ITMI20060255A1 - Pavimentazione a secco - Google Patents

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ITMI20060255A1
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flooring
walking
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adjacent
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Inventor
Gianfranco Guerreschi
Enrico Morettin
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Sist Men S R L
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una pavimentazione a secco, in particolare riguarda gli elementi modulari di una pavimentazione che è adatta ad essere posata a secco.
Secondo un ulteriore aspetto forma oggetto della presente invenzione un metodo per la posa di una pavimentazione a secco.
Sono ampiamente note da lungo tempo pavimentazioni composte da elementi modulari (chiamati ad esempio piastrelle) che permettono di ottenere una finitura gradevole e funzionale. La posa di tali elementi tradizionali, che possono essere realizzati ad esempio in legno, pietra, materiale ceramico o sintetico, avviene mediante l'uso di malte o colle per impiego edilizio. L'operazione di posa richiede dunque una grande esperienza professionale per compensare le inevitabili imperfezioni del sottofondo e ottenere che l'aspetto finale della pavimentazione sia regolare.
Inoltre, le opere necessarie alla posa di tali pavimentazioni note comportano grandi disguidi, la formazione di polvere e/o l'impiego di solventi fortemente irritanti. In sostanza le opere di posa tradizionali comportano la totale inagibilità dei locali interessati per un tempo relativamente lungo.
Sono noti da tempi più recenti altri tipi di pavimentazione costituiti da elementi, spesso realizzati in legno, che possono essere posati con semplicità, senza l'impiego di malte né di colle di tipo professionale. Tali elementi sono dotati, sullo spessore del loro perimetro, di incastri che permettono di vincolarli l'uno all'altro. Tale tipo di pavimentazione, detta comunemente flottante, viene appoggiata su un supporto elastico che permette di compensare automaticamente le imperfezioni del sottofondo.
La posa di tale tipo di pavimentazione flottante, risultando molto più semplice, non comporta necessariamente un intervento professionale e implica disagi limitati.
Anche le pavimentazioni flottanti comportano però alcuni inconvenienti. Innanzitutto per il tipo di posa ad incastro esse possono essere realizzate quasi esclusivamente in legno o in materiale sintetico, mentre i materiali più pesanti come la pietra o la ceramica non si addicono al tipo di incastro comunemente usato.
Inoltre, per come è concepito l'incastro tra due elementi adiacenti, non è possibile rimuovere un qualsiasi elemento senza rimuoverne altri attigui. Per questo motivo, la rimozione può iniziare solo dagli elementi perimetrali per poi procedere verso il centro della pavimentazione.
Da quanto detto sopra si intende come le pavimentazioni note risultino di difficile rimozione e sostituzione.
Il problema alla base della presente invenzione è quello di proporre una pavimentazione a secco che presenti caratteristiche strutturali e funzionali tali da superare almeno parzialmente gli inconvenienti citati con riferimento alla tecnica nota.
Tale problema viene risolto mediante una pavimentazione in accordo con la rivendicazione 1. Le rivendicazioni dipendenti riguardano ulteriori aspetti o forme di realizzazione della pavimentazione secondo la presente invenzione.
Ulteriori caratteristiche e i vantaggi del dispositivo di aggancio secondo l'invenzione risulteranno dalla descrizione di seguito riportata di un suo esempio preferito di realizzazione, dato a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle annesse figure, in cui:
La figura 1 illustra una vista schematica in pianta di un elemento modulare di base di una pavimentazione in accordo con la presente invenzione;
la figura 2 illustra una vista schematica in pianta di una porzione di pavimentazione in accordo con la presente invenzione durante una fase della posa;
la figura 3 illustra una vista schematica di una possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2 durante una fase della posa della pavimentazione;
la figura 4 illustra la vista schematica della sezione di figura 3 alla fine della posa della pavimentazione;
la figura 5 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2;
la figura 6 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2;
la figura 7 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2;
la figura 8 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2;
la figura 9 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2;
la figura 10 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2;
la figura 11 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia III-III di figura 2;
la figura 12 illustra una vista schematica di una possibile sezione lungo la traccia XII-XII di figura 2; la figura 13 illustra una vista schematica di un'altra possibile sezione lungo la traccia XII-XII di figura 2;
la figura 14 illustra una vista schematica in pianta di un elemento modulare di base secondo 1'invenzione, simile a guello di figura 1;
la figura 15 illustra una vista schematica in pianta di una porzione di pavimentazione in accordo con la presente invenzione, simile a quella di figura 2;
la figura 16 illustra una vista schematica in pianta di una porzione di pavimentazione in accordo con la presente invenzione, simile a quelle di figura 2 e 15.
Con riferimento alle suddette figure, con 10 è stata complessivamente indicata una pavimentazione secondo 1'invenzione.
La pavimentazione 10 comprende almeno un elemento modulare di base 20 ed almeno un elemento modulare di calpestio 30.
