ITMI20080631A1 - Dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico, con presenza di acqua. - Google Patents

Dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico, con presenza di acqua. Download PDF

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ITMI20080631A1
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IT
Italy
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casing
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Carla Baratta
Montserrat Riera
Antonietta Tomasulo
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Zobele Holding Spa
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Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“DISPOSITIVO DOSATORE A RILASCIO GRADUALE DI SOSTANZE IN APPARECCHI PER USO DOMESTICO, CON PRESENZA DI ACQUA”
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico, sia elettrici che non, che richiedano in particolare la periodica presenza di acqua per il loro funzionamento.
In particolare, tale invenzione trova applicazione in alcuni elettrodomestici, ad esempio lavatrici o lavastoviglie, per il rilascio di sostanze additive durante diversi successivi cicli di funzionamento, cui si farà nel seguito preferenziale riferimento senza per questo perdere di generalità.
Com'è noto, prima dell’avvio di ogni ciclo di lavaggio l’utente versa, nelle apposite vaschette, negli scompartimenti dedicati, o nei contenitori da inserire direttamente nel cestello, il detersivo e altre sostanze additive, come ad esempio l’ammorbidente, la candeggina, sostanze antibatteriche o anticalcari.
Il mercato offre sempre più prodotti, solubili o sospendibili nell’acqua di lavaggio, da aggiungere al normale detersivo prima del tradizionale ciclo di lavaggio, adatti a migliorare l’efficienza del lavaggio o a salvaguardare lo stato dell’elettrodomestico. Per ottenere i risultati desiderati, l’utente deve però ricordarsi di aggiungere le suddette sostanze ad ogni ciclo di lavaggio, ma a volte, con alcuni prodotti soprattutto, ciò non accade per pigrizia o per distrazione dell’utente stesso.
L’anticalcare, in particolare, è un prodotto che spesso l’utente dimentica di inserire, dal momento che esso svolge un’azione preventiva e quindi non dà all’utente un immediato e pratico riscontro, come può invece capitare con l’ammorbidente che rende più morbidi i capi lavati, o la candeggina che rende il bucato più splendente, o i profumatori per lavastoviglie che eliminano i cattivi odori o il brillantante che migliora la lucentezza delle stoviglie. Queste sostanze producono effetti che l’utente riscontra immediatamente con i propri sensi e lo stimolano a farne un uso costante.
Inoltre, non tutti gli elettrodomestici preposti al lavaggio dispongono di un vano dedicato all’introduzione dell’anticalcare, dal momento che il problema del deposito del calcare sulle parti meccaniche degli elettrodomestici dipende dalla zona geografica in cui ci si trova, e non tutte le acque hanno una durezza tale da richiedere un metodico utilizzo di un prodotto anticalcare.
Simili dimenticanze da parte dell’utente riguardano anche altri prodotti come ad esempio i prodotti antibatterici o i prodotti atti alla salvaguardia e alla pulizia di parti meccaniche dell’elettrodomestico come guarnizioni, fori per l’immissione dell’acqua o condotti che veicolano il detersivo all’interno del cestello di lavaggio.
Analogamente, in apparecchi igienico-sanitari quale il water sono frequentemente aggiunti prodotti per mantenere l’igiene e la pulizia del vaso stesso.
Tali prodotti possono venire riversati manualmente e periodicamente nel vaso ma la loro efficacia e la loro permanenza nel sanitario risultano limitate nel tempo a causa, in particolare, dell’utilizzo dello sciacquone e pertanto è necessaria una continua applicazione degli stessi.
In questa situazione, il compito tecnico posto alla base della presente invenzione è proporre un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico che richiedano la presenza di acqua per il loro funzionamento, in grado di ovviare agli inconvenienti sopra citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è principale scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico con presenza di acqua che sia facile e pratico da usare e che eviti che l’utente dimentichi di inserire, ad ogni lavaggio o in generale ad ogni utilizzo dell’apparecchio, un qualsiasi tipo di sostanza che possa essere necessaria od utile al suo migliore funzionamento.
Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi igienico-sanitari quali, ad esempio, il water, che si possa utilizzare per diversi cicli di funzionamento dell’apparecchio stesso.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è infine mettere a disposizione un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico, che possa essere utilizzato negli apparecchi di questo tipo già in commercio.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico, caratterizzato dal fatto di comprendere le caratteristiche tecniche di una o più delle rivendicazioni allegate.
Viene ora riportata, a titolo esemplificativo ma non esclusivo, la descrizione di una forma di esecuzione preferita di un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze additive per una lavatrice, in accordo con le figure allegate, in cui:
- la figura 1 mostra una vista prospettica di un dispositivo in accordo con la presente invenzione;
- la figure 2A e 2B illustrano ciascuna una porzione ingrandita del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 mostra una prima applicazione del dispositivo di figura 1;
- la figura 4 mostra una seconda applicazione del dispositivo di figura 1;
- la figura 5 mostra un particolare ingrandito di una variante della seconda applicazione illustrata in figura 4;
- la figura 6 illustra una porzione di una guarnizione per lavatrice, parzialmente sezionata, comprendente un dispositivo in accordo con la presente invenzione, integrato nella guarnizione stessa;
- la figura 7 illustra una porzione di una variante di esecuzione del dispositivo di figura 1;
- le figure 8 e 9 sono grafici rappresentativi delle condizioni di rilascio di sostanza da parte del dispositivo dosatore dell’invenzione in alcune prove condotte in lavatrici;
- le figure 10A, 10B e 10C mostrano rispettive viste in pianta dall’alto, laterale e in pianta dal basso di una variante di esecuzione della guaina protettiva flessibile in accordo con la presente invenzione;
- la figure 11 mostra una sezione trasversale a scala ingrandita secondo la traccia A-A di figura 10B; e
- le figure 12A, 12B e 12C mostrano rispettive viste prospettiche dall’alto e dal basso in conformazione distesa e ancora dal basso in conformazione ripiegata, della guaina protettiva flessibile delle figure 10.
Un dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze in apparecchi per uso domestico in accordo con la presente invenzione è indicato nelle annesse figure con il riferimento 1.
A titolo di esempio e senza per questo perdere di generalità si farà nel seguito riferimento all’applicazione del dispositivo dosatore dell’invenzione ad elettrodomestici ed in particolare a differenti tipologie di lavatrici.
Il dispositivo illustrato in figura 1 comprende un involucro 2 esterno al cui interno è racchiusa una quantità di una o più sostanze 3, quali, anticalcare, disinfettanti o altri simili additivi. Naturalmente la sostanza o la miscela di sostanze racchiusa all’interno dell’involucro 2 può essere anche fortemente diversa da un’applicazione all’altra, in funzione del particolare apparecchio cui il dispositivo viene applicato e della particolare funzione che si desidera svolgere nello stesso.
Nella applicazione qui illustrata delle lavatrici, preferibilmente si tratta di sostanze 3 additive, da aggiungere al tradizionale detersivo in ogni ciclo di funzionamento dell’elettrodomestico.
La quantità di sostanza additiva 3 contenuta all’interno dell’involucro 2 corrisponde a più di una normale dose sufficiente per un solo ciclo di funzionamento dell’elettrodomestico. Preferibilmente è contenuta una quantità pari ad una pluralità di dosi, vantaggiosamente variabile da 10 fino a 500 dosi, a seconda del tipo di applicazione e della frequenza di uso, così da avere una durata efficace nel tempo del dosatore da uno a qualche mese.
L’involucro 2 è definito, almeno parzialmente, da un materiale permeabile all’acqua, vantaggiosamente una membrana polimerica di origine naturale o sintetica. Il materiale può avere caratteristiche idrofile, al fine di favorire la permeabilità dell’acqua, ma può anche avere caratteristiche idrofobe, purché la sua porosità sia sufficientemente elevata da consentire una permeabilità all’acqua atta a consentire la desiderata dissoluzione della sostanza 3.
