ITMI20072363A1 - Dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, ad elevata affidabilita', siviera comprendente tale dispositivo e metodo di gestione dell'affinamento secondario in tale siviera - Google Patents

Dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, ad elevata affidabilita', siviera comprendente tale dispositivo e metodo di gestione dell'affinamento secondario in tale siviera Download PDF

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ITMI20072363A1
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ladle
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Cesare Giavani
Francesco Memoli
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Description

INTERNAZIONALE S.p.A.
"Dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, ad elevata affidabilità, siviera comprendente tale dispositivo e metodo di gestione dell'affinamento secondario in tale siviera"
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, ad elevata affidabilità, una siviera comprendente tale dispositivo ed un metodo di gestione dell'affinamento secondario in tale siviera. Sotto la spinta di richieste di mercato sempre più esigenti quanto a qualità delle ferroleghe prodotte, le acciaierie utilizzano sempre più, prima della colata, tecniche di siderurgia secondaria al fine di affinare, al minor costo possibile, i loro prodotti. Particolarmente interessanti si sono dimostrati, a tal fine, i processi di produzione primaria in Forno Elettrico ad Arco (EAF - Electric Are Furnace) e in Convertitore ad Ossigeno (BOF - Basic Oxygen Furnace) abbinati a successivi trattamenti secondari in siviera per la raffinazione della lega e il raggiungimento dei parametri termici e di altra natura richiesti per le operazioni di colata.
Questi ultimi risultano particolarmente elastici consentendo metodi di affinazione della composizione, della micro- e macro-struttura della riduzione delle impurità nonché dell'omogeneità quasi sempre adeguati per garantire l'ottenimento di elevati standard qualitativi in, praticamente, tutti i prodotti.
Il trattamento in siviera si basa principalmente sull'aggiunta di materiali leganti al bagno, siano essi polveri, fili o in altre forme.
Tale aggiunta è assistita dalla cessione di energia da parte di elettrodi per compensare le perdite di calore unitamente all'insufflazione di gas più o meno reattivi sul fondo, o vicino ad esso se eseguita con lance, che cooperano all'attivazione di reazioni chimiche e al mescolamento del bagno creando una vera e propria zona di convezione forzata fuori asse rispetto agli elettrodi.
La protezione superficiale del metallo liquido e l'estrazione di impurità e inclusioni quali solfuri, ossidi, silicati, alluminati, nitruri e composti a base di fosforo, è normalmente effettuata a mezzo di una scoria ottenuta con materiali contenenti grandi concentrazioni di calcio ma con spessori relativamente contenuti.
Dal punto di vista dell'elasticità di trattamento, la siviera può essere altresì immessa in appositi ambienti a bassa pressione per effettuare un trattamento sostanzialmente sotto vuoto o presso grossi magneti per aumentare il mescolamento ( stìrrìng) del bagno e, con essa, l'omogeneità termica e di composizione del metallo fuso.
Tra i metodi di metallurgia secondaria attualmente in uso, i sistemi a insufflazione di argon tramite setto poroso posto sul fondo della siviera in posizione decentrata rispetto al suo asse offre il migliore rapporto tra beneficio ottenuto e costi.
Tale soluzione, anche se non esente da rischi quali quelli di rottura del setto, genera una forte agitazione nel bagno riducendo, nel contempo, la zona morta di rimescolamento al fondo del recipiente metallurgico. Essa è inoltre relativamente poco costosa, molto rapida ed efficiente nella sua azione di omogeneizzazione dell'intera siviera risultando, pertanto, quella più utilizzata in acciaieria.
In genere, nella ricircolazione del liquido, l'apporto di energia termica interessa solo gli strati superiori del bagno. Pertanto, in assenza di un'agitazione indotta dall'argon o, in forma equivalente, da sistemi magnetici, l'apporto di energia fornito dagli elettrodi manterrebbe gli strati più caldi in superficie nei pressi del pelo liquido aggravando i problemi di omogeneità termica e di composizione del bagno.
Studi di base hanno condotto alla formulazione e validazione di modelli sperimentali che descrivono il potere di omogeneizzazione ed i tempi necessari al completamento del trattamento in siviera in presenza di iniezioni di gas, sulla base della temperatura istantanea del bagno.
