ITMI20090012A1 - Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile. - Google Patents

Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile. Download PDF

Info

Publication number
ITMI20090012A1
ITMI20090012A1 IT000012A ITMI20090012A ITMI20090012A1 IT MI20090012 A1 ITMI20090012 A1 IT MI20090012A1 IT 000012 A IT000012 A IT 000012A IT MI20090012 A ITMI20090012 A IT MI20090012A IT MI20090012 A1 ITMI20090012 A1 IT MI20090012A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
abutment surface
control
pin
shaped body
mobile
Prior art date
Application number
IT000012A
Other languages
English (en)
Inventor
Luigi Bonetti
Michele Ferrari
Original Assignee
Abb Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Abb Spa filed Critical Abb Spa
Priority to ITMI2009A000012A priority Critical patent/IT1392506B1/it
Priority to EP09801463.2A priority patent/EP2382643B1/en
Priority to CN200980152474.5A priority patent/CN102265366B/zh
Priority to US13/142,753 priority patent/US8624143B2/en
Priority to PCT/EP2009/068005 priority patent/WO2010079109A1/en
Priority to ES09801463T priority patent/ES2427396T3/es
Publication of ITMI20090012A1 publication Critical patent/ITMI20090012A1/it
Application granted granted Critical
Publication of IT1392506B1 publication Critical patent/IT1392506B1/it

Links

Classifications

    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01HELECTRIC SWITCHES; RELAYS; SELECTORS; EMERGENCY PROTECTIVE DEVICES
    • H01H3/00Mechanisms for operating contacts
    • H01H3/32Driving mechanisms, i.e. for transmitting driving force to the contacts
    • H01H3/46Driving mechanisms, i.e. for transmitting driving force to the contacts using rod or lever linkage, e.g. toggle
    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01HELECTRIC SWITCHES; RELAYS; SELECTORS; EMERGENCY PROTECTIVE DEVICES
    • H01H1/00Contacts
    • H01H1/12Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage
    • H01H1/14Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting
    • H01H1/22Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting with rigid pivoted member carrying the moving contact
    • H01H1/221Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting with rigid pivoted member carrying the moving contact and a contact pressure spring acting between the pivoted member and a supporting member
    • H01H1/225Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting with rigid pivoted member carrying the moving contact and a contact pressure spring acting between the pivoted member and a supporting member the supporting member being pivotable
    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01HELECTRIC SWITCHES; RELAYS; SELECTORS; EMERGENCY PROTECTIVE DEVICES
    • H01H1/00Contacts
    • H01H1/12Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage
    • H01H1/14Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting
    • H01H1/22Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting with rigid pivoted member carrying the moving contact
    • H01H1/221Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting with rigid pivoted member carrying the moving contact and a contact pressure spring acting between the pivoted member and a supporting member
    • H01H2001/223Contacts characterised by the manner in which co-operating contacts engage by abutting with rigid pivoted member carrying the moving contact and a contact pressure spring acting between the pivoted member and a supporting member using a torsion spring
    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01HELECTRIC SWITCHES; RELAYS; SELECTORS; EMERGENCY PROTECTIVE DEVICES
    • H01H71/00Details of the protective switches or relays covered by groups H01H73/00 - H01H83/00
    • H01H71/10Operating or release mechanisms
    • H01H71/1009Interconnected mechanisms
    • H01H2071/1036Interconnected mechanisms having provisions for four or more poles
    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01HELECTRIC SWITCHES; RELAYS; SELECTORS; EMERGENCY PROTECTIVE DEVICES
    • H01H71/00Details of the protective switches or relays covered by groups H01H73/00 - H01H83/00
    • H01H71/10Operating or release mechanisms
    • H01H71/1009Interconnected mechanisms

Landscapes

  • Driving Mechanisms And Operating Circuits Of Arc-Extinguishing High-Tension Switches (AREA)
  • Measurement Of Distances Traversed On The Ground (AREA)
  • Breakers (AREA)
  • Fittings On The Vehicle Exterior For Carrying Loads, And Devices For Holding Or Mounting Articles (AREA)
  • Mechanisms For Operating Contacts (AREA)

