ITMC20010034A1 - Palo porta-antenne reclinabile di struttura snodata. - Google Patents

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ITMC20010034A1
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Antonio Frontoni
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    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01QANTENNAS, i.e. RADIO AERIALS
    • H01Q1/00Details of, or arrangements associated with, antennas
    • H01Q1/12Supports; Mounting means
    • H01Q1/1235Collapsible supports; Means for erecting a rigid antenna
    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01QANTENNAS, i.e. RADIO AERIALS
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  • Variable-Direction Aerials And Aerial Arrays (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“PALO PORTA-ANTENNE RECLINABILE DI STRUTTURA SNODATA”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un palo reclinabile di tipo snodato, espressamente progettato per il supporto di antenne per telecomunicazioni, ma certamente idoneo ad essere utilizzato anche il supporto di differenti apparati o strutture.
I vantaggi del presente trovato saranno più evidenti dopo una breve descrizione della tecnica anteriore e dei relativi inconvenienti.
A tal proposito va detto innanzitutto che nel settore delle telecomunicazioni è indispensabile utilizzare antenne montate alla sommità di appositi pali di supporto; lungo questi stessi pali, peraltro, debbono essere fissati verticalmente anche i cavi che assicurano il collegamento delle antenne medesime con i relativi apparati remoti.
Particolarmente critiche risultano le operazioni legate all’installazione di cavi ed antenne sui pali finora in uso, come pure quelle legate all’eventuale manutenzione degli stessi.
Nella più tradizionale e datata tecnologia si prevede di utilizzare pali metallici costituiti da tanti spezzoni flangiati o innestati rigidamente tra loro.
Ebbene in tale ipotesi tutte le operazioni da effettuare sul palo - connesse magari all’installazione ed alla manutenzione delle antenne e dei relativi cavi o semplicemente alla regolazione fine dell’angolo di tilt delle medesime antenne - impongono all’operatore addetto di portarsi “in quota”, grazie all’impiego di scale o, quanto meno, di cestelli porta-persone fissati all’estremità del braccio telescopico di una gru.
Un primo tentativo di migliorare questa più tradizionale tecnologia è stato fatto introducendo pali di struttura telescopica.
In effetti simili pali telescopici risultano certamente vantaggiosi allorquando si tratti di installare su di essi le antenne ed i relativi cavi; in pratica dopo aver ritratto completamente un simile palo, si può precedere dal suolo ad installare le antenne sullo spezzone di estremità e, sempre restando al suolo, a fissare i necessari cavi di collegamento sui fianchi dei successivi spezzoni man mano che questi vengano estratti assialmente dallo stelo portante di base.
Allorquando però si tratti di fare manutenzione su questi pali (come ad esempio quando si debba procedere alla regolazione fine dell’angolo di tilt delle antenne), non si può fare a meno di portare un operatore in quota, così come avviene nei pali non telescopici.
Ciò in quanto per intervenire dal suolo sulle antenne montate su un palo telescopico sarebbe necessario determinare la ritrazione verso il basso dei suoi vari spezzoni, l’uno dentro l’alto; si dà il caso però che tale operazione possa essere compiuta vantaggiosamente e senza danni alla sola condizione di aver dapprima rimosso tutti gli anzidetti cavi di collegamento fissati sul fianco dei vari spezzoni del palo telescopico.
Ebbene, proprio sulla base dell’osservazione degli inconvenienti tipici dei pali porta-antenne utilizzati finora, si è deciso di procedere alla progettazione del palo secondo il trovato, con il quale ci si propone di rendere possibile dal suolo l’esecuzione di tutte le operazioni di installazione di antenne e cavi, così come di tutte altre successive operazioni di regolazione e di manutenzione, peraltro senza dover smontare, neppure parzialmente, gli apparati ed i relativi cavi di collegamento fissati al palo al momento dell’installazione.
In pratica il manufatto secondo il trovato consiste in un palo costituito da tre successivi spezzoni, collegati reciprocamente tramite due giunti snodati intermedi; detto palo risulta peraltro associato ad un cavo metallico, agganciato superiormente al tratto di sommità del palo medesimo ed avvolto inferiormente - con l’interposizione di opportuni rinvìi - alla bobina di un argano dislocato alla base del palo stesso.
