ITMI20110428A1 - Dispositivo e relativo metodo per rimuovere errori nelle macchine singolarizzatrici - Google Patents

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ITMI20110428A1
ITMI20110428A1 IT000428A ITMI20110428A ITMI20110428A1 IT MI20110428 A1 ITMI20110428 A1 IT MI20110428A1 IT 000428 A IT000428 A IT 000428A IT MI20110428 A ITMI20110428 A IT MI20110428A IT MI20110428 A1 ITMI20110428 A1 IT MI20110428A1
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Description

Descrizione del brevetto d’invenzione industriale avente per titolo:
DISPOSITIVO E RELATIVO METODO PER RIMUOVERE ERRORI NELLE MACCHINE SINGOLARIZZATRICI
La presente invenzione concerne un dispositivo, ed il relativo metodo, per identificare e rimuovere errori nelle macchine singolarizzatici, le quali smistano oggetti imbustati, di tipologia diversa, per quanto riguarda sia le dimensioni, sia lo spessore ed il contenuto. Il campo di applicazione può spaziare dai capi di abbigliamento imbustati, alle buste postali e quant’altro confezionato in buste in plastica o carta.
Per l'effettuazione di smistamenti o imballaggi di oggetti, questi vengono normalmente caricati su di un tappeto mobile che li trasporta e li lascia cadere all'interno di scatoloni e simili, oppure vengono caricati singolarmente su nastri trasportatori in ingresso a sistemi di smistamento.
Macchine di questo genere sono descritte nel brevetto IT 0001375409 e nella domanda di brevetto MI 2010 A 002458 a nome dello stesso richiedente.
Dette macchine prevedono sostanzialmente un tappeto mobile o nastro trasportatore, scorrevole su un piano di supporto, al di sopra del quale si trova una serie di flappe flessibili che hanno la funzione di separare tra loro gli oggetti caricati alla rinfusa su detto nastro.
All'ingresso del nastro, nella zona in cui sono posizionate le flappe, sono previsti mezzi atti a creare una forte depressione che, facendo aderire gli oggetti al nastro, evitano che essi possano essere spostati senza un preciso comando, consentendo in questo modo di distanziare uniformemente gli oggetti e di prelevarli.
Per creare il vuoto sotto il piano di supporto su cui scorre il nastro trasportatore, è alloggiata una vaschetta, fissata ermeticamente al piano di supporto stesso, il quale presenta alcune feritoie longitudinali, nell’area in cui viene creato l’effetto vuoto. A sua volta il nastro trasportatore, costituito sostanzialmente da un nastro in materiale antiaderente, dispone di una serie di fori disposti a passo costante lungo dette feritoie longitudinali. In questo modo, si crea un effetto aspirazione attraverso le feritoie longitudinali ed i fori realizzati sul tappeto mobile.
L’effetto della depressione, che viene creata all'ingresso del nastro nella zona in cui sono posizionate le flappe, permette di prelevare gli oggetti. La serie di flappe flessibili, presenti nella zona sovrastante la zona in cui viene creata la depressione, permette la separazione di detti oggetti, per cui sul tappeto mobile, all'uscita dalla zona in cui sono posizionate le flappe flessibili, saranno presenti solo oggetti singoli e distanziati tra loro di una quantità sostanzialmente costante.
Secondo il brevetto IT 0001375409, si carica un nastro trasportatore come meglio si preferisce, lasciando alla macchina il compito di separare tra loro i vari oggetti, in modo da presentarli singolarmente all'imballaggio in scatoloni o simili, oppure ad impianti di smistamento.
Nella domanda di brevetto MI 2010 A 002458 vengono descritte speciali flappe che interagiscono solo con gli oggetti non a contatto con il tappeto mobile trasportatore ed esercitando azione di contenimento solo su detti oggetti, ottenendo in questo modo una più efficace separazione degli oggetti, contenendo notevolmente gli errori di singolarizzazione.
