ITMI20001222A1 - Apparecchiatura per la raccolta differenziata di rifiuti. - Google Patents

Apparecchiatura per la raccolta differenziata di rifiuti. Download PDF

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ITMI20001222A1
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Gabriele Serriello
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Description

La presente invenzione riguarda le apparecchiature presso le quali vengono conferiti i rifiuti urbani ed in particolare quelli domestici quali carta, vetro, lattine o altro, per la loro raccolta differenziata.
Queste apparecchiature sono anche conosciute più comunemente con la denominazione di “isole ecologiche” e sono in pratica dei piccoli centri di raccolta alternativi ai normali cassonetti per rifiuti urbani, dove il cittadino può portare i materiali raccolti in casa che sono poi smistati automaticamente dall’apparecchiatura in rispettivi contenitori.
Per esempio, un tipo di isola ecologica oggi conosciuto comprende una serie di recipienti disposti su una tavola rotante ad asse verticale, la quale girando in maniera predeterminata porta di volta in volta un recipiente in corrispondenza del punto dove vengono versati i rifiuti.
Più in particolare, questi ultimi vengono conferiti dall 'utilizzatore in una zona dell’apparecchiatura accessibile tramite uno sportello, similmente ad un armadietto; dopo di che, selezionando il materiale (vetro, plastica, carta ecc.) conferito tramite appositi pulsanti di comando, si determina la rotazione della tavola in modo da portare il recipiente preposto alla raccolta di quel materiale, nella zona di conferimento.
Qui i rifiuti raccolti vengono fatti cadere automaticamente dall’alto nel recipiente sottostante; per una migliore efficienza del sistema, il materiale viene compattato all’interno del recipiente con un pistone che agisce verticalmente.
Le apparecchiature di raccolta note sono anche dotate di un sistema di pesatura che permette di valutare la quantità dei rifiuti conferiti e rilascia un biglietto, simile ad uno scontrino, con i dati relativi ad ogni operazione di carico/scarico.
Di conseguenza, per la gestione del servizio di raccolta ciascun utilizzatore viene fornito di una tessera simile ad una carta telefonica o bancaria, sulla quale vengono registrati i dati anzidetti e che è inserita nell’apparecchiatura all’inizio di ogni operazione.
Le isole ecologiche sopra considerate sono in grado di svolgere in modo corretto le loro funzioni; esse presentano però alcuni inconvenienti derivanti dal contesto pratico nel quale viene normalmente svolto il servizio di raccolta dei rifiuti urbani.
In primo luogo è da segnalare che la particolare configurazione con tavola rotante, richiede dei recipienti disegnati appositamente per , funzionare bene ed occupare uno spazio limitato; in altre parole, tale configurazione non si applica ai contenitori per rifiuti usati normalmente nelle aree urbane (bidoni, cassonetti e simili), i quali sono tutti di dimensioni standard prescritte da apposite normative tecniche.
Ma soprattutto occorre osservare che la compattazione del vetro, della plastica o delle lattine operata dopo averli rovesciati aH’intemo del rispettivo recipiente, non sembra molto agevole da eseguire.
Infatti basta considerare che il livello di riempimento del recipiente varia nel tempo (per esempio all’inizio di un ciclo di manutenzione periodica sarà vuoto mentre poi il livello crescerà a mano a mano che il materiale viene aggiunto) e pertanto anche le condizioni operative nelle quali si deve eseguire la compattazione, saranno diverse nel tempo; ciò potrebbe rendere poco efficace questa operazione o comunque irregolari i suoi effetti.
D’altro canto, per poter esercitare una pressione adeguata a compattare il materiale contenuto nei recipienti occorre che questi ultimi siano sufficientemente resistenti (e quindi pesanti), così come pure la tavola su cui sono posati deve essere opportunamente rinforzata: ciò rende quindi le isole ecologiche realizzate secondo questa concezione alquanto complesse e dunque poco adatte alle esigenze pratiche dei normali servizi di raccolta urbana dei rifiuti.
Naturalmente esistono anche altri tipi di isole ecologiche per la raccolta differenziata di vetro, plastica, carta ecc., che sono diverse da quelle appena descritte.
Ad esempio sono diffuse apparecchiature nelle quali i contenitori di raccolta, che possono essere dei cassonetti o di altro genere, sono disposti su tre lati di una struttura centrale a colonna avente pianta quadrilatera, il cui lato libero viene invece usato per il conferimento dei rifiuti da parte dell’ulilizzatore.
