ITMI20001640A1 - Dispositivo antimanomissione e relativo metodo per la rilevazione della manomissione di un componente. - Google Patents

Dispositivo antimanomissione e relativo metodo per la rilevazione della manomissione di un componente. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo antimanomissione, e a un relativo metodo per la rilevazione della manomissione di un componente. L’invenzione si rivolge particolarmente a dispositivi per la protezione di sensori di sistemi di sorveglianza, quali ad esempio sistemi antifurto o antintrusione.
In tale campo di applicazione si è diffusa la tendenza ad utilizzare, quali sensori, componenti suscettibili ad essere montati a guisa di normali “frutti” nelle scatole da incasso degli impianti elettrici degli edifici.
Proprio per la loro tipica collocazione, ad esempio alla stessa altezza degli interruttori e dei deviatori di un impianto elettrico, questi sensori risultano molto esposti ad azioni di manomissione, quali tentativi di neutralizzazione. Per questo motivo alcune normative richiedono la predisposizione di apposite funzioni antimanomissione.
Una soluzione nota prevede l’impiego di dispositivi a funzionamento magnetico costituiti da una parte fissa, solidale con la scatola da incasso, alloggiente un magnete permanente. Il frutto, che rappresenta il componente del sistema di sicurezza, è provvisto di un relè reed mantenuto in posizione di chiusura dal campo magnetico generato dal magnete montato sulla parte fissa solidale alla scatola.
Lo spostamento del componente dalla sua posizione di montaggio comporta un allontanamento del relè dal magnete, con conseguente apertura del contatto del relè ed emissione di un segnale di avviso.
Questa soluzione pur avendo il vantaggio di un consumo di energia ridotto, presenta diversi inconvenienti.
La collocazione della parte fissa del dispositivo antimanomissione nella scatola da incasso risulta piuttosto disagevole, fra Paltro, in considerazione dell’ulteriore riduzione dello spazio libero (già normalmente non molto ampio) disponibile all’ interno della scatola per il passaggio dei fili.
Inoltre risulta difficile ottenere un posizionamento preciso del dispositivo antimanomissione, richiesto per avere con sicurezza la chiusura del contatto del relè. In molti casi, infatti, il posizionamento non corretto del dispositivo antimanomissione o addirittura la sua mancata collocazione in sito, non risultano immediatamente rilevabili.
Inoltre ogni componente deve essere fornito assieme alla relativa parte fissa del dispositivo antimanomissione, il che comporta costi aggiuntivi.
Inoltre si può verificare che la parte fissa del dispositivo non sia compatibile con il tipo di scatola da incasso in cui si trova ad operare.
Sono noti anche dispositivi antimanomissione di tipo optoelettronico comprendenti un trasmettitore per generare un segnale che si propaga entro la scatola e un rilevatore per rilevare tale segnale e le eventuali variazioni del segnale dovute alla manomissione. Il trasmettitore e il rilevatore vengono montati sulla parete posteriore esterna del frutto; conseguentemente il rilevatore rileva il segnale emesso dal trasmettitore e riflesso dalla parete posteriore della scatola.
Essendo disposti nella scatola di contenimento dei frutti, il trasmettitore e il rilevatore possono essere danneggiati, ad esempio da fili passanti previsti nella scatola.
Tali dispositivi hanno comunque l’inconveniente di rilevare il segnale entro la scatola; conseguentemente il loro funzionamento è strettamente influenzato dalla configurazione e dalla struttura della scatola.
Infatti le scatole e in particolare le loro pareti di fondo, possono essere realizzate in materiali diversi, ad esempio con materiali plastici aventi caratteristiche superficiali e/o cromatiche diverse.
Oppure la scatola, può essere stata accidentalmente imbrattata, prima e dopo l’incasso a parte, con materiali vari quali calce, vernici e simili.
Anche la profondità di incasso della scatola nella parete può risultare di volta in volta diversa. Poiché il componente generalmente è sostenuto dalla piastra frontale della scatola, applicata a filo della parete, esso si può trovare a distanze diverse rispetto alla parete di fondo della scatola.
