ITMC20090057U1 - Mobile corredato di uno o piu' ripiani estraibili. - Google Patents
Mobile corredato di uno o piu' ripiani estraibili.Info
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Description
DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:
“MOBILE CORREDATO DI UNO O PIÙ RIPIANI ESTRAIBILI”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un mobile dotato di uno o più ripiani estraibili capaci di fuoriuscire dal mobile medesimo in virtù di una corsa compiuta secondo una traiettoria sostanzialmente semicircolare.
In particolare il mobile secondo il trovato appartiene alla tipologia di quei mobili sostanzialmente parallelepipedi, utilizzati ad esempio come basi nelle cucine componibili, che adottano una notevole larghezza ed un’unica anta decentrata di accesso.
È facile comprendere, infatti, come la posizione decentrata di una simile anta permetta all’utente di un simile mobile di raggiungere facilmente solo quegli oggetti che occupino, sui rispettivi ripiani interni, una posizione immediatamente retrostante all’apertura sulla quale l’anta medesima risulta applicata.
È del pari evidente come, in una simile situazione, si riveli particolarmente difficile raggiungere invece quegli oggetti che occupino, sui medesimi ripiani, una posizione “laterale” rispetto all’anzidetta anta di accesso, dunque sul retro del pannello fisso che tampona l’adiacente zona frontale del mobile medesimo.
Va detto per la verità che quest’ultimo problema è già stato affrontato, proprio grazie alla creazione di mobili dotati di ripiani estraibili, in grado cioè di portarsi da un punto di fine corsa “interno”, in corrispondenza del quale mantengono una posizione “di riposo” completamente contenuti all’interno del rispettivo mobile, ad un punto di fine corsa “esterno”, in corrispondenza dei quali assumono una posizione completamente estratta sul fronte del mobile medesimo, tale da consentire agli utenti di prelevare e depositare comodamente ogni desiderato oggetto.
Occorre precisare, tuttavia, che le soluzioni finora adottate per corredare realizzare gli anzidetti ripiani estraibili risultano non del tutto soddisfacenti, in quanto penalizzate da almeno due ordini di significativi inconvenienti.
Il primo di tali inconvenienti è di ordine tecnico ed economico ed attiene alla complessità ed alla onerosità dei sofisticati meccanismi utilizzati per realizzare la completa estrazione degli anzidetti ripiani dai rispettivi mobili.
In questo senso giova precisare che la maggior parte degli attuali ripiani compiono la loro corsa di estrazione dal rispettivo mobile tramite un complesso movimento di rototraslazione che richiede la cooperazione, e l’intervento in successione, di una pluralità di cinematismi.
Il secondo ordine di inconvenienti è di carattere squisitamente pratico ed è legato ad una certa macchinosità delle operazioni che l’utente deve compiere per poter attuare la completa estrazione di un ripiano dal rispettivo mobile.
Egli infatti deve dapprima far ruotare in apertura l’anta frontale del mobile e poi, con una seconda operazione manuale, afferrare il retrostante ripiano ed esercitare su di esso una trazione utile per poterlo interamente estrarre.
Chiunque abbia dimestichezza con le attività domestiche, sa bene che spesso le mani di coloro che operano in cucina sono sporche o già impegnate per sostenere utensili o prodotti di varia natura.
In questo contesto può rivelarsi particolarmente scomodo dover compiere in successione le due anzidette operazioni manuali, indispensabili – come detto – per provvedere alla completa estrazione di un ripiano.
Un attento esame di una simile tradizionale tecnologia ha permesso di porre rimedio a questi inconvenienti tipici dei ripiani estraibili, in virtù della progettazione dello specifico mobile con ripiani estraibili rivendicato nell’ambito della presente domanda di brevetto.
In effetti questo nuovo mobile si avvale (in uno o più esemplari) di un ripiano che sfrutta un meccanismo di scorrimento estremamente semplice ed economico, sostanzialmente formato da due coppie cooperanti di guide curve che, quanto alle loro modalità di funzionamento, non si discostano troppo da quelle normalmente utilizzate nei cassetti delle cucine componibili o dei mobili da ufficio.
