ITMI20081049A1 - Dispositivo ammortizzante per cerniere di elementi di arredamento - Google Patents

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ITMI20081049A1
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shock
shock absorber
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Inventor
Michele Vezza
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Agostino Ferrari Spa
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Description

Titolo: Dispositivo ammortizzante per elementi di arredamento
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo ammortizzante, in particolare ad un dispositivo ammortizzante associabile ad una cerniera di parti mobili in elementi di arredamento.
L’invenzione si riferisce altresì ad una cerniera di elementi d’arredamento comprendente tale dispositivo ammortizzante.
Nel settore dell’arredamento è noto l’impiego di dispositivi aventi la funzione di ammortizzare il movimento di chiusura di parti mobili quali, ad esempio, ante, sportelli, battenti, ecc.. I dispositivi ammortizzanti intervengono per evitare che gli elementi mobili possano urtare contro la struttura fissa del rispettivo elemento di arredamento quando sono spinti in battuta contro tale struttura. Il manifestarsi di urti, oltre ad essere non gradevole per gli utenti, può a lungo andare pregiudicare la funzionalità degli elementi di arredo.
Per semplicità, nel seguito della presente descrizione si utilizzerà principalmente il termine “battente” per identificare una qualunque parte apribile e richiudibile incernierata alla struttura fissa di un elemento di arredamento.
Una prima tipologia di dispositivi ammortizzanti comprende un ammortizzatore a molla che permette la chiusura del battente quando la forza esercitata sulla corrispondente cerniera supera la resistenza offerta dalla molla stessa. Normalmente la molla è configurata per offrire il massimo della resistenza in corrispondenza di un angolo di chiusura prefissato del battente. Il battente resta aperto fino a quando non si supera l’angolo di chiusura prefissato e si vince la resistenza della molla.
Recentemente è stata introdotta sul mercato una seconda tipologia di dispositivi ammortizzanti, il cui ammortizzatore prevede uno smorzatore viscoso. Lo smorzatore ha il duplice effetto di evitare gli urti dovuti a chiusure violente del battente contro la struttura fissa dell’elemento di arredo e offrire all’utente la sensazione che il battente venga accompagnato nel suo movimento, ovvero venga gradualmente rallentato fino al completamento della chiusura. L’ammortizzatore è essenzialmente costituito da un pistone scorrevolmente montato all’interno di un involucro contenente un fluido viscoso, responsabile dell’effetto ammortizzante. Il pistone definisce all’interno dell’involucro due zone a volume variabile: quando la spinta di chiusura del battente si scarica su uno stelo associato al pistone, il fluido viscoso è costretto a passare da una prima zona, dove la pressione aumenta, a una seconda zona a bassa pressione, dove il fluido viene raccolto. Quando la spinta esercitata sullo stelo cessa, una molla riarma il pistone e lo stelo ed il fluido viene riportato nella prima zona, cosicché l’ammortizzatore ed il dispositivo ammortizzante sono pronti per un nuovo ciclo di lavoro.
I dispositivi ammortizzanti sono posizionati in corrispondenza della cerniera con la quale cooperano per controllare il movimento del battente. Le cerniere normalmente comprendono un braccio, o “ala”, vincolabile alla struttura fissa dell’elemento di arredamento, e una porzione scatolare per l’accoglimento parziale del braccio, solitamente definita “box”, fissata al battente dello stesso elemento di arredamento. Generalmente il braccio è vincolato al box per mezzo di un biellismo, che a sua volta è in gran parte alloggiato nel box. In una prima configurazione, i dispositivi ammortizzanti sono previsti integrali al braccio, o comunque montati direttamente sul braccio della cerniera. In alternativa, in una ulteriore configurazione, i dispositivi ammortizzanti sono montati sul box e interagiscono con il braccio quando la cerniera è in chiusura.
La presente invenzione si riferisce in particolare a questa seconda configurazione, riguarda cioè un dispositivo ammortizzante destinato ad essere installato sul box della corrispondente cerniera.