Con il termine "modulare" si intende qui e di seguito che la forma di ciascun elemento, sia di base 20 sia di calpestio 30, è adatta ad essere affiancata ad un altro elemento identico in modo che non rimangano spazi vuoti tra l'uno e l'altro. In altre parole, una pluralità di elementi modulari consente di coprire completamente una superficie piana, ad esempio un sottofondo 11 preesistente. Forme geometriche che consentono questa modularità sono, ad esempio, il quadrato, i rettangoli, i rombi e l'esagono regolare.
In accordo con la forma di realizzazione delle figure 1 e 2, l'elemento di base 20 della pavimentazione 10 secondo l'invenzione, ha forma complessivamente quadrata .
Nella forma di realizzazione rappresentata in figura 1, l'elemento di base 20 è dotato sui lati di incastri adatti a vincolarlo ad un altro elemento di base 20 identico. Composizioni di alcuni elementi di base 20 vincolati tra loro si vedono chiaramente negli esempi delle figure 2, 15 e 16.
Nella forma di realizzazione delle figure 1 e 2, l'elemento di base 20 comprende, su due lati tra loro attigui, incastri femmina 24 e, sui restanti due lati, incastri maschio 25 complementari agli incastri femmina 24.
Gli incastri 24 e 25 comprendono vantaggiosamente un sottosquadro 24', adatto ad impedi di allontanamento nel piano del sottofondo 11 di un elemento rispetto all'elemento attiguo, una volta che essi sono posati sul sottofondo 11 e vincolati tra loro.
L'elemento di base 20 è preferibilmente realizzato con un materiale isolante e adatto a compensare le irregolarità del sottofondo 11. In accordo con una forma di realizzazione dell'invenzione, l'elemento di base 20 è realizzato con un materiale elastico, ad esempio in gomma, in PVC o con altri materiali polimerici e/o elastomerici .
In accordo con una possibile forma di realizzazione, l'elemento di base 20 è realizzato con un materiale espanso a celle chiuse o alveolare.
L'elemento di base 20 comprende una superficie inferiore 22 adatta ad essere appoggiata ad una pavimentazione preesistente o sottofondo 11. L'elemento di base 20 comprende inoltre una superficie superiore 23 opposta alla superficie inferiore 22.
Qui e di seguito i termini "superiore" ed "inferiore", o "alto" e "basso" sono utilizzati con riferimento alla univoca disposizione d'uso della pavimentazione. In particolare, tutto ciò che è relativamente vicino al sottofondo 11 è definito "inferiore" o "in basso" e tutto ciò che è relativamente lontano dal sottofondo 11 è definito "speriore" o "in alto" .
La superficie superiore 23 dell'elemento di base 20 comprende almeno una scanalatura 26 preformata.
Nella forma di realizzazione delle figure 1 e 2, le scanalature 26 percorrono il quadrato dell'elemento di base 20 lungo le sue due linee mediane. In tale forma di realizzazione, le scanalature 26 formano un reticolo modulare 260 semplice.
Nella forma di realizzazione delle figure da 14 a 18, le scanalature 26 percorrono il quadrato dell'elemento di base 20 lungo una pluralità di linee, poste distanze e con orientamenti prefissati. In tale forma di realizzazione, le scanalature 26 formano un reticolo modulare 260 più complesso.
L'elemento di calpestio 30 comprende una superficie superiore 33 ed una superficie inferiore 32.
La superficie superiore 33 è destinata al calpestio, in altre parole essa ha caratteristiche costruttive, estetiche e di durezza e finitura superficiale che la rendono adatta ad essere impiegata come pavimento. Alcuni esempi di come può essere ottenuta la superficie superiore 33 dell'elemento di calpestio 30 sono descritte di seguito.
La superficie inferiore 32 comprende una aletta 36 sporgente verso il basso e adatta ad essere alloggiata, nelle condizioni d'uso della pavimentazione 10, nella scanalatura 26 dell'elemento di base 20.
In tal modo i due elementi 20 e 30 risultano adatti ad essere sovrapposti con una orientazione relativa predefinita, in particolare la superficie inferiore 32 dell'elemento di calpestio 30 è adatta ad essere appoggiata con una orientazione relativa predefinita sulla superficie superiore 23 dell'elemento di base 20.
Nelle forme di realizzazione delle figure allegate, l'aletta 36 sporge verso il basso lungo il perimetro dell'elemento di calpestio 30.
Nelle forme di realizzazione delle figure 3, 4, 7, 10 e 11 la scanalatura 26 è duplice, in modo da accogliere separatamente le alette 36 dei due adiacenti elementi di calpestio 30.
Nelle forme di realizzazione delle figure 5, 6, 8 e 9 la scanalatura 26 è invece singola, in modo da accogliere congiuntamente le alette 36 dei due adiacenti elementi di calpestio 30.