In virtù di questa semplice, quanto geniale soluzione il ripiano medesimo è in grado di uscire e rientrare dal rispettivo mobile per il tramite di una rotazione pura, che nulla ha a che vedere con la più complessa roto-traslazione prevista finora nella tecnica anteriore.
Dall’altro lato il mobile secondo il trovato si avvantaggia anche del fatto che il relativo ripiano estraibile si presta anche a sostenere sul fronte la stessa anta destinata a tamponare la sua apertura frontale di accesso.
È come dire che, in questo caso, il mobile che adotta il ripiano secondo il trovato rinuncia ad una tradizionale anta battente, incernierata su di un lato, in favore di un’anta traslante che risulta montata sul fronte del ripiano medesimo e che si trova dunque costretta a seguire le corse alterne di quest’ultimo.
In tale prospettiva è facile comprende come la rimozione dell’anta dalla rispettiva apertura di accesso al mobile e l’estrazione del retrostante ripiano non richiedano più, come nella tecnica anteriore, due distinte operazioni manuali, ma possano avvenire sulla base di una singola e contemporanea operazione manuale.
Impugnando la maniglia prevista sul fronte di una simile anta ed esercitando una trazione sufficientemente lunga su di essa, l’utente infatti può provocare l’estrazione del ripiano dal vano interno del mobile e l’allontanamento dell’anta rispetto all’apertura frontale che dà accesso a questo stesso vano.
Naturalmente esercitando una forza contraria, l’utente potrà provocare il reinserimento progressivo del ripiano all’interno del rispettivo mobile ed ottenere, una volta che tale reinserimento si sia completato, che l’anzidetta anta traslante si porti in una posizione tale da chiudere esattamente quella stessa apertura frontale attraverso cui il ripiano anzidetto compie le sue corse alternative di estrazione e di reinserimento.
Giova precisare che il mobile secondo il trovato si presta alternativamente ad essere dotato di un unico ripiano estraibile o di una serie sovrapposta di tali ripiani, ciascuno in grado di scorrere indipendentemente dagli altri.
In tale ipotesi ogni ripiano sostiene frontalmente un rispettivo pannellino che contribuisce, in cooperazione agli analoghi pannellini sostenuti da tutti gli altri ripiani, a chiudere la comune apertura di accesso al mobile.
Si può dire altrimenti che i pannellini frontali dei vari ripiani sovrapposti diano luogo insieme alla formazione di una sorta di cassettiera a sviluppo verticale, che occupa interamente l’apertura decentrata del mobile secondo il trovato.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non limitativo, in cui: – le figure 1A, 1B e 1C sono altrettante viste dall’alto del ripiano in questione, inserito nel rispettivo mobile, in tre differenti posizioni assunte nell’ambito delle sue corse alternative di scorrimento;
– la figura 2 è una rappresentazione assonometrica di un mobile che alloggia due esemplari sovrapposti del ripiano in questione, eseguita con l’asportazione della parete orizzontale superiore, del pannello di tamponatura frontale e di parte dell’anta traslante del mobile medesimo;
– la figura 3 è sostanzialmente analoga alla precedente ma mostra “in trasparenza” la cooperazione dei mezzi adottati per le corse alternative dei ripiani estraibili;
– la figura 4 è un’ulteriore rappresentazione assonometrica del mobile in questione, relativa alla versione che prevede la motorizzazione dei rispettivi ripiani scorrevoli.
Con riferimento alle figure allegate, il mobile secondo il trovato (M) adotta una struttura parallelepipeda e risulta dotato frontalmente di un’apertura di accesso decentrata, realizzata al fianco di un parete fissa di tamponatura (P).
Nella versione mostrata nelle figure 2 e 3 esso risultato dotato di due esemplari sovrapposti di un medesimo ripiano estraibile (1).