Nonostante i miglioramenti ottenuti, accade comunque che alcuni oggetti si insinuino tra le flappe e non vengano trattenuti efficacemente. Di conseguenza possono verificarsi casi in cui due oggetti passino contemporaneamente e si trovino sovrapposti l'uno all'altro sul nastro trasportatore, oppure passino due o più oggetti senza che tra due oggetti consecutivi ci sia la distanza necessaria al corretto funzionamento dei successivi dispositivi di smistamento.
Secondo i dispositivi della tecnica nota, gli oggetti doppi vengono individuati mediante fotocellule e, mediante spintori opportunamente posizionati, vengono spinti al di fuori del nastro trasportatore e raccolti in appositi contenitori, dai quali vengono poi recuperati. Tuttavia detti dispositivi trattano solo oggetti rigidi e di forma regolare e non sono idonei ad operare con oggetti larghi e piatti, come capi di abbigliamento imbustati, buste postali e quant’altro confezionato in buste in plastica o carta, in quanto sia il rilevamento dell'errore di singolarizzazione, sia l'eliminazione degli oggetti doppi, è fatto tramite fotocellule che possono essere facilmente ingannate a causa della geometria degli oggetti trattati. Infatti la forma di un oggetto imbustato è fortemente dipendente dalla quantità di aria contenuta nella busta e, quindi, la sua sagoma, fortemente variabile da oggetto ad oggetto, può ingannare i sistemi ottici di rilievo. Inoltre uno spintore, che agisse su oggetti fortemente deformabili, quali un capo di abbigliamento imbustato, non risulta molto efficiente. Gli inconvenienti descritti sono poi assai accentuati nel caso si volessero trattare contemporaneamente oggetti di forma e dimensioni differenti.
La presente invenzione risolve il problema posto proponendo un dispositivo ed un metodo, rispettivamente conformi alle rivendicazioni 1 e 1 1 , per identificare e rimuovere gli errori di singolarizzazione di oggetti in uscita da una stazione di singolarizzazione.
Il dispositivo è caratterizzato dal fatto di comprendere:
• primi mezzi atti a rilevare l'altezza complessiva di oggetti a sé stanti o sovrapposti, in uscita dalla stazione di singolarizzazione, essendo previsti mezzi atti a rilevarne la presenza;
• secondi mezzi per correggere detti errori di singolarizzazione, attraverso il bloccaggio degli oggetti che risultano non correttamente singolarizzati; • terzi mezzi, di elaborazione e controllo, atti a ricevere da detti primi mezzi l'informazione relativa all'altezza complessiva degli oggetti e a fornire a detti secondi mezzi le istruzioni per la correzione degli errori di singolarizzazione.
Il metodo è caratterizzato dal fatto di prevedere le seguenti fasi:
• rilevazione degli errori di singolarizzazione, attuata da detti primi mezzi attraverso la misurazione dell'altezza complessiva di oggetti, a sé stanti o sovrapposti, in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5);
• correzione degli errori di singolarizzazione, attuata da detti secondi mezzi, attraverso il bloccaggio degli oggetti che risultano non correttamente singolarizzati, il bloccaggio essendo predisposto da detti terzi mezzi di elaborazione e controllo che ricevono, da detti primi mezzi, l'informazione relativa all'altezza complessiva degli oggetti, a sé stanti o sovrapposti, in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5).
Il dispositivo secondo all'invenzione consente dunque di rimediare agli errori di singolarizzazione, presentando all'imballaggio gli oggetti singoli e correttamente distanziati.
I vantaggi derivanti dall'impiego del dispositivo secondo l'invenzione consistono quindi nell'annullare malfunzionamenti della macchina singolarizzatrice, dovuti ai pacchi e alle buste che, casualmente, possono presentarsi alla selezione in posizioni difficili.