Ebbene, proprio grazie agli anzidetto snodi ed all’azione dell’ anzidetto argano, è possibile portare il palo medesimo da una posizione operativa esattamente verticale, in cui i suoi tre spezzoni assumono un assetto perfettamente allineato, ad una posizione non operativa, in corrispondenza della quale lo spezzone inferiore - quello di base - si mantiene nella sua ordinaria posizione verticale, mentre i due spezzoni sovrastanti ruotano in direzione del suolo, ciascuno di 90° rispetto a quello immediatamente inferiore.
Ciò significa che lo spezzone intermedio si dispone in un assetto orizzontale (perpendicolarmente allo spezzone fisso di base), che l’ultimo spezzone - quello di sommità - si dispone in un assetto verticale capovolto (perpendicolarmente allo spezzone intermedio e parallelamente allo spezzone fisso di base) a distanza ravvicinata dal suolo.
In questa prospettiva è facile comprendere come l’operatore possa facilmente intervenire dal suolo sulle antenne montate su quest’ultimo tratto del palo in questione; allo stesso modo non è difficile comprendere che Γ anzidetto “abbattimento progressivo ed articolato” del medesimo palo in questione non comporti assolutamente la necessità di rimuovere dai fianchi dello stesso i cavi di collegamento precedentemente fissati.
Ma, a ben vedere, il palo in questione presente un ulteriore significativo vantaggio in termini funzionali, particolarmente apprezzabile nel momento in cui si tratti di impostare (in fase di montaggio o di successiva regolazione fine) un preciso angolo di tilt delle antenne.
In effetti, grazie all’anzidetta logica di “abbattimento progressivo ed articolato”, il tratto di sommità del palo in questione si viene a trovare in prossimità del suolo nello stesso identico assetto verticale (anche se capovolto) che dovrà mantenere allorquando il palo medesimo sarà ricondotto in posizione eretta.
Ciò significa che le regolazioni dell’angolo di tilt delle antenne che vengono fatte quando quest’ultimo spezzone del palo è in prossimità del suolo (avendo ovviamente tenuto in debito conto del suo assetto capovolto e quindi della simmetria rispetto al piano orizzontale), si mantengono con certezza anche allorquando lo stesso spezzone sarà ribaltato di 180° verso l’alto, fino ad occupare la sua reale posizione operativa in corrispondenza della sommità del palo in questione.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui le figure da 1 a 3 sono altrettante viste laterali del palo secondo il trovato che mostrano le tre posizioni assunte nelle rispettive fasi della sua articolazione, vale a dire: la posizione eretta operativa di figura 1, la posizione di parziale piegatura di figura 2 e la posizione di completa piegatura di figura 3.
Con riferimento a tali figure, il palo in questione (1) è costituito da tre diversi spezzoni (la, lb, le) collegati tra loro tramite opportuni giunti snodati (2a, 2b) di struttura assolutamente tradizionale, che - come tali - non saranno descritti ed illustrati in maniera dettagliata.
In particolare lo spezzone inferiore (la) è fissato al centro di un basamento di stabilizzazione e supporto (3), dal bordo del quale aggetta verso l’alto un breve braccio inclinato (4) che sostiene, in corrispondenza della sua estremità Ubera, una carrucola (4a) ad asse orizzontale.
Lo spezzone intermedio (lb) sostiene a sbalzo, poco al di sopra del primo giunto snodato (2a), una mensola tubolare (5) dotato esternamente di una carrucola ad asse orizzontale (5a); detta mensola (5) risulta perfettamente allineato con l’anzidetto sottostante braccio inclinato (4) aggettante dal basamento (3).
Da parte sua lo spezzone di sommità (le), oltre a sostenere le antenne (A), presenta, poco al di sopra del secondo snodo (2b), un manicotto (6) sul quale sono fissate le estremità superiori di alcuni tiranti radiali (7), le estremità inferiori dei quali sono fissate tutt’intomo al palo medesimo (1), in corrispondenza di opportuni occhielU (3a) fissati ai bordi perimetrali dell’ anzidetto basamento di supporto (3).
Alla base del palo medesimo (1), poco all’ esterno del medesimo basamento (3), è altresì previsto un argano (8), il cui cavetto (8a) si impegna in successione nelle due anzidetto carrucole di rinvio (4a, 5 a) e viene fissato in corrispondenza dell’anzidetto manicotto (6) infilato nello spezzone di sommità (le).
