina 3 costituita da fili, ad esempio di rame, avvolti a formare un prefissato numero di spire. Il generatore 1 comprende almeno un corpo magnetico 5 posto nelle vicinanze di almeno una bobina 3 in modo mobile per creare un flusso di elettroni all’interno di quest’ ultima. Per poter generare tale flusso à ̈ necessario che vi sia movimento relativo tra il corpo magnetico 5 e la bobina 3 in modo che gli elettroni possano continuare a fluire. Prima di procedere con l’analisi dettagliata del dispositivo à ̈ utile dire che i generatori possono essere connessi elettricamente tramite un collegamento in serie o in parallelo, a seconda del tipo di applicazione per la quale viene utilizzato il dispositivo. Il collegamento in serie consente di mantenere all’ interno del conduttore la medesima corrente producendo un aumento della tensione ai capi del conduttore medesimo. Viceversa il collegamento in parallelo consente di mantenere ai capi del conduttore la medesima tensione con un aumento della corrente aH’intemo del conduttore medesimo. E’ inoltre possibile agire sulle connessioni delle bobine, e variare numero e disposizione dei generatori, in modo da poter ottenere connessioni elettriche ad una fase o bifase o trifase, in modo di per sé noto. Nella seguente trattazione si descrive un generatore 1 all’ interno del quale il corpo magnetico 5 si muove (rotore) mentre la bobina 3, la quale costituisce il corpo elettromagnetico del generatore 1, resta fermo (statore). Come visibile dalle unite figure il dispositivo 100 comprende un telaio di supporto 101 configurato per consentire l’impegno del dispositivo 100 medesimo su strutture esterne e configurato inoltre per impegnare una pluralità di generatori elettrici 1. E' utile dire che il telaio di supporto 101 presenta una struttura sostanzialmente rigida in grado di garantire un ottimo fissaggio e sostegno al dispositivo 100 medesimo. Come visibile dalle unite figure il telaio di supporto 101 à ̈ configurato, in via non limitativa, per contenere uno o più generatori 1. Più in dettaglio, il telaio di supporto definisce un volume di ingombro alfintemo del quale sono contenuti i generatori. In questo modo il telaio di supporto 101 consente inoltre di proteggere i generatori elettrici 1 contenuti all'intero dell'ingombro del telaio di supporto 1 stesso al fine di prevenire il danneggiamento dei generatori elettrici 1 che si potrebbero verificare in fase di installazione e/o manutenzione e/o funzionamento del dispositivo 100. Il telaio di supporto 101 può essere costituito da un corpo solido unico o alternativamente, come rappresentato nelle unite figure, costituito, in via non limitativa, da un prefissato numero di componenti vincolati tra loro. Nelle forme di realizzazione riportate sono schematizzati telai di supporto 101 costituiti da una pluralità di componenti: in questo modo il telaio di supporto 101 risulta essere di semplice realizzazione e adattabile alle strutture esterne sul quale il telaio deve essere impegnato. Più dettagliatamente, il telaio di supporto 101 comprende una prima porzione di vincolo 102 atta a cooperare con porzioni di vincolo della struttura esterna sulla quale si vuole vincolare il dispositivo 100 e consentire quindi l'impegno di quest'ultimo su dette strutture esterne. La prima porzione di vincolo 102 comprende, in via non limitativa, una serie di fori e/o asole configurate per impegnarsi, in via non limitativa, con perni e/o viti e/o spine e/o simili che consentono il posizionamento e il fissaggio del telaio di supporto 101 su strutture esterne. L'utilizzo di asole consente di regolare la posizione del dispositivo 100 relativamente alla strutture esterne, mentre l'utilizzo di spine consente di posizionare stabilmente ed in modo estremamente preciso il dispositivo 100 su dette strutture esterne. Il telaio di supporto 101 comprende inoltre una seconda porzione di vincolo 103 configurata per vincolare i generatori elettrici 1 del dispositivo 100 sul telaio di supporto medesimo. Più in dettaglio, la seconda porzione di vincolo 103 comprende, in via non limitativa, una serie di fori e/o asole configurate per impegnarsi, in via non limitativa, con perni e/o viti e/o spine e/o simili che consentono il posizionamento e il fissaggio dei generatori elettrici 1 su detto telaio di supporto 101. Come per la prima porzione di vincolo 102, l'utilizzo di asole consente di regolare la posizione dei generatori elettrici 1 relativamente al telaio di supporto 101, mentre l'utilizzo di spine consente di posizionare stabilmente ed in modo estremamente preciso i generatori 1 al telaio di supporto 101. Come precedentemente accennato il dispositivo 100 comprende un pluralità di generatori elettrici 1, in particolare nelle unite figure vengono mostrate, in via non limitativa, forme di realizzazione presentanti due generatori elettrici. Alternativamente à ̈ possibile realizzare un dispositivo comprendente tre o quattro o cinque o più generatori elettrici. Il generatore 1 comprende una struttura di sostegno 2 la quale à ̈ configurata per consentire l’impegno del generatore 1 stesso sul telaio di supporto 101, in particolare a strutture ferme rispetto allo statore. Più in dettaglio, la struttura di sostegno 2 comprende una cartuccia 15 la quale à ̈ configurata per impegnare almeno una bobina 3. Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, un cartuccia 15 avente forma sostanzialmente cilindrica estendentesi lungo un asse di avvolgimento 9. La cartuccia 15, come visibile dalla unite figure, presenta sulla superficie laterale una seconda sede di alloggiamento 16 esterna atta ad accogliere la bobina 3. Più in dettaglio, la seconda sede di alloggiamento 16 presenta una simmetria cilindrica rispetto all’asse di avvolgimento 9, all’intemo della quale si avvolgono le spire della bobina 3. Per quanto concerne le dimensioni della sede di alloggiamento 16, queste ultime dipendono dal dimensionamento del generatore 1, in particolare dalle dimensioni della bobina 3 (come dimensioni della bobina si intende lo spessore del filo conduttore ed il numero di avvolgimenti previsti). Come à ̈ possibile notare dalle unite figure, la profondità della seconda sede di alloggiamento 16, in direzione del raggio della cartuccia 15, vincola lo sviluppo della bobina 3 in direzione radiale rispetto alla cartuccia 15, mentre per quanto concerne invece lo sviluppo longitudinale della seconda sede di alloggiamento 16, in particolare lungo l’asse di avvolgimento 9, vincola il numero di spire della bobina 3. Più in dettaglio, come à ̈ possibile notare dalle unite figure l’estensione della sede di alloggiamento 16 in direzione dell’asse di avvolgimento 9, in particolare l’estensione della bobina in direzione dell’asse di avvolgimento 9, à ̈ sostanzialmente pari all’ingombro massimo del corpo magnetico in direzione dell’asse di avvolgimento 9 quando il corpo magnetico stesso à ̈ disposto con i poli affacciati alla bobina 3. La cartuccia 15 comprende inoltre una prima sede di alloggiamento 17 estendentesi da una prima ad una seconda estremità 18, 19 della cartuccia stessa lungo l’asse di avvolgimento 9. La prima sede di alloggiamento 17 ha anch’essa una forma sostanzialmente cilindrica avente, in via non limitativa, l’asse di rivoluzione sostanzialmente coincidente con l’asse di avvolgimento 9. La prima sede di alloggiamento 17 à ̈ configurata per consentire l’alloggiamento del corpo magnetico 5 all’intemo della cartuccia 15 e quindi consentire la disposizione di detto corpo magnetico 5 all’intemo delle spire della bobina 3. Le dimensioni della prima sede di alloggiamento 17 sono determinate in modo correlato alle dimensioni del corpo magnetico 5. In particolare, la prima sede di alloggiamento 17 deve poter consentire sia l’alloggiamento, sia la movimentazione almeno parziale, del corpo magnetico 5 in avvicinamento ed allontanamento rispetto alla bobina 3. In maggiore dettaglio, la cartuccia 15 comprende un elemento di vincolo 20 impegnato all’intemo della prima sede di alloggiamento 17. In particolare, l’elemento di vincolo 20 comprende un primo braccio 32 sviluppantesi lungo l’asse di avvolgimento 9 ed il quale si impegna all’intemo di una prima sede 34 disposta sulla superficie interna della cavità 17 e la quale si estende anch’essa lungo l’asse di avvolgimento 9 delle spire. Come visibile dalle unite figure, il primo braccio 32 e la rispettiva prima sede 34 si estendono per tutta la lunghezza della cartuccia 15. L’elemento di vincolo 20 comprende inoltre un secondo braccio 33 il quale à ̈ sostanzialmente contrapposto al primo braccio 32 rispetto all’asse di avvolgimento 9. Come per il primo braccio 32, il secondo braccio 33 si estende lungo l’asse di avvolgimento 9 e si impegna all’interno di una seconda sede 35 disposta sulla superficie interna della prima sede di alloggiamento 17 e la quale si estende anch’essa lungo l’asse di avvolgimento 9. Anche il secondo braccio 33 e la rispettiva seconda sede 35 si estendono lungo tutta la lunghezza della cartuccia 15. Il primo ed il secondo braccio 32, 33 comprendono una porzione di impegno 21 disposta, in via non limitativa, sostanzialmente sulla mezzeria degli stessi rispetto allo sviluppo longitudinale di quest’ultimi. La porzione di impegno 21 à ̈ configurata per vincolare il corpo magnetico 5 all’ interno della prima sede di alloggiamento 17 e quindi all’ interno delle spire della bobina 3. Più in dettaglio, il generatore 1 comprende un telaio di supporto 11 atto a impegnare il corpo magnetico 5 all’interno della prima sede di alloggiamento 17. Il telaio di supporto 11, il quale verrà meglio descritto in seguito, comprende una porzione di impegno 22 atta a cooperare con la porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20 al fine di definire, in via non limitativa, un vincolo di tipo cerniera tra tali porzioni: in questo modo, il corpo magnetico 5 può ruotare relativamente alla bobina 3 e consentire la generazione di corrente indotta all’interno di quest’ultima. In una variante realizzativa non illustrata, le porzioni di impegno 21, 22, rispettivamente dell’elemento di vincolo 20 e del telaio di supporto 11, possono definire un vincolo di tipo carrello o pattino (tale condizione non à ̈ stata rappresentata nelle unite figure) in modo che il corpo magnetico 