La domanda di brevetto internazionale WO 2006/088435 descrive una cerniera per elementi di arredamento comprendente un dispositivo ammortizzante posizionato sulla superficie della porzione scatolare (cioè sul box) rivolta verso il braccio (figura 5). Il dispositivo ammortizzante comprende un ammortizzatore lineare a pistone ed il relativo alloggiamento. L’ammortizzatore è orientato con il proprio asse di attivazione perpendicolare all’asse principale del braccio della cerniera. L’alloggiamento è coassiale all’ammortizzatore ed è ruotabile per trasferire una spinta di attivazione sul pistone dell’ammortizzatore. In particolare, sull’alloggiamento dell’ammortizzatore è prevista una sporgenza sagomata a camma, destinata ad entrare in battuta con una porzione del braccio della cerniera. Quando la cerniera si muove in chiusura, il braccio si inserisce almeno in parte all’interno del box e contemporaneamente esercita una spinta sulla sporgenza sagomata dell’alloggiamento dell’ammortizzatore. La spinta esercitata sulla porzione sagomata provoca la rotazione dell’alloggiamento attorno all’asse di attivazione dell’ammortizzatore ed il conseguente azionamento dell’ammortizzatore in frenata rispetto al movimento del braccio della cerniera.
La domanda di brevetto internazionale WO 2007/038815 descrive una cerniera per elementi di arredamento comprendente un dispositivo ammortizzante a pistone posizionato sul box, con il proprio asse di attivazione ortogonale al braccio della cerniera. Nella fase di chiusura, il braccio comanda il movimento di leve o cinematismi che comprimono il pistone.
Ai fini della presente descrizione, l’alloggiamento del dispositivo ammortizzante è considerato parte integrante del dispositivo stesso e con il termine “ammortizzatore” si intende identificare il singolo elemento ammortizzante, cioè il componente che incorpora il meccanismo di smorzamento, a molla e/o viscoso, distinto dal relativo alloggiamento.
La Richiedente ha riscontrato che i dispositivi ammortizzanti oggi disponibili hanno ingombri eccessivi rispetto alle dimensioni delle relative cerniere. Evidentemente l’estetica dell’elemento di arredamento è negativamente influenzata dalla presenza di dispositivi ammortizzanti e dei relativi cinematismi di grosse dimensioni, applicati ai box delle cerniere dei battenti. In particolare, i dispositivi ammortizzanti disponibili, unitamente ai corrispondenti alloggiamenti e ai cinematismi di azionamento, risultano appariscenti e sgradevoli alla vista, specialmente nel caso di applicazioni su ante in vetro.
La Richiedente ha inoltre riscontrato che i tradizionali dispositivi ammortizzanti sono spesso difficili da regolare. Associando un tradizionale dispositivo ammortizzante ad una comune cerniera del tipo sopra descritto, è difficile regolare con precisione il funzionamento del dispositivo, cioè regolare l’entità dello smorzamento della velocità di chiusura del battente, in particolare nel caso in cui si utilizzino smorzatori a doppio stadio.
I cinematismi di azionamento dei tradizionali dispositivi ammortizzanti sono spesso complicati da realizzare e assemblare.
Il problema tecnico alla base della presente invenzione è quindi quello di mettere a disposizione un dispositivo ammortizzante, applicabile alle cerniere di elementi di arredamento in corrispondenza della relativa porzione scatolare, o box, che, oltre a soddisfare le normali esigenze tecniche di frenatura della cerniera in chiusura, abbia ingombri ridotti e sia costruttivamente semplice da realizzare ed economico.
In accordo con un suo primo aspetto, la presente invenzione riguarda pertanto un dispositivo ammortizzante secondo la rivendicazione 1.
In particolare, la presente invenzione concerne un dispositivo ammortizzante di una cerniera per elementi di arredamento, comprendente un ammortizzatore, comandabile lungo un asse di attivazione sostanzialmente ortogonale ad un braccio della cerniera per smorzare il movimento di chiusura della stessa cerniera, e un alloggiamento dell’ammortizzatore, vincolabile ad una porzione scatolare della cerniera e provvisto di almeno una porzione ruotabile rispetto a detta porzione scatolare, attorno ad un rispettivo asse di rotazione, per esercitare una spinta di attivazione su detto ammortizzatore, caratterizzato dal fatto che l’asse di rotazione di detta porzione dell’alloggiamento è distinto da detto asse di attivazione dell’ammortizzatore.
Vantaggiosamente, il dispositivo ammortizzante secondo la presente invenzione consente di minimizzare gli ingombri dell’assieme formato dallo stesso dispositivo e dalla corrispondente cerniera. Lo scostamento tra l’asse di attivazione e l’asse di rotazione della porzione mobile dell’alloggiamento consente di posizionare l’ammortizzatore sopra il box della relativa cerniera, in prossimità del braccio, mantenendo al tempo stesso la migliore efficacia di funzionamento e, anzi, fornendo una leva vantaggiosa per l’azionamento dell’ammortizzatore.