E’ evidente che simili apparecchiature non permettono la contemporanea applicazione di un numero di contenitori superiori a tre (e quindi non potrebbero essere sufficienti nel caso si volesse differenziare la raccolta, ad esempio, di vetro, carta, lattine e plastica).
Ulteriormente, per il funzionamento di queste apparecchiature il materiale introdotto inizialmente dall’ utilizzatore in un vano di pesatura, viene spostato in un altro vano per la compattazione e quindi rovesciato nel contenitore di raccolta finale; a tal fine sono quindi necessari dei sistemi di movimentazione che non appaiono particolarmente affidabili.
Si tenga presente che le isole ecologiche sono destinate ad operare in condizioni alquanto gravose e quindi la presenza di diversi passaggi da un vano aH’altro del materiale e dei dispositivi necessari allo scopo, potrebbe diminuire la loro affidabilità di funzionamento.
Alla luce di quanto sopra è pertanto lo scopo del presente trovato quello di predisporre un’isola ecologica capace di superare gli inconvenienti riscontrati nello stato deH’arte.
Essa si propone cioè di fornire un’apparecchiatura per la raccolta differenziata di rifiuti, avente un ingombro contenuto (ovviamente in funzione della capacità dei contenitori impiegati) e nella quale le varie fasi operative di funzionamento sopra illustrate sono eseguite in modo semplice ed affidabile.
Tale scopo è conseguito da un’apparecchiatura le cui caratteristiche sono enunciate nelle rivendicazioni annesse a questa descrizione.
Tali caratteristiche ed i vantaggi che ne derivano risulteranno maggiormente da un esempio preferito e non esclusivo di realizzazione del trovato, che viene adesso spiegato con l’aiuto dei disegni allegati in cui: - la fig. 1 è una vista in prospettiva di un’apparecchiatura per la raccolta differenziata dei rifiuti, realizzata secondo i dettami della presente invenzione;
- le figure 2 e 3 sono rispettivamente una vista frontale ed in pianta della apparecchiatura di fig. 1;
- la figura 4 mostra una vista in sezione dell’apparecchiatura anzidetta, presa lungo la linea 1V-1V di fig. 3;
- la figura 5 mostra una vista di lato e con una parte asportata, dell’apparecchiatura precedente.
Con riferimento a questi disegni, in essi con 1 è complessivamente indicato l’esempio di apparecchiatura, o isola ecologica, realizzato secondo questa invenzione.
Tale apparecchiatura è delimitata esternamente da un involucro 2 di forma parallelepipeda, costituito da una struttura pannellata metallica o di altro materiale appropriato; la struttura potrà avere varie dimensioni a seconda dei casi e nell’esempio qui considerato misura circa 2 metri sia in altezza che in larghezza, ed è profonda 1,5 metri.
Vantaggiosamente, la faccia superiore 2a dell’involucro esterno 2 è sollevabile similmente ad un coperchio, per consentire l’accesso dall’alto dell’apparecchiatura per interventi di manutenzione.
Come si vede nei disegni l’involucro 2 presenta su due fianchi laterali 2b, 2c, delle aperture chiuse da delle ante 3 che consentono la movimentazione di quattro contenitori 4, 5, 6 e 7 alloggiati al suo interno, destinati ciascuno alla raccolta di un rispettivo genere di rifiuto (per esempio carta, plastica, lattine e vetro). In pratica queste ante servono per poter estrarre dall’apparecchiatura i contenitori 4-7, quando durante il servizio di raccolta essi devono venire svuotati perché sono pieni.
Sulla parete frontale 2d dell’involucro sono invece disposti due sportelli 8 e 9 destinati al conferimento dei rifiuti nel l’apparecchiatura da parte degli utilizzatori, ed un quadro di comando 10 che serve da interfaccia operazionale tra l’apparecchiatura e gli utenti.
Gli sportelli 8, 9 sono preferibilmente ad apertura controllata con un clettrocomando, in modo da permettere l’accesso attraverso di essi solo quando la loro apertura viene abilitata dall’apparecchiatura; a tal fine vicino ad ognuno di essi è presente un rispettivo avvisatore luminoso 11, 12 che segnala all 'utilizzatore il momento in cui è possibile aprire gli sportelli.
