ITMI20080720A1 - Dispositivo elettronico per arma da fuoco - Google Patents

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ITMI20080720A1
ITMI20080720A1 IT000720A ITMI20080720A ITMI20080720A1 IT MI20080720 A1 ITMI20080720 A1 IT MI20080720A1 IT 000720 A IT000720 A IT 000720A IT MI20080720 A ITMI20080720 A IT MI20080720A IT MI20080720 A1 ITMI20080720 A1 IT MI20080720A1
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IT
Italy
Prior art keywords
electronic device
firearm
module
mic
processing module
Prior art date
Application number
IT000720A
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English (en)
Inventor
Marco Bassoli
Sergio Bonomi
Beretta Franco Gussalli
Original Assignee
Beretta Armi Spa
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Priority to ES09735116.7T priority patent/ES2565024T3/es
Priority to US12/936,635 priority patent/US8720092B2/en
Priority to BRPI0910888-2A priority patent/BRPI0910888B1/pt
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F41WEAPONS
    • F41AFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS COMMON TO BOTH SMALLARMS AND ORDNANCE, e.g. CANNONS; MOUNTINGS FOR SMALLARMS OR ORDNANCE
    • F41A17/00Safety arrangements, e.g. safeties
    • F41A17/06Electric or electromechanical safeties
    • F41A17/063Electric or electromechanical safeties comprising a transponder
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F41WEAPONS
    • F41AFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS COMMON TO BOTH SMALLARMS AND ORDNANCE, e.g. CANNONS; MOUNTINGS FOR SMALLARMS OR ORDNANCE
    • F41A19/00Firing or trigger mechanisms; Cocking mechanisms
    • F41A19/01Counting means indicating the number of shots fired

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mobile Radio Communication Systems (AREA)
  • Radar Systems Or Details Thereof (AREA)
  • Aiming, Guidance, Guns With A Light Source, Armor, Camouflage, And Targets (AREA)

Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo elettronico per arma da fuoco, in particolare, ad un dispositivo elettronico di localizzazione per arma da fuoco.
Al fine di aumentare l’affidabilità delle armi da fuoco a disposizione delle forze dell’ordine e del personale di sorveglianza, per aumentare il livello di sicurezza dei cittadini e del personale armato stesso e per gestire la logistica delle armi in dotazione, è fortemente sentita oggigiorno l’esigenza di poter usufruire mediante monitoraggio di informazioni relative all’attività ed al comportamento del personale armato durante l’orario di servizio.
Lo scopo della presente invenzione è quello di escogitare e mettere a disposizione un dispositivo elettronico per arma da fuoco atto a fornire in maniera affidabile informazioni indicative dell’attività del personale armato e che risulti pratico da impiegare e facile da installare su un’arma da fuoco.
Tale scopo viene raggiunto mediante un dispositivo elettronico per arma da fuoco in accordo con la rivendicazione indipendente 1.
Forme preferite di detto dispositivo elettronico sono definite dalle rivendicazioni dipendenti da 2 a 39.
Forma oggetto della presente invenzione anche un’arma da fuoco come definito dalla rivendicazione 40 e una sua forma di realizzazione preferita come definito dalla rivendicazione 41.
Forma oggetto della presente invenzione anche un sistema di localizzazione di arma da fuoco come definito dalla rivendicazione 42 e sua forma preferita di realizzazione come definito nella rivendicazione 43.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del dispositivo elettronico secondo l’invenzione risulteranno dalla descrizione di seguito riportata di esempi preferiti di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle annesse figure, in cui:
- la figura 1 illustra una vista in prospettiva di un’arma da fuoco convenzionale;
- la figura 2 illustra una vista in sezione di un particolare dell’arma da fuoco della figura 1;
- la figura 3 mostra schematicamente un dispositivo secondo l’invenzione;
- la figura 4 illustra una vista in sezione di un dispositivo secondo un esempio di realizzazione dell’invenzione, e
- la figura 5 illustra una vista in sezione di un dispositivo secondo un’ulteriore esempio di realizzazione dell’invenzione.
Ai fini della presente descrizione, per “arma da fuoco” s’intende ad esempio, una carabina, un fucile, una pistola, come quella illustrata nella figura 1 ed indicata in generale con il riferimento numerico 100, oppure un lanciagranate.
Con riferimento allo schema a blocchi della figura 3, viene ora descritto un dispositivo elettronico, indicato con il riferimento numerico 1, secondo un esempio di realizzazione dell’invenzione.
Il dispositivo elettronico 1 comprende un modulo di processamento MIC, ad esempio un microprocessore o un’unità centrale di processamento (Central Processing Unit, CPU).
Il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre un modulo di memoria MEM operativamente associato al modulo di processamento MIC.
Preferibilmente, il modulo di memoria MEM comprende una prima memoria M1 di tipo RAM (Random Access Memory) per il caricamento di uno o più programmi di elaborazione eseguibile dal modulo di processamento MIC e per l’immagazzinamento di dati elaborati dal modulo di processamento MIC. Il modulo di memoria MEM comprende inoltre una seconda memoria M2 di tipo ROM (Read Only Memory) per immagazzinare ulteriori dati ed informazioni identificative, ad esempio, del dispositivo elettronico 1. Nella seconda memoria M2 possono essere immagazzinati, ad esempio, un codice identificativo del dispositivo elettronico ed un codice identificativo dell’arma da fuoco a cui il dispositivo elettronico sarà associato (per esempio, il numero di matricola dell’arma da fuoco).
Il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre un modulo di rilevazione S, operativamente associato al modulo di processamento MIC, per generare un segnale elettrico rappresentativo di una sollecitazione meccanica cui può essere soggetto il dispositivo elettronico ogni qualvolta viene sparato un colpo dall’arma da fuoco. Tale modulo di rilevazione S si concretizza preferibilmente in un sensore di accelerazione, di per sé noto. Il modulo di processamento MIC è predisposto a ricevere il segnale elettrico generato dal modulo di rilevazione S e confrontare l’intensità e la frequenza del segnale elettrico con i valori di riferimento immagazzinati all’interno del modulo di memoria MEM rappresentativi di almeno due differenti cause di sollecitazione del dispositivo elettronico quali un colpo effettivo (colpo sparato) e un falso colpo (caduta accidentale dell’arma da fuoco, urto o maneggio). In particolare, il modulo di processamento MIC è predisposto a generare ed immagazzinare nel modulo di memoria MEM solo un’informazione rappresentativa di un colpo sparato e nessuna informazione rappresentativa di falsi colpi.
In accordo con un ulteriore esempio di realizzazione, il modulo di rilevazione S può comprendere un sensore di accelerazione tarato in modo tale da fornire al modulo di processamento MIC solo segnali elettrici aventi un’intensità maggiore ad un valore predeterminato di taratura del sensore. Il valore predeterminato di taratura è scelto in modo tale che tutti i segnali elettrici generati dal sensore siano quelli rappresentativi di colpi sparati. Anche in questo caso, il modulo di processamento MIC risulta configurato per generare ed immagazzinare nel modulo di memoria MEM l’informazione rappresentativa di un colpo sparato dall’arma da fuoco.