Da tali leggi sperimentali deriva che la temperatura del bagno gioca un ruolo fondamentale e diretto e che, contrariamente ad altri parametri di natura geometrica e ponderale, che possono essere misurati con approssimazioni relativamente contenute, la sua misurazione è intrinsecamente affetta da una grande indeterminazione .
Oltre alla dipendenza di questo parametro dalla zona di siviera in cui è misurato, esso è determinato inoltre dal bilancio energetico imposto dalla continua cessione di energia dagli elettrodi, dalle perdite di calore in parete e dal coperchio, dalle reazioni chimiche e trasformazioni fisiche nonché dall'aggiunta dei vari materiali leganti e di servizio, come l'argon e quelli atti alla formazione della scoria, necessari al trattamento.
Tale indeterminazione ha influenze economiche negative dirette sul ciclo di ottenimento dell'acciaio in quanto la procedura accettata e utilizzata è pressoché completamente e universalmente lasciata alle capacità dell'esperto. Infatti, per garantire la qualità della produzione, vengono spesso effettuate delle scelte conservative prolungando, oltre lo stretto necessario, il trattamento in siviera. Ciò ha palesi ripercussioni sul consumo energetico, l'usura dei refrattari, con influenze ancora più accentuate sulla determinazione del tempo di miscelazione e della vita residua della siviera, i consumi di materiali di servizio e, anche se in misura minore, sugli stessi elementi pregiati leganti .
Per risolvere questi problemi, allo stato dell'arte sono state già proposte delle soluzioni che risultano tuttavia essere complesse e costose.
Ad esempio, sono stati sviluppati altri modelli dinamici per la determinazione in linea e in tempo reale dell'evoluzione del ciclo basati sui parametri operativi del trattamento di affinamento secondario, quali ad esempio l'energia fornita dagli elettrodi ed il flusso di argon.
Tali modelli calcolano l'energia rimanente da fornire al bagno per raggiungere una prestabilita temperatura finale ottimale prima della colata sulla base, partendo dalla temperatura istantanea del bagno e tenendo conto, oltre che del tempo di miscelazione, anche di altri parametri di processo, quali i massimi livelli ammissibili di zolfo, i tempi di omogeneizzazione degli elementi leganti, o altri parametri critici per la colata e il prodotto finito.
Potenzialmente questi modelli di gestione del ciclo hanno una resa particolarmente efficiente riuscendo ad ottenere, nel rispetto di tutti gli altri parametri, un bagno di colata avente la temperatura finale prestabilita con un'approssimazione di soli 4°K. Ciò è tuttavia subordinato ad un esteso periodo di apprendimento e taratura che varia per ogni singola tipologia di trattamento.
Inoltre, anche il punto critico di tali modelli è associato alla determinazione della temperatura istantanea che, ad oggi, viene eseguita in maniera manuale e discreta in posizioni e tempi predeterminati e predefiniti.
Le tecniche oggigiorno utilizzate a tal fine con maggiore frequenza sono basate sull'utilizzo di termocoppie. Tali sonde sono immerse nel metallo tramite apposite lance, calate dal tetto, attraverso la scoria fino a venire a diretto contatto con il liquido normalmente fino a circa un metro dal pelo liquido .
L'indeterminazione della misura, in questo caso, è data dall'incertezza nella posizione in relazione allo sviluppo della cella convettiva in siviera forzata dall'argon e dalla massa termica della lancia in funzione della dimensione della termocoppia in essa annegata.
Sono inoltre noti dispositivi ad immersione con aperture nel refrattario, posizionate sulle pareti laterali o sul fondo della siviera.
In questo caso l'indeterminazione è principalmente di tipo posizionale ancorata alle incertezze sul comportamento di un liquido, agitato da un fenomeno di convezione forzata, interagente con pareti interne soggette ad usura, relativamente fredde, e con la possibilità di misurare delle zone morte di ricircolazione a temperatura significativamente più bassa di quella media rappresentativa di tutto il recipiente metallurgico.
Inoltre, la durata di una termocoppia è molto limitata, cosicché la successiva misurazione deve essere eseguita con una nuova sonda.
Inoltre, al fine di avere una lettura affidabile, è necessario impiegare costose termocoppie Platino / PlatinoRodio che presentano per di più una vita media relativamente breve.