In particolare si tratta di una membrana che, al contatto con l’acqua, o più genericamente con un fluido di lavoro ad esempio acqua e detersivo, è in grado di rilasciare almeno una dose della sostanza contenuta, durante ogni ciclo di funzionamento dell’apparecchio, per tutta la durata della vita utile del dispositivo dosatore. Materiali esemplificativi preferiti per la formazione della membrana sono: una membrana idrofila a base di cellulosa, un tessuto non tessuto, una membrana di polietilene poroso, una membrana di polietilene microperforato, oppure una membrana di silicone.
Nel caso qui illustrato di un elettrodomestico come la lavatrice, il fluido di lavoro è costituito dal fluido di lavaggio. Nel caso invece di un apparecchio igienico-sanitario come, ad esempio, un water (non illustrato), il fluido di lavoro comprende l’acqua che scorre in corrispondenza dell’azionamento dello sciacquone normalmente previsto in abbinamento con il vaso.
Con il termine “dose” si intende una determinata quantità di sostanza 3 che è funzione del tipo e/o della durata del ciclo di lavaggio, o della quantità e/o della temperatura dell’acqua, o ancora delle proprietà fisiche dell’acqua stessa.
Ad esempio, nel caso specifico di sostanza additiva anticalcare, la quantità o “dose” di sostanza rilasciata ad ogni lavaggio dipende principalmente dalla durezza dell’acqua.
Al termine di ogni ciclo di funzionamento nell’involucro 2 rimane una quantità residua di sostanza 3, pronta per essere parzialmente rilasciata durante un successivo ciclo di funzionamento, fino all’esaurimento della sostanza 3 stessa.
Le caratteristiche fisiche della membrana costituente l’involucro 2 sono tali da mantenere sostanzialmente inalterate le proprietà chimiche della sostanza che rimane all’interno dell’involucro alla fine del lavaggio e da provocare solo una parziale progressiva diminuzione della concentrazione di tale sostanza o della sua quantità – a seconda che detta sostanza sia inizialmente in forma liquida/gel o solida - in funzione della dose che viene rilasciata all’interno dell’apparecchio nei diversi successivi cicli di funzionamento.
Il grado di porosità della membrana, e quindi la sua permeabilità all’acqua, dipende sostanzialmente dalla dimensione dei pori del materiale da cui essa è costituita. A parità di porosità, la permeabilità può inoltre variare a seconda del carattere idrofilo/idrofobo del materiale da cui la membrana è costituita.
L’involucro 2 è flessibile e deformabile. Vantaggiosamente il dispositivo 1 dosatore ha forma tubolare allungata, a sezione preferibilmente circolare.
Il diametro dell’involucro 2 è compreso tra 1 e 5 cm, e l’intero dispositivo ha una lunghezza preferibilmente compresa tra 20 e 200 cm. Il rapporto tra lunghezza e diametro dell’involucro 2 è dunque preferibilmente maggiore di 4, così da assicurare un’ampia superficie di contatto tra la sostanza contenuta nell’involucro 2 e l’acqua che penetra all’interno dello stesso durante i cicli di funzionamento.
Una forma di esecuzione, illustrata in figura 7, prevede l’involucro 2 formato dalla membrana polimerica ricoperto, almeno in parte, da una guaina 16 protettiva flessibile. Tale guaina 16 è preferibilmente in materiale impermeabile, ad esempio gomma, ed ha lo scopo di proteggere e di dare maggiore rigidezza alla membrana cellulosica sottostante, più fragile in particolare in alcune parti, come ad esempio in prossimità di gomiti o zone sottoposte a maggiore frizione. La guaina protettiva 16 ha fori 17 o finestre 18 per permettere il rilascio controllato della sostanza.
In questo modo, tra la membrana cellulosica e la guaina 16 si crea una intercapedine (figura 7) all’interno della quale l’acqua o il fluido di lavoro si infiltrano per asportare la sostanza additiva.
In una soluzione alternativa, non illustrata, l’involucro 2 esterno è costituito da un unico strato di materiale composto da porzioni di guaina in materiale impermeabile intervallate da porzioni di membrana cellulosica.