Si osservi che, vantaggiosamente, il modulo di processamento è tale da immagazzinare nel modulo di memoria MEM anche un’informazione indicativa di un numero progressivo dei colpi sparati rilevati dal modulo di rilevazione S ed a trasmettere questa informazione ad una Centrale Operativa.
Ai fini della presente descrizione, per “Centrale Operativa” s’intende un centro di raccolta dati provvisto di mezzi di elaborazione (ad esempio, almeno un elaboratore elettronico) predisposti per ricevere ed immagazzinare all’interno di uno o più database i dati forniti dal dispositivo elettronico e relativi al dispositivo elettronico stesso o all’arma da fuoco al quale il dispositivo elettronico è associato. Una funzione dei mezzi di elaborazione della Centrale Operativa è quella di fornire al dispositivo elettronico (e all’arma da fuoco) sotto monitoraggio, sulla base dei dati ricevuti, segnalazioni o messaggi utili al possessore dell’arma da fuoco. Alcuni esempi di queste segnalazioni o messaggi verranno descritti nel seguito. Alcuni esempi di Centrale Operativa possono essere un centro di monitoraggio di una società di sorveglianza notturna, una stazione della Polizia di Stato o una caserma dell’arma dei Carabinieri.
In accordo a differenti forme di realizzazione dell’invenzione, modalità di comunicazione fra il dispositivo elettronico 1 e la Centrale Operativa saranno descritti nel seguito della presente descrizione.
Si noti che il dispositivo elettronico 1, sulla base dell’informazione rappresentativa del numero progressivo di colpi sparati inviata alla Centrale Operativa, è predisposto per ricevere dalla Centrale Operativa stessa un richiamo alla manutenzione in seguito al raggiungimento di un predeterminato numero di colpi sparati. Questo richiamo si può concretizzare, ad esempio, con l’accensione da parte del modulo di processamento MIC di un primo indicatore luminoso IL1 (preferibilmente, un diodo LED) di cui può essere munito il dispositivo elettronico 1 atto a richiamare l’attenzione dell’utilizzatore che l’arma da fuoco necessita un intervento di manutenzione.
Ritornando al modulo di processamento MIC, si osservi che, preferibilmente, esso comprende inoltre un modulo di orologio atto a fornire al modulo di processamento un segnale di clock ed informazioni quali data e ora.
Si noti che, vantaggiosamente, il modulo di processamento MIC risulta predisposto per associare all’informazione rappresentativa di un colpo sparato la data e l’ora in cui lo sparo è avvenuto. Il modulo di processamento MIC è atto ad immagazzinare nel modulo di memoria MEM tale informazione.
Con riferimento nuovamente alla figura 3, il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre un modulo di trasmissione/ricezione TR, operativamente associato al modulo di processamento MIC, per consentire al modulo di processamento MIC la trasmissione e la ricezione di informazioni rappresentative del dispositivo elettronico con la Centrale Operativa.
Il modulo di processamento MIC risulta vantaggiosamente configurato per trasmettere tramite il modulo di trasmissione/ricezione TR l’informazione rappresentativa di un colpo sparato dall’arma da fuoco.
Si osservi che, preferibilmente, l’informazione rappresentativa di un colpo sparato dall’arma da fuoco comprende, come già ribadito in precedenza, data e ora dello sparo.
Inoltre, come verrà descritto nel seguito in accordo con differenti forme di realizzazione dell’invenzione, il modulo di processamento MIC risulta configurato per generare ed immagazzinare nel modulo di memoria MEM l’informazione rappresentativa di un colpo sparato dall’arma da fuoco (comprensiva di data e ora dello sparo) associandola ad un’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1 (e quindi anche dell’arma da fuoco) al momento dello sparo.
Al contrario, come verrà descritto sempre nel seguito con riferimento ad altre forme di realizzazione, la Centrale Operativa risulta configurata per associare alle informazioni rappresentative di un colpo sparato (con data e ora), ricevute dal dispositivo elettronico, l’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1 stesso.
Con riferimento allo schema a blocchi della figura 3, in una prima forma di realizzazione il modulo di trasmissione/ricezione TR comprende, ad esempio, un dispositivo GSM (Global System for Mobile Communications) per consentire la comunicazione tra il dispositivo elettronico 1 e la Centrale Operativa tramite un sistema di tipo cellulare GSM.
In alternativa, il modulo di trasmissione/ricezione TR può comprendere un dispositivo di comunicazione di terza generazione (3G), ad esempio un dispositivo operante in tecnologia UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) oppure in tecnologia HSDPA (High Speed Data Packet Access).
Ritornando alla configurazione in tecnologia GSM, secondo un primo esempio di realizzazione, il modulo di processamento MIC è predisposto per fornire alla Centrale Operativa un’informazione rappresentativa di un codice identificativo del dispositivo elettronico 1. La Centrale Operativa è atta ad associare al codice identificativo ricevuto la posizione della stazione radio base della rete GSM alla quale il dispositivo elettronico 1 risulta agganciato al fine di generare un’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1 e consentirne la localizzazione da parte della Centrale Operativa. Si noti che il sistema cellulare di tipo GSM, come avviene per la telefonia mobile, in cui si verifica uno scambio reciproco di informazioni identificative tra dispositivo elettronico 1 e Centrale Operativa, per mezzo della stazione radio base associata alla cella GSM in cui di volta in volta viene a trovarsi il dispositivo elettronico 1, consente alla Centrale Operativa di localizzare in tempo reale la posizione del dispositivo elettronico 1 sul territorio.
Nel caso in cui la Centrale Operativa riceva l’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1 da almeno tre stazioni radio base (rappresentative, ad esempio, di tre celle GSM fra loro adiacenti), la Centrale Operativa è predisposta per calcolare la posizione del dispositivo elettronico 1 attraverso operazioni di triangolazione matematica sulla base di informazioni rappresentative della posizione delle celle GSM corrispondenti, rispettivamente, a ciascuna delle stazioni radio base che hanno fornito le diverse informazioni rappresentative della posizione del dispositivo elettronico 1 e sulla base della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuna delle suddette stazioni radio base. Per esempio, la suddetta triangolazione matematica è ottenuta dalla Centrale Operativa con l’implementazione di opportuni programmi per elaboratore atti a processare le informazioni delle coordinate ricevute.
Nell’esempio di realizzazione descritto, la tecnica di localizzazione si basa sulla rete cellulare (nota all’esperto del settore con il nome di tecnica Network-based) ovvero, è la rete stessa che, tramite le stazioni radio base, fornisce alla Centrale Operativa le informazioni identificative della posizione del dispositivo elettronico 1.