Sul quadro di comando 10 è predisposta una fessura 13 per Γ introduzione di una tessera simile a quelle già usate nelle isole ecologiche note, nonché alcuni pulsanti 14, 15, 16, 17 (uno per ciascun genere di rifiuto cui è destinata l’apparecchiatura) che vengono premuti dall’utente quando egli desidera la ricevuta finale con i dati dell’operazione di raccolta eseguita.
A tal fine il quadro di comando 10 è collegato ad una unità elettronica di controllo dell’apparecchiatura di cui si dirà meglio dopo, atta ad elaborare tutte le informazioni previste per il servizio di raccolta desiderata ed a stampare la ricevuta anzidetta, che viene poi rilasciata dal quadro di comando 10 attraverso un’apertura 18.
Dentro l’involucro esterno 2 dell’ apparecchiatura ed in posizione soprastante ai contenitori 4-7, si trova un ponte 20 traslante a va e vieni tra la parete frontale 2d dell’involucro e quella posteriore 2e (come indicato dalia freccia in fig. 5).
Tale ponte 20 è in sostanza un parallelepipedo aperto davanti, cioè sul lato rivolto verso la parete frontale 2d dell’involucro 2, ed è suddiviso internamente in tre comparti 21, 22 e 23; i due comparti 21 e 23 sono inoltre aperti verso il basso, dove è presente un rispettivo fondo mobile 24.
11 ponte 20 è comandato idraulicamente da due cilindri 25, 26 disposti alle sue estremità ed è scorrevole lungo due coppie di guide 27, 28 parallele a tali cilindri idraulici.
Ulteriormente, nel ponte 20 è installato un telaio compattatore 30 costituito da due piastre 31, 32 fissate alle estremità di quattro aste 33 che attraversano le pareti divisorie 34, 35 dei comparti 21, 22, 23; il telaio 30 trasla per effetto di un cilindro idraulico 36, il cui stelo 37 agisce sulle piastre 31, 32.
Queste ultime, in seguito alle traslazioni del telaio, sono in grado di comprimere il materiale che si trova all’interno dei comparti 21 e 23, come si vedrà meglio dopo.
Ritornando ora brevemente sui fondi mobili 24 dei comparti 21 e 23, in questo esempio dell’ invenzione sotto ognuno di essi è predisposta una rispettiva cella di carico 40; questa è a sua volta supportata da un vassoio 41 mosso in un piano da un sistema idraulico simile a quelli già visti sopra, vale a dire composto da un cilindro 42 e delle guide di scorrimento 43 parallele ad esso.
Come si può capire da quanto descritto sopra, nell’apparecchiatura 1 di questo esempio sono presenti tre sistemi idraulici per lo svolgimento di rispettive funzioni, vale a dire la traslazione del ponte 20, l’azionamento del telaio compattatore 30 ed il movimento dei fondi 24.
Per il funzionamento di questi sistemi, nell’apparecchiatura 1 è predisposto un impianto idraulico che comprende una pompa 45 di alimentazione, un serbatoio 46 a monte della pompa, nonché una serie di condotti ed elettrovalvole di per sé noti (e quindi non mostrati nei disegni), per portare il fluido operatore ai cilindri 25, 26, 36 e 42.
In accordo con una forma preferita di realizzazione dell’ apparecchiatura, la pompa 45, il serbatoio 46 e le altre parti dell’impianto idraulico sono montate sul ponte 20, così da limitare in modo significativo le deformazioni dei tubi flessibili causate dai movimenti relativi delle parti dell’apparecchiatura.
Infatti in questo modo sia il cilindro 36 che aziona il telaio compattatore 30, sia i cilindri 42 che muovono il vassoio 41, sono solidali con la pompa ed il serbatoio anzidetti dato che sono anch’essi montati sul ponte 20; di conseguenza non vi è movimento relativo tra essi, semplificando così la realizzazione.
Per quanto riguarda invece l’alimentazione dei cilindri 25 e 26 di movimentazione del ponte, i quali sono fissi rispetto a questo essendo montati sull’involucro esterno 2, si può dire che data la posizione interposta tra essi del rimpianto idraulico che si trova a bordo del ponte, le difficoltà di alimentazione dovute al movimento di quest’ultimo sono abbastanza limitate.
Similmente alla pompa 45 ed al serbatoio 46 appena descritti anche l’unità elettronica di controllo dell’apparecchiatura, di cui si è parlato precedentemente in relazione al quadro di comando 10, è situata sul ponte 20 per le stesse ragioni che riguardano rimpianto idraulico.
