ITMI20100480A1 - Lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate e relativo metodo di produzione - Google Patents

Lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate e relativo metodo di produzione Download PDF

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Description

LUCERNARIO INTEGRABILE IN UNA STRUTTURA DI COPERTURA IN LAMIERE COIBENTATE E RELATIVO METODO DI PRODUZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate e ad un relativo metodo di produzione.
Per struttura di copertura in lamiere coibentate si intende una struttura di copertura a pannelli coibentati oppure a lamiere metalliche accoppiate con materassi isolanti.
In una struttura di copertura in lamiere coibentate, la realizzazione di lucernari per il passaggio della luce, pone una serie di problemi tecnici di tenuta all’acqua e di isolamento termico legati sia all’accoppiamento tra il lucernario e le lamiere coibentate sia alla stessa struttura del lucernario.
Generalmente, i lucernari sono realizzati disponendo alcuni pannelli, o lamiere, coibentati inclinati rispetto al piano di copertura per formare una luce verticale nella quale à ̈ installato un serramento a telaio che trattiene il lucernario.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate che risolva i problemi tecnici sopra descritti.
Altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate che permetta l’ingresso di più luce possibile.
Ulteriore scopo à ̈ quello di ideare un metodo di produzione di un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate, che permetta un semplice immagazzinamento ed una rapida e semplice posa del lucernario in opera.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate particolarmente semplice e funzionale, con costi contenuti.
Questi scopi secondo la presente invenzione sono raggiunti realizzando un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate ed un relativo metodo di produzione come esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche sono previste nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi di un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate e di un relativo metodo di produzione secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
la figura 1 à ̈ una vista esplosa di un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate secondo l’invenzione;
la figura 2A Ã ̈ una vista prospettica schematica di un lucernario integrato tramite sormonto laterale in una struttura di copertura in lamiere coibentate;
la figura 2B à ̈ una vista prospettica schematica di un lucernario integrato tramite sormonto di testa in una struttura di copertura in lamiere coibentate; la figura 3 mostra un particolare ingrandito di una ulteriore realizzazione di un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate secondo l’invenzione, provvisto di un pannello inferiore alveolare dotato di una superficie zigrinata affacciata al pannello superiore grecato;
la figura 4 mostra schematicamente diversi strati di rivestimento coestrusi su entrambi i lati di un pannello superiore grecato in policarbonato.
Con riferimento alle figure, viene mostrato un lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate, complessivamente indicato con 10, comprendente un pannello superiore grecato 20 in materiale plastico ed un pannello inferiore alveolare 30 in materiale plastico, uniti in modo solidale e stabile mediante interposizione di uno strato, continuo o discontinuo di materiale adesivo 40 tra le superfici affacciate dei due pannelli.
Preferibilmente, il pannello superiore grecato 20 ed il pannello inferiore alveolare 30 sono trasparenti ed in tal caso l’unione tramite materiale adesivo deve preservare la trasparenza del lucernario 10.
Nel presente testo la “lunghezza†del lucernario à ̈ misurata nella direzione parallela all’andamento delle greche 21 del pannello superiore 20, nonché degli alveoli 31 del pannello inferiore 30, mentre la “larghezza†à ̈ misurata ortogonalmente alla lunghezza.
Non necessariamente i pannelli superiore 20 ed inferiore 30 devono avere la medesima larghezza o lunghezza, essendo comunque possibile che ad esempio un pannello grecato superiore 20 sia stabilmente vincolato mediante uno strato di adesivo 40 a due pannelli inferiori alveolari 30, o viceversa. Inoltre, il lucernario 10, secondo l’invenzione, può essere a sua volta costituito da più pannelli superiori grecati 20 e/o più pannelli inferiori alveolari 30 tra loro accoppiati alle estremità per creare un punto luce di dimensioni maggiori.