L'invenzione verrà ora descritta, a scopo esemplificativo e non limitativo, secondo una forma di attuazione preferita e con riferimento alle figure allegate, in cui:
• la figura 1 mostra in tre viste ortogonali un dispositivo secondo l'invenzione, per identificare e rimuovere errori nelle macchine singolarizzatici;
• le figure 2 (a, b, c) mostrano lo schema di funzionamento del dispositivo secondo l'invenzione, in presenza di errori di singolarizzazione del tipo degli oggetti sovrapposti;
• le figure 3 (a, b, c) mostrano lo schema di funzionamento del dispositivo secondo l'invenzione in presenza di errori di singolarizzazione del tipo di oggetti non correttamente distanziati;
• le figure 4 (a, b, c) mostrano lo schema di funzionamento del dispositivo secondo l'invenzione in assenza di errori di singolarizzazione.
Con riferimento alla fig. 1 , con (1 ) è indicata una macchina singolarizzatrice, per la separazione ed avviamento all'imballaggio di oggetti (2) accatastati alla rinfusa ad una estremità di un nastro trasportatore forato (3), provvista di un dispositivo (4), secondo l'invenzione, per rilevare e rimuovere errori di singolarizzazione. Le forature sono disposte sul nastro trasportatore (3) nel modo indicato in figura per favorire un opportuno distanziamento tra gli oggetti, secondo la tecnica nota. Infatti gli oggetti che si trovano sopra le forature aderiscono energicamente al nastro trasportatore (3) e superano le flappe, mentre gli oggetti che si trovano in una zona priva di forature, non aderendo a sufficienza al nastro trasportatore (3) ed essendo trattenuti dalle flappe, scivolano sul nastro trasportatore (3) fino a che una nuova serie di forature non venga a trovarsi sotto di essi. In queste condizioni l'oggetto a contatto con il nastro trasportatore (3) viene trascinato oltre le flappe, mentre gli altri vengono ancora trattenuti. In questo modo gli oggetti (2) sono correttamente distanziati.
Detto dispositivo (4), che è posizionato a valle della stazione (5) di singolarizzazione di detta macchina singolarizzatrice (1), comprende:
• primi mezzi (6) atti a rilevare l'altezza complessiva degli oggetti che escono dalla stazione di singolarizzazione (5);
• secondi mezzi (7) per correggere gli errori di singolarizzazione;
• terzi mezzi (8) di elaborazione e controllo, collegati con detti primi mezzi (6) e detti secondi mezzi (7), per il controllo del funzionamento del dispositivo (4).
La stazione di singolarizzazione (5) è di tipo noto, quindi non verrà descritta ulteriormente.
Come spiegato in precedenza, possono verificarsi casi in cui due oggetti passino contemporaneamente e si trovino sovrapposti l'uno all'altro sul nastro trasportatore, oppure passino due o più oggetti senza che tra due oggetti consecutivi sia la distanza necessaria al corretto funzionamento dei successivi dispositivi di smistamento.
Detti primi mezzi (6) rilevano l'altezza complessiva degli oggetti che escono dalla stazione di singolarizzazione (5). Infatti, gli oggetti potrebbero uscire singolarmente e correttamente distanziati oppure, in caso di errore, potrebbero esserci degli oggetti sovraposti e/o non distanziati adeguatamente. Nel caso in cui si presentassero due oggetti sovrapposti, l'altezza complessiva è palesemente la somma delle altezze di detti due oggetti, tuttavia con il termine altezza complessiva si vuole intendere, sia nella descrizione, sia nelle rivendicazioni, l'altezza misurata da detti primi mezzi (6) indipendentemente dal fatto che si tratti dell'altezza di uno o più oggetti sovrapposti.
Detti primi mezzi (6) atti a rilevare l'altezza complessiva degli oggetti (2a, 2b, 2c, 2d) che escono dalla stazione di singolarizzazione (5) comprendono (con riferimento anche alle altre figure):
• un rullo oscillante (9) posta all'estremità di un braccio (9a), fulcrato in un punto (10) della struttura della macchina singolarizzatrice (1 );
• un encoder (11 ), posto in rotazione da detto braccio (9a), il cui segnale di uscita è in relazione con la posizione di detto rullo oscillante (9) e, quindi, con l'altezza complessiva degli oggetti (2a, 2b, 2c, 2d) in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5), detto segnale di uscita dell'encoder (11 ) essendo inviato a detti terzi mezzi (8) di elaborazione e controllo;
• mezzi atti a rilevare il passaggio degli oggetti (2a, 2b, 2c, 2d) all'uscita dalla stazione di singolarizzazione (5), ad esempio una prima fotocellula (12), e a comandare la lettura dell'encoder (11 ), in modo tale che detti terzi mezzi (8) di elaborazione e controllo possano ricavare l'informazione relativa all'altezza complessiva di detti oggetti (2a, 2b, 2c, 2d).