In accordo con una forma di realizzazione preferita, l'aletta 36 è costituita da un risvolto ripiegato verso il basso di una lamiera 35 compresa nell'elemento di calpestio 30.
Il bordo dell'aletta 36, specie se ottenuta mediante la piega della lamiera 35, può risultare tagliente Tale problema può essere risolto con una lavorazione del bordo stesso della aletta 36 oppure, come nella forma di realizzazione di figura 10, dotando l'aletta 36 di un risvolto di sicurezza 360.
In accordo con le forme di realizzazione rappresentate nelle figure da 3 a 7 e 12, la lamiera 35 costituisce essa stessa la superficie superiore 33 destinata al calpestio. La lamiera 35 è, in tal caso, una lamiera pregiata, ad esempio in acciaio inossidabile, ed è ripiegata lungo i bordi dell'elemento di calpestio 30 in modo da sporgere verso il basso a formare l'aletta 36.
In accordo con le forme di realizzazione rappresentate nelle figure da 3 a 7 e 12, l'elemento di calpestio 30 comprende inoltre uno strato inerte 37. Tale strato, applicato sotto la lamiera pregiata 35, è adatto a conferire spessore e consistenza adeguati all'elemento 30 nel suo complesso.
In accordo con una forma di realizzazione, lo strato inerte 37 è costituito da una lamina di materiale ferroso. In accordo con altre possibili forme di realizzazione, lo strato inerte 37 è costituito da legno, da materiale ceramico o polimerico.
In accordo con le forme di realizzazione rappresentate nelle figure da 8 a 11 e 13, la lamiera 35 costituisce un catino adatto a contenere uno strato pregiato 38 adatto a costituire la superficie superiore 33 destinata al calpestio.
In accordo con le forme di realizzazione preferite, lo strato pregiato 38 è costituito, a seconda delle specifiche esigenze, da materiale ceramico, da legno, o da pietra naturale o ricostruita.
Si noti che lo strato pregiato 38, anche se realizzato con materiali fragili, può avere spessore relativamente ridotto senza per questo rischiare la rottura in seguito ad un carico normale applicato sulla superficie di calpestio 33, nonostante la base sottostante sia elastica.
Infatti, la lamiera 35 incollata allo strato pregiato 38 collabora con esso quando l'elemento di calpestio 30 nel suo complesso è sottoposto ad un carico, tìpicamente lavorando a flessione. In particolare, la lamiera 35, trovandosi nella zona inferiore della sezione resistente, lavora a trazione. Al contrario, il materiale fragile dello strato pregiato 38, trovandosi nella zona superiore della sezione resistente lavora a compressione. Per questo motivo ciascuno dei due materiali lavora al meglio delle proprie possibilità. Il risultato è una sorprendente resistenza ai carichi dell'elemento di calpestio 30 nel suo complesso in accordo con la presente forma di realizzazione.
In accordo con altre possìbili forme di realizzazione, lo strato pregiato 38 può essere costituito da materiali polimerici e/o elastomerici, da moquette, feltro, sughero o da altri materiali adatti a soddisfare le specifiche esigenze.
Come si può facilmente notare nelle sezioni delle figure da 8 a 10, la lamiera 35 comprende, oltre al risvolto verso il basso che costituisce l'aletta 36, anche una ulteriore piega 39 diretta verso l'alto e adatta a costituire un catino per contenere lo strato pregiato 38.
In altre forme di realizzazione, ad esempio in quella di figura 11, lo strato pregiato 38 è semplicemente incollato sulla superficie superiore della lamiera 35. In questo particolare caso, la lamiera 35 comprende solo il risvolto verso il basso destinato a costituire l'aletta 36.
In accordo con la forma di realizzazione di figura 7, le superfici 32 e 23 sono semplicemente appoggiate l'una sull'altra senza alcun mezzo di collegamento. In tale specifico caso, gli unici vincoli che mantengono l'elemento di calpestio 30 nella sua posizione sono il peso proprio dell'elemento, la forza di attrito radente tra le superfici 32 e 23 e l'incastro tra l'aletta 36 e la scanalatura 26.
In accordo con altre forme di realizzazione preferite, la pavimentazione 10 comprende invece mezzi 40 per il collegamento rimovibile tra l'elemento di base 20 e l'elemento di calpestio 30.
I mezzi 40 di collegamento rimovibile sono preferibilmente di un tipo che non richiede la diretta accessibilità da parte dell'operatore per effettuare o interrompere il collegamento.
Mezzi 40 di collegamento rimovibile di questo tipo permettono di mantenere integra la superficie superiore 33 dell'elemento di calpestio 30. In altre parole, grazie a questo tipo di mezzi di collegamento 40, non è necessario effettuare alcun foro sulla superficie 33 per il passaggio di viti, rivetti o simili.