Ogni lucernario 10 à ̈ accoppiabile a lastre metalliche grecate contigue delle strutture di copertura in lamiere coibentate, ad esempio costituite dai pannelli coibentati in lamiera grecata 11 oppure dalle lamiere metalliche grecate accoppiate con materassi isolanti. L’accoppiamento può avvenire nel senso della larghezza tramite un sormonto laterale oppure nel senso della lunghezza tramite un sormonto di testa. Questa duplice possibilità di accoppiamento à ̈ garantita se il profilo del pannello superiore grecato 20 à ̈ complementare in tutta la sua larghezza al profilo della lastra metallica grecata contigua.
Il pannello superiore grecato 20 termina alle estremità opposte, nella direzione della larghezza, con un profilo di accoppiamento 22 complementare e sovrapponibile sia inferiormente che superiormente a lastre grecate contigue, in modo da assicurare il sormonto laterale (figura 2A).
Nell’esempio mostrato nelle figure, il profilo di accoppiamento 22 definisce un trapezio isoscele privato della base, nel quale i lati obliqui sono speculari ed in cui il lato esterno à ̈ più corto del lato interno.
Per realizzare il sormonto di testa (figura 2B) tra il lucernario 10 e la struttura di copertura contigua in lamiere coibentate, il pannello grecato superiore 20 deve essere più lungo rispetto al pannello alveolare inferiore 30, per sormontare di testa un tratto della lastra grecata contigua ad una estremità. All’estremità opposta sarà invece la lastra grecata contigua a sormontare di testa il pannello grecato superiore 20.
Il pannello inferiore 30 à ̈ una lastra alveolare piana di spessore generalmente compreso fra 30 mm e 60 mm. Qualunque altro spessore oppure qualunque struttura alveolare, differente da quella mostrata, rientrano nell’invenzione.
Preferibilmente, il pannello inferiore alveolare 30 reca alle estremità opposte, nella direzione della larghezza, rispettivamente una sede incavata 32 ed un bordo sporgente 33, estesi a tutta la lunghezza del pannello inferiore alveolare 30, per permettere il sormonto laterale reciproco e l’accoppiamento con un lato inferiore del pannello coibentato 11 oppure con un altro pannello inferiore alveolare 30 del lucernario 10 secondo l’invenzione.
Secondo una ulteriore realizzazione, il pannello inferiore alveolare 30 può recare una zigrinatura sulla superficie affacciata al pannello superiore grecato 20, comprendente una successione di cuspidi 34 a sezione triangolare.
In questo caso il contatto e l’unione avviene tra basi sostanzialmente piane 23 del pannello superiore grecato 20, poste tra due successive greche 21, e le cuspidi 34 del profilo superficiale zigrinato del pannello inferiore alveolare 30.
Secondo questa realizzazione lo strato di materiale adesivo 40 assicurerà al contempo una perfetta sigillatura all’aria e all’acqua.
L’ulteriore vantaggio di una superficie superiore zigrinata sarà la presenza, fra una cuspide 34 e l’altra, di un canale libero che servirà per il drenaggio di eventuali infiltrazioni e/o condense nocive alla tenuta dell’incollaggio.
Secondo la presente invenzione, i pannelli superiore 20 ed inferiore 30 sono entrambi ottenuti per estrusione, secondo modalità note, separatamente l’uno dall’altro.
In particolare, secondo la realizzazione preferita dell’invenzione in cui il lucernario à ̈ trasparente, il pannello superiore grecato 20 à ̈ realizzato in policarbonato (PC) o in polimetilmetacrilato (PMMA) ed il pannello inferiore alveolare 30 à ̈ realizzato in policarbonato (PC).
In alternativa, secondo l’invenzione, i pannelli superiore 20 ed inferiore 30 possono essere realizzati per estrusione di materiale plastico opaco, come ad esempio materiali caricati, espansi, colorati o rivestiti, se esistono necessità di schermare parte o eventualmente tutta la luce.