Inoltre nella scatola si trovano normalmente i fili di collegamento del componente in questione, eventuali fili di altri componenti presenti nella scatola e eventuali fili passanti non facenti capo ad alcun componente.
Scopo della presente invenzione è di risolvere gli inconvenienti summenzionati fornendo un dispositivo antimanomissione che sia efficiente e sicuro indipendentemente dalla tipologia, configurazione e struttura della scatola entro la quale il componente che non deve essere manomesso viene montato.
Altro scopo della presente invenzione è di fornire un tale dispositivo antimanomissione che sia economico e di semplice realizzazione.
Questi scopi sono raggiunti in accordo all invenzione con le caratteristiche elencate nell’annessa rivendicazione indipendente 1.
Altro scopo della presente invenzione è di fornire un metodo per la rilevazione della manomissione di componenti che sia efficiente ed immune da disturbi dovuti alla configurazione dell’intemo della scatola in cui sono alloggiati i componenti.
Questo scopo è raggiunto in accordo all’invenzione con le caratteristiche elencate nell’ annessa rivendicazione indipendente 13.
Realizzazioni vantaggiose dell’invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
Il dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione è atto ad essere applicato a componenti inseriti, a guisa di frutti entro una scatola di contenimento. Tale dispositivo antimanomissione prevede un trasmettitore o generatore per trasmettere un segnale entro la scatola di contenimento, un ricevitore o rilevatore per rilevare il segnale che si propaga nella scatola e mezzi di avviso che, in base al segnale rilevato, segnalano l’eventuale manomissione del componente.
La peculiarità del dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione è data dal fatto che il segnale che si propaga entro la scatola viene rilevato entro il corpo del componente. Conseguentemente tale segnale risulta più protetto dai disturbi dovuti alla conformazione della scatola e alla presenza di fili entro la scatola.
Vantaggiosamente il trasmettitore e il ricevitore vengono posizionati entro il corpo del componente. In tal modo il trasmettitore e il rilevatore sono protetti contro eventuali rotture o danneggiamenti provocati da fili disposti all’intemo della scatola che possono interferire con essi o da urti con le pareti della scatola durante il montaggio.
Inoltre in tal modo il trasmettitore e il rilevatore hanno una maggiore immunità verso scariche elettrostatiche generate dal movimento dei fili all’intemo della scatola.
Un altro vantaggio del dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione è rappresentato dal fatto che il segnale di allarme dell’awenuta manomissione si ottiene mediante un’unità di controllo in cui è previsto un software che implementa la comparazione del segnale rilevato con un segnale di soglia che viene continuamente aggiornato. Tale sistema di comparazione implementato con il software risulta essere più flessibile e sicuro rispetto ai sistemi di comparazione dei dispositivi antimanomissione noti che sono sviluppati mediante comparatori hardware.
Ulteriori caratteristiche dell’invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita ad una sua forma puramente esemplificativa e quindi non limitativa di realizzazione, illustrata nei disegni annessi, in cui:
la Fig. 1 è una vista in assonometria in esploso, illustrante schematicamente una possibile applicazione del dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione;
la Fig. 2 è una vista in sezione trasversale illustrante una possibile disposizione di montaggio del dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione, la Fig. 3 è uno schema a blocchi illustrante la struttura circuitale del dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione;
la Fig. 4 è un diagramma temporale illustrante le forme d’onda di alcuni segnali generati dal dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione.
Con l’ausilio delle Figg. viene descritto il dispositivo antimanomissione secondo l’invenzione.
In Fig. 1 viene mostrata nel suo complesso una scatola 1 del tipo correntemente utilizzato negli impianti elettrici domestici ed industriali.