In una ulteriore forma di realizzazione, la localizzazione del dispositivo elettronico 1 può essere realizzata dal dispositivo elettronico 1 stesso (tecnica di localizzazione nota all’esperto del ramo come tecnica Handset-based). In quest’ultimo caso, il modulo di processamento MIC del dispositivo elettronico 1 risulta configurato per acquisire informazioni rappresentative della posizione di più stazioni radio base alle quali il dispositivo elettronico 1 è agganciato. Tale dispositivo elettronico 1 è configurato per calcolare la propria posizione mediante operazioni di triangolazione matematica sulla base di informazioni rappresentative della posizione delle stazioni radio base e sulla base della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuna di esse, per esempio implementando programmi per elaboratore del tutto analoghi a quelli implementati dalla Centrale Operativa. Anche in questo caso, il dispositivo elettronico 1 risulta predisposto per immagazzinare nel modulo di memoria MEM un dato corrispondente alla posizione calcolata. Ancora in questo caso, il dispositivo elettronico 1 può essere predisposto per fornire l’informazione relativa alla posizione calcolata, corrispondente alla localizzazione del dispositivo elettronico 1, alla Centrale Operativa.
In riferimento ancora alla tipologia di rete cellulare, si osservi che, vantaggiosamente, il dispositivo elettronico 1 configurato per operare all’interno di una rete cellulare di terza generazione (UMTS o HSPDA) consente di ottenere ancora un grado di precisione maggiore rispetto alla rete cellulare GSM. Infatti, come noto ad un esperto del settore, ad ogni istante di funzionamento, il dispositivo elettronico 1 è tale da scambiare informazioni di segnalazione e controllo contemporaneamente con tre stazioni radio base adiacenti della rete cellulare di terza generazione.
In una ulteriore forma di realizzazione, il dispositivo elettronico 1 può comprendere un dispositivo satellitare, ad esempio di tipo GPS (Global Positioning System) per acquisire informazioni relative alla posizione del dispositivo elettronico 1, ad esempio in termini di coordinate geografiche (latitudine e longitudine). In quest’ultimo caso, il modulo di processamento MIC è configurato per elaborare l’informazione rappresentativa delle coordinate geografiche ricevute per determinare la posizione del dispositivo elettronico 1. Anche in questo caso, il dispositivo elettronico 1 risulta predisposto per immagazzinare nel modulo di memoria MEM un dato corrispondente alla posizione calcolata e per fornire detta informazione alla Centrale Operativa mediante il modulo di trasmissione/ricezione TR.
In una ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione, il dispositivo elettronico 1 può essere predisposto per operare in una modalità cosiddetta ibrida, ovvero integrando la tecnologia di localizzazione GPS con lo standard di comunicazione cellulare, ad esempio, di tipo GSM, UMTS o HSPDA. In maggior dettaglio, il dispositivo elettronico 1 è tale da ricevere le informazioni di localizzazione sia dal sistema satellitare sia dalla rete cellulare. Il modulo di processamento MIC è configurato per elaborare le informazioni ricevute (comprensive della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuna delle stazioni radio base della rete cellulare alla quale risulta agganciato) mediante operazioni di triangolazione matematica sulla base delle informazioni ricevute al fine di determinare la localizzazione del dispositivo elettronico 1 con un grado di precisione maggiore, ad esempio, rispetto a alla tecnica basata solo sulla rete di tipo cellulare.
In accordo con un altro esempio di realizzazione, il modulo di trasmissione/ricezione TR può comprendere un dispositivo di tipo Bluetooth per consentire una comunicazione in modalità Bluetooth fra il dispositivo elettronico 1 e un dispositivo Bluetooth avente funzione di nodo d’accesso ad un tradizionale rete di comunicazione terrestre alla quale ha accesso anche la Centrale Operativa. In questa configurazione, si osservi che il modulo di processamento MIC è predisposto per fornire alla Centrale Operativa l’informazione rappresentativa del codice identificativo del dispositivo elettronico 1. Per quanto riguarda l’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1, la Centrale Operativa è atta ad associare al codice identificativo ricevuto, quale informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico, la posizione del nodo d’accesso (ricavabile, ad esempio, dal suo indirizzo IP) con il quale il dispositivo elettronico 1 ha instaurato le comunicazione wireless in modalità Bluetooth.
Nel caso in cui la Centrale Operativa riceva informazioni rappresentative del dispositivo elettronico 1 da più di un terminale Bluetooth, la Centrale Operativa è configurata per scegliere, preferibilmente, l’informazione ricevuta per prima in ordine di tempo o quella con segnale elettrico più potente ed associare al dispositivo elettronico 1 la posizione del terminale Bluetooth scelto. In alternativa e per migliorare la precisione della localizzazione del dispositivo elettronico 1, la Centrale Operativa può essere vantaggiosamente predisposta per calcolare la posizione del dispositivo elettronico 1 attraverso operazioni di triangolazione matematica sulla base di informazioni rappresentative della posizione di ciascun terminale Bluetooth con cui il dispositivo elettronico 1 è stato in grado di instaurare una comunicazione in modalità Bluetooth e sulla base della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuno dei suddetti terminali Bluetooth.
In alternativa, secondo un altro esempio di realizzazione, il modulo di memoria MEM del dispositivo elettronico 1 può essere predisposto ad immagazzinare una mappatura dei dispositivi Bluetooth aventi funzione di nodi d’accesso della rete geografica terrestre. Il modulo di processamento MIC risulta configurato pertanto per generare informazioni rappresentative della posizione dei dispositivi Bluetooth con i quali il dispositivo elettronico 1 ha instaurato la comunicazione. Sulla base di queste informazioni e della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuno dei suddetti dispositivi Bluetooth, il dispositivo elettronico 1 risulta predisposto per calcolare mediante operazioni di triangolazione matematica la propria posizione, per esempio implementando programmi per elaboratore del tutto simili a quelli implementati dalla Centrale Operativa. Inoltre, il dispositivo elettronico 1 risulta configurato per immagazzinare nel modulo di memoria MEM un dato corrispondente alla posizione calcolata e per fornire tale informazione alla Centrale Operativa.
Secondo un altro esempio di realizzazione, il modulo di trasmissione/ricezione TR può comprendere un’antenna Wi-Fi per poter comunicare in modalità wireless con un terminale d’accesso ad una rete di comunicazione terrestre alla quale la Centrale Operativa è connessa. In questa configurazione, per quanto riguarda l’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1, la Centrale Operativa è atta ad associare al codice identificativo ricevuto dal dispositivo elettronico 1, quale informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico stesso, la posizione del terminale d’accesso (ricavabile, ad esempio, dal suo indirizzo IP) con il quale il dispositivo elettronico 1 ha instaurato le comunicazione wireless in modalità Wi-Fi.
