ITMI20091385A1 - Struttura di protezione antibalistica - Google Patents

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ITMI20091385A1
ITMI20091385A1 IT001385A ITMI20091385A ITMI20091385A1 IT MI20091385 A1 ITMI20091385 A1 IT MI20091385A1 IT 001385 A IT001385 A IT 001385A IT MI20091385 A ITMI20091385 A IT MI20091385A IT MI20091385 A1 ITMI20091385 A1 IT MI20091385A1
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IT
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fibers
protection structure
ballistic protection
layer
ballistic
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IT001385A
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Inventor
Filippo Citterio
Giorgio Citterio
Original Assignee
Citterio Spa Flli
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F41WEAPONS
    • F41HARMOUR; ARMOURED TURRETS; ARMOURED OR ARMED VEHICLES; MEANS OF ATTACK OR DEFENCE, e.g. CAMOUFLAGE, IN GENERAL
    • F41H5/00Armour; Armour plates
    • F41H5/02Plate construction
    • F41H5/04Plate construction composed of more than one layer
    • F41H5/0471Layered armour containing fibre- or fabric-reinforced layers
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F41WEAPONS
    • F41HARMOUR; ARMOURED TURRETS; ARMOURED OR ARMED VEHICLES; MEANS OF ATTACK OR DEFENCE, e.g. CAMOUFLAGE, IN GENERAL
    • F41H1/00Personal protection gear

Description

DESCRIZIONE DI INVENZIONE INDUSTRIALE
La presente invenzione si riferisce ad una struttura di protezione antibalistica. In particolare, l’invenzione concerne una struttura in filato per la realizzazione di indumenti e barriere in grado di arrestare i proiettili e fornire protezione da armi da taglio e corpi appuntiti in generale.
La necessità di disporre indumenti protettivi è insita nella natura umana, la tipologia di protezione è sempre dipesa dal tipo di minaccia ed ha seguito l'evoluzione dell'offesa.
Con l'avvento delle armi da fuoco questa necessità è diventata ancora più sentita, successivamente, la possibilità di sparare colpi a ripetizione ha reso l'arma capace di offendere una moltitudine di vittime non preparate al fuoco avversario.
Storicamente le prime protezioni erano ottenute mediante armature rigide in ferro, non sempre efficaci e sicuramente pesanti.
Una grande innovazione risale al medioevo, già a quell'epoca i giapponesi intuirono la possibilità di arrestare proiettili duri con armature soffici in seta, la protezione era composta dalla sovrapposizione di numerosi strati di tessuto. Nei primi anni del 1900 si produssero protezioni basate su fibre di poliammide o vetro e solo negli anni 70 si iniziò ad utilizzare la fibra di tipo poliammide-aromatica.
Per meglio evidenziare l'innovazione della presente invenzione si accennano i fenomeni e le proprietà che permettono ad una struttura morbida la neutralizzazione di colpi da arma da fuoco.
E' noto che durante l'evento balistico terminale cioè quando il proiettile raggiunge e penetra il bersaglio si possono distinguere due fasi:
- una prima fase durante la quale la struttura deforma il proiettile aumentandone la superficie;
- una seconda fase nella quale la struttura assorbe l'energia residua della palla fino all'arresto completo del proiettile.
La deformazione del proiettile è dovuta alle propriete viscoelastiche della materia fibrosa continua che forma il tessuto; tali proprietà permettono alla fibra di avere caratteristiche meccaniche differenti a seconda della velocità di applicazione del carico.
In particolare più alta è la velocità di applicazione della sollecitazione, maggiore è la resistenza della fibra.
Durante l'evento balistico, le fibre sono sollecitate da una forza che agisce per un tempo molto breve.
A tali velocità di applicazione del carico le fibre arrivano a decuplicare la loro resistenza alla trazione.
Il proiettile impatta quindi contro una struttura fibrosa molto resistente, al punto tale da causare lo schiacciamento del proiettile stesso.
Una volta deformato, il proiettile aumenta il suo diametro permettendo a più fibre di concorrere all'assorbimento dell'energia.
Dal punto di vista puramente energetico affinchè il proiettile deformato si arresti è necessario che la sua energia cinetica sia in prima istanza completamente trasferita al tessuto.
Si è potuto rilevare che tale trasferimento avviene attraverso onde di sollecitazione.
