ITMI20110578A1 - Dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento ed elemento di arredamento con tale dispositivo - Google Patents

Dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento ed elemento di arredamento con tale dispositivo Download PDF

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ITMI20110578A1
ITMI20110578A1 IT000578A ITMI20110578A ITMI20110578A1 IT MI20110578 A1 ITMI20110578 A1 IT MI20110578A1 IT 000578 A IT000578 A IT 000578A IT MI20110578 A ITMI20110578 A IT MI20110578A IT MI20110578 A1 ITMI20110578 A1 IT MI20110578A1
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IT
Italy
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groove
seat
pin
adjustment
respect
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Application number
IT000578A
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English (en)
Inventor
Andrea Aru
Alberto Spinelli
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Poliform S P A
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C7/00Parts, details, or accessories of chairs or stools
    • A47C7/36Support for the head or the back
    • A47C7/40Support for the head or the back for the back
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
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    • A47C19/045Extensible bedsteads, e.g. with adjustment of length, width, height with entire frame height or inclination adjustments

Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
Forma oggetto della presente invenzione un dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento e un elemento di arredamento con tale dispositivo.
Il dispositivo secondo l’invenzione trova particolare applicazione nel settore dell’arredamento, per l’ufficio ed in particolare domestico, per la realizzazione di elementi di arredamento dotati di parti regolabili in altezza, come ad esempio schienali o braccioli di sedie, poltrone, divani oppure testate di letti.
Vantaggiosamente, il dispositivo secondo l’invenzione à ̈ particolarmente adatto per la regolazione in altezza di porzioni relativamente pesanti, come ad esempio testate di letti o schienali di divani.
Stato della tecnica
Come à ̈ noto, sul mercato esistono svariati dispositivi per regolare in altezza parti di elementi di arredamento, in particolare schienali o braccioli di sedie e poltrone.
Un dispositivo ben noto per la regolazione in altezza di braccioli à ̈ descritto, ad esempio, nella domanda europea EP 1621108 A1.
In generale, il dispositivo à ̈ costituito da due elementi scorrevolmente collegati tra loro lungo un asse verticale. Un primo elemento à ̈ fissato al supporto del bracciolo ed un secondo elemento à ̈ fissato al bracciolo stesso. Il primo elemento (i.e. quello fisso) comprende una camma che guida il movimento del secondo elemento (i.e. quello mobile) lungo un predefinito asse di movimentazione verticale, definendo una pluralità di posizioni di bloccaggio. Il secondo elemento à ̈ meccanicamente associato alla camma tramite un perno di bloccaggio che à ̈ vincolato a seguire il profilo della camma stessa.
Più in dettaglio, la camma presenta almeno una porzione dentata che si sviluppa parallelamente alla suddetta direzione di movimentazione verticale tra una posizione di minima elevazione e una di massima elevazione. La porzione dentata à ̈ definita da una pluralità di gole inclinate verso il basso, che definiscono in corrispondenza del loro fondo sedi di bloccaggio per il perno. Tali sedi sono tutte allineate tra loro parallelamente alla suddetta direzione verticale. Il profilo della camma à ̈ completato da una porzione di raccordo opportunamente sagomata che collega direttamente le due posizioni di minima e massima elevazione.
Il perno di bloccaggio à ̈ mobilmente associato al secondo elemento all’interno di una guida trasversale al suddetto asse di movimentazione verticale in modo da essere libero di seguire il profilo della camma. Sono previsti mezzi elastici di collegamento tra il perno ed il secondo elemento. In assenza di contrasto, quando il perno si trova posizionato in corrispondenza della porzione dentata della camma, tali mezzi elastici spingono il perno all’interno delle suddette gole inclinate così da portare il perno in una posizione di bloccaggio stabile.