Ciascuno di tali ripiani (1) presenta un particolare profilo ad arco di circonferenza, delimitato in direzione longitudinale da due bordi curvi concentrici (1a, 1b) e, in corrispondenza delle estremità, da due bordi rettilinei (2a, 2b), disposti con uno scarto angolare di 90°.
Con particolare riferimento alle figure 1A, allorquando il ripiano in questione (1) si disponga completamente all’interno del rispettivo mobile (M), il primo dei suo bordi rettilinei di estremità (2a) si porta pressoché a battuta contro la faccia interna della rispettiva sponda laterale (SL) del mobile medesimo (M), mentre, in questa stessa condizione, il secondo di tali bordi rettilinei (2b) si dispone in una posizione appena più interna rispetto all’anzidetta apertura di accesso di tale mobile (M).
Le figure 1B e 1C mostrano invece due differenti assetti assunti dal ripiano medesimo (1) nel corso della sua anzidetta rotazione verso l’esterno del mobile secondo il trovato (M); in particolare la figura 1B lo mostra a circa metà di tale rotazione, mentre la figura 1C lo mostra al termine della sua corsa di estrazione.
In quest’ultimo caso l’intero ripiano (1) assume una posizione a sbalzo sul fronte dell’apertura del mobile (M), in corrispondenza della quale il primo bordo rettilineo (2a) si dispone in una posizione appena più interna rispetto all’apertura medesima.
Una volta chiarita la logica di funzionamento del ripiano estraibile anzidetto (1), occorre illustrare la reale natura dei mezzi utilizzati al fine di consentirgli di compiere le anzidette rotazioni alternative.
In particolare il ripiano (1) adottato nel mobile in questione (M) adotta, in corrispondenza della sua faccia inferiore una coppia concentrica di guide profilate ad arco di circonferenza (4a, 4b).
La prima (4a) di tali guide, infatti, segue il profilo, anche se in posizione appena più interna, dell’anzidetto primo bordo longitudinale (1a) del ripiano anzidetto (1); dal canto suo la seconda (4b) segue il profilo, in posizione appena più interna, dell’anzidetto secondo bordo longitudinale (1b) del ripiano medesimo (1).
Ebbene questa coppia di guide (4a, 4b) è destinata ad accoppiarsi, con possibilità di reciproco scorrimento, con una corrispondente e conforme coppia di controguide fisse (5a, 5b), montate orizzontalmente all’interno del mobile (M) e dotate di una lunghezza che permette loro di estendersi sostanzialmente dalla faccia interna dell’anzidetta sponda laterale (SL) del mobile (M) fino all’apertura frontale dello stesso.
Inutile dire che, nell’ambito dell’anzidetta cooperazione tra guide (4a, 4b) e controguide (5a, 5b), sono le guide (4a, 4b), in quanto solidali al ripiano (1), che compiono corse alternative rispetto alle controguide (5a, 5b) che risultano invece fissate al mobile (M).
Allo stesso modo è facile comprendere come queste stesse controguide (5a, 5b) assolvano nel contempo anche al compito di sostenere il ripiano (1) sulla rispettiva quota operativa all’interno del mobile medesimo (M).
Nella preferita forma di realizzazione mostrata nelle figure 1A-1C, la cooperazione tra guide (4a, 4b) e contro guide (5a, 5b) prevede che le prime adottino tra loro un interasse leggermente minore rispetto a quello adottato dalle seconde, in tal modo le medesime guide (4a, 4b) possano disporsi sull’interno delle seconde (5a, 5b), ad una distanza assai ravvicinata.
Con particolare riferimento alla figura 3, è previsto altresì che le due guide (4a, 4b) rechino, sull’esterno della loro estremità posteriori, rispettive coppie sovrapposte di ruotine scanalate ad asse orizzontale (4c, 4d) e che le controguide (5a, 5b) rechino, sull’interno delle loro estremità anteriori, rispettive ed analoghe coppie sovrapposte di ruotine scanalate (5c, 5d).