La scatola 1 è destinata ad essere incassata in una parete con il suo lato frontale 2 aperto, rivolto verso l’esterno della parete. La scatola 1 viene chiusa mediante una piastra di chiusura 3 comprendente una pluralità di aperture 4 formanti rispettive sedi per il montaggio di frutti 5. I frutti 5 sono costituiti da un involucro 8 che racchiude un componente 9, quale ad esempio, interruttore, deviatore, presa elettrica, sensore, ecc..
A titolo esemplificativo nella presente forma di realizzazione come componente viene considerato un sensore.
Generalmente la faccia esterna della piastra 3 è richiusa da un elemento di copertura 6 (cosiddetta “mascherina o placca”) provvisto di rispettive aperture 7 corrispondenti alle sedi 4 della piastra 3 previste per il montaggio dei frutti 5 che debbono essere alloggiati nella scatola 1.
Come mostrato in Fig. 2, il dispositivo antimanomissione indicato complessivamente con il numero di riferimento 10 è montato entro l’involucro 8 del frutto 5 che contiene il componente 9. Il dispositivo antimanomissione 10 è costituito da una coppia optoelettronica comprendente un emettitore 11 e un ricevitore 12.
L’emettitore 11 emette una radiazione ottica, tipicamente nel range dell’infrarosso che si propaga entro la scatola 1. L’emettitore 11 può essere, ad esempio, un LED che emete nell’infrarosso o nell’ultravioleto. Il ricevitore 12, che rileva almeno una frazione delle radiazioni generate dall’ emettitore 11, può essere un fotorilevatore, quale un fotodiodo con carateristiche spetrali complementari a quelle dell’emettitore 11.
La radiazione generata dall’emetitore 11 si diffonde all’interno della scatola I e viene riflessa e diffusa secondo una distribuzione di linee di propagazione alquanto complessa determinata da un complesso di fatori quali natura e forma della scatola, possibile presenza di numerose sorgenti di diffusione/riflessione, quali fili, ecc.. L’intensità della radiazione captata dal ricevitore 12 dipende quindi dal complesso di tali fattori.
Secondo l’invenzione, almeno nella parete posteriore 14 dell’involucro 8 del fruto, vengono posizionate una o più finestre o aperture 13. Le finestre 13 possono essere lasciate aperte o ricoperte da un materiale trasparente alla luce.
Le finestre 13 influenzano la propagazione della radiazione che dall’interno della scatola 1 passa all’interno dell’involucro 8 del fruto 5. Grazie all’azione di tali finestre 13, entro l’involucro 8 si genera un’onda stazionaria che viene captata dal ricevitore 12. Tale onda captata dal ricevitore 12 viene utilizzata per rilevare l’eventuale manomissione del frutto 5 o della scatola 1.
Quando viene installato, il dispositivo antimanomissione 1 viene tarato in funzione delle condizioni di propagazione della radiazione che va dall’emettitore I I al ricevitore 12, nella specifica situazione di montaggio.
Quindi qualsiasi modifica di tali condizioni di propagazione della radiazione, che può essere indota dallo spostamento anche minimo del componente 9, quale ad esempio manomissione o rimozione totale, provoca una variazione del segnale captato dal rilevatore 12. Conseguentemente il rivelatore manda un segnale di comando ad un’unità di controllo 20 (Fig. 3) che emette un segnale di avviso indicando il tentativo di manomissione del componete 9.
L’unità di controllo 20 può essere un mi ero controllore quale una CPU già previsto nel componente 9 se esso è un sensore, o una CPU adibita al dispositivo antimanomissione 10.
Con riferimento a Fig. 3, l’unità di controllo 20 invia con un intervallo T di periodicità data (ad esempio 130 millisecondi) un segnale di attivazione ad un circuito di pilotaggio 21. Il circuito di pilotaggio 21 può essere ottenuto ad esempio mediante un convertitore digitale-anologico del tipo R-2R che provvede a realizzare una conversione da digitale ad analogico usando quattro resistenze RI, R2, R3, R4 di valori diversi.
Il circuito di pilotaggio 21 invia all’emettitore (LED) 11 un segnale di pilotaggio VI a corrente costante, in modo tale che l’emettitore 11 si accenda per un intervallo di tempo di circa 0,5 millisecondi.