Description

“EQUIPAGGIO MOBILE PER UN DISPOSITIVO DI INTERRUZIONE DI BASSA TENSIONE E DISPOSITIVO DI INTERRUZIONE COMPRENDENTE TALE EQUIPAGGIO MOBILEâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione à ̈ relativa ad un equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e ad un dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile.
È noto che i dispositivi di interruzione di bassa tensione (cioà ̈ per applicazioni con tensioni di esercizio fino a 1000V AC / 1500V DC), come ad esempio gli interruttori automatici, i sezionatori e i contattori, universalmente detti “switching devices†e di seguito denominati brevemente interruttori sono dispositivi concepiti per permettere il corretto funzionamento di specifiche parti di impianti elettrici e dei carichi installati. Gli interruttori automatici, ad esempio, assicurano che la corrente nominale richiesta possa fluire verso le diverse utenze, consentendo un corretto inserimento e distacco dei carichi dal circuito nonché il sezionamento automatico del circuito protetto rispetto alla sorgente di energia elettrica.
Gli interruttori dell’arte nota comprendono un meccanismo di comando che causa il movimento relativo di coppie di contatti in modo che possano assumere almeno una posizione di accoppiamento (interruttore chiuso) e almeno una posizione di separazione (interruttore aperto). In un largo numero di soluzioni conosciute, l’azione del meccanismo di comando sui contatti mobili si esplica tradizionalmente attraverso un equipaggio mobile da cui si protendono direttamente i contatti mobili.
Il collegamento operativo tra il meccanismo di comando e l’equipaggio mobile avviene tradizionalmente per mezzo di una catena cinematica; tale catena cinematica à ̈ normalmente costituita da una pluralità di elementi almeno uno dei quali collegato all’equipaggio mobile in modo da trascinare in rotazione lo stesso, ad esempio nell’ipotesi di apertura manuale dell’interruttore, ossia in modo da risentire delle rotazioni dello stesso, ad esempio nel caso di scatto dell’interruttore.
Nelle soluzioni più recenti il meccanismo di comando à ̈ collegato all’equipaggio mobile attraverso una biella di comando. Più precisamente tale biella comprende una coppia di porzioni di collegamento collegate trasversalmente da una ulteriore porzione. Questa ultima à ̈ collegata al meccanismo di comando dell’interruttore mentre le due porzioni laterali sono collegate all’equipaggio mobile attraverso mezzi di collegamento a perno che configurano un asse di mutua rotazione fra la biella e l’equipaggio mobile.
In una prima tipologia costruttiva largamente impiegata tali mezzi di collegamento sono costituiti da un perno che definisce fisicamente l’asse di mutua rotazione fra la biella e l’equipaggio mobile. In una seconda tipologia costruttiva i mezzi di collegamento sono invece definiti da una coppia di estremità a perno ciascuna delle quali definita su un lato di una delle porzioni laterali. Ciascuna estremità a perno à ̈ inserita in una corrispondente sede di alloggiamento definita sull’equipaggio mobile in modo da definire l’asse di mutua rotazione.
Le soluzioni tradizionali pur essendo relativamente efficaci dal punto di vista funzionale presentano dei limiti evidenti. Come noto infatti, durante la vita operativa dell’interruttore ciascun suo componente à ̈ soggetto a deterioramento od usura, ad esempio, a causa delle notevoli sollecitazioni termiche e meccaniche alle quali il dispositivo di interruzione à ̈ normalmente soggetto, durante le manovre d’interruzione o gli interventi per corto circuito. L’efficienza operativa dell’interruttore dipende, però, dal perfetto stato di conservazione di tutte le sue parti.
I mezzi di giunzione o le estremità a perno che vengono tradizionalmente impiegate per collegare la biella di comando all’equipaggio mobile si dimostrano componenti critici in termini di durata e di affidabilità. In particolare nelle soluzioni note le estremità a perno devono sopportare le sollecitazioni durante qualsiasi fase di funzionamento dell’interruttore.
Un altro limite delle soluzioni tradizionali à ̈ rappresentato dal fatto che la configurazione dei mezzi di collegamento a perno richiede complesse procedure di assemblaggio che si ripercuotono svantaggiosamente sui costi finali di realizzazione. Ovviamente tale limite si ripresenta anche nell’eventualità di interventi di manutenzione necessari a ripristinare il collegamento ossia la funzionalità dell’equipaggio mobile o della biella di comando.
In base a queste considerazioni, compito precipuo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione che consenta di superare gli inconvenienti sopra indicati ed in particolare che possa essere realizzato in modo semplice ed affidabile attraverso un ridotto numero di parti di relativamente semplice assemblaggio ed installazione.
Questo compito viene raggiunto attraverso un equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione secondo quanto indicato nella rivendicazione 1. Ulteriori aspetti vantaggiosi della presente invenzione sono evidenziati nelle rivendicazioni dipendenti.
Nel corso della descrizione verrà fatto riferimento ad un equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione multipolare a semplice interruzione. È ovviamente da intendersi che i principi e le soluzioni tecniche esposte nell’ambito della descrizione del concetto inventivo restano validi anche per altre applicazioni quali ad esempio un equipaggio mobile unipolare o equipaggi mobili destinati a dispositivi a doppia interruzione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell’equipaggio mobile secondo la presente invenzione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica relativa ad un equipaggio mobile secondo la presente invenzione;
- la figura 2 à ̈ una vista esplosa relativa ad un gruppo di componenti dell’equipaggio mobile di figura 1;