In alcuni casi, l’involucro 2 è inizialmente ricoperto anche da una pellicola o da un rivestimento impermeabile di materiale idrosolubile, per impedire perdite di sostanza attiva durante il periodo di conservazione del prodotto. Al momento del primo uso la pellicola o rivestimento idrosolubile si scioglie, mettendo così direttamente a contatto con l’acqua l’involucro 2.
In altri casi, l’involucro 2 è inizialmente ricoperto da una pellicola pelabile, quale un foglio di barriera di alluminio, per impedire perdite di sostanza attiva durante il periodo di conservazione del prodotto. Al momento del primo uso, l’utilizzatore deve provvedere per prima cosa a rimuovere la pellicola protettiva impermeabile.
Il dispositivo dosatore a rilascio graduale 1 è associabile ad un elettrodomestico, preferibilmente ad una lavatrice, in una posizione interessata, durante il funzionamento dell’elettrodomestico, dal fluido di lavoro, cioè dall’acqua pulita o dall’acqua contenente già del detersivo.
Inoltre il dispositivo 1 è preferibilmente alloggiabile in una sede 4 dell’apparecchio. Preferibilmente, la sede 4 è facilmente ispezionabile dall’utente. Questo in considerazione del fatto che l’utente deve poter controllare lo stato del dispositivo e verificare se al suo interno è presente ancora della sostanza 3, o se il dispositivo deve essere sostituito con uno nuovo.
Vantaggiosamente può essere previsto un indicatore di esaurimento della carica della sostanza 3, o indicatore di fine vita del dispositivo dosatore, cioè un indicatore, ad esempio di tipo meccanico o elettronico, in grado di segnalare in modo visivo e/o sonoro quando la sostanza 3 si è esaurita al punto tale da non permettere il rilascio di una dose sufficiente per ogni ciclo di funzionamento.
In una forma di esecuzione preferita, ad esempio, il graduale esaurimento del dispositivo può essere rilevato dall’utilizzatore utilizzando una sostanza 3 colorata e rilevandone la progressiva diminuzione del grado di colorazione attraverso l’involucro 2, al progredire del numero di lavaggi cui il dispositivo è già stato sottoposto. In questo modo l’utilizzatore è in grado di percepire con facilità quando la carica della sostanza 3 si è esaurita ed il dispositivo 1 deve essere sostituito.
Lungo lo sviluppo longitudinale del dispositivo 1 può essere presente uno snodo 5, preferibilmente due, per poter facilmente sagomare il dispositivo 1 in base alla geometria della relativa sede 4 di alloggiamento.
In un’altra forma di esecuzione, illustrata nelle figg. 10-12, lungo la guaina protettiva 16 è presente almeno un punto di piegatura 5’ che consente anch’esso di sagomare il dispositivo in base alla geometria della relativa sede 4 di alloggiamento.
Nel caso del water, il dispositivo 1 è impegnabile in una gola anulare rivolta verso il fondo del vaso e normalmente presente per la circolazione dell’acqua di risciacquo.
Nel caso di una lavatrice, vantaggiosamente, la sede 4, nella quale il dispositivo 1 a rilascio graduale di sostanze additive 2 è impegnabile, è una guarnizione interna dell’apparecchio.
Preferibilmente la sede 4 di alloggiamento del dispositivo 1 è esterna al cestello di lavaggio, per salvaguardare il dispositivo 1 stesso sia dalle elevate forze centrifughe che si sviluppano all’interno del cestello a seguito degli alti giri, sia dalle forze di attrito che si creano all’interno del cestello, dovute allo sfregamento tra gli indumenti.
Ad esempio, la figura 3 illustra il dispositivo associato ad una lavatrice a carica dall’alto. Nel caso specifico, il dispositivo è alloggiato in una gola 6, presente nella parte superiore della lavatrice, delimitata da una guarnizione che circonda completamente il cestello di lavaggio 7 e la superficie interna della struttura esterna 8 della lavatrice. In altre parole, il cestello interno 7 della lavatrice è imbracato e mantenuto in sospensione da un elemento 9 vincolato alla struttura esterna, ma capace di leggere oscillazioni per attutire i bruschi movimenti del cestello. Nella parte superiore di questo elemento 9, è presente una guarnizione 9a che segue il profilo in pianta interno rettangolare della lavatrice, e delimita un’apertura che dà accesso al cestello interno 7. Tra questa guarnizione 9a e la superficie interna della struttura esterna 8 della lavatrice, è presente la citata gola 6, al cui interno è alloggiabile il dispositivo 1.