Su installazioni fisse tipicamente inserite nel refrattario come descritte in precedenza, la durata è maggiore ma è comunque necessaria un continua ed accurata manutenzione. Ciò impone l'impiego di soluzioni ridondanti che causano un aggravio dei costi complessivi dell'impianto e della sua conduzione .
Pertanto, i dispositivi di misurazione impieganti termocoppie, seppur di larga applicazione nelle usuali pratiche di acciaieria, non può considerarsi ottimale da un punto di vista sia del costo sia dell'effettivo monitoraggio termico del processo in atto anche in considerazione del numero di misurazioni discrete da eseguirsi nell'ambito di un singolo trattamento secondario.
Sono inoltre noti dispositivi di misurazione della temperatura in siviera realizzati per impiego in sistemi primari di produzione siderurgica che offrono una maggiore continuità di lettura essendo in grado di discriminare la temperatura del ferro nonché la presenza di scoria attraverso sensori ottici quali ad esempio telecamere e termometri operanti su doppia linea spettrale nelle bande dell'infrarosso.
Allo scopo di forare lo spesso strato di scoria, tali dispositivi comprendono lance ad immersione con il corpo eventualmente realizzato in materiale ceramico e presentante un canale centrale in cui scorre un gas molto veloce per convogliare la radiazione termica del bagno verso un sensore oppure verso una fibra ottica che poi raggiunge tale sensore.
Questi dispositivi per impiego in sistemi primari operano normalmente con azoto il quale può essere rimosso nella successiva rifinitura secondaria in siviera.
Considerate tuttavia le specifiche condizioni presenti in siviera per trattamenti di affinazione secondaria, i dispositivi di misurazione della temperatura in siviera realizzati per impiego in sistemi primari non sono impiegabili con successo ad applicazioni in sistemi secondari.
Nei sistemi secondari si ha infatti uno strato di interfaccia estremamente sottile e quindi affetto da veloci perturbazioni termiche.
Inoltre, in tali sistemi secondari le misurazioni effettuate con i dispositivi noti per impiego in sistemi primari sono soggette ad alterazioni dovute alla luce prodotta dagli elettrodi.
Dunque, per l'impiego in sistemi secondari, nel confronto con i dispositivi a termocoppia oggigiorno impiegati, i dispositivi noti impieganti sensori ottici pagano la maggiore continuità di lettura con una più elevata indeterminazione nella misura pur condividendo le stesse problematiche di costo e manutenzione.
Scopo generale della presente invenzione è quello di risolvere gli inconvenienti sopra citati della tecnica nota sopra descritta in una maniera estremamente semplice, economica e particolarmente funzionale.
Altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, che sia in grado di effettuare misure precise ed affidabili pur offrendo un'elevata continuità di lettura.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di escogitare un dispositivo di misura della temperatura in siviera che non richieda complesse ed onerose operazioni di manutenzione.
Altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare una siviera che sia in grado di effettuare le operazioni di affinamento secondarie ottimizzando tempi e costi e riducendo la necessità di manutenzione.
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di ideare un metodo di gestione dell'affinamento secondario in siviera che offra un'elevata affidabilità e sia preferibilmente implementabile in maniera completamente automatica.
In vista degli scopi suddetti, secondo la presente invenzione, si è pensato di realizzare un dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, avente le caratteristiche esposte nelle rivendicazioni allegate. Si è altresì pensato di realizzare una siviera impiegante tale dispositivo di misura ed un metodo di gestione della stessa per trattamenti di affinazione secondaria, presentanti le caratteristiche esposte nelle rivendicazioni allegate.
Le caratteristiche della presente invenzione ed i suoi vantaggi nei confronti della tecnica conosciuta risulteranno ancora più chiari ed evidenti da un esame della descrizione seguente, riferita ai disegni allegati, che illustrano un dispositivo di misura della temperatura in siviera, una siviera ed un metodo di gestione della stessa implementati secondo i principi innovativi dell'invenzione stessa.
