ITMI20002379A1 - Procedimento e relativo dispositivo per il controllo dell'ambiente inimpianti industriali - Google Patents

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ITMI20002379A1
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un procedimento ed il relativo dispositivo per il controllo dell'ambtente in impianti industriali.
In particolare il procedimento ed il dispositivo oggetto del trovato sono vantaggiosamente utilizzabili in tutti i settori dove sia necessario effettuare operazioni di smacchiatura/detergenza/sgrassaggio o simili che comportino per l’esecuzione l’uso di solventi o altri agenti inquinanti.
Nel dettaglio e come verrà meglio di seguito illustrato, il procedimento, ed il relativo dispositivo per il controllo dell'ambiente in impianti industriali qui riportato, si è mostrato particolarmente vantaggioso per l'applicazione nel settore della smacchiatura tessile.
Come noto, attualmente i procedimenti di smacchiatura utilizzati nel settore tessile sono destinati alla rimozione di macchie o sporcizia che si deposita su filati, tessuti o anche sul prodotto finito durante tutte le varie procedure di produzion/lavorazione cui gli stessi prodotti sono sottoposti.
Allo stato attuale dei fatti in tale settore sono utilizzati diversi sistemi; una prima tipologia prevede una smacchiatura "a spruzzo" mediante elettropistola la quale genera un getto di detergente (ad esempio solventi, miscele di più detergenti con o senza acqua e/o vapore) con piccolo cono di apertura e pertanto ben diretto sulla porzione da pulire; tale getto è altresì dotato della pressione desiderata. All'azione meccanica di smacchiatura legata al getto si aggiunge poi l'azione chimica dovuta alla presenza di preparati, solventi o altri mescolati nel fluido.
Tali sistemi con elettropistola possono essere utilizzati in combinazione o meno con aspiratori atti alla purificazione dell aria.
È chiaro che l'assenza di un aspiratore comporta che i solventi vengano vaporizzati nell'ambiente di lavoro con grave danno per la salute provocando pertanto non pochi inconvenienti.
Tuttavia anche i dispositivi dotati di aspiratore autonomo o montato sulla specula, sebbene presentino gii opportuni filtri per eliminare le sostanze inquinanti, ed in particolare i solventi, si sono rivelati ad oggi poco efficaci e non adeguatamente efficienti.
In maggior dettaglio, al di là di considerazioni in merito al cattivo dimensionamento dell'aspiratore o del suo scorretto posizionamento, i sistemi noti sono innanzitutto facilmente bypassabili dall'operatore in azienda e pertanto non garantiscono una sicurezza adeguata con riferimento a quanto richiesto dalle norme di tutela ambientale in particolare in materia di ambiente esterno.
Nel dettaglio è possibile, tramite meccanismi di by-pass, fare in modo che l'aria carica di solventi o di sostanze inquinanti non passi attraverso i filtri previsti prima di essere scaricata nell'ambiente esterno. Tale operazione in particolare è a discrezione dell'operatore che sta effettuando la smacchiatura.
I dispositivi noti permettono inoltre di poter essere utilizzati anche qualora i filtri dovessero essere esauriti od assenti compromettendo (talvolta completamente) l'azione di depurazione sull'aria.
Un'ulteriore inconveniente è legato poi al fatto che filtri a carboni attivi esauriti possono essere rigenerati almeno in parte facendo fluire aria pulita attraverso gli stessi, in altre parole facendo funzionare il dispositivo di emissione a vuoto si disperde nell'ambiente parte del composto inquinante precedentemente raccolto permettendo ai filtri di tornare in efficienza. Ovviamente operando in una siffatta maniera non vi è alcun rispetto della tutela ambientale, ne è possibile alcun controllo da parte degli enti competenti.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di risolvere sostanzialmente gli inconvenienti citati.
In primo luogo è uno scopo principale dell'invenzione fornire un metodo ed un dispositivo in grado di ottenere un effettivo controllo dell'ambiente in impianti industriali, sia con riferimento all'ambiente interno di lavorazione, sia con riferimento all'ambiente esterno ove avvengono gli scarichi.