5 possa rispettivamente muoversi per scorrimento e rotazione o solamente per scorrimento in avvicinamento ed in allontanamento alla bobina 3. Nelle unite figure viene rappresentata una soluzione preferenziale nella quale la porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20 à ̈ un perno mentre la porzione di impegno del corpo magnetico 5 à ̈ una sede circolare atta ad accogliere detto perno per definire un vincolo di tipo cerniera tra elemento di vincolo 20 e corpo magnetico 5. La porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20 può alternativamente essere una sfera, in particolare una sfera in materiale ferroso o ferromagnetico, atta ad impegnarsi ad alla rispettiva porzione di impegno 22 avente una forma sostanzialmente sferica. In un†̃ulteriore alternativa, l’elemento di vincolo 20 può comprendere una sede avente forma sostanzialmente cilindrica o sferica la quale à ̈ configurata per accogliere la porzione di impegno 22 del corpo magnetico 5 definita sostanzialmente da un perno. Come precedentemente accennato, il primo ed il secondo braccio 32, 33 si estendono lungo tutta la lunghezza della cartuccia 15, in particolare terminano rispettivamente in corrispondenza della prima e seconda estremità 18, 19 della cartuccia 15. Come visibile dalle unite figure, l’elemento di vincolo 20 comprende una porzione di fissaggio 23 emergente, in via non limitativa, dalla prima estremità 18 della cartuccia 15 e la quale collega il primo ed il secondo braccio 32, 33 in modo da formare un corpo unico. La porzione di fissaggio 23 dell’elemento di vincolo 20 à ̈ configurata per consentire di vincolare il generatore 1 alla seconda porzione 103 del telaio di supporto 101. Più in dettaglio, la porzione di fissaggio 23 presenta una forma sostanzialmente piastriforme avente uno spessore sufficiente a supportare il generatore elettrico 1. La porzione di fissaggio 23 comprende, in via non limitativa, una pluralità di fori passanti 23a atti a consentire il passaggio di viti filettate utili a vincolare il generatore elettrico a strutture esterne. Come visibile dalle unite figure, i fori della porzione di fissaggio 23 sono disposti in corrispondenza di asole della seconda porzione di vincolo 103. Porzione di fissaggio 23 e asole della seconda porzione di vincolo 103 consentono il passaggio e l'impegno di viti filettate le quale garantiscono il fissaggio dei generatori sul telaio di supporto 101. Le asole della seconda porzione di vincolo 103 consentono di regolare la posizione del generatore rispetto al telaio di supporto 101. L’elemento di vincolo 20 comprende inoltre una porzione antirotazione 25 disposta da parte opposta alla porzione di fissaggio 23 rispetto al primo e secondo braccio 32, 33, in particolare emergente dalla seconda estremità 19 della cartuccia 15. La porzione antirotazione 25 à ̈ configurata per impegnarsi alla cartuccia 15 ed impedire all’elemento di vincolo 20 di ruotare rispetto alla cartuccia 15. Più in dettaglio, la porzione antirotazione 25 comprende almeno un braccio 26 connesso ad uno di detti primo e secondo braccio 32, 33 ed estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto all’asse di avvolgimento 9. Il braccio 26 si impegna all’interno di una relativa sede 27 dalla cartuccia 15 la quale vincola al suo interno detto braccio 26 impedendo all’elemento di vincolo 20 di ruotare rispetto alla cartuccia 15. Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, una condizione nella quale da ciascuno di detti primo e secondo braccio 32, 33 emerge un braccio 26 che si impegna all’intemo di una sede 27. La sede 27 si estende ortogonalmente rispetto all’asse di avvolgimento 9 per tutto lo sviluppo radiale della cartuccia 15 (come visibile in figura 2). Alternativamente, la sede 27 può estendersi solamente per un tratto dello sviluppo radiale della cartuccia (condizione non rappresentata nelle unite figure). Più dettagliatamente, la sede 27 può comprendere, in via non limitativa, uno o più scassi 36 estendentesi sostanzialmente parallelamente all’asse di avvolgimento 9 e configurati per impegnare relative sporgenze 37 disposte sul braccio 26 ed estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, al braccio 26 e sviluppantesi verso la porzione di fissaggio 23 dell’elemento di vincolo 20. La cooperazione tra lo scasso 36 presente sulla cartuccia 15 e la sporgenza 37 consente al braccio 26 di fornire un sostegno al primo ed al secondo braccio 32, 33 impedendo essenzialmente a questi ultimi di muoversi in avvicinamento all’asse di avvolgimento 9. Nelle unite figure viene rappresentata, in via non limitativa, una forma realizzativa preferenziale nella quale la sede 27 si estende su tutto lo sviluppo radiale della cartuccia 15 e lo scasso 36 à ̈ disposto sostanzialmente sulla parte più esterna della sede 27 stessa. Di conseguenza, il braccio 26 si estende per tutto lo sviluppo radiale della cartuccia 15 e la sporgenza 37 à ̈ disposta su un’estremità del braccio 26 in corrispondenza della parte radiale più esterna della cartuccia 15. Come precedentemente accennato, la cartuccia 15, in particolare l’elemento di vincolo 20, impegna il corpo magnetico 5 il quale à ̈ disposto all’intemo della prima sede di alloggiamento 17. Il corpo magnetico 5 à ̈ un corpo in grado di generare un campo magnetico e presenta un polo nord N magnetico ed un polo sud S magnetico. E' opportuno dire che il campo magnetico à ̈ molto più intenso in corrispondenza delle facce estreme dei poli (che convenzionalmente fuoriescono dal polo nord N per entrare nel polo sud S) mentre il campo presenta una minore intensità in corrispondenza della zona centrale del magnete. Il corpo magnetico 5 può essere costituito sostanzialmente da un magnete permanente e/o da un elettromagnete e/o da altra tipologia di magnete adatta allo scopo. Nella forma realizzativa preferenziale il corpo magnetico 5 comprende un magnete permanente. Il corpo magnetico 5, per consentire la generazione di corrente indotta nella bobina 3, deve variare la sua posizione rispetto a quest’ultima. Nelle forme di realizzazione illustrate, il corpo magnetico 5 à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse di rotazione 8 sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 e/o alle linee di campo magnetico all’intemo del corpo magnetico 5. Più in dettaglio, l’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 à ̈ trasversale, in particolare ortogonale, all’asse di avvolgimento 9 della bobina 3. Come visibile dalle unite figure, l’asse di rotazione 8, in via non limitativa, interseca l’asse di avvolgimento 9 della bobina 3: in tal modo il corpo magnetico 5 à ̈ disposto al centro delle spire, condizione che consente di variare il flusso del campo magnetico nella bobina in ugual modo su lati opposti di quest’ultima con la medesima intensità. Sotto il profilo geometrico, il corpo magnetico 5 può presentare una forma tridimensionale avente una dimensione, in particolare lo spessore, inferiore rispetto alle altre due dimensioni, in particolare larghezza e lunghezza. Come visibile dalle unite figure, il polo nord N ed il polo sud S del corpo magnetico 5 sono disposti sulle facce definenti la larghezza e la lunghezza corpo magnetico 5 medesimo. Il corpo magnetico 5 presenta una forma sostanzialmente cilindrica in cui i poli sono disposti in corrispondenza delle facce di base del cilindro; quest’ultimo presentando, come precedentemente accennato, uno spessore inferiore alle altre due dimensioni. Alternativamente, il corpo magnetico 5 può presentare una forma a parallelepipedo o sferica o di altro tipo adatto allo scopo (non rappresentate nelle unite figure). Il generatore elettrico 1 può comprendere un telaio di supporto 11 configurato per consentire il posizionamento ed il vincolo del corpo magnetico 5 all’interno della bobina 3. Più in dettaglio, il telaio di supporto 11 consente la rotazione relativa tra bobina 3 e corpo magnetico 5. Il telaio di supporto 11 consente inoltre il posizionamento ed il montaggio del corpo magnetico 5 stesso sulla struttura di sostegno 2, ed in particolare detto telaio di supporto 11 à ̈ accoppiabile, preferibilmente in modo amovibile, al corpo magnetico 5. Come à ̈ possibile notare dalle unite figure, il telaio di supporto 11 comprende un primo ed un secondo elemento di contenimento 13, 14 disposti rispettivamente in corrispondenza del polo nord N e sud S del corpo magnetico 5: tali elementi di contenimento sono almeno parzialmente controsagomati al corpo magnetico 5 in modo da definire sostanzialmente una sede alloggiamento 38 all’interno della quale à ̈ disposto il corpo magnetico 5. Nelle figure 17 e 18 vengono mostrate , in via non limitativa, due configurazioni preferenziali del telaio di supporto 11. In una prima forma realizzativa mostrata in figura 13, il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 sono configurati per impegnare il corpo magnetico 5 mediante l’attrazione magnetica esercitata sul telaio di supporto 11 dal corpo magnetico stesso 5 e/o in cui almeno una parte del telaio di supporto 11 à ̈ realizzata in materiale ferromagnetico o ferroso e/o à ̈ configurata per subire una induzione magnetica dal corpo magnetico 5: in tal modo il corpo magnetico 5 consente di portare a contatto il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 tramite appunto attrazione magnetica. La forza attrattiva generata dal corpo magnetico 5 sul primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 consente di garantire il vincolo del corpo magnetico 5 all’interno della sede di alloggiamento 38 ma allo stesso tempo di fornire un vincolo di tipo reversibile. L’attrazione magnetica del corpo magnetico à ̈ tale quindi da garantire un corretto vincolo di quest’ultimo durante la condizione di operativa ma allo stesso tempo di facile e rapida separazione in fase di smontaggio. Più in dettaglio, in figura 13 viene mostrato in esploso un telaio di supporto 11 utilizzato nella forma realizzativa del generatore elettrico 1 descritto. Il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 presentano una forma sostanzialmente piastriforme. Più in dettaglio, il primo elemento di contenimento 13 presenta, in via non limitativa, una faccia 13a a contatto con il polo nord N del corpo magnetico 5 mentre il secondo elemento di contenimento 14 