Per migliorare l’adesione fra i componenti, le superfici in policarbonato o PMMA che andranno a contatto con il pannello opposto possono essere rivestite con uno strato superficiale 41, in genere di qualche decina di micron, di un materiale polimerico polare. Il pannello rivestito può essere ottenuto per coestrusione del materiale polimerico formante lo strato superficiale 41 sul pannello di policarbonato oppure ottenuto mediante polimerizzazione di oligomeri con sistemi UV, a caldo o altri sistemi di irradiazione depositati sulla superficie. Nella presente descrizione, con il termine “coestrusione†si intende la formazione di uno strato di materiale sulla superficie di un secondo materiale, ottenuto mediante estrusione simultanea.
Per garantire un buon ancoraggio alla superficie di PC e/o PMMA, il materiale polimerico polare che forma lo strato superficiale 41 à ̈ un materiale avente composizione chimica compatibile con quella del PC o del PMMA. A titolo di esempio, il suddetto materiale polimerico polare à ̈ scelto tra quelli appartenenti alle seguenti famiglie: poliesteri, poliuretani, polimeri di capro lattone, polimeri acrilici, acrilonitrilici e silanici. Preferibilmente, il suddetto materiale polimerico à ̈ polietilene tereftalato (PET).
La presenza dello strato superficiale 41 incrementa le prestazioni di accoppiamento per talune tecniche di adesione mantenendo del tutto inalterati i requisiti meccanici, strutturali e chimici propri delle lastre in policarbonato.
Lo strato di materiale adesivo 40, che deve realizzare un’unione stabile fra il pannello superiore grecato 20 ed il pannello inferiore alveolare 30, deve mantenere integrità strutturale nel tempo ed anche sotto carico, ad esempio quando il lucernario 10 à ̈ sottoposto all’azione di neve e vento.
Lo stato di materiale adesivo 40 deve inoltre preservare la trasparenza del lucernario e non intaccare in alcun modo le proprietà di un eventuale strato di protezione esterno 24, ad esempio ai raggi UV, coestruso sulla faccia esterna del pannello grecato 20.
Secondo l’invenzione, lo strato di materiale adesivo 40 può essere uno strato di un adesivo termofusibile (in inglese, “hot melt adhesive†) oppure un adesivo bi-componente premiscelato o monocomponente reattivo.
Secondo l’invenzione, lo strato di materiale adesivo 40 può essere applicato su uno o su entrambi i pannelli 20, 30 da unire, ed in particolare sulle superfici affacciate.
Secondo una realizzazione preferita dell’invenzione, l’applicazione dello strato di materiale adesivo 40 avviene in modo indipendente dall’installazione del lucernario ed in particolare in un momento temporale anche molto distante dalla realizzazione dell’unione tra i pannelli 20, 30.
Lo stato di materiale adesivo à ̈ successivamente riattivato termicamente, all’atto dell’unione tra i pannelli 20, 30, ad esempio mediante dispositivi riscaldanti quali dispositivi irradiatori di ultrasuoni, microonde, infrarossi o di calore o similari atti a generare un riscaldamento/irradiazione mirata e controllata della superficie dell’adesivo.
Lo strato di materiale adesivo 40 può essere applicato su uno o su entrambi i pannelli 20, 30 in diversi modi, in funzione della natura del materiale adesivo. Nel caso degli adesivi termofusibili, questi possono essere applicati sulla superficie del pannello 20, 30 mediante coestrusione di uno strato di adesivo termo fusibile oppure mediante estrusione in unità separata, vale a dire non simultanea, nella stessa testa. Possono anche essere applicati mediante tecnica denominata di “transfert a rullo†oppure mediante sistema a racla, mediante sistema a spruzzo oppure mediante ugelli dosatori con parte finale a forma di spatola, circolare o altra funzione geometrica. Ad esclusione della sola coestrusione, tali tecniche possono essere impiegate anche per l’applicazione dell’adesivo monocomponente reattivo.
Gli adesivi bi-componente premiscelati possono, invece, essere applicati mediante deposizione per spalmatura o deposizione a ugelli, a spatola o a spruzzo.