L'integrità della superficie 33 consente di ottenere innanzitutto un effetto estetico migliorato. Inoltre, tale integrità consente anche una maggiore tenuta della pavimentazione rispetto alle infiltrazioni di acqua. Di questo vantaggio si discuterà più diffusamente in seguito.
I mezzi 40 di collegamento rimovibile che non richiedono la diretta accessibilità vincolano mutuamente i due elementi 20 e 30 a seguito, ad esempio, del contatto reciproco e dell'applicazione di una pressione adeguata.
In accordo con le forme di realizzazione delle figure da 1 a 6 e da 8 a 10, i mezzi di collegamento 40 comprendono un primo componente 42 solidale alla superficie superiore 23 dell'elemento di base 20, ed un secondo componente 43 solidale alla superficie inferiore 32 dell'elemento di calpestio 30.
Ciascuno dei due componenti 42 e 43 comprende una base, 420 e 430, ed una parte attiva, 421 e 431, sorretta dalla rispettiva base. Le parti attive 421 e 431 sono adatte ad agganciarsi l'una all'altra e a dare luogo ad un vincolo a seguito del contatto reciproco e di una adeguata pressione. Esse, inoltre, sono adatte a rilasciare il vincolo a fronte di una forte e decisa trazione nella direzione di reciproco allontanamento dei due componenti 42 e 43.
I due componenti 42 e 43 possono ad esempio essere del tipo a uncinì-ed-occhielli ( hook-and-loop ) o simili. Prodotti adatti a realizzare tali mezzi 40 di collegamento rimovibile sono ad esempio il Velcro<®>, soprattutto nella sua versione heavy-duty, commercializzato da Velcro Industries B.V., o ancora il Dual-lock<®>commercializzato da 3M<®>.
I due componenti 42 e 43 di tali mezzi 40 di collegamento rimovibile hanno generalmente uno spessore non trascurabile . Per questo motivo è preferibile predisporre apposite cave sulla superficie 23 e/o 32. Le cave ricavate sulla superficie 23 sono indicate con 412, mentre quelle ricavate sulla superficie 32 sono indicate con 413.
Nella forma di realizzazione di figura 5, entrambi i componenti 42 e 43 dei mezzi 40 di collegamento rimovibile sono accolti nella cava 412 ricavata sulla superficie 23. Tale forma di realizzazione consente di ridurre lo spessore dello strato inerte 37 rispetto a quello di un analogo strato impiegato nelle forme di realizzazione in cui una sede 413 è realizzata anche sulla superficie 32.
Nelle forme di realizzazione delle figure 3, 4, 6 e 8-10, invece, sono realizzate cave 412 e 413 su entrambe le superfici 23 e 32. Tali cave 412 e 413 hanno una profondità tale da alloggiare completamente le basi 420 e 430 dei componenti 42 e 43 e, allo stesso tempo, tale da lasciar sporgere le parti attive 421 e 431.
Nelle forme di realizzazione delle figure 3, 4 e 6, la cava 413 è ottenuta nello spessore dello strato inerte 37, ad esempio per fresatura o per stampaggio.
Nelle forme di realizzazione delle figure da 8 a 10, la cava 413 è ottenuta per imbutitura della lamiera 35. In questo specifico caso anche la superficie inferiore dello strato pregiato 38 deve essere lavorata in modo tale da accogliere l'imbutitura della lamiera 35.
Nelle figure 1 e 2 è mostrato un esempio di disposizione in pianta, sugli elementi di base 20, delle cave 412 e dei componenti 42.
In accordo con altre possibili forme di realizzazione, ad esempio quelle delle figure da 11 a 13, i mezzi 40 di collegamento rimovibile comprendono un cordone 44 di un collante riposizionabile, cioè di un materiale polimerico che non reticola mai in condizioni ambiente. Tale cordone 44 è in grado di garantire un effetto adesivo non definitivo e quindi rimovibile mediante una adeguata trazione.
Il cordone 44 può ad esempio essere ottenuto mediante un sigillante elastoplastico a base di poliisobutilene che garantisce una appiccicosità permanente molto elevata, non reticola, e aderisce alle superfici a seguito dell'applicazione di una adeguata pressione.
Un sigillante di questo tipo è commercializzato in strisce preformate dalla Fratelli Zucchini S.r.l. con la denominazione Z.STRIP SI 40.
In accordo con la forma di realizzazione di figura 6, le lamiere 35 sono conformate in modo tale da predisporre un mutuo incastro 364 lungo l'aletta 36. Tale incastro 364, che sfrutta l'elasticità della aletta 36, consente un ulteriore vincolo reciproco tra due adiacenti elementi di calpestio 30. Tale vincolo contemporaneamente ai mezzi di collegamento 40, alle forze di attrito e all'incastro dell'aletta 36 nella scanalatura 26, concorre a mantenere ciascun elemento di calpestio 30 nella propria posizione predeterminata.