presenta, in via non limitativa, una faccia 14a a contatto con il polo sud S: tali facce sono sostanzialmente piane in modo da poter sfruttare appieno la forza attrattiva del corpo magnetico 5. Il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 comprendono inoltre rispettivamente almeno un elemento di bloccaggio laterale 13b, 14b estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, rispetto alle rispettive facce a contatto con il corpo magnetico 5 e diretti entrambi gli uni in direzione degli altri. Ancora più in dettaglio, il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14, in particolare le facce di questi ultimi, presentano una forma sostanzialmente piastriforme avente una sagoma sostanzialmente circolare. Le facce del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 presentano sostanzialmente il medesimo ingombro del corpo magnetico 5, in ed particolare il diametro delle facce à ̈ sostanzialmente identico al diametro del corpo magnetico 5. Dalle estremità radiali di tali facce si estendono trasversalmente, in particolare ortogonalmente, una pluralità di elementi di bloccaggio laterale. In figura 13 viene mostrata una forma di realizzazione preferenziale nella quale il telaio di supporto 11 presenta, in via non limitativa, quattro elementi di bloccaggio affacciati a due a due rispetto alla faccia dell’elemento di contenimento medesimo. Il telaio di supporto 11 comprende inoltre un terzo elemento di contenimento o anello 12 impegnato con il corpo magnetico 5 medesimo e disposto in corrispondenza dello spessore di quest’ultimo. In particolare, il terzo elemento di contenimento 12 avvolge almeno parzialmente il corpo magnetico 5 in corrispondenza dello spessore. Il terzo elemento di contenimento 12 può presentare una forma sostanzialmente circolare cava controsagomata almeno parzialmente alla forma del corpo magnetico 5: di fatto il terzo elemento di contenimento può essere un anello disposto sullo spessore di detto corpo magnetico in corrispondenza della mezzeria di quest’ultimo. Strutturalmente, il terzo elemento di contenimento 12 comprende, sulla superficie radiale esterna, la porzione di impegno 22 precedentemente introdotta atta ad impegnarsi alla porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20. Più in dettaglio, l’anello 12 comprende una prima sede atta ad attestarsi ad una porzione di impegno del primo braccio 32 ed una seconda sede, contrapposta alla prima sede, atta ad attestarsi ad una porzione di impegno del secondo braccio 33. Nelle unite figure à ̈ stata rappresentata, in via non limitativa, una forma di realizzazione preferenziale nella quale le porzioni di impegno del primo e del secondo braccio sono delle sporgenze, in particolare dei perni, che si attestano rispettivamente a detta prima e seconda sede. Gli elementi di contenimento 13, 14 sono configurati per bloccare il terzo elemento di contenimento 12 o anello sullo spessore del corpo magnetico 5 e centrare l’anello 12 stesso sostanzialmente sulla mezzeria dello spessore del corpo magnetico 5. In particolare, gli elementi di bloccaggio laterale 13b, 14b, i quali si estendono ortogonalmente rispetto alle facce, sono a contatto con il terzo elemento di contenimento 12. Più in dettaglio ancora, gli elementi di bloccaggio si estendono dalla faccia del corpo magnetico 5 fino a contattare l’anello 12. La forza attrattiva del corpo magnetico 5 sul primo e sul secondo elemento di contenimento 13, 14 consentono a questi ultimi di bloccare il movimento dell’anello 12. Nella forma realizzativa rappresentata in cui il corpo magnetico presenta una forma sostanzialmente cilindrica, il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14 impediscono all’anello 12 di scorrere lungo l’asse di rivoluzione del corpo magnetico 5. Per consentire il bloccaggio dell’anello 12 sulla mezzeria dello spessore del corpo magnetico 5, gli elementi di bloccaggio laterale del primo e del secondo elemento di contenimento 13, 14 si estendono, in direzione ortogonale dalle rispettive facce di contatto del corpo magnetico, della medesima quantità. In altre parole il primo ed il secondo elemento di bloccaggio 13b, 14b presentano la stessa estensione in direzione ortogonale a partire dalla rispettive facce di contatto del corpo magnetico 5: il tal modo à ̈ possibile mantenere centrato l’anello 12 sul corpo magnetico. In una ulteriore forma di realizzazione illustrata nella figura 14, il primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 sono reciprocamente accoppiabili mediante un accoppiamento di tipo meccanico. In particolare, figura 14 mostra un accoppiamento eseguito con delle viti filettate. Alternativamente, il primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 possono ad esempio essere accoppiati mediante un attacco a baionetta direttamente tra loro o mediante interposizione di un terzo elemento di contenimento. In quest’ ultima condizione descritta il primo ed il secondo elemento 13, 14, in particolare le facce di questi ultimi possono presentare una forma sostanzialmente piastriforme avente, in via non limitativa, una sagoma sostanzialmente rettangolare. In quest’ultima forma di realizzazione solamente una porzione delle facce 13 a, 14a del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 à ̈ a contatto con i poli del corpo magnetico 5. Le facce presentano un ingombro superiore all’ingombro del corpo magnetico 5, in particolare le facce 13a e 14a del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 emergono in direzione longitudinale dalle facce del corpo magnetico 5. In quest’ultimo caso gli elementi di bloccaggio laterale emergono trasversalmente, in particolare ortogonalmente, dalle facce del primo e secondo elemento di contenimento, in particolare emergono da porzioni interne al profilo delle facce.
In figura 14 viene mostrata una forma di realizzazione preferenziale nella quale il telaio di supporto 11 presenta, in via non limitativa, tre elementi di bloccaggio 14b che sono equamente sfalsati rispetto al profilo laterale esterno del corpo magnetico 5. Come visibile dalla figura 14, le estremità longitudinali della facce 13 a, 14a del primo e secondo elemento di contenimento 13, 14 presentano rispettivamente delle porzioni estremali 40 estendentesi trasversalmente, in particolare ortogonalmente, alle facce medesime. Le porzioni estremali 40 comprendono detta porzioni di impegno 22 le quali si attestano alle porzioni di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20. Come visibile dalla figura 14 le porzioni di impegno sono dei fori atti ad attestarsi a rispettivi perni delle porzioni di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20. Alternativamente, come precedentemente descritto le porzioni di impegno 22 del telaio di supporto 11 possono comprendere un perno atto ad accoppiarsi dispositivo una rispettiva sede della porzione di impegno 21 dell’elemento di vincolo 20. Le porzioni estremali 40 definiscono il vincolo meccanico tra il primo ed il secondo elemento di contenimento 13, 14. Queste tipologie di montaggio consentono di eliminare eventuali lavorazioni da eseguire sul magnete e garantire in fase di smontaggio una rapida e facile separazione del telaio di supporto 11 dal corpo magnetico 5: in tal modo à ̈ possibile ridurre tempi e costi di lavorazione, montaggio/smontaggio e riparazione/sostituzione dei componenti. Tornando alla descrizione del generatore 1 à ̈ possibile notare che quest’ultimo può comprendere inoltre almeno un elemento ausiliario 28. Come visibile dalle unite figure l’elemento ausiliario 28 presenta, in via non limitativa, una forma sostanzialmente allungata presentante su un’estremità una prima porzione di impegno 30 e sull’estremità opposta una seconda porzione di impegno 39. Più in dettaglio, l’elemento ausiliario 28 può essere un perno atto ad impegnarsi al telaio di supporto 11, in particolare al terzo elemento di contenimento 12. La prima porzione di impegno 30 à ̈, in via non limitativa, una porzione filettata, atta ad attestarsi ad una rispettiva sede 29 del terzo elemento di contenimento 12 la quale comprende, in via non limitativa, un foro filettato atto ad attestarsi alla porzione filettata dell’elemento ausiliario 28. Come precedentemente accennato la seconda porzione di impegno 39 à ̈ disposta da parte opposta rispetto alla prima porzione di impegno 30 dell’elemento ausiliario 28 medesimo. Come visibile dalle unite figure, l’elemento ausiliario 28 emerge da detto terzo elemento di contenimento trasversalmente, in particolare ortogonalmente rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico. L’elemento ausiliario 28 emerge dal telaio di supporto 11, in particolare dal terzo elemento di contenimento 12, ortogonalmente rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5: in tal modo l’elemento ausiliario 28 à ̈ configurato per contattare, durante la rotazione, una superficie della cartuccia e limitare la rotazione del corpo magnetico 5. Il limite relativo alla rotazione del corpo magnetico 5 impartito dall’elemento ausiliario 28 dipende sostanzialmente dalla sporgenza di quest’ultimo, in particolare dalla sporgenza e quindi dall’estensione del perno, rispetto al terzo elemento di contenimento 12. Di fatto, in una variante il perno può sporgere dal terzo elemento di contenimento 12 di una quantità uguale o superiore alla distanza tra l’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 ed il perimetro della prima sede di alloggiamento 17 in corrispondenza di una delle due estremità della cartuccia 15. In questa condizione à ̈ possibile utilizzare i bordi estremi della prima sede di alloggiamento 17 per limitare la rotazione del corpo magnetico 5. Alternativamente, facendo sporgere il perno dal terzo elemento di contenimento 12 di una misura inferiore alla distanza tra l’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 ed il perimetro della prima sede di alloggiamento 17 in corrispondenza di una delle due estremità della cartuccia 15, à ̈ possibile utilizzare la superficie interna della prima sede medesima 17 per limitare la rotazione del corpo magnetico 5. Quantitativamente, l’elemento ausiliario 28 consente di limitare la rotazione del corpo magnetico 5, rispetto ad una condizione di partenza corrispondente a 0° nella quale i poli sono sostanzialmente