ITMI20012327A1 - Interruttore di bassa tensione - Google Patents

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ITMI20012327A1
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Italy
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contact
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rotation
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IT2001MI002327A
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Nicola Bresciani
Martir Roberto Rota
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Abb Service Srl
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    • H01H77/02Protective overload circuit-breaking switches operated by excess current and requiring separate action for resetting in which the excess current itself provides the energy for opening the contacts, and having a separate reset mechanism
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    • H01H77/102Protective overload circuit-breaking switches operated by excess current and requiring separate action for resetting in which the excess current itself provides the energy for opening the contacts, and having a separate reset mechanism with electrodynamic opening characterised by special mounting of contact arm, allowing blow-off movement
    • H01H77/104Protective overload circuit-breaking switches operated by excess current and requiring separate action for resetting in which the excess current itself provides the energy for opening the contacts, and having a separate reset mechanism with electrodynamic opening characterised by special mounting of contact arm, allowing blow-off movement with a stable blow-off position
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad un interruttore di bassa tensione, cioè per applicazioni con tensioni di esercizio fino a 1000 Volt .
Negli impianti elettrici industriali di bassa tensione caratterizzati da elevate correnti e potenze sono normalmente impiegati dei dispositivi specifici, comunemente denominati nella tecnica come interruttori automatici di potenza.
Tali interruttori sono concepiti in modo da fornire una serie di prestazioni necessarie a garantire il corretto funzionamento dell'impianto elettrico in cui sono inseriti e dei carichi ad esso connessi. Ad esempio, essi assicurano la corrente nominale richiesta per le diverse utenze, consentono un corretto inserimento e distacco dei carichi dal circuito, proteggono i carichi da eventi anomali quali il sovraccarico ed il corto circuito tramite apertura automatica del circuito, consentono il sezionamento del circuito protetto attraverso la separazione galvanica o l'apertura di appositi contatti per ottenere il totale isolamento del carico rispetto alla sorgente di energia elettrica.
Attualmente, i suddetti interruttori sono disponibili secondo svariate soluzioni industriali la più comune delle quali affida l'apertura dei contatti a complessi cinematismi che sfruttano l'energia meccanica preventivamente accumulata in speciali molle di apertura e sono generalmente innescati, in condizioni di guasto elettrico, da un apposito dispositivo di protezione, tipicamente un relè.
In determinate condizioni operative, in particolare quando la corrente di corto circuito presunta può assumere valori significativamente elevati, l'uso di apparecchi che sfruttano in modo convenzionale l'energia accumulabile nelle molle di apertura può risultare poco efficiente ed antieconomico per l'apertura dei contatti; in questi casi si ricorre normalmente a speciali tipologie di interruttori automatici dotati di soluzioni tecniche volte ad elevarne il potere di interruzione.
Tra le soluzioni tecniche attualmente più utilizzate, ne esistono due spesso impiegate congiuntamente. In particolare, una prima soluzione prevede di imporre alla corrente un determinato percorso in modo che, al verificarsi di un corto circuito, si sviluppino delle forze di repulsione elettrodinamica tra i contatti. Tali forze repulsive generano una spinta utile che concorre ad aumentare la velocità di separazione dei contatti mobili da quelli fissi; in questo modo si ha una riduzione del tempo di intervento e si impedisce che la corrente presunta di corto circuito possa raggiungere il suo valore massimo.
La seconda soluzione prevede il raddoppio dei contatti fissi e mobili. In questo caso, il flusso della corrente viene interrotto in ciascun polo dell'interruttore in due zone distinte poste elettricamente in serie tra loro, in modo che ciascuna zona sia sottoposta a minore stress meccanico e termico.