Nei disegni :
- la figura la è una rappresentazione schematica in sezione di una forma d'esecuzione del dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo la presente invenzione;
- la figura lb è un dettaglio ingrandito del dispositivo di misura della temperatura in siviera di figura la;
- la figura 2 è una vista schematica parzialmente in sezione di una siviera impiegante il dispositivo di misura della temperatura secondo la presente invenzione ;
- la figura 3 è uno schema a blocchi del metodo di gestione dell'affinamento in siviera secondo la presente invenzione.
La Richiedente ha riscontrato che, nei sistemi di siderurgia secondaria ad insufflazione di gas 50, quale preferibilmente argon o altro gas di servizio iniettato da appositi mezzi 45 posti sul fondo della siviera, nelle condizioni standard di trattamento, la parte superiore della cella convettiva, nella zona 70 in cui fuoriesce il gas 50, è sufficientemente energetica da rompere lo strato di scoria 60 lasciando esposto un cosiddetto "occhio" di metallo fuso prodotto dal gorgogliamento del gas.
Dato che la dimensione della cella convettiva indotta dalla risalita del gas è praticamente coincidente con l'intera siviera 80, una misurazione della temperatura condotta nella zona 70 di fuoriuscita del gas, a meno di parametri dovuti alla quantità di gas 50 iniettato e alla posizione non baricentrica della zona di risalita, è comunque significativa e rapportabile allo stato termico e di composizione medio dell'intero contenuto della siviera 80.
Sulla base di queste considerazioni la Richiedente ha escogitato un dispositivo di misurazione della temperatura in siviera che, con riferimento ai disegni è complessivamente indicato con 100.
Tale dispositivo di misura 100 è vincolato al coperchio 20 di una siviera e comprende un corpo tubolare cavo 101 che si estende internamente alla siviera 80, ed in particolare alla zona 70 di fuoriuscita del gas.
Internamente al corpo tubolare cavo 101, è prevista una sonda 103,104 di misurazione della temperatura costituita alternativamente da un sensore di temperatura 104 o da almeno una fibra ottica 103 collegata ad un sensore di temperatura esterno 104. Preferibilmente, il sensore di temperatura 104 è un pirometro. Inoltre, la fibra ottica 103 può essere sostituita da un fascio di fibre ottiche poste in posizione circonferenziale, stellare o altro.
Nel corpo tubolare cavo 101, ed in particolare tra i mezzi di sostegno 105 di un'estremità delle fibre ottiche 103 ed il bordo libero del corpo tubolare cavo 101, viene fatto fluire, a relativamente bassa pressione, del gas di schermaggio per il raffreddamento e la pulizia del cammino ottico, garantendo così il raffreddamento della sonda 103, 104.
Preferibilmente tale gas di schermaggio è lo stesso gas 50 di servizio impiegato per il mescolamento del bagno 40.
Il gas di schermaggio ha in aggiunta funzioni di protezione impedendo che corpi solidi e liquidi caldi, polveri, gas e altri agenti deleteri per il dispositivo di misura 100 possano venire a contatto e quindi degradare i sensori 102,103,104 presenti nel dispositivo 100.
All' occorrenza, il gas di schermaggio viene soffiato dal corpo tubolare cavo 101 attraverso un eiettore 106 con una pressione maggiore verso il bagno 40 della siviera 80 al fine di rompere un eventuale strato di scoria 60 coprente la zona 70 di fuoriuscita del gas.
Tale eiettore 106 presenta una configurazione sostanzialmente corrispondente ad un dispositivo di eiezione per flussi subsonici.
Per trattamenti in siviera particolarmente critici, quando, ad esempio, il materiale trattato deve essere continuamente schermato con uno spesso strato di scoria, si prevede un disegno dell'eiettore 106 in grado di poter supportare flussi di gas particolarmente importanti. In tal caso si preferisce una forma a doppio cono che unisce un'elevata efficienza aerodinamica a caratteristiche di penetrazione atte a rompere il pur limitato strato di scoria ricoprente la zona 70 di fuoriuscita del gas. Secondo la presente invenzione, il corpo tubolare cavo 101, posizionato sul coperchio 20 della siviera 80, è collegato esternamente alla siviera 80 a mezzi di orientamento 107 in grado di modificare l'inclinazione dello stesso 101 in modo da essere direzionato verso la zona 70 di fuoriuscita del gas, quali ad esempio un braccio meccanico pilotabile in remoto o meno, manualmente od automaticamente.