Il dispositivo antimanomissione 10 prevede un bus dati per ricevere e spedire messaggi. Il bus dati è un’entità logica che permette la gestione e il controllo di ogni singolo dispositivo compreso il dispositivo antimanomissione 10. Il bus dati può essere a radio frequenza o cablato. Il tempo di trasmissione o ricezione di un messaggio tramite il bus dati, a seconda della lunghezza del messaggio, è di circa 1,5 - 20 millisecondi.
Il bus dati è organizzato per gestire l’evento di ricezione/trasmissione come un evento a priorità superiore. Vale a dire se l’evento di trasmissione è simultaneo all’evento di ricezione il controllo del bus è preso dall’evento di ricezione.
Per questo motivo il periodo di accensione non è da ritenersi costante (T = 130 millisecondi). Tale periodo di accensione, in realtà, è variabile, poiché il processo di ricezione/trasmissione, come detto sopra è un processo a priorità superiore
Poiché i processi di interarrivo dei messaggi sono indipendenti e schematizzabili secondo una distribuzione statistica di Poisson, questi intervalli in cui l’emettitore rimane acceso debbono considerarsi come le medie di una gaussiana con una varianza di 1 millisecondo, che esprime il tempo necessario per la trasmissione/ricezione sul bus del dispositivo.
Con riferimento a Fig. 4, il diagramma in alto rappresenta, in una scala delle ordinate arbitraria, l’impulso di attivazione VI applicato ad intervalli T (pari a circa 130 millisecondi) al circuito di pilotaggio 21 dell’emettitore 11. Il ricevitore 12, quindi legge lo stato dell’onda riflessa dalle pareti della scatola 1 ogni 130 millisecondi.
Il segnale ricevuto dal ricevitore 12 viene inviato ad un blocco amplificatore 22 che lo porta a livelli di tensione compresi tra 1 - 4 Volt. Il segnale di tensione in uscita dal blocco amplificatore 22, indicato con V2 viene inviato all’unità di controllo 20, in cui viene campionato e filtrato digitalmente come sarà ulteriormente spiegato in seguito.
Il blocco amplificatore 22 può essere realizzato con un amplificatore operazionale avente l’ingresso invertente (-) collegato al ricevitore 12 e l’ingresso non invertente (+) collegato ad una sorgente di tensione Vref di circa 1 Volt che serve per eliminare le non linearità dell’amplificatore operazionale.
II blocco amplificatore 22 prevede un anello di retroazione 23 costituito da un filtro analogico che serve a togliere i disturbi e ad amplificare il segnale utili. Il blocco di retrazione 23 amplifica solo l’onda riflessa, mentre lascia inalterati eventuali disturbi al di fuori dalla banda di frequenze utile. Il blocco di retrazione 23 può essere realizzato mediante un resistore R e un condensatore C posti in parallelo.
Il segnale V2 in uscita dal blocco integratore viene inviato all’unità di comando 20. L’unità di comando 20 comprende un convertitore analogico-digitale 33 che converte il segnale analogico V2 in segnale digitale. Entro l’unità di controllo 20, il segnale digitale indicativo della tensione V2 rilevata, viene filtrato mediante filtri digitali e confrontato con un segnale di soglia che farà scattare un eventuale allarme.
Al fine di ricavare tale segnale di soglia vengono impiegate tecniche di filtraggio FIR. Tale soglia verrà aggiornata in maniera dinamica in modo da compensare le variazioni dei componenti 9 e le variazioni lente dovute alla polvere o altro presente sulla scatola 1.
Entro l’unità di controllo 20, mediante un apposito software viene implementato un comparatore che esegue una logica di confronto di tipo matematico confrontando il segnale digitale indicativo della tensione V2 rilevata con il valore di soglia dinamicamente aggiornato.
Di seguito viene descritto il funzionamento e rinizializzazione del dispositivo antimanomissione 10.