Orbene allorquando si voglia provocare Γ abbattimento progressivo ed articolato del palo medesimo, non resta altro che sganciare alla base gli anzidetti tiranti (7) ed allentare il cavetto (8a); in particolare la dislocazione e la lunghezza dell’anzidetto braccio (5) assicurano che - in quella prima fase mostrata in figura 2 - si produca dapprima la rotazione fino a battuta del tratto intermedio (lb) rispetto al sottostante tratto di base (la) e che - in quella seconda fase mostrata nella figura 3 - si produca l’ulteriore rotazione del tratto di sommità (le) rispetto al tratto intermedio (lb), tale da assicurare a questo stesso tratto di sommità (le) la possibilità di assumere un assetto perfettamente parallelo a quello del tratto di base (la), anche se in posizione capovolta.
Nell’esemplare del palo in parola mostrato nelle tavole allegate sono stati previsti snodi (2a, 2b) che - grazie all’adozione di opportuni punti di battuta - consentano ai rispettivi sovrastanti spezzoni (lb, le) esatte rotazioni di 90° rispetto agli spezzoni immediatamente sottostanti (la, lb).
In un’eventuale forma alternativa di realizzazione del trovato, in cui lo spezzone di base (la) sia molto più lungo dello spezzone di sommità (le), si potrebbe prevedere che il primo snodo (2a) sia tale da consentire allo spezzone intermedio (lb) una rotazione eccedente i 90° rispetto al sottostante spezzone fisso di base (la), tale cioè da fargli assumere un assetto suborizzontale e da consentire allo spezzone di sommità (le) di portarsi comunque in prossimità del suolo, nel solito assetto verticale capovolto.
In questo caso peraltro - ferma restando la possibilità di associare lo spezzone intermedio (lb) ad uno snodo (2a) che ne consenta rotazioni fino a battuta per oltre 90° - si potrebbe prevedere addirittura che il secondo sovrastante snodo (2b) sia provvisto di qualsiasi punto di battuta; ciò in quanto lo spezzone di sommità (le) ad esso associato sarebbe comunque in grado di mantenere per gravità - sotto il peso delle antenne ad esso applicate - una posizione capovolta sostanzialmente verticale.
E appena il caso di dire, infine, che se anche il bloccaggio in posizione eretta del palo in questione (1) risulta sostanzialmente già garantito dall’azione degli anzidetti tiranti perimetrali (7), potrebbe essere opportuno - per maggiore sicurezza - utilizzare opportune spine ad asse orizzontale per bloccare ogni possibilità di fortuita rotazione degli anzidetti giunti snodati (2a, 2b).

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Palo porta-antenne reclinabile di tipo snodato, caratterizzato per il fatto di essere costituito da tre distinti spezzoni (la, lb, le), di cui quello inferiore (la) risulta fissato rigidamente ad un opportuno basamento di stabilizzazione e supporto (3), mentre i due spezzoni sovrastanti (lb, le) sono in grado di compiere -entrambi nella medesima direzione - rotazioni fino a battuta di 90° o piu, rispetto allo spezzone immediatamente sottostante, grazie all’interposizione di opportuni giunti snodati (2a, 2b); essendo prevista la presenza - in prossimità dell’ anzidetto basamento (3) e sul lato opposto rispetto alla direzione di rotazione degli anzidetti spezzoni (la, lb) - di un argano (8), il cui cavetto (8a) è accoppiato ad una carrucola di rinvio (5 a), prevista all’estremità di una mensola (5) aggettante a sbalzo dall’anzidetto spezzone intermedio (lb), ed è fissato superiormente allo spezzone di sommità (le).
  2. 2) Palo porta-antenne reclinabile di tipo snodato, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto di recare, in corrispondenza dello spezzone di sommità (le), un manicotto (6) che, oltre a consentire l’aggancio del capo superiore dell’anzidetto cavetto (8a) dell’argano (8), consente l’aggancio delle estremità superiori di una serie radiale di tiranti (7), le cui estremità inferiori sono fissate in corrispondenza di opportuni punti di aggancio (3a) previsti perimetralmente all’ anzidetto basamento (3).
  3. 3) Palo porta-antenne reclinabile di tipo snodato, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che Γ anzidetto basamento (3) è dotato di un breve braccio inclinato (4) che sostiene all’estremità una carrucola (4a) entro cui può impegnarsi il cavetto (8a) dell’ argano (8) prima di impegnarsi nella carrucola (5a) della sovrastante mensola (5).
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