La coestrusione o l’estrusione tramite unità separata di un adesivo termofusibile sul pannello 20, 30 può essere realizzata mediante un convenzionale sistema di spalmatura a testa piana, che permette di distribuire uno strato uniforme di adesivo termofusibile su almeno una delle superfici affacciate dei pannelli 20, 30 formanti il lucernario 10. Lo strato di adesivo 40 in materiale termofusibile può essere applicato sia in forma di superficie continua sia in forma discontinua, ad esempio a righe in zone specifiche, quali le basi sostanzialmente piane 23 dei pannelli superiori grecati 20 o le cuspidi 34 del profilo zigrinato del pannello alveolare inferiore 30.
Questa metodologia di coestrusione o estrusione discontinua permette un risparmio di materiale attraverso la specifica applicazione nelle zone in cui à ̈ previsto e necessario l’incollaggio tra superfici affacciate.
Come detto, l’applicazione di un rivestimento di un adesivo termofusibile su almeno una delle superfici affacciate dei pannelli 20, 30 formanti il lucernario 10 può essere realizzata anche mediante un convenzionale sistema di applicazione “transfert a rullo†oppure mediante sistema a racla, a ugelli oppure a spruzzo. In modo analogo a quanto descritto per la coestrusione, anche lo strato di adesivo 40 in materiale termofusibile applicato con questi sistemi può essere effettuato in modo discontinuo e limitato alle zone di incollaggio.
L’applicazione di uno degli adesivi sopra menzionati sulle cuspidi 34 della superficie zigrinata potrà essere effettuata con spalmatrice a testa piana come già menzionato sopra o con sistema a rullo transfert.
Gli adesivi termofusibili utilizzabili per realizzare lo strato di materiale adesivo 40 devono soddisfare i seguenti requisiti:
a) la composizione chimica e la temperatura di applicazione dell’adesivo devono essere tali da non danneggiare il policarbonato dei pannelli, causando ad esempio la deformazione del pannello per effetto del calore o la corrosione della superficie su cui à ̈ applicato;
b) una volta applicato, l’adesivo deve garantire un’adeguata trasparenza nelle zone di incollaggio;
c) la struttura dell’adesivo applicato deve rimanere il più possibile inalterata nel tempo, garantendo una adeguata capacità e vita di adesione; d) l’adesivo non deve opacizzarsi e/o ingiallire; e) all’atto della giunzione tra pannello superiore grecato e pannello inferiore alveolare, l’adesivo termofusibile deve potersi riattivare termicamente, ossia deve riacquistare le proprie caratteristiche adesive, per riscaldamento a temperatura moderata (non superiore a 120°C), così da non danneggiare il pannello superiore grecato 20 e/o lo strato di protezione esterno 24 ai raggi UV eventualmente presente sulla superficie di questo.
Le principali tipologie di adesivi termofusibili che soddisfano i requisiti sopra indicati sono gli adesivi a base poliuretanica , quelli a base acrilica o quelli di nuova generazione a base poliolefinica (denominati in inglese Amorphous Poly-alpha-olefins (APAO) oppure Amorphous Poly-olefins (APO)) o chimicamente equivalenti.
Gli adesivi a base poliuretanica comprendono i polimeri poliuretanici termoadesivi ottenuti per reazione tra isocianati alifatici, quali esametilendiisocianato (HDI) e isoforondiisocianato (IPDI), e polioli di natura poliestere, polietere, polimeri di capro lattone o policarbonato.
Gli adesivi a base acrilica comprendono le miscele di polimeri, copolimeri o terpolimeri con funzionalità acriliche. Le formulazioni degli adesivi a base acrilica possono comprendere anche:
1) componenti adesivanti (“tackifier†), quali resine idrocarboniche idrogenate, resine terpenfenoliche e resine politerpeniche;
2) polimeri strutturanti quali polimetilmetacrilato (PMMA), copolimero metacrilatobutadiene-stirene (MBS), copolimero stirene-isoprenestirene (SIS) e copolimero stirene-butadiene-stirene.