Operativamente, la regolazione dell’altezza del bracciolo viene effettuata sollevando il bracciolo ed imponendo al perno un movimento a scatti all’interno delle gole inclinate fino al raggiungimento della posizione desiderata. Grazie alla conformazione della gole inclinata verso il basso un movimento verticale verso l’alto imposto al bracciolo determina un movimento orizzontale del perno in uscita dalla gola. Il perno può così disimpegnare la gola ed impegnare la gola successiva. I mezzi elastici sono fondamentali dal momento che permettono al perno di riportarsi all’interno delle gole, sempre in una posizione di bloccaggio stabile. Una volta raggiunta la posizione di massima elevazione, un ulteriore sollevamento del bracciolo porta il perno di bloccaggio ad abbandonare la porzione dentata della camma e ad impegnare la porzione di raccordo. Questa porzione à ̈ sagomata in modo tale che il perno e il secondo elemento ad esso collegato siano liberi di ritornare per gravità alla posizione di minima elevazione.
Un primo limite del dispositivo sopra descritto à ̈ legato alla presenza dei mezzi elastici che agiscono sul perno di bloccaggio. Tali mezzi elastici sono facilmente soggetti a cedimenti, soprattutto in caso di utilizzo frequente del dispositivo. Ciò rende il dispositivo poco affidabile e quindi non adatto alla regolazione in altezza di parti relativamente pesanti, come possono essere ad esempio schienali di divani o testate di letti.
La presenza di tali mezzi elastici complica inoltre il dispositivo da un punto di vista costruttivo.
Un secondo limite à ̈ legato al fatto che il sollevamento della parte mobile à ̈ affidato all’utilizzatore. Ciò rende il dispositivo inadatto alla regolazione in altezza di parti relativamente pesanti, a causa dello sforzo richiesto all’utilizzatore.
A questo si deve aggiungere che il movimento in abbassamento à ̈ completamente libero, con tutti i rischi collegati alla improvvisa caduta di un corpo pesante.
Il dispositivo risulta essere inoltre rumoroso in fase di regolazione, dal momento che il perno deve impegnare a scatti tutte le sedi di bloccaggio fino al raggiungimento di quella desiderata. L’impatto del perno nelle sedi à ̈ fonte di rumori e di usura.
Presentazione dell'invenzione
Pertanto, scopo della presente invenzione à ̈ quello di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione un dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento che sia meccanicamente affidabile e utilizzabile per la regolazione in altezza anche di parti pesanti, come ad esempio schienali di divani e testate di letti.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento che sia di semplice e immediato utilizzo anche per regolare in altezza parti pesanti.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento che sia silenzioso durante l’utilizzo.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento che sia di facile ed economica realizzazione.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento che offra in fase di realizzazione una maggiore versatilità nel variare l’escursione tra posizione di massima elevazione e di minima elevazione.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una o più forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
- la Figura 1 mostra una vista posteriore di un elemento di arredamento (in particolare un divano) provvisto di un dispositivo di regolazione secondo una forma realizzativa preferita della presente invenzione, con lo schienale disposto in una posizione di minima elevazione;
- la Figura 2 mostra una vista posteriore dell’elemento di arredamento di figura 1, con lo schienale disposto in una posizione di massima elevazione;
- le Figure 3 e 4 mostrano due vista ingrandite di un dispositivo di regolazione secondo una forma realizzativa preferita dell’invenzione, rispettivamente in una posizione di minima elevazione e in una posizione di massima elevazione;
- le Figure 5a, 5b, 5c e 5d mostra viste in sezione del dispositivo di regolazione delle Figure 3 e 4 secondo un piano di sezione m indicato nella Figura 8, illustrato rispettivamente nella posizione di minima elevazione, in una prima posizione di passaggio, nella posizione di massima elevazione e in una seconda posizione di passaggio;
- le Figure 6 e 7 mostrano una vista prospettica rispettivamente in esploso e parzialmente in esploso del dispositivo di regolazione illustrato nelle Figure 3 e 4;
- la Figura 8 mostra una vista prospettica del dispositivo di regolazione della Figura 3 mostra in condizione assemblata; e
- le Figure 9 e 10 mostrano rispettivamente una vista prospettica e una vista frontale di un dettaglio del dispositivo illustrato nella Figura 3 relativo ad una scanalatura di guida.
Descrizione dettagliata
Con riferimento agli uniti disegni à ̈ stato indicato nel suo complesso con 1 un dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento secondo l’invenzione e con 100 un elemento di arredamento comprendente almeno un dispositivo di regolazione 1.