Queste onde si propagano lungo la direzione del mezzo nel quale si possono propagare (le fibre viscoelastiche) e trasmettono alle fibre stesse l'energia da assorbire.
Risulta quindi chiara l'estrema importanza della disposizione delle fibre all'interno dello strato fibroso (strutture tessili).
Le fibre alto resistenziali, che sono tuttora responsabili dell'assorbimento dell'energia dell'oggetto contundente, sono state inizialmente utilizzate in strutture tessili ordinate quali tessuti trama-ordito.
Queste strutture ordinate hanno la fibra dell'ordito che incrocia la fibra della trama in punti chiamati “nodi”.
Sebbene questi tessuti siano utilizzati con successo, hanno un difetto intrinseco di costruzione.
Si è infatti verificato che, durante l'evento balistico, le onde di sollecitazione recanti l’energia dell’impatto subiscono una indesiderata riflessione nei punti chiamati nodi.
In questi punti le fibre ricevono una sollecitazione incidente sommata ad una riflessa; cioè una sollecitazione sostanzialmente doppia con conseguente rottura anticipata delle fibre.
Per ovviare al suddetto inconveniente si era pensato di realizzare strutture antibalistiche nelle quali le fibre sono disposte unidirezionalmente all'interno dello strato tessile.
L'impregnazione dello strato tessile con matrici di svariata natura è necessaria affinchè lo strato: sia compatto; esempi di tali insegnamenti si possono trovare nei brevetti statunitensi US5124195 e US5175040.
In questi tessuti unidirezionali le fibre di uno strato o substrato sono disposte lungo una stessa direzione senza la presenza dei nodi; questo permette all'onda di sollecitazione di muoversi rapidamente lungo la direzione della fibra stessa disperdendo velocemente l'energia.
Ulteriori tentativi si sono svolti nell'utilizzo di strutture ibride formate dalla sovrapposizione di tessuti trama ordito e tessuti unidirezionali come nel caso del brevetto US5190802, oppure tramite lo studio di strutture innovative basate su intrecci ordinati di fili eventualmente su tre dimensioni.
Fra questi si ricordano il brevetto US5270094 US5465760, US5456974.
Tutti brevetti sopracìtati hanno in comune il tentativo di realizzare strutture tessili antibalistiche attraverso l'ordinamento ripetitivo di fibre continue in strati.
Altri tentativi sono stati effettuati nel campo di strutture disordinate quali feltri. Questi articoli sono composti da fibre corte discontinue interlacciate fra loro l'efficacia di queste strutture è risultata alquanto limitata in quanto non sono in grado di fermare il proiettile.
La ragione è dovuta al fatto che le fibre corte, essendo discontinue, non permettono il propagarsi dell'onda di sollecitazione responsabile dell'assorbimento dell'energia.
Affinchè questo sia possibile è necessario costruire strutture ibride, cioè strutture nelle quali una prima parte del pacco balistico è composta da tessuti idonei all'arresto del proiettile (tessuti trama/ordito o unidirezionali) e una seconda parte da feltri.
US 4574105 e analogamente US 4608717 descrivono una combinazione fra un tessuto aramidico e un tessuto non tessuto (feltro) composto da fibre corte.
US 6945155 descrive la combinazione di due strutture: la prima è composta da strati di fibre orientate e la seconda da strati fibre non orientate; negli esempi la seconda struttura è sempre composta da feltri di fibre corte.
US 6846545 introduce un materiale innovativo atto alla riduzione del trauma, che si basa sulla realizzazione di una superficie di fibre corte interlacciate a loro volta con delle fibre disposte in un piano perpendicolare al piano delle prime fibre. Questa struttura permette di limitare il trauma dovuto all'effetto dell’impatto del proiettile ma non è in grado di arrestare da sola il proiettile. Negli stessi esempi il materiale viene sempre testato in combinazione con ulteriori strutture dedicate all'arresto del proiettile.
Dall'analisi di quanto sopra si può concludere che l'arresto dei proiettili è permesso tramite la sovrapposizione di strutture nelle quali le fibre hanno una struttura ordinata e ripetitiva o tramite la combinazione di strutture ordinate e strutture disordinate quali feltri.
Un’altra considerazione, strutturalmente sostanziale, è relativa al fatto che nei tessuti trama-ordito tradizionali c'è un limite al fattore di copertura nel singolo strato.