affacciati alla bobina, fino ad un valore inferiore a 90°, in particolare inferiore a 80°, ancora più in particolare inferiore a 70°. L’elemento ausiliario 28 à ̈ configurato per limitare la movimentazione, in particolare la rotazione del corpo magnetico 5. L’elemento ausiliario 28 può inoltre essere configurato per consentire la movimentazione del corpo magnetico 5: tale condizione verrà meglio descritta in seguito. Come descritto in precedenza, il movimento del corpo magnetico 5 rispetto alla bobina 3 può essere impartito da un elemento di guida 6. Tale elemento di guida 6 à ̈ mobile relativamente al corpo magnetico 5 e configurato per muovere quest’ultimo al fine di definire una condizione operativa. La condizione operativa à ̈ la condizione nella quale il corpo magnetico 5 si muove relativamente alla bobina 5 consentendo una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 medesimo con conseguente generazione di corrente indotta all’interno della bobina 3. Come visibile dalle unite figure, il generatore elettrico 1 può comprendere inoltre un elemento di posizionamento 7 atto a cooperare con il corpo magnetico 5 e configurato per determinare almeno una prima posizione operativa di stabilità o posizione di massimo flusso del corpo magnetico 5 attraverso la bobina, nella quale posizione il corpo magnetico 5 à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina 3. La posizione di stabilità generata dall’elemento di posizionamento 7 dispone il corpo magnetico 5 nella prima posizione operativa con almeno un polo sostanzialmente affacciato alla bobina 3. In particolare, nella prima posizione operativa il flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 attraverso detta bobina 3 assume un valore massimo assoluto rispetto alle restanti posizioni operative. L’elemento di posizionamento 7 à ̈ distanziato dal corpo magnetico 5, in particolare disposto al di fuori delle spire della bobina 3. L’elemento di posizionamento 7 à ̈, in via non limitativa, vincolato all’esterno della bobina 3 in modo da rimanere sostanzialmente fermo rispetto alla struttura di sostegno 2, in particolare fermo rispetto alla cartuccia 15. Come per l’elemento di guida 6, anche la distanza dell’elemento di posizionamento 7 dall’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5 dipende dalle dimensioni del generatore elettrico, in particolare della dimensioni e dalle caratteristiche fisiche del corpo magnetico 5 e dell’elemento di posizionamento. Sotto il profilo del materiale, l’elemento di posizionamento 7 può essere composto almeno parzialmente da un materiale ferroso o ferromagnetico, in grado di magnetizzarsi per induzione magnetica da parte del corpo magnetico 5 e conseguentemente di influenzare il corpo magnetico 5 grazie al campo magnetico generato da quest’ultimo. Alternativamente, l’elemento di posizionamento 7 potrebbe essere un magnete permanente o un elettromagnete disposti e configurati in modo opportuno. Come visibile dalle unite figure, l’elemento di posizionamento 7 può essere un corpo sostanzialmente piastriforme sviluppantesi lungo un piano di sviluppo prevalente e disposto in modo che tale piano di sviluppo prevalente sia sostanzialmente ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire. Nelle unite figure viene rappresentato un elemento di posizionamento 7 avente una forma discoidale. Alternativamente, l’elemento di posizionamento 7 può presentare ad esempio una forma a parallelepipedo o altra forma adatta allo scopo. Scendendo in ulteriore dettaglio, à ̈ possibile osservare che l’elemento di posizionamento 7 presenta preferibilmente un’apertura 10, in particolare un’apertura passante, estendentesi lungo l’asse di avvolgimento 9 delle spire. L’apertura 10 può presentare una sagoma sostanzialmente simmetrica rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5: tale apertura consente il posizionamento del corpo magnetico 5 nella posizione operativa di stabilità. In ulteriore dettaglio, il campo magnetico generato del corpo magnetico 5 influenza l’elemento di posizionamento 7 il quale à ̈ attratto dal corpo magnetico stesso. L’elemento di posizionamento 7 à ̈ però fisso rispetto alla struttura di sostegno 2 e quindi forza il movimento del corpo magnetico 5. In particolare, à ̈ il profilo dell’apertura 10 a determinare il posizionamento desiderato del corpo magnetico stesso. Sotto l’aspetto geometrico, l’apertura 10 può presentare un profilo chiuso avente sagoma sostanzialmente circolare (come rappresentato nelle unite figure), in particolare in cui il centro della sagoma à ̈ coincidente con l’asse di avvolgimento 9 delle spire. Alternativamente, l’apertura 10 può presentare un profilo aperto sempre presentando una simmetria rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5. Quantitativamente, à ̈ possibile rapportare l’ingombro del corpo magnetico 5 con l’apertura 10 dell’elemento di posizionamento 7. In particolare, il corpo magnetico 5 presenta, secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire, un ingombro che varia con la posizione del corpo magnetico 5 medesimo. L’ingombro massimo del corpo magnetico 5 lungo il piano ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire à ̈ preferibilmente uguale o inferiore all’ingombro minimo dell’apertura di passaggio 10 misurata sempre secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire. In particolare il rapporto tra l’ingombro minimo dell’ apertura 10 dell’elemento di posizionamento 7 e l’ingombro massimo del corpo magnetico 5, misurato secondo un piano ortogonale all’asse di avvolgimento delle spire, à ̈ superiore a 1, o preferibilmente a 1,2 o preferibilmente a 1,5 o preferibilmente a 3. In questo modo l’apertura 10 consente di definire detta prima posizione di operativa di stabilità ed inoltre una seconda posizione operativa di stabilità nella quale, come per prima posizione operativa, il corpo magnetico 5 à ̈ sostanzialmente fermo rispetto alla bobina 3. La seconda posizione operativa di stabilità à ̈ sostanzialmente ruotata di 180° dalla prima posizione operativa rispetto all’asse di rotazione 8 del corpo magnetico 5. Il dispositivo 100 comprende inoltre un elemento di guida 6 configurato per definire una condizione di attivazione nella quale, successivamente ad una sollecitazione dell’elemento di guida 6 tramite una forza esterna F, l’elemento di guida 6 medesimo si muove relativamente al telaio di supporto 101. La natura della forza esterna F verrà meglio chiarita in seguito. La movimentazione dell'elemento di guida 6 consente di movimentare, nella condizione di attivazione di quest' ultimo, i corpi magnetici 5 dei generatori elettrici 1 del dispositivo 100 relativamente al telaio di supporto 101. Più in dettaglio, l'elemento di guida 6 presenta una prima porzione 6a configurata per impegnarsi mobilmente al telaio di supporto 101. In particolare, il telaio di supporto 101 presenta almeno una porzione di impegno atta a cooperare con una relativa porzione di impegno dell'elemento di guida 6 e definire con quest'ultima vincolo di tipo pattino: tale vincolo consente alla prima porzione 6a di scorrere lungo una direzione di applicazione 45. Nella forma realizzativa rappresentata nelle unite figure, la prima porzione 6a à ̈, in via non limitativa, una staffa presentante una sagoma sostanzialmente “C†. La staffa comprende una prima ed una seconda porzione 46, 47 sostanzialmente parallele e connesse tra loro da una porzione di collegamento 48 trasversale, in particolare ortogonale, a queste ultime. La prima e seconda porzione 46, 47 si impegnano rispettivamente a porzioni di impegno del telaio di supporto 101 definendo con quest'ultimo il vincolo di tipo pattino, mentre la porzione di collegamento 48 rappresenta la porzione atta a ricevere la forza esterna F. L'elemento di guida 6 comprende inoltre almeno un elemento di trasmissione 44 rigidamente connesso alla prima porzione 6a dell'elemento di guida 6 medesimo, in particolare rigidamente connesso alla porzione di collegamento 48 della prima porzione 6a. Come visibile nelle unite figure, l'elemento di trasmissione 44 comprende, in via non limitativa, due perni connessi, ad una prima estremità 49, alla porzione di collegamento 48 della prima porzione 6a. Alternativamente, l’elemento di guida 6 può comprendere una fune, un elemento flessibile, ingranaggi (condizioni non rappresentante nelle unite figure), o altro.
Per meglio comprendere la movimentazione dell'elemento di guida 6, à ̈ possibile dire che quest'ultimo, durante la condizione operativa, à ̈ configurato per muoversi da una posizione di partenza ad una pluralità di posizione operative. L’elemento di guida 6 comprende un elemento di posizionamento 43 configurato per disporre l’elemento di guida 6, successivamente alla condizione di attivazione, nella posizione di partenza, in particolare in cui l’elemento di posizionamento 43 à ̈ configurato per posizionare l’elemento di guida 6 nella posizione di partenza successivamente all’azione della forza esterna F. L’elemento di posizionamento 43 à ̈ sostanzialmente un elemento in grado di riportare l’elemento di guida 6, in particolare la prima porzione 6a dell'elemento di guida 6, in una posizione atta a ricevere la sollecitazione impressa dalla forza esterna F. Nelle unite figure viene rappresentato un elemento di posizionamento 43 comprendente una molla. Alternativamente, in ulteriori forme di realizzazione non rappresentate nelle unite figure, l'elemento di posizionamento 43 può comprendere un elemento elastico in grado di riportare l'elemento di posizionamento dalle varie condizioni operative alla condizione di partenza. L'elemento di posizionamento 43 à ̈ impegnato alla prima porzione 6a dell'elemento di guida 6 ed al telaio di supporto 101. Più in dettaglio, l'elemento di posizionamento 43 à ̈ impegnato ad almeno un elemento di trasmissione 44 ed interposto tra la prima porzione 6a ed il telaio di supporto 101. Nella condizione descritta, l'elemento di posizionamento o molla 43, successivamente all'applicazione di una forza esterna F atta a comprimere la molla e la quale consente lo spostamento dell'elemento di guida 6 in una o più posizioni operative, tenderà a riportarsi in una condizione di estensione, in particolare coincidente con la condizione di partenza dell'elemento di guida 6.