Qui e nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni, si farà riferimento al dispositivo 1 in condizione di utilizzo. In questo senso dovranno dunque essere intesi i riferimenti ad una posizione inferiore o superiore, o ad orientamenti verticali o orizzontali.
In accordo ad una forma realizzativa generale dell’invenzione, il dispositivo di regolazione 1, comprende un primo corpo 2 da fissare ad una porzione fissa di un elemento di arredamento (come ad esempio la base di un divano, la base di un letto o la seduta di una sedia) e un secondo corpo 3 da fissare ad una porzione mobile (come ad esempio lo schienale di un divano, la testata di un letto o lo schienale di una sedia) e scorrevolmente collegato al primo corpo 2 lungo un’asse di regolazione in altezza X.
Con l’espressione “asse di regolazione in altezza†si vuole ricomprendere non solo un’asse perfettamente verticale, ma anche assi inclinati rispetto alla verticale rispetto ai quali una movimentazione acquisti almeno una componente di traslazione in senso verticale. Sono invece esclusi assi orizzontali.
Nella suddetta forma di realizzazione generale, il dispositivo 1 comprende mezzi 10, 20 per regolare il posizionamento del secondo corpo 3 rispetto al primo corpo 2 almeno tra una posizione di massima elevazione e una di minima elevazione, come illustrato ad esempio nelle Figure 1 e 2 oppure nelle Figure 3 e 4
Più in dettaglio, i mezzi di regolazione comprendono: - una scanalatura di guida 10, ricavata su uno dei due corpi 3; e
- un perno di bloccaggio 20, che à ̈ mobilmente associato all’altro corpo 2 lungo una direzione trasversale Y sostanzialmente ortogonale al suddetto asse di regolazione X ed à ̈ inserito nella scanalatura di guida 10.
Per semplicità di descrizione, nel seguito si farà riferimento al caso particolare (illustrato nelle Figure allegate) in cui il perno di bloccaggio 20 à ̈ associato al primo corpo 2, i.e. il corpo fisso, mentre la scanalatura di guida 10 à ̈ ricavata sul secondo corpo 3, i.e. il corpo mobile. Ciò non deve essere inteso come limitativo, dal momento che per inversione cinematica, quanto verrà descritto per il suddetto caso particolare, vale anche per il caso opposto. Si segnala in particolare, che l’inversione cinematica richiede semplicemente una rotazione di 180° della scanalatura (come rappresentata nelle Figure allegate) attorno ad un asse ortogonale ad un piano definito dall’asse X e dall’asse trasversale Y. La prima sede 11 continua a corrispondere comunque alla posizione di minima elevazione, mentre la seconda continua a corrispondere a quella di massima elevazione.
Come si può osservare in particolare nelle Figure 5a-5d e 10, la scanalatura 10 definisce un circuito con una prima sede di trattenimento 11 per il perno corrispondente alla posizione di minima elevazione ed almeno una seconda sede di trattenimento 12 corrispondente alla posizione di massima elevazione.
Per semplicità di descrizione, nel seguito si farà riferimento ad una soluzione realizzativa preferita (illustrata nelle Figure allegate) in cui la scanalatura 10 definisce una prima sede di trattenimento 11 e solo una seconda sede di trattenimento 12. Il dispositivo di regolazione 1 realizzato secondo questa forma di realizzazione non offre la possibilità di una multi regolazione delle posizioni in altezza. Ciò rappresenta un pregio per applicazioni in campo domestico dove la multiregolabilità à ̈ poco apprezzata, in quanto riduce la praticità di utilizzo
La presente invenzione non deve tuttavia intendersi limitata a questa soluzione particolare. In accordo a soluzioni realizzative non illustrate nelle Figure allegate à ̈ infatti possibile prevedere un dispositivo di regolazione in cui la suddetta scanalatura comprenda una pluralità di seconde sedi di trattenimento, come sarà ripreso brevemente più avanti.
La scanalatura 10 comprende due tratti di raccordo 18, 19 tra le suddette due sedi 11, 12 conformati in modo da non bloccare il movimento relativo del perno 20 rispetto alla scanalatura 10. In particolare, lungo i suddetti due tratti di raccordo non sono presenti punti di impegno stabile con il perno.