Per seguire la geometria poligonale della sede 4 di alloggiamento, il dispositivo comprende uno o più snodi 5 che permettono al dispositivo 1 di formare angoli anche retti, senza sottoporre l’involucro esterno 2 ad alcuno sforzo. In corrispondenza di tali snodi, è vantaggiosamente presente, in una forma di esecuzione alternativa, la guaina 16 protettiva sopra descritta, in grado di mantenere agevolmente la geometria del dispositivo 1.
In un’altra forma di esecuzione, per seguire la geometria poligonale della propria sede 4 di alloggiamento, la guaina protettiva 16 comprende uno o più punti di piegatura 5’ che permettono al dispositivo di formare angoli anche retti, senza sottoporre l’involucro interno ad alcuno sforzo.
L’acqua utilizzata per il lavaggio interessa anche la citata gola 6, e ricade poi nel cestello, trasportando con sé parte della sostanza 3 contenuta nell’involucro 2.
Nella figura 4 è illustrata una seconda applicazione del dispositivo 1 oggetto della presente invenzione, ed in figura 5 è mostrata una variante preferita di tale seconda applicazione.
In particolare, le figure 4 e 5 illustrano il dispositivo 1 associato ad una lavatrice a carica frontale. In entrambi i casi il dispositivo viene alloggiato all’imbocco del cestello, in corrispondenza della guarnizione 10 circolare interna che circonda l’oblò della lavatrice.
La guarnizione 10 presenta, lungo tutta la sua superficie superiore, una scanalatura 10a comunicante con una gola 10b, interna alla guarnizione 10. La soluzione preferita nel caso di lavatrice a carica frontale, illustrata in figura 5, prevede che all’interno della gola 10b della guarnizione 10 sia inserito direttamente il dispositivo 1.
In una forma di esecuzione il dispositivo 1 è dotato di almeno un elemento di fissaggio 11, visibile nelle figure 2a e 2b, in grado di assicurare il corretto posizionamento e l’assoluta stabilità del dispositivo 1, specialmente per dispositivi a sciacquone di water. In questo caso, ad esempio, l’elemento di fissaggio 11 si aggancia ad uncino al bordo laterale del vaso del water, rimanendo visibile dall’esterno.
In alternativa, come mostrato in figura 4, il dispositivo 1 può essere appoggiato sulla guarnizione 10 e mantenuto in posizione dal citato elemento di fissaggio 11, che si inserisce questa volta all’interno della guarnizione, ad esempio agganciandosi ad uncino al labbro della guarnizione stessa.
Entrando più nello specifico, in quest’ultimo caso il dispositivo 1 rimane interno all’elettrodomestico ma esterno al cestello di lavaggio, così da non essere interessato dalle forze centrifughe e subire solo marginalmente l’azione delle forze di attrito dovute allo sfregamento del bucato.
Preferibilmente sono presenti due o più elementi di fissaggio 11, ben visibili nelle figure 2a e 2b, i quali comprendono, ad esempio, degli anelli circondanti l’involucro 2 muniti di linguette 11a, come illustrato in figura 2a, che si impegnano nella scanalatura 10a presente sulla guarnizione 10 o degli anelli circondanti l’involucro 2 muniti di graffette 11b, come illustrato in figura 2b, che si agganciano al bordo laterale o labbro della guarnizione 10. Simili elementi di fissaggio 11 possono essere montati all’occorrenza dall’utente. Nel caso in cui il dispositivo 1 sia impegnato in lavatrici a carica dall’alto, gli elementi di fissaggio 11 possono eventualmente essere rimossi; tuttavia il loro utilizzo garantisce una maggiore stabilità del dispositivo 1.