Un’ulteriore scopo del trovato è quello di garantire il perfetto funzionamento dell'apparecchiatura in maniera automatica evitando la necessità di ripetuti controlli diretti da parte dell’utilizzatore nonché evitare la possibilità di interventi esterni non rilevabili volti ad un uso improprio o scorretto dell impianto.
È altresì uno scopo ausiliario dell'invenzione permettere la rigenerazione degli elementi filtranti e quindi il loro riutilizzo diminuendo pertanto l'impatto ambientale, nonché altresì permettere il recupero (e l'eventuale riutilizzo) degli agenti inquinanti assorbiti dai filtri.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un procedimento ed da un relativo dispositivo per il controllo dell'ambiente in impianti industriali in accordo con quanto rivendicato. Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un procedimento e del relativo dispositivo per il controllo dell'ambiente in impianti industriali secondo la presente invenzione.
Tale descrizione verrà effettuata qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, nei quali: - la figura 1 è uno schema a blocchi relativo a possibili funzionamenti del dispositivo ed al procedimento oggetto dell'invenzione;
- la figura 2 mostra una vista schematica dei vari componenti del dispositivo utilizzabile nel procedimento di cui alla figura 1.
Con riferimento alle figure citate con 1 è stato complessivamente indicato un dispositivo per il controllo dell'ambiente in impianti industriali.
Come già precisato tale dispositivo è preferenzialmente utilizzato per la smacchiatura tessile a secco ottenuta mediante l'utilizzo d prodotti-a ridotta pericolosità e ridotto impatto ambientale.
in ogni caso va nuovamente rimarcato il fatto che tale dispositivo industriale potrà essere utilizzato in impianti per lo sgrassaggio meccanico o per la verniciatura, nonché in tutti i settori dove sia necessaria un'operazione di smacchiatura/detergenza/sgrassaggio con prodotti inquinanti, quali ad esempio solventi, che vengono utilizzati in ambienti aperti interni all'azienda, ed in particolare in ambienti che di fatto non sono sigillati o costituiti da cabine chiuse ermeticamente.
Tipici esempi di ambienti interni aperti possono essere postazioni di lavoro accessibili a vari operatori durante il funzionamento delle macchine; tali postazioni sono delimitate da strutture non in grado di impedire completamente (a fuoriuscita di una parte di inquinanti o addirittura definite da strutture cosiddette "open space" all'interno di un capannone.
Com'è possibile notare da figura 2, il dispositivo per il controllo 1 comprende innanzitutto una apparecchiatura 2 in grado di generare un flusso 3 contenente uno o più agenti inquinanti in un ambiente interno aperto deirimpianto industriale.
Nel caso particolare dell'applicazione nel settore tessile, tale apparecchiatura 2 sarà ad esempio costituita da una elettropistola in grado di generare un flusso di detergente (ad esempio solventi, miscele di più detergenti con o senza acqua e/o vapore) a forte pressione che viene indirizzato direttamente sulla porzione del prodotto 4 da smacchiare, in pratica l’elettropistola 2 sarà dotata di un elemento di azionamento 5 (nel particolar caso un pulsante presente sull'impugnatura) destinato a portarla da una condizione non operativa di riposo (assenza di flusso e quìndi di azione smacchiante) ad una condizione operativa di lavoro in cui è avviata la spruzzatura.
Azionando il pulsante sull'impugnatura deH'elettropistola si avvia anche l'aspirazione del dispositivo di emissione 6 associato al medesimo ambiente interno dell'impianto industriale.
Come visibile sempre in figura 2, il dispositivo di emissione 6 è costituito da almeno un condotto o tubazione di scarico 7 il quale presenta un imbocco di presa 7a disposto in corrispondenza dell'ambiente interno ed una porzione di uscita 7b la quale è generalmente posta in corrispondenza di un ambiente esterno all’impianto. Associati al condotto di scarico 7 sono altresì previsti mezzi di aspirazione 8 generalmente costituiti da un opportuna ventola o analogo dispositivo in grado di generare un flusso nel condotto 7 costituito da una massa d'aria dall'ambiente interno diretto verso l'ambiente esterno all'impianto e quindi dall'imbocco di presa 7a verso la porzione di uscita 7b nel senso delle frecce 9 indicate in figura.