La scanalatura 10 comprende per ciascuna sede di trattenimento 11, 12 un tratto di ingresso 11a, 12a e un tratto di uscita 11b, 12b distinti tra loro e conformati in modo tale che in corrispondenza di ciascuna sede 11, 12 il movimento del perno di bloccaggio 20 rispetto al primo corpo 2 derivi unicamente dalla spinta reciproca tra il perno 20 e la scanalatura 10.
Operativamente tale spinta à ̈ determinata da uno spostamento relativo dei due corpi 2, 3 lungo il suddetto asse di regolazione X.
In altre parole, come si può osservare in particolare dalla sequenza delle Figure 5a-5d la scanalatura 10 à ̈ sagomata in modo tale che il movimento relativo tra il perno 20 e la scanalatura 10, e quindi il posizionamento del perno nelle suddette sedi di trattenimento, derivi unicamente da spostamenti relativi tra i due corpi 2 e 3 (ed in particolare del secondo corpo 3 rispetto al primo corpo 2), senza che si renda necessario l’intervento di altri mezzi agenti sul perno stesso, come invece previsto nelle soluzioni di tecnica nota, dove il movimento del perno à ̈ regolato da mezzi elastici.
Operativamente, la regolazione (ossia il passaggio da una sede di trattenimento all’altra) viene effettuata soltanto con una semplice sequenza di movimenti di sollevamento e di abbassamento del secondo corpo (mobile) rispetto al primo corpo (fisso), ossia con una semplice sequenza di movimenti di sollevamento e di abbassamento della scanalatura 10 rispetto al perno 20.
I movimenti di sollevamento del secondo corpo (finalizzati al disimpegno del perno dalle sedi di trattenimento) sono determinati dall’intervento di un utilizzatore, mentre i movimenti di abbassamento (finalizzati all’impegno del perno nelle sedi di trattenimento) avvengono automaticamente per gravità e sono opportunamente guidati dalla conformazione della scanalatura 10.
Grazie all’invenzione, il dispositivo di regolazione 1 non richiede quindi l’intervento di mezzi elastici per il posizionamento del perno. Ciò rende il dispositivo meccanicamente più affidabile e quindi utilizzabile per la regolazione in altezza anche di parti pesanti, come ad esempio schienali di divani e testate di letti
Preferibilmente, come sarà ripreso più avanti, l’utilizzatore può essere sgravato dallo sforzo di sollevare il secondo corpo 3 (i.e. la parte mobile dell’elemento di arredamento) grazie alla presenza di mezzi ammortizzatori 40 posti opportunamente a collegamento tra i due corpi 2 e 3. Tali mezzi ammortizzatori 40 intervengono inoltre nei movimenti di abbassamento rallentando la discesa del corpo mobile. Tali mezzi ammortizzatori, che in particolare possono essere di tipo elastico, non sono tuttavia necessari per il posizionamento del perno nelle sedi di trattenimento.
Vantaggiosamente, il perno di bloccaggio 20 à ̈ scorrevolmente vincolato al primo corpo 2 all’interno di un guida 21 parallela al suddetto asse trasversale Y e ricavata sul corpo 2 stesso, come si può osservare in particolare nelle Figure 6 e 7.
Vantaggiosamente, come illustrato in particolare nelle Figure 9 e 10, la scanalatura 10 à ̈ ricavata su una porzione del secondo corpo 3 destinata allo scorrimento del primo corpo 1. In tale porzione la scanalatura 10 à ̈ delimitata esternamente da un risalto perimetrale 13 ed internamente da una camma in rilievo 14. La prima sede di trattenimento 11 à ̈ ricavata sul risalto 13, mentre la seconda sede di trattenimento 12 à ̈ ricavata sulla camma Più in dettaglio, come illustrato in particolare nella Figura 10, il tratto di ingresso 12a e il tratto di uscita 12b per la suddetta almeno una seconda sede 12 si sviluppano secondo due direzioni Z1,Z2 incidenti tra loro e angolate rispetto all’asse di regolazione X.