Detti primi mezzi (6) per rilevare l'altezza complessiva degli oggetti che escono dalla stazione di singolarizzazione (5) sono preferibilmente di tipo meccanico, anziché ottico, in quanto meno influenzabili da fattori casuali quali la quantità d'aria contenuta nelle buste.
Detti secondi mezzi (7) per correggere gli errori di singolarizzazione comprendono:
• un pick-up (13) per il prelevamento di oggetti (2b, 2d) non correttamente singolarizzati, scorrevole verticalmente nei due versi lungo una guida (14), essendo azionato da un motore a controllo di posizione (non rappresentato), detto pick-up (13) comprendendo, nella sua parte inferiore, una camera (15) collegata, tramite una tubazione flessibile (16), a mezzi (non rappresentati) atti a creare una depressione, detta camera (15) comprendendo una pluralità di forature nella sua parte inferiore;
• mezzi (non rappresentati) atti a creare una depressione all'interno di una vaschetta (17), posta sotto il nastro trasportatore forato (3), in modo da far aderire al nastro trasportatore forato (3) gli oggetti (2a, 2c, 2d) trasportati e che sono a contatto con esso;
• mezzi atti a rilevare la presenza di oggetti (2b) bloccati dal pick-up (13), ad esempio una seconda fotocellula (18);
• mezzi atti a rilevare la presenza di oggetti (2d), aderenti al nastro trasportatore, che seguono gli oggetti (2a) rimanendone a contatto, ad esempio una terza fotocellula (19).
La depressione creata all'interno della camera (15) è inferiore alla depressione creata all'interno di della vaschetta (17), ad esempio circa 150 mbar e 200 mbar rispettivamente. Nel seguito verrà chiarito il motivo di detta differenza.
Detti terzi mezzi (8) di elaborazione e controllo, collegati con detti primi mezzi (6) e detti secondi mezzi (7), sono preferibilmente di tipo elettronico, ad esempio un PLC (8), e controllano il funzionamento di tutto il dispositivo (4) secondo l'invenzione.
Secondo una forma preferita di attuazione, la larghezza del rullo (9) è uguale a quella del pick-up (13) per evitare possibili incastri sotto di esso. Infatti, nel caso di oggetti imbustati quali camicie, polo e simili, può accadere che l’altezza dell’oggetto nella zona in cui avviene la misurazione, sia sensibilmente differente da quella delle zone più lontane. Ciò avviene anche perché il rullo tende a schiacciare la confezione, provocando un certo rigonfiamento delle zone laterali. Utilizzando un rullo (9) della stessa larghezza del pick-up (13) si ottiene il risultato che la parte dell’oggetto che passa sotto il pick-up (13) è sicuramente della stessa altezza misurata tramite il rullo (9). In questo modo si non si verifica interferenza tra il pick-up (13) stesso e le parti laterali dell’oggetto.
Le figg. 2 (a, b, c) mostrano il funzionamento del dispositivo (4), secondo l'invenzione, per identificare e rimuovere errori di singolarizzazione, quando si verificano errori del tipo degli oggetti sovrapposti.
La fig. 2a mostra un errore di singolarizzazione, in quanto due oggetti, (2a) e (2b), passano contemporaneamente sotto il rullo (9). Passando davanti alla prima fotocellula (12), questa, tramite il PLC (8), comanda la lettura dell'encoder (11 ), dalla quale il PLC (8) ricava l'altezza complessiva dei due oggetti (2a) e (2b) ed invia l'informazione al pick-up (13), il quale si porta con la sua superficie inferiore ad un'altezza tale da sfiorare i due oggetti sovrapposti (2a) e (2b). In pratica si posizionerà a circa 2 mm al di sopra della superficie superiore dell’oggetto (2b) in arrivo. Detta prima fotocellula (12) è vantaggiosamente posizionata in modo che il rilievo dell'altezza degli oggetti (2) venga fatto a circa un terzo della loro lunghezza.