- le figure 3 e 4 sono viste in dettaglio relative all’equipaggio mobile illustrato nelle figure 1 e 2;
- la figura 5 Ã ̈ una vista prospettica di un dispositivo di interruzione comprendente un equipaggio mobile secondo la presente invenzione;
- la figura 6 Ã ̈ una vista esplosa del dispositivo di interruzione di figura 5 comprendente un equipaggio mobile secondo la presente invenzione;
- la figura 7 Ã ̈ una vista prospettica di un meccanismo di comando del dispositivo di interruzione di figura 5;
- la figura 8 à ̈ una vista relativa ai componenti del meccanismo di comando di figura 7; - la figura 9 à ̈ una vista in sezione del dispositivo di interruzione di figura 5 in configurazione “chiusa†;
- la figura 10 à ̈ una vista in sezione del dispositivo di interruzione di figura 5 in configurazione “aperta†;
- la figura 11 à ̈ una vista in sezione del dispositivo di interruzione di figura 5 in configurazione “scattata†.
La figura 1 à ̈ una vista relativa ad una prima forma di realizzazione di un equipaggio mobile secondo la presente invenzione, indicato complessivamente dal numero di riferimento 2. L’equipaggio mobile 2 comprende un corpo sagomato 4 avente una pluralità di unità di alloggiamento 25 in ciascuna delle quali à ̈ alloggiato un contatto elettrico 1 e almeno un elemento elastico 50 che interagisce con il contatto elettrico 1 per mantenere lo stesso in una posizione prestabilita rispetto alla relativa unità di alloggiamento 25, e per regolare la cosiddetta pressione di contatto. Allo stesso tempo l’elemento elastico 50 ha la funzione di contrastare la forza di repulsione elettrica a cui il contatto elettrico 1 può essere sottoposto stabilizzando in sostanza il contatto stesso.
L’equipaggio mobile 2 illustrato in figura 1 à ̈ destinato ad un dispositivo di interruzione unipolare o multipolare, ad esempio tetrapolare come illustrato nelle figure 5 e 6. Nell’esempio illustrato il corpo sagomato 4 comprende quattro unità di alloggiamento ciascuna delle quali alloggia un elemento elastico 50 e un relativo contatto elettrico 1. Come illustrato tali unità di alloggiamento 25 sono in sostanza porzioni adiacenti del corpo sagomato 4 reciprocamente separate da delle porzioni intermedie 66. Queste ultime sono geometricamente accoppiabili a relative porzioni di supporto configurate nell’involucro 220 di un dispositivo di interruzione 3 destinato a ricevere l’equipaggio mobile 2. Più precisamente le porzioni intermedie 66 sono configurate in modo tale che una volta accoppiate alle corrispondenti porzioni di supporto esse definiscano un asse di rotazione 200 per il corpo sagomato 4.
L’equipaggio mobile 2 comprende altresì una biella di comando 15 suscettibile di essere operativamente collegata ad un meccanismo di comando 40 del dispositivo di interruzione 3 destinato a ricevere l’equipaggio mobile 2. La biella di comando 15 comprende una coppia di porzioni laterali 41A, 41B reciprocamente contrapposte le quali sono collegate da una porzione trasversale di collegamento 42 (vedi figura 2). La biella di comando 15 à ̈ collegata al corpo sagomato 4 attraverso mezzi di collegamento a perno. Questi ultimi comprendono una prima porzione 71 sagomata a perno la quale emerge da una prima porzione laterale 41A e una seconda porzione 72 sagomata a perno la quale emerge da una seconda 41B di dette porzioni laterali.
La porzione trasversale di collegamento 42 à ̈ suscettibile di essere collegata ad un elemento operativo del meccanismo di comando 40. Più precisamente nella fattispecie illustrata la porzione trasversale di collegamento 42 comprende un tratto centrale 42A alle estremità del quale sono definite due estremità a perno 42B. Come più avanti descritto in dettaglio, il tratto centrale 42A à ̈ suscettibile di essere collegato ad una o più molle di comando 37 del meccanismo di comando 40, mentre le due estremità a perno 42B sono destinate a collocarsi all’interno di relative sedi di alloggiamento definite su un elemento operativo (più avanti indicato con forcella 33) del meccanismo di comando 40.
Il corpo sagomato 4 comprende una prima 9A e una seconda sede 9B nelle quali sono rispettivamente inserite la prima 71 e la seconda porzione 72 sagomata a perno in modo tale da definire un asse di mutua rotazione 101 della biella 15 rispetto al corpo sagomato 4 (vedi figura 4). Tale asse di mutua rotazione 101 à ̈ definito in modo da risultare sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione 200 intorno al quale à ̈ libero di ruotare il corpo sagomato 4 una volta che l’equipaggio mobile 2 à ̈ inserito in un dispositivo di interruzione 3.
La prima porzione laterale 41A della biella 15 comprende una prima superficie di riscontro 51 definita in posizione opposta alla porzione trasversale 42 rispetto alla prima porzione 71 sagomata a perno. Analogamente la seconda porzione laterale 41B della biella 15 comprende una seconda superficie di riscontro 52, pure opposta alla porzione trasversale 42 rispetto alla seconda porzione 72 sagomata a perno. Il corpo sagomato 4 comprende inoltre una terza superficie di riscontro 53 e una quarta superficie di riscontro 54 suscettibili di contattare rispettivamente la prima 51 e la seconda superficie di riscontro 52 quando le porzioni sagomate a perno 71,72 sono inserite nelle corrispondenti sedi 9A,9B.
La figura 2 illustra il corpo sagomato 4 e la biella di comando 15 separati fra loro. Come illustrato in figura 3, la prima 9A e la seconda sede 9B sono definite entrambe da porzioni sagomate di una stessa unità di alloggiamento 25. Attraverso questa soluzione la biella di comando 15 à ̈ direttamente collegata ad una sola delle unità di alloggiamento 25 del corpo sagomato 4. Più precisamente la biella di comando 15 determina la rotazione del corpo sagomato 4 quando la configurazione del meccanismo di comando 40 ad essa collegato subisce una variazione. Tale variazione può essere la conseguenza di una azione controllata (in apertura o in chiusura) portata sul meccanismo o può essere la conseguenza di uno scatto del meccanismo di comando determinato da un corto circuito del dispositivo di interruzione 3.