Operativamente, come si può osservare dalla sequenza delle Figure 5b-5d, l’inclinazione dei due tratti 12a e 12b à ̈ finalizzata ad imporre al perno (nel suo movimento relativo rispetto alla scanalatura 10) una traslazione lungo la suddetta direzione trasversale Y in prossimità della sede di trattenimento così da sfruttare il movimento di abbassamento per gravità del secondo corpo 3 per far entrare il perno nella sede 12 e il movimento di sollevamento per fare uscire il perno dalla sede 12.
Vantaggiosamente, la suddetta almeno una seconda sede 12 à ̈ ricavata in un tratto di scanalatura 15 definente una tripla curva. La seconda sede di trattenimento 12 à ̈ ricavata nella camma 14 sull’esterno della seconda curva 15b (i.e. quella intermedia). Nel risalto 13 sull’esterno della prima curva 15a e della terza curva 15c sono invece ricavate due sedi di battuta 16, 17 per il perno 20. Tali sedi di battuta 16, 17 sono collegate direttamente ai già citati tratti di raccordo 18, 19.
Funzionalmente, facendo riferimento alla sequenza delle Figure 5a-5d, la regolazione dalla posizione di minima elevazione a quella di massima elevazione avviene nel seguente modo. Il primo corpo 1 à ̈ fisso, ed il perno di bloccaggio 20 ad esso associato à ̈ quindi fissato in altezza, con libertà di movimento lungo la direzione trasversale Y. Il secondo corpo 3 à ̈ invece mobile lungo la direzione di regolazione in altezza X e con esso la scanalatura 10. Per semplicità si farà tuttavia riferimento al movimento relativo del perno 10 rispetto alla scanalatura 10. Quando il secondo corpo 3 à ̈ nella posizione di minima altezza (Figura 5a) il perno 20 à ̈ nella prima sede 11. Il secondo corpo 3 viene quindi sollevato (e con esso tutta la scanalatura 10) fino a che il perno 10, scorrendo lungo il tratto di raccordo 18, si porta nella prima sede di battuta 15a (Figura 5b). In questo movimento il perno 20 ha impegnato il tratto 15 a tripla curva e ha quindi subito una traslazione di avvicinamento verso la seconda sede 12. Il secondo corpo 3, lasciato ora libero, per gravità si sposta verso il basso, con il perno 20 che nel tratto di ingresso 12a, ulteriormente spinto nella direzione trasversale Y dall’inclinazione della camma 14, va ad impegnare stabilmente la seconda sede di trattenimento 12 (Figura 5c). A questo punto, se il secondo corpo 3 viene sollevato nuovamente (e con esso tutta la scanalatura 10), il perno 10 entra nel tratto di uscita 12b (i.e. la terza curva) e, ulteriormente spinto nella direzione trasversale Y dall’inclinazione del risalto 13, esso si porta nella seconda sede di battuta 15b (Figura 5d). Se il secondo corpo 3 viene ora lasciato libero, per gravità esso si sposta verso il basso, con il perno 20 che scorre nel tratto di raccordo 19, progressivamente spinto dalla conformazione della scanalatura nella direzione Y, fino a ritornare nella prima sede di trattenimento 12 (Figura 5a).
Vantaggiosamente, per la prima sede di trattenimento 11 almeno il tratto di ingresso 11a o almeno il tratto di uscita 11b si sviluppa secondo una direzione Z3,Z4 angolata rispetto all’asse di regolazione X. Ciò serve a imporre al perno un movimento trasversale lungo l’asse Y opposto rispetto a quello subito dal perno impegnando la seconda sede 12. Preferibilmente, à ̈ il tratto di ingresso 11a ad essere inclinato.
Vantaggiosamente, anche il tratto di uscita 11b può essere inclinato secondo una direzione incidente a quella del tratto di ingresso, in modo tale che un movimento di sollevamento imponga al perno una traslazione che lo allontani dal tratto di ingresso. Il perno à ̈ così portato ad impegnare il tratto di raccordo 18 che porta al tratto di ingresso 12a della seconda sede 12.