La fig. 2b mostra i due oggetti (2a) e (2b) che, trascinati dal nastro trasportatore (3), giungono sotto il pick-up (13) che, nel frattempo, si era portato con la sua superficie inferiore all'altezza necessaria per sfiorare la superficie superiore dell'oggetto sovrapposto (2b), mentre dalla stazione singolarizzatrice (5) esce un altro oggetto (2c) che si porta sotto al rullo (9) per una nuova misurazione. In questa situazione, la depressione creata all'interno della camera (15) risucchia l'oggetto sovrastante (2b) e lo trattiene, mentre (fig. 2c) l'oggetto sottostante (2a), trascinato dal nastro trasportatore (3), al quale aderisce fortemente grazie alla depressione creata nella vaschetta (17) sottostante, prosegue la sua corsa e viene portato a destinazione dal nastro trasportatore (3). Il bloccaggio dell'oggetto sovrastante (2b) viene rilevato dalla seconda fotocellula (18) che invia un segnale al PLC (8) che provvede a bloccare il nastro trasportatore (3) ed i processi a monte di esso ed a fornire un segnale d'allarme.
Le figg. 3 (a, b, c) mostrano il funzionamento del dispositivo (4), secondo l'invenzione, per identificare e rimuovere errori di singolarizzazione, quando si verificano errori del tipo degli oggetti non correttamente distanziati.
La fig. 3a mostra un errore di singolarizzazione, in quanto due oggetti, (2a) e (2d), passano successivamente sotto il rullo (9), ma sono a contatto tra di loro, oppure non sono correttamente distanziati. Passando davanti alla prima fotocellula (12), questa comanda, sempre tramite il PLC (8), la lettura dell'encoder (11 ), dalla quale il PLC (8) ricava l'altezza del primo oggetto (2a). Poiché passato un opportuno intervallo di tempo, dipendente dalla velocità di avanzamento del nastro trasportatore (3) e della lunghezza dell'oggetto (2a) il rullo (9) misura ancora un'altezza diversa da zero, oppure, dopo essere sceso a toccare il nastro trasportatore (3) risale troppo presto, rivelando così che il secondo oggetto (2d) segue il primo oggetto (2a) senza essere adeguatamente distanziato, il PLC (8) invia l'informazione al pick-up (13) che si porta con la sua superficie inferiore ad un'altezza tale da sfiorare il secondo oggetto (2d). In pratica si posizionerà a circa 2 mm al di sopra della superficie superiore dell’oggetto (2d) in arrivo.
La fig. 3b mostra i due oggetti (2a) e (2d) che, trascinati dal nastro trasportatore (3), lasciano la stazione di rilevamento (6) e giungono sotto il pick-up (13) che, nel frattempo, si era portato con la sua superficie inferiore all'altezza necessaria per sfiorare la superficie superiore del secondo oggetto (2d), mentre dalla stazione singolarizzatrice (5) esce un terzo oggetto (2c) che si dirige verso il rullo (9) per una nuova misurazione. In questa situazione, la depressione (circa 150 mbar) creata all'interno della camera (15) risucchia il primo oggetto (2a), ma non lo trattiene perché trascinato dal nastro trasportatore (3) al quale aderisce più energicamente, sia grazie alla maggiore depressione presente nella vaschetta (17) (circa 200 mbar), sia grazie al fatto che, come visibile in fig. 1 , l’area di aspirazione della vaschetta (17) è di molto superiore a quella del pick-up (13). Il secondo oggetto (2d), che segue il primo oggetto (2a), si trova su una zona del nastro trasportatore (3) priva di forature e quindi non è soggetto alla depressione esistente nella vaschetta (17), per cui viene agevolmente trattenuto dal pick-up (13). La persistenza di detto secondo oggetto (2d) sotto al pick-up (13) viene rilevata dalla seconda fotocellula (18) che invia un segnale al PLC (8) che provvede a bloccare il nastro trasportatore (3) ed i processi a monte di esso ed a fornire un segnale d'allarme.