In forme di esecuzione alternative, illustrate nelle figg.
10-12, il fissaggio del dispositivo alla guarnizione di tenuta viene ottenuto per attrito tra nervature longitudinali 19 della guaina protettiva e la guarnizione di tenuta.
La sostanza 3, contenuta all’interno dell’involucro 2, può alternativamente essere completamente in una sola forma, per esempio una forma liquida o in gel, oppure una forma solida in polvere o granuli sia fluidi che agglomerati, oppure comprendere una parte liquida o in gel al cui interno sono dispersi polvere o granuli di altre sostanze solide.
In una preferita forma di esecuzione, la sostanza è di un solo tipo, ad esempio esclusivamente un prodotto anticalcare o antibatterico. In forme di esecuzione alternative la sostanza comprende un insieme di più prodotti in miscela.
Forme di esecuzione alternative prevedono ad esempio la presenza di particelle di profumo, disperse all’interno della sostanza contenuta nell’involucro, capaci di rilasciare una gradevole fragranza all’interno della lavatrice, eliminando i cattivi odori dovuti all’umidità costantemente presente all’interno del cestello.
In uso, in corrispondenza di un interessamento del dispositivo 1 da parte del fluido di lavoro del dispositivo domestico o dell’elettrodomestico, l’involucro 2 libera la sostanza 3 in misura opportunamente dosata. La quantità di sostanza liberata in ogni ciclo di funzionamento dell’elettrodomestico può essere regolata nel modo voluto agendo sulla porosità della membrana che costituisce l’involucro 2. Inoltre, come si è detto sopra, l’involucro 2 può essere ricoperto in parte da una guaina impermeabile 16 limitando così l’accesso dell’acqua, nell’intercapedine che si forma tra detta guaina 16 e l’involucro 2, alle sole zone in cui la guaina 16 è assente.
Vantaggiosamente forma un ulteriore oggetto della presente invenzione una guarnizione 12, illustrata in figura 6, che funge da dispositivo dosatore a rilascio graduale di sostanze additive in una lavatrice. Tale guarnizione comprende un involucro 13 in materiale permeabile, al cui interno è contenuta almeno una sostanza 14, almeno una dose della quale viene rilasciata durante un ciclo di funzionamento dell’elettrodomestico. L’involucro 13 è ricaricabile e a tal fine presenta almeno un ingresso 15 attraverso il quale è possibile riempire la guarnizione 12 quando la sostanza 14 contenuta è terminata.
Anche in questo caso la sostanza 14, identica alla sostanza 3 sopra descritta, può essere in forma liquida, gel, solida o essere una combinazione di tali forme.
La presente invenzione raggiunge gli scopi proposti.
Infatti, il dispositivo oggetto della presente invenzione è facile e pratico da usare in quanto esso viene semplicemente alloggiato all’interno dell’elettrodomestico o nel dispositivo domestico, senza alcuna difficoltà ed in modo molto rapido. Una volta posizionato nella rispettiva sede, il dispositivo è discreto e non arreca alcun disturbo all’utente, in particolare sia durante il caricamento sia durante lo svuotamento dell’elettrodomestico.
La quantità di sostanza contenuta all’interno dell’involucro è tale da durare per un certo numero di lavaggi o risciacqui, in modo tale che l’utente non debba ricordarsi, in particolare ad ogni lavaggio, di inserire certe sostanze additive come anticalcare, antibatterici o profumi.
ESEMPI
Si è sperimentalmente osservato che per lavatrici di uso comune, sia a carica frontale che a carica dall’alto, il dispositivo dosatore secondo la presente invenzione assicura la perfetta pulizia della lavatrice stessa senza compromettere la resa di lavaggio sui capi lavati.
Nelle figure 8 e 9 sono riportati i risultati di alcune prove di rilascio di una sostanza anticalcare da un dispositivo dosatore secondo l’invenzione installato nella guarnizione di una lavatrice Indesit modello WIXL 125 ad apertura frontale, usando due differenti programmi di lavaggio e due differenti tipi di membrana cellulosica come involucro 2 del dispositivo.