Preferibilmente l’asse di attivazione dell’ammortizzatore e l’asse di rotazione della porzione mobile dell’alloggiamento sono sostanzialmente paralleli. Più preferibilmente, l’asse di attivazione dell’ammortizzatore è predisposto in posizione prossimale al braccio della cerniera rispetto al già citato asse di rotazione. In altri termini, l’asse di attivazione dell’ammortizzatore è ortogonale al braccio della cerniera ed è più vicino ad esso rispetto all’asse di rotazione della porzione mobile dell’alloggiamento. In questa configurazione l’ammortizzatore è predisposto sopra il box della cerniera, cioè sopra la sua porzione scatolare.
Preferibilmente, l’ammortizzatore è del tipo a pistone e comprende un’asta di spinta del pistone che si estende longitudinalmente rispetto al soprammenzionato asse di attivazione. Una spinta di compressione esercitata sull’asta si trasmette al pistone dell’ammortizzatore, che interviene smorzando la spinta stessa.
In generale, l’alloggiamento comprende una base fissabile alla porzione scatolare della cerniera, cioè al box, un elemento di supporto dell’ammortizzatore, scorrevolmente montato sulla base, e un elemento di riscontro dell’ammortizzatore. In particolare, una porzione mobile dell’alloggiamento è l’elemento di supporto, che è incernierato alla base in corrispondenza del soprammenzionato asse di rotazione.
Preferibilmente, l’elemento di supporto è anche traslabile lungo il proprio asse di rotazione per comprimere almeno in parte l’ammortizzatore contro l’elemento di riscontro. In altri termini, il movimento traslatorio dell’elemento di supporto, lungo il proprio asse di rotazione, provoca un corrispondente movimento traslatorio dell’ammortizzatore lungo il relativo asse di attivazione. La distanza tra l’ammortizzatore e l’elemento di riscontro si riduce e l’asta dell’ammortizzatore, in battuta contro l’elemento di riscontro, viene spinta in compressione.
L’elemento di riscontro è fissato alla base e presenta una guida di accoglimento dell’estremità libera dell’asta dell’ammortizzatore. Durante la rotazione dell’elemento di supporto, l’asta dell’ammortizzatore scorre nella guida fissa dell’elemento di riscontro.
In alternativa, l’elemento di riscontro è incernierato alla base in corrispondenza dell’asse di rotazione dell’elemento di supporto e presenta una sede di battuta nella quale si innesta l’asta dell’ammortizzatore. L’elemento di riscontro ruota in modo solidale all’elemento di supporto e l’asta dell’ammortizzatore resta inserita nella corrispondente sede di battuta.
L’elemento di supporto è scorrevole lungo il relativo asse di rotazione alternativamente nei due sensi, cioè sono previste una corsa di andata, corrispondente all’attivazione dell’ammortizzatore, e una di ritorno, corrispondente al riarmo dell’ammortizzatore. Preferibilmente, l’ammortizzatore è inserito almeno in parte in una sede dell’elemento di supporto, risultando ad esso solidale.
Il dispositivo ammortizzante comprende mezzi d’azionamento aventi la funzione di spingere in traslazione l’elemento di supporto, in un primo verso lungo il corrispondente asse di rotazione. I mezzi d’azionamento sono a loro volta comandati da una rotazione relativa dell’elemento di supporto rispetto alla base. Tale rotazione è impartita all’elemento di supporto direttamente dal braccio della cerniera, o da un suo biellismo, durante il movimento di chiusura. In altre parole, l’ammortizzatore è azionabile in roto-traslazione attorno e lungo il proprio asse di attivazione.
Secondo una forma di realizzazione preferita della presente invenzione, i mezzi d’azionamento comprendono una camma ed il relativo elemento inseguitore. Ad esempio, i mezzi d’azionamento comprendono un profilo ricavato sulla base del dispositivo ammortizzante, scelto tra un profilo a camma, un profilo elicoidale e un profilo a vite, e un corrispondente elemento inseguitore del profilo a camma, profilo elicoidale o profilo a vite, ricavato sull’elemento di supporto. In alternativa, il profilo a camma, il profilo elicoidale o il profilo a vite sono ricavati sull’elemento di supporto e il corrispondente elemento inseguitore è ricavato sulla base. Ciò che importa è che i mezzi d’azionamento provvedano a convertire il movimento rotatorio dell’elemento di supporto, attorno al proprio asse di rotazione, in un movimento traslatorio lungo lo stesso asse, nella direzione che porta l’ammortizzatore ad avvicinarsi all’elemento di riscontro (roto-traslazione dell’ammortizzatore).