Inoltre, il dispositivo di misura 100 è preferibilmente dotato di un sensore ottico 102 in grado di rilevare la posizione della zona 70 di fuoriuscita del gas e poterla così inseguire. Ad esempio, è possibile impiegare quale sensore ottico una telecamera 102 operante nelle bande dell'infrarosso disposta internamente al corpo tubolare cavo 101. In questo caso, il corpo tubolare cavo 101 è assemblato lasciando il canale centrale libero da ostruzioni per ottenere una visione diretta, come mostrato in figura 1, o contenente un fascio coerente di fibre ottiche 103 per il trasferimento dell'immagine in una zona termicamente meno critica.
Alternativamente, lo stesso sensore di temperatura 104 è scelto tale da poter discriminare il metallo fuso dalla presenza di scoria e dunque individuare la zona 70 di fuoriuscita del gas, attraverso ad esempio l'impiego di un array di sensori, oppure è implementato con un dispositivo in grado di gestire immagini, ad esempio sotto forma di mappe che, opportunamente elaborate, forniscono un'indicazione per identificare tale zona 70.
In caso nel corpo tubolare cavo 101 sia presente il sensore ottico 102, i mezzi di orientamento 107 sono preferibilmente pilotati da un'apposita elettronica di comando (non illustrata) che riceve in ingresso i segnali rilevati da tale sensore ottico 102 ed invia ai mezzi di orientamento 107 comandi corrispondenti, al fine di modificare conseguentemente l'inclinazione dello stesso 101.
Tale elettronica di comando è interiacciabile con i normali mezzi di elaborazione per la gestione del processo di affinazione secondaria attraverso il controllo dell'afflusso di energia elettrica e/o chimica ed, eventualmente, del flusso di gas di servizio all'interno della siviera 80 in funzione dell'evoluzione del processo di affinazione, permettendo così una gestione completamente centralizzata ed automatizzata del processo.
Preferibilmente, internamente al corpo tubolare cavo 101 è alloggiata un'ottica 108 il cui scopo è primariamente quello di schermare la luce proveniente dall'arco prodotto dagli elettrodi 90 ed, eventualmente, di concentrare la radiazione da un'ampia zona di metallo sulle fibre ottiche 103 o, direttamente, sul sensore 104 di temperatura.
Il funzionamento del dispositivo di misurazione della temperatura secondo la presente invenzione e della siviera impiegante lo stesso è il seguente.
Inizialmente vengono inseriti nei mezzi di elaborazione per la gestione dell'affinamento secondario i dati relativi alla carica ed alla tipologia di processo al fine di inizializzare tale processo attraverso la definizione del modello più opportuno .
Sulla base di tale modello, le temperature acquisite vengono comparate con quanto ci si aspetta possa succedere sulla base dei bilanci energetici e termici del sistema. In caso di discontinuità o andamenti atipici, il dispositivo di misura della temperatura viene pilotato ad effettuare la pulizia della zona 70 di fuoriuscita del gas attraverso l'insufflazione di gas di servizio.
Se tale accorgimento non porta ad un miglioramento dei dati rilevati, viene verificato - manualmente o automaticamente a seconda che nel dispositivo di misura siano previsti o meno opportuni sensori ottici 102 - l'orientamento del corpo tubolare cavo 101 rispetto alla posizione della zona 70 di fuoriuscita del gas. In caso da tale verifica risulti che il corpo tubolare cavo 101 non è rivolto verso tale zona 70, i mezzi di orientamento 107 vengono pilotati in modo da modificare opportunamente l'inclinazione dello stesso 101. Nella configurazione di base, il brandeggio del corpo tubolare cavo 101 è effettuato manualmente in remoto.
In caso il dispositivo di misurazione della temperatura secondo la presente invenzione sia provvisto di tali sensori ottici 102 in grado di determinare la posizione della zona 70 di fuoriuscita del gas, il posizionamento del corpo tubolare cavo 101 tale da essere rivolto a tale zona 70 viene operato in maniera completamente automatica, essendo il dispositivo 100 in grado di riconoscere di volta in volta, la corretta posizione della stessa 70.
Contemporaneamente, sulla base della temperatura misurata e dello stesso modello utilizzato, viene trasmesso un dato stimato relativo ad esempio ai tempi residui necessari per l'affinamento.