Un aspetto particolarmente critico degli interruttori di tipo noto è dato dal fatto che la presenza di forze elettrodinamiche repulsive, se da un lato concorre positivamente alla generazione della spinta utile alla separazione dei contatti, dall'altro contribuisce a che la struttura dei contatti mobili giunga a fine corsa con velocità e quindi energia elevata. Questo tende a provocare generalmente forti urti contro l'involucro dell'interruttore con possibilità di danneggiamento dello stesso, e può richiedere perciò l'utilizzo di addizionali elementi assorbitori: inoltre, si possono avere fenomeni di rimbalzo dei contatti mobili verso i contatti fissi ed indesiderati riadescamenti dell'arco elettrico. Nel caso di interruttori con contatti raddoppiati, la probabilità di rimbalzo e di riadescamento dell'arco elettrico può essere accentuata dalla presenza di molle supplementari che sono usualmente associate alla struttura di ciascun contatto mobile al fine di favorire un'equa ripartizione della pressione meccanica sulle due superfici di accoppiamento tra ciascun contatto mobile ed i corrispondenti contatti fissi.
Compito precipuo della presente invenzione è quello di realizzare un interruttore di bassa tensione che permetta di ovviare agli inconvenienti precedentemente citati, ed in particolare in cui l'apertura in condizione dì corto circuito avvenga in modo ottimizzato e funzionalmente più efficace rispetto alle soluzioni note, eliminando al contempo, o almeno minimizzando, gli urti che il contatto mobile può avere sull'involucro dell'interruttore ed i conseguenti effetti negativi da essi causati.
Questo compito, nonché altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un interruttore di bassa tensione comprendente :
- almeno un primo contatto fisso elettricamente connesso ad un terminale di collegamento con un circuito elettrico;
- un contatto mobile rotante comprendente un corpo centrale da cui si protende almeno un primo braccio alla cui estremità è predisposta una superficie attiva accoppiabile/separabile da detto contatto fisso mediante rotazione del contatto mobile stesso;
- un albero porta contatti rotante operativamente connesso ad un meccanismo di attuazione dell'interruttore ed avente una sede in cui è alloggiato il corpo centrale del contatto mobile con il primo braccio che si protende esternamente detta sede, in detto albero porta contatti essendo inoltre disposta almeno una prima molla operativamente accoppiata al contatto mobile ed atta ad assicurare, in condizione di interruttore chiuso, una adeguata pressione di contatto tra la superficie attiva ed il primo contatto fisso; caratterizzato dal fatto che su detto corpo centrale del contatto mobile è definita almeno una prima superficie di battuta atta ad agire, durante una rotazione del contatto mobile causata da un corto circuito, contro una superficie corrispondentemente coniugata definita in detta sede dell'albero, in modo che almeno parte dell'energia accumulata dal contatto mobile rotante durante la propria rotazione venga trasmessa direttamente all'albero .
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, dell'interruttore secondo l'invenzione, illustrate a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni in cui:
la figura 1 è una vista in pianta illustrante una prima forma di realizzazione dell'insieme albero porta contatti-contatto mobile ad un braccio-contatto fisso, utilizzabile nell'interruttore secondo l' invenzione;
la figura 2 è una vista in pianta illustrante una seconda forma di realizzazione dell'insieme albero porta contatti-contatto mobile ad un braccio-contatto fisso, utilizzabile nell'interruttore secondo l'invenzione;
la figura 3 è una vista in pianta illustrante una terza forma di realizzazione dell'insieme albero porta contatti-contatto mobile ad un braccio-contatto fisso, utilizzabile nell'interruttore secondo l'invenzione;
la figura 4 è una vista in pianta illustrante il contatto mobile di figura 1 in fase di battuta contro l'albero porta contatti durante la separazione della superficie attiva dal rispettivo contatto fisso in seguito a corto circuito;
la figura 5 è una vista prospettica illustrante parzialmente un albero porta contatti accoppiato ad un contatto mobile e ad un meccanismo di attuazione dell'interruttore;
la figura 6 è una vista in pianta illustrante una possibile forma di realizzazione dell'insieme contatto mobile-albero porta contatti, per un interruttore a contatti doppi.
Nella descrizione seguente, per una maggiore semplicità descrittiva, verrà fatto riferimento ad un singolo polo dell'interruttore, senza voler in alcun modo limitare l'ambito dell'invenzione essendo la soluzione concepita applicabile a tutti i poli di un interruttore di bassa tensione con un qualsivoglia numero di poli. Inoltre, con numeri di riferimento identici verranno indicati nelle diverse figure elementi uguali o tecnicamente equivalenti.