Nelle forme di realizzazione delle figure 5, 6, 8 e 9, il contatto tra le lamiere 35 di due adiacenti elementi di calpestio 30 garantisce la continuità elettrica dell'intera pavimentazione e impedisce la formazione di cariche elettrostatiche. Tali cariche elettrostatiche possono rivelarsi pericolose, soprattutto nei casi come quelli delle figure 5 e 6 in cui la lamiera 35 costituisce la superficie di calpestio 33 ed è quindi direttamente accessibile da un utilizzatore della pavimentazione.
In accordo con una possibile forma di realizzazione, l'elemento di base 20 comprende anche un ponte conduttore annegato nella gomma e adatto a garantire la continuità elettrica tra due elementi di calpestio 30 adiacenti ma separati.
Per soddisfare esigenze di ordine estetico e/o funzionale, è possibile prevedere diverse finiture in relazione alla linea 50 che segna il confine tra due adiacenti elementi di calpestio 30. Tale linea di confine 50, o 'fuga', può essere più o meno ampia in dipendenza delle esigenze.
In accordo con la forma di realizzazione delle figure 3 e 4, due adiacenti elementi di calpestio 30 sono leggermente spaziati tra loro, senza ulteriore finitura. Si ottiene in questo caso una fuga 50 ampia e vuota.
In accordo con la forma di realizzazione di figura 5, due adiacenti elementi di calpestio 30 sono a contatto tra loro. Un leggero cordone 51 è colato lungo la fuga 50. Tale cordone 51, ad esempio di materiale siliconico, acrilico o simili, ottiene l'effetto funzionale di sigillare tra loro i due adiacenti elementi di calpestio 30. Si ha così una pavimentazione a tenuta d'acqua, particolarmente utile negli ambienti in cui è opportuno effettuare frequenti ed abbondanti lavaggi.
In accordo con la forma di realizzazione di figura 6, due adiacenti elementi di calpestio 30 sono a contatto tra loro, senza ulteriore finitura. Si ottiene in questo caso una fuga 50 stretta e vuota, con l'effetto di una bisellatura.
In accordo con le forme di realizzazione delle figure 7 e 10, due adiacenti elementi di calpestio 30 sono separati tra loro da una apposita cresta 52 che si eleva dall'elemento di base 20. Si ottiene in questo caso una fuga 50 molto evidente e regolare.
In accordo con la forma di realizzazione di figura 8, due adiacenti elementi di calpestio 30 sono a contatto tra loro, senza ulteriore finitura. Si ottiene in questo caso una fuga 50 molto stretta e, nel caso in cui i bordi dello strato pregiato 38 siano regolari, quasi invisibile.
In accordo con la forma di realizzazione di figura 8, ciascuno dei due adiacenti elementi di calpestio 30 è dotato di una bordatura 53, ad esempio in gomma. A posa eseguita, le due bordature 53 vengono a contatto tra loro compensando eventuali irregolarità dei bordi dello strato pregiato 38. Senza ulteriori finiture si ottiene così l'effetto di una fuga 50 molto evidente e regolare.
In accordo con la forma di realizzazione di figura 11, due adiacenti elementi di calpestio 30 sono leggermente spaziati e un cordone preformato 54 è inserito a pressione tra loro. Tale cordone 54, ad esempio di gomma o di materiale siliconico, acrilico o simili, ottiene l'effetto funzionale di sigillare tra loro i due adiacenti elementi di calpestio 30. Si ha così una pavimentazione a tenuta d'acqua, particolarmente utile negli ambienti in cui è opportuno effettuare frequenti ed abbondanti lavaggi. La fuga 50 risulta in questo caso evidente e regolare.
In accordo con alcune forme di realizzazione, ad esempio quelle rappresentate nelle figure 12 e 13, gli elementi di base 20 comprendono un incastro 27 ottenuto sullo spessore. Tale incastro permette di avere una limitata sovrapposizione di due adiacenti elementi di base 20. In questo modo è possibile isolare in modo estremamente efficace la zona che si viene a trovare sopra gli elementi di base 20 dal sottofondo 11.
La pavimentazione 10 secondo l'invenzione permette di ottenere svariati effetti estetici. Con riferimento alle figure da 14 a 16, la pluralità di scanalature 26 predisposte su ciascuno degli elementi di base 20 fornisce un reticolo modulare 260. Su tale reticolo possono essere disposti elementi di calpestio 30 differenti tra loro per dimensioni, proporzioni e/o orientazione. Ciascuna delle alette 36 di tali elementi di calpestio 30, nonostante le differenti dimensioni, è accolta in una scanalatura 26.
Figura 15 mostra a titolo puramente esemplificativo, una possibile composizione, ottenuta con la disposizione modulare di tre differenti formati di elementi di calpestio 30.
Figura 15 mostra, a titolo puramente esemplificativo, un'altra possibile composizione, ottenuta con la disposizione modulare di un singolo formato di elementi di calpestio 30.