La gestione delle interruzioni della lettura, sostituendo il dato in uscita fornito con le simulazioni da modello, viene governato da parametri ancorati all'attendibilità o alla dimensione dell'area definita dal sistema come significativa. In tale caso, la gestione della siviera 80 può avvenire in maniera del tutto automatica essendo in grado, l'elettronica di comando, di determinare anche l'apporto di energia da fornire ancora al bagno e le quantità di gas di servizio da far gorgogliare sul fondo .
Le fasi del metodo di gestione della siviera hanno inizio una volta che la siviera è stata riempita e chiusa, è stata attivata l'insufflazione di gas 50 dal fondo, ed è stata effettuata la taratura dei mezzi di elaborazione della siviera, tenendo conto della tipologia di trattamento e definendo i parametri dei modelli di stima adottati.
Innanzitutto, viene scansionata la superficie del bagno mediante il dispositivo di misura 100 secondo la presente invenzione al fine di determinare la posizione della zona 70 di fuoriuscita del gas. (fase 110)
Di seguito viene rilevata la temperatura (fase 120) e comparata con i dati storici, corretti con i dati provenienti dal modello in funzione delle quantità di materiale e energia fornita (fase 130).
Se il risultato ottenuto dalla misurazione della temperatura non si discosta più di una predeterminata soglia da quanto previsto dal modello di stima impostato in fase di taratura, vengono aggiornati i parametri di trattamento (fase 140) e, se tali parametri aggiornati superano quanto previsto per completare il ciclo, si effettua la colata. (fase 150)
Qualora lo scostamento della misura rispetto a quanto previsto dal modello sia invece superiore alla soglia prefissata, viene attivata l'insufflazione di gas di servizio per pulire la zona 70 di fuoriuscita del gas (fase 160), e controllata nuovamente la posizione di tale zona 70 (fase 110) al fine di correggere la posizione del corpo tubolare cavo 101 in funzione della stessa 70 ed effettuare la prossima misura in corrispondenza della stessa 70.
E' così conseguito lo scopo menzionato al preambolo della descrizione.
Essendo possibile, grazie al particolare dispositivo di misurazione della temperatura secondo l'invenzione, effettuare la misura della temperatura di volta in volta sempre in corrispondenza "dell'occhio" del bagno, si garantisce un'ottima osservazione dello stato complessivo di tale bagno: sul punto più alto della cella di convenzione forzata, passa infatti, con rapidità, praticamente tutto il materiale contenuto in siviera. Inoltre, avendo il dispositivo secondo l'invenzione, un rango geometrico di osservazione che copre buona parte dell'occhio, media la temperatura su una quantità di materiale, che per via della turbolenza, è molto più elevata di quanto un'osservazione puramente superficiale potrebbe dare. Per di più, la forma a menisco dell' "occhio" lo rende sostanzialmente statico riducendo i problemi associati alle variazioni di forma riscontrate nella metallurgia primaria in cui la misurazione viene effettuata in fase di versamento della colata.
Inoltre, le forme di realizzazione provviste, in aggiunta, di mezzi di lettura duale sono in grado di riconoscere la presenza di scoria. Tale dispositivo, associato ad un'apposta elettronica di comando, è dunque in grado, in maniera automatica, di sospendere la lettura della temperatura durante la pulizia dell'occhio con un'opportuna immissione del gas di schermaggio, regolando inoltre automaticamente il flusso di gas in funzione delle condizioni operative dell ' "occhio" per ottenere delle letture sempre attendibili .
È chiaro, dunque, che un metodo di gestione della siviera per la realizzazione di un trattamento di affinamento secondario che segue l'andamento termico del bagno con elevata continuità e affidabilità è in grado di contribuire all'economia di produzione in maniera sostanziale.
Naturalmente, il dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo l'invenzione può trovare implementazioni diverse da quella descritta ed illustrata a solo titolo di esempio non limitativo.
L'ambito di tutela dell'invenzione è pertanto delimitato dalle rivendicazioni allegate.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, comprendente un corpo tubolare cavo (101) nel quale fluisce almeno un gas di servizio per il raffreddamento e la pulizia di un cammino verso almeno una sonda (103,104) di misurazione della temperatura posta internamente a detto corpo tubolare (101) caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di orientamento (107) per modificare l'inclinazione di detto corpo tubolare cavo (101).