Come indicato proprio in figura 2, l’unità di alloggiamento 25 alla quale à ̈ collegata la biella di comando 15 comprende una cavità principale 18 dalla quale emerge il contatto elettrico 1. L’unità di alloggiamento 25 comprende altresì una prima cavità 19 e una seconda cavità laterale 19B nelle quali sono alloggiate porzioni elastiche 50B di un elemento elastico 50. Più precisamente le due cavità laterali 19 e 19B sono definite in posizione simmetrica rispetto alla cavità principale 18 e comprendono ciascuna una superficie di contrasto 33 per una estremità libera 88 di una di dette porzioni elastiche 50B.
Le due sedi 9A e 9B, in cui sono alloggiate le porzioni sagomate a perno 71,72 della biella 15, sono collocate in posizione sostanzialmente simmetrica rispetto alla cavità centrale 18 e ciascuna in posizione sostanzialmente sovrastante ad una delle cavità laterali 19, 19B. Tale posizione sovrastante corrisponde ad una posizione sostanzialmente opposta rispetto alle superfici di contrasto 33 sulle quali appoggiano le estremità libere dell’elemento elastico 50.
La figura 3 à ̈ una prima vista in dettaglio che illustra la biella di comando 15 separata dall’equipaggio mobile 2 ossia in uno stato che precede l’assemblaggio dello stesso. Secondo una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, la terza 53 e la quarta superficie di riscontro 54 dell’equipaggio mobile 2 sono superfici curve che risultano sostanzialmente coassiali alle superfici di appoggio 12A, 12B rispettivamente della prima 9A e della seconda sede di rotazione 9B. Con questo si vuole intendere che la terza superficie di riscontro 51 e la prima sede 9A hanno centri di curvatura giacenti su un asse di riferimento sul quale giacciono anche i centri di curvatura della quarta superficie di riscontro 54 e della seconda sede 9B. Una volta che la biella di comando 15 à ̈ collegata al corpo sagomato 4 (condizione illustrata in figura 4), tale asse di riferimento coincide sostanzialmente con l’asse di mutua rotazione 101 sopra indicato.
Sempre secondo una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, la prima superficie di riscontro 51 e la seconda superficie di riscontro 52 sono superfici curve la cui curvatura à ̈ geometricamente coniugata rispettivamente alla curvatura della terza superficie di riscontro 53 e della quarta superficie di riscontro 54. Con questo si vuole indicare che secondo questa soluzione il contatto fra la prima superficie 51 e la terza superficie 53 e il contatto fra la seconda superficie 52 e la quarta superficie 54 si sviluppa su più punti a vantaggio di una migliore distribuzione degli sforzi fra le superfici fisse.
Con riferimento sempre alla vista in figura 3, la curvatura della superficie 12A,12B di ciascuna sede 9A,9B à ̈ sostanzialmente opposta alla curvatura della corrispondente superficie di riscontro 53,54 ricavata sullo stesso lato dell’unità di alloggiamento 25 e valutata rispetto alla cavità principale 18 dell’unità stessa. Si osserva inoltre che la prima sede 9A e la terza superficie di riscontro 53 sono definite su semipiani opposti di un primo piano di riferimento R1 sostanzialmente ortogonale all’asse di mutua rotazione 101. In modo analogo la seconda sede 9B e la quarta superficie di riscontro 54 giacciono su semipiani opposti di un secondo piano di riferimento R2 anch’esso sostanzialmente ortogonale all’asse di mutua rotazione 101 e sostanzialmente parallelo al primo piano di riferimento R1.
La posizione delle sedi 9A,9B rispetto alla terza 53 e alla quarta superficie di riscontro 54 à ̈ definita in modo da consentire l’inserimento delle porzioni sagomate a perno 71,72 nelle stesse sedi 9A,9B secondo una manovra di inserimento sostanzialmente prestabilita. Questa caratteristica può essere osservata dal confronto fra figura 3 e figura 4. Si osserva che la biella di comando 15 viene inserita secondo una direzione di inserimento (freccia T1 in figura 3) sostanzialmente perpendicolare alla direzione di utilizzo (freccia T2 in figura 4) ovvero alla direzione che assume la biella 15 durante il normale funzionamento del dispositivo di interruzione 3. Quando la biella di comando 15 à ̈ orientata come illustrato in figura 4, le porzioni sagomate a perno 71,72 sono mantenute stabilmente nella loro posizione operativa per effetto dei vincoli creati dalle coppie di superfici (51-53 e 52-54) reciprocamente a contatto in corrispondenza delle sedi di rotazione 9A,9B. Questa speciale configurazione in definitiva scompone l’azione reciproca della biella 15 nei confronti del corpo sagomato 4 in due diverse zone, ossia due zone distinte della biella e due zone distinte del corpo sagomato 4. Più precisamente le porzioni a perno 71,72 agiscono sulle corrispondenti sedi 9A,9B mentre la prima 51 e la seconda superficie di riscontro 52 agiscono rispettivamente sulla terza 53 e sulla quarta superficie di riscontro 54. Questa soluzione consente in pratica di scaricare le tensioni di trazione e di compressione sulla biella 15 su zone appositamente definite e dimensionate del corpo sagomato 4 producendo come vantaggio tecnico un sensibile aumento della vita utile della biella 15, quindi dell’equipaggio mobile 2 e conseguentemente del relativo dispositivo di interruzione.
La presente invenzione à ̈ anche relativa ad un dispositivo di interruzione 3 comprendente un equipaggio mobile 2 secondo la presente invenzione. Più precisamente nella fattispecie illustrata il dispositivo di interruzione 3 à ̈ rappresentato da un interruttore multipolare a semplice interruzione per impianti di bassa tensione. È ovviamente da intendersi che i principi e le soluzioni tecniche esposte nell’ambito della descrizione del concetto inventivo restano validi anche per altre tipologie di dispositivi quali possono essere interruttori a doppia interruzione e/o con un numero di poli differenti.