Il fattore di copertura è indice di quanto la fibra sia diradata all’interno dello strato; avvicinando le trame e producendo un ordito con i fili più vicini (la fittezza dell'ordito è regolata dal numero dei denti presenti sul pettine del telaio) è possibile aumentarne il valore; l'aumento è però limitato dal titolo della fibra e dall'impossibilità tecnica di produrre un pettine con un numero di denti infinito; questo implica che il proiettile incontrerà nel primo strato di tessuto tradizionale un numero limitato di fibre.
Negli unidirezionali la tendenza è quella di ottenere strati molto fini con le fibrille distese il più possibile; questo dispersione è funzionante al fine dell’effetto barriera ma è deleteria per l'effetto intrappolamento; la fibra distesa unidirezionale tende infatti ad aprirsi senza che parte di essa concorra all'arresto del proiettile.
Un altro inconveniente insito nelle strutture secondo tecnica nota, concerne il fatto che le strutture unidirezionali hanno le fibre disposte unidirezionalmente, questo obbliga i produttori di tali articoli a realizzare tessuti che non possono presentare peso superiore a 300 g/m2 se non sacrificando la drappeggiabilità.
La fibra unidirezionale infatti, essendo diritta, offre una fortissima resistenza alla piegatura
Questo comporta il fatto di dover utilizzare numerosi strati per ottenere un giubbetto antiproiettile.
La richiedente ha pertanto sentito l’esigenza di realizzare una struttura di protezione antibalistica in grado di arrestare ed assorbire l’impatto di un proiettile e di fornire una protezione adeguata contro armi da taglio.
Un proiettile deve la sua letalità al fatto che possiede una quantità di energia che può essere considerata in prima approssimazione costituita da due componenti; energia cinetica rettilinea e energia di rotazione; questi "modi" di trasportare energia sono altamente ordinati e definiti.
Più è alto l'ordine dell’energia, più elevato è il danno che il proiettile può causare a una struttura.
Per fornire una spiegazione intuitiva di massima del fenomeno, si considerino due proiettili di pari energia:
il primo che si muove di moto rettilineo e rotatorio attorno al proprio asse
il secondo che si muove di moto rettilineo e di moto rotatorio disordinato attorno ad un asse variabile.
Il primo proiettile quando impatterà sul tessuto di protezione antibalistico ordinato agirà come una punta da trapano, tagliando ed aprendo le fibre componenti il pacco balistico.
Il secondo, non avendo un moto ordinato, arriverà destabilizzato al momento dell'impatto con l'impossibilità di sfruttare appieno il moto rotatorio distruttivo tipico del primo proiettile; la conseguenza è una più rapida dispersione con conseguente rapido arresto del proiettile e della minaccia relativa.
La destabilizzazione della minaccia, o meglio il caos energetico della stessa, appare quindi come un estremo aiuto ai fenomeni di assorbimento dell'energia.
Purtroppo, nella pratica comune, è improbabile che un proiettile giunga sull'obiettivo attraverso un moto disordinato.
Per ovviare a questo problema si deve cercare di creare "caos" in un altro modo; non potendo infatti destabilizzare il proiettile prima dell'impatto è necessario, se si vuole sfruttare la destabilizzazione, perturbare l'energia del proiettile al momento dell'impatto sulla struttura tessile.
Scopo precipuo della presente invenzione è quello di ovviare alle problematiche delle strutture e delle conformazioni tradizionali tramite una struttura di protezione antibalistica che sia in grado di causare una destabilizzazione dello stato energetico del proiettile con conseguente deformazione dello stesso e suo successivo arresto, sfruttando la sua rotazione per intrappolarlo.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare una struttura di protezione antibalistica che consenta la realizzazione di prodotti soffici dal peso predefinibile sostanzialmente a piacere.
La struttura di protezione antibalistica secondo la presente invenzione è quindi rivolta all'ottenimento di giubbotti antiproiettile antischeggia e antitaglio, caschi antiproiettile e antiurto, blindature, compositi in genere, pannelli antibalistici e similari.
Questi ed altri scopi secondo la presente invenzione sono raggiunti mediante una struttura di protezione antibalistica, secondo quanto esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche sono previste nelle accluse rivendicazioni dipendenti. La struttura di protezione antibalistica secondo un aspetto della presente invenzione è realizzata mediante almeno uno strato comprendente almeno un filo continuo posizionato disordinatamente con le fibre sovrapposte.