Preferibilmente l’elemento di supporto è esternamente provvisto di un elemento a camma destinato a impegnare scorrevolmente una porzione del braccio della cerniera o di un biellismo di questa. Durante la chiusura della cerniera, il braccio si muove verso il box della cerniera. Lo stesso braccio, o il suo biellismo, si porta in battuta contro la camma dell’elemento di supporto, causando la rotazione di tale elemento attorno al proprio asse. I mezzi d’azionamento provvedono a traslare l’elemento di supporto per comprimere l’asta di spinta dell’ammortizzatore contro l’elemento di riscontro.
Il movimento traslatorio dell’elemento di supporto è preferibilmente contrastato da un elemento elastico che provvede a riarmare l’ammortizzatore quando la cerniera viene aperta, spingendo l’elemento di supporto distante dall’elemento di riscontro.
In un suo secondo aspetto la presente invenzione concerne una cerniera per elementi di arredamento comprendente un dispositivo ammortizzante del tipo descritto sopra.
Rispetto alle soluzioni tradizionali, il dispositivo ammortizzante secondo la presente invenzione consente di minimizzare gli ingombri a beneficio dell’estetica dell’insieme formato con la cerniera. L’elemento di supporto è incernierato lungo un asse di rotazione distinto dall’asse di attivazione dell’ammortizzatore. Lo scostamento tra tali assi fornisce una leva vantaggiosa per l’azionamento dell’ammortizzatore, a vantaggio della compattezza dell’assieme formato con la corrispondente cerniera.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo ammortizzante secondo la presente invenzione sta nel fatto che l’azione di smorzamento dell’ammortizzatore è regolabile con accuratezza. Modificando la camma esternamente formata sull’elemento di supporto, e/o il profilo a camma dei mezzi d’azionamento, la risposta dell’ammortizzatore è regolabile a seconda delle esigenze per ottenere una maggiore o minore frenatura del battente supportato dalla cerniera.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno meglio dalla seguente descrizione di alcune sue forme di realizzazione preferite, fatta qui di seguito, a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati. In tali disegni:
- la figura 1 è una vista in prospettiva di un primo dispositivo ammortizzante secondo la presente invenzione;
- la figura 2 è una vista in prospettiva di un dettaglio del dispositivo ammortizzante mostrato in figura 1;
- le figure 3 e 4 sono viste in prospettiva di elementi del dispositivo ammortizzante mostrato in figura 1;
- la figura 5 è una vista in prospettiva di una cerniera secondo la presente invenzione; - la figura 6 è una vita in prospettiva di un dettaglio della cerniera mostrata in figura 5;
- la figura 7 è una vista laterale della cerniera mostrata in figura 5, in una prima configurazione;
- la figura 8 è una vista laterale della cerniera mostrata in figura 5, in una seconda configurazione;
- la figura 9 è una vista laterale della cerniera mostrata in figura 5, in una terza configurazione.
Con riferimento alle figure 1 e 2, è mostrato in prospettiva un dispositivo ammortizzante 1 secondo la presente invenzione, associato alla porzione scatolare B di una cerniera per elementi di arredamento. In particolare, il dispositivo 1 è associabile alle tradizionali cerniere di elementi di arredamento quali armadi, vetrine, pensili, ecc., provviste di un braccio, o “ala”, vincolabile alla struttura fissa dell’elemento di arredamento, e una porzione scatolare per l’accoglimento parziale del braccio, chiamata “box” B, fissata al battente dello stesso elemento di arredamento.
Il dispositivo 1 comprende un ammortizzatore 2, comandabile lungo un asse di attivazione X per smorzare il movimento di chiusura della corrispondente cerniera, e un alloggiamento 3 dell’ammortizzatore 2, vincolabile al box B della cerniera.
Il dispositivo 1 è destinato ad essere installato sulla corrispondente cerniera con l’asse di attivazione X dell’ammortizzatore 2 ortogonale al braccio della cerniera, cioè perpendicolare all’asse longitudinale Y del braccio.