Nel caso in cui la Centrale Operativa riceva informazioni rappresentative del dispositivo elettronico 1 da più di un terminale d’accesso, la Centrale Operativa è configurata per scegliere, preferibilmente, l’informazione ricevuta per prima in ordine di tempo o quella con un segnale elettrico più potente ed associare al dispositivo elettronico 1 la posizione del terminale d’accesso scelto. In alternativa e per migliorare la precisione di localizzazione del dispositivo elettronico 1, la Centrale Operativa può essere preferibilmente predisposta per calcolare la posizione del dispositivo elettronico 1 attraverso operazioni di triangolazione matematica sulla base di informazioni rappresentative della posizione di ciascuno dei terminali d’accesso alla rete terrestre con cui il dispositivo elettronico 1 ha instaurato la comunicazione in modalità Wi-Fi e sulla base della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuno dei suddetti terminali d’accesso.
In alternativa, secondo un altro esempio di realizzazione, il modulo di memoria MEM del dispositivo elettronico 1 può essere predisposto ad immagazzinare una mappatura dei terminali d’accesso alla rete di comunicazione terrestre. Il modulo di processamento MIC risulta configurato pertanto per generare informazioni rappresentative della posizione dei terminali d’accesso con i quali il dispositivo elettronico 1 ha instaurato la comunicazione in modalità Wi-Fi. Sulla base di queste informazioni e della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuno dei suddetti terminali d’accesso, il dispositivo elettronico 1 risulta predisposto per calcolare mediante operazioni di triangolazione matematica la propria posizione, per esempio implementando programmi per elaboratore del tutto simili a quelli implementati dalla Centrale Operativa. Inoltre, il dispositivo elettronico 1 risulta configurato per immagazzinare nel modulo di memoria MEM un dato corrispondente alla posizione calcolata e per fornire tale informazione alla Centrale Operativa.
In una forma ulteriore di realizzazione, il modulo di trasmissione/ricezione TR può comprendere un primo modulo di comunicazione TR1 (mostrato con linee tratteggiate nella figura 3) dedicato alla gestione dell’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1. Il modulo di trasmissione/ricezione TR può comprendere inoltre un secondo modulo di comunicazione TR2 (anch’esso mostrato con linee tratteggiate nella figura 3) di un’informazione rappresentativa, ad esempio, di un colpo sparato dell’arma da fuoco, di un segnale di allarme o di un segnale di avvenuto sgancio del dispositivo dall’arma da fuoco (alcuni di questi aspetti sono descritti in maggior dettaglio in seguito), associandola alla posizione del dispositivo elettronico 1 fornita dal primo modulo di comunicazione TR1.
In un ulteriore esempio di realizzazione, il primo modulo di comunicazione TR1 può essere predisposto alla sola ricezione, ad esempio da un sistema satellitare, di informazioni rappresentative della posizione del dispositivo elettronico 1, mentre il secondo modulo di comunicazione TR2 può essere predisposto per inviare alla Centrale Operativa, ad esempio tramite una rete di tipo cellulare, l’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico 1 e le informazioni relative ai segnali sopra menzionati.
Si ribadisce che, vantaggiosamente, il modulo di processamento MIC è predisposto per associare all’informazione relativa alla rilevazione di un colpo sparato la data e l’ora in cui lo sparo è avvenuto. Il modulo di processamento MIC è atto ad immagazzinare tale informazione nel modulo di memoria MEM associandola alla informazione ricevuta riguardante la propria posizione ed a trasmetterla alla Centrale Operativa tramite il modulo di trasmissione/ricezione TR.
In accordo con un ulteriore forma di realizzazione, il modulo di processamento MIC può essere vantaggiosamente predisposto per immagazzinare nel modulo di memoria MEM e trasmettere ad un ulteriore database della Centrale Operativa, ad esempio un registro di Pubblica Sicurezza, un’informazione indicativa del transito del dispositivo elettronico in corrispondenza di un ingresso di un locale magazzino (ad esempio, un’armeria) in cui è custodita l’arma da fuoco. In questo modo, generando un’informazione rappresentativa dell’uscita dell’arma da fuoco dal locale ed un’informazione rappresentativa dell’ingresso dell’arma da fuoco nel locale, risulta possibile per la Centrale Operativa avere sotto controllo ulteriori spostamenti logistici di un’arma da fuoco, quali, per l’appunto, l’ingresso o l’uscita da un locale magazzino.
Con riferimento alla figura 4, il dispositivo elettronico 1 descritto risulta vantaggiosamente alloggiato all’interno di un contenitore 2 di dimensioni compatte. Un esempio di dimensioni del contenitore sono: larghezza massima 30 mm circa, lunghezza massima 40 mm circa, altezza massima 30 mm circa.
L’arma da fuoco 100, di tipo noto, può essere provvista di una guida 200 di tipologia Picatinny, di per sé nota, per l’accoppiamento scorrevole all’arma da fuoco stessa di un dispositivo accessorio (non mostrato nella figura 1) appositamente munito di una scanalatura di profilo complementare al profilo della sezione della guida Picatinny 200. Un esempio di dispositivo accessorio può essere una torcia di illuminazione o un dispositivo laser di puntamento. Nella figura 2 è riportata la vista in sezione della guida 200 dell’arma da fuoco 100.
Il contenitore 2 risulta vantaggiosamente provvisto di una scanalatura 3 avente profilo complementare al profilo della guida Picatinny 200 dell’arma da fuoco 100 di figura 1 per consentire l’accoppiamento scorrevole del dispositivo elettronico 1 all’arma da fuoco 100, qualora ne sia provvista. La scanalatura 3 rappresenta un esempio di mezzi accoppiamento scorrevole del dispositivo elettronico 1 con l’arma da fuoco.
In accordo con una forma di realizzazione, il contenitore 2 del dispositivo elettronico 1 comprende inoltre elementi di fermo (non mostrati nella figura 3) associati alla scanalatura 3 e predisposti per andare in battuta con rispettive sedi definite sulla guida 200. La battuta degli elementi di fermo nelle sedi definite sulla guida sono tali da consentire il bloccaggio del contenitore 2 alla pistola 100 una volta terminato l’inserimento della scanalatura 3 all’interno della guida 200. In particolare, la rimozione del contenitore 2 dalla pistola 100 è eseguibile manualmente agendo sugli elementi di fermo in modo da allentarne la presa sulla guida e favorire la rimozione scorrevole del dispositivo elettronico dalla pistola.
Con riferimento ora alla figura 5, in una ulteriore forma di realizzazione del dispositivo elettronico dell’invenzione, il contenitore 2 comprende su una faccia opposta a quella munita della scanalatura 3 un’ulteriore guida 4 di tipo Picatinny del tutto analoga alla guida 200 di cui è provvista la pistola 100 mostrata nella figura 1.
Questa ulteriore forma di realizzazione consente, vantaggiosamente, il montaggio sul dispositivo elettronico 1 montato sulla pistola 100 di ulteriori dispositivi accessori (non mostrati nella figura 5) quali, ad esempio, una torcia di illuminazione oppure un dispositivo laser di puntamento.