Vantaggiosamente, in corrispondenza delle sedi di trattenimento 11, 12 e/o delle sedi di battuta 16, 17 sono disposti elementi resilienti 22. Tali elementi resilienti 22 (realizzati ad esempio in gomma) hanno la funzione di diminuire le sollecitazioni e l’usura tra il perno e la guida nei punti maggiormente sollecitati, assorbendo l’energia cinetica (in particolare in fase di discesa del secondo corpo 3). Inoltre tali elementi resilienti 22 eliminano o riducono fortemente le emissioni rumorose create dall’impatto del perno nelle sedi di trattenimento e di battuta.
Vantaggiosamente, i già citati due tratti di raccordo 18, 19 comprendono due tratti 18’, 19’ paralleli all’asse di regolazione X e tra loro corrispondenti quanto a sviluppo in altezza. Questa caratteristica ha essenzialmente un vantaggio da un punto di vista costruttivo, nel caso in cui il corpo sul quale viene ricavata la scanalatura sia realizzato per stampaggio. La presenza dei due tratti paralleli 18’, 19’ consente di variare la distanza tra le due sedi 11 e 12 (i.e. l’escursione in altezza tra la posizione di minima elevazione e quella di massima elevazione) semplicemente allungando (o accorciando) la lunghezza dello stampo utilizzando stampi telescopici scorrevoli tra loro proprio in corrispondenza di tali tratti paralleli. Ciò va a vantaggio della versatilità del dispositivo in un’ottica di adattamento alle esigenze del mercato.
In accordo ad una soluzione realizzativa particolarmente preferita, illustrata in particolare nelle Figure 6,7 e 8 il secondo corpo 3 (mobile) su cui à ̈ ricavata la scanalatura 10 à ̈ costituito da due gusci 31, 32 tra i quali à ̈ guidatamente interposto il primo corpo 2 (fisso) al quale à ̈ mobilmente associato il perno di bloccaggio 20.
La scanalatura 10 à ̈ ricavata specularmente sull’interno di ciascuno dei due gusci 31, 32, in corrispondenza di una sede ribassata di scorrimento per il primo corpo 2. In altre parole, quando i due gusci 31, 32 sono accostati tra loro, le due scanalature combaciano tra loro. Come illustrato nella Figura 7, il perno di bloccaggio 20 (inserito nella guida trasversale 21) à ̈ disposto a cavaliere del primo corpo 2 per impegnare con le proprie due estremità 20’, 20†entrambe le scanalature 10.
In questo modo si ottiene una distribuzione equilibrata delle sollecitazioni sul perno 20, a vantaggio della affidabilità meccanica del dispositivo e quindi del suo uso per la regolazione in altezza anche di parti pesanti, come ad esempio schienali di divani e testate di letti.
Preferibilmente, i due gusci 31, 32 sono realizzati in materiale termoplastico (così da facilitarne lo stampaggio), mentre il perno di bloccaggio 20 (attraverso il quale à ̈ trasmesso al primo corpo fisso 2 il peso del secondo corpo mobile 3) à ̈ realizzato in metallo.
Preferibilmente, come già accennato in precedenza, il dispositivo 1 comprende mezzi ammortizzatori 40 che collegano tra loro i due corpi 2, 3 in modo da contrastare il movimento verso il basso del secondo corpo 3 e agevolarne il movimento opposto. In questo modo si riesce a sgravare l’utilizzatore dallo sforzo di sollevare il secondo corpo 3 (e quindi la parte mobile dell’elemento di arredamento) e a rallentarne la discesa nei movimenti di abbassamento. La presenza (particolarmente preferita) di tali mezzi ammortizzatori rende il dispositivo 1 funzionale alla regolazione in altezza di parti relativamente pesanti, come possono essere ad esempio schienali di divani o testate di letti. All’utilizzatore viene infatti richiesto uno sforzo nullo o in ogni caso minimo. Inoltre si eliminano i rischi connessi alla caduta libera di un corpo pesante, aumentando la sicurezza di utilizzo del dispositivo 1 e dell’elemento di arredamento che lo incorpora.
Preferibilmente, come illustrato nelle Figure 3, 4 e 8, i mezzi ammortizzatori sono costituiti da almeno una molla 40. Si possono utilizzare anche altri mezzi ammortizzatori alternativi, come ad esempio un pistone a gas.