Quantitativamente la corsa operativa dell'elemento di guida 6 o della seconda porzione 6b o dell'elemento di trasmissione 44, lungo la direzione di applicazione 45 può essere inferiore a 100mm o inferiore a 70mm, in particolare inferiore a 50mm o a 30mm, ancora più in particolare inferiore a 20mm o a 10mm. In alcune applicazioni, ad esempio nell’impiego dei dispositivo 100 al di sotto di una pavimentazione, la corsa dell’elemento di trasmissione 44, o della porzione di collegamento 48, può essere ad esempio inferiore a 10 mm, in particolare inferiore a 7 mm, ancora più in particolare inferiore a 5 o 3 mm.
Come precedentemente accennato, l'elemento di guida 6 comprende inoltre una seconda porzione 6b configurata per movimentare almeno un corpo magnetico 5 del dispositivo 100. La seconda porzione 6b à ̈ impegnata all'elemento di trasmissione 44, in particolare come visibile dalle unite figure la seconda porzione 6b à ̈ impegnata ad una seconda estremità 50 dell'elemento di trasmissione 44 contrapposta alla prima estremità 49 di quest'ultimo. Grazie alla connessione della prima e seconda porzione 6a, 6b tramite l'elemento di trasmissione 44, à ̈ possibile movimentare la seconda porzione 6b movimentando detta prima porzione 6a. Come accennato la movimentazione dell’elemento di guida 6, e quindi della seconda porzione 6b, viene consentita dalla sollecitazione meccanica impressa dalla forza esterna F sull’elemento di guida 6 medesimo. Per quanto concerne invece la movimentazione dei corpi magnetici del dispositivo 100 à ̈ possibile avere una pluralità di combinazioni possibili, in particolare di seguito vengono descritte, in via non limitativa, due forme di realizzazione differenti: un prima forma di realizzazione che sfrutta energia magnetica ed una seconda forma di realizzazione che sfrutta energia meccanica. In dettaglio, nella prima forma di realizzazione, mostrata ad esempio nelle figure da 1 a 6, l’elemento di guida 6 à ̈ un elemento in grado di sfruttare l’attrazione elettromagnetica per movimentare almeno un corpo magnetico 5 del dispositivo 100. In quest’ultimo caso descritto, la seconda porzione 6b dell’elemento di guida 6 può comprendere un magnete permanente e/o un corpo in materiale ferromagnetico o ferroso e/o un elettromagnete il quale à ̈ configurato per muoversi relativamente al telaio di supporto 101, in particolare relativamente alla struttura di sostegno 2 di almeno un generatore 1. In detta prima forma di realizzazione la seconda porzione 6b à ̈ vincolata, in via non limitativa, al telaio di supporto 101 del dispositivo 100 tramite il telaio 11 descritto precedentemente ed utilizzato per disporre il corpo magnetico 5 del generatore 1 all'interno di quest'ultimo. In particolare, come à ̈ possibile notare dall'esploso di figura 2, le porzioni estremali 40 del telaio 11 sono configurate per impegnarsi a relative porzioni di impegno del telaio di supporto 101. Come visibile da figura 2, ciascuna delle porzioni estremali 40 comprende almeno un perno atto ad impegnarsi a rispettive sedi del telaio di supporto 101. Nelle figure da 1 a 6, viene rappresentata una condizione nella quale la seconda porzione 6b si muove relativamente al telaio di supporto 101 secondo un moto rotatorio. In particolare, la seconda porzione 6b comprende un elemento magnetico 41 distanziato da almeno un corpo magnetico 5 il quale ruota attorno ad un asse 42 sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dall’elemento magnetico 41 stesso e/o alle linee di campo magnetico allintern dell’elemento magnetico 41. Nelle figure da 1 a 6 e da 19 a 24 viene illustrata, in via non limitativa, una forma di realizzazione preferenziale del dispositivo 100 nella quale l’elemento magnetico 41 à ̈ interposto tra due corpi magnetici del dispositivo 100. Come visibile dalla schematizzazione delle figure 19 e 20, l’elemento magnetico 41 à ̈ distanziato dai due corpi magnetici 5 del dispositivo 100 rispettivamente di una prima e seconda distanza MI, M2: tali distanze consento di gestire l’attrazione magnetica tra elemento magnetico 41 e i corpi magnetici 5. In particolare, nelle unite figure viene rappresentata una condizione nella quale la prima distanza M1 à ̈ sostanzialmente identica alla seconda distanza M2. Alternativamente, à ̈ possibile disporre i corpi magnetici a distanze differenti dall’elemento magnetico 41. Come visibile dalla figura 20, il centro di rotazione dell’elemento magnetico 41 à ̈ distanziato di una distanza Z dai rispettivi assi di rotazione 8 dei corpi magnetici. Tale distanza Z superiore a 1 mm, in particolare superiore a 2 mm, ancora più in particolare superiore a 3 mm. L’elemento magnetico 41 comprende una posizione di riferimento nella quale quest’ultimo presenta almeno un polo rivolto lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse di rotazione 8 del corpi magnetici 5 (vedere figura 6). L’asse 42 à ̈, in via non limitativa, sostanzialmente perpendicolare all’asse di rotazione 8 di almeno un corpo magnetico 5, in particolare perpendicolare all’asse di rotazione 8 di tutti i corpi magnetici 5 del dispositivo. In quest'ultimo caso descritto à ̈ necessario, al fine di consentire la rotazione dell'elemento magnetico 41, che la seconda estremità 47 del elemento di trasmissione 44 si impegni all'elemento magnetico 41 in modo tale che il punto di applicazione della forza esterna F su detto elemento magnetico 41 sia sfalsata rispetto all'asse 42 di quest'ultimo rispetto alla direzione di applicazione 45: in tal modo spostando, lungo la direzione di applicazione, detto elemento di trasmissione 44 à ̈ possibile far ruotare l'elemento magnetico 4L Più in dettaglio, à ̈ possibile osservare che l’elemento di trasmissione 44 à ̈ mobile lungo una direzione D perpendicolare all’asse 42 di rotazione dell’elemento magnetico 41. Tale direzione à ̈, come precedentemente accennato, sfalsata rispetto all’asse 42 per consentire la rotazione dell’elemento magnetico 41 E’ utile notare che in base alla distanza tra la direzione D di applicazione della forza F e l’asse 42 di rotazione dell’elemento magnetico à ̈ possibile variare l’angolo di rotazione di quest’ultimo. In questo modo piccoli spostamenti dell’elemento di trasmissione 44 possono generare ampie rotazioni dell’elemento magnetico 4L Ancora più in dettaglio, à ̈ possibile notare che l’elemento magnetico 41 à ̈ configurato per ruotare attorno all’asse 42 e definire una corsa operativa il cui sviluppo à ̈ compreso tra una prima ed una seconda posizione operativa di estremità le quali comprendono la posizione di riferimento dell’elemento magnetico 41: la posizione di riferimento à ̈ interposta tra la prima e la seconda posizione operativa di estremità. In particolare, la prima posizione operativa di estremità e la posizione di riferimento definiscono un angolo a il quale à ̈ inferiore a 25°, in particolare inferiore a 18°, ancora più in particolare inferiore a 15°. La seconda posizione operativa di estremità e la posizione di riferimento definiscono un angolo β il quale à ̈ inferiore a 25°, in particolare inferiore a 18°, ancora più in particolare inferiore a 15°. Nella condizione operativa rappresentata in figura 6, l’elemento magnetico 41 à ̈ configurato per definire un angolo a e β sostanzialmente identici. In una forma di realizzazione alternativa non rappresentata nelle unite figure, l’elemento magnetico 41 può definire un angolo a differente dall’angolo β. Indipendentemente da detti angoli, l’elemento magnetico 41 ruota attorno all’asse 42 di un angolo Ω che può essere inferiore a 50° o a 45°, in particolare inferiore a 40° o a 35°, ed ancora più in particolare inferiore a 30° o a 28°. Come precedentemente descritto, la corsa operativa dell’elemento magnetico 41 dipende dal punto di applicazione dell’elemento di trasmissione 44, in particolare dalla distanza della direzione D dell’elemento di trasmissione 44 dall’asse 42. In particolare, la distanza D dell’elemento di trasmissione 44 può essere compresa tra 12 mm e 9 mm, ancora più in particolare tra 9 mm e 6 mm ancora più in particolare tra 6 e 3. In questo modo à ̈ possibile variare la corsa angolare dell’elemento magnetico 41 all’interno dei range sopra riportati. A solo titolo esemplificativo e pertanto non limitativo, disponendo la direzione D ad una distanza di 6 mm dall’asse 42 à ̈ possibile ottenere uno spostamento verticale del punto di applicazione di circa 3 mm con una rotazione dell’elemento magnetico 41 di circa 29°. Diminuendo la distanza della direzione D dall’asse 42 à ̈ possibile ottenere la medesima rotazione dell’elemento magnetico 41 con minore spostamento verticale del punto di applicazione della forza F.
Durante la movimentazione dell’elemento magnetico 41 lungo detta corsa operativa, quest’ultimo interagisce, in termini di attrazione magnetica, con almeno un corpo magnetico 5 del dispositivo 100 al fine di consentire la movimentazione di detto corpo magnetico 5. E’ utile notare che l’elemento magnetico 41 nelle posizioni operative di estremità à ̈ in grado sviluppare un’attrazione magnetica massima con almeno un corpo magnetico 5 del dispositivo 100 rispetto a posizioni della corsa operative comprese tra detta posizioni operative di estremità. Per quest’ultimo caso descritto à ̈ possibile definire le posizioni operative di estremità come delle posizioni limite di massima interazione con almeno un corpo magnetico 5 del dispositivo 100. Nelle figure 19 e 20 à ̈ rappresentata, in via non limitativa, una condizione operativa intermedia compresa tra le condizione operative di estremità.