Con riferimento agli esempi di realizzazione descritti in accordo con le figure 4 e 5, si osservi che, vantaggiosamente, il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre mezzi di abilitazione (non mostrati nelle figure) della rimozione del dispositivo elettronico dalla pistola. Tali mezzi di abilitazione si concretizzano in mezzi meccanici in grado di consentire l’allentamento degli elementi di fermo solo a fronte dell’uso di una chiave o dopo l’inserimento di un codice identificativo (ad esempio, una combinazione) da parte dell’utilizzatore dell’arma da fuoco. In un’ulteriore forma di realizzazione il dispositivo elettronico 1 può essere predisposto per consentire l’allentamento degli elementi di fermo tramite il riconoscimento dell’impronta digitale dell’utilizzatore dell’arma da fuoco.
In accordo con una forma di realizzazione, l’allentamento dei mezzi di fermo può essere ottenuto dall’utilizzatore tramite l’invio di un apposito comando per mezzo di un dispositivo portatile in comunicazione con il dispositivo elettronico 1 in una delle modalità wireless descritte in precedenza.
Le differenti modalità di allentamento dei mezzi di fermo appena descritte consentono, vantaggiosamente, di impedire rimozioni forzate del dispositivo elettronico da parte di persone non autorizzate.
In accordo con una particolare forma di realizzazione, con riferimento nuovamente alla figura 3, il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre un modulo di segnalazione MS, operativamente associato al modulo di processamento MIC, atto a fornire un’informazione rappresentativa dello sgancio del dispositivo elettronico dalla pistola. Ai fini della presente descrizione, per “sgancio” s’intende sia lo smontaggio volontario da parte del possessore dell’arma da fuoco (ad esempio per la manutenzione o il caricamento della batteria) sia lo sgancio forzato per mano di persone non autorizzate sia lo sgancio in seguito ad urto o caduta accidentale della pistola con associato il dispositivo elettronico. In particolare, si noti che, vantaggiosamente, il modulo di processamento MIC è configurato in modo tale da trasmettere l’informazione rappresentativa dello sgancio del dispositivo elettronico dall’arma da fuoco alla Centrale Operativa tramite il modulo di trasmissione/ricezione TR. Nel caso in cui la trasmissione non sia disponibile, il modulo di processamento è atto ad immagazzinare tale informazione di sgancio nel modulo di memoria MEM per trasmetterla alla Centrale Operativa al momento in cui la trasmissione ritornerà disponibile. Il modulo di processamento MIC può essere altresì predisposto per associare all’informazione di sgancio anche data, ora e codice identificativo del dispositivo elettronico al momento dello sgancio.
Il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre almeno un primo interruttore I1 ed un secondo interruttore I2 operativamente associati al modulo di processamento MIC per segnalare al modulo di processamento stesso differenti condizioni operative del dispositivo elettronico.
In particolare, il primo interruttore I1 è predisposto per consentire ad un utilizzatore di commutare il dispositivo elettronico 1 da uno stato acceso ad uno stato spento e viceversa.
In accordo con un particolare forma di realizzazione, il primo interruttore I1 risulta vantaggiosamente collocato all’interno della scanalatura 3 del contenitore 2 in modo tale da risultare accessibile all’utilizzatore solo quando il dispositivo elettronico 1 risulta sganciato dall’arma da fuoco. Ciò consente di evitare che il primo interruttore I1 venga premuto accidentalmente durante l’impiego dell’arma da fuoco ed il dispositivo elettronico 1 venga così spento quando agganciato all’arma da fuoco. Quando associato all’arma da fuoco, il dispositivo elettronico risulta sempre nello stato acceso tranne nel caso in cui si spenga a seguito dell’esaurimento della batteria di alimentazione.
In una ulteriore forma di realizzazione, il primo interruttore I1 risulta collocato all’interno della scanalatura 3 del contenitore 2 e presenta conformazione tale da determinare l’accensione del dispositivo elettronico 1 all’atto dell’inserimento della guida Picatinny dell’arma da fuoco all’interno della scanalatura 3 nel caso in cui il dispositivo elettronico 1 si trovi ancora nello stato spento.
Per quanto riguarda il secondo interruttore I2, esso è predisposto per consentire ad un utilizzatore dell’arma da fuoco di comandare al modulo di processamento MIC di inviare un segnale di allarme alla Centrale Operativa tramite il modulo di trasmissione/ricezione TR.
Contrariamente al primo interruttore I1, il secondo interruttore I2 risulta vantaggiosamente collocato sul contenitore 2 in un punto accessibile all’utilizzatore sia nel caso in cui il dispositivo elettronico 1 risulti associato all’arma da fuoco sia nel caso in cui il dispositivo elettronico 1 risulti smontato all’arma da fuoco.
Il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre un secondo indicatore luminoso IL2 (ad esempio, un diodo LED) operativamente associato al modulo di processamento MIC avente funzione di segnalare lo stato operativo del dispositivo elettronico 1. In particolare, l’indicatore luminoso risulta: spento per indicare che il dispositivo elettronico è spento; acceso con luce verde lampeggiante per indicare che il dispositivo elettronico è acceso; acceso con luce rossa lampeggiante per indicare la non possibilità di comunicazione tra il dispositivo elettronico 1 e la Centrale Operativa; acceso con luce rossa fissa per indicare che la batteria del dispositivo elettronico necessita di essere ricaricata.
Si osservi che, vantaggiosamente, il modulo di rilevazione S ed il modulo di processamento MIC sono predisposti, rispettivamente, a generare un segnale elettrico rappresentativo di un colpo sparato dall’arma da fuoco ed a generare ed immagazzinare nel modulo di memoria MEM un’informazione rappresentativa del colpo sparato (comprensiva di data, ora, codice identificativo o posizione del dispositivo ed orientamento dell’arma al momento dello sparo, se prevista) anche quando la comunicazione con la Centrale Operativa non è possibile.
Inoltre, il modulo di processamento MIC è predisposto per il conteggio dei colpi sparati dall’arma da fuoco con l’immagazzinamento del numero totale nel modulo di memoria MEM anche nel caso in cui la comunicazione con la Centrale Operativa non sia possibile.
Ancor più vantaggiosamente, il modulo di segnalazione MS è predisposto a segnalare al modulo di processamento MIC lo sgancio del dispositivo elettronico 1 dall’arma da fuoco ed il modulo di processamento MIC è predisposto ad immagazzinare nel modulo di memoria MEM la rispettiva informazione di sgancio anche quando la comunicazione con la Centrale Operativa non sia disponibile.
Con riferimento agli esempi di realizzazione delle figure 4 e 5, si osservi che il contenitore 2 del dispositivo elettronico 1 presenta sulla sua superficie esterna, oltre alla scanalatura 3 (figure 4 e 5) e l’eventuale guida Picatinny 4 (figura 5), il secondo interruttore I2, il primo indicatore luminoso IL1 atto a segnalare il richiamo alla manutenzione dell’arma, il secondo indicatore luminoso IL2 atto ad indicare differenti stati del dispositivo elettronico 1.