Nel caso di utilizzo di adesivi bi-componente premiscelati, l’applicazione su almeno una delle superfici affacciate dei pannelli 20, 30 formanti il lucernario 10 può essere realizzata mediante spalmatura, utilizzando ugelli di applicazione dell’adesivo o un sistema di applicazione “transfert a rullo†. L’adesivo bi-componente à ̈ premiscelato prima di essere introdotto nei mezzi di applicazione dell’adesivo.
Preferibilmente, quale adesivo bi-componente premiscelato si può impiegare un adesivo bi-componente ottenuto per miscelazione di prepolimeri uretanici alifatici OH-terminati in dispersione acquosa e isocianati alifatici bloccati. La dispersione acquosa ottenuta dalla suddetta miscelazione à ̈ applicata sulla superficie di almeno uno dei pannelli e successivamente essiccata, ad esempio mediante aria calda, pompa di calore (deumidificatore), vuoto o tali sistemi concomitanti. L’essiccazione può essere realizzata nella linea di produzione ponendo il pannello in un tunnel aerato riscaldato.
Nel caso di impiego di un adesivo bi-componente premiscelato, al termine dell’applicazione dell’adesivo sul pannello e della successiva essiccazione, à ̈ preferibile applicare su di esso un film protettivo di natura poliolefinica (PP, PE, ecc.) per potere stoccare il pannello così ottenuto in magazzino per lungo tempo.
La riattivazione a caldo di tale miscela a temperature tra 60 e 160°C (mediante irradiamento con ultrasuoni, microonde, infrarossi o calore o dispositivi equivalenti) permetterà di attivare gli isocianati bloccati, innescando la reazione di polimerizzazione tra prepolimero e isocianato. La reazione di polimerizzazione dà origine al materiale adesivo.
In alternativa, potrebbe essere impiegato anche un adesivo bi-componente ottenuto per miscelazione di una resina epossidica e di un catalizzatore amminico. Come noto all’esperto del ramo, scegliendo opportunamente il tipo di resina epossidica ed il catalizzatore amminico à ̈ possibile controllare il tempo necessario al completamento dell’assemblaggio dei componenti. In tal caso, i componenti da assemblate dovranno essere incollati entro il tempo limite prestabilito, che potrà variare da qualche minuto a qualche ora. Con questa modalità di assemblaggio, non à ̈ possibile creare uno stoccaggio intermedio, prima dell’assemblaggio, dei pannelli prespalmati.
Analogamente, l’utilizzo di un adesivo monocomponente reattivo, quale un igro-reattivo poliuretanico, vale a dire un poliuretanico isocianatoterminato con isocianato non bloccato, non permette lo stoccaggio e richiede di procedere all’assemblaggio dei componenti entro un tempo limite prestabilito.
La medesima tecnica di assemblaggio che prevede la preparazione della superficie di un pannello estruso attraverso coestrusione, ad esempio di uno strato di rivestimento che conferisce protezione ai raggi UV, ed una successiva coestrusione di un adesivo termofusibile, oppure spalmatura di adesivo bicomponente, da riattivare termicamente al momento dell’uso, può essere adottata anche per tutte le necessità di unione di profili laterali 100 a lastre alveolari 30 con uno strato di materiale adesivo 40, come mostrato a titolo esemplificativo in figura 5.
Il lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate oggetto della presente invenzione ha il vantaggio di essere integrabile nella struttura di copertura e abbinato a pannelli coibentati composti da lamiera e schiuma poliuretanica oppure da lamiera accoppiata con materassi isolanti.
Un efficace appoggio ed un adeguato raccordo tra le parti à ̈ vantaggiosamente raggiunto grazie al sormonto laterale e di testa tra lucernario e pannello coibentato, che à ̈ realizzato con la medesima e complementare configurazione geometrica. E’ così garantito un efficiente isolamento termico e di una perfetta tenuta all’acqua.
Inoltre, il lucernario secondo l’invenzione à ̈ realizzabile mantenendo la massima trasparenza, equivalente a quella dei singoli pannelli, per assolvere alla funzione di punto luce.