Preferibilmente l’ammortizzatore 2 è del tipo a pistone, internamente provvisto di uno smorzatore viscoso. L’attivazione dell’ammortizzatore 2 è demandata ad un’asta di attivazione, o asta di spinta, 21 che si estende lungo l’asse X. L’asta di spinta 21 è solidale al pistone dell’ammortizzatore 2.
L’alloggiamento 3 a sua volta comprende una base 31 fissabile al box B, e almeno una porzione ruotabile attorno ad un rispettivo asse di rotazione X’ per esercitare una spinta di attivazione sull’ammortizzatore 2. Nella realizzazione mostrata nelle figure 1-9, la parte mobile dell’alloggiamento 3 è un singolo elemento di supporto 32 dell’ammortizzatore 2, conformato come un involucro nel quale l’ammortizzatore 2 è inseribile e fissabile. In alternativa, il dispositivo 1 può comprendere due o più elementi di supporto dell’ammortizzatore 2 lungo il relativo asse d’azionamento X.
La base 31 è mostrata in dettaglio e in prospettiva in figura 3. In generale la base 31 può essere realizzata in metallo o in un materiale plastico. Preferibilmente l’ancoraggio al box B della cerniera è ottenuto con un accoppiamento di forma, predisponendo opportune superfici di incastro sulla base 31. In alternativa, l’ancoraggio al box B è ottenuto utilizzando resine, colle, oppure fissaggi di tipo meccanico, ad esempio viti. L’elemento di supporto 32, mostrato in dettaglio in figura 4, è incernierato alla base 31 in corrispondenza dell’asse di rotazione X’, cioè in corrispondenza dei fori 311 (figura 3). L’elemento di supporto 32 è rigido e sostiene l’ammortizzatore 2 lungo il proprio asse di attivazione X, previsto ad una distanza D dall’asse di rotazione X’ (figura 2). In particolare, l’ammortizzatore 2 è inserito e bloccato in una sede 322 dell’elemento di supporto 32 (figura 4). Pertanto le rotazioni impartite all’elemento di supporto 32 attorno al perno 33, cioè attorno all’asse di rotazione X’, sono trasmesse anche all’ammortizzatore 2. In figura 2 è visibile un perno 33, fissato alla base 31, sul quale ruota l’elemento di supporto 32.
L’alloggiamento 3 comprende inoltre un elemento di riscontro dell’ammortizzatore 2, cioè un elemento di battuta che permette di ottenere la compressione dell’ammortizzatore 2 durante il movimento di chiusura della cerniera. In generale l’elemento di riscontro può essere una superficie della base 32, oppure un elemento distinto dalla base 32 ma ad essa fissato senza libertà di movimento. In questa configurazione l’asta 21 di spinta dell’ammortizzatore 2 è scorrevole in una scanalatura di guida ricavata sulla superficie dell’elemento di riscontro rivolta verso l’elemento di supporto 32. Dato che l’ammortizzatore 2 ruota attorno all’asse X’ descrivendo un arco di circonferenza, anche la scanalatura di guida del’elemento di riscontro fisso si estende lungo un arco di circonferenza per accogliere l’asta di spinta 21.
Preferibilmente, come mostrato in figura 1, l’elemento di riscontro 34 è anch’esso incernierato alla base 31 in corrispondenza dell’asse di rotazione X’ e si muove solidale in rotazione con l’elemento di supporto 32. Come mostrato in figura 1, l’elemento di riscontro 34 è dotato di una sede 341 dell’asta 21 di spinta dell’ammortizzatore 2. Nella realizzazione mostrata in figura 1, l’elemento di riscontro 34 si estende longitudinalmente all’ammortizzatore 2 per proteggerlo alla vista. In altri termini, l’elemento di riscontro si configura anche come elemento di copertura dell’ammortizzatore 2. In figura 2 il dispositivo ammortizzante 1 è disegnato privo dell’elemento di riscontro 34.
L’elemento di supporto 32 è anche traslabile lungo il proprio asse di rotazione X’ per portare l’ammortizzatore 2 in una configurazione attivata, ovvero per comprimere l’asta di spinta 21 contro l’elemento di riscontro 34. L’elemento di supporto 32 è scorrevole sul perno 33 alternativamente nei due sensi indicati dalla doppia freccia C di figura 2. La corsa di andata, cioè la traslazione dell’elemento di supporto 32 verso l’elemento di riscontro 34, corrisponde ad una compressione dell’ammortizzatore 2. L’asta 21, in battuta contro la sede 341 viene spinta nell’ammortizzatore 2; lo smorzatore viscoso interviene a rallentare il movimento dell’asta 21 stessa. La corsa di ritorno, cioè la traslazione dell’elemento di supporto 32 in direzione opposta rispetto all’elemento di riscontro 34, corrisponde ad una estensione dell’ammortizzatore 2. In questa fase l’ammortizzatore 2 si riarma per un nuovo ciclo.