Nella fattispecie illustrata in figura 5 il dispositivo di interruzione 3 (di seguito indicato anche con l’espressione interruttore 3) comprende un involucro esterno 220 contenente per ogni polo almeno un contatto fisso 300 e almeno un contatto mobile 1 reciprocamente accoppiabili e disaccoppiabili fra loro. L’involucro esterno 220 si compone di una scatola 220A alla quale à ̈ collegato un coperchio 220B. Scatola 220A e coperchio 220B sono conformati internamente in modo da definire delle porzioni di supporto sagomate in modo da supportare relative porzioni intermedie 66 del corpo sagomato 4 ossia in modo da definire l’asse di rotazione 200 del corpo stesso.
La figura 6 à ̈ una vista esplosa del dispositivo di interruzione 3 in cui l’equipaggio mobile 2 à ̈ illustrato nella sua posizione operativa. Come evidente l’interruttore 3 comprende un meccanismo di comando 40 il quale à ̈ operativamente collegato alla biella di comando 15 dell’equipaggio mobile 2. Nella fattispecie illustrata il meccanismo di comando 40 comprende un telaio di sostegno 31 che sostiene una catena cinematica formata da una pluralità di elementi operativi. Il telaio di sostegno 31 presenta una struttura fornita di una prima coppia di fianchi contrapposti 31B e reciprocamente collegati da una prima porzione trasversale 31A. Sempre con riferimento a figura 6, l’interruttore 3 comprende anche un dispositivo di protezione il quale comprende per ciascun polo una unità di protezione 116; le unità di protezione 116 interagiscono con un albero di sgancio 140 che attiva il meccanismo di comando 40 nel caso venga rilevata un’anomalia di funzionamento (ad esempio un corto circuito). Nella fattispecie illustrata, i fianchi 31B del telaio di sostegno 31 sono collegati in modo girevole (pivotally) all’albero di sgancio 140. Questo ultimo comprende delle porzioni di attivazione 144 che interagiscono con le unità di protezione 116 in modo da provocare la rotazione dell’albero di sgancio 140 ossia lo scatto del meccanismo di comando 40 secondo modalità più avanti descritte.
La figura 7 à ̈ una vista in prospettiva relativa al meccanismo di comando 40 dell’interruttore 3 una volta assemblato ossia pronto ad essere collegato all’equipaggio mobile 2. La figura 8 illustra invece i componenti del meccanismo di comando 40 prima di essere assemblati. Il meccanismo di comando 40 à ̈ impostato sul telaio di sostegno 31 in modo da risultare girevole rispetto a questo ultimo attorno ad un primo asse 501. La struttura del gancio principale 32 risulta sostanzialmente analoga a quella del telaio 31 comprendendo una seconda coppia di fianchi laterali 32A collegati da una seconda porzione trasversale 32B. Il gancio principale 32 à ̈ imperniato ai fianchi 31B del telaio di sostegno 31 attraverso primi mezzi di collegamento a perno preferibilmente costituiti da una coppia di porzioni a perno 32C solidali ai fianchi 32A del gancio 32 e inserite in relative sedi 31C definite sui fianchi 31B del telaio 31.
Il meccanismo di comando 40 comprende altresì una forcella 33 la quale à ̈ imperniata al gancio principale 32 attraverso secondi mezzi di collegamento a perno che definiscono un secondo asse di rotazione 502 (vedi figura 9). La forcella 33 comprende una terza coppia di fianchi 33B reciprocamente collegati da una terza porzione trasversale 33A. In dettaglio i secondi mezzi di collegamento comprendono preferibilmente una ulteriore coppia di porzioni a perno 32D ciascuna definita su un lato interno di un fianco 32B del gancio principale. Ciascuna di tali porzioni a perno 32D à ̈ inserita in una relativa sede di alloggiamento 33C definita in corrispondenza di una prima estremità di un fianco 33B della forcella 33. In altre parole, la forcella 33 à ̈ imperniata al gancio principale 32 in modo che i suoi fianchi 33B si muovano fra i fianchi 32B del gancio principale 32.
Ciascun fianco della forcella 33 presenta inoltre una seconda sede di alloggiamento 33E definita in corrispondenza di una seconda estremità sostanzialmente opposta alla prima. In ciascuna di queste sedi 33E vengono inserite le estremità a perno 42B della porzione trasversale di collegamento 42 della biella di comando 15 dell’equipaggio mobile 2. In altre parole la forcella 33 rappresenta un elemento operativo del meccanismo di comando 40 che viene direttamente collegato alla biella di comando 15. L’accoppiamento fra le estremità a perno 42B della biella di comando 15 e le relative sedi di alloggiamento 33E della forcella 33 definiscono un terzo asse di rotazione 503 che consente una rotazione relativa fra i due componenti (vedi figure da 9 a 11).
Sempre con riferimento a figura 8, il meccanismo di comando 40 comprende altresì un elemento porta leva 34 che presenta una struttura a C e che à ̈ preferibilmente imperniata sul lato esterno del telaio di sostegno 31. L’elemento porta leva 34 à ̈ attivabile direttamente da un operatore attraverso una leva di manovra 25B. L’elemento porta-leva 34 comprende una quarta coppia di fianchi 34B collegati da una porzione trasversale 34A configurata per sostenere la leva di manovra 25B. I fianchi 34B dell’elemento porta leva 34 sono imperniati esternamente ai fianchi 31B del telaio 31 attraverso quarti mezzi di collegamento a perno che configurano un quarto asse di rotazione 504 indicato chiaramente in figura 7.