Tali coppie di ruotine (4c, 4d / 5c, 5d) hanno il compito di guidare e contenere gli scorrimenti reciproci delle guide (4a, 4b) e delle controguide (5a, 5b).
Durante le corse alternative delle guide scorrevoli (4a, 4b), infatti, le rispettive coppie di ruotine (4c, 4b) scorrono lungo le controguide fisse (5a, 5b), “abbracciandole” dal basso e dall’alto.
Nelle stesse occasioni le coppie di ruotine (5c, 5d) delle controguide fisse (5a, 5b) favoriscono e contengono dal basso e dall’alto le corse alternative delle guide scorrevoli (4a, 4b).
Sempre con riferimento alle medesime figure 1A-1C, si sottolinea ancora che l’anzidetta coppia di controguide (4a, 4b) viene sostenuta all’interno del mobile (M), in corrispondenza della quota desiderata, per il tramite di un braccio verticale (6) che aggetta dal fondo del mobile medesimo e che risulta applicato a circa metà lunghezza della controguida (4b) dotata di un maggior raggio di curvatura, nonché per il tramite di una mensola (7) che aggetta sull’interno dell’anzidetta sponda laterale (SL) del mobile (M) e che sostiene direttamente un’astina (8) che collega le due estremità posteriori delle medesime controguide (5a, 5b).
Come anticipato, è anche importante segnalare che ciascun esemplare del ripiano (1) in dotazione al mobile in questione (M) si presta anche a sostenere sul fronte un pannellino (3) destinato a chiudere la rispettiva apertura di accesso del mobile (M).
Le già citate figure 1A, 1B e 1C mostrano rispettivamente come questo pannellino (3) sia in condizione di chiudere l’apertura del mobile (M) nel momento in cui il rispettivo ripiano (1) abbia raggiunto la sua posizione di fine corsa “interna” e come, invece, sia in grado di liberare l’apertura medesima non appena il ripiano (1) riprenda la sua rotazione verso l’esterno.
Si avverte peraltro che, nella preferita forma costruttiva di cui alle figure 2 e 3, questo pannellino (3) risulta fissato, con l’interposizione di una piastra metallica (3a), in corrispondenza delle estremità anteriori delle due anzidette guide scorrevoli (4a, 4b).
A tale specifico riguardo si rimanda alla figura 2, nell’ambito della quale il ripiano inferiore risulta per l’appunto corredato del rispettivo pannellino frontale (3), mentre il ripiano superiore, ancora privo di un analogo pannellino, mostra l’anzidetta piastra (3a) fissata alle due guide scorrevoli (4a, 4b).
Va detto ancora che, in una preferita forma di realizzazione della presente invenzione, è possibile prevedere che le corse alterne di ciascun ripiano (1) siano favorite ad opera di un piccolo motore ad alimentazione elettrica (ME).
La figura 4, appositamente predisposta, mostra in particolare come tale motorino (ME) sia flangiato sulla controguida esterna (5b) e sia destinato ad azionare una delle ruotine (5d) rispetto alle quali scorre alternativamente la guida (4b).
Si precisa infine che, nelle figure da 1A a 1C, è mostrato un tradizionale ammortizzatore (9), montato tra mobile (M) e ripiano (1), destinato ad assicurare un “morbido” fine corsa al ripiano medesimo (1).
Nelle medesime figure compare altresì un’astina (10) che collega le estremità posteriori delle due guide scorrevoli (4a, 4b), nonché un’ulteriore staffa di collegamento (11), prevista all’incirca alla metà della lunghezza delle stesse.