Le caratteristiche ed i vantaggi di una struttura di protezione antibalistica secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
la figura 1 è una vista parziale in pianta della struttura antibalistica secondo una forma realizzativa dell’invenzione comprendente uno strato comprendente almeno un filo continuo posizionato disordinatamente con le fibre sovrapposte su un supporto;
la figura 1A è una vista schematica parziale in pianta di una struttura antibalistica secondo una differente forma realizzativa dell’invenzione comprendente uno strato comprendente almeno un filo continuo posizionato disordinatamente con le fibre sovrapposte;
la figura 2 è una vista schematica, in sezione magnificata per chiarezza, della struttura antibalistica secondo una forma realizzativa dell'invenzione comprendente uno strato comprendente almeno un filo continuo posizionato disordinatamente con le fibre sovrapposte;
le figure da 3 a 6 illustrano schematicamente, in sezione magnificata, altrettante forme realizzative di strutture antibaiistiche;
le figure da 7 a 11 illustrano schematicamente altrettante forme realizzative di impregnazioni di fili componenti la struttura antibalistica secondo l'invenzione.
Con riferimento alle figure, una struttura di protezione antibalistica 10 per la realizzazione di indumenti e barriere in grado di arrestare i proiettili e fornire protezione da armi da taglio e corpi appuntiti in generale, è rivolta all'ottenimento di giubbotti antiproiettile antischeggia e antitaglio, caschi antiproiettile e antiurto, blindature, compositi in genere, pannelli antibalistici e similari.
La struttura di protezione antibalistica 10 è realizzata mediante almeno uno strato 11 comprendente almeno un filo continuo 12 posizionato disordinatamente con le fibre sovrapposte.
Il filo 12 o i fili 12 vengono svolti in continuo da una rocca o simili e disposti casualmente mediante opportuni mezzi pneumatici o meccanici direttamente su una sagoma (non illustrata) o su un supporto 14 con o senza impregnazione preventiva, in modo da formare uno strato 11 di filato.
La disposizione disordinata del filo 12 o dei fili 12 consente di realizzare uno strato privo di allacciature o impegni o nodi tra fili e con punti di contatto realizzati mediante incollaggio di porzioni dei fili sovrapposti o tra porzioni di filo e supporto 14 previsto dotato di strato adesivo.
In tal modo il filo 12 o i fili 12 una volta disposti disordinatamente a formare detto strato 11 presentano zone sovrapposte collegate tramite ponti di resina 20 che impregna almeno parzialmente il filo o i fili.
Il percorso del singolo filo nello strato è sostanzialmente curvilineo e presenta lungo i bordi dello strato, della sagoma o del supporto 14 delle curve 13 per ritornare all'interno della stessa in modo da realizzare una sovrapposizione casuale di fili 12 o dello stesso filo 12 uno sull'altro.
I fili 12 non vengono interlacciati fra di loro durante la formazione dello strato I I e tendono a mantenere una struttura piatta filiforme.
Secondo un aspetto della presente invenzione è possibile sovrapporre un numero di fibre molto alto per ogni singolo strato riuscendo a far lavorare il più alto numero di fibre possibile già sulla prima superficie; questa distribuzione di fibre è tanto disordinata da creare nello stesso strato zone con ammasso di fibre rispetto a zone nelle quali queste fibre sono più diradate.
Una possibile spiegazione del fenomeno è collegata alla teoria del caos. Come anticipato in premessa, la destabilizzazione del proiettile, o meglio il caos energetico che la determina, appare di estremo aiuto ai fenomeni di assorbimento dell'energia. Quindi, si di crea "caos" perturbando l'energia del proiettile al momento dell'impatto sulla struttura tessile.
Secondo una forma di realizzazione, la struttura di protezione antibalistica oggetto della presente invenzione presenta delle zone di accumulo e delle zone di diradamento di filato; al momento dell'impatto il proiettile verrà assoggettato, su una parte della propria superficie esterna, ad una forte resistenza dovuta alla presenza di più fibre, e sulla parte adiacente ad una minore resistenza dovuta alla diradamento di fibre.
L'applicazione di forze diverse su parti differenti del proiettile causa una destabilizzazione dello stato energetico del proiettile con conseguente prima deformazione della palla.