Con riferimento alle figure citate, un polo dell'interruttore di bassa tensione secondo l'invenzione comprende generalmente almeno un primo contatto fisso 1 elettricamente connesso, tramite un conduttore 2 opportunamente configurato, ad un morsetto di collegamento con un circuito elettrico, secondo forme realizzative ampiamente note nell'arte e per questo non descritte in dettaglio; il polo comprende inoltre un contatto mobile rotante 10 ed un albero porta contatti rotante 20, illustrato in sezione nelle figure 1-4 per una migliore chiarezza rappresentativa, che è operativamente connesso sia al contatto mobile 10 che ad un meccanismo 30 di attuazione dell'interruttore. Come illustrato in dettaglio in figura 5, tale meccanismo di attuazione 30 comprende generalmente un sistema cinematico con molle di apertura 31 e permette di collegare operativamente l'albero porta contatti 20 ad un leva di azionamento manuale dell'interruttore 32. Inoltre, l'interruttore è usualmente provvisto di un dispositivo di protezione (non illustrato da figure) contro guasti elettrici, tipicamente un relè, il quale, al verificarsi di un guasto elettrico, interviene causando l'azionamento del meccanismo di attuazione 30 con conseguente rotazione dell'albero porta contatti 20 e sgancio dell'interruttore. Il funzionamento del relè di protezione e del meccanismo di attuazione 30, e le relative modalità di collegamento operativo tra loro e con le altre parti dell'interruttore, sono anch'esse ampiamente note nell'arte e per questo non verranno ulteriormente descritte.
Come illustrato in dettaglio nelle figure 1-4, l'albero porta contatti rotante 20 presenta una sede di alloggiamento 21 opportunamente sagomata in modo da presentare almeno una superficie di interazione 22; inoltre, nella sede 21 è fissato un perno di infulcraggio 23.
A sua volta, il contatto mobile rotante 10 presenta un corpo centrale sagomato 11 da cui si protende almeno un primo braccio 12; all'estremità di tale braccio è disposta una superficie attiva 13, ad esempio una placca o pastiglia di contatto, accoppiabile/separabile elettricamente dal contatto fisso 1 in seguito alla rotazione del contatto mobile 10 stesso. In particolare, nelle forme di realizzazione illustrate, il contatto mobile 10 è operativamente collegato all'albero 20 ed è disposto con la parte centrale 11 alloggiata all'interno della sede 21 con l'estremità del braccio 12 che si protende trasversalmente esternamente ad essa; preferibilmente, il contatto mobile 10 è collegato all'albero 20 accoppiando un foro 14 ricavato nel corpo centrale 11 con il perno di infulcraggio 23, secondo una soluzione vantaggiosa dal punto di vista costruttivo e dell'assemblaggio. Chiaramente, il collegamento operativo tra l'albero 20 ed il contatto mobile 10 potrebbe essere realizzato in modi differenti, ad esempio ricavando il perno di infulcraggio sul corpo del contatto mobile ed il foro di accoppiamento sull'albero, oppure realizzando un collegamento flottante esclusivamente mediante una o più molle disposte nella sede 21 ed opportunamente collegate sia all'albero che al contatto mobile stesso, o in altri modi purché compatibili con l'applicazione.
Vantaggiosamente, nell'interruttore secondo l'invenzione, sul corpo centrale sagomato 11 del contatto mobile 10 è definita almeno una prima superficie di battuta 15 atta ad interagire operativamente contro la superficie corrispondentemente coniugata 22, per gli scopi che risulteranno maggiormente in dettaglio in seguito.
Preferibilmente, nelle forme di realizzazione illustrate nelle figure 1-2, sul corpo centrale 11 del contatto mobile 10 è inoltre definita almeno una prima superficie a camma 16 disposta contigua con la superficie di battuta 15, e disposta tra la superficie di battuta stessa e l'estensione del braccio 12; inoltre, sull'albero 20 sono disposti, da parti opposte tra loro rispetto al corpo del contatto mobile 10, almeno mezzi di aggancio 24 ed un ulteriore perno 25. In particolare, nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 1 e 4, i mezzi di aggancio 24 comprendono preferibilmente un secondo perno 24 che è rigidamente fissato all'albero 20, mentre il terzo perno 25 è operativamente accoppiato al contatto mobile 10 in modo mobile relativamente ad esso, ed è disposto con le estremità inserite in scanalature 26 definite sull'albero porta contatti 20.