Interposti tra rimbocco di presa 7à e la porzione di uscita 7b sono poi previsti mezzi di filtraggio 10 predisposti a rimuovere un predeterminato quantitativo dell’agente^ inquinante/i dalla massa di aria aspirata.
In particolare tali mezzi di filtraggio saranno costituiti da un prefissato numero di filtri a carboni attivi predisposti ad essere attraversati da tale flusso depurandolo.
Una volta avviato il dispositivo, l'aria, carica di vapori di solvente, passa attraverso i filtri a carboni attivi che trattengono dall'80 al 90 per cento del solvente. Il solvente residuo (sempre sotto forma di vapori) viene avviato lungo la linea di smaltimento che può venire a sua ’ dotata
filtri.
Vantaggiosamente il dispositivo per il controllo deH'ambiente oggetto del trovato è previsto anche di mezzi di controllo automatico 11 i quali sono attivi sulle varie componenti dell'intera apparecchiatura.
In altre parole i mezzi di controllo automatico 11 sono predisposti ad effettuare una verifica del buon funzionamento, dell'efficienza e della non manomissione del dispositivo di emissione.
Innanzitutto i mezzi di controllo sono volti a verificare il buon funzionamento dei filtri a carboni attivi. Questi ultimi hanno solitamente un'efficienza del 90 per cento circa con una resa del 20 per cento in peso. Ciò significa che 100 chili di carboni attivi assorbono 20 chili di solvente (liquido) e trattengono il 90 per cento di eventuali vapori o gas.
I mezzi di controllo automatico 11 avvertono, ad esempio tramite un segnale luminoso, che i carboni stanno per esaurire la loro azione assorbente: all’operatore viene concesso un tempo sufficiente di lavoro per poterli sostituire con filtri nuovi. Trascorso questo tempo (che può essere variabile ad esempio da una a tre ore), il dispositivo di emissione 6 si blocca e non può più venire utilizzato se i filtri a carboni attivi 13 non vengono sostituiti. Da un punto di vista operativo, il controllo dell'esaurimento dei filtri 13 avviene tramite almeno un sensore 12 in grado di valutare il peso dei filtri 13 stessi e di generare un corrispondente segnale di controllo principale 12a al superamento di un valore di soglia principale. Su comando di detto segnale di controllo principale 12a (ovvero al superamento di un corrispondente peso dei filtri 13 che è indice del loro esaurimento) i mezzi di controllo 11 disattivano il dispositivo di emissione 6 e corrispondente apparecchiatura 2 (elettropistola) per generare il flusso 3 con l’agente inquinante.
Ovviamente possono essere previsti tanti sensori 12 quanti sono i filtri 13 utilizzati.
Vantaggiosamente il controllo dell'esaurimento dei carboni attivi 13 è definito da un sistema sigillato che blocca l'apparecchiatura quando i carboni attivi hanno ancora il 5-10 per cento di capacità assorbente. Ovviamente anche la porzione fisica del sistema che effettua il blocco è sigillata e non può venire manomessa dall'esterno senza lasciare evidenza in tal senso.
Il sensore 12 è in generale anche in grado di generare un segnale di controllo ausiliario 12b al superamento di un valore di soglia ausiliario anch’esso legato al peso dei filtri. Al superamento di questo valore di soglia ausiliario i mezzi di controllo 1 1 segnalano visivamente o acusticamente o in altra maniera opportuna che sta avvenendo l'esaurimento del potere filtrante dei filtri 13.
Quest'ultima peculiarità del dispositivo è volta a consentire un agevole e tempestiva predisposizione alla sostituzione dei filtri senza interruzione dei processi lavorativi.
Il dispositivo di emissione 6 presenta poi almeno una valvola di ingresso 14 disposta in corrispondenza dell'imbocco di presa 7a del condotto di scarico 7 ed almeno una valvola di uscita 15 associata al condotto di scarico 7 in corrispondenza della porzione di uscita 7b.
Ovviamente nella condizione di funzionamento del dispositivo di emissione 6, tali valvole 14, 15 saranno aperte per consentire il passaggio della massa d'aria aspirata.
I mezzi di controllo automatico 11 sono dotati anche di almeno un sensore di rilevamento 16 predisposto a valutare la presenza di uno o più agenti inquinanti nella massa d'aria in aspirazione da detto ambiente interno generando un corrispondente segnale di presenza o assenza 16a del flusso 3 e/o dell’agente inquinante.