Come già accennato in precedenza, in accordo ad una soluzione realizzativa particolare (non illustrata nelle figure allegate) la suddetta scanalatura può comprendere una pluralità di seconde sedi di trattenimento, disposte sostanzialmente lungo una direzione angolata rispetto al suddetto asse di regolazione X e definenti una pluralità di posizioni di regolazione intermedie tra le due posizioni di minima elevazione e di massima elevazione.
Forma oggetto della presente invenzione, un elemento di arredamento 100, in particolare un divano o un letto, comprendente almeno una porzione fissa 110 ed almeno una porzione mobile 120 scorrevolmente collegata alla porzione fissa 110 e regolabile in posizione rispetto a quest’ultima lungo un asse di regolazione X tramite almeno un dispositivo di regolazione 1 come sopra descritto.
Nelle Figure 1 e 2 Ã ̈ illustrato un divano 100 provvisto di uno schienale 120 regolabile in altezza rispetto alla base 110.
L’invenzione permette di ottenere numerosi vantaggi in parte già descritti.
Grazie all’assenza di mezzi elastici preposti al posizionamento del perno di bloccaggio, il dispositivo di regolazione 1 secondo l’invenzione risulta essere meccanicamente affidabile e quindi utilizzabile per la regolazione in altezza anche di parti pesanti, come ad esempio schienali di divani e testate di letti.
Il dispositivo 1 à ̈ di semplice e immediato utilizzo, anche quando utilizzato per regolare in altezza parti pesanti. All’utilizzatore viene richiesto solo di sollevare la parte mobile per passare da una posizione di regolazione all’altra. La presenza dei mezzi ammortizzatori rende la regolazione priva di sforzi e soprattutto esente dai rischi connessi alla caduta libera di parti pesanti
Il dispositivo 1 risulta essere molto silenzioso durante l’utilizzo, grazie alla presenza dei mezzi resilienti nelle sedi di trattenimento e di battuta. Tali elementi resilienti rendono particolarmente funzionale il dispositivo 1 per la regolazione di parti mobili pesanti dal momento che assorbono l’energia cinetica legata ai movimenti di tale parte mobile.
Il dispositivo risulta inoltre di facile ed economica realizzazione. A questo si aggiunge la versatilità offerta in fase di costruzione nel variare l’escursione tra posizione di massima elevazione e di minima elevazione.
L’invenzione così concepita raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, essa potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di regolazione in altezza di una porzione mobile di un elemento di arredamento, comprendente: - un primo corpo (2) da fissare ad una porzione fissa di detto elemento di arredamento e un secondo corpo (3) da fissare ad una porzione mobile di detto elemento di arredamento e scorrevolmente collegato a detto primo corpo (2) lungo un’asse di regolazione in altezza (X); - mezzi (10, 20) per regolare il posizionamento di detto secondo corpo (3) rispetto a detto primo corpo (2) almeno tra una posizione di massima elevazione e una di minima elevazione, detti mezzi di regolazione comprendendo una scanalatura di guida (10), ricavata su uno di detti due corpi (3), e un perno di bloccaggio (20), che à ̈ mobilmente associato all’altro corpo (2) lungo una direzione trasversale (Y) sostanzialmente ortogonale a detto asse di regolazione (X) ed à ̈ inserito nella scanalatura di guida (10), la scanalatura (10) definendo un circuito con una prima sede di trattenimento (11) per il perno corrispondente a detta posizione di minima elevazione ed almeno una seconda sede di trattenimento (12) corrispondente a detta posizione di massima elevazione, caratterizzato dal fatto che la scanalatura (10) comprende due tratti di raccordo (18, 19) tra dette due sedi (11, 12) conformati in modo da non bloccare il movimento relativo del perno (20) e dal fatto che la scanalatura (10) comprende per ciascuna sede di trattenimento (11, 12) un tratto di ingresso (11a, 12a) e un tratto di uscita (11b, 12b) distinti tra loro e conformati in modo tale che in corrispondenza di ciascuna sede (11, 12) il movimento del perno di bloccaggio (20) rispetto al corpo (2) a cui il perno à ̈ mobilmente associato derivi unicamente dalla spinta reciproca tra il perno (20) e la scanalatura (10), detta spinta essendo determinata da uno spostamento relativo dei due corpi (2, 3) lungo detto asse di regolazione (X).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto perno di bloccaggio à ̈ scorrevolmente vincolato all’altro corpo (2) all’interno di un guida (21) parallela all’asse trasversale (Y), ricavata su detto corpo (2).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la scanalatura (10) Ã ̈ delimitata esternamente da un risalto perimetrale (13) ed internamente da una camma in rilievo (14), la prima sede di trattenimento (11) essendo ricavata su detto risalto (13) e detta almeno una seconda sede di trattenimento (12) essendo ricavata su detta camma (14).