Un primo programma di lavaggio prevede una temperatura massima di lavaggio di 60°C ed una durata del ciclo di lavaggio di 85 minuti. Un secondo programma di lavaggio prevede invece una minore temperatura massima di lavaggio, pari a 40°C, ed una durata del ciclo di lavaggio inferiore, pari a 45 minuti.
Un primo tipo di membrana utilizzata per la formazione dell’involucro (indicata nei grafici come membrana A) è una membrana a base di cellulosa, del tipo utilizzato per osmosi con porosità controllata. Un secondo tipo di membrana (indicata nei grafici come membrana B) è invece una comune membrana a base di cellulosa con una porosità maggiore della membrana A.
La valutazione dell’effetto addolcente sull’acqua di lavaggio è stata valutata misurando il tasso di rilascio della sostanza anticalcare piuttosto che con una valutazione diretta della durezza dell’acqua di lavaggio, in considerazione del fatto che tale durezza dipende anche da altri fattori e non può dunque costituire una indicazione precisa del funzionamento del dispositivo. Il tasso di rilascio della sostanza è stato calcolato sulla base della variazione di peso del dispositivo dosatore 1 ad ogni ciclo di lavaggio, tenendo conto del rapporto percentuale sostanza/acqua di volta in volta presente all’interno del dispositivo, rapporto che è infatti variabile durante l’uso del dispositivo al diminuire della concentrazione o della quantità di sostanza.
Come si può notare dall’esame dei grafici delle figure 8 e 9, la percentuale di sostanza diminuisce con il numero dei cicli di lavaggio. La diminuzione è più rapida nei primi cicli di lavaggio e tende a stabilizzarsi su un valore costante nei lavaggi successivi, così che il tasso di rilascio sostanzialmente non dipende dalla quantità residua di sostanza all’interno del dispositivo ed è dunque possibile ottenere per ogni ciclo di lavaggio un tasso di rilascio superiore ad una dose minima predefinita, fino all’esaurimento del dispositivo.
Un indicatore di esaurimento della carica della sostanza 3, o indicatore di fine vita, ad esempio visivo o sonoro, informa comunque l’utente della necessità di sostituire o di ricaricare il dispositivo, prima che il tasso di rilascio per ogni ciclo di lavaggio scenda sotto detta dose minima.
Esaminando in particolare il grafico di figura 9, si può rilevare che il tasso di rilascio – oltre al fatto di presentare ovviamente valori più elevati in funzione della temperatura di lavaggio e della lunghezza del ciclo di lavaggio - può essere notevolmente modificato a priori sia agendo sul tipo di membrana, che sulla conformazione della guaina 16 utilizzata per la protezione dell’involucro 2, in particolare modificando conformazione e disposizione delle zone dell’involucro 2 non ricoperte dalla guaina 16, zone attraverso le quali avviene l’accesso dell’acqua di lavaggio nell’intercapedine tra guaina 16 e involucro 2. Nel grafico di fig. 2, la guaina n.1 presenta una superficie di accesso dell’acqua di lavaggio inferiore a quella della guaina n.2.
Inoltre, poiché alcune parti degli elettrodomestici, come ad esempio le guarnizioni, sono soggette all’accumulo ed al ristagno di acqua, nella quale si possono sviluppare muffe e proliferare batteri se non ne viene costantemente effettuata una attenta e costante pulizia, la presenza aggiuntiva di una sostanza antibatterica o antimuffa tra i diversi componenti della sostanza 3 contenuta nel dispositivo dell’invenzione, ne garantisce il costante contatto con simili elementi, e quindi una buona pulizia dell’elettrodomestico. In questo modo l’utente non è tenuto a ricordarsi anche di pulire ed asciugare bene alcune parti dell’elettrodomestico.