  2. 2. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere internamente a detto corpo tubolare (101) un'ottica (108) atta a schermare la luce proveniente da un arco prodotto da elettrodi (90).
  3. 3. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che detta sonda (104) è un sensore di temperatura posto internamente a detto corpo tubolare (101).
  4. 4. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che detta sonda (103,104) è un sensore di temperatura (104) posto esternamente a detto corpo tubolare (101) e collegato ad almeno una fibra ottica (103) disposta internamente a detto corpo tubolare (101).
  5. 5. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo la rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che detta almeno una fibra ottica (103) è un fascio di fibre ottiche.
  6. 6. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere un eiettore (106) per l'espulsione di detto gas di servizio da detto corpo tubolare (101).
  7. 7. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto gas di servizio è argon.
  8. 8. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un sensore ottico (102) per la rilevazione di una zona (70) di fuoriuscita del gas.
  9. 9. Dispositivo di misura della temperatura in siviera secondo la rivendicazione 8 caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un elettronica di comando atta a ricevere in ingresso i dati rilevati da detto sensore ottico (102) ed a trasmettere in uscita almeno un segnale di attivazione di detti mezzi di orientamento (107) al fine di modificare l'inclinazione di detto corpo tubolare (101).
  10. 10. Siviera (80) comprendente un corpo di contenimento di un bagno (40) chiudibile mediante un coperchio (20), sul fondo di detto corpo di contenimento essendo previsti mezzi (45) di insufflazione di gas (50) per l'agitazione di detto bagno (40), il gas insufflato (50) generando detta zona (70) di fuoriuscita del gas caratterizzata dal fatto che a detto coperchio (20) è vincolato in maniera orientabile almeno un dispositivo di misura della temperatura (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  11. 11. Siviera (80) secondo la rivendicazione 10 quando dipendente dalla rivendicazione 9 caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di elaborazione per la gestione del processo di affinazione secondaria interi acciabili a detta elettronica di comando.
  12. 12. Metodo di gestione di siviera per la realizzazione di un trattamento di affinamento secondario comprendente le fasi che consistono nel: a) determinare la posizione di una zona (70) di fuoriuscita del gas; b) rilevare la temperatura in detta zona (70) attraverso almeno un dispositivo di misurazione della temperatura; c) comparare la temperatura rilevata con una temperatura stimata sulla base di un modello di stima in funzione dei parametri operativi del trattamento di affinamento secondario; d) se la temperatura rilevata e la temperatura stimata non si discostano più di una predeterminata soglia, aggiornare i parametri di trattamento; e - se i parametri aggiornati superano quanto previsto per completare il ciclo, effettuare la colata; e) se la temperatura rilevata e la temperatura stimata si discostano più di una predeterminata soglia, insufflare gas di servizio verso il bagno (40) e ripetere le fasi precedenti.
  13. 13. Metodo di gestione di siviera per la realizzazione di un trattamento di affinamento secondario secondo la rivendicazione 12 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase ulteriore consistente nell 'orientare detto almeno un dispositivo di misurazione della temperatura verso la posizione di detta zona (70) di fuoriuscita del gas.
  14. 14. Metodo di gestione di siviera per la realizzazione di un trattamento di affinamento secondario secondo la rivendicazione 12 o 13 caratterizzato dal fatto di comprendere la fase ulteriore consistente nello stimare l'apporto residuo di energia da fornire al bagno e la quantità residua di gas di servizio da insufflare, sulla base della temperatura misurata.
  15. 15. Metodo di gestione di siviera per la realizzazione di un trattamento di affinamento secondario secondo una delle rivendicazioni da 12 a 14 caratterizzato dal fatto che detto almeno un dispositivo di misurazione della temperatura è realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9.
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ITMI20072363 ITMI20072363A1 (it) 2007-12-18 2007-12-18 Dispositivo di misura della temperatura in siviera, preferibilmente per trattamenti di affinazione secondaria, ad elevata affidabilita', siviera comprendente tale dispositivo e metodo di gestione dell'affinamento secondario in tale siviera

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