  4. 4. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il tratto di ingresso (12a) e il tratto di uscita (12b) per detta almeno una seconda sede (12) si sviluppano secondo due direzioni (Z1,Z2) incidenti tra loro e angolate rispetto a detto asse di regolazione (X).
  5. 5. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno il tratto di ingresso (11a) o almeno il tratto di uscita (11b) per detta prima sede (11) si sviluppa secondo una direzione (Z3,Z4) angolata rispetto a detto asse di regolazione (X), preferibilmente detti due tratti (11a, 11b) sviluppandosi secondo due direzioni (Z3,Z4) incidenti tra loro e angolate rispetto a detto asse di regolazione (X).
  6. 6. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una seconda sede (12) à ̈ ricavata in un tratto di scanalatura (15) definente una tripla curva, detta seconda sede (12) essendo ricavata nella camma (14) sull’esterno della seconda curva (15b), sull’esterno della prima e della seconda curva (15a, 15c) essendo ricavate sul risalto (13) due sedi di battuta (16, 17) per detto perno (20).
  7. 7. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui in corrispondenza di dette sedi di trattenimento (11, 12) e/o di dette sedi di battuta (16, 17) sono disposti elementi resilienti (22).
  8. 8. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i due tratti di raccordo (18, 19) comprendono due tratti (18’, 19’) paralleli a detto asse di regolazione (X) e tra loro corrispondenti quanto a sviluppo in altezza.
  9. 9. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo (3) su cui à ̈ ricavata detta scanalatura (10) à ̈ costituito da due gusci (31, 32) tra i quali à ̈ guidatamente interposto l’altro corpo (2) a cui à ̈ mobilmente associato il perno di bloccaggio (20), detta scanalatura (10) essendo ricavata specularmente su ciascuno dei due gusci (31, 32), il perno di bloccaggio (20) essendo disposto a cavaliere del corpo (2) a cui à ̈ associato per impegnare con le proprie due estremità (20’, 20†) entrambe le scanalature (10).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui detti due gusci (31, 32) sono realizzati in materiale termoplastico, mentre detto perno di bloccaggio (20) Ã ̈ realizzato in metallo.
  11. 11. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi ammortizzatori (40) che collegano tra loro detti due corpi (2, 3) in modo da contrastare il movimento verso il basso del corpo (3) da fissare alla porzione mobile dell’elemento di arredamento e agevolarne il movimento opposto, detti mezzi ammortizzatori (40) essendo costituiti preferibilmente da almeno una molla e/o un pistone a gas.
  12. 12. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta scanalatura (10) comprende una prima sede di trattenimento (11) corrispondente a detta posizione di minima elevazione e solo una seconda sede di trattenimento (12) corrispondente a detta posizione di massima elevazione.
  13. 13. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 11, in cui detta scanalatura (10) comprende una pluralità di seconde sedi di trattenimento (12), disposte sostanzialmente lungo una direzione angolata rispetto a detto asse di regolazione (X) e definenti una pluralità di posizioni di regolazione intermedie tra dette posizioni di minima elevazione e di massima elevazione.
  14. 14. Elemento di arredamento, in particolare un divano o un letto, comprendente almeno una porzione fissa ed almeno una porzione mobile scorrevolmente collegata a detta porzione fissa e regolabile in posizione rispetto a quest’ultima lungo un asse di regolazione (X) tramite almeno un dispositivo di regolazione secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
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