Nelle figure 21 e 22 sono invece illustrati le posizioni dei corpi magnetici 5 rispetto all’elemento magnetico 41. In particolare, nelle figure 21 e 22 à ̈ illustrato l’elemento magnetico 41 nella prima posizione operativa di estremità. Nelle figure 23 e 24 viene illustrato invece l’elemento magnetico 41 nella secondo condizione operativa di estremità. E’ possibile notare che il passaggio dell’elemento magnetico 41 dalla prima alla seconda posizione operativa di estremità consente di ruotare i corpi magnetico 5 del dispositivo 100 attorno al proprio angolo 8 di un angolo sostanzialmente compreso tra 180° e 160°, in particolare compreso tra 160° e 150°. In questo modo con una limitata rotazione dell’elemento magnetico 41 à ̈ possibile far ruotare gli elementi magnetici 5 in modo tale che i poli di questi ultimi attraversino completamente la condizione di partenza di detti corpi magnetici 5 con una massima variazione del flusso del campo magnetico all 'interno delle rispettive bobine 3.
E’ utile osservare piccoli spostamenti dell’elemento di trasmissione 44 consentono ai corpi magnetici di ruotare sostanzialmente di una angolo compreso tra 180° e 150° passando dalla condizione di partenza dei corpi magnetici e quindi generando un’elevata variazione del flusso del campo magnetico all’interno delle bobine 3 e quindi un’elevata generazione di corrente indotta all’intemo di queste ultime.
In una forma di realizzazione alternativa della prima forma di realizzazione, sempre considerando la movimentazione dei corpi magnetici 5 del dispositivo 100 tramite attrazione magnetica tra elemento di guida 6 ed almeno un corpo magnetico 5, l’elemento di guida 6 si muove lungo un prefissato percorso operativo adiacente ad almeno un corpo magnetico 5. Il passaggio dell’elemento di guida 6 in corrispondenza del corpo magnetico 5 porta in movimento quest’ultimo grazie all’attrazione magnetica tra i due corpi. Il percorso operativo dell’elemento di guida può definire una traiettoria 31 la quale à ̈ sostanzialmente trasversale all’asse di rotazione 8 di almeno un corpo magnetico 5, opzionalmente in cui tale traiettoria 31 à ̈ sostanzialmente ortogonale all’asse di avvolgimento 9 delle spire. Nelle figure 7 A, 7B, 8 e 9 vengono rappresentate alcune forme di realizzazione nella quale l’elemento di guida 6 si muove lungo detta traiettoria 31. Come visibile, la traiettoria 31 definisce un percorso aperto, in particolare in cui la traiettoria 31 à ̈ sostanzialmente rettilinea: in tale condizione l’elemento di guida 6 può passare in un verso, seguendo una traiettoria chiusa più ampia e non illustrata, o muoversi a vai e vieni, in modo alternato. Alternativamente, la traiettoria 31 può essere ad esempio essenzialmente rettilinea o curvilinea (condizione non rappresentata nelle unite figure). In una ulteriore forma realizzativa, anch’essa non rappresentata nelle unite figure, la traiettoria 31 può definire un percorso chiuso, in particolare in cui detta traiettoria 31 à ̈ ad esempio sostanzialmente circolare o ellittica. Nella forma realizzativa nella quale l’elemento di guida 6 à ̈ costituito da un magnete o da un corpo in materiale ferroso o ferromagnetico, la forza attrattiva tra elemento di guida 6 ed il corpo magnetico 5 dipende sia dalla forza del magnete sia dalla distanza tra i due. Più in dettaglio, la distanza tra elemento di guida 6 e corpo magnetico 5 dipende dal dimensionamento del dispositivo, in particolare del generatore elettrico 1, ancora più in particolare dalla dimensione e dalle caratteristiche del corpo magnetico 5 e dell’elemento di guida 6. Come precedentemente accennato il dispositivo 100 comprende una pluralità di corpi magnetici 5. Nelle unite figure da 1 a 9 viene rappresentata una condizione della prima forma di realizzazione nella quale l’elemento di guida 6 consente la movimentazione di tutti i corpi magnetici 5 del dispositivo 100. In particolare, l’elemento di guida 6 à ̈ disposto nelle vicinanze di tutti i corpi magnetici del dispositivo 100 in modo tale che l’energia magnetica di detto elemento di guida 6 possa movimentare i corpi magnetici 5. Le forme di realizzazione da 1 a 6 mostrano, in via non limitativa, una forma di realizzazione nella quale l’elemento di guida 6 à ̈ interposto tra due generatori elettrici 1. Le figure da 7A a 9 mostrano invece una forma di realizzazione nella quale l’elemento di guida passa in corrispondenza di due generatori 1. Sempre considerando la prima forma di realizzazione nella quale l’elemento di guida 6 utilizza energia magnetica per la movimentazione dei corpi magnetici 5, à ̈ possibile realizzare un dispositivo 100 nella quale l’elemento di guida 6 à ̈ configurato per movimentare solo un primo corpo magnetico 5 di detto dispositivo 100. In quest’ultimo caso i corpi magnetici 5 del dispositivo 100 sono distanziati l’un l’altro e configurati per cooperare tra loro tramite il campo magnetico generato dagli stessi. In particolare, un corpo magnetico 5 à ̈ configurato per movimentare tramite una forza magnetica almeno un secondo corpo magnetico 5 sostanzialmente adiacente: la movimentazione di un corpo magnetico 5, tramite energia magnetica dell’elemento di guida 6 durante la condizione di attivazione, consente di movimentare i restanti corpi magnetici 5 del dispositivo 100 per mezzo della forza magnetica dei corpo magnetici 5. Per quanto concerne invece la seconda forma di realizzazione, quest’ultima prevede la movimentazione di almeno un primo corpo magnetico 5 tramite energia meccanica. In quest’ultimo caso descritto, l’elemento di guida 6 presenta una seconda porzione 6b configurata per trasmettere meccanicamente, durante la condizione di attivazione dell’elemento di guida 6, la forza esterna F su detto corpo magnetico 5 per consentire la movimentazione di quest’ultimo. Più in dettaglio ancora, l’elemento di guida 6 à ̈ direttamente connesso ad un primo corpo magnetico 5 del dispositivo: in tale condizione la movimentazione dell’elemento di guida 6 consente di movimentare direttamente il corpo magnetico al quale tale elemento di guida 6 à ̈ connesso. Nelle figure 12, 13, 14 e 15 viene rappresentata una forma preferenziale dell’elemento di guida 6, il quale presenta, in via non limitativa, una sagoma sostanzialmente a “C†avente una prima ed una seconda porzione estremale 51, 52 sostanzialmente parallele tra loro e le quali sono connesse per mezzo di una porzione di collegamento 53. La prima e la seconda porzione estremale 51, 52 sono connesse a rispettive porzioni di impegno del telaio di supporto 101, in particolare in cui la cooperazione tra la prima e la seconda porzione estremale 51, 52 dell’elemento di guida 6 e le porzioni di impegno ed il telaio di supporto definiscono un vincolo di tipo cerniera dell’elemento di guida 6 medesimo: tale vincolo consente all'elemento di guida 6 di ruotare attorno ad un asse 54 sostanzialmente parallelo all'asse di rotazione 8 dei corpi magnetici 5. In particolare, nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 14 e 15, l’asse 54 à ̈ sostanzialmente coincidente con l’asse di rotazione 8 di un corpo magnetico 5 del dispositivo 100.
Ancora più in particolare, com'à ̈ visibile dalle unite figure la prima la seconda porzione estremale comprendono un perno atto a cooperare con rispettive sedi del telaio di supporto 101. Come visibile ad esempio nella vista in sezione di figura 15, la porzione di collegamento 53 à ̈ direttamente connessa ad un corpo magnetico 5. Una forma preferenziale sempre visibile in figura 15, il corpo magnetico 5 comprende almeno un elemento ausiliario 28 il quale emerge dalla prima sede di alloggiamento 17. Più in dettaglio, nel caso in cui si voglia utilizzare l’elemento ausiliario 28 per la movimentazione del corpo magnetico 5 à ̈ possibile impegnare la seconda porzione di impegno 39 all’elemento di guida 6, in particolare alla porzione di collegamento 53 dell’elemento di guida 6, in modo da trasmettere la movimentazione di quest’ultimo direttamente al corpo magnetico 5 (condizione mostrata in figura 15). La movimentazione dei corpi magnetici 5 non connessi all’elemento di guida viene garantita dall’energia magnetica tra i corpi magnetici 5 medesimi. Per meglio comprendere quest’ultima condizione, à ̈ utile dire che i corpi magnetici 5 del dispositivo 100 sono distanziati l’un l’altro e configurati per cooperare tra loro tramite il campo magnetico generato dagli stessi. In particolare, un corpo magnetico 5 à ̈ configurato per movimentare tramite una forza magnetica almeno un corpo magnetico 5 adiacente: la movimentazione meccanica di un corpo magnetico 5 tramite l’elemento di guida 6, durante la condizione di attivazione, consente la movimentazione dei restanti corpi magnetici 5 del dispositivo 100 per mezzo della forza magnetica dei corpo magnetici 5. Alternativamente, à ̈ possibile collegare l'elemento di guida 6 a due o più magnetici 5 in modo tale che la movimentazione di detto elemento di guida 6 consente di movimentare direttamente i corpi magnetici 5 al quale l'elemento di guida 6 à ̈ collegato. Va rilevato che la bobina del primo generatore e la bobina del secondo generatore possono presentare un verso di avvolgimento reciprocamente contrapposto, collegando i terminali in modo opportuno. In alternativa possono presentare il medesimo verso di avvolgimento delle spire, collegando i terminali in modo invertito.