Tale controllo, che viene effettuato quando il dispositivo di emissione è attivo, permette di discernere almeno tre situazioni operative: una prima situazione di buon funzionamento in cui il sensore di rilevamento rileva la presenza del flusso 3 e/o di uno o più agenti inquinanti all'interno del condotto di scarico e consente il funzionamento de! dispositivo di emissione 6; una seconda condizione di funzionamento a vuoto in cui l'assenza di flusso 3 e/o agente inquinante all'interno delia massa d'aria aspirata è legato al non azionamento dell'elettropistola 2; una terza condizione operativa di funzionamento a vuoto in cui l’elettropistola 2 è attiva ma il flusso di fluido contenente gli agenti inquinanti non è rivolto verso l'imbocco di presa 7a e pertanto la massa d'aria aspirata non contiene tale flusso e tali sostanze.
In particolare il segnale di assenza di agente inquinante 16a provoca il blocco praticamente subitaneo del dispositivo di emissione 6 seguito della chiusura della valvola di ingresso, preferibilmente della valvola di uscita e seguito dalla disattivazione dei mezzi di aspirazione 8.
È ancora da rimarcare il fatto che l’intero dispositivo di emissione 6 è sigillato ed è esclusivamente permessa la sostituzione dei filtri a carboni attivi 13.
Qualunque ulteriore tentativo di manomissione del dispositivo stesso provoca l'immediato blocco del sistema il quale pertanto è in grado di funzionare esclusivamente nelle condizioni che permettono il rispetto delle norme ambientali, sia internamente all'impianto industriale, sia nell’ambiente esterno.
Nei momento in cui i filtri a carboni attivi utilizzati nel dispositivo siano esauriti, gli stessi vengono ritirati e quindi rigenerati per strippaggio permettendone successivi riutilizzi. La rigenerazione dei carboni attivi è in grado di consentire mediamente 4 utilizzi oltre al primo, comportando pertanto un notevole risparmio in termini di risorse impegnate ed inquinamento ambientale.
Contemporaneamente anche il solvente viene recuperato e può essere opportunamente smaltito o riportato nelle condizioni originali e quindi anch’esso riutilizzato.
Anche questo processo permette di ridurre sensibilmente l'impatto ambientale, poiché, ad esclusione delle naturali limitate perdite per ogni ciclo di utilizzazione, lo stesso solvente viene utilizzato più volte.
Il dispositivo sinqui descritto può prevedere altresi mezzi di segnalazione automatica (non rappresentati nelle figure) adatti a consentire l’invio di dati effettuato tramite rete telefonica fissa o mobile, tramite rete di elaboratori o simili connessioni. Tali mezzi di segnalazione automatica sono predisposti ad inviare, ad esempio ad una società di gestione/manutenzione dell’impianto, corrispondenti informazioni relative al buon funzionamento deirimpianto, aH'esaurimento dei filtri, al blocco del dispositivo di emissione e qualunque informazione utile per una buona gestione dell'impianto stesso. Premesso quanto sopra descritto con riferimento al dispositivo, qui di seguito verrà dettagliato il funzionamento del medesimo facendo in particolare riferimento allo schema a blocchi riportato nell'unita figura 1. Nel momento in cui l'operatore preme il pulsante di avvio 5 dell'elettropistota 2, i mezzi di aspirazione entrano in funzione automaticamente entro un tempo prestabilito, in particolare 3/5 secondi; contemporaneamente viene aperta la valvola di ingresso 14 per permettere il passaggio della massa d'aria forzata che viene così avviata ai filtri a carboni attivi 13. La massa d'aria può essere filtrata uno o più volte a seconda delle esigenze operative.
Sempre contemporaneamente aH'avviamento del dispositivo di emissione 6, anche la valvola di uscita 15 viene posizionata nella condizione operativa di funzionamento (apertura).
Durante il passaggio di tale massa d'aria all'interno del condotto di scarico 7, uno o più sensori di rilevamento 16 valutano la presenza del flusso 3 e/o di uno o più agenti inquinanti nella massa d’aria in aspirazione inviando il corrispondente segnale di presenza o assenza 16a di agente inquinante. Contemporaneamente i sensori 12 predisposti a valutare il peso dei filtri per stabilire un esaurimento o meno delle proprietà filtranti inviano corrispondenti segnali ai mezzi di controllo 11.