Claims (11)
- RIVENDICAZIONI 1) Mobile dotato di un’apertura di accesso decentrata e di uno o più ripiani interni aventi un profilo sostanzialmente ad arco di circonferenza ed atti a scorrere alternativamente per portarsi, attraverso l’anzidetta apertura decentrata, da una posizione in cui risultano contenuti nel mobile medesimo (M) ad una posizione in cui debordano a sbalzo sul fronte dell’anzidetta apertura, mobile caratterizzato per il fatto che ciascuno dei suoi anzidetti ripiani (1) reca, in corrispondenza della propria faccia inferiore, una coppia di guide concentriche profilate ad arco di circonferenza (4a, 4b) atta a scorrere alternativamente rispetto a sottostanti e conformi controguide fisse (5a, 5b) montate orizzontalmente al suo interno.
- 2) Mobile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che le anzidette controguide fisse (5a, 5b) si estendono dalla faccia interna di una delle sue sponde laterali (SL) ad un’apertura frontale dislocata nelle adiacenze della sua sponda laterale contrapposta.
- 3) Mobile secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato per il fatto che ciascuno degli anzidetti ripiani (1) reca bordi rettilinei di estremità (2a, 2b) che risultano sfalsati di circa 90°, di modo che, allorquando il ripiano medesimo (1) sia internamente contenuto nel rispettivo mobile (M), il primo di tali bordi di estremità (2a) assuma un assetto allineato e ravvicinato rispetto alla faccia interna dell’anzidetta sponda laterale (SL) ed il secondo (2b) si disponga in posizione appena retrostante all’anzidetta apertura decentrata del mobile medesimo (M).
- 4) Mobile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che le sue anzidette controguide (5a, 5b) risultano sostenute nel loro assetto orizzontale ad opera di uno o più bracci verticali (6) aggettanti dal fondo del mobile medesimo (M) e di una mensola (7), aggettante dalla faccia interna dell’anzidetto sponda laterale (SL), sulla quale è appoggiata un’astina (8) che collega le estremità posteriori delle controguide medesime (5a, 5b).
- 5) Mobile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che, nell’ambito di ciascuno dei suoi anzidetti ripiani (1), le anzidette guide (4a, 4b) recano, sull’esterno delle loro estremità posteriori, rispettive coppie sovrapposte di ruotine scanalate ad asse orizzontale (4c, 4d) atte a scorrere al di sopra ed al di sotto delle rispettive controguide (5a, 5b), le quali recano a loro volta, sull’interno delle loro estremità anteriori, analoghe coppie di ruotine scanalate (5c, 5d) tra le quali scorrono le rispettive anzidette guide (4a, 4b).
- 6) Mobile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che ciascuno dei suoi ripiani (1) sostiene verticalmente, sul fronte del rispettivo secondo bordo rettilineo di estremità (2b), un pannello (3) atto, una volta che il ripiano medesimo (1) si sia portato internamente all’interno del rispettivo mobile (M), a chiudere in tutto o in parte l’anzidetta apertura decentrata di quest’ultimo.
- 7) Mobile secondo la rivendicazione 6, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto pannellino (3) montato sul fronte di ciascuno dei suoi anzidetti ripiani (1) è ancorato ad una piastra (3a) montata di taglio in corrispondenza delle estremità anteriori delle rispettive guide scorrevoli (4a, 4b).
- 8) Mobile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che le guide scorrevoli (4a, 4b) di ciascun ripiano (1) sono collegate posteriormente per il tramite di un’astina (10) ed in mezzeria per il tramite di una staffa (11).
- 9) Mobile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che ciascuno dei suoi anzidetti ripiani estraibili (1) risulta associato ad un rispettivo ammortizzatore di fine corsa (9).
- 10) Mobile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che ciascuno di detti ripiani (1) è assistito da almeno un rispettivo motorino elettrico (ME) atto a favorirne le corse alterne.
- 11) Mobile secondo la rivendicazione 10, caratterizzato per il fatto che, nell’ambito di ciascun ripiano (1), l’anzidetto motorino elettrico (ME), tale motorino (ME) risulta flangiato sulla controguida esterna (5b) con capacità di azionare una delle ruotine (5d) rispetto alle quali scorre alternativamente l’adiacente guida (4b).
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