Con riferimento a figura 8, il meccanismo di comando 40 comprende altresì una coppia di molle 37 le quali sono collegate ad una prima estremità 37A alla porzione trasversale 34A della leva di manovra 34 e ad una seconda estremità 37B al tratto centrale 42A della porzione trasversale 42B della biella di comando 15. Il meccanismo di comando 40 comprende altresì un elemento di sgancio 36 il quale viene attivato dall’albero di sgancio 140 al quale sono collegati i fianchi 31B del telaio 31. Più precisamente l’elemento di sgancio 36 in condizioni normali di funzionamento del dispositivo di interruzione 3 blocca la rotazione del gancio principale 32 rispetto al telaio di sostegno 31. In caso di anomalie rilevate dalle unità di protezione 116 dell’interruttore 3 l’elemento di sgancio 36 rilascia il gancio principale 32 consentendone in pratica la rotazione secondo modalità di seguito descritte in dettaglio. Nella fattispecie illustrata, l’elemento di sgancio 36 à ̈ imperniato in corrispondenza di estremità opposte a corrispondenti fianchi 31B del telaio 31 in modo che sia definito un quinto asse di rotazione 505. L’elemento di sgancio 36 à ̈ operativamente collegato all’albero di sgancio 140 attraverso un elemento elastico di collegamento 39 come illustrato nelle figure 7 e 8.
La figura 9 à ̈ una vista in sezione del meccanismo di comando 40 dell’interruttore 3 che illustra lo stesso in una configurazione chiusa per la quale i contatti mobili 1 sono accoppiati con i relativi contatti fissi 300. In questa configurazione le molle di comando 37 à ̈ in uno stato di trazione ed esercita una forza elastica che si sviluppa lungo una linea di azione 7. Tale linea 7 risulta in pratica definita dai punti in cui le molle di comando 37 si agganciano rispettivamente alla biella di comando 15 e all’elemento porta-leva 34. L’elemento di sgancio 36 si trova nella posizione di aggancio per trattenere il gancio principale 32 ossia per impedirne la rotazione attorno al primo asse 501.
Il passaggio dalla configurazione chiusa di figura 9 alla configurazione aperta (illustrata in figura 10) viene realizzato in seguito all’azionamento della leva di manovra 25B (indicata con la freccia F in figura 10). Questa azione F provoca la rotazione dell’elemento porta leva 34 intorno al quarto asse di mutua rotazione 504 (vedi figura 7). Durante una prima fase della rotazione dell’elemento porta leva 34, i contatti mobili 1 rimangono ancora accoppiati mentre le molle di comando 37, collegate fra l’elemento porta leva 35 e la biella di comando 15, si pongono in uno stato di trazione crescente. Tale condizione persiste fintanto che la linea di azione 7 non interseca il secondo asse di rotazione 502 ossia l’asse di mutua rotazione del gancio principale 32 rispetto alla forcella 33. In questa condizione le molle di comando 37 raggiungono la loro massima estensione ovvero il suo massimo stato di trazione. Non appena la linea di azione 7 si abbassa, oltrepassando il secondo asse di rotazione 502, le molle di comando 37 rilasciano l’energia elastica immagazzinata durante la prima fase di apertura. Ciò determina un rapido trascinamento della biella di comando 34 verso il basso ovvero in direzione dell’elemento di sgancio 36. Tale trascinamento determina una rotazione dell’equipaggio mobile 2 attorno al suo asse di rotazione 200 che si traduce in una rapida separazione dei contatti 1,300. Al termine dell’apertura il meccanismo di comando 30 raggiunge la configurazione illustrata in figura 10. Si osserva che durante l’apertura l’elemento di sgancio 36 mantiene la sua posizione di aggancio.
Durante il passaggio dalla configurazione chiusa a quella aperta, la biella di comando 15 à ̈ in pratica trascinata dalla forcella 33 che agisce alle estremità a perno 42B della porzione trasversale di collegamento 42. Tale trascinamento della biella 15 si traduce appunto nella rotazione del corpo sagomato 4 (senso orario) e ciò significa che le relative sollecitazioni si scaricano direttamente sulle porzioni a perno 71,72 della biella 15. Durante il passaggio dalla configurazione aperta a quella chiusa, le relative sollecitazioni si scaricano invece in corrispondenza delle superfici di riscontro 51,52,53,54 della biella 15 e del corpo sagomato 4. In questa ipotesi infatti la biella di comando 15 determina una rotazione contraria (verso antiorario) del corpo sagomato 4 spingendo lo stesso attraverso la prima 51 e la seconda superficie di riscontro 52. In altre parole le configurazioni della biella di comando 15 e del corpo sagomato 4 sono tali da consentire una migliore distribuzione delle sollecitazioni che si scaricano in punti differenti della biella 15 a seconda del movimento di questa ultima. Ciò ovviamente incrementa la durata e l’affidabilità della biella stessa e conseguentemente l’affidabilità dell’interruttore 3.
La figura 11 illustra il meccanismo di comando 40 in configurazione “scattata†. Il passaggio dalla configurazione chiusa (in figura 9) alla configurazione scattata si realizza appunto in seguito ad un intervento di un dispositivo di protezione dell’interruttore 1 il quale provoca una rotazione dell’albero di sgancio 140. La rotazione indotta dell’albero di sgancio 140 si traduce infatti in una rotazione dell’elemento di gancio 36 attorno al quinto asse di rotazione 505 che porta lo stesso in una posizione di sgancio in seguito alla quale il gancio principale 32 risulta libero di ruotare rispetto al telaio di sostegno 31 attorno al primo asse di rotazione 501. Più precisamente quando il gancio principale 32 à ̈ sganciato, le molle di comando 37 esercitano una trazione sulla biella di comando 15 in direzione della leva di manovra 35B. Tale trazione si ripercuote sul gancio principale 32 attraverso la forcella 33 determinando la rotazione dello stesso gancio 32 intorno al primo asse di rotazione 501. Il trascinamento della biella di comando 15 provoca a sua volta la rotazione dell’equipaggio mobile 2 ovvero la repentina separazione dei contatti 1,300. Il meccanismo di comando 40 assume quindi la configurazione mostrata in figura 11 la quale à ̈ evidentemente diversa da quella di figura 10 relativa all’apertura manuale.