Qualora tutte le condizioni richieste dai mezzi di controllo 11 siano soddisfatte (filtri in buono stato, funzionamento con aspirazione di solvente, nessuna manomissione), il dispositivo per il controllo dell ambiente procede nel suo corretto funzionamento permettendo lo scarico all'esterno della massa d'aria depurata (sequenza racchiusa dalla linea A).
Qualora i sensori predisposti a valutare l'esaurimento dei filtri a carboni attivi 13 segnalino il superamento di un valore di soglia ausiliario (filtri in fase di esaurimento), i mezzi di controllo 11 inviano un corrispondente messaggio, ad esempio visivo (spia luminosa) o acustico, per indicare che i filtri saranno da sostituire entro un breve periodo.
Nel momento in cui tali sensori 12 generano il segnale di controllo principale (filtri esauriti), i mezzi di controllo 11 comandano la chiusura della valvola di ingresso 14 e successivamente della valvola di uscita 15; gli stessi mezzi di controllo 11 fermano i mezzi di aspirazione, nonché l'elettropistola 2 bloccando di conseguenza il funzionamento dell'intero dispositivo. In pratica nel giro di un tempo relativamente basso (5/8 secondi) viene impedito il funzionamento non corretto del dispositivo.
In tale situazione è necessario sostituire i filtri e procedere quindi al normale riavvio del dispositivo.
I filtri esauriti vengono ritirati, rigenerati, ed eventualmente viene rigenerato (o comunque smaltito) anche l'elemento/i inquinante/i (solvente) e quindi gli elementi recuperati sono ridistribuiti e riutilizzati se possibile (sequenza racchiusa dalla linea B).
Nell'ipotesi invece in cui il sensore di rilevamento segnali l'assenza dell'agente inquinante nei flusso di aria da depurare (indice di cattivo funzionamento del dispositivo o di un tentativo di rigenerazione non permesso dei carboni in esaurimento), nuovamente i mezzi di controllo 11 comanderanno la chiusura delle valvole di ingresso e di uscita, bloccando i mezzi di aspirazione ed impedendo di fatto l'utilizzo del dispositivo e la rigenerazione parziale dei carboni attivi a scapito dell'ambiente (sequenza racchiusa dalla linea C).
Alla luce di quanto sopra descritto appaiono numerosi i vantaggi conseguiti dalla presente invenzione.
La sostanziale semplicità costruttiva ed il pressoché totale controllo automatico del dispositivo consentono, da un lato, l'installazione delio stesso con costi e tempi contenuti, dall'altro, il pieno rispetto delle norme in merito alla tutela ambientale indipendentemente dai tentativi di manomissione e dal cattivo utilizzo dell'impianto.
I solventi trattati con il sistema qui sopra descritto vengono pertanto scaricati nell'ambiente esterno sempre solo in quantità controllata e mai superiore a quella prevista ad esempio dalle normative ARPA.
La rigenerazione e il recupero sia dei carboni attivi filtranti sia dei solventi/prodotti inquinanti utilizzati consentono sensibili risparmi sui costi operativi dell'impianto nonché una buona garanzia di tutela ambientale.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per il controllo dell'ambiente in impianti industriali comprendente le seguenti fasi: - generare un flusso (3) incorporante almeno un agente inquinante in un ambiente interno aperto dell'impianto industriale; - attivare un dispositivo di emissione (6) associato a detto ambiente interno per provocare uno scarico di una massa d'aria di detto ambiente interno aperto in un ambiente preferibilmente esterno all'impianto, detta fase di attivazione comprendendo: - una fase di aspirazione della massa d'aria di detto ambiente interno in almeno un condotto di scarico (7); - almeno una fase di filtraggio di detta massa d'aria, detto filtraggio essendo attuato tramite prelievo con filtri (13) di un prefissato quantitativo almeno di detto agente inquinante, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un'ulteriore fase di controllo automatico del filtraggio per valutare un effettivo funzionamento del dispositivo di emissione (6), detto controllo del filtraggio essendo capace di disattivare il dispositivo di emissione (6) in caso di assenza di agente inquinante nella massa d'aria aspirata o in caso di esaurimento del potere filtrante di detti filtri (13).