Il passaggio del primo oggetto (2a) sotto il pick-up (13) viene rilevato dalla seconda fotocellula (18). Poiché il secondo oggetto (2d) segue il primo oggetto (2a) essendone a contatto o quasi, la terza fotocellula (19) rileva la contemporanea presenza di detto secondo oggetto (2d) e invia un segnale al PLC (8) che provvede a bloccare il nastro trasportatore (3) ed i processi a monte di esso ed a fornire un segnale d'allarme.
Come si vede, in questo caso il sistema è ridondante in quanto questo tipo di errore è rilevato contemporaneamente della seconda fotocellula (18) e dalla terza fotocellula (19).
Le figg. 3 (a, b, c) mostrano il funzionamento del dispositivo (4), secondo l'invenzione, nel caso in cui la singolarizazione degli oggetti (2) sia avvenuta in modo corretto.
La fig. 3a mostra un corretto funzionamento della stazione di singolarizzazione (5), in quanto passa sotto il rullo (9) il solo oggetto (2a). Passando davanti alla prima fotocellula (12), questa, tramite il PLC (8), comanda la lettura dell'encoder (11), dalla quale il PLC (8) ricava l'altezza dell'oggetto (2a) ed invia l'informazione al pick-up (13) che si porta con la sua superficie inferiore ad un'altezza tale da sfiorare l'oggetto (2a). In pratica, anche in questo caso, si posizionerà a circa 2 mm al di sopra della superficie superiore dell’oggetto (2a) in arrivo.
La fig. 3b mostra l'oggetto (2a) che, trascinato dal nastro trasportatore (3) giunge sotto il pick-up (13) che, nel frattempo, si era portato con la sua superficie inferiore all'altezza necessaria per sfiorare la superficie superiore dell'oggetto (2a), mentre dalla stazione singolarizzatrice (5) esce un altro oggetto (2c) che si porta sotto al rullo (9) per una nuova misurazione. In questa situazione, la depressione (circa 150 mbar) creata all'interno della camera (15) risucchia l'oggetto (2a), ma non riesce a trattenerlo perché detto oggetto (2a) è fatto aderire al nastro trasportatore (3) dalla depressione (circa 200 mbar) presente nella vaschetta (17), situata sotto al nastro trasportatore (3), e che prevale sulla depressione di circa 150 mbar presente nella camera (15) del pick-up (13). Intanto l'oggetto (2a), trascinato dal nastro trasportatore (3), prosegue la sua corsa e viene portato a destinazione dal nastro trasportatore (3). La seconda fotocellula (18) non rileva oggetti bloccati dal pick-up (13) e, quindi, non blocca il nastro trasportatore (3), che continua a lavorare regolarmente.
Il metodo, per identificare e rimuovere errori nelle macchine singolarizzatici, attuato dal dispositivo (4) secondo l'invenzione, prevede dunque:
• la rilevazione degli errori di singolarizzazione, attuata da detti primi mezzi (6), attraverso la misurazione dell'altezza complessiva di oggetti (2a, 2b, 2c, 2d), a sé stanti o sovrapposti, in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5);
• la correzione degli errori di singolarizzazione, attuata da detti secondi mezzi (7), attraverso il bloccaggio degli oggetti (2b, 2d) che risultano non correttamente singolarizzati, il bloccaggio essendo predisposto da detti terzi mezzi (8) di elaborazione e controllo che ricevono, da detti primi mezzi (6), l'informazione relativa all'altezza complessiva degli oggetti (2a, 2b, 2c, 2d), a sé stanti o sovrapposti, in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5).