Le soluzioni tecniche adottate per il dispositivo di interruzione secondo l’invenzione consentono di assolvere pienamente il compito prefissato. In particolare la presenza di superfici di riscontro definite sulla biella di comando e del corpo sagomato 4 consente una migliore distribuzione delle sollecitazioni che si traduce in un aumento dell’affidabilità e della durata dell’equipaggio mobile ossia del dispositivo di interruzione nel quale lo stesso verrà impiegato. E’ da notarsi che l’equipaggio mobile à ̈ realizzato con parti costituenti facilmente ispezionabili senza complesse procedure di manutenzione e si presenta di facile realizzazione ed a costi contenuti.
In pratica, i materiali impiegati nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Equipaggio mobile (2) per un dispositivo di interruzione (3) di bassa tensione, detto equipaggio (2) comprendente: - un corpo sagomato (4) avente per ogni polo almeno una unità di alloggiamento (25) per alloggiare almeno un contatto elettrico (20); - una biella di comando (15) fornita di una coppia di porzioni laterali contrapposte (41) le quali sono collegate da una porzione trasversale (42), detta biella di comando (15) essendo operativamente collegata a detto corpo sagomato (4) attraverso mezzi di collegamento a perno comprendenti una prima porzione sagomata a perno (71) emergente da un lato di una prima (41A) di dette porzioni laterali (41) ed una seconda porzione sagomata a perno (72) emergente da un lato di una seconda (42) di dette porzioni laterali, detto corpo sagomato (4) comprendendo una copia di sedi (9) in ciascuna delle quali à ̈ alloggiata una corrispondente porzione sagomata a perno (71,72) in modo da definire un asse di rotazione (101) per detta biella (15) rispetto allo stesso corpo sagomato (4), caratterizzato dal fatto che detta prima porzione laterale (41) di detta biella (15) comprende una prima superficie di riscontro (51) definita in posizione opposta a detta porzione trasversale (42) rispetto a detta prima porzione a perno (71), detta seconda porzione laterale (42) comprendendo una seconda superficie di riscontro (52) definita in posizione opposta a detta porzione trasversale (42) rispetto a detta seconda porzione a perno (72), detto corpo sagomato (4) comprendendo una terza superficie di riscontro (53) e una quarta superficie di riscontro (54) che contattano rispettivamente detta prima (51) e detta seconda superficie di riscontro (52).
  2. 2. Equipaggio mobile (2) secondo la rivendicazione 1, in cui detta porzione trasversale di collegamento (42) comprende un tratto centrale (42A) le cui estremità definiscono estremità a perno (42B), detto tratto centrale (42A) essendo suscettibile di essere collegato a una o più molle di comando(37) di un meccanismo di comando (40) di detto dispositivo di interruzione (3), dette estremità a perno (42B) essendo alloggiabili in relative sedi definite da un elemento operativo di detto meccanismo di comando (40).
  3. 3. Equipaggio mobile (2) secondo la rivendicazione 2, in cui detta unità di alloggiamento (25) comprende una cavità principale (18) e una coppia di cavità laterali (19,19B) disposte simmetricamente rispetto a detta cavità centrale (18), dette sedi (9A,9B) per dette porzioni sagomate a perno (71,72) essendo definite in posizione sostanzialmente simmetrica rispetto a detta cavità principale (18) e ciascuna in posizione sovrastante ad una di dette cavità laterali (19,19B).
  4. 4. Equipaggio mobile (2) secondo la rivendicazione 3, in cui la prima superficie di riscontro (51) e la seconda superficie di riscontro (52) sono superfici curve che risultano sostanzialmente coassiali alle superfici curve di appoggio (12A,12B) che definiscono rispettivamente detta prima (9A) e detta seconda sede (9B).
  5. 5. Equipaggio mobile (2) secondo la rivendicazione 4, in cui detta prima superficie di riscontro (51) e detta seconda superficie di riscontro (52) sono superfici curve la cui curvatura à ̈ geometricamente coniugata rispettivamente alla curvatura della terza superficie di riscontro (53) e della quarta superficie di riscontro (54).
  6. 6. Equipaggio mobile (2) secondo la rivendicazione 5, in cui detta prima sede (9A) e detta terza superficie di riscontro (53) sono definite su semipiani opposti di un primo piano di riferimento (R1) sostanzialmente ortogonale a detto asse di rotazione (101), detta seconda sede (9B) e detta quarta superficie di riscontro (54) essendo definite su semipiani opposti di un secondo piano di riferimento (R2) sostanzialmente ortogonale a detto asse di rotazione (101) e sostanzialmente parallelo a detto primo piano di riferimento (R1).
  7. 7. Dispositivo di interruzione (3) unipolare o multipolare per impianti di bassa tensione comprendente un involucro esterno (220) contenente per ogni polo almeno un contatto fisso (300) e un contatto mobile (1), detto dispositivo (3) comprendendo un meccanismo di comando (40) per la movimentazione di detto contatto mobile (1), caratterizzato dal fatto di comprendere un equipaggio mobile (2) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 6.
  8. 8. Dispositivo di interruzione (3) secondo la rivendicazione 8, in cui detto meccanismo di comando (40) comprende una o più molle di comando (37) operativamente collegate a detto tratto centrale (42A) di detta porzione trasversale di collegamento (42) di detta biella di comando (15).
  9. 9. Dispositivo di interruzione (3) secondo la rivendicazione (8), in cui detto meccanismo di comando (40) comprende un telaio di sostegno (31B) al quale à ̈ collegato in modo girevole un gancio principale (32), detto meccanismo (40) comprendendo una forcella (33) collegata in modo girevole a detto gancio principale (32) e a detta porzione trasversale di collegamento (42A) di detta biella di comando (15).
  10. 10. Dispositivo di interruzione (3) secondo la rivendicazione 9, in cui detta forcella (33) definisce una coppia di sedi di alloggiamento (33E) in cui sono alloggiate corrispondenti estremità a perno (42B) di detta porzione trasversale di collegamento (42A) di detta biella di comando (15).
ITMI2009A000012A 2009-01-08 2009-01-08 Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile. IT1392506B1 (it)