Altre composizioni sono facilmente ottenibili scegliendo differenti formati di elementi di calpestio 30 e/o riposizionandoli sul reticolo modulare 260.
Vengono qui di seguito descritte le fasi principali del metodo di posa della pavimentazione 10 secondo 1'invenzione .
Predisporre almeno un elemento modulare di base 20 comprendente una superficie inferiore 22 ed una superficie superiore 23 avente una scanalatura 26.
Appoggiare la superficie inferiore 22 dell'almeno un elemento modulare di base 20 ad una pavimentazione preesistente o sottofondo 11.
Predisporre almeno un elemento modulare di calpestio 30 comprendente una superficie superiore 33 ed una superficie inferiore 32 avente un'aletta 36 sporgente verso il basso.
Alloggiare l'aletta 36 nella scanalatura 26, in modo che l'elemento di calpestio 30 sia posizionato sull'elemento di base 20 con una orientazione predefinita.
In accordo con un'altra possibile forma di realizzazione del metodo secondo l'invenzione, un'altra fase prevede di appoggiare una pluralità di elementi di base 20 sul sottofondo 11 e di accostarli tra loro in modo da coprire il sottofondo 11 senza lasciare alcuno spazio vuoto tra due elementi adiacenti.
In accordo con un'altra possibile forma di realizzazione del metodo secondo l'invenzione, un'altra fase prevede di inserire gli incastri maschio 25 di ciascun elemento di base 20 negli incastri femmina 24 degli elementi di base 20 attigui.
In accordo con un'altra possibile forma di realizzazione del metodo secondo l'invenzione, un'altra fase prevede di appoggiare una pluralità di elementi di calpestìo 30 sulla pluralità di elementi di base 20 precedentemente disposti.
In accordo con un'altra possibile forma di realizzazione del metodo secondo l'invenzione, un'altra fase prevede di vincolare mutuamente ciascuno degli elementi di calpestio 30 ai sottostanti elementi di base 20 mediante mezzi 40 di collegamento rimovibile.
In particolare, in accordo con una forma di realizzazione del metodo, occorre porre a contatto tra loro i due componenti 42 e 43 dei mezzi 40 di collegamento rimovibile. Una volta stabilito il contatto reciproco, occorre applicare una adeguata pressione per dare luogo al vìncolo tra gli elementi 20 e 30.
In accordo con un'altra possibile forma di realizzazione del metodo secondo l'invenzione, un'altra fase prevede di colare un leggero cordone 51 lungo la fuga 50 tra due adiacenti elementi di calpestìo 30. Con tale cordone 51 si ottiene l'effetto di sigillare tra loro i due adiacenti elementi di calpestio 30.
In accordo con un'altra possibile forma di realizzazione del metodo secondo l'invenzione, un'altra fase prevede di inserire a pressione un cordone preformato 54 tra due adiacenti elementi di calpestio 30.
In accordo con un'altra possibile forma di realizzazione del metodo secondo l'invenzione, un'altra fase prevede di risollevare e riposizionare almeno uno degli elementi di calpestio 30.
Come appare chiaro dalla descrizione riportata sopra della pavimentazione e del relativo metodo di posa, la pavimentazione secondo l'invenzione permette di risolvere gran parte dei problemi connessi alla tecnica nota.
Si comprende ad esempio che, per come è realizzato il vincolo tra gli elementi di base 20 e gli elementi di calpestio 30, è evidente che questi ultimi possono essere rimossi individualmente senza compromettere l'integrità dell'intera pavimentazione.
Ne deriva una estrema facilità di posa, rimozione, ricollocazione e sostituzione degli elementi di calpestio 30.
Inoltre, la presenza dell'aletta 36 e della scanalatura 26 impongono di posizionare gli elementi di calpestio 30 in una posizione predeterminata sugli elementi di base 20. Questo limita fortemente le possibilità di errore da parte del posatore.
Infine,la deformabilità della gomma con cui sono fatti gli elementi di base 20 è fortemente limitata dal vincolo costituito dall'incastro nella scanalatura 26 dell'aletta 36.
Le caratteristiche della pavimentazione secondo l'invenzione, esemplificate sopra con riferimento a forme di realizzazione differenti, possono essere liberamente ricombinate tra loro per soddisfare specifiche esigenze.
Alle forme di realizzazione della pavimentazione descritte, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze specifiche, potrà apportare modifiche, adattamenti e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza tuttavia uscire dall'ambito delle seguenti rivendicazioni.

Claims (47)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pavimentazione (10) comprendente un elemento modulare di base (20) ed un elemento modulare di calpestio (30); detto elemento di base (20) comprendendo una superficie inferiore (22) adatta ad essere appoggiata ad una pavimentazione preesistente (11), ed una superficie superiore (23) avente una scanalatura (26); detto elemento di calpestio (30) comprendendo una superficie superiore (33) ed una superficie inferiore (32) avente un'aletta (36) sporgente verso il basso e adatta ad essere alloggiata in detta scanalatura (26), in modo che detto elemento di calpestio (30) è adatto ad essere posizionato su detto elemento di base (20) con una orientazione predefinita.