Il metodo secondo l'invenzione prevede inoltre che il bloccaggio degli oggetti (2b, 2d) non correttamente singolarizzati, ad opera di detti secondi mezzi (7), sia effettuato mediante aspirazione. Inoltre detta aspirazione agisce anche sugli oggetti (2a, 2c) correttamente singolarizzati, ma è inefficace su questi perché aderiscono con maggior forza al nastro trasportatore (3), in quanto aspirati da questo più energicamente di quanto siano aspirati dal pick-up (13). Secondo una variante preferita, il metodo secondo l'invenzione prevede di attivare l'aspirazione solo quando gli oggetti (2b, 2d) non correttamente singolarizzati sono in corrispondenza del pick-up (13). Secondo detta variante, non c'è aspirazione quando gli oggetti correttamente singolarizzati passano sotto il pick-up (13), quindi non è indispensabile, ma solo preferibile la presenza dell'aspirazione al di sotto del nastro trasportatore (3), nella zona occupata da detti secondi mezzi (7) per la correzione degli errori di singolarizzazione.
Come appare chiaro dalla descrizione che precede, l'impiego di un dispositivo (4) secondo l'invenzione consente di ovviare ai sia pur rari malfunzionamenti di una macchina singolarizzatrice, perfino nel caso di oggetti più disparati, dai capi di abbigliamento imbustati, alle buste postali e quant’altro confezionato in buste in plastica o carta.
L'invenzione è stata descritta a scopo esemplificativo e non limitativo, secondo una forma preferita di attuazione. Il tecnico esperto del settore potrà trovare numerose altre forme di attuazione, tutte ricadenti neN'ambito di protezione delle rivendicazioni che seguono.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (4) per identificare e rimuovere errori di singolarizzazione di oggetti in uscita da una stazione di singolarizzazione (5), caratterizzato dal fatto di comprendere: • primi mezzi (6) atti a rilevare l'altezza complessiva di oggetti (2a, 2b, 2c, 2d), a sé stanti o sovrapposti, in uscita da detta stazione di singolarizzazione (5), essendo previsti mezzi atti a rilevarne la presenza; • secondi mezzi (7) per correggere detti errori di singolarizzazione, attraverso il bloccaggio di detti oggetti (2b, 2d) che risultano non correttamente singolarizzati; • terzi mezzi (8), di elaborazione e controllo, atti a ricevere da detti primi mezzi (6) l'informazione relativa all'altezza complessiva di detti oggetti (2a, 2b, 2c, 2d), e a fornire a detti secondi mezzi (7) le istruzioni per la correzione di detti errori di singolarizzazione.
  2. 2. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi (6), atti a rilevare l'altezza complessiva di detti oggetti (2a, 2b, 2c, 2d) in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5), comprendono: • un rullo oscillante (9) posto all'estremità di un braccio (9a), fulcrato in un punto (10) della struttura della macchina singolarizzatrice (1 ); • un encoder (11 ), posto in rotazione da detto braccio (9a), il cui segnale di uscita è in relazione con la posizione di detto rullo oscillante (9) e, quindi, con l'altezza complessiva degli oggetti (2a, 2b, 2c, 2d) in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5), detto segnale di uscita dell'encoder (11 ) essendo inviato a detti terzi mezzi (8) di elaborazione e controllo; • mezzi atti a rilevare il passaggio di detti oggetti (2a, 2b, 2c, 2d) in uscita da detta stazione di singolarizzazione (5) e a comandare la lettura di detto encoder (11 ), in modo tale che detti terzi mezzi di elaborazione e controllo (8) possano ricavare l'informazione relativa all'altezza complessiva di detti oggetti (2a, 2b, 2c, 2d).
  3. 3. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi atti a rilevare il passaggio di detti oggetti (2a, 2b, 2c, 2d) all'uscita della stazione di singolarizzazione (5), comprendono una prima fotocellula (12).