Priority Applications (6)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMI2009A000012A IT1392506B1 (it) 2009-01-08 2009-01-08 Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile.
EP09801463.2A EP2382643B1 (en) 2009-01-08 2009-12-29 Moving element for a low voltage switching device and switching device comprising this moving element.
CN200980152474.5A CN102265366B (zh) 2009-01-08 2009-12-29 用于低压开关装置的移动元件和包括这种移动元件的开关装置
US13/142,753 US8624143B2 (en) 2009-01-08 2009-12-29 Moving element for a low voltage switching device and switching device comprising this moving element
PCT/EP2009/068005 WO2010079109A1 (en) 2009-01-08 2009-12-29 Moving element for a low voltage switching device and switching device comprising this moving element
ES09801463T ES2427396T3 (es) 2009-01-08 2009-12-29 Elemento móvil para un dispositivo de conmutación de baja tensión y dispositivo de conmutación que comprende este elemento móvil

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMI2009A000012A IT1392506B1 (it) 2009-01-08 2009-01-08 Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile.

Publications (2)

Publication Number Publication Date
ITMI20090012A1 true ITMI20090012A1 (it) 2010-07-09
IT1392506B1 IT1392506B1 (it) 2012-03-09

Family

ID=41259666

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
ITMI2009A000012A IT1392506B1 (it) 2009-01-08 2009-01-08 Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile.

Country Status (6)

Country Link
US (1) US8624143B2 (it)
EP (1) EP2382643B1 (it)
CN (1) CN102265366B (it)
ES (1) ES2427396T3 (it)
IT (1) IT1392506B1 (it)
WO (1) WO2010079109A1 (it)

Families Citing this family (1)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US20160240335A1 (en) * 2015-02-17 2016-08-18 General Electric Company Circuit breaker crossbar assembly and method

Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US4644120A (en) * 1985-07-18 1987-02-17 Westinghouse Electric Corp. Molded case circuit breaker with a movable lower electrical contact positioned by a torsion spring
WO1995022165A1 (en) * 1994-02-14 1995-08-17 Square D Company Blade suspension assembly for a circuit breaker

Family Cites Families (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US6194983B1 (en) * 1999-08-30 2001-02-27 Eaton Corporation Molded case circuit breaker with current flow indicating handle mechanism
IT1319753B1 (it) * 2000-12-27 2003-11-03 Abb Ricerca Spa Interruttore limitatore di corrente
US20040065531A1 (en) * 2002-10-08 2004-04-08 Richter David N. Blade crossbar
US6888431B2 (en) * 2003-01-30 2005-05-03 Square D Company Remotely operated circuit breaker for emergency lighting circuits
ITBG20050024A1 (it) * 2005-05-13 2006-11-14 Abb Service Srl Interruttore installabile secondo diverse configurazioni operative
US7358455B2 (en) * 2006-08-22 2008-04-15 Eaton Corporation Cradle stop assembly, and operating mechanism and electrical switching apparatus employing the same

Patent Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US4644120A (en) * 1985-07-18 1987-02-17 Westinghouse Electric Corp. Molded case circuit breaker with a movable lower electrical contact positioned by a torsion spring
WO1995022165A1 (en) * 1994-02-14 1995-08-17 Square D Company Blade suspension assembly for a circuit breaker

Also Published As

Publication number Publication date
CN102265366A (zh) 2011-11-30
US20110266126A1 (en) 2011-11-03
EP2382643A1 (en) 2011-11-02
ES2427396T3 (es) 2013-10-30
IT1392506B1 (it) 2012-03-09
WO2010079109A1 (en) 2010-07-15
US8624143B2 (en) 2014-01-07
CN102265366B (zh) 2014-11-26
EP2382643B1 (en) 2013-06-19

Similar Documents

Publication Publication Date Title
JP4167259B2 (ja) 回路遮断器の接触子アセンブリ
US8183485B2 (en) Circuit breaker having automatic release linkage
ITMI20012325A1 (it) Interruttore di bassa tensione
ITMI20090010A1 (it) Dispositivo di interruzione per impianti di bassa tensione
EP2472537B1 (en) Movable contactor assembly for current limiting type circuit breaker
ITMI20012327A1 (it) Interruttore di bassa tensione
US9524843B2 (en) Control mechanism for a circuit-breaking device and a circuit-breaking device comprising said mechanism
RU2672852C2 (ru) Автоматический выключатель с дугогасительным барьером
US8653914B2 (en) Safety switch
ITMI20090012A1 (it) Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile.
KR100832325B1 (ko) 복합형 배선용 차단기
ITMI20072278A1 (it) Interruttore automatico per applicazioni di bassa tensione.
KR100978270B1 (ko) 배선용 차단기의 한류기구장치
ITMI20081826A1 (it) Interruttore di bassa tensione.
TW201411676A (zh) 電切換裝置及用於該裝置的通路總成
CA2894939C (en) Electrical switching apparatus and link assembly therefor
ITMI20090011A1 (it) Equipaggio mobile per un dispositivo di interruzione di bassa tensione e dispositivo di interruzione comprendente tale equipaggio mobile.
ITMI20080329U1 (it) Interruttore automatico bipolare per applicazioni di bassa tensione
ITMI20100058U1 (it) Meccanismo di comando per dispositivi di commutazione elettrica e relativo dispositivo
EP3188204A1 (en) Structure of contacts for air circuit breaker
JP2019091685A (ja) セルフクリーニング接点を備える低プロファイル回路ブレーカ
KR200437072Y1 (ko) 회로 차단기
CN202058668U (zh) 选择性线路保护开关
JP7358201B2 (ja) 真空遮断器の操作機構
KR101419008B1 (ko) 배선용 차단기