Tale unità comprende mezzi elettronici di tipo noto in sé, cui sono operativamente collegati i vari organi dell’apparecchiatura quali le elettrovalvole per il fluido circolante nell’impianto idraulico, la pompa 45, i sensori che rilevano la posizione delle parti mobili, ecc.; l’unità elettronica di controllo è inoltre in grado di trasmettere a distanza le informazioni relative alle operazioni di raccolta svolte dall’apparecchiatura, per esempio ad un centro di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti posto a distanza. Si pensi a questo proposito, al caso di un ente cittadino che svolge tale servizio e deve assicurare lo svuotamento dei contenitori nelle isole ecologiche disposte in varie parti di una città; con le informazioni trasmesse dall’unità di controllo di ciascuna apparecchiatura è possibile effettuare una manutenzione puntuale e precisa con costi contenuti.
Quando un utilizzatore deve conferire dei rifiuti, l’apparecchiatura si trova nello stato visibile in fig. 2 vale a dire con gli sportelli 8, 9 chiusi e con il ponte 20 nella posizione avanzata di fig. 5.
In questa condizione iniziale l’utilizzatore introduce la sua tessera nella feritoia 1 1 e preme uno dei pulsanti 14-17 del quadro 10 per selezionare il tipo di rifiuto conferito.
A questo punto viene abilitata l’apertura dello sportello 8 o 9 dalla parte del quale (con riferimento alla fig. 2) si trova il contenitore 4-7 per la raccolta del tipo di rifiuto selezionato; tale abilitazione viene segnalata da uno dei due avvisatori luminosi 11 o 12.
Nel seguito per spiegare il funzionamento dell’apparecchiatura faremo riferimento, per brevità, solo allo sportello 8 di sinistra, al comparto 2 I ed ai contenitori 4, 7 che si trovano dalla sua parte; resta comunque inteso che quanto sarà esposto è applicabile, mutatis mutandis, anche allo sportello 9, al comparto 23 ed ai contenitori 5, 6.
L’utilizzatore apre quindi lo sportello 8 ed introduce i rifiuti nel comparto 21 retrostante; a tal fine è da precisare che nella condizione iniziale prima menzionata, tale comparto è chiuso in basso dal fondo 24 come mostrato in fig. 4.
Dopo che lo sportello 8 viene richiuso, L apparecchiatura procede alla pesatura del materiale conferito.
Questa operazione è eseguita dalla cella di carico 40, la quale serve appunto per pesare il materiale posato sul fondo 24 del comparto 21; la cella di carico trasmette quindi la misura del peso eseguita, all 'unità centrale di controllo.
Dopo di ciò l’apparecchiatura procede alla verifica della posizione del ponte 20 rispetto ai contenitori 4 e 7; più specificamente, questa fase serve a verificare se il comparto nel quale sono stati introdotti i rifiuti e che si trova ancora avanzato come figura 5, sia o meno sopra il contenitore 4 o 7 giusto, cioè destinato ai rifiuti appena pesati.
Nel caso tale verifica sia positiva, il ponte 20 rimane fermo; in caso contrario esso viene spostato dai cilindri 25, 26 per portarlo nella posizione arretrata (indicata con linea tratteggiata in fig. 5).
A questo punto ha inizio la compattazione dei rifiuti; a tal fine il telaio compattatore 30 viene spinto verso sinistra dal cilindro idraulico 36 partendo dalla condizione di fig. 4, cosi che la piastra 31 comprime il materiale presente nel comparto 21, contro la parete opposta di questo.
Una volta che il telaio 30 ha completato la fase di compattazione, viene riportato nella posizione iniziale precedente; il materiale che si trova nel comparto 21 può adesso venire fatto cadere nel relativo contenitore 4 o 7, facendo muovere il fondo 24 verso destra con riferimento alla fig. 4.
Ciò viene ottenuto traslando il vassoio 41 sul quale è applicato il fondo anzidetto, così da portare quest’ultimo in posizione sottostante al comparto 22 del ponte 20 che si trova a fianco.
In questo modo a mano a mano che il fondo 24 sfila sotto il comparto 21, il materiale posato su di esso precipita nel contenitore 4 o 7 sottostante; si noti come in questa fase la parete divisoria 34 del comparto 21 svolge un’azione di pulitura superficiale del fondo 24 il quale viene in pratica raschiato dal bordo di tale parete. Questa azione potrà essere migliorata applicando una guarnizione in gomma o un altro elemento equivalente, su tale bordo.