SISTEMA E PAVIMENTAZIONE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA
Forma inoltre oggetto della presente invenzione un sistema per la produzione di energia elettrica comprendente un telaio configurato per consentire il vincolo ed il posizionamento del sistema su strutture fisse, almeno un elemento di attivazione impegnato al telaio di supporto ed il quale à ̈ configurato per ricevere sollecitazioni esterne, ed almeno un dispositivo 100. La prima porzione 6a dell’elemento di guida 6 à ̈ impegnata all’elemento di attivazione il quale à ̈ configurato per ricevere le sollecitazioni esterne e trasmettere la forza esterna F alla prima porzione 6b dell’elemento di guida 6: la trasmissione delle sollecitazioni dall’elemento di attivazione all’elemento di guida 6 consentendo la movimentazione dei corpi magnetici 5 dei generatori 1 del dispositivo 100 per la produzione di energia elettrica. L’elemento di attivazione del sistema può comprende almeno una boa galleggiante sul mare la quale à ̈ in grado di sfruttare le oscillazioni impresse dalle onde per movimentare l’elemento di guida 6. Alternativamente, l’elemento di attivazione può comprendere una pala eolica la quale à ̈ in grado di fruttare l’azione del vento per movimentare l’elemento di guida 6. Forma inoltre oggetto della presente invenzione una pavimentazione 200 per la produzione di energia elettrica. Tale pavimentazione 200, rappresentata nelle figure 10 e 11, comprende almeno un telaio 201 configurato per consentire il vincolo ed il posizionamento al suolo della pavimentazione 200, in particolare rappresenta una porzione fissa atta ad essere vincolata stabilmente al terreno. Più in dettaglio, il telaio 201 à ̈ configurato per impegnare almeno un dispositivo 100, in particolare in cui detto telaio 201 à ̈ configurato per impegnare una pluralità di dispositivi 100. Il telaio può comprendere una guida 20 la configurata per consentire, in una prima fase di posizionamento della pavimentazione, l’impegno mobile del telaio di supporto 101 del dispositivo 100, in particolare consentire lo scorrimento del telaio 101 e conseguentemente, in una seconda fase di vincolo, il bloccaggio di quest’ultimo rispettivamente al telaio 201 della pavimentazione 200. La pavimentazione comprende inoltre almeno un elemento di attivazione 202 impegnato al telaio di supporto 201 ed il quale comprende almeno una prima porzione 203 atta ad impegnarsi al telaio 201 ed almeno ima seconda porzione 204 presentante una superficie attiva 204a atta a ricevere sollecitazioni esterne. La porzione attiva 202 comprende inoltre una superficie di trasmissione 204b della seconda porzione 204 dell’elemento di attivazione 202 contrapposta alla superficie attiva 204a. Come visibile dalle unite figure, la prima porzione 6a dell’elemento di guida 6 à ̈ impegnata alla superficie di trasmissione 204b della seconda porzione 204 dell’elemento di attivazione 202 contrapposta alla superficie attiva 204a. La seconda porzione 204 dell’elemento di attivazione à ̈ configurata per ricevere le sollecitazioni esterne e trasmettere la forza esterna F alla prima porzione 6b dell’elemento di guida 6: la trasmissione delle sollecitazioni dall’elemento di attivazione 202 all’elemento di guida 6 consentendo la movimentazione dei corpi magnetici 5 dei generatori 1 dei dispositivi 100 per la produzione di energia elettrica. Come visibile dalle unite figure, l’elemento di attivazione 202 può comprendere un primo elemento 205 atto a contattare l’elemento di guida 6 ed il quale à ̈ configurato per deformarsi elasticamente, durante l’applicazione delle sollecitazioni esterne sull’elemento di attivazione 202 medesimo, e di consentire la movimentazione dell’elemento di guida. L’elemento di attivazione 202 può inoltre comprendere un secondo elemento 206 impegnato a detto primo elemento 205 e disposto da parte opposta al dispositivo 100. Il secondo elemento 206 à ̈ configurato per definire una superficie di passaggio per pedoni e/o autoveicoli. In particolare, il secondo elemento 206 definisce una superficie sostanzialmente piana ed avente una determinata rugosità, in particolare definisce un coefficiente di attrito sostanzialmente simile al manto stradale e/o a passaggi pedonali: in tal modo si garantisce ima certa aderenza durante il passaggio degli autoveicoli e/o pedoni.
METODO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA
Forma inoltre oggetto della presente invenzione un metodo per la produzione di energia elettrica. Tale metodo comprende anzitutto la fase di predisporre almeno un dispositivo per la produzione di energia elettrica 100 del tipo sopra descritto. II metodo per la produzione di energia elettrica comprende inoltre la fase di movimentare secondo un moto alternato l’elemento di guida 6 in un intervallo di spostamento limitato compreso tra due posizioni operative di estremità distinte con conseguente movimentazione dei corpi magnetici 5: la movimentazione relativa del corpo magnetico 5 rispetto alla bobina 3 generando corrente indotta all’intemo della bobina 3. Nelle unite figure viene schematizzata una condizione nella quale la movimentazione dell’elemento di guida tra le due posizioni operative di estremità consente di movimentare i corpi magnetici intorno ad una posizione di massimo flusso o posizione intermedia tra dette due posizioni operative di estremità dei corpi magnetici. La posizione di massimo flusso può essere equamente sfalsata rispetto alla prima e seconda posizione operativa di estremità dei corpi magnetici e corrisponde ad una condizione nella quale i corpi magnetici presentano almeno un polo sostanzialmente affacciato alla bobina 3 del generatore 1. Come precedentemente accennato, durante la fase operativa, il corpo magnetico 5 à ̈ configurato per ruotare rispetto alla bobina 3 attorno ad un asse di rotazione 8 sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico 5 e/o alle linee di campo magnetico all’intemo del corpo magnetico 5. Il metodo per la produzione di energia prevede una limitazione nella movimentazione dell’elemento di guida e quindi dei relativi corpi magnetici 5. In particolare, quest’ultimi possono ruotare attorno alla posizione operativa di massimo flusso di un angolo inferiore a /-90°, in particolare inferiore a /-80°, ancora più in particolare inferiore a /-70°. Più in dettaglio, ciascun corpo magnetico 5 viene movimentato in rotazione in un intervallo di spostamento complessivo, attorno alla posizione operativa di massimo flusso, corrispondente ad un angolo complessivo inferiore in valore assoluto a 180°o a 160°, in particolare inferiore a 120° o a 90°, ed ancora più in particolare inferiore a 60° o a 45°. Come precedentemente accennato, la movimentazione del corpo magnetico à ̈ determinata da almeno un elemento di guida 6 le cui caratteristiche sono sostanzialmente identiche all’elemento di guida sopra citato. Più in dettaglio, la fase di movimentare detto corpo magnetico 5 comprende le sottofasi di: ricevere tramite l’elemento di guida 6 una forza esterna F atta a movimentare l’elemento di guida 6 e conseguentemente i corpi magnetici 5. Come precedentemente accennato, l’elemento di guida 6 può portare in movimento il corpo magnetico 5 tramite attrazione magnetica o alternativamente agendo direttamente sul corpo magnetico: tali condizioni sono essenzialmente identiche alle condizioni precedentemente descritte per il dispositivo 100. In entrambi i casi à ̈ possibile controllare il movimento dei corpi magnetici 5 agendo sullo spostamento dell’elemento di guida 6. Oltre alla limitazione dello spostamento dell’elemento di guida 6 à ̈ possibile limitare indipendentemente la movimentazione di almeno un corpo magnetico 5 tramite l’elemento ausiliario 28 o alternativamente limitare la movimentazione direttamente limitando solo il movimento del primo corpo magnetico 5 o solo il movimento dell’elemento di guida 6. Per limitare la movimentazione del corpo magnetico tramite l’elemento ausiliario 28, à ̈ possibile agire sulle dimensioni, in particolare sulla lunghezza e/o sul diametro, di quest’ultimo. Un esempio applicativo di quest’ultimo caso descritto può essere l’impiego di ingranaggi di riduzione o di bracci di leva che consentono di modulare lo spostamento dell’elemento di guida 6 e controllare successivamente la movimentazione del corpo magnetico 5.
VANTAGGI INVENZIONE
Un dispositivo per la produzione di energia elettrica ed un uso dello stesso presentano quanto meno i seguenti vantaggi. Un dispositivo ed un uso dello stesso in accordo con la presente invenzione consentono di ovviare ad uno o più degli inconvenienti della tecnica nota precedentemente citati. Inoltre l’invenzione consente di sfruttare anche piccole movimentazioni, in termini di ampiezza di spostamento, e/o piccole sollecitazioni, in termini di forza, da parte dell’elemento di guida sui corpi magnetici per produrre energia. L’invenzione consente quindi in altri termini di ricavare energia anche in presenza di fonti di energia meccanica che determinano solo piccoli spostamenti dell’elemento di guida e/o che generano forze di entità ridotta. Un dispositivo secondo l’invenzione presenta inoltre una struttura semplice, robusta e di facile manutenzione. Un dispositivo ed un uso dello stesso secondo l’invenzione risultano inoltre molto flessibili ed adattabili a numerose applicazioni pratiche. L’invenzione consente inoltre di ricavare energia con un elevato rendimento. L’invenzione risulta inoltre di semplice ed economica attuazione.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (100) per la generazione di energia elettrica comprendente almeno un telaio di supporto (101) configurato per consentire l’impegno del dispositivo (100) su strutture esterne e comprendente inoltre almeno due generatori elettrici (1), un primo generatore elettrico (1) e almeno un secondo generatore elettrico (1), entrambi impegnati a detto telaio (101), ciascuno di detti generatori elettrici (1) avendo: > almeno una rispettiva struttura di sostegno (2), > almeno una rispettiva bobina (3) impegnata a detta struttura di sostegno (2) e comprendente una pluralità di spire in materiale conduttore avvolte attorno ad un asse di avvolgimento (9), > almeno un rispettivo corpo magnetico (5) presentante un polo nord (N) magnetico ed un polo sud (S) magnetico, detto corpo magnetico (5) essendo mobile rispetto alla bobina (3) tra una pluralità di posizioni operative per determinare una variazione del flusso del campo magnetico generato dal corpo magnetico (5) attraverso detta bobina (3) e generare una corrente indotta nella bobina (3) medesima, detto dispositivo (100) comprendendo inoltre almeno un elemento di guida (6) mobile rispetto a detto telaio di supporto (101) ed operativamente attivo su almeno un primo corpo magnetico (5) di detti corpi magnetici (5) del dispositivo (100) per determinare una movimentazione relativa di detto primo corpo magnetico (5) rispetto al telaio di supporto (101), in corrispondenza di una condizione di attivazione dell’elemento di guida (6) nella quale l’elemento di guida à ̈ movimentato in seguito ad una sollecitazione da parte di una forza esterna (F), detti corpi magnetici (5) di detto dispositivo (100) essendo configurati per muoversi entrambi contestualmente in seguito alla movimentazione di detto elemento di guida (6).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di guida (6) Ã ̈ mobilmente montato in modo guidato su detto telaio di supporto (101) per muoversi in un percorso di movimentazione predeterminato e/o in cui detto elemento di guida (6) presenta una prima porzione (6a) impegnata al telaio di supporto (101) ed una seconda porzione (6b) mobile ed operativamente attiva su almeno uno di detti corpi magnetici (5) del dispositivo (100).