Quando un’onda colpisce il ricevitore 13, dopo essere stata amplificata, dà luogo ad un segnale di tensione V2 proporzionale all’intensità luminosa ricevuta. Il segnale di tensione V2 viene misurato dall’unità di comando 20 tramite il convertitore analogico-digitale 33.
La fase di inizializzazione del dispositivo antimanomissione è attivata da un segnale di comando inviato dall’unità di comando 20 tramite il bus dati. In tale fase di inizializzazione il valore della misura della tensione indicativa dell’intensità luminosa viene preso come riferimento (flusso medio). Inoltre viene misurato il valore della tensione anche quando il trasmettitore 11 non emette. Questo valore serve a realizzare una misura differenziale che aumenta l immunità ai disturbi.
Misurando V2 quando il trasmettitore 1 1 non trasmette si ottiene un segnale indicativo del rumore di fondo (V rumore di fondo). Misurando V2 quando il trasmettitore 11 trasmette si ottiene un segnale che comprende l’onda riflessa dalle pareti della scatola e il rumore di fondo (V_rumore di fondo V onda riflessa).
Poi si determina un valore indicativo del segnale del dispositivo antimanomissione (V antimanomissione = V onda riflessa - V rumore di fondo).
Se V antimanomissione viene misurato nella fase di inizializzazione si ha un valore medio del segnale (V antimanomissione media). Il valore V_antimanomissione media viene aggiornato ogni minuto per compensare variazioni molto lente dei componenti del sistema.
In fase di inizializzazione, mediante il bus, viene impostato una valore di soglia (V soglia) indicativo della manomissione del dispositivo antimanomissione. Quindi variazioni molto veloci del sistema, quale ad esempio un tentativo di manomissione, provocano la condizione (V antimanomissione -V antimanomissione media) > V soglia. Se viene superato tale valore di soglia (V soglia) l’unità di controllo 20 genera un segnale di allarme.
La fase di inizializzazione attivata dal bus ha lo scopo di portare la tensione sull’unità di controllo 20 ad un valore compreso tra 2,5V e 3,5V che coincide con la zona di massima sensibilità della parte ricevente 12.
Tale valore di tensione viene calcolato in automatico selezionando, tramite una delle resistenze RI, R2, R3, R4 del circuito pilota 21, la corrente sull’ emettitore 11, in modo da ottenere il valore di tensione desiderato sul convertitore analogico-digitale 33.
Se tali condizioni di inizializzazione risultano essere insufficienti, l’installatore può disinserire il dispositivo antimanomissione e ripetere le operazioni di inizializzazione.
In alternativa si può inserire uno specchio riflettore nella scatola 1, preferibilmente nella parte interna della parete posteriore della scatola, al fine di riportare il sistema nelle condizioni ottimali di lavoro.
Preferibilmente vengono utilizzati emettitori ad infrarosso accordati (matchati) con la frequenza di ricezione dei ricevitori. Vale a dire se un emettitore emette con una lunghezza d’onda di 880 nanometri anche il ricevitore avrà la massima sensibilità a quella lunghezza d’onda.
Grazie al fatto che viene calcolata V antimanomissione = V onda riflessa -V_rumore di fondo il sistema risulta essere più insensibile alla luce ambientale. Infatti si ha una grande necessità di rendere il sistema indipendente dalla luce ambientale, poiché solitamente l’ inizializzazione del sistema antimanomissione viene effettuata senza placca 6 e senza piastra di supporto 3 per cui si ha Γ ingresso della luce ambientale nella scatola 1.