Nella forma di realizzazione illustrata in figura 2 invece, è previsto l'impiego di ulteriori mezzi di aggancio comprendenti preferibilmente un quarto perno 27 il quale, prendendo come riferimento il primo perno di infulcraggio 23, è fissato all'albero 20 in posizione sostanzialmente simmetrica rispetto al secondo perno 24; a sua volta, il terzo perno 25 è operativamente accoppiato al contatto mobile 10 in modo mobile relativamente ad esso, ed è collegato al quarto perno 27 mediante due bielle 28 (di cui solo una è visibile in figura 2) le quali sono posizionate nella sede 21 dell'albero 20 lungo due fianchi opposti del contatto mobile 10, sostanzialmente parallele tra loro.
Al contatto mobile 10 è generalmente associata almeno una molla che è atta ad assicurare, in condizione di interruttore chiuso, una adeguata pressione di contatto tra la superficie attiva 13 ed il corrispondente contatto fisso 1. In particolare, nell'interruttore secondo l'invenzione sono impiegate preferibilmente almeno due molle a trazione 8 (di cui solo una visibile nelle figure 1-4), ancorate ciascuna al secondo perno 24 e al terzo perno 25, e disposte da parti opposte tra loro rispetto al braccio 12 del contatto mobile 10.
Verrà ora descritto il funzionamento dell'interruttore secondo l'invenzione, facendo riferimento a titolo esemplificativo alla forma di realizzazione illustrata nelle figure 1 e 4.
In condizioni operative, allorquando si manifesta un corto circuito, le forze elettrodinamiche di repulsione che si generano nelle parti elettriche attraversate dalla corrente, innescano la rotazione del contatto mobile 10 il quale, partendo dalla posizione illustrata in figura 1, si porta verso la posizione illustrata in figura 4 in cui la superficie di battuta 15 va ad agire in battuta contro la corrispondente superficie 22; in tale situazione, in virtù dell'interazione tra le superfici 15 e 22, si ha il grosso vantaggio che almeno parte dell'energia cinetica posseduta dal contatto mobile 10 durante la rotazione viene trasmessa direttamente all'albero porta contatti 20, e quindi distribuita anche tra le parti meccaniche ad esso collegate. In questo modo, ed in maniera estremamente vantaggiosa e completamente innovativa rispetto all'arte nota, l'energia trasmessa dal contatto mobile 10 all'albero 20, non solo viene sottratta al possibile urto contro l'involucro dell'interruttore, ma è addirittura sfruttata per vincere l'inerzia dell'albero stesso ed innescarne la rotazione preventivamente rispetto all'intervento del relè di protezione che comunque agisce immediatamente dopo l'effetto sopra descritto e provoca lo sgancio del meccanismo di attuazione 30 in modo del tutto convenzionale. Ciò permette quindi, rispetto alle soluzioni note, di eseguire aperture più rapide e di ridurre gli stress meccanici ed elettrici che le parti attive devono sopportare in condizioni di corto circuito, con la benefica conseguenza che il comportamento dell'interruttore lungo la sua vita utile è significativamente migliorato e la sua vita utile stessa ne risulta prolungata.