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che la fase di controllo automatico comprende una sottofase di valutazione del peso dei filtri (13), detto dispositivo di emissione (6) e detta generazione di flusso (3) incorporante l’agente inquinante venendo disabilitati qualora detto peso sia superiore ad un valore di soglia principale prestabilito.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 2 caratterizzato delitto che detto dispositivo di emissione (6) e detta generazione di flusso (3) incorporante l’agente inquinante disabilitati a seguito del superamento del valore di soglia principale sono riattivabili esclusivamente a seguito di una sostituzione dei filtri (13).
  4. 4. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la fase di generare un flusso (3) incorporante l’agente inquinante e la fase di attivazione del dispositivo di emissione (6) sono temporalmente correlate in maniera automatica.
  5. 5. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato da! fatto che la fase di attivazione comprende una fase di apertura di una valvola di ingresso (14) per permettere l'aspirazione della massa d'aria e preferibilmente l'apertura di una valvola di uscita (15) per permettere l'espulsione della massa d'aria aspirata.
  6. 6. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la massa d'aria filtrata subisce un prefissato numero di ulteriori fasi di filtraggio successive prima di un'immissione nell'ambiente esterno.
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che una fase di bloccaggio del flusso (3) incorporante l’agente inquinante comporta una chiusura automatica di detta valvola di ingresso (14) e preferibilmente di detta valvola di uscita (15).
  8. 8. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dai fatto che comprende una fase di valutazione di una quantità di agente inquinante della massa d'aria aspirata, una valvola di ingresso (14) ed una valvola di uscita (15) del dispositivo di emissione (6) venendo chiuse qualora l'agente inquinante sia, nella massa d'aria aspirata, in quantità inferiore ad un valore prestabilito.
  9. 9. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che comprende inoltre le ulteriori fasi di ritiro e rigenerazione dei filtri (13) esauriti con eventuale recupero e/o smaltimento dell'agente inquinante.
  10. 10. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che comprende inoltre una fase di segnalazione dell'esaurimento del potere filtrante di detti filtri (13), detta segnalazione essendo attivata mediante una comparazione tra il peso del filtro (13) ed un valore di soglia ausiliario prestabilito.
  11. 11. Procedimento per il controllo ambientale in impianti industriali per la smacchiatura tessile a secco secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  12. 12. Dispositivo per il controllo dell'ambiente in impianti industriali comprendente: - un'apparecchiatura per generare un flusso (3) incorporante almeno un agente inquinante in un ambiente interno aperto deirimpianto industriale; - un dispositivo di emissione (6) associato a detto ambiente interno per provocare uno scarico di una massa d'aria di detto ambiente interno aperto in un ambiente preferibilmente esterno all'impianto, detto dispositivo di emissione (6) comprendendo: - almeno un condotto di scarico (7) presentante un imbocco di presa (7a) posto in corrispondenza di detto ambiente interno aperto ed una porzionedi uscita (7b) posta a preferibilmente in corrispondenza di/un ambiente esterno all'impianto; - mezzi di aspirazione (8) della massa d'aria per provocare un flusso nel condotto (7) dall'imbocco di presa (7a) alla porzione di uscita (7b); e - mezzi di filtraggio (10) associati a detto condotto di scarico (7) e predisposti a rimuovere un prefissato quantitativo di detto agente inquinante da detta massa d'aria aspirata, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di controllo automatico (11 predisposti a valutare un effettivo funzionamento del dispositivo di emissione (6), detti mezzi di controllo (11) essendo attivi su detto dispositivo di emissione (6) per interdirne il funzionamento, preferibilmente per blocco dei mezzi di aspirazione (8), in caso di assenza del flusso (3) e/o dell’agente inquinante nella massa d'aria aspirata o in caso di esaurimento/malfunzionamento dei mezzi filtranti (10).
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 12 caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di emissione (6) comprende inoltre almeno una valvola di ingresso (14) disposta a in corrispondenza dell'imbocco di presa (7a) delle condotto di scarico (7) ed almeno una valvola di uscita (15) associata al condotto di scarico (7) in corrispondenza della porzione di uscita (7b) detti mezzi di filtraggio (10) essendo interposti tra la valvola di ingresso (14) e la valvola di uscita (15).