  2. 2. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, in cui l'elemento di base (20) comprende una pluralità di scanalature (26) adatte a formare un reticolo modulare (260).
  3. 3. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui l'aletta (36) sporge verso il basso lungo il perimetro dell'elemento di calpestio (30).
  4. 4. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui la scanalatura (26) è duplice ed è adatta ad accogliere separatamente le alette (36) di due adiacenti elementi di calpestio (30).
  5. 5. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 3 in cui la scanalatura (26) è singola ed è adatta ad accogliere congiuntamente le alette (36) di due adiacenti elementi di calpestio (30).
  6. 6. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui l'elemento di calpestio (30) comprende una lamiera (35).
  7. 7. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione precedente in cui l'aletta (36) è costituita da un risvolto ripiegato verso il basso della lamiera (35).
  8. 8. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione precedente in cui l'aletta (36) comprende un risvolto di sicurezza (360).
  9. 9. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione 6 in cui la lamiera (35) costituisce la superficie superiore (33) dell'elemento di calpestio (30).
  10. 10. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione 6 in cui la lamiera (35) è di acciaio inossidabile.
  11. 11. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui detto elemento di calpestio (30) comprende inoltre uno strato inerte (37) adatto a conferire spessore e consistenza adeguati all'elemento di calpestio (30) nel suo complesso
  12. 12. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione precedente in cui lo strato inerte (37) è costituito da una lamina di materiale ferroso.
  13. 13. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione 11 in cui lo strato inerte (37) è costituito da legno, da materiale ceramico o da materiale polimerico.
  14. 14. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente esclusa la 9 in cui detto elemento di calpestio (30) comprende uno strato pregiato (38) che costituisce la superficie superiore (33) dell'elemento di calpestio (30).
  15. 15. Pavimentazione (10) secondo le rivendicazioni 6 e 14 in cui la lamiera (35) comprende una piega (39) diretta verso l'alto che costituisce un catino adatto a contenere lo strato pregiato (38).
  16. 16. Pavimentazione (10) secondo le rivendicazioni 6 e 14 in cui la lamiera (35) è incollata allo strato pregiato (38 ) .
  17. 17. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione da 14 a 16 in cui lo strato pregiato (38) è costituito da materiale ceramico, da legno, o da pietra naturale o ricostruita.
  18. 18. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione da 14 a 16 in cui lo strato pregiato (38) è costituito da materiali polimerici e/o elastomerici, da moquette, feltro o sughero.
  19. 19. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui detta superficie superiore (33) di detto elemento di calpestio (30) è continua e ininterrotta.
  20. 20. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente comprendente inoltre mezzi (40) per il collegamento rimovibile tra l'elemento di base (20) e l'elemento di calpestio (30).
  21. 21. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione precedente in cui i mezzi (40) di collegamento rimovibile sono del tipo che non richiede la diretta accessibilità da parte dell'operatore per effettuare o interrompere il collegamento.
  22. 22. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione 20 o 21 in cui i mezzi di collegamento (40) comprendono un primo componente (42) solidale alla superficie superiore (23) dell'elemento di base (20) ed un secondo componente (43) solidale alla superficie inferiore (32) dell'elemento di calpestio (30).
  23. 23. Pavimentazione secondo la rivendicazione precedente in cui ciascuno dei due componenti (42, 43) di detti mezzi (40) comprende una base (420, 430) ed una parte attiva (421, 431) sorretta dalla rispettiva base; le parti attive (421, 431) essendo adatte ad agganciarsi l'uria all'altra e a dare luogo ad un vincolo a seguito del contatto reciproco e di una adeguata pressione.
  24. 24. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione precedente in cui le parti attive (421, 431) sono adatte a rilasciare il vincolo a fronte di una forte e decisa trazione nella direzione di reciproco allontanamento dei due componenti (42, 43) di detti mezzi (40).
  25. 25. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione da 20 a 24 in cui i due componenti (42, 43) di detti mezzi (40) sono del tipo a uncini-edocchielli ( hook-and-loop) o simili.
  26. 26. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione da 20 a 25 in cui detta superficie superiore (23) di detto elemento di base (20) e/o detta superficie inferiore (32) di detto elemento di calpestio (30), comprendono una cava (412, 413) adatta ad accogliere detti mezzi (40) di collegamento rimovibile.
  27. 27. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione 20 o 21 in cui i mezzi (40) di collegamento rimovibile comprendono un cordone (44) di un materiale polimerico che non reticola mai in condizioni ambiente.