  4. 4. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi (7), per correggere detti errori di singolarizzazione, attraverso il bloccaggio di detti oggetti (2b, 2d) che risultano non correttamente singolarizzati, comprendono: • un pick-up (13) per il prelevamento di oggetti (2b) non correttamente singolarizzati, scorrevole verticalmente nei due versi lungo una guida (14), detto pick-up (13) comprendendo, nella sua parte inferiore, una camera (15) collegata, tramite una tubazione (16), a mezzi atti a creare una depressione, detta camera (15) comprendendo una pluralità di forature nella sua parte inferiore; • mezzi atti a rilevare la presenza di oggetti (2b) bloccati dal pick-up (13).
  5. 5. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (7) per correggere detti errori di singolarizzazione, attraverso il bloccaggio di detti oggetti (2b, 2d) che risultano non correttamente singolarizzati, comprendono ulteriormente mezzi atti a creare una depressione all'interno di una vaschetta (17), posta sotto detto nastro trasportatore forato (3) in corrispondenza di detto pick-up (13), in modo da far aderire al nastro trasportatore forato (3) gli oggetti (2a, 2c, 2d) trasportati che sono a contatto con esso, la depressione creata all'interno di detta vaschetta (17) essendo superiore alla depressione creata all'interno di detta camera (15).
  6. 6. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la depressione creata all'interno di detta camera (15) è di circa 150 mbar, mentre la depressione creata all'interno di detta vaschetta (17) è di 200 mbar.
  7. 7. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi atti a rilevare la presenza di oggetti non correttamente singolarizzati (2b, 2d) prelevati dal pick-up (13), comprendono una seconda fotocellula (17).
  8. 8. Dispositivo (4), secondo le rivendicazioni 2 e 4, caratterizzato dal fatto che detto rullo oscillante (9) e detto pick-up (13) hanno sostanzialmente la stessa larghezza.
  9. 9. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detti terzi mezzi (8), di elaborazione e controllo, atti a ricevere da detti primi mezzi (6) l'informazione relativa all'altezza complessiva di detti oggetti (2a, 2b, 2c, 2d), e a fornire a detti secondi mezzi (7) le istruzioni per la correzione di detti errori di singolarizzazione, comprendono un dispositivo elettronico di elaborazione.
  10. 10. Dispositivo (4), secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi atti a rilevare la presenza di oggetti non correttamente singolarizzati del tipo degli oggetti (2d) non correttamente distanziati comprendono una terza fotocellula (19).
  11. 11. Metodo, per identificare e rimuovere errori nelle macchine singolarizzatici, caratterizzato dal fatto di prevedere le seguenti fasi: • rilevazione degli errori di singolarizzazione, attuata da detti primi mezzi (6), attraverso la misurazione dell'altezza complessiva di oggetti (2a, 2b, 2c, 2d), a sé stanti o sovrapposti, in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5); • correzione degli errori di singolarizzazione, attuata da detti secondi mezzi (7), attraverso il bloccaggio degli oggetti (2b, 2d) che risultano non correttamente singolarizzati, il bloccaggio essendo predisposto da detti terzi mezzi (8) di elaborazione e controllo che ricevono, da detti primi mezzi (6), l'informazione relativa all'altezza complessiva degli oggetti (2a, 2b, 2c, 2d), a sé stanti o sovrapposti, in uscita dalla stazione di singolarizzazione (5).
  12. 12. Metodo, per identificare e rimuovere errori nelle macchine singolarizzatici, secondo la rivendicazione 11 , caratterizzato dal fatto che il bloccaggio degli oggetti (2b, 2d) non correttamente singolarizzati, ad opera di detti secondi mezzi (7), sia effettuato mediante aspirazione, detta aspirazione agendo anche su detti oggetti (2a, 2c) correttamente singolarizzati, essendo inefficace su questi perché aderenti con maggior forza al nastro trasportatore (3), in quanto aspirati da questo più energicamente di quanto siano aspirati dal pick-up (13).
  13. 13. Metodo, per identificare e rimuovere errori nelle macchine singolarizzatici, secondo la rivendicazione 11 , caratterizzato dal fatto di attivare l'aspirazione da parte del pick-up (13) solo quando detti oggetti (2b, 2d) non correttamente singolarizzati sono in corrispondenza di detto pick-up (13).
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