Il dispositivo elettronico 1 comprende mezzi di alimentazione elettrica ALIM, ad esempio una batteria ricaricabile per induzione elettromagnetica, operativamente associata al modulo di processamento MIC. Si osservi che la scelta della tipologia di batteria è il risultato di un buon compromesso volto a garantire una fornitura di potenza di segnale in trasmissione accettabile, un’autonomia relativamente lunga e dimensioni alquanto contenute. Ad esempio, la batteria impiegabile nel dispositivo elettronico dell’esempio dell’invenzione può presentare un’autonomia minima di almeno 150 ore.
Per quanto riguarda il caricamento della batteria ad induzione elettromagnetica, esso è possibile ponendo il dispositivo elettronico 1 in prossimità di un carica-batterie atto a consentire il caricamento della suddetta batteria proprio per effetto elettromagnetico, di per sé noto. Questa caratteristica consente al contenitore 2 di essere privo di contatti elettrici o prese elettriche accessibili verso l’esterno che potrebbero consentire ad una persona non autorizzata di collegare al dispositivo elettronico stesso un altro dispositivo portatile per manomettere il modulo di processamento MIC od accedere ai dati immagazzinati nel modulo di memoria MEM. Si noti che, vantaggiosamente, il caricamento della batteria nel modo sopra descritto è consentito indipendente dal fatto che il dispositivo elettronico 1 sia montato o smontato rispetto all’arma da fuoco.
Facendo riferimento ora ancora alla figura 3, per quanto riguarda lo stato della batteria ALIM e lo stato del dispositivo elettronico 1 in seguito all’azionamento del primo interruttore I1, si possono configurare le seguenti condizioni operative del dispositivo elettronico 1.
Nel caso in cui il dispositivo elettronico 1 sia nello stato acceso, esso esegue tutte le funzioni già descritte in precedenza. Si ribadisce che nel caso in cui sia abilitata la connessione con la Centrale Operativa, le informazioni processate dal modulo di processamento MIC vengono inviate in tempo reale tramite il modulo di trasmissione/ricezione TR alla Centrale Operativa stessa. Nel caso invece in cui la comunicazione con la Centrale Operativa non sia possibile (ad esempio quando l’arma si trova in ambiente sotterraneo e la propagazione di segnali non sia possibile), il modulo di processamento MIC immagazzina tutte le informazioni processate all’interno del modulo di memoria MEM per inviarle alla Centrale Operativa una volta che la comunicazione diventerà possibile.
Nel caso in cui il dispositivo elettronico 1 sia spento oppure presenti una batteria completamente scarica, il dispositivo elettronico 1 è impossibilitato a svolgere alcuna delle funzioni cui è destinato.
In una ulteriore forma di realizzazione, il dispositivo elettronico 1 comprende inoltre un sensore di orientamento GIR (mostrato con linee tratteggiate nella figure), operativamente associato al modulo di processamento MIC, in grado di rilevare un’informazione rappresentativa dell’orientamento triassiale dell’arma da fuoco. Ad esempio, il sensore di orientamento GIR si basa sull’impiego di sensori atti a riconoscere la direzione dell’accelerazione di gravità cui è soggetto il dispositivo elettronico 1. Il dispositivo elettronico 1 è così in grado, sulla base della direzione di accelerazione di gravità riconosciuta, di calcolare l’informazione relativa all’orientamento triassiale dell’arma da fuoco, in particolare, al momento dello sparo. Il sensore di orientamento GIR può comprendere, ad esempio, uno o più accelerometri e/o uno o più giroscopi fabbricati, ad esempio, in tecnologia MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems), di per sé nota.
In questo caso, il modulo di processamento MIC è atto a generare un’informazione rappresentativa del colpo sparato a cui sono associati data, ora dello sparo, posizione del dispositivo elettronico ed orientamento triassiale dell’arma da fuoco al momento dello sparo stesso.
Inoltre, in un’ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione, il dispositivo elettronico 1 comprende un ulteriore modulo di rilevazione MR atto a fornire un ulteriore segnale elettrico al modulo di microprocessamento MIC rappresentativo dell’estrazione dell’arma da fuoco dalla fondina. Il modulo di processamento MIC è atto a immagazzinare questa informazione nel modulo di memoria MEM ed a trasmettere tale informazione alla Centrale Operativa tramite il modulo di trasmissione/ricezione TR.
Inoltre, il dispositivo elettronico 1 può comprendere un modulo di conteggio MC dei colpi presenti nel caricatore dell’arma da fuoco operativamente collegato al modulo di processamento MIC.
Si osservi inoltre che il dispositivo elettronico 1 è vantaggiosamente predisposto per comunicare in modalità wireless con un dispositivo palmare per il trasferimento di codici di programmazione del dispositivo elettronico o per l’aggiornamento dei dati immagazzinati nel modulo di memoria MEM.
Si osservi che in una ulteriore forma di realizzazione, il dispositivo elettronico può comprendere un contenitore privo di scanalatura per l’accoppiamento scorrevole con l’arma da fuoco in quanto fabbricato in un sol pezzo con l’arma da fuoco stesso. In questo caso il contenitore può presentare una guida Picatinny per l’aggancio all’arma da fuoco di dispositivi accessori quali torcia di illuminazione o dispositivo laser di puntamento.
Con riferimento ora ad un sistema di localizzazione per arma da fuoco, esso comprende mezzi di elaborazione dati (ad esempio un elaboratore elettronico della Centrale Operativa), uno o più database (ad esempio, compresi nella Centrale Operativa) per immagazzinare i dati elaborati dai suddetti mezzi di elaborazione, mezzi di trasmissione/ricezione operativamente associati ai mezzi di elaborazione per ricevere da un dispositivo elettronico (1) per arma da fuoco del tutto analogo a quello descritto e definito in precedenza un’informazione rappresentativa del dispositivo elettronico. Tale sistema presenta l’aspetto vantaggioso, già ribadito in precedenza, che i mezzi di elaborazione (la Centrale Operativa) risultano configurati per calcolare la posizione del dispositivo elettronico attraverso l’elaborazione di informazioni rappresentative del dispositivo elettronico.
In accordo con una forma particolare di realizzazione, il sistema di localizzazione comprende mezzi di elaborazione predisposti per calcolare la posizione del dispositivo elettronico attraverso operazioni di triangolazione matematica sulla base di almeno tre informazioni rappresentative delle coordinate di punti dello spazio e sulla base della distanza del dispositivo elettronico 1 da ciascuno dei suddetti punti.
Come si può vedere lo scopo dell’invenzione è pienamente raggiunto in quanto, come già in parte detto in precedenza, il dispositivo elettronico descritto presenta il vantaggio di rendere controllabile e monitorabile con un certo grado affidabilità l’impiego dell’arma da fuoco alla quale il dispositivo stesso è collegato. I dati che possono essere forniti alla Centrale Operativa riguardano il monitoraggio dell’impiego dell’arma da parte del suo possessore ovvero i singoli colpi sparati dall’arma, in termini di quando (data e ora), dove (posizione e localizzazione dell’arma) e come (orientamento dell’arma) sono stati sparati, sia il monitoraggio delle condizioni dell’arma ovvero il numero totale di colpi sparati in modo da avere un’indicazione della necessità di una manutenzione dell’arma stessa.
