ITMC20080168A1 - Attrezzatura per il riscaldamento della seduta del bidet. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:

“ATTREZZATURA PER IL RISCALDAMENTO DELLA SEDUTA DEL BIDET”.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un’attrezzatura da montare sui bidet per riscaldarne la seduta.

Tutti coloro che utilizzano abitualmente un bidet in vetro-ceramica ne hanno potuto verificare un inconveniente che si manifesta soprattutto nel corso della stagione fredda.

Si allude al disagio che si prova, nel momento di sedersi al di sopra di un simile igienico-sanitario, al contatto con la superficie fredda del bordo superiore dello stesso.

Considerando che fino ad ora non risulta la presenza di valide soluzioni a questo problema, si intende finalmente – per il tramite della presente invenzione – introdurre modalità di utilizzo davvero confortevoli di un tradizionale bidet.

Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di perseguire la suddetta finalità senza introdurre modifiche alla tipica struttura in vetro-ceramica di un bidet e, dunque, all’insegna di una praticità e di una economicità pienamente soddisfacenti.

L’idea alla base della presente invenzione è quella di ottenere il riscaldamento della seduta di un bidet (intesa per l’appunto come l’anzidetto bordo superiore sul quale si appoggia l’utente) grazie ad un flusso d’acqua calda erogata dal rubinetto normalmente in dotazione al bidet medesimo.

A tale scopo l’attrezzatura secondo il trovato prevede un tubolare d’acciaio (o in materiali equivalenti) atto ad essere montato al di sopra del bordo perimetrale del bidet ed altresì destinato ad essere percorso dall’anzidetto flusso d’acqua calda.

È evidente che questo tubolare d’acciaio, nel suo anzidetto assetto operativo, è in grado di “schermare” il bordo in vetro-ceramica del bidet e dunque di subire l’interferenza diretta del corpo dell’utente seduto sul medesimo bidet.

In questo contesto il flusso d’acqua calda che percorre questo stesso tubolare d’acciaio produce l’effetto di riscaldare la superficie esterna dello stesso e dunque di garantire all’utente una seduta assolutamente confortevole anche a dispetto di un’eventuale bassa temperatura presente all’interno del rispettivo ambiente-bagno.

Ulteriore vantaggio dell’attrezzatura in questione è quello di prevedere, grazie all’adozione di un particolare rubinetto-deviatore, che la stessa acqua calda che percorre inizialmente l’anzidetto tubolare d’acciaio sia poi in grado di essere normalmente erogata nella vasca del bidet, sì da rendersi disponibile per le tipiche necessità igieniche dell’utente.

Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavole di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:

- la figura 1 è una rappresentazione assonometrica di un bidet corredato dell’attrezzatura in questione;

- la figura 2 è lo schema a blocchi dello speciale rubinetto posto a corredo della medesima attrezzatura.

Con riferimento alle figure anzidette, l’attrezzatura in questione, destinata ad essere posta in opera su un tradizionale bidet in vetro-ceramica (B), si avvale di un tubolare in acciaio (1) che presenta una forma sostanzialmente anulare coincidente con il profilo del bordo perimetrale superiore del medesimo bidet (B).

Esso peraltro adotta una sezione traversale ad “U” capovolta che gli consente di essere montato a cavallo, dall’alto verso il basso, del suddetto bordo superiore del bidet (B).

La figura 1 mostra come il tubolare medesimo (1) si riveli in tal modo capace di ricoprire interamente l’anzidetto bordo superiore del bidet (B), potendo così fungere da vera e propria seduta a disposizione dell’utente.

In questa prospettiva si può affermare altresì che il tubolare in questione (1) presenti – se visto in pianta – una struttura sostanzialmente affine a quella di una tradizionale ciambella di un water.

In corrispondenza del tratto posteriore dello stesso (1) è innestato un particolare rubinetto-deviatore (2) destinato ad essere montato in corrispondenza del foro che ciascun tradizionale bidet in vetro ceramica presenta normalmente a tale scopo.

La figura 2 mostra nel dettaglio la struttura e le modalità di funzionamento di un simile rubinetto-deviatore (2), che in tal senso può essere definito anche come un rubinetto “a tre vie”.