Alla presente forma di realizzazione dell’ invenzione possono essere apportate numerose modifiche e variazioni di dettaglio, alla portata di un tecnico del ramo, rientranti comunque entro l’ambito dell’invenzione, espresso dalle rivendicazioni annesse.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10) rilevatore di manomissione per componenti (9), racchiusi in un involucro (8) e montati in scatole (1) di contenimento, comprendente: mezzi generatori (11) per generare un segnale di rilevazione che si propaga entro detta scatola di contenimento (1) in condizioni date; mezzi rilevatori (12) sensibili a detto segnale di rilevazione propagatesi in detta scatola (1), per cui un’eventuale manomissione del componente (9) produce la variazione di dette condizioni date e una conseguente variazione di detto segnale di rilevazione rilevato da detti mezzi rilevatori; mezzi di avviso (20) collegati a detti mezzi rilevatori (12) per segnalare le variazioni di detto segnale di rilevazione rilevate da detti mezzi rilevatori caratterizzato dal fatto che almeno detti mezzi rilevatori (12) sono disposti entro detto involucro (8) del componente (9).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che anche detti mezzi generatori (11) sono disposti entro detto involucro (8) del componente (9).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto involucro (8) del componente (9) presenta almeno una finestra (13) per la propagazione di detto segnale di rilevazione dall’interno dell’involucro (8) del componente verso detta scatola di contenimento (1) e viceversa.
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi generatori (11) generano, quale segnale di rilevazione, un segnale ottico nel campo degli infrarossi o degli ultravioletti.
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi generatori (11) vengono attivati ad intervalli di tempo variabili.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4 caratterizzato dal fatto che detti mezzi generatori (11) vengono attivati ad intervalli di tempo aventi una periodicità data (T).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta periodicità data corrisponde ad un periodo (T) dell’ordine di 130 millisecondi circa.
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che ad ogni attivazione detti mezzi generatori (11) vengono attivati per un intervallo di tempo dell’ordine di circa 0,5 millisecondi.
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi generatori (11) hanno associati mezzi di pilotaggio (20, 21) agenti con corrente/tensione costante per tutta la durata di accensione di detti mezzi generatori (11)
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di pilotaggio sono un’unità di comando (20) che invia ad intervalli di tempo variabili un segnale di corrente/tensione costante ad un convertitore digitale analogico (21) comprendetne quattro resistenze (RI, R2, R3, R4) per la regolazione di detto segnale di corrente/tensione costante.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che a detto dispositivo di rilevazione (12) è associato un blocco amplificatore (22) per l’amplificazione del segnale rilevato.
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto blocco amplificatore (22) prevede un amplificatore operazionale al cui ingresso invertente (-) è collegato detto rilevatore (12) e al cui ingresso non invertente (+) è collegato un generatore di tensione (Vref) per eliminare le non linearità de 11 'amplificatore operazionale.
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzato dal fatto che detto blocco amplificatore (22) prevede un anello di retrazione (23) realizzato mediante un filtro analogico per togliere i disturbi e amplificare il segnale utile.
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detto filtro analogico dell anello di retrazione (23) comprende un resistore (R) in parallelo ad un condensatore (C).
  15. 15. Metodo per la rilevazione della manomissione di componenti (9), racchiusi in involucri (8) montati in scatole di contenimento (1), comprendente i seguenti passi: - trasmissione di un segnale noto entro la scatola di contenimento, - rilevazione, entro l’involucro (8) di detto componente (9), di un segnale (V antimanomissione) comprendente detto segnale noto trasmesso, - confronto di detto segnale rilevato (V_antimanomissione) con un segnale preimpostato (V antimanomissione media), - generazione di un segnale di avviso quando il risultato del confronto supera una soglia preimpostata (V soglia).
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto passo di rilevazione comprende la rilevazione del segnale (V riflessa V rumore di fondo) entro l’involucro (8) del componete (9) durante la trasmissione e la rivelazione del segnale (V rumore di fondo) entro l’involucro del componete in assenza di trasmissione.
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detto segnale ricevuto (V anti manomissione) è dato dalla differenza tra il segnale (V_riflessa) riflesso entro la scatola durante la trasmissione e il segnale ricevuto (V rumore di fondo) in assenza di trasmissione.
  18. 18. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 17, caratterizzato dal fatto che detto segnale preimpostatao (V_antimanomissione media) è un segnale ottenuto nella fase di inizializzazione del dispositivo antimanomissione e aggiornato in maniera dinamica da un unità di controllo (20).
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