Una volta penetrata la prima superficie destabilizzante il proiettile entra nella seconda zona della struttura antibalistica; in questa zona le fibre continue che sono meno bloccate rispetto a quelle presenti sulla superficie iniziano anche ad aggrovigliare il proiettile concorrendo all'arresto dello stesso.
Quanto descritto sopra è dimostrato dall’analisi della deformazione che ha subito la palla che è stata arrestata. In un campione della struttura di protezione antibalistica secondo l’invenzione si è infatti potuto verificare la presenza una superficie "martellata" dovuta all'azione della distribuzione casuale delle fibre e un contorno irregolare del proiettile.
Nei tessuti tradizionali invece il proiettile è deformato in modo simmetrico; la forma risultante mostra un contorno circolare dovuto all'applicazione sul proiettile di una forza di deformazione simmetrica.
Seconda una fora di realizzazione, la zona diradata presenta dei valori di densità {o massa areica) da 20 g/m<2>a 80 g/m<2>preferibilmente da 30 a 50 g/m<2>per la zona non diradata e da 100 a 1000 g/m2 preferibilmente 200 a 800 g/m2 per la zona dove le fibre sono ammassate.
Secondo una differente forma realizzativa dell’invenzione illustrata in figura 1A, i fili 12 presentano tratti rettilinei 12’ raccordati da tratti curvi 12” per formare la struttura caotica a fili sovrapposti.
I tratti rettilinei 12’ sono formati da fili impregnati parzialmente o totalmente mentre nei tratti curvi 12” di raccordo i fili possono essere indifferentemente impregnati o non impregnati.
Secondo una forma realizzativa dell’invenzione, la struttura di protezione antibalistica 10 viene realizzata a partire da uno o più fili 12 ciascuno distribuito disordinatamente in modo da formare uno strato 11 caotico (figura 2).
Sono tuttavia possibili le combinazioni di tratti di filo sostanzialmente curvilinei con tratti rettilinei.
In figura 3 è illustrata una differente forma realizzativa dell’invenzione in cui lo strato di fili 12 impregnati o meno di resina 20 è associato e fissato ad un supporto 14 dotato o meno di adesivo o resina.
In figura 4 è illustrata una realizzazione dell'invenzione in cui lo strato 11 di fili 12 è inserito tra due supporti 14 e ad essi fissato e la cui adesione dello strato di fili ai supporti 14 è effettuata nelle stesse modalità del caso precedente.
In figura 5 la realizzazione della struttura antibalistica prevede una base costituita da un multistrato formato da due strati 11 di fili separati e protetti verso l’esterno mediante supporti 14.
La configurazione risultante assume quindi la forma di una disposizione alternata supporto 14 - strato di filo 11, naturalmente è possibile estendere tale configurazione ad una pluralità di strati 11 e supporti 14 alternati.
In figura 6 è illustrata una realizzazione in cui due strati di fili 11 sono disposti su ciascuna delle facce di un supporto 14, l’adesivo o resina 20 potendo impregnare i fili 12 dei due strati 11 e/o potendo essere distribuito su entrambe le facce del supporto 14.
Tali strutture base possono poi essere sovrapposte per costituire una struttura di protezione antibalistica della predefinita resistenza e per i più svariati usi protettivi ed isolanti.
La struttura di protezione antibalistica 10 viene realizzata a partire da uno o più fili 12 ciascuno dei quali prima di essere distribuito disordinatamente viene preferibilmente impregnato completamente per tutta la lunghezza (figura 7) mediante una opportuna resina 20.
Secondo un’altra forma realizzativa illustrata in figura 8 i fili vengono impregnati a tratti di resina 20 con distanza identica p tra i tratti.
Secondo una differente forma realizzativa mostrata in figura 9, i fili 12 vengono impregnati in forma irregolare per tratti di resina 20 distanziati irregolarmente e separati da porzioni 21 di filo non impregnato con distanze variabili p1,p2... tra i tratti impregnati.
Secondo un’ulteriore forma realizzativa illustrata in figura 10, l’impregnazione è effettuata solo parzialmente a chiazze 22 equidistanziate di valori p regolari lasciando porzioni 21 di filo 12 non impregnato.
In una differente forma realizzativa illustrata in figura 11 è provvista un’impregnatura casuale irregolare con tratti di impregnatura completa 20 e tratti di impregnatura parziale 22 separati da porzioni di filo non impregnato 21.