Il dispositivo ammortizzante 1 comprende opportuni mezzi d’azionamento per muovere l’elemento di supporto lungo l’asse X’, nella direzione della corsa di andata. Preferibilmente, i mezzi d’azionamento sono a loro volta comandati da una rotazione relativa dell’elemento di supporto 32 rispetto alla base 31. In generale i mezzi d’azionamento comprendono una camma ed il relativo elemento inseguitore, ricavati una sulla base 31 e l’altro sull’elemento di supporto 32, o viceversa.
Con riferimento alle figure 3 e 4, nella realizzazione mostrata i mezzi d’azionamento comprendono un profilo 313 ricavato sulla base 31 e un corrispondente elemento inseguitore 323 ricavato sull’elemento di supporto 32. Il profilo 313 può essere un profilo a camma, oppure un profilo elicoidale o ancora un profilo a vite e l’elemento inseguitore è preferibilmente una superficie di riscontro del profilo 313.
Una rotazione oraria dell’elemento di supporto 32 attorno all’asse X’, rotazione indicata dalla freccia R in figura 1, provoca lo scorrimento dell’elemento inseguitore 323 sul profilo 313 della base. In questa circostanza l’elemento di supporto 32 è spinto in traslazione verso l’elemento di riscontro 34. In altre parole, una rotazione oraria dell’elemento di supporto 32 comanda la corsa di andata dell’ammortizzatore 2.
Viceversa, ad una rotazione antioraria dell’elemento di supporto 32 corrisponde la corsa di ritorno dell’ammortizzatore 2.
La rotazione oraria dell’elemento di supporto 32 è comandata da una porzione della cerniera che, durante il movimento di chiusura, interagisce direttamente con l’elemento di supporto 32.
Come mostrato in figura 1, preferibilmente l’elemento di supporto 2 è esternamente dotato di un elemento a camma 324 destinato ad essere scorrevolmente impegnato da una porzione del braccio della cerniera o da una porzione di un suo biellismo. Nella fase di chiusura della cerniera, l’interazione tra il braccio, o il già citato biellismo, e l’elemento a camma 324 provoca la rotazione dell’elemento di supporto 32 attorno all’asse X’.
Il funzionamento del dispositivo ammortizzante 1 verrà spiegato in dettaglio con riferimento alle figure 5-9, nelle quali è mostrata una cerniera 4 secondo la presente invenzione. La cerniera 4 comprende il dispositivo 1 mostrato in figura 1, fissato al box B, e un braccio, o “ala”, 41 incernierata al box B per interposizione di una biellismo 42. Il braccio 41 è destinato all’accoppiamento con una struttura fissa di un elemento di arredamento, e il box B è destinato ad essere alloggiato su un battente.
Come mostrato in dettaglio in figura 5, il dispositivo 1 è fissato alla cerniera 4 con un accoppiamento diretto della base 31 al box B, ad esempio per mezzo di incastri, colle, o viti. L’asse di attivazione X dell’ammortizzatore 2 è parallelo all’asse di rotazione X’ dell’elemento di supporto 32, ed entrambi gli assi X e X’ sono perpendicolari all’asse longitudinale Y del braccio 41 della cerniera 4.
L’elemento di riscontro 34 ha una forma tale da coprire alla vista l’ammortizzatore 2, minimizzando quindi l’impatto visivo del dispositivo 1 sull’elemento di arredamento. Nella realizzazione mostrata in figura 5, l’elemento di riscontro 34 è incernierato alle estremità del perno 33.
In figura 6 è mostrata la cerniera 4 priva dell’elemento di riscontro 34, omesso solo per chiarezza. Come si può notare, lo scostamento D tra gli assi X e X’ permette di posizionare l’ammortizzatore 2 sopra il box B, cioè entro l’area sovrastante il perimetro esterno del box. Rispetto alle soluzioni tradizionali, nelle quali l’ammortizzatore è predisposto lateralmente rispetto al box, ovvero esternamente al suo perimetro e dalla parte opposta rispetto al braccio della cerniera, questa configurazione ha il vantaggio di minimizzare gli ingombri dell’assieme formato dal dispositivo 1 e dalla relativa cerniera 4.