Il trovato così concepito è suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti; l’ambito di protezione dell’invenzione essendo unicamente definito nelle allegate rivendicazioni.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo dosatore a rilascio graduale di almeno una sostanza in un apparecchio per uso domestico che comporta la presenza di un fluido di lavoro a base di acqua, caratterizzato dal fatto di comprendere un involucro (2) al cui interno è contenuta una pluralità di dosi di detta sostanza (3), necessaria per una corrispondente pluralità di cicli di funzionamento di detto apparecchio, detto involucro (2) essendo definito, almeno parzialmente, da un materiale permeabile a detto fluido di lavoro e in grado di rilasciare almeno una dose di detta sostanza (3) ad ogni ciclo di funzionamento dell’apparecchio.
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detto materiale permeabile è una membrana polimerica che, al contatto con detto fluido di lavoro, permette un contatto del fluido con la sostanza in essa contenuta per rilasciare almeno una dose di detta sostanza (3) durante ogni ciclo di funzionamento di detto apparecchio, per dissoluzione o sospensione della sostanza nel fluido di lavoro, mantenendo sostanzialmente inalterate le proprietà chimiche delle rimanenti dosi di detta sostanza (3) contenute all’interno dell’involucro (2).
  3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui detta membrana polimerica è una membrana cellulosica idrofila.
  4. 4) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1) a 3), in cui detto involucro (2) ha forma tubolare allungata.
  5. 5) Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui il rapporto tra la lunghezza e il diametro di detto involucro (2) è superiore a 4.
  6. 6) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una guaina (16) protettiva impermeabile che ricopre, almeno parzialmente, detto involucro (2) in materiale permeabile.
  7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui detto involucro (2) è flessibile e deformabile.
  8. 8) Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui detta guaina è flessibile e comprende almeno uno snodo (5) che consente una deformazione ad angolo del dispositivo per sagomare detto dispositivo in base alla geometria di una rispettiva sede (4) di detto apparecchio in cui il dispositivo viene alloggiato.
  9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui è previsto almeno un mezzo di ancoraggio per fissare stabilmente il dispositivo nella sede di alloggiamento (4) di detto apparecchio, detta sede essendo interessata, durante il funzionamento dell’apparecchio, da detto fluido di lavoro e, preferibilmente, essendo ispezionabile facilmente dall’utilizzatore.
  10. 10) Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui detta sede è costituita da una guarnizione (9a; 10) interna dell’apparecchio.
  11. 11) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un indicatore per segnalare l’esaurimento della sostanza (3).
  12. 12) Dispositivo secondo la rivendicazione 11, in cui detto indicatore è un indicatore visivo costituito dalla variazione di colore mostrata da detta sostanza al suo progressivo esaurimento.
  13. 13) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sostanza (3) contenuta nell’involucro (2) è in forma liquida o di gel e presenta una progressiva diminuzione di concentrazione ad ogni ciclo di funzionamento.
  14. 14) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 12, in cui detta sostanza (3) contenuta nell’involucro (2) è in forma solida in polvere o granuli, sia fluidi che agglomerati, che viene disciolto nei successivi cicli di lavaggio presentando una progressiva diminuzione di quantità ad ogni ciclo di funzionamento.
  15. 15) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 12, in cui detta sostanza (3) contenuta nell’involucro (2) è composta da una parte in forma solida e da una parte in forma liquida o di gel, in miscela tra loro.
  16. 16) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta dose di sostanza rilasciata in ogni ciclo di funzionamento dell’apparecchio può essere regolata a piacere modificando la porosità della membrana permeabile che costituisce l’involucro (2).
  17. 17) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta dose di sostanza rilasciata in ogni ciclo di funzionamento dell’apparecchio può essere regolata a piacere modificando la configurazione e le dimensioni delle zone di detto involucro (2) non ricoperte da detta guaina (16).
  18. 18) Guarnizione di un apparecchio per uso domestico che comporta la presenza di un fluido di lavoro a base di acqua, caratterizzata dal fatto di comprendere un involucro (13) in materiale permeabile contenente internamente una sostanza (14), almeno una dose di detta sostanza essendo rilasciabile durante un ciclo di funzionamento dell’apparecchio.
  19. 19) Guarnizione secondo la rivendicazione 15, in cui detto involucro (13) è ricaricabile con detta sostanza (14) tramite uno o più ingressi (15).
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