  3. 3. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo magnetico (5) di ciascun generatore elettrico (1) à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse di rotazione (8) sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dal corpo magnetico (5) stesso e/o alle linee di campo magnetico all’interno del corpo magnetico (5) e/o in cui l’asse di rotazione (8) del corpo magnetico (5) à ̈ sostanzialmente perpendicolare all’asse di avvolgimento (9) delle spire della bobina (3), ed in cui il corpo magnetico (5) comprende almeno un materiale ferromagnetico o ferroso e/o essendo almeno parzialmente un magnete o un elettromagnete.
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) dell’elemento di guida (6) sono operativamente attivi su almeno detto primo corpo magnetico (5) di detto primo generatore elettrico (1) e configurati per trasmetere meccanicamente, durante la condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), il movimento a deto primo corpo magnetico (5), o in cui l’elemento di guida (6) o la seconda porzione (6b) dell’elemento di guida (6) sono distanziati da ciascun corpo magnetico (5) e configurati per movimentare, nella condizione di ativazione dell’elemento di guida (6), almeno deto primo corpo magnetico (5) tramite una forza magnetica (Fm).
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono operativamente ativi su deto primo corpo magnetico (5) di deto primo generatore eletrico (1) e configurati per trasmetere diretamente, nella condizione di ativazione dell’elemento di guida (6), il movimento unicamente a deto primo corpo magnetico (5), deto primo corpo magnetico (5) essendo a sua volta configurato per azionare in movimento detto secondo corpo magnetico (5) e/o in cui deti corpi magnetici (5) del dispositivo (100) sono reciprocamente distanziati e configurati per cooperare tra loro tramite il campo magnetico generato dagli stessi, in particolare in cui deto primo corpo magnetico (5) à ̈ configurato per movimentare tramite una forza magnetica almeno detto secondo corpo magnetico in cui l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono operativamente ativi su ciascun corpo magnetico (5) di deto dispositivo (100) e sono configurati per trasmetere, nella condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), il movimento diretamente a ciascun corpo magnetico (5) di deto dispositivo.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono almeno parzialmente realizzati in materiale ferromagnetico o ferroso e/o sono almeno parzialmente un magnete o un elettromagnete, detto elemento di guida (6) e/o detta seconda porzione (6b) essendo distanziati da ciascun corpo magnetico (5) del dispositivo (100) ed essendo configurati per movimentare, nella condizione di attivazione dell’elemento di guida (6), almeno un corpo magnetico (5) tramite una forza magnetica, ed in cui i corpi magnetici (5) del dispositivo (100) sono distanziati l’un l’altro e configurati per cooperare tra loro tramite il campo magnetico generato dagli stessi, in particolare in cui detto primo corpo magnetico (5) à ̈ configurato per movimentare tramite una forza magnetica almeno un secondo corpo magnetico (5) di detto dispositivo (100), la movimentazione tramite detta forza magnetica di un corpo magnetico (5) tramite l’elemento di guida (6), durante la condizione di attivazione, consentendo la movimentazione dei restanti corpi magnetici (5) del dispositivo (100) per mezzo della forza magnetica dei corpi magnetici (5), o in cui l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) sono configurati per movimentare direttamente tramite una forza magnetica ciascun corpo magnetico (5) del dispositivo (100).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui l’elemento di guida (6) e/o la seconda porzione (6b) comprendono almeno un elemento magnetico (41) presentante un polo nord (N) magnetico ed un polo sud (S) magnetico, ed in cui detto elemento magnetico (41) à ̈ scorrevolmente mobile rispetto a detto telaio (101) lungo una direzione di movimento o in cui detto elemento magnetico (41) à ̈ girevolmente mobile attorno ad un asse (42) sostanzialmente perpendicolare alla direzione sud-nord del campo magnetico generato dall’elemento magnetico (41) stesso e/o alle linee di campo magnetico all’intemo dell’elemento magnetico (41), detto asse (42) essendo sostanzialmente perpendicolare all’asse di rotazione (8) di almeno uno di detti corpi magnetici (5).
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di guida (6), durante la condizione di attivazione, à ̈ configurato per muoversi da una posizione di partenza ad una pluralità di posizione operative, detto elemento di guida (6) comprendendo un elemento di posizionamento (43) configurato per riportare l’elemento di guida (6), successivamente alla condizione di attivazione, nella posizione di partenza, e/o in cui l’elemento di posizionamento (43) à ̈ configurato per posizionare l’elemento di guida (6) nella posizione di partenza successivamente all’azione della forza esterna (F), in particolare in cui l’elemento di posizionamento (43) comprende almeno una molla.
  9. 9. Dispositivo secondo le rivendicazioni 7 o 8, in cui l’elemento di guida (6) o un elemento magnetico (41) di detto elemento di guida (6) sono configurati per ruotare attorno all’asse di rotazione (42) di un angolo inferiore a 60° o a 50°, in particolare inferiore a 40° o a 35°, ed ancora più in particolare inferiore a 30° o a 28° e/o in cui l’elemento di guida (6) o l’elemento di trasmissione (44) o la porzione di collegamento (48) sono configurati per scorrere in accordo con una escursione inferiore a 100 mm o 75mm, in particolare inferiore a 50mm o 25mm, ed ancora più in particolare inferiore a 10mm o 5mm.
  10. 10. Uso di almeno un dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica, in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in una pavimentazione (200) per il passaggio pedonale e/o per il passaggio di mezzi di trasporto, come ed esempio autoveicoli e/o motoveicoli e/o treni, detta pavimentazione (200) comprendendo: > un telaio (201) configurato per consentire il vincolo ed il posizionamento al suolo della pavimentazione (200), > almeno un elemento di attivazione (202) impegnato al telaio di supporto (201) ed il quale à ̈ configurato per consentire il passaggio pedonale e/o di mezzi di trasporto, detto elemento di attivazione (202) comprendendo almeno una prima porzione (203) atta ad impegnarsi al telaio (201) ed almeno una seconda porzione (204) presentante una superficie attiva (204a) atta a ricevere sollecitazioni esterne dovute al passaggio pedonale e/o al passaggio di mezzi di trasposto, > almeno un dispositivo (100) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, il telaio di supporto (101) del dispositivo (100) essendo disposto al di sotto dell’elemento di attivazione (202) e la prima porzione (6a) dell’elemento di guida (6) essendo impegnata ad una superficie di trasmissione (204b) della seconda porzione (204) dell’elemento di attivazione (202) contrapposta alla superficie attiva (204a), detta seconda porzione (204) dell’elemento di attivazione essendo configurata per ricevere le sollecitazioni esterne e trasmettere una forza esterna (F) alla prima porzione (6b) dell’elemento di guida (6), la trasmissione della sollecitazione dall’elemento di attivazione (202) all’elemento di guida (6) consentendo la movimentazione dei corpi magnetici (5) dei generatori (1) del dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica.
  11. 11. Uso di almeno un dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica, in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in un sistema per la produzione di energia elettrica comprendente: > un telaio configurato per consentire il vincolo ed il posizionamento del sistema su strutture fisse, > almeno un elemento di attivazione impegnato al telaio di supporto ed il quale à ̈ configurato per ricevere sollecitazioni esterne dovute, > almeno un dispositivo (100) in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, la prima porzione (6a) dell’elemento di guida (6) essendo impegnata a detto elemento di attivazione, detto elemento di attivazione essendo configurato per ricevere le sollecitazioni esterne e trasmettere detta forza esterna (F) alla prima porzione (6b) dell’elemento di guida (6), la trasmissione delle sollecitazione dall’elemento di attivazione all’elemento di guida (6) consentendo la movimentazione dei corpi magnetici (5) dei generatori (1) del dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica.
  12. 12. Uso di almeno un dispositivo (100) per la produzione di energia elettrica, in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, per la produzione di energia elettrica in abbinamento con un percorso pedonale o per il passaggio di veicoli, o in abbinamento con almeno una boa galleggiante, o in abbinamento con almeno una pala eolica, o in abbinamento con almeno una pala ad uso idroelettrico, o in abbinamento con una macchina fitness o una attrezzatura per la palestra.
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EP4207564A1 (fr) * 2021-12-30 2023-07-05 Commissariat A L'energie Atomique Et Aux Energies Alternatives Récuperateur d'energie a large gamme de vitesse de fonctionnement

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