Le varie modalità di impregnatura descritte e tutte le loro combinazioni possono essere utilizzate per i fili atti a formare le strutture descritte che possono poi essere sovrapposte nel numero più consono alla realizzazione della struttura definitiva desiderata.
L’impregnazione dei fili 12 può inoltre essere effettuata anche dopo che questi sono stati disposti in strato 11 disordinato sul supporto 14.
In una sua forma realizzativa l'invenzione può quindi comprendere il supporto adesivo 14 centrale, uno strato 11 di fili 12 al di sopra del supporto 14, uno strato 11 di fili 12 al di sotto del supporto 14, detti fili essendo poi impregnati e l'assemblaggio così realizzato è inserito entro una struttura protettiva esterna.
il supporto 14 può essere un film polimerico, un feltro termoadesivo, una rete adesiva o qualsiasi. -altra base adesiva che mantenga ravvicinati gli strati 11 Qualunque sia la struttura di partenza può essere vantaggiosamente sottoposta ad un successivo trattamento di pressatura in temperatura (ad esempio calandratura) che permette allo strato di compattarsi.
I sistemi adesivi polimerici utilizzati per l’impregnazione dei fili e/o per la spalmatura sul supporto 14 possono essere di natura solida o liquida, di tipo plastomerico, elastomerico, elastoplastomerico, viscoelastico o gommoso o una combinazione degli stessi.
I sistemi adesivi possono essere di tipo termoplastico o termoindurente o una combinazione degli stessi.
Secondo una forma di realizzazione, la struttura di protezione antibalistica (10) dell'invenzione comprende ulteriormente dei fili di cucitura o di legatura per immobilizzare il filo continuo (12), impregnato o meno, posizionato disordinatamente.
Le cuciture possono essere realizzati in tipici materiali tessili di tipo naturale quale il cotone o in materiali di tipo sintetico come un polimero termoplastico, ad esempio polipropilene, poliestere oppure anche in fibre balistiche come quelle aramidiche.
Tipicamente le cuciture sono fornite in maniera ordinata alFinterno della struttura disordinata dell’invenzione in maniera da mantenere salde le fibre al momento dell’impatto ed evitare che il proiettile crei una via di passaggio attraverso di esse.
Tipicamente le cuciture immobilizzano il filo continuo 12 disposto casualmente vincolandolo alla struttura di supporto 14 o a se stesso.
La struttura descritta è in grado di arrestare i proiettili attraverso un processo di combinazione dell'effetto barriera tipico delle struttura tradizionali e l'effetto ragnatela tipico delle strutture disordinate. La possibilità di sfruttare entrambe gli effetti permette di avere dei traumi contenuti unitamente a dei buoni valori di V50.
L'effetto barriera è causato principalmente:
- dalle fibre bloccate o parzialmente bloccate disposte sulla superficie dello strato;
- dalle fibre bloccate aderite sullo strato legante posto nel mezzo del singolo strato.
L'effetto di intrappolamento è causato dalle fibre interposte fra la superficie esterna bloccata e lo strato intermedio; dette fibre possono essere impregnate nei modi descritti sopra. E' da sottolineare che queste ultime fibre non sono interlacciate fra di loro tramite allacciatura degli stessi fili componenti la struttura disordinata o tramite tessitura ma possono essere collegate tramite ponti di adesivo o fili di cucitura.
A seconda della quantità di adesivo che si impiega nella struttura è possibile ottenere protezioni soffici, flessibili o rigide.
Un altro vantaggio non indifferente è legato alla sofficità ed al comfort del prodotto.
Le strutture unidirezionali hanno le fibre disposte unidirezionalmente; questo obbliga i produttori di tali articoli a realizzare tessuti che non possono essere superiori a 300 g/m<2>se non sacrificando la comodità.
Le fibre unidirezionali infatti, essendo diritte, offrono una fortissima resistenza alla piegatura. Questo significa dover utilizzare numerosi strati per ottenere un giubbetto antiproiettile. Con il tessuto della presente invenzione si possono invece realizzare prodotti che, pur mantenendo la loro sofficità, possono pesare "a piacere"; questo è permesso tramite una distribuzione casuale curvilinea delle fibre, con la possibilità di produrre un giubbino composto anche da un solo strato.