Vantaggiosamente, il dispositivo elettronico consente alla Centrale Operativa di avere costantemente a disposizione la posizione dell’arma da fuoco e quindi di poter monitorare i movimenti del personale addetto alla sicurezza.
Inoltre, il dispositivo elettronico dell’invenzione consente, vantaggiosamente, di monitorare da un punto di vista logistico l’arma da fuoco con la registrazione e la comunicazione alla Centrale Operativa dell’entrata o l’uscita dell’arma da fuoco da un armeria.
Ancor più vantaggiosamente, il dispositivo elettronico dell’invenzione consente di monitorare l’eventuale sgancio del dispositivo stesso dall’arma da fuoco e di inibire lo sgancio stesso a persone non autorizzate. Inoltre, il dispositivo elettronico dell’invenzione può essere impiegato dal possessore dell’arma da fuoco per comunicare alla Centrale Operativa un allarme nel caso si verifichi una situazione di pericolo.
Inoltre, la particolare conformazione del contenitore privo di qualsiasi presa o contatto elettrico esterno riduce fortemente le possibilità di manomissione da personale non autorizzato o malintenzionato e aumenta l'affidabilità del sistema non avendo contatti verso l'esterno.
Inoltre, il fatto che il dispositivo elettronico presenti una scanalatura per guida Picatinny rende il dispositivo stesso alquanto vantaggioso per quanto riguarda l’aggancio e lo sgancio da un’arma da fuoco convenzionale. In aggiunta, le dimensioni ed il peso del dispositivo stesso consentono all’arma da fuoco equipaggiata con il dispositivo elettronico dell’invenzione di rimanere comunque maneggevole e di ridotto ingombro.
Alle forme di realizzazione del dispositivo sopra descritte, un tecnico del ramo, per soddisfare esigenze contingenti, potrà apportare modifiche, adattamenti e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza uscire dall'ambito delle seguenti rivendicazioni. Ognuna delle caratteristiche descritte come appartenente ad una possibile forma di realizzazione può essere realizzata indipendentemente dalle altre forme di realizzazione descritte.

Claims (43)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo elettronico (1) per la localizzazione di un’arma da fuoco, comprendente: - un modulo di processamento (MIC); - un modulo di memoria (MEM) operativamente associato a detto modulo di processamento (MIC); - un modulo di rilevazione (S) di un colpo sparato da un’arma fuoco operativamente associato a detto modulo di processamento (MIC), - un modulo di trasmissione/ricezione (TR), operativamente associato al modulo di processamento (MIC), per consentire al modulo di processamento (MIC) la trasmissione/ricezione di informazioni rappresentative della posizione dispositivo elettronico (1), in cui detto modulo di processamento (MIC) risulta configurato per trasmettere tramite il modulo di trasmissione/ricezione (TR) un’informazione rappresentativa di un colpo sparato dall’arma da fuoco.
  2. 2. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto modulo di processamento (MIC) risulta configurato per calcolare ed immagazzinare nel modulo di memoria (MEM) la posizione del dispositivo elettronico (1) e per fornire tale posizione, tramite il modulo di trasmissione/ricezione (TR), ad una Centrale Operativa.
  3. 3. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto modulo di trasmissione/ricezione (TR) comprende un dispositivo di tipo cellulare predisposto per instaurare una comunicazione in un sistema cellulare tramite almeno una stazione radio base del sistema cellulare.
  4. 4. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 3, in cui detto dispositivo elettronico (1) risulta predisposto per calcolare la propria posizione mediante operazioni di triangolazione matematica sulla base di informazioni rappresentative della posizione di più stazioni radio base alle quali il dispositivo elettronico (1) risulta associato e sulla base della distanza del dispositivo elettronico (1) da ciascuna di dette stazioni radio base.
  5. 5. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 3, in cui detto sistema cellulare è del tipo appartenente al gruppo: GSM, UMTS, HSDPA.
  6. 6. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto modulo di trasmissione/ricezione (TR) comprende un’antenna di tipo Bluetooth per instaurare una comunicazione wireless con almeno un terminale Bluetooth operativamente collegato ad una rete geografica terrestre.
  7. 7. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detto dispositivo elettronico (1) risulta predisposto per calcolare mediante operazioni di triangolazione matematica la propria posizione sulla base di informazioni rappresentative della posizione di più terminali Bluetooth con i quali il dispositivo elettronico (1) instaura una comunicazione in modalità wireless e sulla base della distanza del dispositivo elettronico (1) da ciascuna dei terminali Bluetooth.
  8. 8. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto modulo di trasmissione/ricezione (TR) comprende un’antenna di tipo Wi-Fi per instaurare una comunicazione di tipo wireless con almeno un terminale d’accesso ad una rete geografica terrestre.
  9. 9. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 8, in cui detto dispositivo elettronico (1) risulta predisposto per calcolare mediante operazioni di triangolazione matematica la propria posizione sulla base di informazioni rappresentative della posizione di più terminali d’accesso alla rete geografica terrestre con i quali il dispositivo elettronico (1) instaura una comunicazione in modalità wireless e sulla base della distanza del dispositivo elettronico (1) da ciascuno dei terminali d’accesso.
  10. 10. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto modulo di trasmissione/ricezione (TR) comprende un primo modulo di comunicazione (TR1) dedicato alla gestione di un’informazione rappresentativa della posizione del dispositivo elettronico (1) ed un secondo modulo di comunicazione (TR2) dell’informazione rappresentativa di un colpo sparato dall’arma da fuoco associandola alla posizione del dispositivo elettronico (1) fornita del primo modulo di comunicazione (TR1).
  11. 11. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto modulo di trasmissione/ricezione (TR) comprende un dispositivo satellitare per acquisire un’informazione relativa alle coordinate geografiche della posizione del dispositivo elettronico (1).
  12. 12. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 11, in cui detto modulo di processamento (MIC) è configurato per elaborare l’informazione rappresentativa delle coordinate geografiche ricevute per determinare la posizione del dispositivo elettronico (1), per immagazzinare nel modulo di memoria (MEM) un dato corrispondente alla posizione calcolata e per fornire detto dato alla Centrale Operativa.
  13. 13. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 11, in cui detto dispositivo satellitare è del tipo GPS.
  14. 14. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detto modulo di processamento (1) risulta predisposto per associare, all’informazione rappresentativa del colpo sparato, data, ora e posizione dell’arma da fuoco al momento in cui si verifica il colpo.
  15. 15. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 14, in cui detto modulo di processamento (MIC) è predisposto per trasmettere, tramite il modulo di trasmissione/ricezione (TR), un codice identificativo del dispositivo elettronico (1) ed un ulteriore codice identificativo dell’arma da fuoco a cui è associabile.
  16. 16. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 15, in cui detto modulo di processamento (MIC) è predisposto per un conteggio progressivo del numero di colpi sparati dall’arma da fuoco e per la trasmissione della relativa informazione tramite il modulo di trasmissione/ricezione (TR).