Vantaggiosamente, l’ammortizzatore 2 è azionato sfruttando la leva dovuta all’interasse tra l’asse di rotazione X’ e lasse di attivazione X. Questa caratteristica permette di regolare efficacemente la forza necessaria all’attivazione dell’ammortizzatore 2, semplicemente variando la distanza D tra gli assi X e X’.
Le figure 7-9 mostrano una sequenza di chiusura della cerniera 4, circostanza che si verifica quando il battente dell’elemento di arredamento, incernierato alla struttura fissa dello stesso elemento di arredamento, viene chiuso.
In particolare la figura 7 è una vista laterale della cerniera 4 in una prima configurazione, completamente aperta. Il braccio 41 è fissato, ad esempio mediante viti, alla struttura fissa di un armadio (non mostrata), ed è pertanto stazionaria. Il box B è fissato in un battente dell’armadio (non mostrato), ed è pertanto mobile in chiusura/apertura attorno al perno 43 della cerniera 4. Come si può notare, l’ammortizzatore 2 si trova nell’elemento di supporto 32 sopra il box B, cioè non sporge lateralmente oltre il perimetro del box B. Quando la cerniera 4 è aperta, il dispositivo 1 è visibile all’utente. L’elemento di riscontro 34 nasconde almeno parzialmente l’ammortizzatore 2 alla vista dell’utente.
In un primo tempo durante la chiusura della cerniera 4, cioè per un predeterminato angolo di rotazione del battente spinto in chiusura, il box B si muove liberamente verso il braccio 41, ruotando attorno al perno 43, senza subire alcuna frenatura. Un’ulteriore rotazione del battente oltre il suddetto angolo predeterminato porta l’elemento a camma 324 in battuta contro la porzione di testa 410 del braccio 41; questa seconda configurazione, parzialmente chiusa, è mostrata in dettaglio in figura 8. L’interazione tra la camma 324 e il braccio 41, o in alternativa tra la camma 324 e il biellismo 42, provoca la progressiva rotazione dell’elemento di supporto 32 e dell’elemento di riscontro 34 rispetto alla base 31, nel verso della freccia R. Questa rotazione provoca l’intervento dei mezzi d’attivazione 313, 323 e la conseguente spinta dell’elemento di supporto 32 verso l’elemento di riscontro 34. La spinta porta l’asta 21 dell’ammortizzatore 2 a comprimersi contro la sede 341 delle’elemento di riscontro 34. L’ammortizzatore viene quindi attivato e interviene a frenare l’asta 21, l’elemento di supporto 32 e il braccio 41. In altri termini, l’ammortizzatore 2, subendo una rototraslazione, interviene a smorzare il movimento di chiusura del battente.
La figura 9 mostra la cerniera 4 in una terza configurazione, completamente chiusa. Una parte del braccio 41 e il suo biellismo 42 sono accolti nel box B. L’elemento di supporto 32 è completamente ruotato e l’ammortizzatore 2 è compresso. Anche in questa configurazione gli ingombri complessivi della cerniera 4 sono minimi. A partire da questa configurazione la cerniera 4 è pronta per una rotazione causata da una nuova apertura del battente.
Preferibilmente il dispositivo 1 comprende un elemento elastico di contrasto del movimento traslatorio dell’elemento di supporto 32 verso l’elemento di riscontro 34. L’elemento elastico, ad esempio una molla, provvede a riportare l’elemento di supporto 32 nella sua posizione iniziale, cioè alla distanza massima dall’elemento di riscontro 34, quando al cerniera viene aperta. In altre parole, l’elemento elastico provvede al riarmo dell’ammortizzatore 2. Più preferibilmente l’elemento elastico è interno allo stesso ammortizzatore 2.
Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che la risposta dell’ammortizzatore 2 può essere modificata anche variando la forma dell’elemento a camma 324 esternamente previsto sull’elemento di supporto 32. All’aumentare dello spessore della camma 324 si riduce l’angolo di rotazione in chiusura della cerniera 4 nel quale non interviene l’ammortizzatore 2, cioè si anticipa lo smorzamento o frenatura del movimento di chiusura del battente. Viceversa, minimizzando lo spessore della camma 324 si aumenta l’angolo di rotazione in chiusura non frenato, cioè si posticipa l’intervento dell’ammortizzatore 2 in frenata rispetto alla chiusura del relativo battente.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo ammortizzante (1) di una cerniera (4) per elementi di arredamento, comprendente un ammortizzatore (2), comandabile lungo un asse di attivazione (X) sostanzialmente ortogonale ad un braccio (41) della cerniera (4) per smorzare il movimento di chiusura della stessa cerniera, e un alloggiamento (3) dell’ammortizzatore, vincolabile ad una porzione scatolare (B) della cerniera e provvisto di almeno una porzione (32) ruotabile rispetto a detta porzione scatolare (B), attorno ad un rispettivo asse di rotazione (X’), per esercitare una spinta di attivazione su detto ammortizzatore (2), caratterizzato dal fatto che l’asse di rotazione (X’) di detta porzione (32) dell’alloggiamento (3) è distinto da detto asse di attivazione (X) dell’ammortizzatore (2).
  2. 2. Dispositivo ammortizzante secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto asse di attivazione (X) e detto asse di rotazione (X’) sono sostanzialmente paralleli.
  3. 3. Dispositivo ammortizzante secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto asse di attivazione (X) dell’ammortizzatore (2) è predisposto in posizione prossimale al braccio (41) della cerniera (4) rispetto all’asse di rotazione (X’) della porzione mobile (32) dell’alloggiamento (3) dell’ammortizzatore (2).
  4. 4. Dispositivo ammortizzante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, caratterizzato dal fatto che detto ammortizzatore (2) è del tipo a pistone.
  5. 5. Dispositivo ammortizzante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-4, caratterizzato dal fatto che detto alloggiamento (3) comprende una base (31) fissabile alla porzione scatolare (B) della cerniera, un elemento di supporto (32) di detto ammortizzatore (2) scorrevolmente montato su detta base (31) e un elemento di riscontro (34) di detto ammortizzatore (2), in cui detto elemento di supporto (32) è incernierato a detta base (31) in corrispondenza di detto asse di rotazione (X’).
  6. 6. Dispositivo ammortizzante secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto (32) è traslabile lungo detto asse di rotazione (X’) per comprimere almeno in parte detto ammortizzatore (2) contro detto elemento di riscontro (34).
  7. 7. Dispositivo ammortizzante secondo la rivendicazione 5 o la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto elemento di riscontro (34) è fissato a detta base o è incernierato ad essa in corrispondenza di detto asse di rotazione (X’).
  8. 8. Dispositivo ammortizzante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 5-7, caratterizzato dal fatto che detto elemento di riscontro (34) comprende una sede (341) di battuta per un’asta (21) di azionamento dell’ammortizzatore (2).
  9. 9. Dispositivo ammortizzante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 5-8, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto (32) è montato alternativamente scorrevole lungo detto asse di rotazione (X’) e detto ammortizzatore (2) è inserito almeno in parte in una sede (322) dell’elemento di supporto (32).
  10. 10. Dispositivo ammortizzante secondo una delle rivendicazioni 5 - 9, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi d’azionamento (313, 323) per impartire a detto elemento di supporto (32) una traslazione in un primo verso lungo detto asse di rotazione (X’), detti mezzi d’azionamento essendo comandati da una rotazione relativa dell’elemento di supporto (32) rispetto alla base (31).
  11. 11. Dispositivo ammortizzante secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi d’azionamento comprendono una camma (313) ed il relativo elemento inseguitore (323).
  12. 12. Dispositivo ammortizzante secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti mezzi d’azionamento comprendono un profilo (313) ricavato su detta base (31) e scelto tra un profilo a camma, un profilo elicoidale e un profilo a vite, e un corrispondente elemento inseguitore (323) di detti profilo a camma, profilo elicoidale o profilo a vite, ricavato su detto elemento di supporto (32).
  13. 13. Dispositivo ammortizzante secondo una delle rivendicazioni 5 - 12, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto (32) è esternamente provvisto di un elemento a camma (324) destinato a impegnare scorrevolmente una porzione del braccio (41) di detta cerniera o di un biellismo (42) di essa.
  14. 14. Dispositivo ammortizzante secondo una delle rivendicazioni 10 - 13, caratterizzato dal fatto di comprendere, inoltre, un elemento elastico di contrasto del movimento di detto elemento di supporto (32) nel primo verso.
  15. 15. Cerniera (4) per elementi di arredamento comprendente un dispositivo ammortizzante (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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