In effetti questo rubinetto (2) si rivela capace – allorquando non via sia la necessità di riscaldare l’anzidetto tubolare in acciaio (1) – di convogliare l’acqua della rete idrica domestica direttamente verso l’ugello di deflusso (3) che la scarica entro la sottostante vasca del bidet (B).

Allorquando invece si voglia favorire il riscaldamento del medesimo tubolare in acciaio (1), il rubinetto medesimo (2) si rivela in grado di convogliare l’anzidetto flusso d’acqua verso il ramo sinistro (RS) dello stesso, grazie all’adozione di un’opportuna valvola deviatrice (4).

In tal modo l’acqua – ovviamente calda – va a riempire via via l’intera sezione interna del tubolare d’acciaio (1), con l’effetto di riscaldarne opportunamente la superficie esterna. Al termine di questo percorso circolare all’interno del tubolare d’acciaio (1), l’acqua si trova a sfociare nuovamente, attraverso l’estremità del ramo destro (RD) di quest’ultimo, entro l’anzidetto rubinetto-deviatore (2).

In particolare l’acqua penetra all’interno di quest’ultimo a valle dell’anzidetta valvola deviatrice (4), sì da potersi riversare direttamente – per il tramite di un breve condotto di raccordo (5) – nella diramazione (6) che alimenta l’ugello erogatore (3) e, attraverso quest’ultimo, entro la vasca del bidet (B).

Ciò significa che l’acqua utilizzata per il riscaldamento del tubolare (1) viene comunque “riciclata”, nel senso cioè che viene poi normalmente riversata nel bidet per i normali utilizzi dell’utente.

È appena il caso di sottolineare che l’anzidetto condotto (5), che assicura il raccordo tra il rubinetto (1) ed il ramo destro (RD) del tubolare d’acciaio (1), è corredato di una valvola di non ritorno che impedisce all’acqua che scorre lungo la diramazione anzidetta (6), nel corso del normale impiego del rubinetto medesimo (1), di penetrare incontrollatamente entro l’anzidetto ramo destro (RD) di quest’ultimo.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1) Attrezzatura da montare sui bidet per riscaldarne la seduta, caratterizzata per il fatto di consistere in un tubolare in acciaio di forma sostanzialmente anulare (1) atto ad essere collocato esattamente, a mo’ di seduta, al di sopra del bordo perimetrale superiore del rispettivo bidet (B) e ad essere alimentato con un flusso d’acqua calda proveniente dalla rete idrica che risulta poi destinato a scaricarsi, dopo aver percorso l’intero volume interno del tubolare medesimo (1), entro la vasca dell’anzidetto bidet (B) per il tramite di un ugello erogatore (3).
2. 2) Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che l’anzidetto tubolare (1) presenta una sezione trasversale ad “U” capovolta che gli consente di essere montato a cavallo, dall’alto verso il basso, lungo l’intero bordo perimetrale superiore del rispettivo bidet (B).
3. 3) Attrezzatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che l’anzidetto tubolare (1) incorpora posteriormente un rubinetto (2) di adduzione dell’acqua in grado di innestarsi usualmente nell’apposito foro del bidet (2) ed altresì dotato di una valvola deviatrice (4) atta a convogliare l’acqua proveniente dalla rete idrica direttamente entro il medesimo tubolare (1), di modo che la stessa, dopo aver percorso l’intera lunghezza di quest’ultimo, possa rientrare dalla parte opposta nel corpo del rubinetto (2), a valle della medesima valvola deviatrice (4), sì da sfociare, attraverso un breve condotto di raccordo (5) munito di valvola di non ritorno, nella diramazione (6) che alimenta il tradizionale ugello (3) preposto ad erogare l’acqua in direzione della sottostante vasca del bidet (B).
4. 4) Attrezzatura secondo la rivendicazione 3, caratterizzata per il fatto che l’anzidetto rubinetto (2) adotta un comando atto ad escludere il funzionamento dell’anzidetta valvola deviatrice (4), in maniera tale che l’acqua addotta dalla rete idrica possa essere subito convogliata verso l’ugello erogatore (3).