Tutto quanto descritto permette inoltre vantaggiosamente lo stoccaggio separato dei pannelli alveolari e dei pannelli grecati, che potranno essere comodamente incollati successivamente previa sagomatura in corso d’opera.
Il lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate, secondo l’invenzione, può essere realizzato anche in unità diverse dall’estrusione, vale a dire essere composto da una pluralità di pannelli alveolari e di pannelli grecati, potendo in questo modo essere raggiunta la massima flessibilità per misure, quantità e tipologia di sezione.
Il lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate così concepito à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’invenzione; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Lucernario integrabile in una struttura di copertura in lamiere coibentate, comprendente almeno un pannello superiore grecato (20) estruso in materiale plastico ed almeno un pannello inferiore alveolare (30) estruso in materiale plastico, stabilmente vincolati in modo solidale mediante interposizione di uno strato, continuo o discontinuo, di materiale adesivo (40), in cui detto strato di materiale adesivo (40) Ã ̈ predisposto su almeno uno di detti pannelli superiore (20) ed inferiore (30) su una superficie affacciata al pannello opposto.
  2. 2) Lucernario secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto pannello superiore grecato (20) Ã ̈ realizzato in policarbonato (PC) o in polimetilmetacrilato (PMMA) e detto pannello inferiore alveolare (30) Ã ̈ realizzato in policarbonato (PC), detti pannelli (20, 30) essendo trasparenti.
  3. 3) Lucernario secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti pannelli superiore ed inferiore (20, 30) realizzati in policarbonato sono dotati di uno strato superficiale (41), di qualche decina di micron, di un materiale polimerico polare scelto nel gruppo consistente di poliesteri, preferibilmente polietilene tereftalato, poliuretani, polimeri di capro lattone, polimeri acrilici, acrilonitrilici e silanici.
  4. 4) Lucernario secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto strato di materiale adesivo (40) Ã ̈ riattivabile a caldo.
  5. 5) Lucernario secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto strato di materiale adesivo (40) Ã ̈ un adesivo termofusibile o un adesivo bi-componente premiscelato o un adesivo monocomponente reattivo.
  6. 6) Metodo per la produzione di un lucernario per strutture di coperture in lamiere coibentate, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere l’applicazione di uno strato, continuo o discontinuo, di materiale adesivo (40) su almeno uno di detti pannelli (20, 30) su una superficie affacciata al pannello opposto.
  7. 7) Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta fase di applicazione di uno strato di materiale adesivo (40) à ̈ realizzata mediante coestrusione oppure estrusione in unità separata di un adesivo termofusibile.
  8. 8) Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta fase di applicazione di uno strato di materiale adesivo (40) Ã ̈ realizzata con la tecnica di transfert a rullo oppure mediante sistema a racla, a spruzzo oppure mediante ugelli.
  9. 9) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8, caratterizzato dal fatto di comprendere, dopo detta applicazione, una fase di riattivazione termica di detto strato di materiale adesivo (40) immediatamente prima dell’unione tra detti pannelli (20, 30).
  10. 10) Metodo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta riattivazione termica à ̈ realizzata irradiando con ultrasuoni e/o microonde e/o infrarossi e/o calore la superficie dell’adesivo.
  11. 11) Metodo secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzato dal fatto che tra detta applicazione e detta riattivazione dello strato di materiale adesivo (40) Ã ̈ presente una fase di immagazzinamento di detti pannelli (20, 30).
  12. 12) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 8 a 11, caratterizzato dal fatto che detta fase di applicazione di uno strato di materiale adesivo (40) Ã ̈ realizzata mediante deposizione di un adesivo bi-componente premiscelato.
  13. 13) Metodo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta fase di deposizione di adesivo bi-componente premiscelato à ̈ seguita da una fase di applicazione di un film protettivo di natura poliolefinica atto a consentire lo stoccaggio di detto pannello (20, 30) trattato.
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