Inoltre, il fatto che l'energia accumulata dal contatto mobile durante la sua rotazione venga sfruttata umilmente per ottenere l'effetto sopra descritto, evita che tutta l'energia cinetica accumulata si sfoghi direttamente sull'involucro dell'interruttore, riducendo ogni causa di possibile rimbalzo del contatto mobile 10, e quindi di riadescamento dell'arco elettrico. Questo effetto positivo può essere accentuato nel caso in cui si utilizzino le configurazioni costruttive illustrate nelle figure 1 e 2. In tali casi infatti, il perno 25 sotto l'azione delle relative molle ad esso associate, nonché delle bielle 28 nella forma di realizzazione di figura 2, è posizionato in battuta contro la parete della superficie a camma 16; tale interazione favorisce la generazione di una forza, indicata dalla freccia A, la quale dà luogo in definitiva ad un momento che tende a mantenere la superficie attiva 13 del contatto mobile 10 accoppiata con il contatto fisso. Durante l'apertura dovuta ad un corto circuito, la rotazione del contatto mobile 10 comporta lo scorrimento del perno 25 il quale, sotto l'azione delle molle 8, interagisce con la superficie a camma 16 rimanendo a diretto contatto con essa, con scorrimento relativo delle parti a contatto; ciò porta ad una variazione della direzione della forza A con progressiva diminuzione del suo braccio 29 fino a quando, come illustrato in dettaglio in figura 4, l'interazione perno-superficie a camma è tale da portare la linea di azione delle forza A sottocentro rispetto al perno 23, e quindi si ha un braccio 29 di segno opposto rispetto alla fase iniziale. In questa situazione si ha quindi un momento meccanico concorde con il verso di rotazione del contatto mobile 10 che contribuisce al mantenimento del contatto mobile 10 nella posizione raggiunta, opponendosi all'eventuale rimbalzo e rendendo pressoché superfluo l'utilizzo di addizionali sistemi di bloccaggio.
E' comunque da sottolineare che il risultato innovativo della trasmissione di energia dal contatto mobile all'albero rotante richiede solo che la sagomatura del contatto mobile presenti la superficie di battuta necessaria ad interagire con la corrispondente superficie ricavata sull'albero ed è sostanzialmente indipendente dal tipo di accoppiamento operativo tra albero e contatto mobile, nonché dalla sagomatura della parte restante del contatto mobile stesso; ad esempio, oltre le soluzioni precedentemente illustrate, sarebbe possibile utilizzare un contatto mobile sagomato senza superfici a camma, come illustrato schematicamente in figura 3, oppure collegare il contatto mobile all'albero utilizzando una o più molle di accoppiamento opportunamente disposte nella sede senza l'utilizzo di perni, o in qualunque altro modo purché compatibile con l'applicazione.
Le soluzioni precedentemente descritte per un interruttore a contatti singoli possono essere facilmente ed altrettanto vantaggiosamente implementate nel caso di interruttori con contatti raddoppiati; in tal caso è infatti sostanzialmente sufficiente replicare simmetricamente rispetto all'asse di rotazione, la forma e le parti funzionali all'invenzione.
Un esempio in tal senso è illustrato schematicamente in figura 6. Come ivi mostrato, l'interruttore è provvisto di un primo contatto fisso 1 e di un secondo contatto fisso 3 che sono elettricamente connessi, tramite conduttori 2 opportunamente configurati, a corrispondenti morsetti di collegamento con un circuito elettrico. A sua volta, il contatto mobile rotante 10 presenta un corpo centrale sagomato 11 da cui si protendono due bracci 12 alle cui estremità e da parti opposte tra loro rispetto all'asse di rotazione, sono disposte due superfici attive 13, accoppiabili/separabili dai corrispondenti contatti fissi 1 e 3 in seguito alla rotazione del contatto mobile 10 stesso. Vantaggiosamente, in tale forma di realizzazione, sul corpo centrale sagomato 11 del contatto mobile 10 sono definite, da parti opposte tra loro e sostanzialmente simmetriche rispetto all'asse di rotazione, e quindi rispetto al foro 14, una prima ed una seconda superficie di battuta 15; corrispondentemente, la sede 21 dell'albero 20 è sagomata in modo da definire due superfici di interazione 22 contro ciascuna delle quali va ad agire una superficie di battuta 15, in modo del tutto funzionalmente analogo a quanto descritto per un contatto mobile con un sol braccio.
Chiaramente, anche in caso di interruttore con contatti raddoppiati è possibile realizzare il collegamento operativo albero-contatto mobile secondo svariate configurazioni costruttive e adottare o meno anche la sagomatura con le superfici a camma.