  17. 17. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 16, in cui detto modulo di processamento (MIC) è predisposto per immagazzinare nel modulo di memoria (MEM) l’informazione rappresentativa del colpo sparato includente data, ora dello sparo e l’informazione indicativa del numero di colpi sparati.
  18. 18. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 17, in cui detto modulo di processamento (MIC) è atto a ricevere da una Centrale Operativa, tramite il modulo di trasmissione/ricezione (TR), un’informazione indicativa del richiamo alla manutenzione dell’arma in seguito al raggiungimento di un numero predeterminato di colpi sparati.
  19. 19. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 18, comprendente inoltre un primo indicatore (IL1) luminoso azionabile dal modulo di processamento (MIC) per avvertire l’utilizzatore dell’arma da fuoco del richiamo alla manutenzione dell’arma.
  20. 20. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto modulo di rilevazione (S) comprende un sensore di accelerazione atto a generare un segnale elettrico in seguito ad una sollecitazione meccanica cui è soggetto il dispositivo elettronico.
  21. 21. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 20, in cui detto modulo di processamento (MIC) è predisposto per confrontare il segnale elettrico fornito dal sensore di accelerazione con valori predeterminati immagazzinati nel modulo di memoria (MEM) per stabilire se il segnale elettrico è indicativo di un colpo sparato dall’arma da fuoco.
  22. 22. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 21, in cui detto sensore di accelerazione risulta tarato per fornire al modulo di processamento (MIC) un segnale elettrico rappresentativo di un colpo sparato dall’arma da fuoco.
  23. 23. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un sensore di orientamento (GIR) operativamente associato al modulo di processamento (MIC) per fornire un’informazione indicativa dell’orientamento triassiale dell’arma da fuoco al momento dello sparo.
  24. 24. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 23, in cui detto modulo di processamento (MIC) è atto ad immagazzinare l’informazione indicativa dell’orientamento dell’arma da fuoco al momento dello sparo nel modulo di memoria (MEM) ed a trasmettere tale informazione in associazione all’informazione rappresentativa del colpo sparato.
  25. 25. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto dispositivo elettronico (1) risulta alloggiato all’interno di un contenitore (2) munito di una scanalatura (3) tale da consentire l’accoppiamento scorrevole con una guida Picatinny (200) di cui è provvista un’arma da fuoco.
  26. 26. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 25, comprendente inoltre mezzi di abilitazione della rimozione del dispositivo elettronico dall’arma da fuoco tali da consentire il rilascio di elementi di fermo in seguito ad una delle seguenti modalità: inserimento di un codice identificativo dell’utilizzatore, impiego di una chiave, inserimento di un codice mediante comunicazione wireless con un dispositivo portatile, riconoscimento impronta digitale.
  27. 27. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un modulo di segnalazione (MS) di uno sgancio del dispositivo elettronico (1) dall’arma da fuoco, detto modulo di segnalazione (MS) essendo operativamente associato al modulo di processamento (MIC) per immagazzinare nel modulo di memoria (MEM) un’informazione di sgancio e trasmettere tale informazione mediante il modulo di trasmissione/ricezione (TR).
  28. 28. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un primo interruttore (I1) operativamente associato al modulo di processamento (MIC) per commutare il dispositivo elettronico (1) da uno stato acceso ad uno stato spento e viceversa.
  29. 29. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 28, in cui detto primo interruttore (I1) risulta collocato all’interno di una scanalatura (3) di cui è munito un contenitore (2) in cui è alloggiato il dispositivo elettronico (1).
  30. 30. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 28, comprendente inoltre un secondo interruttore (I2) operativamente associato al modulo di processamento (MIC) per consentire all’utilizzatore dell’arma da fuoco di trasmettere tramite il modulo di trasmissione/ricezione (TR) un segnale di allarme.
  31. 31. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre mezzi di alimentazione elettrica (ALIM) operativamente associati a detto modulo di processamento (MIC).
  32. 32. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 31, in cui detti mezzi di alimentazione (ALIM) comprendono una batteria ricaricabile per induzione elettromagnetica.
  33. 33. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un secondo indicatore luminoso (IL2) operativamente associato al modulo di processamento (MIC) per segnalare i seguenti stati operativi del dispositivo elettronico: spento, acceso, mancanza di comunicazione, necessità di ricaricamento batteria.
  34. 34. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto dispositivo elettronico (1) è predisposto per comunicare in modalità wireless con un dispositivo portatile per consentire la programmazione del dispositivo elettronico (1).
  35. 35. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un modulo di conteggio (MC) dei colpi presenti all’interno di un caricatore dell’arma da fuoco.
  36. 36. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un ulteriore modulo di rilevazione (MR) operativamente associato al modulo di processamento (MIC) per generare un ulteriore segnale elettrico rappresentativo dell’estrazione dell’arma da fuoco dalla fondina.
  37. 37. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 25, in cui detto contenitore (2) risulta provvisto di un’ulteriore guida Picatinny (4) per l’accoppiamento al dispositivo elettronico (1) di un ulteriore dispositivo accessorio quale una torcia di illuminazione o un dispositivo laser di puntamento.
  38. 38. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto modulo di processamento (MIC) risulta predisposto per immagazzinare nel modulo di memoria (MEM) e trasmettere tramite il modulo di trasmissione/ricezione (TR) un’informazione indicativa del transito dell’arma da fuoco in corrispondenza di un ingresso di un locale in cui è custodita l’arma da fuoco.
  39. 39. Dispositivo elettronico (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto dispositivo elettronico (1) risulta in un sol pezzo con l’arma da fuoco.
  40. 40. Arma da fuoco (100) comprendente un dispositivo elettronico (1) di localizzazione secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti.
  41. 41. Arma da fuoco (100) secondo la rivendicazione 40, in cui detta arma da fuoco è del tipo appartenente al gruppo comprendente: una pistola, una carabina, un fucile, un lanciagranate.
  42. 42. Sistema di localizzazione di un’arma da fuoco, comprendente: - mezzi di elaborazione dati; - almeno un database operativamente associato a detti mezzi di elaborazione per immagazzinare dati elaborati da detti mezzi di elaborazione; - mezzi di trasmissione/ricezione operativamente associati a detti mezzi di elaborazione per ricevere da un dispositivo elettronico (1) per arma da fuoco secondo la rivendicazione 1 informazioni rappresentative del dispositivo elettronico (1), detti mezzi di elaborazione essendo predisposti per calcolare la posizione del dispositivo elettronico attraverso dette informazioni rappresentative del dispositivo elettronico (1).
  43. 43. Sistema di localizzazione secondo la rivendicazione 42, in cui detti mezzi di elaborazione sono predisposti per calcolare la posizione del dispositivo elettronico attraverso una operazioni di triangolazione matematica sulla base di almeno tre informazioni rappresentative delle coordinate di punti dello spazio e sulla base della distanza del dispositivo elettronico (1) da detti punti dello spazio.
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