Ultimato quindi il deposito dei rifiuti nel rispettivo contenitore, l’apparecchiatura 1 rilascia aH’utilizzatore una ricevuta con i dati relativi all’ operazione effettuata; i dati riportati su tale ricevuta dipenderanno essenzialmente dalle modalità di gestione del servizio di raccolta differenziata.
E’ peraltro da segnalare che in aggiunta, o anche in alternativa, alla ricevuta menzionata, i dati possono anche essere registrati sulla tessera inserita dall’ utilizzatore nella feritoia 13.
Da quanto sopra esposto è dunque possibile comprendere come l’apparecchiatura dell’invenzione consegua lo scopo prefissato inizialmente.
In primo luogo si deve osservare che per la sua applicazione si possono utilizzare dei normali contenitori di tipo unificato; ad esempio, nel caso descritto sopra i contenitori 4, 5, 6 e 7 sono i normali contenitori da 360 litri, ai quali è stato tolto il coperchio ribaltabile.
E’ comunque evidente che si potranno utilizzare anche dei contenitori aventi capacità differente; in queste circostanze si tratterà solo di realizzare delle apparecchiature con dimensioni adatte per tali contenitori.
In secondo luogo è da evidenziare che nell’apparecchiatura di questa invenzione si possono utilizzare contenitori in numero a piacere (maggiore dei quattro mostrati nell’esempio precedente), con un ingombro in pianta che è sostanzialmente quello dei contenitori presenti al suo interno.
Questo importante risultato è conseguito grazie al particolare sistema di compattazione e smistamento del materiale nei vari contenitori, in cui queste operazioni si svolgono sopra di essi ed i rifiuti cadono poi dall’alto nei vari contenitori.
In questo contesto bisogna notare che nelle apparecchiature note a tavola rotante citate all’inizio, sono i contenitori che vengono mossi dalle rotazioni della tavola verso il punto in cui i rifiuti sono rovesciati dall’alto al loro interno.
Ciò richiede dei contenitori di forma particolare affinché possano essere disposti sulla tavola rotante uno vicino all’altro, limitando lo spazio occupato.
Al contrario, nella presente invenzione i contenitori sono fermi e . disposti in file parallele fornendo così un ingombro ridotto al minimo (pur essendo di tipo unificato, cioè non speciale); a questo riguardo è da segnalare che il numero di contenitori presenti per ciascuna delle file affiancate potrà essere superiore a due, diversamente da quanto mostrato nei disegni.
In altre parole, nell’apparecchiatura dell’invenzione i contenitori sono disposti su due file parallele secondo la direzione di traslazione del ponte 20 (cioè quella determinata dai cilindri 25, 26), ed il numero dei contenitori presenti lungo tali file potrà essere 3, 4 o più.
L’ingombro in pianta dell’apparecchiatura dipenderà comunque solo dal numero dei contenitori usati ed il suo funzionamento avverrà secondo le stesse modalità spiegate in precedenza, mentre la corsa del ponte 20 sarà (ovviamente) più lunga per poterlo posizionare sopra tutti i contenitori disposti nelle file.
Da quanto appena esposto si può anche dire che il ponte 20 si muove in pratica come la trave di un carroponte.
Bisogna poi considerare che nell’apparecchiatura dell’invenzione la compattazione dei rifiuti viene fatta nei comparti 21 e 23, cioè non comprimendo il materiale nei contenitori di raccolta 4-7 ma bensì operando in appositi comparti.
Di conseguenza le condizioni nelle quali avviene la compressione del materiale sono sempre le stesse, dato che non dipendono dal livello di riempimento dei contenitori di raccolta, come invece accade spesso nella tecnica nota.
A ciò si deve anche aggiungere che nella forma di realizzazione del trovato descritta in precedenza, i medesimi comparti nei quali si svolge la compattazione servono anche per la pesatura del materiale, così che in pratica essi svolgono una doppia funzione contribuendo ad un uso più razionale degli spazi e delle risorse.
A tal fine è da osservare come il telaio compattatore 30 si muova in direzione orizzontale così che durante la compressione del materiale esso non esercita forze contro il fondo mobile 24 e la cella di carico 40, con il rischio di danneggiarli.