Ad esempio nella forma di realizzazione illustrata in figura 6, sul corpo centrale del contatto mobile 10 sono definite due superfici a camma 16 disposte contigue, ciascuna con una corrispondente superficie di battuta 15; corrispondentemente, rispetto alla soluzione con contatti singoli, sull'albero 20 sono inoltre disposti due ulteriori perni, di cui, facendo riferimento al perno di infulcraggio 23, un quarto perno 34 è fissato all'albero in posizione sostanzialmente simmetrica rispetto al secondo perno 24, ed un quinto perno 35 è disposto simmetricamente rispetto al terzo perno 25 ed è ad esso funzionalmente equivalente. Ai due perni 34 e 35 sono ancorate due ulteriori molle 8 disposte anch'esse da parti opposte tra loro rispetto al secondo braccio 12.
Analoghe modifiche possono essere adottate nel passare da un interruttore a contatti singoli ad uno a contatti doppi per le forme di realizzazione illustrate nelle figure 2 e 3. Ad esempio, nel caso di figura 2 è sufficiente utilizzare un quinto perno disposto, rispetto al perno di infulcraggio 23, sostanzialmente simmetrico al perno 25 e ad esso funzionalmente equivalente; in tal caso tale quinto perno 25 può essere collegato al secondo perno 24 mediante una ulteriore coppia di bielle 28, e possono essere utilizzate due altre molle 8 ancorate al perno 27 e al quinto perno stesso.
E' da notarsi che nelle varie forme realizzative, sia con contatto mobile ad un braccio che a due bracci, i perni fissi 24 o 27 o 34 possono essere sostituiti in modo del tutto equivalente da altri mezzi di aggancio che permettano l'aggancio degli estremi delle molle 8 in modo funzionalmente analogo a quanto svolto da un singolo perno fisso; ad esempio, è possibile utilizzare due pernetti strutturalmente indipendenti tra loro e fissati all'albero, oppure due agganci accoppiati all'albero, o ancora due sedi in esso ricavate atte a permettere l'ancoraggio degli estremi della molle 8, o altri mezzi ancora purché compatibili con l'applicazione.
Si è in pratica constatato come l'interruttore secondo l'invenzione assolva pienamente il compito prefissato, fornendo una serie significativa di vantaggi rispetto all'arte nota e potendo essere utilizzato sia come interruttore standard sia come limitatore di corrente.
L'interruttore così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica, i materiali, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Interruttore di bassa tensione comprendente: - almeno un primo contatto fisso elettricamente connesso ad un terminale di collegamento con un circuito elettrico; - un contatto mobile rotante comprendente un corpo centrale da cui si protende almeno un primo braccio alla cui estremità è predisposta una superficie attiva accoppiabile/separabile da detto contatto fisso mediante rotazione del contatto mobile stesso; - un albero porta contatti rotante operativamente connesso ad un meccanismo di attuazione dell'interruttore ed avente una sede in cui è alloggiato il corpo centrale del contatto mobile con il primo braccio che si protende esternamente da detta sede, in detto albero porta contatti essendo inoltre disposta almeno una prima molla operativamente accoppiata al contatto mobile ed atta ad assicurare, in condizione di interruttore chiuso, una adeguata pressione di contatto tra la superficie attiva ed il primo contatto fisso; caratterizzato dal fatto che su detto corpo centrale del contatto mobile è definita almeno una prima superficie di battuta atta ad agire, durante una rotazione del contatto mobile causata da un corto circuito, contro una superficie corrispondentemente coniugata definita in detta sede dell'albero, in modo che almeno parte dell'energia accumulata dal contatto mobile rotante durante la propria rotazione venga trasmessa direttamente all'albero.
  2. 2. Interruttore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima superficie di battuta definita sul corpo centrale del contatto mobile agisce contro detta superficie corrispondentemente coniugata in modo da innescare, in condizione di corto circuito, la rotazione dell'albero porta contatti in anticipo rispetto all'intervento di detto meccanismo di attuazione.
  3. 3. Interruttore secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che su detto albero porta contatti è fissato un primo perno di infulcraggio accoppiato con gioco in un foro definito in detto corpo centrale del contatto mobile, su detto corpo centrale essendo inoltre definita almeno una prima superficie a camma disposta contigua a detta prima superficie di battuta.