La struttura secondo l’invenzione, presenta uno spessore, misurato con un tastatore a testina emisferica, non costante, la differenza di spessore tra punti adiacenti essendo superiore a 0,05 mm.
Le fibre ad elevata tenacità preferite neH’ambito dell’invenzione per la realizzazione dei fili 12 sono scelte tra fibre poliammidiche aromatiche (fibre aramidiche), fibre in polietilene, polipropilene, fibre in polibenzobisossazolo (PBO) e loro miscele.
Nell’ambito dell'invenzione con il termine di filo si intende una struttura allungata avente sezione anche diversa da quella tipica circolare come nel caso delle piattine (tape) nelle quali la sezione presenta ad esempio un iato la cui lunghezza è superiore almeno del 20% della lunghezza del secondo lato.
A tìtolo di esempio sono utilizzabili piattine realizzate in polimeri estrusi o coestrusi in polietilene o polipropilene o altro polimero di lunghezza pari ad almeno 50 mm e sezione rettangolare con dimensioni 0,1 mm (lato corto o spessore) e 3 mm lato lungo.
Nell’ambito dell’invenzione è particolarmente preferito l’utilizzo di fibre poliaramidiche poiché sono provviste di una elevata tenacità.
Il peso di uno strato è compreso da 0,08 kg/m2 a 35 kg/m2
La struttura antibalistica secondo l’invenzione si presta alla realizzazione di strutture a pacco per una protezione antibalistica nella quale la lunghezza del filo è maggiore della più alta dimensione della forma del pacco balistico.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di protezione antibalistica (10) comprendente almeno uno strato (11) di filato comprendente uno o più fili continui (12) posizionati disordinatamente con le fibre sovrapposte, dando luogo ad una distribuzione di fibre disordinata.
  2. 2. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 1, in cui il percorso del singolo filo (12) nello strato (11) è sostanzialmente curvilineo e/o presenta tratti rettilinei (12’) raccordati tra loro da tratti curvi (12") e presenta lungo i bordi dello strato delle curve (13) per ritornare all’interno della stessa in modo da realizzare una sovrapposizione casuale di fili (12).
  3. 3. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto almeno un filo continuo (12) è almeno parzialmente impregnato mediante resina (20) preferibilmente di tipo termoplastico, termoindurente, o loro combinazioni.
  4. 4. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 3, in cui detto almeno un filo (12) una volta disposto disordinatamente a formare detto strato (11) presenta zone sovrapposte collegate tramite ponti di resina (20) di cui detto filo è almeno parzialmente impregnato.
  5. 5. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 1, in cui almeno uno strato (11) di fili è associato e fissato ad almeno un supporto (14).
  6. 6. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 5, in cui lo strato (11) di fili (12) è inserito tra due supporti (14) e ad essi fissato.
  7. 7. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 5, in cui detta struttura comprende una pluralità di strati (11) di fili (12) e supporti (14) alternati con due supporti disposti all’esterno dell’assieme.
  8. 8. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 5, in cui due strati di fili (11) sono disposti su ciascuna delle facce di un supporto (14), l’adesivo o resina (20) potendo impregnare i fili (12) dei due strati (11) e/o potendo essere distribuito su entrambe le facce del supporto (14).
  9. 9. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-8 caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente dei fili di cucitura o di legatura per immobilizzare il filo continuo (12) posizionato disordinatamente.
  10. 10. Struttura di protezione antibalistica (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detti fili (12) sono realizzati in fibre balistiche scelte tra fibre poliammidiche aromatiche (fibre aramidiche), fibre in polietilene, fibre in polipropilene, fibre in polibenzobisossazolo (PBO) e loro miscele più preferibilmente in fibre poliaramidiche.
  11. 11. Elemento balistico in forma di giubbotto o casco o pannello realizzato mediante la struttura di protezione antibalistica secondo una qualsiasi delle rivendicazione da 1 a 10.
IT001385A 2009-07-31 2009-07-31 Struttura di protezione antibalistica ITMI20091385A1 (it)

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Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
EP0216520A2 (en) * 1985-08-26 1987-04-01 Toray Industries, Inc. Non-woven fabric and method for producing same
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WO2008124257A2 (en) * 2007-03-21 2008-10-16 Honeywell International Inc. Composite ballistic fabric structures

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