  28. 28. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione precedente in cui detto materiale polimerico che non reticola è poliisobutilene ad elevata appiccicosità permanente.
  29. 29. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente comprendente inoltre un incastro (364) lungo l'aletta (36) che fornisce un vincolo reciproco tra due adiacenti elementi di calpestio (30).
  30. 30. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui l'elemento di base (20) comprende un ponte conduttore adatto a garantire la continuità elettrica tra due elementi di calpestio (30) adiacenti ma separati.
  31. 31. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente comprendente inoltre un leggero cordone (51) colato lungo la fuga (50) tra due adiacenti elementi di calpestio (30).
  32. 32. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui l'elemento di base (20) comprende inoltre una cresta (52) adatta a separare due adiacenti elementi di calpestio (30) colmandone la fuga (50).
  33. 33. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui ciascun elemento di calpestio (30) è dotato di una bordatura (53) adatta a compensare eventuali irregolarità dei bordi dell'elemento di calpestio (30) e a colmare la fuga (50).
  34. 34. Pavimentazione (10) secod rivendicazione precedente comprendente un cordone preformato (54) adatto ad essere inserito a pressione tra due adiacenti elementi di calpestio (30) e a colmarne la fuga (50).
  35. 35. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui gli elementi di base (20) comprendono un incastro (27) sullo spessore che permette di avere una limitata sovrapposizione di due adiacenti elementi di base (20).
  36. 36. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui l'elemento di calpestio (30) è fornito in differenti formati modulari.
  37. 37. Pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente in cui l'elemento di base (20) è dotato sui lati di incastri maschio (25) e di incastri femmina (24) adatti a vincolarlo ad un altro elemento di base (20) ad esso identico.
  38. 38. Pavimentazione (10) secondo la rivendicazione precedente in cui detti incastri comprendono un sottosquadro (24') adatto ad impedire una traslazione di allontanamento nel piano del sottofondo (11) di un elemento di base (20) rispetto all'elemento di base (20) attiguo, una volta che essi sono posati sul sottofondo (11) e vincolati tra loro mediante gli incastri (24, 25).
  39. 39. Metodo per la posa di una pavimentazione (10) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente comprendente le fasi di: - predisporre almeno un elemento modulare di base (20) comprendente una superficie inferiore (22) ed una superficie superiore (23) avente una scanalatura (26); - appoggiare la superficie inferiore (22) dell'almeno un elemento modulare di base (20) ad una pavimentazione preesistente o sottofondo (11); - predisporre almeno un elemento modulare di calpestio (30) comprendente una superficie superiore (33) ed una superficie inferiore (32) avente un'aletta (36) sporgente verso il basso; - alloggiare l'aletta (36) nella scanalatura (26), in modo che l'elemento di calpestio (30) sia posizionato sull'elemento di base (20) con una orientazione predefinita.
  40. 40. Metodo secondo la rivendicazione precedente comprendente inoltre la fase di appoggiare una pluralità di elementi di base (20) sul sottofondo (11) e di accostarli tra loro in modo da coprire il sottofondo (11) senza lasciare alcuno spazio vuoto tra due elementi adiacenti e in modo che le scanalature (26) formino un reticolo modulare (260).
  41. 41. Metodo secondo la rivendicazione 39 o 40, comprendente inoltre la fase di inserire gli incastri maschio (25) di ciascun elemento di base (20) negli incastri femmina (24) degli elementi di base (20) attigui .
  42. 42. Metodo secondo la rivendicazione 40 o 41 comprendente inoltre la fase di appoggiare una pluralità di elementi di calpestio (30) sulla pluralità di elementi di base (20) precedentemente disposti.
  43. 43. Metodo secondo una qualsiasi rivendicazione da 39 a 42 comprendente inoltre la fase di vincolare mutuamente ciascuno degli elementi di calpestio (30) ai sottostanti elementi di base (20) mediante mezzi (40) di collegamento rimovibile .
  44. 44. Metodo secondo la rivendicazione precedente comprendente inoltre la fase di porre a contatto tra loro i due componenti (42, 43) dei mezzi (40) di collegamento rimovibile, stabilire il contatto reciproco, e applicare una adeguata pressione per dare luogo al vincolo tra gli elementi (20, 30).
  45. 45. Metodo secondo una qualsiasi rivendicazione da 39 a 44 comprendente inoltre la fase di colare un leggero cordone (51) lungo la fuga (50) tra due adiacenti elementi di calpestio (30).
  46. 46. Metodo secondo una qualsiasi rivendicazione da 39 a 45 comprendente inoltre la fase di inserire a pressione un cordone preformato (54) tra due adiacenti elementi di calpestio (30).
  47. 47. Metodo secondo una qualsiasi rivendicazione da 39 a 46 comprendente inoltre la fase di risollevare e riposizionare almeno uno degli elementi di calpestio (30).
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