  4. 4. Interruttore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un secondo perno fissato all'albero ed un terzo perno operativamente accoppiato al contatto mobile e scorrevole in scanalature definite sull'albero stesso, detto secondo e terzo perno essendo disposti da parti opposte tra loro rispetto al corpo del contatto mobile, una prima ed una seconda molla essendo inoltre ancorate al secondo e terzo perno ed essendo disposte lungo due fianchi opposti del braccio del contatto mobile, detto terzo perno interagendo operativamente con detta prima superficie a camma in modo da generare un momento meccanico concorde con il verso di rotazione del contatto mobile durante almeno un tratto finale della fase di separazione della superficie attiva dal contatto fisso in una condizione di corto circuito.
  5. 5. Interruttore secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un secondo ed un terzo perno fissati all'albero in posizione sostanzialmente simmetrica tra loro rispetto a detto primo perno di infulcraggio, ed un quarto perno operativamente accoppiato al contatto mobile in modo mobile rispetto ad esso, detto terzo e quarto perno essendo collegati tra loro mediante una prima ed una seconda biella disposte in detta sede dell'albero lungo due fianchi opposti del contatto mobile, una prima ed una seconda molla essendo inoltre ancorate al secondo e quarto perno ed essendo disposte lungo due fianchi opposti del contatto mobile rotante, detto quarto perno interagendo operativamente con detta prima superficie a camma in modo da generare un momento meccanico concorde con il verso di rotazione del contatto mobile durante almeno un tratto finale della fase di separazione della superficie attiva dal contatto fisso in una condizione di corto circuito.
  6. 6. Interruttore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una coppia di contatti fissi elettricamente connessi a corrispondenti terminali di collegamento con un circuito elettrico e dal fatto che detto contatto mobile rotante comprende un corpo centrale da cui si protendono un primo ed un secondo braccio alle cui estremità e da parti opposte tra loro rispetto all'asse di rotazione, è predisposta una coppia di superfici attive accoppiabili/separabili da detti contatti fissi mediante rotazione del contatto mobile stesso, su detto corpo centrale essendo definite almeno una prima ed una seconda superficie di battuta disposte da parti opposte tra loro rispetto a detto asse di rotazione ed atte ad agire, durante una rotazione del contatto mobile causata da un corto circuito, contro due superfici corrispondentemente coniugate definite in detta sede dell'albero .
  7. 7. Interruttore secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che dette prima e seconda superficie di battuta sono disposte sul corpo centrale del contatto mobile sostanzialmente simmetriche rispetto a detto asse di rotazione.
  8. 8. Interruttore secondo la rivendicazione 4 e 6, caratterizzato dal fatto che su detto corpo centrale è inoltre definita una seconda superficie a camma disposta contigua a detta seconda superficie di battuta e dal fatto che, con riferimento a detto primo perno di infulcraggio, su detto albero sono inoltre disposti un quarto perno fissato all'albero in posizione sostanzialmente simmetrica rispetto al secondo perno, ed un quinto perno disposto sostanzialmente simmetrico rispetto al terzo perno di infulcraggio, detto quinto perno essendo operativamente accoppiato al contatto mobile e scorrevole in scanalature definite sull'albero stesso, una terza ed una quarta molla essendo ancorate al quarto e quinto perno ed essendo disposte lungo due fianchi opposti del contatto mobile, il quinto perno interagendo operativamente con il secondo profilo a camma in modo da generare un momento meccanico concorde con il verso di rotazione del contatto mobile durante almeno un tratto finale della fase di separazione delle superfici attive dai corrispondenti contatti fissi in una condizione di corto circuito.
  9. 9. Interruttore secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che su detto corpo centrale è inoltre definita una seconda superficie a camma disposta contigua a detta seconda superficie di battuta e dal fatto di comprendere un quinto perno operativamente accoppiato al contatto mobile in modo mobile rispetto ad esso, detto quinto perno essendo collegato al secondo perno mediante una terza ed una quarta biella disposte in detta sede dell'albero lungo due fianchi opposti del contatto mobile, una terza ed una quarta molla essendo ancorate al quinto e al quarto perno ed essendo disposte lungo due fianchi opposti del contatto mobile, detto quinto perno interagendo operativamente con detta seconda superficie a camma in modo da generare un momento meccanico concorde con il verso di rotazione del contatto mobile durante almeno un tratto finale della fase di separazione delle superfici attive dai contatti fissi in una condizione di corto circuito.
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