In pratica l’unica sollecitazione esercitata sul fondo 24 è quella derivante dal materiale che quando viene compresso dalla piastra del compattatore, tende a fuoriuscire verso il basso applicando una forza di entità comunque limitata, sul fondo stesso.
Naturalmente sono possibili varianti dell’apparecchiatura rispetto all’esempio riportato nei disegni.
Già si è detto prima che il numero e le dimensioni dei contenitori di raccolta 4-7 potranno essere diversi da quelli considerati; ma anche per altri particolari si potranno studiare soluzioni differenti da quelle proposte sopra.
Ad esempio le piastre 31 e 32 del telaio 30 oppure le pareti interne dei comparti 21, 23, che sono state raffigurate piatte nei disegni, potranno invece essere sagomate diversamente; in particolare, per favorire la rottura dei vari materiali (si pensi ad esempio alle bottiglie di vetro) tali superfici potranno essere dotate di nervature o sporgenze appuntite.
Alla stessa stregua i sistemi d’azionamento delle varie parti mobili, che nel caso qui considerato sono di tipo idraulico con i cilindri 25, 26, 36 e 42, potranno invece essere elettromeccanici o di altro genere.
Si pensi per esempio a come sarebbe possibile ottenere le traslazioni del ponte 20 con un meccanismo a cremagliera o con una vite di comando, al posto dei cilindri 25, 26; analoghe soluzioni si potrebbero applicare anche al telaio compattatore 30 ed al vassoio 41.
Infine non bisogna neanche trascurare la possibilità di realizzare un ponte con un solo comparto (invece dei due presenti nell’esempio descritto), il quale sia però mobile lungo il ponte stesso in modo da poter essere posizionato sopra il contenitore richiesto di volta in volta, per lo scarico dei rifiuti.
Sebbene questa variante renda più complessa l’apparecchiatura dato che essa richiede raggiunta di un ulteriore sistema di movimentazione (oltre ai tre di cui si è già detto sopra) con relativo controllo della posizione dell’unico comparto, essa non è tuttavia da scartare.
Tutte queste ed altre possibili varianti rientrano comunque nell’ambito delle rivendicazioni che seguono.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Apparecchiatura per la raccolta differenziata di rifiuti, comprendente una pluralità di contenitori (4, 5, 6, 7) nei quali vengono smistati i rifiuti in funzione del rispettivo materiale, caratterizzata dal fatto clic tali contenitori sono disposti affiancati in file parallele e dal fatto di comprendere un ponte (20) trasversale a tali file, mobile a va e vieni sopra i contenitori per trasportare i rifiuti conferiti all’ apparecchi atura, mezzi (25, 26, 27, 28) per posizionare il ponte sopra un contenitore prefissato e mezzi (2 1 , 23, 24, 30, 41 ) per scaricare i rifiuti in tale contenitore.
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, comprendente mezzi (30, 31, 32, 33, 36) per compattare i rifiuti trasportati con il ponte (20).
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, in cui sul ponte mobile (20) è predisposto almeno un comparto (21, 23) di forma sostanzialmente parallelepipeda, nel quale vengono disposti i rifiuti conferiti all’ apparecchiatura ed aperto in basso dove è presente un fondo (24) mobile trasversalmente ad esso.
  4. 4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 3, in cui i mezzi per compattare i rifiuti comprendono un telaio (30) con una superficie di spinta (31) disposta in detto almeno un comparto (21, 23), scorrevole a va e vieni lungo il ponte (20) così da muovere la superficie di spinta in senso trasversale a detto comparto.
  5. 5. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, in cui sul ponte (20) è disposto un secondo comparto (23) sostanzialmente simile al primo, aperto in basso dove si trova un fondo mobile (24), ed in cui il telaio compattatore (30) comprende una seconda superficie di spinta (32) all’estremità opposta rispetto alla prima, che viene mossa all’ interno del secondo comparto in senso trasversale ad esso in seguito agli scorrimenti del telaio lungo il ponte.
  6. 6. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 5, in cui dette superfici di spinta (31 , 32) e/o le pareti interne dei comparti (21, 31) sono dotate di nervature, sporgenze o simili, per favorire la compattazione dei rifiuti.
  7. 7. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6, in cui il fondo mobile (24) di detto almeno un comparto (21) appoggia su mezzi per la misurazione del peso (40), in modo da permettere la pesatura del materiale contenuto nel comparto.
  8. 8. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 7, in cui i mezzi per la misurazione del peso comprendono una cella di carico (40).
  9. 9. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni
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