  14. 14. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 12 o 13 caratterizzato dal fatto che detti mezzi dì filtraggio (10) comprendono un prefissato numero di filtri a carboni attivi (13) predisposti a rimuovere almeno in parte detto agente inquinante.
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14 caratterizzato dal fatto che il dispositivo di emissione (6) comprende inoltre almeno un sensore (12) predisposto a valutare il peso di detti filtri (13) ed a generare un corrispondente segnale di controllo principale (12a) al superamento di un valore di soglia principale, detti mezzi dì controllo (11) disattivando automaticamente il dispositivo di emissione (6) e l'apparecchiatura per generare il flusso (3) incorporante l’agente inquinante su comando di detto segnale di controllo principale (12a).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15 caratterizzato dal fatto che detto sensore (12) genera un corrispondente segnale di controllo ausiliario (12b) al superamento di un valore di soglia ausiliario, detti mezzi di controllo (11) segnalando, preferibilmente visivamente o acusticamente, un esaurimento del potere filtrante di detti filtri (13).
  17. 17. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 16 caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di emissione (6) è sigillato essendo esclusivamente permessa una sostituzione dei mezzi di filtraggio (10).
  18. 18. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 la 17 caratterizzato dal fatto che i mezzi di controllo automatico (11) comprendono almeno un sensore di rilevamento (16) predisposto a valutare la presenza del flusso (3) incorporante l’agente inquinante nella massa d'aria in aspirazione da detto ambiente interno aperto generando un corrispondente segnale di presenza o assenza (16a) di agente inquinante, detto segnale di assenza di agente inquinante provocando il blocco del dispositivo di emissione (6) preferibilmente a seguito della chiusura di una valvola di ingresso (14), preferibilmente di una valvola di uscita (15) e ancora più preferibilmente della disattivazione dei mezzi di aspirazione (8).
  19. 19. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 18 caratterizzato dal fatto che detta apparecchiatura per generare un flusso (3) incorporante l'agente inquinante comprende un elemento di azionamento (5) per portarla da una condizione operativa di funzionamento ad una condizione non operativa di riposo e viceversa, detto elemento di azionamento (5) essendo altresì attivo sul dispositivo di emissione (6) per provocarne un corrispondente azionamento e spegnimento temporalmente correlato in maniera automatica all azionamerrto/spegnimento dell'apparecchiatura per generare il flusso (3).
  20. 20. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 19 caratteri zzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di segnalazione automatica, quali rete telefonica fissa o mobile, rete di elaboratori o altro, predisposti ad inviare ad una società di gestione/manutenzione impianto corrispondenti informazioni di buon funzionamento, esaurimento filtri, o blocco dispositivo di emissione (6).
  21. 21. Dispositivo per il controllo ambientale in impianti industriali per la smacchiatura tessile a secco secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  22. 22. Dispositivo di emissione (6) per il controllo ambientale in impianti industriali associato ad un ambiente interno aperto per provocare uno scarico di una massa d'aria di detto ambiente interno aperto in un ambiente preferibilmente esterno all'impianto, detta massa d'aria contenendo un agente inquinante, comprendente: - almeno un condotto di scarico (7) presentante un imbocco di presa (7a) posto in corrispondenza di deto ambiente interno aperto ed una porzione di uscita (7b) posta preferibilmente in corrispondenza di un ambiente esterno all'impianto; - mezzi dì aspirazione (8) della massa d'aria per provocare un flusso ne! condoto (7) dall'imbocco di presa (7a) alla porzione di uscita <7b); e - mezzi di filtraggio (10) associati a detto condotto di scarico (7) e predisposti a rimuovere un prefissato quantitativo di detto agente inquinante da detta massa d'aria aspirata, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di controllo automatico (11) predisposti a valutare un effettivo funzionamento del dispositivo dì emissione (6), detti mezzi dì controllo (11) essendo attivi su detto dispositivo di emissione (6) per interdirne il funzionamento in caso di assenza dell'agente inquinante nella massa d'aria aspirata o in caso di esaurimento dei mezzi filtranti (10).
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